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DIZIONARIO ENCICLOPEDICO OSIMANO

DIZIONARIO  ENCICLOPEDICO  OSIMANO

 

Abbreviazioni delle opere maggiormente citate

Ambienti naturali = Ambienti naturali, parchi, paesaggio rurale di Osimo, Castelfidardo, Offagna, Osimo, Scarponi, 1989.
Anselmi, Contadini marchigiani = S. ANSELMI (a cura di), Contadini marchigiani del primo Ottocento. Una inchiesta del Regno Italico, Senigallia, 1995.
"Antenna" = "L'Antenna civica", periodico osimano.
Baldi, Le vite degli incliti martiri = G. BALDI, Le vite de gli incliti martiri Vittore, e Corona di S. Leopardo vescovo, e de gli altri santi, che son sepolti nella Chiesa Osimana, Ancona, 1620.
Buglioni Franci, Spedali = A. BUGLIONI FRANCI, Osimo e i suoi spedali - Le istituzioni ospitaliere dal XIII al XVI secolo, Falconara M., 1990.
Carletti, Attività ludiche = E. CARLETTI, Attività ludiche, sport e divertimenti nella città di Osimo fino al XX secolo (tesi, ISEF Urbino 1988/89).
Cecconi, Carte diplomatiche = G. CECCONI, Carte diplomatiche osimane in C. Ciavarini, Collezione di documenti storici (...), vol.IV, Ancona, 1878.
Claudi, Dizionario = G. M. CLAUDI-L. CATRI (a cura di), Dizionario storico-biografico dei Marchigiani, Ancona, 1993.
Codice Bavaro = Codice Bavaro - Codex traditionum Ecclesiae Ravennatis, a cura di E. BALDETTI e A. POLVERARI, Ancona, 1981.
Colucci = G. COLUCCI, Antichità Picene, Fermo, 1789-97.
Compagnoni, Memorie = P. COMPAGNONI, Memorie historico-critiche della Chiesa e dei Vescovi di Osimo, Roma, 1782-83, voll.5 (post.).
Dizionario biografico degli Italiani = Istituto della Enciclopedia Italiana, Dizionario biografico degli Italiani, Roma, 1960-.
DSPM = Deputazione di Storia Patria per le Marche, Atti e Memorie.
Egidi, Assistenza = L. EGIDI, Assistenza e beneficenza in Osimo attraverso i secoli, Osimo, 1999.
Egidi, Osimo = L. EGIDI, Osimo: arte storia tradizione, Castelfidardo, 2001.
Fanciulli, Osservazioni = L. FANCIULLI, Osservazioni critiche sopra le antichità cristiane di Cingoli, Osimo, Quercetti, 1769, voll.2.
Frezzini, Cronaca osimana = F. FREZZINI, Cronaca osimana dal 1849 al 1860 pubblicata per cura di C. Romiti con appendice (1861-75), Osimo, Rossi, 1898.
Gabrielli, Teatro = A. GABRIELLI FIORENZI, Teatro La Nuova Fenice - Storia e cultura di una società, Osimo, Scarponi, 1990.
Gagliardi, Chiese = R. GAGLIARDI, Le Chiese di Osimo, in G. Dominici - R. Gagliardi, Chiese monumentali dell'Arcidiocesi di Ancona-Osimo - Studi e disegni, Ancona, 1996.
Gallo, Giornale = C. GALLO, Giornale di fatti e detti relativi al cambiamento di Governo accaduto o supposto in questi paesi dopo la notizia del concordato 25 gennaio 1813, Osimo, Rossi 1898 (a cura di C. Romiti).
Gentili, Auximum = G. V. GENTILI, Auximum, Roma, 1955.
Gentili, Osimo nell'antichità = G. V. GENTILI, Osimo nell'antichità, Casalecchio di Reno, 1990.
Graciotti, La cappella musicale = R. GRACIOTTI, La cappella musicale della Cattedrale di Osimo (1548-1714), Roma, 1996.
Grillantini, Duomo = C. GRILLANTINI, Il Duomo di Osimo nell'arte e nella storia, Pinerolo, 1965.
Grillantini, Duomo 2 = C. GRILLANTINI, Il Duomo di Osimo nell'arte e nella storia, II ed., Pinerolo, 1978.
Grillantini, Guida = C. GRILLANTINI, Osimo - Guida storico-artistica - Dialetto - Folclore, II ed., Pinerolo, 1975.
Grillantini, Saggi = C. GRILLANTINI, Saggi e studi sul dialetto osimano e rievocazioni in lingua, Pinerolo, 1966.
Grillantini, Uomini = C. GRILLANTINI, Uomini, cose, avvenimenti di Osimo, Pinerolo, 1980.
Grillantini, Vite = C. GRILLANTINI, Le vite dei Santi di Osimo, in "Osimo Sacra", n.u., Fermo, 1949
G2 = C. GRILLANTINI, Storia di Osimo, II ed., Pinerolo, 1969, voll.2.
G3 = C. GRILLANTINI, Storia di Osimo, III ed., Recanati, 1985, voll.2.
Guarnieri, Miscugli = F. GUARNIERI, Miscugli di diverse memorie, in BC, Fondo manoscritti.
I santi = I santi delle Marche, Tolentino, 1967.
Lancellotti, Memorie = G. LANCELLOTTI, Memorie degli scrittori e uomini celebri per letteratura dell'antichissima città di Osimo, ms. in AG, b. 10 fasc. 2.
Libro Rosso = L. COLINI BALDESCHI, Il Libro Rosso del Comune di Osimo - Documenti dei secoli XII-XIII, Macerata, 1909.
Loretani, Guida = L. LORETANI, Osimo - Guida Storico-Artistica, Osimo, Smit Edizioni, 1991.
Mariano, Opere d'Arte, = F. MARIANO, (a cura di), Opere d'Arte nella Città di Osimo, parte I, Ancona, 1999.
Maroni = F. A. MARONI, Commentarius de Ecclesia et Episcopis Auximatibus (...), Osimo, Quercetti, 1762.
Martorelli = L. MARTORELLI, Memorie historiche dell' antichissima e nobile città di Osimo, Venezia, 1715.
Massaccesi = (C. MASSACCESI), Memorie storiche di tutte le Chiese, Monasteri, Confraternite e Ospedali del territorio di Osimo (...), Osimo, Scarponi, 1937.
Maylender = M. MAYLENDER, Storia delle Accademie d'Italia, Bologna, 1926-30.
Moroni = G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, voll.103, Venezia, 1840-61.
Morroni, Boccolino = M. MORRONI, Boccolino da Osimo nel suo tempo (sec. XV), Ancona, 1994.
Natalucci = M. NATALUCCI, Ancona attraverso i secoli, Città di Castello, 1960, 3 voll.
Onofri, Notitiae = A. ONOFRI, Vetustissimae Auximatis urbis breves notitiae, Macerata, 1682.
RIS = L. MURATORI, Rerum Italicarum Scriptores, Milano, 1723-51.
Romiti, Istituto Campana = C. ROMITI, Mezzo secolo nell'Istituto Campana, Città di Castello, 1935.
Sabbatini, La città = O. SABBATINI, La città di Osimo al tempo dei Comuni medioevali, Osimo, Tipografia Picena, 1928.
Saracini = G. SARACINI, Notitie historiche della città d'Ancona (...), Roma, 1675.
"Sent." = "La Sentinella del Musone", periodico osimano.
Spada, Bibliografia = L. SPADA, Bibliografia osimana, ms.
Spada, Ordine Serafico = L. SPADA, Osimo e l'Ordine Serafico ossia storia dei conventi francescani esistenti in Osimo, ms. in BC.
Statuti = Il codice osimano degli Statuti del secolo XIV, a cura di D. CECCHI, Osimo, Fondazione D. Carlo, 1991, voll.2.
Talleoni = M. A. TALLEONI, Istoria dell'antichissima città di Osimo, Osimo, Quercetti, 1807, voll.2.
Toponimi catastali = Catasto dei Terreni della Provincia di Ancona. Comune di Osimo, 1901.
Ughelli = F. UGHELLI, Italia Sacra, Venetiis, 1717.
Vaccarini, Fenomeno sportivo = R. VACCARINI, L'organizzazione del fenomeno sportivo ad Osimo nel ventennio fascista (tesi, ISEF Urbino, 1989/90).
Vecchietti, Biblioteca Picena = F. VECCHIETTI-T. MORO, Biblioteca Picena o sia notizie istoriche delle opere e degli scritti piceni, Osimo, Quercetti 1790-96, voll.5.
Virzì, La villa rustica = R. VIRZÌ HÄGGLUND, La villa rustica di Monte Torto - Gli impianti produttivi, Falconara M., 1996.
Wadding = L. WADDING, Annales Minorum, Quaracchi, 1931.
Zaccaria = (F. A. ZACCARIA), Auximatium Episcoporum Series (...), Osimo, Quercetti, 1764.
Zacchi = G. ZACCHI, Auximatis ecclesiae descriptio in D. Pannelli, S. Benvenuto vescovo d'Osimo prete secolare, Osimo, 1765, p. 57 ss.

Sigle

ACV = Archivio della Curia Vescovile di Osimo
AG = Archivio Guarnieri di Osimo
ASCO = Archivio Storico Comunale di Osimo
BC = Biblioteca Comunale "F. Cini" di Osimo.
IMSLA = Istituto Marchigiano di Scienze Lettere Arti - Ancona

 

DIZIONARIO

 

 

A

 

Abate di Alemagna (sec. XIV). Lesse a Roma la sentenza dell'imperatore Ludovico di Baviera riguardante la deposizione del papa Giovanni XXII (aprile 1328). Fu nominato cardinale e vescovo osimano dall'antipapa Niccolò V (1328), trovando appoggio ad Osimo nei Gozzolini (v.). Come vescovo di Osimo non ebbe naturalmente nessun riconoscimento ufficiale.

BIBL. - G. Villani, Croniche, X, 69, 74. G2, p. 269.

 

Abbadia (vern. La Badia). Frazione di Osimo, 4 chilometri ad est del capoluogo, su di un colle (m 132 s.l.m.) posto tra le valli dei fossi Scaricalasino e Rigo. Conta 240 abitanti (1991). Vi doveva passare una via romana minore, collegante Osimo con Numana.

Trae il suo nome dai Benedettini (v.), che vi si sarebbero stabiliti nel sec. IX, anche se il documento più antico risale al 1235. I frati vi rimasero fino al sec. XII, quando si trasferirono a S. Niccolò.

Nel XVI sec. vi sorse la chiesa di S. Maria in Cirignano (v. Chiesa di S. M. in C.), mentre quella attuale, situata poco lontano dalla precedente, fu fatta costruire dal vescovo cardinale Lanfredini (1734-40).

Il Monte Frumentario dell'A. (v.) aprì nel 1770.

Nel 1809 vi nacque Benvenuto Bambozzi (v.).

A metà del sec. XIX vi lavoravano i birrocciai Caporalini.

Nel 1860 vi si appostarono i Piemontesi, prima della battaglia di Castelfidardo (v.).

Nel 1878 vi fu costruita la scuola.

Nel 1889 vi nacque Francesco Mazzieri (v.).

Nel 1908 vi funzionarono le scuole serali (v.).

Il servizio telefonico cominciò a funzionarvi nel 1940.

Tra gli anni Cinquanta e Sessanta vi si costruirono case popolari; nel 1960 la scuola elementare.

Nel 1962 vi venne costruito l'acquedotto.

Dal 1987 gli abitanti della frazione allestiscono presepi di vari tipi.

V. anche Cirignano; Fosso del Casone; Fosso della Chiave; Mazzo; Radio Serena.

BIBL. - Talleoni, II, p. 169. G2, p. 199. "Antenna", a. 1989, n. 1; 1991, n. 1; 1993, n. 3; 1994, n. 11; 1995, n. 1; 1998, n. 1. “5 Torri”, a. 1993, n. 1.

 

Abbigliamento (secolo XIX).

V. anche Campagna.

BIBL. - Grillantini, Guida, parte II, pp. 284, 296, 316 ss.

 

Abbondanza

V. Monti frumentari.

 

Abitazioni Alla fine del XX secolo ad Osimo, in zona semicentrale, un metro quadrato di casa costava 3 milioni. Anche il costo degli affitti era alto: per un appartamento di 100 mq, in zona semicentrale, si pagava circa un milione.

V. Campagna; Case…; Censimento Popolazione 1991; Palazzi e case.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 2.

 

Abram (sec. XVII). Ebreo anconitano convertito ad Osimo nel 1675, catechizzato dai frati di S. Francesco e battezzato in Duomo col nome di Giovanni Battista Antonio dal vescovo cardinale A. Bichi.

BIBL. - Guarnieri, Miscugli, B, c. 43 (ms. in BC).

 

Accademia degli Aletofili Sorse nella seconda metà del sec. XVIII. Ebbe per motto "Historia magistra vitae". Aveva 40 membri sensibili alle idee illuministe, detti Munsuncelli (v.) o Napoleonisti, che tennero un'importante seduta per le feste della nascita del Re di Roma (1811). Vi appartenevano Antonio Sacconi, Cesare Gallo, Francesco Romiti, Andrea Bonanni, Vitale Cesari, Giulio e Domenico Pini, Pietro Quatrini e altri.

BIBL. - Talleoni, I, p. 45. Maylender, I, p. 140 s. G2, p. 491. “5 Torri”, a. 1978, n. 1/2/3. G3, p. 665.

 

Accademia d'Arte lirica e corale "Città di Osimo" Fu fondata dal maestro p. Venanzio Sorbini ed altri nel 1979 per la formazione specifica e integrale dei coristi. In seguito sono stati attivati corsi di canto per il teatro lirico, di filologia musicale applicata, di didattica per l’insegnamento del canto, e di direttore di coro. Gli allievi, selezionati, provengono da diversi paesi del mondo. Ha avuto come docenti: Romano Gandolfi, Antonio Tonini, Ettore Campogalliani, Giorgio Favaretto, Marcel Couraud, Gustavo Marchesi, Oscar Figueroa, Raoul Grassilli, Mario Melani, Giulio Bertola; come direttori artistici: i noti soprani Katia Ricciarelli e Raina Kabaivanska, Attualmente ha come direttore musicale Sergio Segalini.

BIBL. –  “5 Torri”, a. 1979, nn. 1/2; 5/6; 1980, n. 4; 1981, n. 1/2; 1982, n. 3; 1983, n. 5/6; 1984, nn. 2, 3/4, 5; 1986, n. 1/4; 1987, n. 1; 1991, n. 1; 1994, n. 1. "Antenna", a. 1980, n. 2; 1981, n. 3; 1982, n. 8/9; 1983, nn. 5, 8/9, 11; 1984, n. 1; 1985, n. 2; 1988, n. 12; 1990, n. 11; 1991, n. 1; 1996, n. 11; 1997, n. 6/7; 1998, n. 11. G3, p. 666. A. d'A. l. e c. C. di Osimo, a cura di L. Egidi e M. Quattrini, Osimo, 1996.

 

Accademia degli Avvalorati Sorse all'inizio del sec. XVII. Iscritti ne furono: Flavio Fieschi (principe nel 1634), Girolamo Dittaiuti, Francesco Talleoni, Vincenzo Vitalioni, Vitalione Bartoli, Tommaso Fiorini, Isidoro Mattucci, Silvestro Claudi, Clemente Tosi, i Candi, Guarniero Guarnieri.

BIBL. - Le glorie della S. Casa - Discorso di Alessandro Vitalioni da Osimo, Bracciano, 1634. G. Jurek, Specimen Historiae Academiarum eruditarum Italiae, Lipsia, 1725, s. v.  F.S. Quadrio, Storia e ragione di ogni poesia, Bologna, 1739-52, I, p. 85. Lancellotti, Memorie, p. 1. Vecchietti, Biblioteca Picena, I, p. 288. Maylender, I, p. 421. G3, p. 663 s.

 

Accademia Ecclesiastica Fu fondata nel suo palazzo dal vescovo Pompeo Compagnoni (v.) nel 1748. Vi si tenevano discussioni di carattere storico.

Venne riaperta dal Calcagnini (v.) (1776), aggiungendovi il diritto canonico. Nel 1839 era terminata.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 487, 540. Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, p. 293 s. Talleoni, II, pp. 227, 235 s. Maylender, II, p. 248 ss. G2, p. 490 s. G3, p. 664.

 

Accademia dei Risorgenti Fu fondata nel 1760 da Stefano Bellini (v.), per continuare la tradizione dell'Accademia dei Sorgenti (v.). Aveva a capo un principe e un censore; teneva le sue tornate quindicinali nell'aula magna del Campana, occupandosi di lettere e di storia classica. Aveva 150 membri, tra i quali vi furono Monaldo Leopardi, il cardinale Mastai Ferretti, il dalmata Pietro Alethy, Antonio Rosmini. Ebbe per motto "Alius et idem nasceris" col sole nascente dei Sorgenti. Nel 1846 se ne auspicava il funzionamento. Fu ristabilita dal Soglia (v.). Nel 1924 si provò invano a richiamarla in vita per la terza volta, col nome di Nuova A. dei R.

BIBL. - Lancellotti, Memorie, p. 3. Talleoni, II, p. 161. C. Romiti, L'Accademia dei R. in Osimo, in "Le Cinque Torri", 1925, nn. 1-4. Maylender, V, p. 18 s. G2, pp. 490 s., 610 s., 925. G3, p. 664 s.

 

Accademia dei Sorgenti Sorse verso la fine del sec. XVI col nome di A. di Osimo Il suo motto era "Ad opus" col sole nascente. I suoi aderenti lessero componimenti nel 1588 per l'ingresso del vescovo Fiorenzi e nel 1591 per quello del Gallo.

Riprese nel 1625 e si chiamò A. dei S. Nel 1671 riebbe nuovo vigore grazie al cardinale Bichi.

Nel XVIII sec. venne continuata dall'Accademia dei Risorgenti (v.).

BIBL. - F. Travaglini, Copia di Ragguaglio di tutto ciò ch’è occorso nell'Accademia di Osimo detta de Sorgenti da primi principij dell’Adunanza fino al 1690 (ms. in AG). Talleoni, II, p. 160 s.  Maylender, V, p. 230. G3, p. 663.

 

Accademia Teologica Fu fondata dal vescovo P. S. Radicati (v.) (1728-29) per l'approfondimento delle scienze teologiche e giuridiche. Ebbe breve durata.

BIBL. – Compagnoni, Memorie, IV, p. 366. G3, p. 664.

 

Accensi V. Magistrati della Colonia.

 

Accola Località medioevale presso Staffolo, ai confini delle diocesi di Osimo (quando comprendeva anche Cingoli), Jesi e Camerino, con una rocca. Fu dapprima di Osimo, poi passò a Staffolo (1286).

BIBL. - Talleoni, I, p. 284 s. (con bibl.).

 

Accoroni, Giovanni (o Accorroni) (Appignano, sec. XIX-XX). Sacerdote, autore di La scaccheide - Poemetto di M.G. Vida recato in sesta rima per d. G. A., Osimo, Quercetti, 1877; M.G. Vida - Il baco da seta - poemetto recato in ottava rima per d. G. A., Osimo, Quercetti, 1879 e di altre numerose pubblicazioni riguardanti soprattutto il suo paese natale.

 

Accorroni Azienda, in Via Pignocco, nel settore del riscaldamento e del condizionamento, sorta nel 1970 ad opera di Gino A. Opera ora in campo nazionale ed internazionale. Possiede numerosi brevetti e riconoscimenti internazionali. Il suo servizio conta oltre 250 centri di assistenza tecnica in tutta Italia.

 

ACLI Le sezioni più attive fra gli anni Cinquanta ed i Novanta erano quelle della Misericordia, Campocavallo e Casenove.

BIBL. – “Antenna”, passim.

 

Acqua, Monte dell’ Già detto M. Belrespiro. Altura (m 292) posta a est di Monte Cerno (v.).

BIBL. - G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890, p. 11.

 

Acqua, Antonio (sec. XIX). Coadiuvò Rinaldo Simonetti nella costituzione della Guardia Civica (v.) (1847).

 

Acqua, Antonio Maria (Osimo, 1741-). Cultore di numismatica. Pubblicò la Dissertazione sulla zecca e monete di Norcia.

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, I, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. G3, p. 561.

 

Acqua, Camillo (Velletri, 1863-Ascoli P., 1936). Cultore di scienze biologiche. Si laureò a Roma (1886) in Scienze Naturali. Insegnò al Campana, poi all'Università di Roma. Si segnalò nel campo bacologico. Fu presidente della Congregazione di Carità dal 1895 al 1898 e dal 1902 al 1909. Pubblicò tra l'altro: Il microscopio, Milano, 1893; La legge naturale e l'evoluzione della società, Firenze, 1902; Stabilimento bacologico Simonetti-Acqua, Osimo, Quercetti, 1904; Osservazioni e esperienze sul filugello, Roma, 1914; Il bombice del gelso, Ascoli P., 1930; I grandi problemi della biologia generale, Roma, 1933.

BIBL. - Spada, Bibliografia, s. v. P. L. Lombardi, C. A., in "Bollettino della R. Stazione Sperimentale di Gelsicoltura e Bachicoltura di Ascoli Piceno”, a. 1936, n. 1. G2, p. 944. G3, pp. 561, 685. Claudi, Dizionario, s. v. Egidi, Assistenza, p. 124 ss.

 

Acqua, Famiglia Nobile f. osimana, presente ad Osimo fin dal XV sec. Roberto (sec. XV) ottenne la nobiltà fiorentina.

V. anche Archivio Acqua.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Genealogia, in AG, B. 25 n.6. R. Vicarelli, Ripercussioni dell'occupazione francese in Italia attraverso un epistolario inedito (tesi sull'epistolario della famiglia A., Università di Urbino, 1972/73). G3, p. 349. 

 

Acqua, Filippo (Osimo, 1737-1808). Compì gli studi giuridici a Ferrara, dove si laureò nel 1756. Divenuto abate, rimase a Ferrara al servizio del cardinale Crescenzi. Alla morte di questi (1769) ritornò ad Osimo, dove si adoperò per ottenere il titolo di cavaliere dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. Dedicò gran parte del suo tempo a raccogliere monete e quadri, per questo ebbe rapporti con i maggiori collezionisti del tempo.

BIBL. – L. Ciammitti, Un collezionista marchigiano del Settecento: F. A. in Disegni emiliani dei secoli XVII-XVIII della Pinacoteca di Brera, Milano, 1995.

 

Acqua, Francesco (Osimo, sec. XIX). Fu deputato, anziano, gonfaloniere, consigliere governativo. Accademico dei Risorgenti, scrisse vari componimenti poetici occasionali.

BIBL. - A. Bonfigli, Memorie autobiografiche (1814-60). Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 653.

 

Acqua, Girolamo Gaetano (Osimo, 1689-1759). Giurista. Presso la corte romana fu interpellato nella vertenza con la corte di Torino ed il cardinale di Noailles. Pubblicò, anonima e senza note tipografiche, l’opera Ragioni della Sede Apostolica nelle presenti controversie colla corte di Torino.

BIBL. - Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, I, s. v. G3, p. 559.

 

Acqua, Roberto (Senigallia, 1898 - 1917). Studente del Ginnasio-Liceo caduto nella prima guerra mondiale.

BIBL. – G2, p. 916.

 

Acqua, Roberto Pio (Osimo, sec. XVIII). Patrizio e uomo di chiesa. Ricoprì varie cariche ecclesiastiche. Coltivò gli studi letterari ed il verso latino.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v.

 

Acqua, Terenzio (Grottammare, 1891 - 1916). Studente del Ginnasio-Liceo caduto nella prima guerra mondiale.

BIBL. – G2, p. 916.

 

Acqua, Vincenzo (Osimo, 1693-Spoleto, 1772). Glottologo, nunzio pontificio a Parigi e vescovo di Spoleto (1759-72).

BIBL. - Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, I, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. G2, 1040. G3, p. 560. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Acqua, Vincenzo (Grottammare, 1894-Osimo, 1984). Fu tre volte sindaco di Osimo (13 dicembre 1945-6 aprile 1946; 14 giugno 1951-20 giugno 1956; 28 dicembre 1964-4 luglio 1970). Fu uno dei fondatori del Partito Popolare. Perseguitato dai fascisti; durante la Resistenza fece parte del C.N.L.

Nel 1974 l’Amministrazione comunale gli conferì la civica benemerenza.

BIBL. - "Antenna", a. 1984, n. 4. “5 Torri”, a. 1984, nn. 3/4, 6.

 

Acquaviva (vern. Acquaìa). Altro nome del torrente Rosciano (v.). Nel Codice Bavaro ricorre l'idronimo "Aqua Vivola" (n.117), negli Statuti si ha "Aquaviola".

V. anche Fonte di A.

BIBL. - Statuti, passim. Martorelli, p. 8. Talleoni, I, pp. 103, 180 s.

 

Acquedotto (vern. Acquedottu). Recentemente è stata ipotizzata l’esistenza di un antico a. sotterraneo di epoca romana, che dalla zona di Monte della Crescia conduceva acqua al centro di Osimo

In epoca moderrna venne auspicato fin dal 1846. Nel 1863 fu giudicato superfluo.

Nel 1883 (7 ottobre) fu inaugurato (per una spesa di L 60.000), ponendo il serbatoio, già previsto per Monte S. Pietro, in Piazza del Duomo. Esso venne demolito nel 1953, quando si costruì quello attuale, progettato dall'architetto Innocenzo Sabbatini (v.) e iniziato prima della guerra.

Nel 1906 venne istituita l’Azienda Idroelettrica, che si sostituì al Comune nella gestione del servizio. Nel 1924 si raddoppiò la conduttura dell'acqua dal Musone. Nel 1951 ci fu un consumo di mc 530.000 con 1.384 utenze. Nel 1953 l'a. venne potenziato. Nel 1962 si completò il nuovo serbatoio. Si costruirono anche gli a. di Abbadia, Campocavallo, Casenove, Passatempo, S. Paterniano, Stazione, Villa S. Paterniano. Nel 1982 si rilevò che l'acqua conteneva un tasso di nitrati troppo alto, e si auspicò la soluzione dal progettato a. del Nera.

Dal 1995 l’a. è gestito dall’ASPEA, che recentemente ha realizzato l’impianto per convogliare acqua ad Osimo anche dall’invaso di Castreccioni.

BIBL. - F. Fiorenzi, Per l'inaugurazione dell'acqua potabile, Osimo, Quercetti, 1883. E. Ippoliti, Per l'inaugurazione della condotta di acqua potabile (...), Osimo, Quercetti, 1883. A. di Osimo - Regolamento per le concessioni d'acqua, Osimo, Rossi, 1891. G. Perricone, Relazione sull'impianto di energia elettrica e sull'a. di Osimo, Osimo, Bettini, 1910. G2, pp. 623, 820 ss., 926, 1000, 1008. "Antenna", a. 1965, n. 9; 1971, n. 4; 1982, nn. 1, 4; 1983, nn. 10, 12; 1989, nn. 2, 8/9; 1999, nn. 2, 11; passim. R. Mosca, L’antico a. delle grotte  osimane, Osimo, 1999.

 

Adalberto di Prussia (sec. XIX). Passò per Osimo nel 1842.

BIBL. - G2, p. 619.

 

Adorni, Giacomo (Osimo, 1894-Osimo, 1973). Detto lo "Scolaro", in quanto titolare di una cartoleria in corso Mazzini denominata “Bottega dello S.”. Fu segretario del Comitato di Liberazione osimano e animatore della Società Corale G. Verdi (v.).

 

Aerei Nel 1911 Muzio Gallo acquistò e collaudò un a.

Appassionati e costruttori di a. ne esistono tutt'oggi.

BIBL. - G2, p. 827. G3, p. 778.

 

Affissioni Il servizio delle pubbliche a. da decenni viene affidato dal Comune a società appaltatrici.

BIBL. - Comune di Osimo, Regolamento del servizio municipalizzato delle pubbliche a. (...), Osimo, La Picena, 1929.

 

Afrania, Gens Famiglia romana che dette il nome alla Massa Afraniana (v.). Tra i suoi componenti è famoso Lucio Afranio, creatura di Pompeo.

BIBL. - Plutarco, Vita di Pompeo, passim.

 

Afriano Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.125).

 

Agello Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (nn. 115, 133, 145, 156).

 

Agenzie di viaggio Recentemente si sono aperte: "Halley Tours" in Corso G. Mazzini; "SMIT Viaggi" in Via Don L. Sturzo; “Tre Archi” in Via Guazzatore.

 

Aggregazioni

V. Inurbamenti.

 

Agnesi, Astorgio degli (o Agnense) (Napoli, sec. XV). Vescovo di Ancona e Numana (1418-36). Fu inquisitore generale della Marca, poi cardinale. Nel 1422 fece unire le diocesi di Ancona e di Numana. Nel 1430 subentrò come Commissario al governo dei Malatesta (v.), ponendo ad Osimo la Curia provinciale. A lui poi successe il Vitelleschi (v.).

BIBL. - Saracini, p. 536 (con bibl.). Martorelli, p. 245. Talleoni, II, p. 11, 78. G2, p. 286.

 

Agostiniane Suore. Avevano il monastero di S. Agnese (v.), la primitiva chiesa di S. Marco (v.) (1311), la chiesa di S. Giorgio (v.), il monastero di S. Giacomo (v.), la chiesa di S. Margherita (v.).

BIBL. - Statuto 1308, IV, 188; V, 78; Statuto post 1314, V, 14; Statuto 1342, IV-V, 72, 73. Massaccesi, pp. 3 ss., 56 s., 86.

 

Agostiniani (o Eremitani o Eremiti di S. Agostino). Vennero ad Osimo nel 1270 (nel 1296 secondo il Talleoni) e restarono nel monastero adiacente alla chiesa di S. Lorenzo (v.) fino a metà del sec. XIV, quando edificarono un nuovo convento e la chiesa di S. Pietro di Ceronzio (v.), detta anche di S. Maria Nuova, quindi di S. Agostino, nell'attuale Via S. Lucia. Nel XVII sec. ricostruirono la chiesa e il convento (v.)

Alla fine del XIII sec. fu loro generale Clemente da Osimo (v.).

Fu loro priore nel XVIII sec. T. A. Arbuatti (v.).

Nel 1810 furono allontanati dal loro monastero (v. Francese, Occupazione).

BIBL. – ASCO, Statuti, passim; Coll. Pergamene, 23/11/1367, b. III, n. 147. Delibere Consiliari, 3/71820, n. 5. Guarnieri, Miscugli, A, p. 146. Talleoni, I, p. 248 s.; II, p. 173.  Massaccesi, p. 138 ss. G3, p. 607.

 

"Agricoltore italiano, L'" Giornale di agricoltura pratica, quindicinale, stampato da Rossi (v.), negli anni 1881 e 1882, per iniziativa di Evasio De Alessi, direttore dell'Istituto Agrario di Osimo (v. Scuola Agraria) e di Luigi Nicolini.

BIBL. – “Sent.”, a. 1881, n. 2. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 69 s. G3, p. 798 s.

 

Agricoltura Per le forme medioevali di conduzione dei fondi rustici, v. Laboritium e Coptimum.

Nel 1493 si impose ad ogni proprietario di coltivarsi la terra in suo possesso, o di farla coltivare a soccida; chi aveva terreni incolti, doveva lavorarli.

Alla fine del sec. XVIII il territorio del Comune di ca. 11.300 ettari era così coltivato: seminativo (ha 3.000); vitato (ha 6.000); olivato (ha 540); cannetato (ha 130); boschivo (ha 380); pascolo e prato (ha 580); incolto (ha 500-600). Il ricavato era: grano (q 24.000), granoturco (q 6.000), fava e favino (q 4.900), legumi (q 400), canapa (q 140), lino (q 5), vino (hl 10.000), olio (q 460), cera e miele (q 12), frutta (q 300). Il fabbisogno annuo per la comunità era di q 26.000 di cereali e 460 di vino. Il terreno era lavorato per tre sesti a grano, un sesto a granoturco, un sesto a foraggio e un sesto era sodivo.

Nel XIX sec. vi erano molte querce ed ulivi. A metà del secolo, per un quintale di seminato si avevano 4 q di raccolto, 8 q alla fine del secolo, 10 q all'inizio del XX sec. Nel 1880 si aveva ad Osimo la Scuola convitto d'a. teorico-pratica.

All'inizio del sec. XX si tenevano mostre agricole. Nel 1951 il 45% della superficie agraria comunale (ha 4.500) era coltivata a grano (q 120.000), il 10% a granoturco (q 28.000); oliva q 3.000 (olio q 450); uva q 62.000 (vino hl 40.300). Le aziende agrarie erano 1.600. Nel 1960 la superficie agraria forestale era di ha 10.035, dei quali: ha 4.320 a grano, 700 a mais, 4.500 a foraggi, 500 a barbabietola, oltre a olivi, vigne ecc. La raccolta fu di: q 125.000 di grano, q 10.000 di mais, q 127.000 di barbabietole, q 805.000 di erba e produzioni accessorie e foraggere, q 3.000 di oliva e q 65.000 di uva. Nel 1962 esistevano 1.500 aziende agrarie a carattere familiare, con una media di sei bovini per azienda. Nel decennio 1963-73 300 aziende hanno abbandonato l'a., con una diminuzione di 2.000 capi annui di bestiame.

V. Censimento Agricoltura 1990.

V. anche Allevamento; Annona; Canapa; Cattedra ambulante di A.; Cattedra di Enologia e A.; Conciatori di grano; Congresso Agrario Regionale; Congresso Apistico; Contadini; Cooperativa Agraria; Fanesi, Francesco; Gelso; Grano; Istituto di Allevamento vegetale per la cerealicoltura; Mezzadria; Monte dei soccorsi; Mostra Agraria; Mostra Esposizione zootecnico-agricola; Patate; Scuola agraria; Società fra gli agenti di campagna; Uva; Vino.

BIBL. - C. Tallaù, Metodo agrario pratico per la stipulazione del contratto di colonia (...), Osimo, Quercetti, 1816. Benedizione de’ campi, e vigne (...), Osimo, Quercetti, 1855. Scuola convitto d'agricoltura teorico-pratica in Osimo (Marche) per i figli di proprietari (...), Osimo, Quercetti, 1880. Mostra agricola industriale artistica didattica, Osimo, Bettini, 1903. R. Ruzzini, La pratica dei concimi chimici, Osimo, Quercetti, 1910. R. Galeazzi, Campo di orientamento a frumento su quattro varietà elette precoci, Osimo, Belli, 1941. "Antenna", a. 1957, nn. 4, 5, 6/7; 1960, nn. 1, 2; 1961, n. 12; 1962, nn. 1-4; 1973, n. 2; 1976, n. 10; 1980, nn. 6/7, 10; 1985, n. 2. G2, pp. 915, 999. “5 Torri”, a. 1980, nn. 1/2, 4, 6. Grillantini, Uomini, p. 113 s. Anselmi, Contadini marchigiani, p. 253 ss.

 

Agrifan Club Team Equitazione Si è formato nel 1991. Nel 1996 è arrivato quarto ai campionati italiani per società di salto ad ostacoli a Roma.

BIBL. - "Antenna", a. 1996, n. 6/7.

 

Agriturismo Tra gli anni Ottanta e Novanta sono sorte alcune attività agrituristiche ("Agrifan Club" a Villa S. Paterniano, "La Natura del Monte" a S. Paterniano, ecc.).

 

Agugliano Durante la seconda Restaurazione (1815-49) fece parte della Delegazione di Ancona con Osimo e altri comuni.

Dai primi anni Settanta era servito dalla discarica di Osimo (S. Paterniano).

Fino al 1973 rientrava nel mandamento degli Uffici finanziari (v.) di Osimo.

 

Aiano Castello, situato nel territorio di Treia, donato alla Cattedrale di Osimo

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, I, p. 384 s. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XVII.

 

AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi). Si costituì nel 1975. La prima assemblea generale si tenne nel marzo 1980. La sede si trova in Via G. Matteotti, 56.

BIBL. - "Antenna", a. 1975, n. 12; 1978, n. 3; 1980, n. 3; 1988, n. 1; 1995, n. 3; 1996, n. 3. “5 Torri”, a. 1979, n. 5/6; 1980, n. 1/2.

 

Aikido Arte marziale nata in Giappone, che ad Osimo ebbe un certo seguito dopo la metà degli anni Ottanta. L'Unione Italiana A., presieduta da Paolo Corallini, aveva la sua sede ad Osimo in via C. Colombo.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1984, n. 6; 1985, n. 1/2; 1986, n. 1/4. "Antenna", a. 1985, nn. 1, 6.

 

Alati, Alessandro (Osimo, sec. XVII). Letterato, membro dell'Accademia Veneziana (1602). Autore di un saggio nel Dialogo di amore di Giacomo Guidonio e Capitolo in morte di Giovanna Arrigoni Filanosa.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, I, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 372.

 

Albanelli Contrada a sud del Musone, in corrispondenza della via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.53.

 

Albani, Francesco (Bologna, 1578-1660). Pittore. Lavorò soprattutto a Roma e a Bologna, col Reni e coi Carracci. Gli sono attribuite erroneamente la tela di S. Agnese e S. Tecla in Cattedrale, e una Deposizione al piano nobile del Palazzo Campana.

BIBL. - Dizionario biografico degli Italiani, s. v.

 

Albania Nel XVI sec. alcuni Albanesi lavoravano le terre della Mensa vescovile a Casenove (v.). In loro favore il vescovo Gallo stabilì doti per le zitelle ed altro. Avevano la Confraternita di S. Venere (v.). Traccia del loro ricordo resta in alcuni cognomi odierni.

Si ebbero delle manifestazioni per l'Albania a fine giugno 1920, con 17 condannati.

Nel 1997 alcune famiglie di Albanesi (12 persone), fuggite dalla guerra civile, sono state ospitate a S. Paterniano.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 25. G2, pp. 399, 914. G3, p. 614  s. "Antenna", a. 1997, n. 4.

 

Albanus, T. Tamudius

V. Tamudia, Gens.

 

Albarito Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.149).

 

Alberata Vecchia denominazione del tratto di Via Cinque Torri sotto Via G. Leopardi.

 

Alberghi

Nel 1832 ad Osimo figurano 5 a.: di Leopardo Baleani in Via del Sacramento, di Vincenzo Ponzelli in Piazza del Mercato, di Paolo Antomarione al Borgo S. Giacomo, di Rosa Dionisi agli Ortacci, di Antonio Caprari per il Corso.

Nel 1846 v'era anche l'A. del Vapore.

Nel 1853 vi erano 3 a. : l'a. della Posta, per il quale fu assegnato un deputato (1857) di sorveglianza, era tenuto da Giorgini e si trovava nel palazzo Martorelli (Via Lionetta); l'a. del Bambino (a spigolo tra Piazza Boccolino e Via S. Francesco) e la locanda del Moro (v. Osterie).

Nel 1880 c'erano l'a. del Leon Bianco in Via S. Filippo, l’a. Rubini in Piazza Gallo; l'a. e ristorante Roma di Grillotti.

Nel 1960 gli alberghi erano 4 (comprese le pensioni); quello principale era il La Fenice di Costantini in Corso Mazzini.

Nel 1964 si ipotizzò la costruzione del Motel Cinzia in Via C. Colombo, ma non se ne fece nulla.

Nel 1966 si pensò alla ristrutturazione del palazzo ex Recanatesi in a.

Nel 1967 esistevano 3 esercizi alberghieri (42 posti letto).

Nel 1968 si chiuse l'a. La Fenice.

Nel 1970 si avevano 6 a. (96 posti letto).

Nel 1982 si inaugurò l'Hotel Palace del Conero presso Aspio Terme.

Nel 1984 è avvenuta la ristrutturazione dell'Hotel La Fonte. .Nei primi anni Novanta aprì La ruota dei Pavoni a S. Biagio.

A fine anni Novanta gli a. erano 5 (Bartolini, Cristoforo Colombo, Palace del Conero, La Ruota dei Pavoni, La Fonte).

BIBL. – “Sent.”, a 1882, n. 2; 1904, nn. 18, 21. "Antenna", a. 1960, n. 2; 1964, n. 4; 1967, n. 3; 1968, n. 12; 1970, n. 8/9; 1982, nn. 6/7, 11; 1984, nn. 6/7, 11. G2, pp. 598, 625, 684, 713, 819. Grillantini, Uomini, p. 143 s.

 

Albero della Libertà Ne venne innalzato uno nel gennaio 1798, durante la prima occupazione francese (v., v. anche Luchetti, Giuseppe) e un altro durante la Repubblica Romana (v.) il 10 marzo 1849.

BIBL. - V. Cesari, In occasione della festa patriottica per l'inalzamento del nuovo a. d. l. in Osimo in segno di giubilo, ed applauso V. C. dedica il seguente al cittadino Andrea Frezzini municipale promotore della festa, Osimo, Quercetti, 1798. M. Pinori, Storia di Osimo, ms. in BC. G2, pp. 521, 667 s.

 

Albert Schweitzer Associazione per la solidarietà e la promozione umana, costituitasi ad Osimo nel 1983.

BIBL. - "Antenna", a. 1982, n. 3; 1983, n. 4.

 

Alberti, Giuliano (Macerata, inizi XVIII sec.-1786). Pittore. Lavorò al soffitto del teatro La Fenice. A Macerata, nella chiesa di S. Filippo Neri dipinse S. Pietro che piange e altri affreschi.

BIBL. - V. Brocco, Dizionario bio-bibliografico dei Maceratesi, s. v. Gabrielli, Teatro, p. 60.

 

Alberto di Uguccione (Città di Castello, sec. XIV). Podestà di Osimo (1310).

BIBL. - Statuti – Reformationes 1310-12.

 

Albino, A. Postumio (II sec. a. C.). Censore che nel 174 a. C. diede in appalto i lavori di costruzione delle mura (v.) di Osimo

BIBL. –  Livio, XLI, 27, 10. Gentili, Auximum, p. 56. G2, p. 65.

 

Albornoz, Egidio (Gil Alvarez Carrillo de) (Cuenca, 1310-Viterbo, 1367). Cardinale spagnolo e uomo politico. Venne inviato in Italia dal papa per cercar di comporne i gravi disordini. Nel 1354 arrivò nella Marca di Ancona, ottenendo sottomissioni e la sconfitta del Malatesta (v.), che rinuncia alle sue pretese su Osimo

Nel 1357 a Fano promulgò le Constitutiones Aegidianae (v.), per le quali in ogni Comune governavano un vicario di nomina governativa e un podestà.

Nel 1359 riformò le istituzioni ad Osimo, stabilendo un consiglio generale di 100 (tra cui 10 costituivano il consiglio di Credenza, 4 erano sorteggiati per diventare priori e tra questi 1 era eletto gonfaloniere) ed un consiglio di 80. La riforma andò in vigore nel 1360. Essa eliminava dal govero della città quei nobili che ne erano già stati esclusi nei vecchi Statuti.

BIBL. - Martorelli, pp. 157, 163, 170. Talleoni, I, pp. 269 ss. (con bibl.), 298 ss. (con bibl.); II, p. 62. G2, p. 273 ss.

 

Alcool Mentre in passato si registravano alcuni sporadici casi di alcoolismo, oggi il consumo di a. si sta diffondendo soprattutto tra i giovani, senza incidere comunque su particolari episodi criminosi.

BIBL. - Minhbler, Le cattive conseguenze del consumo dell'a. (...), Osimo, Bettini, 1905.

 

Alessandrini, Alberto (Osimo, 1912-1979). Capitano, partecipò alla difesa di Roma nel 1943.

BIBL. - "Antenna", a. 1979, n. 6/7.

 

Alethy, Famiglia Nel 1823 era tra le f. nobili osimane.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33.

 

Alethy, Pietro (Ragusa, sec. XIX). Dalmata, naturalizzato osimano. Giurista e letterato, amico del Foscolo, erudito e poeta.

BIBL. - G.I. Montanari, Discorso letto nella solenne distribuzione di premi fatta agli alunni del ven. Seminario e nobile Collegio Campana, Rossi, Loreto, 1843, p. 25. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 577.

 

Alimentazione Nel 1847 la popolazione di Osimo venne suddivisa in tre categorie in base all'a. : 1) benestanti e artieri che bevono vino e mangiano carne n.2.500 (fabbisogno in grano: q 1225); 2) poveri, braccianti e giornalieri che bevono vino e non mangiano carne n.5.000 (fabbisogno in grano: q 1.715, in granoturco: q 3.380); 3) contadini che bevono pochissimo vino e non mangiano carne n.6.500 (fabbisogno in grano: q 3.307, in granoturco q 6.640).

Nel 1901 il vitto medio di un operaio consisteva in: colazione con polenta condita con lardo e formaggio, pane e vino; pranzo con minestra, pane e vino; cena con pane, companatico e vino; il tutto per il valore di L 1.

V. anche Cucine Economiche.

BIBL. - G2, pp. 730, 733. Grillantini, Guida, parte II, p. 293 s.

 

Alisancti Località medioevale nel comitato osimano.

BIBL. - G. Avarucci (a cura di), Liber Iurium dell'episcopato e della città di Fermo (977-1266), Ancona, 1996, II, p. 522.

 

Allegrini, Antonio (Osimo, 1862-Cupramontana, 1885). Frate dalla vita esemplare.

BIBL. - G2, p. 868.

 

Allevamento Alla fine del sec. XVIII si allevavano 631 buoi, 952 vacche, 190 manzi, 480 vitelli, 3905 ovini e pochi maiali.

Nel 1860 si avevano 4.198 buoi, 1.934 ovini, 1,278 suini.

Nel 1951 si avevano 18.569 capi di bestiame: 4.899 mucche, 2.852 vitelloni e manze, 3.944 vitelli, 29 bovini da riproduzione, 6.378 suini, 324 ovini, 109 cavalli, 14 asini, 3 muli, 17 caprini.

Alla fine della mezzadria (v.), in ogni stalla si avevano tre capi di bestiame ogni due ettari di terra coltivata; in precedenza, tale rapporto era molto più basso. Altri animali allevati erano: galline, conigli, piccioni, tacchini, anatre, oche, bachi da seta (v.).

Tra il 1960 ed il 1962 si aprirono circa 300 a. con 200.000 capi.

Dal 1966 riprese il Mercato concorso bovini di razza marchigiana, ripristinato alla fine degli anni 90 dopo una interruzione di alcuni anni.

V. Censimento Agricoltura 1990. V. anche Animali; Api; Congresso Apistico.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, n. 11; 1966, n. 8/9; 1967, n. 8/9. G2, pp. 538, 743, 999. G3, p. 296 s.

 

Altobelli, Ilario (Treia, 1560-1637). Astronomo, minore conventuale. Fu reggente di studi a Verona, Rimini, Fermo, Ancona; ministro provinciale d'Oriente, commissario provinciale delle Marche, Abruzzi e Stiria. Osservò forse prima di Keplero la nova del 1604. Corrispose su di essa con Galileo. Si occupò anche di astrologia, di poesia e di lingue. Ebbe la cittadinanza osimana per la sua dottrina e per il "merito che si era fatto col Comune Osimano". Ad Osimo recitò anche un "dotto quaresimale".

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, I, s. v. Dizionario biografico degli italiani, s. v.

 

Amagliani, Bernardino (Castelferretti, 1875-Osimo, 1959). Frate Minore. Si laureò in Filosofia a Roma, materia che coltivò tutta la vita, scrivendo anche articoli per "Vita e Pensiero" e gli "Acta Ordinis Minoris". Tre volte Provinciale, sindaco di Mombaroccio, parroco della Misericordia, dove restaurò il convento e la vecchia chiesa. Insegnò presso l'Istituto Magistrale.

BIBL. - "Antenna", a. 1959, n. 9.

 

Amboni, Domenico (Osimo, sec. XIX). Laureatosi in Giurisprudenza presso l’Università di Macerata, esercitò il notariato dal 1835 al 1864 e l’ufficio di cancelliere vescovile. Accademico Risorgente, scrisse un sonetto in lode del p. Angelico da Filottrano (Osimo, Quercetti, 1824).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v.

 

Ambulanti Nel 1809 i venditori a. ebbero assegnata la loro destinazione nelle vie e la relativa tassa, a seconda dello spazio occupato.

Verso la fine del Novecento occupavano Piazza del Comune (lato verso Corso Mazzini), Piazza G. Marconi, Corso G. Mazzini, Piazza Leopardi, Piazza Dante, Via G. Matteotti.

BIBL. – “Antenna”, a. 1959, n. 6. G2, p. 556.

 

Amici della Cultura Circolo operante nel 1965 nell'organizzazione di conferenze, cineforum, viaggi ecc.

BIBL. - "Antenna", a. 1965, n. 11.

 

Amici della Lirica D. Quercetti Associazione costituitasi nel 1973. Fu di breve durata.

BIBL. - "Antenna", a. 1973, n. 12.

 

Amici della Musica Associazione con finalità artistiche, costituita nel 1991. Ne è stato fondatore e principale animatore Sauro Mercuri. Organizzava ogni anno, nel periodo estivo, una serie di manifestazioni dal titolo “Osimani d’Arte”.

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 1; 1992, nn. 4, 8; 1996, n. 8/9; 2000, n. 8/9.

 

"Amico dello Studente, L'" Mensile sorto nel 1951, con sottotitolo "Orientamenti alla vita sociale", presso il convento di S. Giuseppe da Copertino in sostituzione di “Pax et Bonum” (v.). Durò fino al 1954.

BIBL. - G3, p. 794. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 65 s.

 

Ammazzarelli Detti anche "piccatori" e "stilettatori", erano dei sicari venuti ad Osimo nel 1849.

V. Romana, Repubblica.

BIBL. - G2, p. 668.

 

Amministrazione del Comune Fino al XVIII sec. v. Magistrato. Poi v. Francese, Occupazione e Restaurazione.

Nella seconda Restaurazione (v.) si ha il Gonfaloniere con cinque Anziani, tutti nominati dal Consiglio Comunale, un deputato ecclesiastico, i deputati all'ornato pubblico, alle strade, fonti e ponti, agli spettacoli, alle grascie.

Dopo i moti del 1831 (v.), col Gonfaloniere e gli Anziani ci sono tre categorie di consiglieri: i possidenti nobili, i possidenti non nobili, e la cosiddetta "terza classe" formata da uomini di lettere, negozianti e capi d'arte.

Durante l'occupazione austriaca (v.), in Consiglio (1850) entrano rappresentanti dei possidenti, elementi della borghesia (anche parroci). La Magistratura è affiancata da 4 deputati: alla salute pubblica; all'annona, feste e mercati; ai lavori pubblici, nettezza e strade; all'illuminazione notturna e spettacoli (1851).

Gli ultimi amministratori pontifici (1860) furono: Andrea Bonfigli (v.), gonfaloniere; Anziani: Francesco Acqua, Francesco Leopardi, Giovanni Amodei, Filippo Frezzini e G.Battista Petrini. Dopo di loro si costituì una Giunta provvisoria con Giuseppe Briganti Bellini e Pasquale Frampolli, che formarono una Commissione municipale (14 ottobre) con: Sinibaldo Sinibaldi, sindaco presidente; e membri: Francesco Fiorenzi, Francesco Mazzoleni, Giuseppe Briganti Bellini, Giovanni Amodei, Vincenzo Rossi e Pasquale Frampolli. In seguito l'a. c. fu composta di 30 consiglieri, tra i quali 4 assessori e il sindaco; nominava i deputati all'ornato pubblico, alle grasce, agli alloggi, alle scuole, ai pubblici spettacoli, alle strade, all'illuminazione notturna, all'economia, alle carceri, al monte di pietà, alla biblioteca.

Nel 1863 si sistemarono gli uffici e l'archivio; nel 1873 si concessero le prime ferie ai dipendenti, che nel 1908 ottennero anche il riposo festivo a turno e si riunirono in un'associazione di categoria.

Per i dirigenti dell'A. dopo il 1860, v. Sindaci.

V. anche Animali; Baco da seta; Caduti; Cimiteri; "5 Torri"; Comune; Edilizia; Ferrovie; Filande; Igiene; Medicina; Monte dei Soccorsi; Monte di Pietà; Musica; Pesi; Polizia Rurale; Pompieri; Pubblicità; Riformanze; Scuola; Trasporti funebri; Vigili urbani.

BIBL. - Comune di Osimo, Regolamento sulle pensioni per gl'impiegati del Comune di Osimo, Osimo, Quercetti, 1864 (anche 1865, 1893). Comune di Osimo, Ordinamento e regolamento per gli uffici municipali di Osimo, Osimo, Quercetti, 1864. Comune di Osimo, Regolamento del Consiglio Comunale di Osimo, Osimo, Quercetti, 1869. Regolamento pel servizio dei cantonieri comunali, Osimo, Quercetti, 1888. Regolamento relativo all'applicazione delle giornate obbligatorie per il trasporto della breccia nelle strade comunali, Osimo, Scarponi, 1911. Regolamento per gli impiegati e salariati, Osimo, Scarponi, 1913. Regolamento per la circolazione urbana e l'occupazione delle strade, Osimo, Belli, 1941. G2, p. 596, 676, 719, 831, 886, 888, 958 s. "Antenna", a. 1972, n. 6/7; passim. G. Lepore, L'amministrazione del comune di Osimo tra il 1815 e il 1825 (tesi, Università di Macerata, 1974/75).

 

AMO (Alleanza Moderati Osimani). Raggruppamento politico moderato formatosi nel 1998. Ha partecipato con una propria lista alle elezioni amministrative del 13 giugno 1999.

BIBL. – “Antenna”, a. 1998, n. 8/9.

 

Amodei, Amadeo (Osimo, sec. XIX). Laureatosi in Medicina a Bologna, esercitò la professione a Recanati e Osimo Ottimo letterato, lasciò due pubblicazioni: Promemoria all’Ill.mo Consiglio Municipale di Osimo, Osimo, Quercetti, 1866, e Documenti e voto sulla vertenza Roganti, Osimo, Quercetti, 1880.

V. anche Opera Pia A.

BIBL. - Spada, Bibliografia, s. v.

 

Amodei, Giovanni (sec. XIX). Uno degli Anziani dell'ultima amministrazione pontificia. Fu poi membro della Commissione municipale (1860).

BIBL. - G2, p. 709.

 

"Amore e Luce" Quindicinale del I Congresso Eucaristico diocesano del 1929. Direttori responsabili: canonico Luigi Giachè e don Carlo Grillantini.

BIBL. - G3, p. 797. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 68 s.

 

Amoruccia (sec. XIV). Raccoglieva trovatelli ed orfani nell'ospedale di Roncisvalle (v.).

V. anche Brefotrofi.

 

Amphio, Feronius

V. Feronia, Gens.

 

Ampiano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.137).

 

Anarchici Compaiono nel 1897, ma la “Sentinella” non ne vuole ancora ammettere l'esistenza. Alcuni elementi avevano già aderito alla società Concordia nel 1873. Nel 1910 si ebbe la prima dimostrazione degli a. (anniversario della fucilazione del Ferrer). Nel 1913 fu ad Osimo Enrico Malatesta (v.). Coriani (v.) partecipò nel 1918 al movimento di protesta per i viveri in Comune.

BIBL. - "Sent.", 24 giugno 1897, n. 29.

 

Anastasi, Biagio (Tocco da Casauria, 1913-Ancona, 1984). Frate Minore, fu per circa tre decenni ad Osimo, presso il convento della Misericordia, protagonista di battaglie religiose, politiche e civili. A lui si deve tra l'altro la costruzione della nuova chiesa di S. Maria della Misericordia (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1968, nn. 4, 5, 6; 1984, n. 6/7.

 

Ancona Numerosi furono i contrasti ed i patti di Osimo con A. nel Medioevo.

Nel 1173 Osimo partecipa all'assedio posto ad A. da Cristiano di Magonza e narrato da Boncompagno (v.), che scrive: "gli Osimani sempre insidiano il tallone degli Anconitani". Qualche anno dopo, Osimo è sconfitta da A. e perde il castello del Poggio (v.).

Nel 1198 A. è alleata con Osimo ed altri Comuni per cacciare il marchese Marcoaldo (v.).

Nel 1202 si ebbe la pace tra Osimo, A. e Recanati a Polverigi.

Nel 1212 Camerano (v.) ottiene da Osimo la protezione contro A.

Nel 1228 (9 giugno) contro A. si forma un'alleanza di Osimo e altri Comuni con Venezia (v.); il 2 settembre Osimo, Recanati e altri Comuni si alleano con Rimini (v.) contro A.

Quando re Enzo (v.) prese possesso della Marca (1239), A. lo ostacolò, trovandosi contro - tra l'altro - anche Osimo, che ne devastò i territori.

Nel 1287 si ebbero scontri tra Osimo e A., sanati da Federico, vescovo di Ivrea.

Nel 1292 A. con Fermo e Jesi fece strage di guelfi osimani e di Civitanova.

Nel 1308 Osimo difende in modo particolare i terreni posti al confine con A. Inoltre stabilisce patti precisi con questo Comune.

Nel 1309 A. è sconfitta dai ghibellini osimani e jesini presso Camerata (v.).

Nel luglio 1382 Osimo invia 25 lance in aiuto ad A., che era alle prese con l'invasione di Luigi I d'Angiò (v.).

Nel 1384 Osimo firma con A. un patto di mutua assistenza, riconoscendola "principale caput et membrum provinciae" (v. anche Martorelli, p. 207 s.).

Il Malatesta, in una lettera al suo Vicario ad Osimo, nel 1410 denuncia diversi furti operati da A. nel territorio di Osimo (pane, biade, ferramenta ecc.).

A metà del XV sec. Pio II ordina di rimborsare ad A. i danni arrecati da Osimo in un'irruzione per contrasti di diritto sulla commenda di S. Filippo alle Casenove.

Nel 1461 Osimo interviene in una lite tra A. e Jesi e la ricompone (Riformanze, vol.IX; Martorelli, p. 305; Talleoni, II, p. 92).

Nel 1473 la Comunità di A. si lamentava con quella di Osimo per gli assalti subiti da parte degli Osimani (Martorelli, p. 319 ss.); Osimo invece ricorreva al papa perché A. costruiva la rocca di Bolignano (v.) per minaccia.

Nel 1475 A. fu condannata a pagare 400 ducati ad Osimo per averle danneggiato campagne e persone.

Del 1477 è ricordata la cosiddetta "battaglia del porco" (v.), a proposito della quale Antonio Onofri (v.) scrisse nel suo poemetto che A. portò sempre odio ad Osimo e sempre la insidiò.

Nel 1496 fece una pace con Osimo, dopo aver invano tentato di farne un suo baluardo (cfr.Albertini, "Storia di A.", X, II, p. 174).

Nel XVI sec. Alfeo parla di "inimicitia immortale che mai è cessata" tra A. ed Osimo

Invece nel 1508 Osimo chiede clemenza al papa per A., caduta in disgrazia con Roma.

Gli Statuti del 1571 (II, 39) stabiliscono i confini territoriali tra Osimo e A.

Nel 1815 Osimo entra a far parte della Delegazione di A. (seconda Restaurazione).

Nel 1914 si hanno riflessi ad Osimo della "Settimana Rossa" (v.) di A.

Nel 1915 molti Anconitani si rifugiano ad Osimo, dopo il bombardamento del 24 maggio.

Dalla fine del 1943, con l'occupazione tedesca ed i bombardamenti degli Alleati, si ha l'esodo degli Anconitani verso l'entroterra ed il trasferimento degli uffici pubblici ad Osimo

Dopo il maggio 1944 il Prefetto, il Questore e il Preside della Provincia si danno alla fuga. Il 17 luglio le truppe polacche, provenienti da Osimo, liberano A.

BIBL. - RIS, IX, Annali, 1292. Libro Rosso, docc.CXXXII, XXVII, XLVII. ASCO, Statuto 1308, IV, 65; V, c. 88r. ss.; Lettera di Carlo Malatesta del 12 agosto 1410; Breve di Pio II del 27 aprile 1461, b. VII, n. 478; Riformanze, 27 novembre 1508, v. 19, p. 191. P. Compagnoni, Reggia Picena, I, p. 147. Martorelli, passim. Oddo di Biagio, Chronica de la edificatione et dectructione del Cassero Anconitano, Osimo, Quercetti, 1774. Talleoni, passim. Memorie anconitane dal 1729 al 1829, in “Sent.”, a. 1896 n. 10 ss. C. Albertini, Storia di A., l.IX, II, p. 111. E. Spadolini, Gli annali anconitani di Bartolomeo Alfeo, Ascoli Piceno, 1906, pp. 159-60. O. Sabbatini, La città di Osimo al tempo dei Comuni medioevali, Osimo, Tipografia Picena, 1928. Boncompagno da Signa, L'assedio di A. del 1173, a cura di M. Morroni, Ancona, 1991, pp. 57, 97 e 101. G2, p. 904.

 

Anders, Wladislaw (Kutno (Varsavia), 1892-). Generale polacco, che, al comando del II corpo d'armata polacco, intervenne nel 1944 a Montecassino (maggio), liberò Ancona (v.) dai Tedeschi (luglio). Rimasto ad Ancona alle dipendenze del comando supremo alleato del Mediterraneo, fu in visita ad Osimo il 12 gennaio 1946; nell'ottobre si trasferì in Inghilterra.

BIBL. - Enciclopedia Italiana, II Appendice, Roma, 1948, s. v. G2, p. 992.

 

Andrea (sec. IX). Vescovo di Osimo Nell'853 partecipò ad un concilio a Roma.

BIBL. - Martorelli, p. 424. Zaccaria, p. 53. Compagnoni, Memorie, I, p. 284 ss. G. Colucci, Annali di Osimo, in Colucci, t.V. p. 160. Talleoni, I, p. 111.

 

Andrea da Narni (Narni, sec. XIV). Podestà di Osimo (1340).

BIBL. – Statuto 1340, 10.

 

Andrea da Bologna (A. di Deolao de’ Bruni detto A. da B.) (sec. XIV). Pittore, autore di diverse tavole marchigiane. Gli sono attribuiti gli affreschi di S. Niccolò, tre dei quali sono presso il Museo Civico (v.).

BIBL. - G. Donnini, Affreschi di A. da B. a Osimo, in "Notizie da Palazzo Albani", n.2, 1975. Dizionario biografico degli italiani, s. v. Mariano, Opere d’Arte,, p. 17 ss.

 

Andrea da Montecchio (sec. XV). Castellani o Brogli, vescovo di Osimo (1434-54); già vescovo di Caorle e di Fossombrone. Nel 1444 le reliquie dei martiri osimani vennero da lui traslate da Roncisvalle alla Cattedrale.Tra il 1447 ed il 1451 fu Rettore della Marca. Nel 1452 fece fondere la seconda campana della Cattedrale, alla quale diede un organo, e iniziò a costruire le nuove porte.

BIBL. - Martorelli, pp. 259 s., 427. Zaccaria, p. 96 s. Compagnoni, Memorie, III, pp. 357-381. Talleoni, II, pp. 15, 83 s., 88. G2, p. 343.

 

Andrea da Recanati (Recanati, -1397). Ottenne dal comune di Osimo un susssidio per studiare medicina a Padova. Esercitò poi a Venezia e, da pensionato, ad Osimo nel 1379. Lasciò un sussidio per studenti osimani (100 zecchini ogni anno a 4 giovani che studiassero Filosofia, Medicina o Legge) a Padova, dove Aurelio Ottoni Guarnieri ne collocò la statua in Prato della Valle nel 1790.

BIBL. - ASCO, Testamento del 5 gennaio 1397, Coll. Pergamene, b. V, n. 316; Miscellanea, v. 1, n. 2. Statuti del 1571, II, 41. Martorelli, p. 198 ss. (con bibl.). D. Calcagni, Memorie istoriche della città di Recanati, Messina, 1711, p. 223. G. Panelli, Memorie degli uomini illustri e chiari in medicina del Piceno o sia della Marca di Ancona, Ascoli P., 1758, v. II, p. 51 s. Talleoni, II, p. 79 ss. G2, p. 282 s. “5 Torri”, a. 1980, n. 1/2.

 

Andreoli Fiorenzi, Maria (Osimo, 1819-1902). Vedova di Pierfilippo Fiorenzi (v.), fondò l'asilo Fiorenzi (v.) nel 1883.

BIBL. – “Sent.”, a. 1902, n. 29. G2, p. 879.

 

Andreoni, Ubaldo (sec. XVIII). Padre filippino. Fu vice-parroco a S. Paterniano, dove conobbe Agata Belfiore (v.), della quale pubblicò la Vita della Serva di Dio A. B., Osimo, Quercetti, 1794.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v.

 

Aneddotica

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 136 ss.

 

Angelelli, Domenico (Appignano, 1715-1793). Arciprete, vicario generale, direttore spirituale del Campana. Autore di Memorie istoriche concernenti l'istituzione del Seminario e Collegio Campana, Osimo, Quercetti, 1771.

BIBL. – Compagnoni, Memorie, IV, pp. 208, 346. Vecchietti, Biblioteca Picena, I, s. v. Talleoni, II, pp. 181, 187. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 564.

 

Angelo di Pietro da Manasseis (Terni, sec. XIV). Podestà di Osimo (1342).

BIBL. Statuti 1342, I, c. 198 r., 211 r.; (copia), c. 275 r.

 

Angelo Maria da Osimo (Osimo-Viterbo, 1759). Frate cappuccino.

BIBL. – G3, p. 595.

 

Angiò, Carlo di (1226-Foggia, 1285). Re di Sicilia. Nel 1265 erano ad Osimo le truppe di C. d'A., fratello del re Luigi IX di Francia, chiamate dal papa contro Manfredi (v.). Osimo tornava così al papa e, con la morte di Manfredi (1266), riprendevano vigore le famiglie dei Leopardi, Fiorenzi, Claudi, Sinibaldi, Nelli; non i Gozzolini ed i Bonvillani.

BIBL. - Martorelli, p. 130. Talleoni, I, p. 215 ss.

 

Angiò, Luigi I di (Vincennes, 1339-Bari, 1384). Fratello del re di Francia Carlo V, fu incoronato dall'antipapa Clemente VII re di Sicilia e di Gerusalemme (maggio 1382). Il mese successivo, con un forte esercito, in compagnia di Amedeo VI di Savoia (il Conte Verde), partì per l'Italia. Arrivato a Rocca Priora, chiese la sottomissione di Ancona, alla quale Osimo ed altri mandarono rinforzi. Il 31 luglio 1382 si accampò in val Musone e di lì il corpo di spedizione si allontanò dalla Marca, proseguendo verso sud.

BIBL. - Oddo di Biagio, Chronica de la edificatione et destructione del Cassaro Anconitano, Osimo, Quercetti, 1774. S. Cordero di Pamparato, La dernière campagne de Amédée VI, in "Revue Savoisienne", 1902.

 

Animali Negli Statuti si citano le carni di capra, castrato, pecora, maiale, scrofa.

V. Api, Allevamento, Asini, Baco da seta, Bovini, Bue finto, Bufale, Caprioli, Cavallette, Cavalli, Cinghiali, Lupi, Maiali, Muli, Pecore, Piccioni, Polli, Scrofe, Zootecnia.

BIBL. - Statuti, passim. Comune di Osimo, Regolamento per l'esigenza della tassa sulle bestie da tiro, da soma, da sella e sui cani (...), Osimo, Quercetti, 1866.

 

Aninianus, L. Vettius Era un tribunus militum.

V. Vettia, Gens.

 

"Annali di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù" Periodico uscito nel 1872 (e continuato per oltre mezzo secolo) ad opera di don Sante Giorgetti (v.), parroco della Trinità, stampato da Quercetti. Venne avversato dalla massoneria e dalla “Sentinella”.

BIBL. - G3, p. 795 s. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 66 s.

 

Anniano Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (n.134).

 

Annona I primi documenti riguardanti l'a. di Osimo datano al 1569. Le a. erano nate per salvaguardare dalla fame le fasce più povere della popolazione, ma nel XVIII sec. i grandi proprietari terrieri, ottenuto il controllo delle magistrature annonarie, fecero del grano la fonte principale della loro ricchezza. Infatti il grano veniva comprato a prezzi elevati, dissestando le finanze pubbliche e gravando i più deboli di un insopportabile carico fiscale.

BIBL. - D. Ribechi, Sistema annonario e commercio dei cereali a Osimo nel XVIII secolo (tesi, Università di Macerata, 1994/95).

 

"Annuario del Liceo-Ginnasio ‘F. e M. Campana’" Periodico del Liceo osimano (v.), iniziato nel 1923 (Osimo, La Picena), poi sospeso nel 1932, ripreso nel 1952 e ancora sospeso nel 1958. Nel 1998 lo rifece Massimo Morroni in occasione del CCLXXX della Sezione Classica e del XXX di quella Scientifica.

BIBL. - G3, p. 793. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 64.

 

Annunziata Nuova

V. Chiesa dell'A. N.

 

Annunziata Vecchia Contrada a sud del capoluogo, lungo la via omonima (v.).

V. anche Chiesa dell'A. V.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.66.

 

"Annunziatore, L'" Periodico di pubblicità uscito nel 1926 e 1927 (Osimo, La Picena).

 

Anselmo da Osimo (Osimo, sec. XVIII-Roma, 1759). Frate cappuccino.

BIBL. - G2, p. 486.

 

"Antenna Civica, L'" Mensile osimano. Fu "organo dei Comitati Civici" (v.) dal dicembre 1956 al 1962, promosso e diretto da Vincenzo Fanesi. Poi, dopo lo scioglimento dei Comitati Civici, proseguì senza interruzione come mensile di vita osimana.

Ha avuto sempre un'impostazione di carattere civico e sociale, costituendo altresì un collegamento con gli Osimani emigrati. Tiratura attuale: 2000 copie.

BIBL. - G2, p. 1004. G3, p. 789 s. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 61 s.; 1996, n.11.

 

"Antenna d'oro" Trofeo iniziato nel 1962, organizzato dall'"Antenna" e disputato tra i rioni osimani.

BIBL. - "Antenna", dal 1962, passim.

 

Anticus Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (n.151).

 

Antiquarium Ubicato nel piano inferiore del palazzo comunale, costituisce una notevole raccolta archeologica. Essa ebbe inizio nel 1741, quando, per merito di Ercole Gallo, le statue e le basi, già disposte all'esterno dello stesso palazzo, vennero introdotte per preservarle dalle intemperie. Conserva statue romane (v.), rilievi religiosi e mitologici, basi lapidarie, ritratti, elementi architettonici.

Altri elementi archeologici della Osimo romana sono conservati nel palazzo Balleani-Baldeschi (v.), nella villa Barbalarga (v.) e presso l’Episcopio.

BIBL. - G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t.V, p. 67 ss. G2, p. 97. Gentili, Osimo nell'antichità. Loretani, Guida, p. 56 ss.

 

Antonelli, Fabbrica Stabilimento fondato nel 1935 da Luigi A. (1907-1980), fabbricava dapprima voci per fisarmoniche in Via Guazzatore. La sua presenza determinò tra l'altro il sorgere delle abitazioni degli operai (400 nel 1957) nella via stessa. Il prodotto finito veniva ultimato dagli artigiani a domicilio. Nel 1961 aprì gli stabilimenti di Montefano e di Acquaviva Picena, spostandosi sui settori dello stampaggio delle materie plastiche, giocattoli e armonium. Nel 1980 realizzò la sede in Via di Filottrano (6000 mq) con 300 operai.

Entrata in crisi, nel 1988 fu sottoposta ad amministrazione controllata, e in seguito definitivamente chiusa.

BIBL. - "Antenna", a. 1957, n. 6/7; 1959, n. 12; 1982, n. 11; 1988, n. 6/7.

 

Antonelli, Giuseppe (Osimo, 1861-Roma, 1944). Insegnante ad Osimo e a Roma. Sacerdote. Si interessò di archeologia, scienze naturali, medicina. Autore di Bradisismi di una parte della costa adriatica, Roma, 1890; Il pliocene nei dintorni di Osimo e i suoi fossili caratteristici, Roma, 1890 (estr. dal “Bollettino della Società geologica italiana”, vol. IX, fasc. I); Sui terreni delle sorgenti termali dell'Aspio, Roma, 1891; Pro conceptu impotentiae et sterilitatis, Roma, 1901; De mulieris excisae impotentia, Roma, 1903; Lo spiritismo, Roma, 1904; Medicina pastoralis, Roma, 1905; Le diatomee dell'Aspio, Roma, 1908; Per l'igiene e la morale, Roma, 1911; Relazione su un erbario del 1738, Roma, 1917; La flora urbica della città di Osimo, Roma, 1920; Conservazione del corpo di S. Filippo Neri, Roma, 1922; De beatificatione G. Galgani, Roma, 1928; Indizi dell'uomo preistorico e dell'età della pietra lungo il Musone, Roma, 1932; Il Pliocene ne’ dintorni di Osimo, di Offagna e Montegallo e i suoi fossili caratteristici, in "Atti della Pontificia Accademia delle Scienze N. L.", a. LXXXV, Roma, 1932; Le piante che ridanno la salute, Roma, Pustet, 1936.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 984. G3, p. 686.

 

Antoniano Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn.117, 120).

 

Antonio abate, S. Era considerato protettore dei vetturini (v.) e dei carrettieri.

BIBL. - G. Cecconi, A S. A. a. protettore dei vetturini e carrettieri di Osimo (...), Osimo, Quercetti, 1847. Società dei vetturini osimani, Nel giorno 17 gennaio 1904 sacro e solenne a S. A. A. (...), Osimo, Bettini, 1904.

 

Antonio da Osimo (sec. XV). Vicario delle Appellazioni della Curia generale della Marca (1411).

BIBL. - Colucci, X, p. LXVI.

 

Antonio da Osimo (Osimo-Roma, 1670). Oratore sacro, cappuccino.

BIBL. - Necrol. Capp. Prov. Rom., VI, p. 11. Talleoni, I, p. 248. G2, p. 448.

 

Antonozzi, Francesco (Osimo, sec. XVIII). Pittore, allievo del Toschi. I Gallo e i Dittaiuti gli commissionarono delle tele, quattro delle quali sono tuttora conservate presso il palazzo Gallo, di proprietà della Cariverona.

BIBL. – Spada, Studi storici, ms. in BC. G2, p. 482. Mariano, Opere d’arte, p. 82 ss.

 

Antonozzi, Leopardo (Osimo, sec. XVII). Calligrafo. Viveva a Roma, forse come copista. Pubblicò De’ caratteri, Roma, 1638 (tavole in rame).

BIBL. – Vecchietti, Biblioteca Picena, I, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. Id., Studi storici, ms. in BC. G2, p. 482 s.

 

Anziani Dodici A. governavano la città nella seconda Restaurazione (v.), insieme al gonfaloniere; sei erano nobili.

BIBL. – G2, p. 579.

 

Api

V. Congresso apistico.

BIBL. - P. Cascioni, Manuale di operazioni pratiche per l'allevamento razionale delle a. (...), Osimo, Rossi, 1885.

 

A piene mani Associazione di volontariato sorta nel luglio 1986, sensibile ai problemi dei poveri, degli handicappati e delle persone in difficoltà. Dal 1991 gestisce un Centro occupazionale - laboratorio protetto e dal 1996 una cooperativa sociale presso la Roller House in via Flaminia I.

BIBL. - "Antenna", a. 1987, n. 12; 1996, nn. 2, 11; 2000, n. 4.

 

Apillantra (sec. XII-XIII). Fratello di Ramberto (v.).

 

Appannaggio Ente che venne costituito per riunire gli immobili confiscati da Napoleone ai vari enti ecclesiastici soppressi. Ad Osimo l'amministrazione dell'A. si trovava nell'ex monastero delle Benedettine, presso l’Ospedale Civile.

 

Appenninica, Civiltà

V. Preistoria.

 

Appignano Si trovava ai limiti meridionali della colonia ausimate, al confine col municipio di Trea. Avrebbe tratto il nome da Faltonio Piniano (v.). Il suo territorio faceva parte della diocesi (v.) di Osimo

Fu sottomessa ad Osimo (XIII sec. ), dalla quale si liberò sotto Federico II. Nel 1445 ritornò ad Osimo, ma con Boccolino fu direttamente sotto il papa. Dal 1496, avuta la conferma dei suoi statuti da Alessandro VI, fu libera fino all'invasione francese del 1797.

Nel XVI secolo vi nacquero Bartolomeo Alfeo, poeta e compilatore di statuti; Marco Appoggio, medico alla corte di Carlo V, e Bartolomeo Appoggio, giureconsulto, che riformò le Costituzioni Egidiane.

BIBL. - Libro Rosso, docc. CI, CII. Lettera esecutoria dell’8 dicembre 1445, in ASCO, Coll. Pergamene, b. VII, n. 434. Martorelli, pp. 26 s., 109 s., 284. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 397 ss. Compagnoni, Memorie, I, p. XC. Talleoni, I, p. 161 s. (con bibl.).

 

Appiniano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.153).

 

Appone Piccolo castello medioevale nel contado di Osimo.

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, I, p. 363 ss. Talleoni, I, p. 142 s. (con bibl.). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XVII.

 

Aprio, L. Praesentius Liberto della gens Praesentia (v.).

 

Apronianus, L. Publicius Ricorre in un'epigrafe osimana. Fu patrono di Helvia Ricina.

V. Publicia, Gens.

 

Aragona, Alfonso II (1448-Messina, 1495). Re di Napoli, duca di Calabria. Ebbe come capitano Boccolino Guzzoni (v.) durante l'assedio di Otranto (1480-81), nella guerra tra Ferrara e Venezia (1482-84), e durante la cosiddetta guerra dei Baroni (1486).

BIBL. - Morroni, Boccolino, p. 67 s.

 

Aragona, Alfonso V (1396-1458). Re di Sicilia e di Napoli. Durante l'invasione di Francesco Sforza (v.) nella Marca, marciò su di essa, alleato col pontefice, per liberarla (1443). Da S. Severino invitò Osimo ad opporsi allo Sforza. Nel 1445, da Sulmona, concesse ad Osimo l'esenzione da dazi e gabelle per il trasporto di 500 salme di grano e 300 buoi. Inoltre Osimo ottenne dallo stesso di inquartare l'arma aragonese nel suo stemma (v.).

BIBL. - Martorelli, pp. 261 ss., 279 ss. Talleoni, II, p. 19.

 

Arborio Mella, Edoardo (Vercelli, 1808-84). Architetto, chiamato dal Seri Molini (v.) a sistemare la Cattedrale col Costantini (v.).

BIBL. - C. Costantini, Il duomo di Osimo (inedito). G2, p. 862. C. Grillantini, Il duomo di Osimo, Pinerolo, 1978, p. 91.

 

Arbuatti, Tommaso Antonio (Loreto, 1673-Osimo, 1746). Agostiniano, Venerabile. Nel 1703 fu fatto priore degli Agostiniani di Osimo (v.), tra i quali ritornò nel 1735 e rimase fino alla morte. È sepolto in S. Palazia.

Nel 1772 venne introdotto il processo di canonizzazione, mai concluso.

BIBL. - G. M. Giudici, Vita di T. A. A., Fano, 1749. Compagnoni, Memorie, IV, p. 485. Bibliotheca Sanctorum, I, s. v. I santi, p. 202. G2, p. 478 s. Grillantini, Uomini, p. 356. “S. Nicola da Tolentino agostiniano” a. 1991, n. 3.

 

Arcangelo di Cola (Camerino, sec. XIV-XV). Pittore. Lavorò in molte località dell'Italia Centrale. Ebbe dapprima influssi dalla scuola fabrianese e camerinese, poi dalla riminese e dalla fiorentina (Masaccio). Ad Osimo gli è attribuito l'affresco Madonna in trono e santi nella chiesa di S. Marco (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1980, n. 4; 1983, n. 2. Dizionario biografico degli italiani, s. v. (con bibl.).

 

Arce L'unica - peraltro probabile - menzione dell'arce di Osimo romana si trova in un frammento epigrafico, conservato in Palazzo Bellini e attribuibile all'età flavio-traianea, dove si legge: "...is epo...us arcis". L'arce (o Campidoglio) doveva trovarsi sul colle Gomero. Era cinta di mura indipendenti da quelle urbane. Alla sua base esterna potrebbero appartenere i grandi conci squadrati che si vedono sotto l'episcopio. Il perimetro preciso dell'arce non è conosciuto per mancanza di tracce. Secondo la tradizione conteneva un tempio di Giove, poi sostituito dall'attuale Cattedrale (v.). I suoi resti potrebbero essere stati identificati dal Costantini.

BIBL. - Martorelli, p. 2. Gentili, Auximum, p. 63 ss. G3, p. 91 s. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 25.

 

Archeoclub Osimo La sezione osimana fu fondata all’inizio del 1999 per iniziativa di quindici soci, che elessero Presidente Gloria Ristic. L’associazione ha lo scopo di studiare e valorizzare gli oggetti ed i monumenti appartenuti ai primordi dalla storia di Osimo

BIBL. – “Antenna”, a. 1999, nn. 3, 5.

 

      Architetti osimani

V. Biagio Giannozzi (sec. XVII). Anton Maria Sinibaldi Paolini (sec. XVI-XVII). Giovanni Salvioni (sec. XVI-XVII). Alessandro Rossi (1700-1793). Costantino Costantini (1854-1937). Innocenzo Sabbatini (1891-1983). Benedetto Barbalarga (1887-1951).

 

Architettura

Per l'a. cittadina, v. Chiesa. ..; Palazzo...

Per l'a. rurale, v. Campagna.

BIBL. - Architettura rurale e ambiente nel territorio osimano, a cura di M. A. Canapa, Osimo, 1990.

 

Archivio Acqua Andò disperso, ma parte della corrispondenza fu salvata dal macero e depositata presso l’Archivio Storico Comunale.

V. anche Acqua, Famiglia.

BIBL. - G2, p. 12. Grillantini, Uomini, p. 382 ss.

 

Archivio dell'Azione Cattolica Contiene i verbali del Comitato cattolico diocesano dell'Opera dei Congressi (1895-1900), della Direzione diocesana (1912-14), della Giunta diocesana (dal 1923), del Circolo S. Tecla (v.) e F. Guarnieri (1896-97).

BIBL. - G2, p. 12.

 

Archivio Bellini Contiene molti scritti di Bellino Bellini (v.), di epoca risorgimentale e notizie di carattere economico. Fu consultato ed assai utilizzato dal Pinori per la sua Storia di Osimo (ms. in BC).

V. anche Bellini, Famiglia.

BIBL. – G2, p. 12.

 

Archivio Capitolare Contiene tra l'altro i verbali delle adunanze e delibere del Capitolo (v.); un Cabreo; diversa corrispondenza; pergamene.

BIBL. - G2, p. 9.

 

Archivio del Collegio Campana Datava dal 1718, ma è andato quasi completamente perso. Vi sono tuttavia i Registri contabili.

BIBL. - G3, p. 658 s.

 

Archivio della Curia Vescovile E’ in fase di ordinamento. Contiene le Sacre Visite (dal 1545); gli Atti notarili (sec. XVI e seguenti); disposizioni ed editti vescovili; gli Atti dei vescovi (Protocollo di S. Benvenuto (v.), secc. XIII-XV); 111 pergamene (1202-1499); i registri di tutti i battezzati del paese dal 1558 al 1917; i registri dei matrimoni dal 1569, dei morti dal 1612, gli Stati d'anime dal 1736. Recentemente vi sono stati versati anche gli archivi di varie parrocchie osimane: Duomo, SS. Trinità, S. Gregorio, S. Palazia ecc.

BIBL. - G2, p. 8. G3, p. 661 s.

 

Archivio Parrocchiale del Duomo

V. Archivio della Curia Vescovile.

BIBL. - G2, p. 9.

 

Archivio Fiorenzi Conserva 140 pergamene (dal sec. XIV); una raccolta di lettere del periodo risorgimentale di Francesco Fiorenzi (v.).

V. anche Fiorenzi, Famiglia.

BIBL. - Talleoni, II, p. 134 s. G2, p. 11.

 

Archivio dei Frati Minori Conventuali Contiene oltre 400 pergamene (secc. XIII-XVII); tredici volumi di protocolli (dal sec. XIV); parte del manoscritto della Visita del p. Civalli; un obituario di vari secoli; volumi di liti; documenti della Curia provincializia; manoscritti del prof. Clementi.

BIBL. - G2, p. 10.

 

Archivio Gallo Ha carattere familiare. Conserva circa duecento pergamene (dal sec. XVI). La corrispondenza di Cesare Gallo (v.) venne distrutta dai figli.

BIBL. - G2, p. 11.

 

Archivio Guarnieri Fu raccolto da Aurelio Ottoni Guarnieri (v.), passò poi ai Balleani Baldeschi. Nel 1992 venne acquistato dal Comune. Contiene studi storici, epigrafici, documenti (secc. XV-XVI), genealogie osimane. In particolare: G. Dittaiuti, Fragmenta Diversarum Historiarum Recollecta ad Auximanam Urbem pertinentia, 1667; A. Guarnieri, Scrittori osimani; id., Sopra il marmo di Pompeo Magno"; id., Iscrizioni di Osimo e del suo territorio; id., Notizie ed alberi genealogici di oltre 100 famiglie osimane; Memoria del caso Dolfi-Iannicoli; Considerazioni varie, appunti e copie di documenti riguardanti Boccolino Guzzoni; Lancellotti, Notizie su molti paesi delle Marche; id., Memorie diverse di uomini illustri del Piceno; F. Travaglini, Copia di Ragguaglio di tutto ciò ch’è occorso nell'Accademia di Osimo detta de Sorgenti da primi principij dell’Adunanza fino al 1690.

BIBL. - G2, p. 10 s. G3, p. 658. "Antenna", a. 1992, n. 10.

 

Archivio degli Istituti Riuniti di Beneficenza Possiede alcune pergamene del sec. XV, e molto materiale documentario dei tempi più recenti, riguardante l’amministrazione delle opere pie.

 

Archivio Leopardi Conteneva documenti familiari, che non risultano conservati presso il palazzo Leopardi di Osimo

BIBL. - G2, p. 12.

 

Archivio del Monastero di S. Niccolò Contiene i manoscritti: Documenti autentici dell'identità del nostro SS.mo Crocifisso dipinto nel muro della Chiesa sotterranea di questo Monastero di S. Niccolò, raccolte dall'Abbad. C. V. Martorelli, 1761; Memorie del Monastero delle Clarisse; Libro delle defunte nel Monastero delle Cappuccine della B. V. Addolorata di Osimo dall'anno 1710.

 

Archivio Notarile Comprende atti dal 1440 al 1962. Nel 1876 si chiese e si ottenne di conservarlo ad Osimo Già ospitato nella sede comunale, si trova ora presso l'Archivio storico comunale.

BIBL. – ASCO, Deliberazioni consiliari, 22 maggio 1844; 16 maggio 1846. G2, p. 845. G3, p. 658.

 

Archivio dell’Ospedale Civile Depositato dal 1992 presso l’Archivio Storico Comunale, è formato di 76 volumi e 100 cartelle contenenti documenti dal XV al XX secolo, tra cui 9 pergamene, registri di verbali e di conti della Confraternita di S. Benvenuto, e pratiche relative all’amministrazione, all’azienda agraria, ai benefattori, al personale, ai ricoveri ecc.

BIBL. – “Antenna”, a. 1999, n. 2.

 

Archivio della Pretura Contiene i processi e altri atti giudiziari degli ultimi due secoli. Ospita anche il settore di Filottrano (1500-1920) e parte di quello di Loreto. Il fondo più antico è depositato presso l’Archivio di Stato di Ancona.

BIBL. - G2, p. 9.

 

Archivio Simonetti Ha carattere familiare. Contiene 140 pergamene, studiate anche dal Vogel, e moltissimi documenti riguardanti l’Azienda agraria.. Le lettere e i documenti di Rinaldo Simonetti, del periodo risorgimentale, sono passati a Bologna (Museo del Risorgimento) nel 1924.

V. anche Simonetti, Famiglia.

BIBL. - G2, p. 11.

 

Archivio Sinibaldi Contiene oltre un centinaio di pergamene e molto altro materiale.

V. anche Sinibaldi, Famiglia.

BIBL. - G2, p. 12.

 

Archivio Storico Comunale Si è formato col tempo all'interno del Palazzo comunale.

Si deliberò il suo riassetto a metà sec. XIX. Venne riordinato nel 1880 da Aurelio Zonghi (quando già erano spariti 150 volumi), dal 1949 da M. Riderelli (v.). Nel 1959 fu sistemato nel Palazzo Campana.

Contiene: 790 pergamene (1061-1774) divise in quattro serie (bolle e brevi papali, atti d'interesse pubblico, atti ecclesiastici e atti privati); il Libro Rosso (v.); il Catasto osimano del XIV sec. (v.); gli Statuti osimani (secc. XIV-XV) (v.); Lettere malatestiane (sec. XV) (v. Malatesta); le Riformanze (1360-1808); il Carteggio (1410-1808); gli Atti Giudiziali (1360-1807); i Registri (1360-1806); gli Istrumenti (1545-1806); il Camerlengato (1360-1808); i Trasatti (1489-1803); l'Annona (1596-1800); la Miscellanea; il Protocollo (1809-1897) per 137 volumi; manifesti; processi (secc. XVI-XVIII) per 500 mazzi.

Ospita anche una mazza processionale d'argento del Coacci (v.) appartenuta alla Confraternita della Morte.

BIBL. - A. Zonghi, Relazione sull'ordinamento dell'antico archivio comunale di Osimo, Fano, 1883. "Antenna", a. 1967, n. 12; 1968, n. 1. G2, pp. 7 s., 459, 685. “5 Torri”, a. 1977, n. 2; 1981, n. 5. L. Egidi, La Biblioteca F. Cini L'A. S., La Civica Raccolta d'Arte, Osimo, Scarponi, 1988. G3, p. 657 s.

 

Archivio del Teatro Condominale La Nuova Fenice Contiene gli atti della fondazione del Teatro La Fenice (v.) (sec. XVIII) e della ricostruzione (1887), nonché tutta la documentazione relativa al suo funzionamento fino ai giorni nostri. E’ conservato presso l’Archivio Storico Comunale.

BIBL. – G2, p. 10.

 

ARCI L’associazione opera ad Osimo dagli anni Ottanta, organizzando varie manifestazioni.

BIBL. - “Antenna”, aa. 1984-1989, passim.

 

Argentina I rapporti di Osimo con l’Argentina iniziarono alla fine del sec. XIX con le prime emigrazioni (v.). Essi sono tuttora molto forti, e a ciò contribuisce anche il periodico L’Antenna.

V. anche Armstrong; Baffetti, Vitaliano; Gemellaggi; Immigrazione.

BIBL. - “Antenna”, a. 1965, n. 10; 1970, n. 2; 1980, nn. 8, 10; 1981, n. 2; 1982, n. 6; 1984, n. 12; 1987, n. 5; 1988, nn. 1, 5, 10; 1990, n. 3; 1993, nn. 6, 11; 1994, n. 5.

 

Arcieri 5 Torri Associazione di tiro con l'arco, sorta nel 1992.

BIBL. - "Antenna", a. 1993, nn. 4, 6/7; 1994, n. 2; 1998, n. 10.

 

Arcione, Castel d' Castello del contado di Osimo, posto sulla riva sinistra del Musone. Nel 1197 si sottomise ad Osimo Nel 1204 venne restituito ad Osimo da Cingoli che l'aveva occupato. Vi furono signori i Cima.

BIBL. - Libro Rosso, docc.XXII, LII, LXI, LXXXIX. ASCO, Coll. Pergamene, 13 agosto 1274, b. I, n. 51. Guarnieri, Miscugli, B, c. 145 Statuto 1308, V, 15. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 346 s. Compagnoni, Memorie, II, p. 108 ss. Talleoni, I, p. 136 s. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XVII.

 

Arigoni, Giovanni Battista (Milano, sec. XVIII). Architetto, autore del disegno della chiesa e del monastero di S. Maria Addolorata (v.). Si ispirò al monastero di S. Prassede di Milano, costruito secondo le norme di S. Carlo Borromeo.

BIBL. - Massaccesi, p. 94.

 

Armellini, Benvignato (Perugia, sec. XV-XVI). Proprietario tra il 1495 ed il 1507 della villa di Montegallo (v.).

BIBL. – L. Egidi, La tenuta e la villa di Montegallo (inedito).

 

Armensani, Francesco (Osimo, sec. XVIII). Cappellano dell'ospedale, che fece erede di varie beneficenze.

BIBL. – Statuto organico dell’Ospedale Civile di Osimo, 1905. G2, p. 571.

 

Armensani, Nicola (Osimo, sec. XIX). Cappellano dell’ospedale, con istrumento 31 dicembre 1828 istituì l’Opera Pia A. Lasciò una dote di 2.000 scudi d’argento da ripartire tra i convalescenti dell’ospedale e i poveri della città.

BIBL. – ASCO, Deliberazioni consiliari, 28 aprile 1841. Egidi, Assistenza, p. 45 s.

 

"Armonia, L'" Settimanale politico-amministrativo cattolico (1921-22), prima organo del locale Partito Popolare, poi della diocesi. Antifascista.

BIBL. - G2, p. 915. G3, p. 787 s. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 58 s.

 

Armstrong Cittadina argentina (provincia di Santa Fé), sede di centinaia di osimani, gemellatasi con Osimo dal 1990, e meta di due viaggi da parte di un folto gruppo di cittadini, guidati dal sindaco Orsetti.

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 10; 1992, nn. 1, 4, 8/9; 1994, n. 5. “5 Torri”, a. 1992, n. 3; 1993, n. 2; 1994, n. 2.

 

Arnosto (o Arnusto) (sec. X). Franco, investito col fratello Ermenaldo nel 940 della parte della Massa Afraniana (v.) dove sorgerà Monte Cerno (v.).

BIBL. - Codice Bavaro, nn.123, 161.

 

Arsitiniano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.158).

 

“Art leader” Mensile di arte, cultura, informazione, edito da Rossano Massaccesi. Si pubblica dall’ottobre 1991.

 

Arti Corporazioni professionali nella Osimo medioevale. Ognuna aveva un proprio priore (v.) e un capitano. Nulla poteva essere deciso dagli organi comunali contro di loro o senza di loro.

BIBL. - Statuti, passim. A. Gallina, Le istituzioni di Osimo negli Statuti del sec. XIV, Osimo, Scarponi, 1997, p. 21 ss.

 

Artigianato Nel 1569 le categorie artigiane erano: vetturali, fabbri, muratori, fornaciari, panifacoli, calzolai, sarti, conciatori di grano, potatori di piantoni, bobulci, operarii, funari, molinari, vasari.

Nella seconda metà del sec. XIX ad Osimo c'erano i seguenti a. : falegnami (coi carradori o carrozzai, i birrocciai - specie a Passatempo, Abbadia, S. Stefano, S. Paterniano -, i fabbricanti di carriole), ferrai, muratori, calzolai, barbieri (che costruivano anche stuzzicadenti), fuochisti, alimentaristi, sarti, vetturali, carrettieri, canapini, calderai (sotto le porte della città), scopettai (lungo la Strigola), piantonari (lungo Via Cinque Torri, sotto l'ospedale).

Nel 1962 si avevano 750 botteghe e laboratori per un migliaio di artigiani. Le attività maggiori erano: sartoria (119), fisarmoniche e voci (110), legno (99), ferro (95), trasporti (62), maglie (45), edilizia (37), calzoleria (33), barbieri e parrucchieri (27), pittori (24), forni (18), elettricisti (10).

Nel 1992 si parlò di costruire un tecnopolo all'Aspio.

V. anche Censimento Industria e Servizi 1991; Zona artigianale.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, n. 9; 1977, n. 4; 1992, nn. 4, 8/9. G2, p. 623, 727 s. Grillantini, Guida, parte II, p. 286 ss. Grillantini, Uomini, p. 109 ss. G3, p. 752 ss.

 

Ascensi, Timoteo Maria (Contigliano, 1749-Osimo, 1828). Carmelitano, vescovo di Osimo (1827-28). Già vescovo di Rieti e Generale del suo Ordine. Ad Osimo eresse la confraternita del Carmine nella chiesa omonima. Fu molto severo con tutti. Ebbe una vasta cultura, anche di astronomia. Morì vicino all'elezione a cardinale.

BIBL. - F. Fuina, Elogio funebre, Ancona, 1829. A. M. Scalabrini, Elogio funebre di mons. T. M. A., Roma, 1829. G2, p. 605.

 

Asili infantili (vern. "Asilli"). Nel 1864 si lanciò un primo appello per l'apertura di un a. i.

Nel 1865 si fece una sottoscrizione e si reperì l'alloggio in una parte dell'ex convento dei Domenicani.

Nel 1892 venne eretto in Ente morale.

Nel 1935 lo si dovette chiudere per mancanza di mezzi. Sorse nello stesso anno un altro a. da parte della Fondazione S. Giuseppe da Copertino (v.), affidato alle suore dell'Istituto di Nostra Signora del Carmelo di Firenze (dal 1960 in Via Lionetta).

Nel 1946 sorse l'a. Muzio Gallo al Borgo S. Giacomo, per iniziativa di Ida Fregonara Gallo (v.), che ne apriva un altro a Passatempo nel 1948.

Nel 1951 esistevano 5 asili: S. Giuseppe da Copertino, S. Marco, Muzio Gallo al Borgo S. Giacomo, Stazione e Passatempo.

Nel 1953 gli a. erano 3: S. Giuseppe da Copertino (140 bambini), Muzio Gallo (136), C.I.F. (50).

Attorno al 1960 apre l'a. Maria Montessori, nei locali lasciati dall'Orfanotrofio S. Leopardo.

Nel 1964 si inaugura l'a. del C.I.F. in Piazza Giovanni XXIII.

Nel 1965 il Muzio Gallo lasciava l'edificio al Seminario e il nuovo a. sorgeva in Via II Giugno.

BIBL. - Congregazione di Carità - Osimo, Statuto organico dell'a. d'infanzia nel comune di Osimo, Osimo, Rossi, 1902. Asilo infantile S. Giuseppe da Copertino Osimo, Statuto, Osimo, Belli, 1943. "Antenna", a. 1961, n. 1; 1963, n. 12; 1964, n. 12; 1972, n. 2; 1973, n. 8/9; passim. G2, pp. 829, 948, 1001, 1016, 1019 s. “5 Torri”, a. 1976, n. 4. G3, p. 739 s. Egidi, Assistenza, pp. 66 ss., 152 ss.

 

Asili nido Nel 1981 esistevano già l'Ex-ONMI ed il Collefiorito, quando si costruì l'a. n. Culla verde di S. Biagio.

BIBL. - "Antenna", a. 1981, n. 8/9.

 

Asilo di mendicità Vittorio Emanuele II

V. Ospizio dei cronici.

 

Asilo Pier Filippo Fiorenzi Fu fondato dalla vedova di Pierfilippo Fiorenzi, Maria Andreoli (v.) nel 1883. Alla sua morte passò alla Congregazione di Carità.

BIBL. - M. Andreoli, Statuto organico per l'a. P.F. F. in Osimo, Osimo, Quercetti, 1882. Briganti Bellini, Parole pronunziate il giorno 15 aprile 1883 all'apertura del ricovero (...), Osimo, Quercetti, 1883. G2, p. 879. Egidi, Assistenza, p. 120 ss.

 

ASPEA

V. Azienda Idroelettrica.

 

Aspio Terme (vern. Aspiu). Località sulla sponda destra del fiume omonimo (v.), a m 32 s.l.m., contigua all'omonima in Comune di Camerano. Abitanti 175 (1991).

V. anche Ponte dell'A.

BIBL. - "Antenna", a. 1966, n. 5. G. Solustri-A. Zagni, Centro termale di A. T. - Ancona (tesi, Università di Firenze, 1990-91).

 

Aspio, Fiume Detto Aspia nell'antichità (Tabula Peutingeriana), poi Aspido, Aspia e A.

Nasce in territorio di Polverigi, attraversa poi i comuni di Osimo, Offagna, Ancona (dove riceve le Piantate lunghe), Camerano (dove riceve il Boranico e lo Scaricalasino), Castelfidardo (dove riceve il Betelico e il Fosso di Rigo), Sirolo, Numana, per una lunghezza di km 23.

Nella selva dell'A. un tempo si raccoglieva legna ed il Comune vi aveva posto una tassa.

BIBL. - Codice Bavaro, nn.117, 120, 155, 163. ASCO, Coll. Pergamene, 3 febbraio 1236, b. I, n 27; 5 agosto 1291, b. I, n. 71; Statuto 1308, passim. Talleoni, I, p. 91, 179 ss.; II, p. 22 s. “Sent.”, a. 1881, n. 21; 1895, n. 33; 1913, nn. 25, 28, 29; 1914, n. 32. G. Antonelli, Sui terreni delle sorgenti termali dell'Aspio, Roma, 1891 e Le diatomee dell'Aspio, Roma, 1908. Toponimi catastali, foglio n.35 (dove è detto Aspido), 46. F. Bonasera, Carta antropogeografica del bacino dell'Aspio-Musone, in "Studia Picena", XXV, 1957, p. 162. G2, p. 526.

 

Assedi Osimo subì i seguenti a. :a) nel 539 da parte di Belisario (v.); b) nel 544-45 da parte di Totila (v.); c) nel 1487 da parte di G.G. Trivulzio (v.); d) nel 1944 (v. Guerra Mondiale, Seconda).

 

Assemblea generale Era l'organo che, tra i secoli XVII e XVIII, deliberava sulle scelte del Consiglio di Credenza (v.).

BIBL. - G2, p. 543.

 

Assicurazioni Alla fine degli anni Novanta le agenzie delle a. ad Osimo erano 19 (Abeille, Alleanza, Allianz subalpina, Eti Brokass, Generali, INA Assitalia, Insurance street, La Fondiaria, La Piemontese, Lloyd adriatico, Meie, Milano, RAS, Reale Mutua, SAI, Società cattolica di assicurazione, Unione subalpina, Unipol, Zurigo).

L’ammontare medio per abitante dei premi pagati per le polizze vita era di lire 545.000. Il 24% degli Osimani stipulava un’a. sulla vita.

 

Associazione Agraria Osimana Pubblicò lo Statuto nel 1913 presso lo Scarponi. Nel 1922 presentò un ricorso contro l'aumento della sovrimposta terreni.

BIBL. - A. A. Osimo, Capitolato Colonico, Osimo, Scarponi, 1920. G2, p. 921 s.

 

Associazione Benemerite dei Carabinieri Sorse nel 1997 ad opera delle consorti dei c. con lo scopo di esercitare volontariato soprattutto nelle case di riposo.

BIBL. - "Antenna", a. 1997, n. 4.

 

Associazione Bridge (fine sec. XX). Svolge lezioni e tornei presso il Circolo di Lettura (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 1; 1997, n. 2.

 

Associazione dei Calzolai Fu aperta nel 1906 e aggregata alla Confederazione Generale del Lavoro.

BIBL. - G2, p. 885.

 

Associazione dei Comuni Organo amministrativo territoriale istituito nei primi anni Ottanta e comprendente i Comuni di Osimo, Castelfidardo e Offagna. Si occupava prevalentemente dei problemi sanitari. Promosse la stampa del volume Ambienti naturali, parchi, paesaggio rurale di Osimo, Castelfidardo, Offagna, Osimo Scarponi, 1989.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1984, n. 2; 1987, n. 1. “Antenna”, a. 1986, n. 1; 1987, n. 5; 1991, n. 4.

 

Associazione dei Contadini Fu fatta sorgere dalla Società Operaia (v.) nel 1901.

BIBL. - G3, p. 709.

 

Associazione Costituzionale Osimana Fu fondata nel 1878 da moderati e anticlericali di destra.

BIBL. - Programma del comitato promotore dell'A. C. Osimo, Osimo, Quercetti, 1878. “Sent.”, a. 1878, nn. 26, 28, 29, 31, 33, 37; 1884, n. 47. G2, p. 794.

 

Associazione dei Falegnami Fu costituita ad Osimo nel 1907.

BIBL. - G2, p. 885.

 

Associazione Fausto Vicarelli Sorta nel 1997 per ricordare la figura e l’opera dell’economista osimano F. V., organizza annualmente cicli di conferenze di carattere economico.

BIBL. – “Antenna”, a. 1997, n. 11; 1998, n. 11; 1999, nn. 3, 12; 2000, n. 10.

 

Associazione delle Figlie di Maria Sorse presso la canonica della Cattedrale, ad iniziativa del parroco Petroselli. Presso di essa funzionò anche un teatrino fino ai primi anni 1920.

BIBL. - G3, pp. 773, 776.

 

Associazione dei Fornaciai Fu aperta ai primi di gennaio 1906 e aggregata alla Confederazione Generale del Lavoro.

BIBL. - G2, p. 885.

 

Associazione Fotoamatori Senza Testa Nacque nel 1964 all'interno del Circolo omonimo, fondata da E. Bevilacqua, Giuseppe Campanelli, Nicola Canalini, Alberto Pesaresi e Domenico Taddioli. Giuseppe Cavalli ne diresse i primi passi. Poi numerose e qualificate sono state le manifestazioni da essa organizzate, la maggiore delle quali è il Concorso Nazionale. Ha ricevuto diverse attestazioni di merito nazionali ed internazionali.

 

Associazione Giordano Bruno Sorse alla fine del 1922 al Borgo S. Giacomo.

BIBL. - G2, p. 920.

 

Associazione degli Infermieri Fu costituita ad Osimo nel 1913.

BIBL. - G2, p. 885.

 

Associazione Italiana dei Devoti del Sacro Cuore di Gesù Fu istituita ad Osimo da don Sante Giorgetti (v.) nel 1878. Ciò comportò una protesta da parte dell'amministrazione comunale, che lo considerò un gesto oscurantista, e da parte del Circolo Fratelli Bandiera (v.).

BIBL. - G2, p. 795.

 

Associazione dei Metallurgici Fu costituita ad Osimo nel 1908.

BIBL. - G2, p. 885.

 

Associazione di Miglioramento per Muratori Nel 1906 chiedeva tra l'altro 10 ore di lavoro e il 25% sui lavori gravosi o eseguiti nei giorni festivi.

BIBL. - G2, p. 884 s.

 

Associazione Monarchica Costituzionale Una sezione dell'A. M. C. si costituì ad Osimo nel 1898; Giuseppe Briganti Bellini (v.) ne fu presidente onorario. Nel 1908 si ricostituì e si sciolse nel 1913.

BIBL. - Regolamento dell'A. M. C. Osimana, Osimo, Quercetti, 1899. A. M. Liberale di Osimo, Statuto, Osimo, Belli, 1910. G2, pp. 812, 888, 899.

 

Associazione Nazionalista Italiana La Sezione osimana aprì nel 1922.

V. anche Fascismo.

BIBL. - A. N. I. Sezione di Osimo, Regolamento, Osimo, Belli, 1922.

 

Associazione Osimana d'Arte ed Artigianato Artistico Sorta nel 1997 per iniziativa di Nazzareno Vicarelli al fine di promuovere lo sviluppo e la diffusione delle attività artistiche ed artigianali, organizza annualmente una rassegna in cui vengono esposti lavori riguardanti l'oggettistica, l'arredo, la decorazione, il disegno, il restauro.

BIBL. -"Antenna", a. 1997, n. 1l; 19988, nn. 1, 12; 2000, n. 1.

 

Associazione Osimana Scacchi Sorse nel 1983, anche per promuovere ed incentivare il gioco degli s.

BIBL. - "Antenna", a. 1983, n. 12; 1984, n. 12.

 

Associazione Progresso Marche Attiva dalla metà degli anni Ottanta nel volontariato e l'assistenza sociale e sanitaria.

BIBL. - "Antenna", a. 1985, n. 4; 1990, nn. 6/7, 11.

 

Associazione dei Sarti Sorse nel 1907.

BIBL. - G2, p. 885.

 

Associazioni cattoliche Nel 1931 vi erano: Uomini cattolici (55 soci), Donne cattoliche (59), Gioventù maschile (89), Gioventù femminile (112).

Verso la fine del sec. XX si avevano: Associazione Cristiana Lavoratori Italiani (ACLI) (v.), Azione Cattolica (v.), Azione Cattolica Ragazzi, Scouts (v.), Movimento Adulti Scouts Cattolici Italiani (MASCI), Movimento dei Focolari, Caritas, Dame di S. Vincenzo de’ Paoli (v. S. Vincenzo de’ Paoli, Dame).

BIBL. - G2, p. 940.

 

Astiniano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 137).

 

Astingo

V. Attingo.

 

Aternano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn. 141, 142).

 

Atiliano (o Tiliano). Fondo in territorio di Osimo posto verso S. Stefano citato nel Codice Bavaro (nn.127, 155).

BIBL. - Massaccesi, p. 178.

 

Atimetus, Q. Iulius

V. Iulia, Gens.

 

Atletica leggera Nel 1987 si incominciò a parlare di un campo scuola di Atletica leggera da realizzare in via Vescovara.

Per una storia dell’a. l. ad Osimo dal 1964 al 1984, v. “5 Torri”, a. 1984, nn. 2, 3/4, 6; 1985, n. 1/2.

BIBL. - “Antenna”, passim. “5 Torri”, a. 1987, n. 4.

 

Atrinia Rivo citato nel Codice Bavaro (n. 116).

 

Attingo (o Astingo). Vescovo di Osimo Fu presente al sinodo di Ravenna (967).

BIBL. - Maroni, p. 17. Zaccaria, p. 54. Compagnoni, Memorie, I, p. 311 ss. G. Colucci, Annali di Osimo, p. 161, in Colucci, t.V. Talleoni, I, p. 111.

 

Attone Osimano nominato da S. Pier Damiani nel De bono suffragio (cap. 6) come uomo prudente ed onesto. È il primo personaggio che si conosce dopo l'epoca romana.

BIBL. - Annales Camaldulenses, t. 2, p. 262.

 

Aucanisi Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn. 144, 157).

 

Auctus, C. Baianius

V. Baiania, Gens.

 

Audace Sporting Club Società sportiva che sorse nel 1924, formata da alcuni soci che si staccarono dall'Unione Sportiva Osimana (v.). Al vertice aveva Emilio Riccioni, Vincenzo Giorgetti e Innocenzo Cardellini. Praticava l'atletica leggera, il ciclismo ed il foot-ball. Finì la sua ttività nel 1926.

BIBL. – “Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 5, 7, 9, 11. G3, p. 778. Vaccarini, Fenomeno sportivo, p.68.

 

Aurelia, Gens Si ricorda un Aurelius, figlio di Marcus (CIL IX, 5865: l'iscrizione è andata perduta); M. Aurelius Marcianus (liberto imperiale) e suo figlio Lucius (CIL IX, 5828: l'iscrizione è su di una base nell'atrio del palazzo comunale).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 37.

 

Aurelio da Osimo (sec. XVI). Frate Conventuale, commissario generale della provincia di Padova (1529).

BIBL. - E. Ricotti, Il convento e la c. di S. F. d'Assisi (...), Osimo, Pax et Bonum, 1966, p. 44.

 

Aurelio, Marco (121-180). Imperatore romano, del quale rimane una dedica degli Osimati (163) in CIL IX, 5826.

BIBL. - Martorelli, p. 29. Talleoni, I, p. 41. Gentili, Auximum, p. 35.

 

Aurelius

V. Aurelia, Gens.

 

Aurora boreale Fu osservata il 23 maggio 1849.

BIBL. - G2, p. 668.

 

Ausianello Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 157).

 

Ausina, Città Il Vecchietti (v.) identifica la c. A. ricordata da Gregorio Magno (Lettere, IX, 89, 90) con Osimo

BIBL. - F. Vecchietti, Dissertazione intorno alla C. A., 1764. F. Vecchietti, Seconda dissertazione (...) intorno alla C. A., Osimo, Quercetti, 1766.

 

Austriaca, Occupazione a) Prima o. - Gli Austriaci furono ad Osimo dai primi giorni del 1800 (10 febbraio), con truppe comandate dal maggiore Extal, dopo la liberazione dalla prima occupazione francese (v.).

b) Seconda o. - Nel 1850 ritornarono dopo la Repubblica Romana (v.). Nel gennaio arrivarono 60 Austriaci con gli ufficiali, ripristinando le pene corporali, abolite fin dal 1797 (v. Marcosignori E.). Il 1° ottobre giustiziarono Vincenzo Damiani (v.), accusato di aver ucciso in una rissa un compagno di gioco. Posero limitazioni al possesso delle armi, coprifuoco, passaporti, divieti di ritrovi.

Il 19 marzo 1857 finì la seconda o. (che ad Ancona si protrasse fino a metà 1859).

BIBL. – G2, p. 561, 669 ss.

 

Autiliano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 136).

 

Autobus, Servizio

- Cittadino.

- Extraurbano: per Ancona, Macerata, Filottrano, Castelfidardo, Numana (solo estivo), Jesi (scolastico).

V. anche Giringiru.

BIBL. - "Antenna", a. 1982, n. 12; 1991, nn. 2, 6/7.

 

Autoclub L. Fagioli Fondato nel 1989, organizza ogni anno raduni d'auto d'epoca, gite, mostre ecc.

BIBL. - "Antenna", a. 1989, n. 10; 1990, nn. 2, 12; 1991, n. 4; 1993, nn. 5, 6/7; 1994, nn. 3, 10; 1995, nn. 2, 5, 6/7, 8/9, 11; 1996, nn. 2-6, 11; 1997, nn. 5, 6/7, 8/9; 1998, nn. 3, 10; 1999, nn. 5, 10; passim; 2000, n. 8/9. “5 Torri”, a. 1991, n. 4; 1992, n. 3.

 

Automobilismo Le prime due automobili si videro ad Osimo nell'anno 1900. Il pioniere dell'a. osimano fu Muzio Gallo (v.). Specie negli anni Trenta, l'a. ebbe un discreto numero di praticanti a livello dilettantesco. Il maggior campione fu Luigi Fagioli (v.), che iniziò a partecipare a gare qualificate nel 1927.

V. Autoclub L. Fagioli; Coppa L. Fagioli.

BIBL. - Estratto del regolamento per la circolazione degli automobili (...), Osimo, Quercetti, 1901. G2, pp. 826, 1021. G3, p. 778 s. Vaccarini, Fenomeno sportivo, p.123 ss. "Antenna", a. 1992, n. 10.

 

Autostazione Se ne iniziò a parlare nel 1984, ipotizzandola in Via C. Colombo (ex-scaricatore). Vi venne quindi costruito il maxi-parcheggio (1992), ma non il previsto impianto di risalita (v.).

Nel 1997 l'a. venne dislocata nella zona prevista.

BIBL. - "Antenna", a. 1984, n. 8/9; 1992, n. 8/9; passim. “5 Torri”, a. 1984, n. 3/4.

 

Autostrada A 14 Il tratto che interessa il territorio comunale per un chilometro, dal Ponte dell'Aspio al casello di Ancona sud, venne aperto nel 1973, dopo 4 anni di lavori.

BIBL. - "Antenna", a. 1963, n. 11; 1965, n. 1; 1969, n. 4; 1973, n. 4; passim.

 

Auximum È la forma latinizzata del nome di Osimo (v.). Ricorre in Cesare (Bellum civile, passim), Livio (passim), Velleio Patercolo (Historiae Romanae, I, 15). Plinio (Naturalis Historia, XIII, 111) nomina gli Auximates. Ha le varianti Auxumum, Ausimatis (ager) nel Liber coloniarum ed Oximum.

In greco si ha Auximon in Lucano (Pharsalia, II, 466), in Plutarco (Pompeo, VI), in Procopio (La Guerra Gotica, passim), ed Auxoumon in Strabone (Geographia, V, 4).

Esistono varie interpretazioni di questo toponimo:

a) Le opinioni del Settecento (elencate in Colucci, V), fanno derivare il nome dal verbo greco auxo o auxano che significa "crescere", "prosperare" (cfr. l'aggettivo auximos, che significa "che sviluppa bene"). Ma questa tesi non è accettata da G.B. Pellegrini (v. G2, p. 59 n.2).

b) G. Radke deriva il toponimo dal celtico Uxama, che significa "l'alta, l'elevata" (v. Ricerche su Camerino, città umbra, Milano, 1964).

c) G. V. Gentili individua alla base del nome la radice ac che indica "acutezza", diffusa nella toponomastica preindoeuropea, e ricostruisce il toponimo in "Ac-si-mo", essendo si una legante e mo un suffisso primario italico dei nomi di luogo. Il significato sarebbe "l'abitato su colle acuto" ed il toponimo andrebbe fatto risalire al sostrato umbro-sabino dei Piceni, anteriore all'arrivo dei Senoni (v. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 19). Da notare che in sanscrito si ha l'aggettivo ucca, che significa "alto, elevato".

d) Da non trascurare infine la possibile derivazione dal personale latino Auximus (cfr. W. Schulze, Zur Geschichte lateinischer Eigennamen, Berlino, 1933, p. 7).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. XXXII. Talleoni, I, p. 13.

 

Avanguardia fascista Si costituì ad Osimo nell'aprile 1923.

V. Fascismo.

BIBL. - G2, p. 924.

 

Avellaniti Avevano il priorato (sec. XI) presso la chiesa di S. Lorenzo (v.). Tenevano anche la chiesa di S. Pietro dell'Acquaviva (v.).

BIBL. - F. Vecchietti, Dissertazione in Compagnoni, Memorie, I, p. 467 ss. Talleoni, I, p. 125 s.

 

Avelloni, Francesco Antonio (Venezia, 1756-Roma, 1837). Drammaturgo, il più rappresentato in Italia nella prima metà dell'Ottocento. Autore tra l'altro di un dramma sacro sui  martiri osimani, rappresentato al teatro La Fenice (1809, 1855) e stampato da Aureli di Ancona (1855) e da Rossi di Osimo (1890).

BIBL. - Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti, a cura di E. De Tipaldo, v. VIII, Venezia, 1841, p. 224 ss. F. A., I Santi Martiri di Osimo, Osimo, Rossi, 1890. G2, p. 556.

 

AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue). La prima associazione comunale di donatori di sangue fu aperta nel 1930, per iniziativa del professor Gualfardo Tonnini (v.), chirurgo dell'ospedale. Essa, nel 1947, si costituì in A., con 60 donatori e 152 soci. In seguito si formarono alcuni gruppi aziendali (Ditta Busilacchio e Fornace Fagioli). Nel 1958 si creò l'emoteca. Nel 1962 aveva 144 donatori, 191 nel 1964. La Sezione attuale si trova in Via G. Matteotti, 56.

BIBL. – ASCO, Deliberazioni del Podestà, a. 1938, n. 47. AVIS Osimo, Nel trentennale dell'A. osimana (1930-1960), Osimo, Scarponi, 1960. "Antenna", a. 1964, n. 4; 1970, n. 10; 1972, n. 11; 1975, nn. 8/9, 10; 1979, n. 8/9; 1985, n. 11; 1995, n. 10; 1996, n. 4. G2, pp. 939, 1000. “5 Torri”, a. 1977, n. 1; 1979, nn. 3/4, 5/6; 1980, n. 6; 1983, n. 5/6; 1985, n. 6; 1987, n. 4; 1992, n. 2. Grillantini, Uomini, p. 213 ss. G3, p. 714 ss.

 

AVS (Audio Visione Sperimentale). Sorse nel 1976 per creare nuovi modi di fruizione del messaggio audiovisivo e produrre documentari culturali e turistici di soggetto osimano. In seguito divenne ITALVIDEO.

BIBL. - "Antenna", a. 1976, n. 5.

 

AVULSS (Associazione per il Volontariato nelle Unità Locali dei Servizi Socio-Sanitari). Sorse nel 1983. Opera nell'ospedale, nella Casa di riposo II.RR.BB. "Bambozzi" e nella "Grimani-Buttari", e a domicilio. La sede si trova in Piazza G. I. Montanari, 1.

BIBL. - "Antenna", a. 1982, n. 10; 1984, n. 1; 1990, n. 10; 1991, n. 1; 1997, n. 5; 1998, n. 8/9.

 

Avvenire, L' Società giovanile fondata dal Circolo Fratelli Bandiera (v.) nel 1878.

BIBL. - "Sent.", 14 settembre 1878, n. 37.

 

Avventisti Setta religiosa protestante. Nel 1933 tentarono invano di introdursi ad Osimo

BIBL. - G2, p. 945.

 

Avviamento

V. Scuola di A.

 

Azienda Idroelettrica L'A. I. Municipalizzata sorse nel 1908 e si chiamò AIMO fino al 1973; poi divenne ASPMO fino al 1994, infine ASPEA dal 1995. Oggi si occupa di acqua, energia elettrica, gas, calore, reti di illuminazione pubblica e semaforica, acque di rifiuto urbane e industriali, raccolta dei rifiuti solidi urbani.Cambiò sede nel 1994 da Via Bondimane a Via del Guazzatore.

BIBL. - G. Perricone, Relazione sull'impianto di energia elettrica (...), Osimo, Bettini, 1910. Comune di Osimo, Relazione (...) sull'opportunità dell'applicazione di nuove tariffe per la vendita dell'energia elettrica, Osimo, Scarponi, 1912. Azienda Speciale dell'impianto idro-elettrico municipalizzato di Osimo, Relazione dell'Ing. A. Silva, Parma, 1912. “Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 2, 3, 5. "Antenna", a. 1958, n. 1; 1962, nn. 1, 11; 1967, n. 11; 1981, n. 3; 1983, n. 8/9; 1984, nn. 2, 12; 1986, n. 3; 1987, n. 12; 1988, n. 10; 1989, n. 5; 1994, nn. 8/9, 10; 1995, n. 1; 1996, nn. 4, 12; 1997, n. 4; 1998, nn. 2-12; 1999, nn. 1-4, 6/7-10, 12; passim. “5 Torri”, a. 1978, n. 4; 1979, n. 5/6; 1981, n. 6; 1982, n. 3; 1987, n. 2; 1994, n. 3.

 

Azione Cattolica Fu fondata nel 1923 dal vescovo Fiorani. Nel 1951 contava 321 uomini, 676 donne, 395 ragazzi, 652 ragazze, 401 fanciulli.

Alla fine del sec. XX l'adesione è notevolmente diminuita di numero.

BIBL. - “Antenna”, passim. G2, pp. 927, 1001.

 

 

Baccarini, Andrea (sec. XIX). Carbonaro ad Osimo nel 1820.

V. Carboneria.

BIBL. - P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916.

 

Bachiocco, Giovanni Battista (Osimo, 1908-Chiaravalle, 1969). Medico, direttore e chirurgo primario dell'ospedale di Chiaravalle per oltre 25 anni.

BIBL. - "Antenna", a. 1970, n. 12.

 

Baco da seta L'allevamento del b. costituiva un'importante risorsa per il contadino, almeno negli ultimi due secoli. Veniva svolto una mesata prima dei lavori estivi nella bigattiera posta in cucina, dove si nutrivano i bruchi anche con l'aiuto delle mesarole, specie nelle ultime settimane della magnareccia. I bozzoli (bozzuli o bozzi), una volta formati, venivano staccati (staccà i bozzi) dai ramoscelli (frattucce) e portati al mercato.

Negli anni Venti esisteva ad Osimo l'Osservatorio Bacologico (v.), diretto da Luigi Martini (v.).

Nel 1958 chiusero le ultime filande (v.).

Nel 1971 a S. Sabino la SAM di Bologna aprì un impianto pilota di bachicoltura.

V. anche Acqua, Camillo.

BIBL. - Nuova prattica di conteggiare qualunque prezzo de’ bozzi, Osimo, Sartori, 1756. F. Petrini, Tavole di bachicoltura per l'allevamento di un'oncia di seme o di un cartone giapponese, Osimo, Quercetti, 1873. Comune di Osimo, Regolamento pel mercato dei bozzoli, Osimo, Quercetti, 1880. L. Martini, Norme di bachicoltura pratica, Osimo, Toccaceli, 1887. Comune di Osimo, Regolamento per il mercato bozzoli, Osimo, Quercetti, 1905. "Antenna", a. 1957, n. 6/7; 1971, n. 6/7. G3, p. 297 s.

 

Badaloni, Fulvio (Filottrano, 1913-Osimo, 1977). Sacerdote a Passatempo, S. Sabino e S. Paterniano. Ha lasciato un diario di guerra, pubblicato da C. Gobbi nel 1996.

BIBL. - "Antenna", a. 1977, n. 3; 1994, n. 6/7; 1997, n. 2. C. Gobbi, Quota 360 - Il Monte della Crescia - Diario del fronte di guerra di don F. B., parroco di S. Paterniano di Osimo, Osimo, Scarponi, 1996.

 

Baffetti, Vitaliano (Osimo, 1914-Osimo, 1969). Tenore, in arte Gino Monti. Studiò al conservatorio S. Cecilia di Roma. Dal 1947 ebbe contratti continuati con la radio argentina El Mundo. Fece numerose incisioni fonografiche e partecipò a moltissimi concerti di musica leggera e classica, anche con Beniamino Gigli.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 11; 1964, nn. 8, 12.

 

Bagni pubblici Furono costruiti dall'ingegner Bottero nel 1887 in Via Zara. Nel 1909 si aprirono quelli dell'ospedale, poi, nel 1935, quelli del Palazzo comunale. Vennero ampliati nel 1953 e definitivamente chiusi negli anni Ottanta.

BIBL. - Manifesto per l'inaugurazione di un nuovo vespasiano, 20/9/1906 (manifesto). “Antenna”, a. 1961, n. 8; 1999, n. 8. G2, p. 823, 826, 948, 1010.

 

Baiania, Gens Si conoscono i due liberti C. Baianius Faustus e C. Baianius Auctus, che fu sevir (CIL IX, 5846: l'iscrizione è su di un parallelepipedo nel portico comunale).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 37.

 

Baiuli Erano i messi comunali nel comune medioevale di Osimo, detti anche nuncii. Erano scelti in ogni terziere ed in ognuno dei luoghi soggetti ad Osimo

BIBL. - Statuto 1308, I, 33 e 101.

 

Bajazet II (o Bayazid) (1446-1512). Sultano ottomano, figlio di Maometto II. Boccolino (v.) si battè contro il padre ad Otranto (1480), mentre cercò aiuto dal figlio per mantenere Osimo in suo possesso. A lui inviò suo cugino Pietro Baligani, poi suo nipote Angelo, con una serie di profferte, ma le missioni non portarono a nulla.

BIBL. - Martorelli, p. 367 ss. Talleoni, II, p. 44, 49, 73. C. De’ Rosmini, Dell'Istoria intorno alle militari imprese e alla vita di Gian-Jacopo Trivulzio detto il Magno, Milano, 1815. G. Cecconi,Vita e fatti di Boccolino Guzzoni da Osimo, Osimo, Rossi, 1889. Morroni, Boccolino, p. 72 ss. V. altra bibl. sub Boccolino.

 

Balabanoff, Angelica (Cernigov (Ucraina), 1876-Roma, 1965). Socialista, italiana d'adozione. Nel 1902 aderì al PSI. Fu ad Osimo il 10 aprile 1910, quando tenne una conferenza sul tema "Socialismo e Religione". Fu poi redattrice dell'"Avanti!", segretaria della Terza Internazionale, esiliata in Francia e negli Stati Uniti durante il fascismo, dirigente socialdemocratica in Italia dopo il 1947.

BIBL. - G2, p. 891.

 

Baldassarri, Domenico Antonio (Osimo, 1713-Montegiorgio, 1791). Teologo, francescano conventuale. Scrisse riguardo alla "grazia". Pubblicò Epistola apologetica pro patribus sextae synodi (Fulginiae, 1756) e Dissertationes ad ampliorem usum italice (Venezia, 1757). Lasciò inedito uno studio su S. Agostino (S. Augustini (...) de auxiliis divinae gratiae).

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Baldi, Giovanni (Offagna, 1577-Osimo, 1622). Umanista, fu anche filosofo e teologo. Fu parroco di S. Palazia, penitenziere della Cattedrale e insegnante in Seminario.

Autore di: Le vite degli incliti martiri Vittore e Corona, e di S. Leopardo vescovo …, Ancona, 1620, alle quali premise una breve introduzione storica su Osimo; Diverse notizie particolari di varie cose accadute in Osimo dall'anno 1606 al 1622 (ms. presso l'Archivio Comunale di S. Severino Marche).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. II. Talleoni, I, p. VII. G2, p. 371. G. Piangatelli, Una cronachetta osimana del sec. XVII, in DSPM, n. 85 (1980), p. 277 ss.

 

Balducci, Raffaele

V. Cappella musicale Borroni.

BIBL. - "Antenna", a. 1981, n. 10; 1987, n. 12.

 

Baleani, Lanfranco (Osimo, 1902-Fiume, 1920). Accorse a Fiume con i 9000 volontari di D'Annunzio e vi morì il 25 dicembre 1920 ("Natale di sangue"), quando il governo italiano, dopo aver proclamato la città libera con il trattato di Rapallo, ricorse alla forza per farla sgombrare dai "legionari".

BIBL. – “Sent.”, a. 1921, n. 14; 1923, n. 1. G2, p. 915.

 

Balusiano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.134).

 

Bambozzi, Benvenuto (Abbadia di Osimo, 1809-Osimo, 1875). Venerabile. Detto Bambozzetto, divenne Conventuale nel 1833. Condusse una vita ascetica e di penitenza. Fu a Urbino, Camerano, Fratte Rosa e Osimo (S. Giuseppe e S. Bartolomeo). È autore di Riflessioni, Metodo di vita religiosa e La perfezione cristiana.

I suoi resti furono portati nel 1903 da Monte Fiorentino alla Basilica di S. Giuseppe.

BIBL. - J. Negri, Notice sur la vie du p. Bienvenu B. mineur conventuel, Paris, 1877. N. Treggiari, Vita del P. B. B., Osimo, Quercetti, 1877 (2.a ed.). Id., Life of Father B. B., o.m.c., London, 1879 (traduzione e riduzione della seconda edizione italiana). Spada, Ordine Serafico, p. 311 ss. Sacra rituum Congregatio, Auximana beatificationis et canonizationis ven. Servi Dei B. B. sacerdotis professi Ordinis Minorum Conventualium - Positio super Non-Cultu, Roma, 1912. F. M. Perrone, Un fiore del Piceno, Viterbo, 1916 (2.a rist.). I santi, p. 209. G2, p. 881. V. Tizi, Vita del p. B. B., Fermo, 1974. “5 Torri”, a. 1975, n. 1; 1988, n. 1. "Antenna", a. 1975, n. 1; 1977, n. 3; 1987, n. 11; 1988, nn. 1, 2; 1991, n. 3; 1998, n. 4; 1999, n. 4. V. Tizi (a cura di), Il venerabile P. B. B. nel centenario della morte - 1875-1975, Fermo, 1977. Sacra Congregatio pro causis Sanctorum, Beatificationis et canonizationis ven. servi Dei Benvenuti B. sacerdotis ordinis fratrum minorum conventualium (1809-1875) Positio super virtutibus, Roma, 1982. G3, p. 592 s.

 

Banca Cattolica Osimana Fu aperta il 2 aprile 1892 (Piazza Boccolino) ed ebbe Alessandro Lardinelli (v.) tra i fondatori. Costituì il fulcro delle opere cattoliche seguenti (Società Operaia Cattolica, Circolo Giovanile S. Tecla, Banda Cattolica, cooperative, Croce Bianca in campo turchino).

Nel 1922 fu assorbita dalla Associazione Bancaria Marchigiana.

BIBL. - Statuto della B. C. Osimo, Osimo, Quercetti, 1892. Regolamento per l'Associazione Operaia aggregata alla B. C. Osimo, Osimo, Quercetti, 1896. G2, pp. 839 s., 921. G3, p. 700 ss.

 

Banca di Credito Cooperativo di Filottrano Già denominata Cassa Rurale ed Artigiana di F. Ha aperto uno sportello ad Osimo (Via A. Moro, 62) nel 1993 e successivamente a S. Biagio.

BIBL. - "Antenna", a. 1993, n. 4.

 

Banca Popolare (vern. Banchetta). Iniziò a funzionare il 10 marzo 1890 col nome di B. P. Cooperativa in Piazza A. M. Gallo. Aveva 371 azioni sottoscritte da 214 cittadini. Negli anni 1910 era in mano ai democratici. Nel 1940 si chiamò solo B. P. e durò fino al 1963, quando fu assorbita dalla B. P. di Jesi. Nel 1977 la sede si trasferì da Piazza Gallo in Piazza del Comune.

BIBL. - B. P. Cooperativa di Osimo, Statuto, Osimo, Quercetti, 1890. B. P. di Osimo, Statuto, Osimo, Scarponi, 1950. "Antenna", a. 1963, nn. 6, 9; 1978, n. 2. G2, pp. 833, 894. G3, p. 700.

 

Banche Nel 1951 si avevano 4 istituti: Banca Popolare, Cassa di Risparmio, Credito Italiano e Banca Nazionale dell'Agricoltura.

A fine anni Novanta le b. aperte ad Osimo erano 11: Banca delle Marche, Banca di credito cooperativo di Filottrano, Banca nazionale dell'agricoltura, Banca popolare di Ancona, Banca popolare di Novara, Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana, Cassa di risparmio di Jesi, Cassa di risparmio di Loreto, Cassa di risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, Cassa rurale ed artigiana S. Giuseppe di Camerano, Credito Italiano.

Al 31 dicembre 1998 risultavano ad Osimo 419 miliardi di depositi bancari., con una media di 14 milioni e 320.000 per ogni osimano (la media nazionale era di 17 milioni).

V. anche Banca ... ; Cassa ... ; Credito Adriatico.

BIBL. - G2, p. 1001. Grillantini, Uomini, p. 176 ss.

 

Banda Cattolica Fu fondata nel 1902 da elementi (cattolici) del circolo di S. Tecla (v.). Due anni dopo fu detta b. vijacca per essersi rifiutata di suonare l'inno di Garibaldi; ma dopo qualche mese suonò anche l'inno dei lavoratori. Sciolto il Circolo, la B. proseguì sotto il nome di Concerto Filippo Marchetti. Infine si fuse con la B. cittadina.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 11; 1959, n. 10; 1973, n. 1 G2, pp. 879, 881 s.

 

Banda musicale Se ne hanno notizie fin dagli anni Venti del XIX secolo. Il 25 gennaio 1840 si decide di assumere per la prima volta un maestro, ma la proposta si arena sul nominativo. Nell'estate del 1842 si elesse il maestro Luigi Nardi e si approvò il regolamento della B., alla quale avrebbe dovuto presiedere il Governatore. Nel 1846 era maestro Nicola Dati.

Nel 1854 si deliberò la nomina di un maestro di strumenti a corda. Nel 1858 era quasi estinta. Tra il 1868 ed il 1878 le si concessero contributi, la sala prove, le divise. Ne furono allora maestri Everardo Profili di Faenza (1877-85) e Domenico Quercetti (v.). Fu ripristinata nel 1924. Venne aggregata al Dopolavoro nel 1935. Si riprese alla fine della guerra col maestro Di Girolamo.

Maestri ne furono: Luigi Nardi (1840), Antonio Valentetti (1841), Nicola Dati, maestro di cappella della Cattedrale (1842), Glicerio Bonserini (1856), ancora Luigi Nardi (1863), Eugenio Nardi, figlio del precedente (1871), Everardo Profili di Faenza (1877), Domenico Quercetti (1885), Guglielmo Corradi (1911), Flavio Clementoni (1922), Zeno Ginevri (1923), Omero Carraro (1926), Flavio Clementoni (1928), Attilio Di Marco (1930), Bruno Bruni (1938), Basilio D’Annunzio (1939), Andrea Di Girolamo (1946), Umberto D’Orazio (1959), ancora Di Marco (1960), Raffaele Di Benedetto (1963), Michele Ieluzzi (1966), Paolo Pellegrini (dal 1967).

V. anche Teatro La Nuova Fenice; Scuola di strumenti a corda; Società Corale G. Verdi.

BIBL. – ASCO, a. 1830, Tit. X, fasc. 5; Del. Cons. 23 luglio 1842; 27 luglio 1859; 24 maggio 1864; 22 ottobre e 27 dicembre 1867; 28 novembre 1868; 22 settembre e 4 dicembre 1874; 12 settembre e 10 ottobre 1876; 6 aprile, 4 maggio e 14 agosto 1877; 27 luglio 1878; 26 settembre 1881; 29 maggio 1883; 22 settembre 1885; 17 luglio, 9, 14, 27 ottobre 1886; 19 aprile 1887; 1 giugno 1923. Del. Pod., a. 1939, n. 105. “Sent.”, passim. “L’Armonia”, a. 1922, n. 18.“Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 4, 8, 16-18. Società Bandistica Osimo, Regolamento sociale (...), Osimo, Belli, 1951. "Antenna", a. 1957, nn. 10, 11; 1958, n. 11; 1959, n. 2; 1961, n. 11; 1963, n. 10; 1964, n. 6/7; 1965, n. 1; 1970, nn. 2, 4, 5; 1971, n. 2; 1972, nn. 3, 12; 1973, nn. 1, 2; 1979, n. 3; 1991, n. 5; 1994, n. 12; 1995, n. 12; 1996, n. 5.; 1998, n. 3; 1999, n. 10; 2000, n. 11. G2, pp. 618, 685, 925, 939. C. Grillantini, Notizie storiche sulla b. di Osimo, in Osimo, Società bandistica - 150 anniversario della fondazione del complesso bandistico 'Città di Osimo, Osimo, Cecconi, 1970. “5 Torri”, a. 1976, n. 5; 1978, n. 6; 1987, n. 2; 1994, nn. 1, 2. Grillantini, Uomini, p. 208 ss. Gabrielli, Teatro, p. 220 s. (con bibl.). G3, p. 718 ss.

 

Bandiera La b. di Osimo esisteva già nel secolo XIV (cfr. Statuto 1308). Aveva due colori: giallo (oro) e rosso, assunti dai Goti (v. Gotica, Guerra).

BIBL. - G. Cecconi, Lo stemma e la b. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1894.

 

Bandiera turca Pennone esposto sulla volta della Cattedrale. Venne catturato da Francesco Guarnieri (v.) nel 1723 ad una nave corsara turca.

BIBL. - L. Spada, La b. t. in Osimo", Osimo, Quercetti, 1912. “L’Armonia”, a. 1922, n. 6. Grillantini, Uomini, p. 108 s. "Antenna", a. 1956; 1961, n. 3; 1981, n. 6/7; 1997, nn. 3, 12.  C. Marzocchini, “Francesco Guarnieri da Osimo (1668-1733) e la b. t.” (tesi, Università di Urbino, 1997-98).

 

Bandiera, Alessandro (Siena, 1699-Osimo, 1767 o '69). Prelato, dapprima Gesuita, poi Servo di Maria. Insegnò a Senigallia (1742), fu lettore di scrittura sacra nella cattedra di Osimo e professore di lingua greca al Campana. Fu membro dell'Accademia Ecclesiastica. Pubblicò molte opere e traduzioni (cfr. la Cartella Vicentini dell'Ordine dei Servi). Subì severe critiche dal Parini.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. G2, pp. 490, 569. Dizionario biografico degli italiani, s. v.

 

Bandiera, Gioco della Manifestazione medioevale che si svolgeva durante la festa di S. Vittore, e consisteva nel manipolare con abilità una b. a diverse riprese.

BIBL. - G3, p. 811 s.

 

Banditori Nel Comune osimano medioevale i b. erano tenuti a leggere i bandi in luoghi stabiliti.

BIBL. - Statuti del XIV sec., passim.

 

Barbalarga, Benedetto (Osimo, 1887-Osimo, 1951). Ingegnere. Progettò tra l'altro la chiesa di S. Sabino, l'Opera Pia Recanatesi, il fonte battesimale di S. Palazia. Autore del poemetto La Battaja del porcu (Osimo, La Picena, 1924 e quattro successive edizioni) sotto lo pseudonimo di "El fiu de Pietru", nel quale canta liberamente il fatto d'armi (v. Battaglia del porco).

BIBL. - El fiu de Pietru, La Battaja del porcu, Osimo, La Picena, 1924; 1932 (II ed.); 1963 (IV ed., ma III); 1976 (III ed., ma IV); 1994 (IV ed., ma V). "Antenna", a. 1963, n. 10; 1964, n. 8; 1966, n. 3; 1971, n. 5.

 

Barbarossa, Federico

V. Hohenstaufen, Federico I di.

 

Barbieri Nel Medioevo erano addetti anche a cavar sangue alle persone malate. La loro attività è regolata negli Statuti.

Nel 1659 ad Osimo ve ne erano sei. Il Compagnoni (sec. XVIII) permise loro di lavorare la domenica mattina.

Nel 1908 ottennero il riposo di 24 ore dal mezzogiorno del lunedì.

BIBL. – Statuto 1308, III, 162. Editto 28 settembre 1659. G2, pp. 497, 886.

 

Bardezzi, Domenico (Osimo, sec. XVII-Osimo, 1714). Maestro nella cappella musicale della Cattedrale (v.) dal 1683 alla morte.

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 68.

 

Bardezzi, Ottavio

V. Opera Pia B.

 

Barigelletti, Romualdo (Osimo, 1873 - 1945). Ultimo dei Filippini (v.). Fondò lo scoutismo (v.) a Osimo.

 

Barnabò Nome dei cannoni (e del loro ideatore) costruiti dal 1899 dall'Officina Fiorenzi per scongiurare la formazione della grandine.

BIBL. - G. Maggioni, Consorzio grandinifugo osimano - Relazione sui risultati ottenuti con gli spari durante la campagna 1901, Osimo, Quercetti, 1902. G. Maggioni, Consorzio grandinifugo osimano - Relazione sui risultati ottenuti con glii spari durante la campagna 1902, Osimo, Quercetti, 1903. G3, p. 753. M. Morroni, Esperimenti grandinifughi nell’Osimano agli inizi del sec. XX, in “’900 Percorsi”, a. I, n. 1 (1999), p. 79.

 

Barone di S. Miniato (sec. XIII). Podestà di Osimo (prima del 1295).

BIBL. - Statuto 1308, IV, 110; post 1314, IV, coll. III, 37.

 

Barontini, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. G2, p. 591.

 

Bartolani Francioni, Giacinta (Osimo, 1621-87). Pia donna, sepolta a S. Silvestro.

BIBL. - G2, p. 447. G3, p. 122.

 

Bartoli, Eraclide (sec. XX). Autore di: Leggende marchigiane, Osimo, La Picena, 1922; Novelle, Osimo, La Picena, 1923.

 

Bartoli, Ignazio (Castelfidardo, 1828-Senigallia, 1895). Canonico e rettore del Collegio Campana dal 1859. Vescovo di Senigallia.

BIBL. – Romiti, Istituto Campana, passim.

 

Bartoli, Vitalione (Osimo, 1613-1671). Frate Conventuale. Poeta, iscritto all'Accademia dei Nascosti di Milano, letterato, teologo, oratore. Autore di S. Francesco d'Assisi e Mosè gettato nel Nilo.

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. E. Ricotti, Il convento e la c. di S. F. d'Assisi (...), Osimo, Pax et Bonum, 1966, p. 45. G2, p. 443.

 

Bartolini, Luigi (Cupramontana, 1892-Roma, 1963). Incisore, pittore, scrittore. Dal 1929 al 1933 fu insegnante ad Osimo, che illustrò con scritti ed acqueforti. Durante questo periodo uscirono: Passeggiata con la ragazza (1930), Il ritorno sul Carso (1930), Il molino della carne (1931), La vita dei morti (1931), L'orso e altri amorosi capitoli (1933).

BIBL. - "Antenna", a. 1961, n. 11; 1966, n. 4; 1968, n. 1; 1969, n. 11; 1978, n. 4; 1992, n. 1; 1993, n. 6/7; 1995, n. 11. G2, p. 1018 s. N. Petrini, L. B. (tesi, Università di Macerata, 1970-71). P. Palumbo, L. B.: l’uomo e l’artista (tesi, Università di Macerata, 1973-74). Dizionario biografico degli italiani, s. v. Il segno inciso - 1.a Rassegna nazionale di incisione, Osimo, Scarponi, 1991. “5 Torri”, a. 1991, n. 4; 1992, n. 2; 1993, n. 1.

 

Bartolo da Cingoli (Cingoli-1298). Beato. Forse appartenne alla famiglia Simonetti (v.). Silvestrino, generale dell'Ordine (1273). Sepolto a Montefano di Fabriano.

BIBL. - F. Vecchietti in Compagnoni, Memorie, III, pp. 65-74. G2, p. 476.

 

Bartolomeo da Fossombrone (sec. XV). Vanni. Cancelliere, rappresentante dei Malatesta (v.) nel loro governo ad Osimo Venne ucciso dagli Osimani nel 1416 a seguito di una rivolta scoppiata a causa delle sue imposizioni.

BIBL. - Martorelli, p. 229 s. Talleoni, II, p. 8 s. G2, p. 285.

 

Bartolomeo da Offagna (sec. XIV). Nobile osimano, da cui discese Boccolino. Fu podestà di Orvieto nel 1308.

BIBL. – Statuto 1340, 2. Statuto 1342, I, 112 ss.

 

Bartolomeo dal Monte (Bologna-1778). Servo di Dio. Predicò diverse volte ad Osimo, chiamato dal Compagnoni (1756, 1758, 1759, 1762) e dal Calcagnini (1778).

BIBL. - D. Blasi-A. Patrignani, Predicando in Osimo (...) la Quaresima del MDCCLXII il chiarissimo signor Dottore D. B. D. M. (...), Osimo, Quercetti, 1762. Compagnoni, Memorie, IV, p. 545. Vita del Venerabile B. d. M., Bologna, 1918. Del Bello, Mem. della Pred. di B. d. M. in Archivio della Casa Madre. G2, p. 495 s.

 

Bartolomeo di Giovanni Vescovo di Osimo (1412-19). Cessò per rinuncia, e di lui non si conosce altro.

BIBL. - Martorelli, p. 427. Zaccaria, p. 93. Compagnoni, Memorie, III, p. 331 s. Talleoni, II, p. 76 s. G2, p. 342.

 

Bartomeoli, Giovanni (Osimo, 1840 – Napoli, 1910). Minore Osservante, professore di scienze fisiche e matematiche nel Collegio di S. Antonio di Roma, è autore della Dissertazione intorno la forza centrifuga degli astri..., Ascoli P., 1877; della Dissertazione intorno l’influenza della luna sopra la terra, Ascoli P., 1877; della Breve cronologia intorno l’anno vero della morte di Gesù Cristo..., Ascoli P., 1882.

BIBL. – F. Diotallevi, Nella Terra dei Fioretti, Sassoferrato, 1936, p. 318 s.

 

Bartomioli, Vincenzo (Osimo, 1876-1923). Ecclesiastico. Rivide la cronotassi dei vescovi di Osimo e pubblicò S. Feliciano V. e M. di Foligno e la prima predicazione del Cristianesimo in Osimo, 1906 (ms. in ACV).

BIBL. - G2, p. 340.

 

Barulli, Ismaele (sec. XX). Editore ad Osimo negli anni Quaranta. Pubblicò volumi di Ubaldo Fagioli (v.), Mario Blasi (v.), Marcello L. Gramignani, Lionello Fiumi ed altri.

 

Bassi, Giambattista (Torino, sec. XVII-XVIII). Fu Vicario capitolare a Osimo dopo il Guarnieri, fino al 1706, poi vescovo di Anagni. Sotto il suo mandato, si demolì e ricostruì la chiesa di S. Sebastiano (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 329. Talleoni, II, p. 204 s.

 

Bassiano Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.136).

 

Bassus, Caius Oppius Gli furono dedicate due statue; fu patrono della colonia di Osimo, pretore e patrono del collegio dei Centonari (v.).

V. Oppia, Gens.

 

Basso, Caio Salvio Liberale Nonio (I sec. d.C.). Console del quale rimane una dedica (CIL IX, 5829).

 

Battaglia del porco (vern. Battaja del porcu). Avvenne, per questione di confini, il 27 giugno 1477 fra 800 Osimani, comandati da Boccolino di Guzzone (v.), e gli Anconitani (con gli Ascolani e i Camerinesi erano 4000) guidati da Astorgio Scotivoli (v.), nella zona fra S. Stefano (v.) e la Bellafiora (v.). Dalla descrizione di Antonio Onofri (v.) si ha che i nemici erano schierati in tre zone: tra Monte della Crescia e Offagna (Buldone), a S. Stefano (Astorgio), tra la Bellafiora e S. Biagio (Zampino) ed intendevano attirare Boccolino al centro, per poi circondarlo. Senonchè egli attacca verso destra, costringendo gli altri all'intervento; a questo punto li sbaraglia con le truppe nascoste presso il fosso di S. Valentino (v.). Restano 200 morti della parte anconitana (e altrettanti prigionieri) e 30 Osimani.

Sisto IV minacciò scomuniche e ammende, poi ridefinì più chiaramente i confini tra i due Comuni.

La b. venne cantata da tre poeti: Antonio Onofri (v.), che ne fu testimone oculare, nel De caede et conflictu Anconitanorum et Auximatum, Manlio Pinori (v.) nella Perisuosmachia e Benedetto Barbalarga (v.) in La battaja del porcu.

BIBL. - Brevi del 3 e del 27 luglio 1477, del 26 agosto 1477. Talleoni, II, p. 30 ss. "Antenna", a. 1966, n. 3; 1976, n. 5; 1977, n. 1; passim.

 

Battaglia di Osimo Venne combattuta nel 1248, presso Osimo, dai guelfi comandati dal vescovo di Arezzo Marcellino (v.) e dagli imperiali di Roberto di Castiglione (v.). I ghibellini volevano impadronirsi di Ancona; con essi stavano truppe saracene, di Macerata, Jesi, Senigallia, Matelica ed Osimo Con i pontifici erano gli Anconitani, Camerino e Recanati. Si parla di una grande sconfitta per i guelfi (4000 morti in totale). Il vescovo venne catturato, torturato e impiccato.

BIBL. - P. Collenuccio, Compendio delle Istorie del regno di Napoli, Bari, 1929, p. 139. Martorelli, p. 119. Talleoni, I, p. 209. G2, p. 247.

 

Battistangola

V. Processione del Venerdì santo.

 

Battistero della Cattedrale

V. Chiesa di S. Giovanni Battista.

 

Bavaro, Codice Denominazione corrente del Codex traditionum Ecclesiae Ravennatis, conservato a Monaco di Baviera. Si tratta di un registro catastale della Camera arcivescovile di Ravenna, contenente 187 registrazioni risalenti al periodo VI-X sec. Le registrazioni riguardanti il territorio di Osimo sono 52.

Antroponimi osimani contenuti nel C. B.: Aczo 113 m.; Adelberto 160; Adrianus 128, 148; Alb(e)ricus 113, 115; Albini 115; Amico 163; Andrea 127; Ansiperga 139; Anso 155; Arduinus 122; Arnulfus 120; Arnustus 123, 161; Asprandus, castaldus 153; Attone 161; Audirosus 158; Aunesto, v. Honesto; Bacaudanis, exercitalis 132; Barbatus 137; Baro 163; Berta 161; Betta 124; Bonus 127; Bulgaro 155, 163; Burga 116; Cailone, archiepiscopus 116, 123, 161; Campana 145; Constantinus 127; Damiano, archiepiscopus 130; Deusdedit, archiepiscopus 125, 126, 145, 162; Dominicia 147, 150, 151; Dominico, archiepiscopus 118, 141; Donato 130; Drocronis 112; Drogonis 113; Emmonis 127; Erme 127; Ermenaldus 123, 124, 161; Esmido 121 m., 122 m.; Eustrogia 135; Farnando 127; Felicitas 129; Fiordilio 113; Formosia 158; Francorum 124; Georgio, archiepiscopus 121, 136; Giselprandus 113, 115; Gisla 122; Gislerius 160, 161; Giso 120; Gracioso, archiepiscopus 137; Grateria 134; Gregorio 117, 134; Grimualdo, comes 117 m.; Honesto, archiepiscopus 112, 113, 120, 127, 161; Honorata 148; Honorius, sculdascius 146; Hubertus 155; Ildebertus 127; Inga 120; Ingelbertus 120; Iohannaci(s) 138, 139, 151; Iohanne, archiepiscopus 119, 128, 133, 140, 143, 144, 147, 148, 149, 150, 151, 156, 159; Iohannes 117, 120, 127, 147, 156, 163; Iohannes, castaldus 146; Iohannes, dux 125; Iohannia 146; Iosep 160; Itana 162; Keriberga 161; Laurencia 133; Leo, episcopus sancte Ausimane Ecclesiae 121; Leo, presbiter 142; Leoncia 130; Leopardus 149; Leopertus 136; Lubiana 143; Lupo, presbiter 159; Lupuvara 141; Maioranus 133; Maria 118; Maripassus 149; Martino, archiepiscopus 138; Martinus, agellarius 145; Massus 150; Maura 138; Maurosa 137; Oda 120; Odelrico 113; Odeltruda 128; Ottiperga 125; Paulus 141; Petro, archiepiscopus 114, 115, 117, 122, 124, 160, 161, 163; Petronaci, archiepiscopus 131, 139; Petrus 119, 156; Petrus, diaconus 126; Racconis 161; Radigisi, castaldus 135; Radulfus 112; Reschilda 114; Rofredus, presbiter 144; Romano, archiepiscopus 142; Rotmundi 120; Rotruda 116; Sergia 136; Sergio, archiepiscopus 129, 132, 134, 158; Stefanus 118; Stefanus, diaconus 125; Stephanus 112, 127, 129, 155; Tacemanno 120, 128; Tetbaldus, comes 114; Theoderici 117; Theoderico 117; Theodericus 117; Theodorus, magister militum 140; Theodosius 119, 129, 143; Theudeleupa 131; Ubaldus 120, 161; Urso 116, 127; Valerio, archiepiscopus 135; Verfualdus 131; Vuido 127; Vuido, comes 162.

(I toponimi sono riportati sotto ogni rispettiva voce).

BIBL. - Talleoni, I, p. 101 ss. Codice Bavaro.

 

Bavosi, Pacifico Omicida di Luigi Fiorani (v.) nel 1864.

BIBL. - G2, p. 788.

 

Beate Erano cosiddette alcune donne riunitesi per devozione, divenute fanatiche e riprese dal Compagnoni.

BIBL. - G2, p. 497.

 

Beati osimani Clemente da Osimo (sec. XIII); Giacomo da Osimo (sec. XIII); Niccolò Romani (1376-1454); Bernardo da Osimo (1527-91); Fra Tommaso da Osimo (sec. XVI).

 

Beauharnais, Eugenio (Parigi, 1781-Monaco di B., 1824). Adottato da Napoleone Bonaparte, vicerè d'Italia dal 1805. Fu ad Osimo il 28 luglio 1808, durante la seconda occupazione francese (v.). Entrò da Porta Vaccaro, dopo aver ricevuto le chiavi di Osimo da Cesare Gallo (v.); visitò il Comune e la basilica di S. Giuseppe da Copertino.

BIBL. - Relazione della visita di E.B. (...), Osimo, Quercetti, 1808.

 

Belfiore, Agata (Polverigi, 1700-Osimo (S. Paterniano), 1786). Serva di Dio. È sepolta nella chiesa di S. Paterniano (v.).

BIBL. - U. Andreoni, "Vita della Serva di Dio A. B.", Osimo, Quercetti, 1794.

 

Belisario (Tracia/Illiria, ca. 500-Costantinopoli, 565). Generale bizantino. Combattè i Persiani (530-31); represse una rivolta contro Giustiniano a Costantinopoli (532); riconquistò l'Africa (533-4). Fu poi creato console e incaricato di muovere alla conquista dell'Italia (guerra gotica (v. Gotica, Guerra), dal 535). Verso la fine della prima parte del conflitto assediò e prese Osimo (539). Condusse anche, con scarsi mezzi, la seconda parte, dalla quale fu esonerato nel 548 (Osimo ritornò ai Bizantini nel 553). Visse poi a Costantinopoli.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 70, 72 ss. G2, p. 123 ss.

 

Bellafiora Amena località sul lato nord-orientale del fosso di S. Valentino (v.), dove tra l'altro si svolse la cosiddetta "battaglia del porco" (v.).

 

Belli, Giuseppe (sec. XIX-XX). Aprì una tipografia ad Osimo alla fine del sec. XIX, nel palazzo ex Bonfigli (Corso), rilevando il torchio di Brunone Toccaceli (v.). I tre figli ne aprirono una maggiore in Via Drogone, che lavorò fino al 1969.

 

Belli, Tito (Osimo, 1927-Osimo, 1996). Professore di Ragioneria, assessore nei primi anni Settanta, presidente dell'ASPMO (1980-86), e della USL 13.

BIBL. - "Antenna", a. 1996, n. 1.

 

Bellini, Bellino

V. Briganti B., B.

 

Bellini, Famiglia F. oriunda di Bergamo, si trasferì nel 1440 a Staffolo, nel sec. XVII ad Osimo, dove ebbe la nobiltà nel 1782 e ricoprì spesso cariche pubbliche.

Possiede una raccolta di materiale romano (sculture ed epigrafi).

V. anche Archivio Bellini.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. G2, p. 571.

 

Bellini, Stefano (Osimo, 1740-1831). Rettore del Campana, oratore, insegnante di scienze sacre. Preparò un lavoro da intitolarsi Piceno sacro. Pubblicò Historia universa Veteris ac Novi Testamenti, Osimo, Quercetti, 1774; Dissertazione sulla patria del beato Clemente, Roma, 1782. Fu vescovo di Fossombrone (1800-7) e di Recanati, dove protesse il Vogel. Creò una raccolta di monete, lapidi e cose antiche. Fondò l'Accademia dei Risorgenti (v.).

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. G. Cecconi, Gli uomini illustri della famiglia Briganti B. di Osimo vissuti nel secolo decimonono - commentario, Osimo, Quercetti, 1879. “Sent.”, 1901, n.1. G2, p. 567.

 

Bellini, Ubaldo (Osimo, 1746-1832). Professore di greco al Campana, umanista, numismatico. Fece attività legale a Roma come uditore presso il cardinale F. Campanelli. Compose e pubblicò dissertazioni e versi latini (Propositiones physiologicae, Osimo, Quercetti, 1765). Tradusse alcune opere di M. G. Vida.

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Talleoni, II, p. 179. G. I. Montanari, U. B. e Camillo Briganti B. suo nipote, in “Giornale Arcadico di scienze, lettere ed arti”, t. 98, genn.-marzo 1844, p. 304 ss. G. Cecconi, Gli uomini illustri della famiglia Briganti B. di Osimo vissuti nel secolo decimonono - Commentario, Osimo, Quercetti, 1879. “Sent.”, 1901, n.1. G2, p. 570. M. Morroni, La letteratura classica e la cultura marchigiana tra Seicento e Settecento, in DSPM, 93, Ancona, 1989, p. 527.

 

Bellucci, Agostino (Osimo, 1832-1867). Frate Minore. Autore di Cristoforo Colombo ed il P. Perez, Ascoli, 1861; Storia dei ventitré martiri giapponesi, Roma, 1862; Storia dei diciannove martiri Gorcomiesi, Roma, 1867.

BIBL. – “La Civiltà Cattolica”, 19 luglio 1862, p. 207. F. Diotallevi, Nella Terra dei Fioretti, Sassoferrato, 1936, p. 227 s. G2, p. 867.

 

Bellucci, Leopardo (Osimo, 1881-Kherbert el Gazal, 1920). Frate Minore, missionario in Palestina e Siria. Morì tra Damasco e Caifa per un assalto di Beduini al treno dove viaggiava.

BIBL. – F. Diotallevi, Nella Terra dei Fioretti, Sassoferrato, 1936, p. 338 s. G3, p. 644. "Antenna", a. 1985, n. 12.

 

Belrespiro, Monte Vecchia denominazione di M. dell'Acqua (v.), nei pressi di S. Stefano.

 

Benamati, Vincenzo Capitano, comandante la guarnigione di Osimo nel 1797, prima dell'arrivo dei Francesi (v. Francese, Occupazione).

BIBL. - Talleoni, II, p. 252. G2, p. 519.

 

Bencivegna da Osimo (o Bentivegna) (Osimo-Tolentino, prima metà sec. XIII). Architetto, uno dei primi della regione. È conosciuto per la realizzazione del ponte del diavolo di Tolentino (1268).

BIBL. - F. Laudi, Indice degli artisti marchigiani, Roma, 1968. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Benedettine Erano nel Medioevo nel monastero di S. Benedetto o S. Maria della Misericordia nel Cassero. Nel 1587 fondarono il monastero di S. Benvenuto (v.) presso l’Ospedale. Nel 1810 furono cacciate dal loro monastero (v. Francese, Occupazione), che andò all'Appannaggio (v.), e passarono a S. Agostino (v.) fino al 1899, quando si ritirarono a Cingoli.

BIBL. - Statuto 1308, V, 85; Statuto post. 1314, V, I coll., 20. Diario del canonico Muzio Pini (ms in BC). Talleoni, II, p. 133. Distribuzione de’ premi alle alunne del monastero di S.Benedetto per l'anno scolastico 1878/79, Osimo, Quercetti, 1879 e segg. Regolamento per l'istituto di educazione nel monastero delle B. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1884. Massaccesi, p. 24. G2, pp. 455, 763. G3, p. 617 s.

 

Benedettini Nel IX-X secolo furono a S. Maria in Cirignano (Abbadia). Quindi fondarono il monastero di S. Fiorenzo a Roncisvalle. Infine si trasferirono a S. Niccolo’ (v. Chiesa di S. N.) e i beni furono dapprima dati in commenda, poi, nel XV sec., assegnati alla Mensa vescovile.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 254, 306; II, pp. 24, 82. G3, p. 605.

 

Benedetto XIV (Bologna, 1675-Roma, 1758). Papa (1740-58). Prospero Lambertini. Nel 1742 sorse una disputa fra il Compagnoni ed il Magistrato circa il cerimoniale di quest'ultimo durante le funzioni in Cattedrale. La cosa venne sanata dal cerimoniere pontificio di B. XIV e dal vescovo Mancinforte di Senigaglia.

BIBL. - Memoriale del Pubblico e Cittadini di Osimo sudditi al Papa B. XIV, Typis De Comitibus, 1742. Talleoni, II, p. 189.

 

Benemerenze civiche L’iniziativa fu istituita nel 1970 dall’Amministrazione Polenta, e consiste nell’assegnare la medaglia di civica benemerenza a cittadini o Enti che si siano distinti per meriti speciali in qualche settore dell’attività umana. La consegna dell’onorificenza avviene ogni anno il giorno della festa del Patrono. Le B. non sono state assegnate negli anni 1983, 1988, 1989, 1990.

BIBL. – “Antenna”, (dal 1971). “5 Torri”, (dal 1973). "Nuovo 5 Torri", a. 1999, n. 1; 2000, n. 4.

 

Bentivoglio, Antioco (sec. XVII). Matematico ed astronomo, tenuto come insegnante in Seminario dal vescovo Gallo. Autore di un Compendio di sfera. Scrisse due lettere al Galilei (1614).

BIBL. - G2, p. 403.

 

Bentivoglio, Famiglia Originaria di Gubbio, fu proprietaria della villa e della tenuta di Montegallo (v.).

 

Benvenuti, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33.

 

Benvenuti, Giovanni Antonio (Belvedere Ostrense, 1765-Osimo, 1838). Cardinale e vescovo di Osimo (1828-38). Alunno del Campana. Delegato apostolico di Ancona. Già uditore di Nunziatura in Polonia e a Pietroburgo, nunzio apostolico, internunzio. Nei moti del 1831 (v.) fu arrestato e portato a Bologna, per cui venne giudicato un debole da Roma e sconfessato per il suo operato. Morì anche amareggiato per le trame di alcuni suoi parenti riguardo ai beni della Mensa.

BIBL. - G2, p. 606 s. Dizionario biografico degli Italiani, s. v.

 

Benvenuto Scottivoli, S. (vern. San Benvenudu) (Ancona, verso 1188-Osimo, 1282). Studiò a Bologna, dove forse conobbe S. Silvestro Gozzolini (v.), fu cappellano di Urbano IV, rettore della Marca, amministratore di Osimo e suo vescovo (1264-82). Verso il 1275 ordinò sacerdote S. Nicola di Tolentino; subì torti dai benedettini di S. Fiorenzo di Roncisvalle (v. Chiesa di S. F.); fu richiesto di consigli da Gregorio X nella preparazione del concilio di Lione. I suoi atti sono contenuti nel Protocollo di S. B. (v.). I suoi resti, traslati nel 1590 dal vescovo Teodosio Fiorenzi, sono nella cripta della Cattedrale nell’altare a lui dedicato. La sua immagine si doveva dipingere - a norma degli Statuti su tutte le porte della città.

BIBL. – ACV, Protocollo di S. B. Statuto 1308, I, 43. Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 148 ss. Saracini, p. 501 s. Martorelli, pp. 129, 425. Ughelli, I, col. 500 ss. Maroni, p. 29 ss. D. Pannelli, Memorie istoriche de’ Santi Vitaliano e Benvenuto vescovi di Osimo, Osimo, Quercetti, 1763. M. A. Talleoni, Componimento drammatico pel solenne Triduo celebrato in Osimo nel mese di giugno l'anno 1763 nella ricognizione dei corpi dei SS. Vitaliano e Benvenuto vescovi della Chiesa osimana, musicato da Pietr'Antonio Tinelli, maestro di Cappella della cattedrale, Osimo, Quercetti, 1763. Zaccaria, p. 73 ss. Zacchi, p. 64. F. A. Zaccaria, Orazione panegirica, Osimo, Quercetti, 1767. Compagnoni, Memorie, II, pp. 279-515. G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t.V, p. 98 s. F. Lancellotti, Dizionario storico degli uomini illustri di Ancona, Fermo, 1796, p. 16 ss. Talleoni, I, p. 221 ss. (con bibl.). Feste in occasione del VI centenario, Osimo, Quercetti, 1882. Grillantini, Vite, p. 42 ss. Baldelli S., S. B. Vescovo di Osimo (tesi, Università "La Sapienza" di Roma, 1966/67). I santi, p. 127 s. G2, p. 254 ss.Dizionario biografico degli Italiani, s. v. "Antenna", a. 1982, n. 3. “5 Torri”, a. 1982, n. 3. Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1983, col. 1252 s.

 

Beragra (o Beregra)

V. Veragra.

 

Berardo Berardi (Cagli, sec. XIII). Vescovo di Osimo dal 1283 al 1288. Edificò il primo palazzo vescovile (v. Episcopio) e la casa di campagna di Monte Torto. Fu fatto cardinale e trasferito a Palestrina, oltre che legato apostolico in Sicilia.

BIBL. - Martorelli, pp. 102, 425. Ughelli, I, col. 502. Maroni, p. 35 ss. Zaccaria, p. 80 s. Compagnoni, Memorie, III, pp. 5-23. Talleoni, I, p. 230 ss. G2, p. 336. Dizionario biografico degli Italiani, s. v.

 

Berardo II (sec. XIV). Vescovo "della diocesi osimana" (1320-26), e non "di Osimo", essendo stata tolta la Cattedra alla città. Era forse fratello di Giovanni Uguccione, il precedente vescovo. Subì violenze da parte dei ghibellini osimani.

BIBL. - Martorelli, pp. 142, 426. Ughelli, I, col. 502. Lancellotti, Memorie, s. v. Zaccaria, p. 83 s. Compagnoni, Memorie, III, pp. 74-83. Talleoni, I, pp. 231, 234, 253, 303. G2, p. 337.

 

Bernabei, Ferdinando Agostino (Ancona, 1685-Osimo, 1734). Vescovo di Osimo (1729-34), domenicano, già vescovo di Acquapendente, dottore dell'università di Salamanca. Ripristinò la disciplina nei conventi di Osimo

BIBL. - Maroni, p. 47. Zaccaria, p. 118 s. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 368-73. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. F. Lancellotti, Dizionario storico degli uomini illustri di Ancona, Fermo, 1796, s. v. Talleoni, II, p. 217 s. G2, p. 469 s.

 

Bernardi, Giuseppe (sec. XIX). Proprietario di una filanda (v. Filande) nel 1810 ad Osimo, con 10 bacinelle.

BIBL. - G2, p. 539.

 

Bernardo, Beato (Osimo, 1527-1591). Piccioli. Cappuccino, ministro provinciale di Provenza, confessore di re Enrico III, fondatore delle province francescane di Lorena e Fiandre. Pubblicò un Tractatus de passione Domini, Venezia, 1589.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Colucci, XII, p. XLIX s. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 376.

 

Bertucci, Alessandro Fece parte della Reggenza (v.) di Osimo nel 1799.

BIBL. - Talleoni, II, p. 256.

 

Bertucci, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Genealogia, in AG, b. 26, n. 56.

 

Bertucci, Giuseppe (Osimo, sec. XVII). Autore di un Examen notariorum creandorum, Ancona, 1670, poi riprodotto nel Formulario di Sallustio Tiberi (Roma, 1697) e riedito (Roma, 1766).

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. G2, p. 374.

 

Bertucci, Vincenzo (Osimo, sec. XVIII). Letterato e giureconsulto, studiò al Campana e nell'Università di Padova. Esercitò l'avvocatura a Roma; fu poi governatore di Pilo, dove morì. Pubblicò un'orazione accademica (Oratio pro solemni studiorum instauratione Gymnasii Patavini (...), Padova, 1754) ed elegie latine (Padova, 1755).

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Spada, Bibliografia, s. v.

 

Bertuccio da Cingoli (sec. XV). Venne nominato maestro di scuola dal Comune il 25 maggio 1447.

BIBL. - G2, p. 301.

 

Bestemmiatori Il sinodo di O. Spada (v.) previde norme molto gravi per i b. (frusta, foro della lingua, galera).

Nel 1746 il Compagnoni emise un editto contro i b.

Nel 1780 il Calcagnini eresse la Congregazione dei Fratelli Correttori della bestemmia.

Un editto del Soglia (1849) previde uno scudo di multa.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 483, 548. G. Soglia Ceroni, Editto contro la bestemmia, Osimo, Quercetti, 1849. G2, p. 462, 612.

 

Bestiame Nel 1958 si avevano 31 tori, 5.065 vacche, 734 manzi, 5.755 vitelloni, 1.920 lattanti; 1 caprino, 78 ovini, 6.193 maiali, 14 cavalli, 3 asini.

V. Censimento Agricoltura 1990.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 2; 1966, n. 8/9.

 

Betti, Ludovico (Ancona, 1612-1655). Vescovo di Osimo (1652-55), già governatore di Rimini, Norcia e Benevento.

BIBL. - Martorelli, p. 432. Zaccaria, p. 113. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 272-280. F. Lancellotti, Dizionario storico degli uomini illustri di Ancona, Fermo, 1796, p. 20. Talleoni, II, p. 171 ss. G2, p. 423 s.

 

Betti, Vincenzo (sec. XX). Segretario politico del Fascio di Osimo (1937).

BIBL. - G3, p. 523.

 

Bettini, Bettino (Filottrano, 1860-Osimo, 1930). Si laureò a Pisa in Matematica (1883). Fu professore di Fisica e Matematica al Campana. Autore di testi di Matematica. Repubblicano, componente della "Sentinella" (v.).

BIBL. - C. B. Pirani, In ricordo del prof. B. B., Osimo, Scarponi, 1930. C. Ciamberlini, B. B., in Annuario del R. Liceo Ginnasio "F. e M. Campana", Osimo, Scarponi, 1932, p. 50 ss. Romiti, Istituto Campana, p. 228 ss. Grillantini, Saggi, p. 167 ss. G2, p. 938.

 

Bettini, Nazzareno (Recanati, 1864-Ancona, 1924). Tenne la tipografia già di Vincenzo Rossi (v.) fino al 1920, quando venne rilevata dalla società La Picena (v.). Stampò tra l'altro diversi opuscoli di Cesare Romiti (v.).

BIBL. - G2, p. 557.

 

Biagio, S. (vern. San Biasgiu). Era considerato protettore dei canapini e invocato contro i mali di gola.

BIBL. - G. Cecconi, A S. B. v. m. protettore de’ canapini di Osimo, Loreto, Rossi, s.d. (inno). A. Mezzanotte, A S. B. v. m. protettore dei canapini di Osimo (...), Osimo, Quercetti, 1847.

 

Bianchi, Fiorella (Osimo, 1930-Osimo, 1954). Giovane cattolica dalla vita esemplare. Ha lasciato un ricco e profondo epistolario.

BIBL. - V. Franchini, F., vita e lettere di una fanciulla, Firenze, 1965. "Antenna", a. 1965, n. 7/8; 1982, nn. 6/7, 8/9; 1983, n. 6/7; passim.

 

Bianchi, Industria Sorse nel 1960 al Padiglione per la produzione di mangimi bilanciati.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 5.

 

Bianchi, Michele (sec. XIX). Uccise la moglie nel 1834 e venne decapitato il 19 agosto fuori Porta Vaccaro da Giambattista Bugatti (mastro Titta) (v.).

BIBL. - G2, p. 599.

 

Bianchi, Niccolò (Osimo, sec. XV). Vescovo di Osimo (1422-34). Benedettino, abate di S. Niccolò. Nel 1427 fece fondere la vecchia campana maggiore della Cattedrale e la "campanella". L'anno seguente introdusse i Domenicani a S. Marco. Nel 1432 ritrovò i corpi dei santi Vittore, Corona e Filippo (v.). A lui si deve il reliquiario col teschio di S. Vittore. Nel 1433 era castellano e governatore di Spoleto.

BIBL. - Bolla di Martino V (1421). Martorelli, pp. 254, 427. Ughelli, I, col. 505 s. Lancellotti, Memorie, s. v. Zaccaria, p. 93 ss. Compagnoni, Memorie, III, pp. 340-356. Talleoni, I, p. 187; II, p. 78 ss. G2, p. 342 s.

 

Biancone d'Osimo (sec. XIV). Podestà di Orvieto.

BIBL. - Colucci, XIII, p. XXX.

 

Bibbiena, Fratelli Appartenenti alla famiglia bolognese di architetti, pittori e scenografi (sec. XVII-XVIII), eseguirono dei lavori alla villa di Montegallo (v.).

 

Biblioteca Campana La seconda b. osimana dopo la Comunale (v.), ospitata nel palazzo omonimo. I suoi 16.000 volumi costituiscono la metà del patrimonio originario, in seguito alla divisione avvenuta per il distacco del Seminario (v.). Contiene 23 incunaboli, centinaia di cinquecentine, manoscritti dei secc. XIV e XV.

BIBL. – ASCO, Del. Cons. 28/11 e 19/12/1901. “Antenna”, a. 1962, n. 6/7. G3, p. 660.

 

Biblioteca Comunale F. Cini (vern. Bibbiudega, per antonomasia). Il primo nucleo di oltre 3000 volumi venne donato da Francesco Cini (v.), osimano, vescovo di Macerata, nel 1667, con un capitale di 1200 scudi. Nel 1668 venne ospitata nella sua casa a Piazzanova. Venne aperta nel 1675. Per oltre un secolo ne furono custodi i padri Filippini (v.).

Passò successivamente al Palazzo comunale.

All'inizio del XVIII sec. disponeva di 25 scudi annui per l'acquisto dei libri. Nel 1812 si assegnarono L 256 al custode. Nel 1846 si auspicò l'apertura della B. C. a tutti. Nel 1868 si arricchì della libreria dei Conventuali di Camerano e nel 1870 dei volumi di G. I. Montanari. Nel 1876 si incaricarono Lucidio Maraschini (v.) e Raffaele Filippucci (v.) di redigere la schedatura. Nel 1886 si arricchì dei volumi del Petrini (v.).

Nel 1902 la si collocò nel palazzo “Campana” al pian terreno del Ginnasio-Liceo. Nel 1904 ricevette la libreria dell'onorevole D. Valeri (v.). Nel 1923, a seguito del trasferimento delle Scuole Tecniche in Via Pompeiana, fu collocata nell’ala occidentale dello stesso palazzo Campana, dove ha attualmente sede. Nel 1962 ereditò le opere di musica del maestro Quercetti (v.).

Ricevette numerose donazioni; oggi il numero dei volumi ascende a c. 100.000, oltre a 23 incunaboli, 806 cinquecentine, 80 periodici correnti.

Contiene, tra l’altro, i seguenti manoscritti inediti riguardanti la storia di Osimo: C. Gallo, Diario dal 1814 al 1817; A. Bonfigli, Memorie autobiografiche (1814-59); F. Ferri Mancini, Boccolino Guzzoni, 1875; F. Fuina, Quaderni, 1818-31; L. Spada, Bibliografia osimana; id., Una rivendicazione patriottica osimana; id., Osimo e l'Ordine Serafico ossia Storia dei Conventi Francescani esistenti in Osimo; id., I monumenti ed oggetti di arte esistenti in Osimo e gli artisti osimani; id., Pinacoteche osimane; M. Pinori, Canovaccio di storia osimana (1797-1848).

Tra i bibliotecari più illustri ebbe Giosuè Cecconi (v.), Leonello Spada (v.), Cesare Romiti (v.).

V. anche Guarnieri, Ottaviano.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, pp. 133, 189. Martorelli, p. 41 s. Talleoni, II, pp. 160, 226. ASCO, Del. Cons., 29/10, 28/11 e 12/12/1853; 21/11/1857. “Sent.”, a. 1899, n. 2. G2, pp. 623, 845 s., 883, 1017. "Antenna", a. 1958, n. 12; 1962, n. 1; 1964, n. 1; 1969, nn. 1, 10; 1977, n. 1; 1985, n. 3; 1988, n. 5; 1989, n. 1; 1990, n. 12; 1999, n. 6. “5 Torri”, a. 1978, n. 6; 1980, n. 1/2; 1983, n. 5/6. L. Egidi, Trecento anni di vita della B. C. di Osimo, Osimo, Scarponi, 1979. L. Egidi, La B. Francesco Cini, l'Archivio storico, la Civica Raccolta d'arte, Osimo, Scarponi, 1988. Mariano, Opere d’Arte,, p. 155 s.

 

Biblioteca dei Conventuali Ospitata presso il convento dei Frati Minori Conventuali (v.), contiene alcune migliaia di volumi, molti acquistati tra il 1932 ed il 1940 dal Collegio Teologico Internazionale (v.).

BIBL. – G3, p. 661.

 

Biblioteca dei Frati Minori Ubicata presso il convento della Misericordia, contiene 3.500 volumi in massima parte della prima metà del sec. XX, oltre ad alcune cinquecentine. Le materie sono principalmente: letteratura religiosa, teologia e filosofia. Venne messa insieme dal p. Bernardino Amagliani (v.).

BIBL. - G3, p. 661.

 

Biblioteca del Seminario Risulta dallo smembramento di quella del Campana (v.), avvenuto nel 1892. Contiene 16.000 volumi, già presso il palazzo Buttari, oggi nella sede di Borgo S. Giacomo. Ha ricevuto volumi dai Filippini (1944) e dal vescovo Leopardi (1944).

BIBL. - G3, p. 660 s.

 

Biblioteca popolare circolante Funzionava ad Osimo alla fine del sec. XIX.

BIBL. - B. P. C., Catalogo dei libri, Osimo, Rossi, 1887 (anche Toccaceli, 1888; Rossi, 1892). Regolamenti del 1878 e del 1888, Osimo, Rossi, 1888. “Sent.”, a. 1888, n. 1.

 

Bichi, Antonio (Siena, 1614-Osimo, 1691). Vescovo di Osimo (1656-91), nipote di Alessandro VII, già internunzio in Fiandra, cardinale. Fece eseguire alcuni lavori nell'episcopio (v.) e nella Cattedrale. Sotto il suo mandato si svolse il processo contro i Ciuffolotti (v.). Presiedette l'Accademia dei Sorgenti (v.). Approvò l’insediamento ad Osimo dei Filippini (v.). Tenne tre sinodi (1661, 1677, 1690). Il primo è stampato a Macerata nel 1661 con il titolo Constitutiones et Decreta aedita in Synodo Auximana XVI Kal. Jun. MDCLXI. Nel 1662 fece la ricognizione dei corpi dei martiri S. Vittore, S. Filippo e S. Corona. È sepolto nella Cattedrale.

BIBL. - Elogio in A. Onofri, Vetustissimae Auximatis Urbis, breves notitiae (...), Maceratae, 1682. Ciacconio, col.738. Martorelli, p. 249, 432 s. Zaccaria, p. 113. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 281-320. Talleoni, II, p. 173 ss. G2, p. 424 ss.

 

Bieticoltura, Mostra La m. di macchine per la b. iniziò nel 1979 presso il Foro Boario. Verso la fine degli anni Ottanta si tenne presso la Fiera di Ancona, poi nel 1991 tornò ad Osimo. Nel 1994, alla sedicesima edizione, parteciparono 55 ditte da tutta Italia. Negli ultimi anni si è tenuta a Villa Potenza di Macerata.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1979, n. 1/2; 1980, n. 1/2; 1981, n. 1/2; 1982, n. 3; 1983, n. 3/4; 1984, n. 2; 1985, n. 1/2; 1986, n. 1/4; 1987, nn. 1, 4; 1988, n. 1; 1989, n. 1/2; 1991, nn. 1, 5; 1992, n. 1; 1993, n. 1; 1994, nn. 1, 3. "Antenna", a. 1980, n. 2; 1982, n. 1; 1983, n. 2; 1992, n. 1; 1993, n. 2; 1994, n. 2; 1995, n. 2; 1998, n. 2.

 

Bifero

V. Briganti.

 

Bignamini, Egidio (S.Cristina di Pavia, 1887-Ancona, 1966). Arcivescovo di Ancona dal 1946 al 1966, Amministratore apostolico di Osimo (1964-66).

BIBL. - "Antenna", a. 1964, n. 3; 1965, n. 4; 1966, nn. 11, 12. G2, p. 1026 s.

 

Birago, Domenico (sec. XX). Caduto in Etiopia nel 1935. Gli si intitolò la piazza del Teatro (oggi Piazza G. Marconi, v.).

BIBL. - G2, p. 949.

 

Birocciai I maggiori costruttori di birocci (prima metà sec. XX) erano: a S. Paterniano i Pierelli, a S. Stefano i Testa, all'Abbadia i Caporalini, a Passatempo i Carloni.

V. anche Artigianato; Tabaccolo.

BIBL. - G3, p. 288 s. M. Morroni, Anpò, un birocciu!, in “La Meridiana”, n. 47 (1999).

 

Blasi, Adolfo (Osimo, 1850-Osimo, 1926). Notaio (esercitò dal 1882 al 1926). Filodrammatico.

 

Blasi, Aldo (Osimo, 1890-Osimo, 1976). Avvocato e Segretario Comunale, fu regista nei teatri di Osimo

V. Filodrammatiche.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 3; 1976, n. 6.

 

Blasi, Camillo (Osimo, 1718-Roma, 1785). Teologo. Studiò al Campana. Giurista alla Curia romana. Autore fra l'altro di Theses philosophicae peripatetico-thomisticae (Macerata, 1737) e di Lettere familiari su l'Immacolata Concezione secondo S. Tommaso d'Aquino (Roma, 1764). Attaccò polemicamente i Gesuiti con alcuni scritti (Osservazioni, Roma, 1765; De festo cordis Jesu, Roma, 1771).In Dello spirito della chiesa (1768) difese il primato papale.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 508. Dizionario biografico degli Italiani, s. v. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Blasi, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33.

 

Blasi, Mario (Osimo, 1894-Osimo, 1977). Professore presso il Liceo Campana, rettore del Collegio omonimo, letterato e poeta. Fu fondatore e direttore del Desco (v.). Autore di: La scena madre - commedia, Osimo, La Picena, 1924; Il serpe - Dramma, Osimo, La Picena, 1929; Il fonte e il girino, Osimo, Barulli e f., 1942; Desiderio di marzo, Ancona, 1949; Il flauto nascosto, Ancona, 1950; Lo specchio infedele, Siena, 1950; Il volto di Lazzaro, Siena, 1951; Colore d'uomo, Sarzana, 1953; Canto di un partigiano, Sarzana, 1955; Borgo, Sarzana, 1956.

BIBL. – “Sent.”, a. 1913, n. 30. "Antenna", a. 1960, n. 1; 1978, n. 1. 1998, nn. 10, 12; passim. G2, p. 1033. “5 Torri”, a. 1978, n. 1/2/3. G3, p. 684 ss.

 

Blastus, Praesentius Liberto della gens Praesentia (v.).

 

Blocco Democratico Popolare Fu formato da comunisti e socialisti e vinse le elezioni amministrative del 1946, la prima volta nella storia del Regno d'Italia.

BIBL. - G2, p. 992 s.

 

Boccanera, Ermanno (Osimo, 1899-Osimo, 1979). Fu per 42 anni medico condotto ad Osimo Fu anche primario dell'ospedale civile. Per 50 anni dette la sua opera gratuita presso l'Opera Pia Buttari. Fu segretario politico del Fascio di Osimo (1925).

BIBL. - "Antenna", a. 1979, nn. 2, 10. G3, p. 523.

 

Boccanera, Eugenio (Leonessa, sec. XIX). Autore di La centesima disgrazia di Pulcinella (...), Osimo, Quercetti, 1847; La Partenope - Cantata, Osimo, Quercetti, 1850; Operetta poetica - La potestà del tempo e Bacco in imbrogliio, Osimo, Quercetti, 1851.

 

Boccanera, Veniero (sec. XX). Segretario politico del Fascio di Osimo (1936).

BIBL. - G3, p. 523.

 

Bocce Attività sportiva praticata ad Osimo a livello amatoriale da tempo immemorabile. Negli ultimi decenni sono sorti bocciodromi a Casenuove, Osimo Stazione e in Via della Croce Rossa.

Nel 1992 (12-17 ottobre) Osimo ha ospitato la finale della Coppa del mondo per club vinta dalla Cina.

BIBL. –  “Antenna”, a. 1967, n. 11; 1968, n. 11. “5 Torri”, a. 1992, n. 3.

 

Bocchetti, Gaetano (Miano (Napoli), 1888-1990). Pittore. Lavorò in numerose chiese in diverse parti d'Italia. Affrescò tra il 1933 ed il 1937 la chiesa di S. Giuseppe da Copertino (parete di fondo con S. Francesco che s'imbarca ad Ancona per la quinta crociata; affresco dell'abside con l'estasi di S. Giuseppe; cupola con la gloria del Santo).

BIBL. - Massaccesi, p. 48. G2, p. 943. Grillantini, Uomini, p. 263 ss. Tutto un secolo nella pittura giovane di G. B., Roma, 1983. Guida agli affreschi, Osimo, Santuario S. Giuseppe da Copertino, 1988. "Antenna", a. 1988, n. 8/9. Loretani, Guida, p. 65.

 

Boccolino di Guzzone (vern. Bucculì). (Osimo, circa 1450-Milano, 1494). Figlio di Guzzone (v.) e di Francesca Ottoni di Matelica. Fu di temperamento indocile e indipendente. Studiò matematica e fece pratica di armi col capitano Bartolaccio di Monte dell'Olmo, poi a Milano presso Galeazzo Maria Sforza (v.), dal quale venne messo al servizio di Carlo il Temerario.

Nel 1477 comandò la cosiddetta battaglia del porco (v.) contro Ancona. L'anno seguente fu nominato condottiero della repubblica di Firenze, nella guerra di Lorenzo il Magnifico contro il papa. Nel 1480-81 partecipò all'assedio di Otranto, dove si formò una compagnia di Morlacchi (v.). Tra il 1483 ed il 1484 capitanava milizie della Chiesa a Ferrara, nella guerra contro Venezia, quando ottenne il titolo di conte del Poggio (v.). Andò quindi in aiuto dei Fermani contro gli Ascolani (1484-85), poi fu eletto gonfaloniere ad Osimo, successore del padre, e si sposò con Francesca Leoni di Ancona.

Nel 1486 fu chiamato al servizio della lega formatasi tra il re di Napoli, Lorenzo de’ Medici, Ludovico il Moro ed altri (Guerra dei Baroni).

Nello stesso anno B. inizia la presa di Osimo, dopo la strage in municipio del 2 aprile. B. fortifica la città e ne scaccia i suoi oppositori, poi, temendo l'arrivo dei pontifici, entra in trattative segrete con Bajazet II (v.), sultano dei Turchi. L'anno seguente arrivano molte truppe e, il 27 maggio, anche Gian Giacomo Trivulzio (v.). Dopo alcuni episodi, B. si arrende ed il 2 agosto lascia la città per Firenze, dove resta un paio di anni, per porsi poi a servizio di Ludovico il Moro, nell'impresa di Savona.

Nel 1494, rovinatisi i rapporti con lui, fu impiccato in “la piazza de Milano” (14 giugno). Venne soprannominato Malagrampa (v.).

BIBL. - Considerazioni varie, appunti e copie di documenti riguardanti B. G. raccolti da Aurelio Guarnieri (presso AG). ASCO, Riformanze, 11/2/1489; Martorelli, p. 325, (l.V, capp. I-V, con bibliogr.). Guarnieri, Miscugli, A, p. 148. Compagnoni, Memorie, III, p. 470 ss. Talleoni, I, pp. 105, 150, 160, 166; II, pp. 10, 30 ss., capo II (con bibl.), 95, 101. F. Ferri Mancini, B. G., 1875 (ms. presso BC). “Sent.”, a. 1887, n. 30. G. Cecconi, Vita e fatti di B. G. da Osimo, Osimo, Rossi, 1889. B. Barbalarga, La Battaja del porcu, Osimo, La Picena, 1924 (e altre ediz.). “Antenna”, a. 1964, n. 6/7; 1976, n. 11; 1987, n. 8/9; 1994, nn. 4, 5, 8/9; 1996, n. 6. Claudi, Dizionario (s. v. Guzzoni). Morroni, Boccolino. L. Egidi, B. di G. nella storia di Osimo del XV secolo, Osimo, 1994. A. Onofri, La sanguinosa guerra tra Anconetani ed Osimani (trad. di A. Gabrielli), Osimo, 1994). “5 Torri”, a. 1994, n. 2. M. Guzzini, B. G. Cinquecento anni dopo, Ancona, 1995. S. Rocchi, B. G. da Osimo, figlio del suo tempo (1450-1494) (tesi, Università di Urbino, 1997-98).

 

Bocconi, Alessandro (Ancona, 1873-Roma, 1960). Politico socialista, senatore. Fu ad Osimo nel giugno 1901 per parlare dei patti colonici. In quel periodo fondava con altri la Camera del Lavoro di Ancona. Fu in esilio in Francia dal 1927 al 1940. Nel 1943 partecipò al C.N.L. delle Marche. Fu nell'assemblea costituente del P.S.I.

BIBL. - G2, p. 878. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Bolignano (vern. Bulignà). Contrada verso l'Aspio, al confine tra Osimo e Ancona. Verso la fine del sec. XV Ancona vi costruiva la rocca, detta anche Roccaccia o Rocca di Marchetti, per minacciare Osimo Agli inizi del XIX sec. la rocca apparteneva alla famiglia Gallo.

BIBL. - Codice Bavaro, nn.117, 134, 157 (Boliniano, Boloniano, Bolaniano). Libro Rosso, doc.XV. Martorelli, p. 186. Talleoni, I, p. 103; II, p. 30. G2, p. 305.

 

Bollandisti (sec. XVII). G. Henschen e D. Papebroch furono ricevuti dal Bichi e da Antioco Onofri il 5 dicembre 1660, quando furono ad Osimo per tre giorni, nelle loro ricerche archivistiche per gli Acta Sanctorum.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 294 s. Talleoni, I, p. 47. G2, p. 430.

 

"Bollettino Ufficiale Ecclesiastico" (o "B. Diocesano"). Periodico osimano fondato nel 1913 dal vescovo G. Scotti, e durato fino al 1944, con periodiche interruzionirelative agli anni 1916, 1920-1925. Riprese nel 1949; nel 1969, fino al 1987, assunse la denominazione di “Rivista Diocesana”.

BIBL. - G2, pp. 900, 930. G3, p. 796. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 67 s.

 

Bombarara Contrada a nord-est di Osimo

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn. 34, 35.

 

Bombarda Petriera, chiamata Misbaba dagli Osimani, e detta cannò de figo dagli Anconitani per sfregio. Non è chiaro se sia quella del Malatesta (v.) o del Piccinino (v.). Dal 1862 si trova al Museo Nazionale di artiglieria di Torino. Poteva lanciare palle di pietra di due quintali.

Ne venne fatto un modello a grandezza naturale nel 1988, posto nell’atrio del Municipio.

BIBL. – “Sent.”, 25 maggio 1884, n. 40. G2, pp. 292 ss., 666, 845. R. Paciaroni, La bombarda grossa di N. Piccinino, in DSPM, 1985. G3, p. 417. "Antenna", a. 1986, n. 11; 1988, nn. 8/9, 11. “5 Torri”, a. 1988, n. 4. P. F. Fantasia, Mezzo millennio dopo: Misbaba. II Appunti sulla bombarda quattrocentesca detta di Niccolò Piccinino riprodotta e donata dal Rotary Club alla Città di Osimo, Falconara M., 1988.

 

Bombetta Vecchia denominazione di Via Fonte Magna (v.), a seguito dell'omicidio ivi avvenuto nel 1874 di una persona che portava la b.

BIBL. - "Antenna", a. 1995, n. 1.

 

Bonafede, Niccolò

V. Dolfi, Francesco.

 

Bonagiunta Vescovo di Osimo (1256-63).

BIBL. - G2, pp. 246, 1037.

 

Bonanni, Andrea (Osimo, 1761-?). Professore di lettere al Campana, censore dell'Accademia dei Risorgenti, collaboratore della Biblioteca Picena di Vecchietti-Moro, poeta.

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Talleoni, II, pp. 162, 242, 246. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 570.

 

Boncompagno da Signa (Signa, ca. 1170-post 1240). Grammatico e retore. Fu podestà di Ancona e compose il Liber de obsidione Ancone, dove si parla dell'intervento degli Osimani a fianco degli imperiali contro Ancona e di un successivo scontro tra Ancona e Osimo.

BIBL. – B. da S., L'assedio di Ancona del 1173, a cura di M. Morroni, Ancona, 1991. "Antenna", a. 1992, n. 10. B. da S., L’assedio di Ancona – Liber de obsidione Ancone, a cura di P. Garbini, Roma, 1999.

 

Bondimane (sec. XIV). Altro nome di Angela, anconitana, moglie di un Giovanni Leone di Osimo Lasciò un'eredità che creò molti problemi giuridici, per cui il vescovo Pietro III consigliò di mandare a chiedere lumi in qualche grossa città italiana.

BIBL. - Talleoni, I, p. 312. G2, p. 341.

 

Bonfigli, Andrea (Osimo, 1789-1881). Laureato in giurisprudenza a Roma, napoleonista, carbonaro dal 1817, gran maestro. Processato e assolto, fu più volte gonfaloniere (1838-'43-'51-'60 come ultimo gonfaloniere di Osimo). Possidente. Nel 1828 fu giudice di tribunale, nel '30 Fiscale, prodelegato nel '49 presso la Delegazione di Ancona, consultore di governo nel '51. Fece aprire Via Cialdini, l'ingresso di Via Cinque Torri in Piazza, le strade di circonvallazione, dando lavoro a molti operai. Dopo il 1860 si ritirò a vita privata. Autore di Memorie autobiografiche (1814-59), una trascrizione delle quali è presso la BC.

BIBL. - Z. Cesari, Nei funerali del comm. A. B., Osimo, Quercetti, 1881. “Sent.”, a. 1881, n. 51; 1901, n.1. L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana (ms. in BC). P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916. "Antenna", a. 1959, n. 6. S. Spegni, A. B. patrizio osimano 1791-1881 (tesi, Università di Urbino, 1971/72).

 

Bonfigli, Camillo (Osimo, sec. XVI/XVII-1661). Maestro della cappella musicale della Cattedrale di Osimo

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 61.

 

Bonfigli, Famiglia F. nobile osimana. Si estinse nel XIX sec. Possedeva il palazzo sul corso, che fa angolo con la via omonima, passato poi ai Cariboldi.

V. Bonfiglio, S. e B. Andrea

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33.

 

Bonfiglio, S. (Osimo, verso 1045-Cingoli, 1130). Forse della famiglia osimana dei Bonfigli. A 16 anni si ritirò nel monastero di Storaco, presso Filottrano. Divenne poi vescovo di Foligno, dove si trovava ancora nel 1094. Partecipò alla prima crociata; poi tornò a Storaco. Morì presso Cingoli (oratorio di S. Maria di Fara) il 27 settembre 1130 ed è ivi sepolto nella chiesa di S. Benedetto.

BIBL. - Silvestro Gozzolini, Vita di S. B. (ms. presso il monastero di S. Silvestro a Montefano di Fabriano). Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 174. Martorelli, pp. 192 s., 443. Lancellotti, Memorie, s. v. F. Vecchietti, Dissertazione in Compagnoni, Memorie, I, p. 450 ss. Talleoni, I, pp. 130 ss., 141. Grillantini, Vite, p. 36 s. I santi, p. 91. G2, p. 156 s. Bibliotheca Sanctorum, v. III. Dizionario biografico degli italiani, s. v. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Bonomi, Giuseppe Carbonaro ad Osimo nel 1820, caldaraio.

V. Carboneria.

BIBL. - P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916.

 

Bonvillani, Famiglia Di parte ghibellina, con l'arrivo di Carlo d'Angiò (v.) (1265) e la morte di Manfredi (v.) perse potere ad Osimo Nel 1823 era tra le f. nobili osimane.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Statuti, p. 848.

 

Borbone

V. Passaggi di truppe.

 

Borbone, Ferdinando II di (Palermo, 1810-Caserta, 1859). Re delle Due Sicilie. Fu ad Osimo il 25 maggio 1836 (anno in cui il colera attaccava il Mezzogiorno) e fece una breve visita alla città, percorrendo il Corso. Subito dopo la sua morte, il suo debole regno cadde con il passaggio dei Mille.

BIBL. - G2, p. 616.

 

Borghi Negli Statuti sono citati i b. di S. Lorenzo (v.), S. Pietro del Filello (v. Filello), della piana di S. Fiorenzo.

V. anche B. Guarnieri, B. S. Giacomo e B. Cavaticcio.

 

Borgia, Cesare (1475-Viana, 1507). Detto il Valentino. Nella sua politica d'espansione, riprese le azioni militari all'inizio dell'estate del 1502. Il 20 giugno si impossessò di Urbino (sotto lo sguardo ammirato del Machiavelli), il giorno seguente di Camerino. Il giorno 24 il Comune di Osimo delegò una Commissione per andare a rendergli omaggio, in vista di un suo prossimo passaggio nei paraggi.

BIBL. – ASCO, Riformanze, 24 giugno 1502, vol. 16, c. 188.

 

Borgo Cavaticcio Borgo del C. era la denominazione medioevale del quartiere S. Marco (v.), situato ad est dell’antica mura romana (via Antico Pomerio, via Soglia). Prende nome dagli sbancamenti che vi si effettuavano.Venne inglobato verso il XIII sec. nelle mura medioevali (v.). Nel XIV sec. si ordinò di restaurare le mura antiche ivi crollate.

BIBL. - Statuto 1308, V, 11. Compagnoni, Memorie, I, p. 93. Talleoni, II, pp. 49, 51. G2, p. 169. L. Egidi, Toponomastica osimana, Osimo, SMIT Ed., 1991, p. 32.

 

Borgo Guarnieri Vecchia denominazione della zona a monte della Pietà, ebbe origine dalla fila di casette fatte costruire da Guarniero Guarnieri (v.) per la servitù (sec. XVI) nelle attuali Via Guarnieri e Via della Pietà. Era percorso dalla Via Filello (v.). Vi si trova la chiesa di S. Maria della Pietà (v.).

BIBL. - G2, p. 408. G3, p. 105. L. Egidi, Toponomastica osimana, Osimo, SMIT Ed., 1991, p. 33 s.

 

Borgo S. Giacomo (vern. Borgu, per antonomasia). Si stende nella bassa periferia occidentale, ai piedi del colle Gomero. L'antico accesso al centro della città era costituito dalla Costa del B., poi, dal sec. XIX, anche da Via E. Cialdini. È compreso tra Via Roncisvalle (nord-est), Via F.lli Cervi (nord), Monte Fiorentino (ovest), Via Chiaravallese (sud) e la Misericordia. Le vie principali sono, oltre le dette, Via Trento e Via Ungheria, Largo Vittorio Veneto.

Trae il nome dalla chiesa (v.), con annesso ospedale, che sorgeva in Largo Vittorio Veneto, attestata nel XIII sec. Sul Monte Fiorentino, nel 1495 sorse la chiesa dell’Annunziata Nuova (v.). Altra chiesa fu eretta nel 1662 verso sud, detta di S. Maria della Misericordia (v.); e infine la moderna chiesa della Misericordia. Nel XIX sec. al posto del Largo Vittorio Veneto si estendeva un intrico di viuzze malsane, mentre il passaggio principale era per Via Montello. Nel 1832 vi era l'albergo di Paolo Antomarione. Nel 1853 gli Austriaci (v.) vi allestirono una caserma.

Il quartiere gravitò nel passato sia verso la campagna sia verso la città e fu centro artigianale attivissimo (filande, falegnamerie) fino a poco dopo la metà del sec. XX.

BIBL. - Talleoni, II, p. 158. G2, p. 674. A. Rosatelli, Anatomia di un ambiente - La Parrocchia della Misericordia al B. S. G. di Osimo (tesi, Università di Urbino, 1978/79). "Antenna", a. 1957, n. 6; 1959, n. 1; 1984, n. 3; 1986, n. 8/9. G3, p. 105. L. Egidi, Toponomastica osimana, Osimo, SMIT Ed., 1991, p. 32 s.

 

Borgo S. Lorenzo Antica contrada presso il Gattuccio (v.).

V. anche Chiesa di S. L.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 49. Talleoni, I, pp. 2, 248. Toponimi catastali, foglio n.40.

 

Borromeo, Carlo (Arona, 1538-Milano, 1584). Nel 1560, durante la fase dell'interruzione del Concilio di Trento, quattro Osimani (G.B. Leopardi, Valerio Martorelli, A. M. Paolini e Girolamo Sinibaldi) andarono a Roma per offrirgli il patrocinio di Osimo

BIBL. – ASCO, Riformanze, 4 settembre 1560, vol. 38, c. 24. Talleoni, II, p. 114.

 

Borroni, Alessandro (Senigallia, 1820-Assisi, 1896). Musicista, allievo di G. Rossini, direttore della Schola cantorum della basilica di Assisi, autore di molti brani di musica sacra, tra cui il Tota pulchra. Fu ad Osimo come novizio Conventuale.

V. Cappella Musicale P. A. B.

 

Borse di studio Nel sec. XIV b. di s. erano previste negli Statuti per i giovani che dovevano andare a studiare fuori Osimo Venivano consegnate a Pasqua.

 

Boschi Nel 1890 nel comune di Osimo si avevano 54 ha di terreno boschivo. Nel 1991 la superficie boschiva era di ha 167,38.

BIBL. - G2, p. 833. Ambienti naturali, passim.

 

Boschi di M. Castel Baldo, M. Cerno, M. dell'Acqua Questi tre rilievi (v. ognuno) sorgono ad est del M. della Crescia, molto vicini tra di loro, per cui i tre lembi di vegetazione arrivano a toccarsi. In passato dovevano formare un solo complesso di vegetazione forestale unitaria, dal M. della Crescia a Montegallo. Non essendo toccato da molto tempo, si sta ricostituendo il bosco naturale (querce, ornielli).

BIBL. - Ambienti naturali, p. 38 s.

 

Bosco di Monte S. Pietro Ricopre i versanti del M. S. P. (v.), costituendo il parco della villa Leopardi Dittaiuti (v.). Una gran parte dei suoi elementi è di natura spontanea (il resto è costituito da elementi arborei ed arbustivi sempreverdi mediterranei). Sono presenti: il leccio, la roverella, il carpino nero, l'acero e il tasso, l'alloro, il bosso ecc.

BIBL. - Ambienti naturali, p. 40 ss.

 

Bosco di S. Casa Detto anche selva di Montoro, si trova nel pendio a nord della frazione, con esposizione settentrionale. Si tratta di un querceto di roverella con presenza di cerro (dominante verso il basso) ed altre caducifoglie.

BIBL. - Ambienti naturali, p. 32 ss.

 

Bosco di Villa Cannone Si tratta di un parco sopra un piccolo rilievo, a nord della Villa, attorno all'ex ospedale M. Gallo. Il lato meridionale ha in prevalenza lecci; attorno al viale d'accesso vi sono alberi di diverso tipo (querce, pini, cedri ecc.).

BIBL. - Ambienti naturali, p. 74 ss.

 

Bosco di Villa Simonetti È localizzato attorno alla Villa Simonetti (v.). Posto in un'area quasi pianeggiante, è attraversato da viali delimitati da rovere, farnia, roverella e lecci.

BIBL. - Ambienti naturali, p. 72.

 

Bosoni, Alberto (Gubbio, sec. XIV). Domenicano. Vescovo di O (1342-47).

BIBL. - Martorelli, p. 426. Ughelli, I, col. 503. Maroni, p. 38. Zaccaria, p. 85. Compagnoni, Memorie, III, pp. 91-97. Talleoni, I, p. 304 s. (con bibl.). G2, p. 337.

 

Botanica Le famiglie di appartenenza delle piante che si trovano nella città di Osimo sono: Aceracee, Apocinacee, Aquifoliacee, Araliacee, Berberidacee, Betulacee, Bignoniacee, Buxacee, Caprifoliacee, Celastracee, Cornacee, Cupressacee, Ebenacee, Eleagnacee, Fagacee, Ginkogoacee, Ippocastanacee, Juglandacee, Labiate, Lauracee, Liliacee, Magnoliacee, Mimosacee, Mirtacee, Moracee, Nictaginacee, Oleacee, Palmacee, Papilionacee, Pinacee, Pittosporacee, Platanacee, Punicacee, Rosacee, Salicacee, Tamaricacee, Taxodiacee, Tiliacee, Ulmacee.

V. anche Bosco…; Selva…

BIBL. - G. Antonelli, La flora urbica della città di Osimo, Roma, 1920. Scuola Media Statale C. G. Cesare Osimo, Alberi ed arbusti nella città di Osimo, Osimo, Scarponi, 1992.

 

Bottegone Venne aperto sotto le Logge dalla Società Operaia (1899) con funzione di rivendita per calmierare i prezzi.

BIBL. - G2, p. 843.

 

Bovini Vi fu una mortale infezione di b. nel 1786 (persi non meno di 500 capi).

V. Bestiame; Censimenti Agricoltura 1990; Zootecnia.

BIBL. - G2, p. 506.

 

Boxe L'unico cultore di rilievo fu Luigi Fagioli (v.), che si confrontò anche con due campionesse ("donne cannone").

Nel 1909 si ebbero due spettacoli al Teatro con protagonista il campione Raicevich.

BIBL. - G3, p. 779.

 

Braccio da Montone (Montone, 1368-L’Aquila, 1424). Andrea Fortebraccio, detto B. da M. Fu di nobile famiglia perugina; divenne signore di Perugia, di tutta l'Umbria e di una parte considerevole della Marca. Si scontrò col Migliorati (v.) e saccheggiò diversi castelli. Nel 1407 fu padrone di Rocca Contrada (Arcevia). Non prese Osimo, difesa dal Malatesta (v.), ma ne devastò il territorio.

BIBL. – ASCO, Miscellanea, Vol.2, fasc. 3. J. A. Campanus, Bracci Perusini Vita et gesta, in RIS, t.XIX, p. IV, Bologna, 1929, p. 29. Martorelli, p. 226, 229. Talleoni, I, p. 157; II, 5 ss.

 

Bradisismi Secondo varie testimonianze orali e scritte, la porzione di mare visibile da Osimo verso il Conero, Castelfidardo e Loreto è variata notevolmente nell'ultimo secolo. Per questo si ipotizza un bradisismo interessante le valli dell'Aspio, del fosso di S. Valentino e del Musone.

BIBL. - G. Antonelli, B. di una parte della costa adriatica, Roma, 1890 (altra edizione nel 1932). G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890. G2, p. 167 s. “Antenna”, a. 1979, n. 4; 1980, n. 8. Grillantini, Uomini, p. 63 s. G3, p. 124 s.

 

Branca de Accarisiis (Siena, sec. XIV). Podestà di Osimo

BIBL. - Statuto 1308, IV, 159.

 

Brefotrofi Si ha notizia di Amoruccia (v.) che nel XIV sec. raccoglieva trovatelli nell'ospedale di Roncisvalle (v.).

Fino al 1838 gli esposti di Osimo erano accolti al b. di Recanati. Il 1 luglio 1838 si aprì il b. di Osimo dal vescovo G. A. Benvenuti (v.). Si costituì poi il consorzio con Filottrano e Montefano e, dal 1871, con Castelfidardo. Dalla fondazione al 1956 vi vennero accolti 1986 bambini, poi diretti perlopiù in famiglie di campagna.

Dal 1960 fu in Via S. Filippo per alcuni anni, fino alla chiusura definitiva.

BIBL. – ASCO, Del. Cons. 7/3/1838, n. 1; 12/5/1838, n. 1; 21/7/1838, n. 2. G.A. Benvenuti, Regolamento pel B. di Osimo e Cingoli, S. Severino, 1855. Brefotrofio Consorziale Osimo, Statuto organico, Osimo, Quercetti, 1910. G2, p. 607 s., 1020. G3, p. 738 s. A. Maggiani, La questione dell'infanzia abbandonata ad Osimo nel secolo XIX (tesi, Università di Urbino, 1988-89). Egidi, Assistenza, pp. 53 s., 155.

 

Bretoni Tra la fine del 1376 e l’inizio del 1377 un migliaio di mercenari b. si stanziarono ad Osimo, guidati da Silvestro Budes (v.). Erano stati assoldati dal pontefice Gregorio XI per contrastare la Lega fiorentina, la quale aveva messo in rivolta numerosissimi Comuni dello Stato della Chiesa. In due Brevi (12 ottobre 1377 e 20 settembre 1378) il papa ordinò il rimborso agli Osimani per i viveri che essi avevano somministrato ai B.

Un episodio del loro passaggio è narrato da Guillaume de la Penne (v.) (poeta di Quimper) in un poemetto coevo.

BIBL. – L. Mirot, Sylvestre Budes (13??-1380) et les Bretons en Italie, Paris, 1898. G2, p. 277. M. Morroni, Il passaggio dei B. ad Osimo, narrato da un oscuro poeta francese coevo, in DSPM, 103 (1998), pp. 757-820.

 

Bridge

V. Associazione B.

 

Briganti Comparvero nel 1799 nelle campagne ed in città (sotto le mura e sul Monticello dei Frati), dopo la prima occupazione francese (v.) con gli Insorgenti (v.). Altri fenomeni di brigantaggio si ebbero dopo il 1860, causati dalla renitenza alla leva (Ragno, Bifero).

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 174 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 256 ss.

 

Briganti, Famiglia Venne da antica f. di Mondolfo, unendosi a quella dei Bellini.

BIBL. - G2, p. 571.

 

Briganti Bellini, Bellino (Osimo, 1819-1869). Allievo del Campana, studiò lingue, musica ed economia. Si dedicò allo sviluppo dell'agricoltura e della filanda (rimasta aperta dal 1830 al 1929) (v. Filande). Incentivò il lavoro della canapa, le scuole notturne (v.), la cassa di Risparmio (v.). Espletò alcuni incarichi per Pio IX, mentre ne rifiutò per la Costituente romana. Dal 1854 al '59 viaggiò per l'Europa. Fu deputato per 8 anni (dal 1861); pubblicista, fondò a Macerata il "Vessillo delle Marche" in contrapposizione al "Corriere delle Marche". Alla sua morte ebbe solenni onoranze e una commemorazione alla Fenice.

BIBL. – G. Cecconi, Gli uomini illustri della famiglia Briganti B. di Osimo vissuti nel secolo decimonono - Commentario, Osimo, Quercetti, 1879. “Sent.”, a. 1901, n.1. Spada, Bibliografia, s. v.; id., Una rivendicazione patriottica osimana (ms. in BC). Dizionario biografico degli italiani, s. v. G2, p. 643 s. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Briganti Bellini, Camillo (Osimo, 1786-1843). Allievo del Campana, amministratore del Comune e di varie Opere pie, numismatico, protettore dei refrattari (v.).Socio della Pontificia Accademia romana di Archeologia, tenne discorsi e scrisse su vari argomenti classici. Autore de Il Battistero della Chiesa Cattedrale di Osimo, Loreto, 1852.

BIBL. - G. I. Montanari, Elogio funebre di C. B. B., Ancona, 1843. G. I. Montanari, Ubaldo Bellini e C. B. B. suo nipote, in “Giornale Arcadico di scienze, lettere ed arti”, t. 98, genn.-marzo 1844, p. 304 ss. G. Cecconi, Gli uomini illustri della famiglia Briganti B. di Osimo vissuti nel secolo decimonono - commentario, Osimo, Quercetti, 1879. Alla memoria di C. B. B., Osimo, 1898. “Sent.”, a. 1901, n.1. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 570 s.

 

Briganti Bellini, Famiglia F. nobile osimana, ebbe inizio con Camillo B. B. (v.) nel sec. XVIII. Nel XIX sec. era in possesso di una ricca collezione di reperti archeologici e numismatici. Nel 1912 aveva una filanda con 24 bacinelle e 50 impiegati. Nel XX sec. si è estinta nella f. Barberini di Roma.

BIBL. – ASCO, a. 1842, Tit. V, n. 5. G. Cecconi, Gli uomini illustri della famiglia Briganti B. di Osimo vissuti nel secolo decimonono - commentario, Osimo, Quercetti, 1879. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. G2, p. 571.

 

Briganti Bellini, Giuseppe (Osimo, 1826-1898). Combatté con Carlo Alberto. Nel 1859-60 finanziò i moti rivoluzionari. Formò la Giunta provvisoria nel 1860 (v. Amministrazione del Comune). Fu deputato per sei legislature, consigliere comunale, fondatore della Cassa di Risparmio (v.), consigliere provinciale, sindaco, senatore (dal 1890), presidente dell'Associazione Monarchica Costituzionale (v.) (1898). Viaggiò all'estero. Autore di: Resoconto parlamentare con brevi osservazioni d'un candidato alla Rappresentanza Nazionale, Osimo, Quercetti, 1874; Parole pronunziate per l'apertura del ricovero P. F. Fiorenzi, Osimo, Quercetti, 1883.

BIBL. - A. Ippoliti, Discorsi commemorativi del sen.G. Briganti B., Osimo, Quercetti, 1899. Discorsi vari in Alla cara memoria del suo dilettissimo cugino G.B. B. l'erede Fabrizio Briganti Mobili, Osimo, Quercetti, 1899. Spada, Bibliografia, s. v.; id., Una rivendicazione patriottica osimana (ms. in BC). “Sent.”, a. 1901, n.1. G2, p. 644 s.

 

Brizi, Domenico (Tuscania, 1891-Osimo, 1964). Vescovo di Osimo (1945-64). Aprì nuove parrocchie (Osteria Nuova, Coste di Staffolo, Botonto di Cingoli), fece sorgere nuove chiese (S. Pietro di Filottrano, Casenove, Passatempo, S. Paterniano), favorì l'Istituto Magistrale, restaurò la cattedrale di Osimo e gli episcopi di Osimo e Cingoli, creò numerosi asili.

BIBL. - Ricordo del solenne ingresso del vescovo mons. D. B. nella chiesa Cattedrale di Osimo, Osimo, Scarponi, 1945. "Antenna", a. 1960, n. 3; 1964, n. 2; 1984, n. 10; 1989, n. 3; 1991, n. 2. In memoria di s.e. mons. D. B. (...), Osimo, Scarponi, 1964. G2, p. 1026. G. Antonazzi, D. B. prete e Vescovo, Roma. 1984. “5 Torri”, a. 1984, n. 6.

 

Brugè, Officina Fu dapprima una bottega per la Costa del Borgo, poi si trasferì in Via Chiaravallese, nel 1964 sulla Strada Statale Adriatica (area coperta di mq 1.400), poi, come Edilacciaio a Castelfidardo. Si occupa di edilizia industrializzata.

BIBL. - "Antenna", a. 1964, n. 5.

 

Brunelli, Giovanni Vescovo di Osimo (1856-61), cardinale. Già sottosegretario e segretario della Congregazione degli Affari Ecclesiastici, quindi segretario di Propaganda Fide, arcivescovo di Tessalonica, delegato e nunzio in Spagna. Fu uno dei fondatori della Cassa di Risparmio (v.).

BIBL. - G2, p. 769.

 

Bruno da Osimo (B. Marsili) (Osimo, 1888-Ancona, 1962). Incisore, grafico, poeta, scrittore. Si distinse soprattutto nella xilografia. La prima scuola la ebbe nella bottega del padre falegname. Insegnò alle elementari di Castelfidardo e di Ancona. Fu ufficiale nelle due guerre mondiali. Dal 1925 al 1927 ebbe la cattedra di decorazione e xilografia presso l'Istituto per la decorazione e illustrazione del libro di Urbino. Dopo l'incontro col De Carolis, la figura umana scomparve dalle sue opere, convinto che compito dell'arte fosse di illustrare la parola.

Pubblicò: Le aquile feltresche, Urbino, 1927; Augusta: ricordo autobiografico, Ancona, 1955; Grani d'incenso, Castelplanio, 1955; Sonetti a S. Chiara, Milano, 1961. Inedito il romanzo autobiografico La Fornace.

Ebbe una vastissima produzione, ospitata in molte gallerie italiane ed europee.

Nel 1984 venne posta la sua erma a Piazzanova.

BIBL. – “Sent.”, a. 1913, n. 29. B. Molajoli, L'arte religiosa di B. da O., in "Arte cristiana", 1932. M. Longarelli, B. da O. disegnatore, in "Rassegna marchigiana", 1934. L. Serra, B. da O. xilografo, Fabriano, 1934. P. Trevisani, Un silografo italiano: B. da O., Mainz, 1941. F. Albonetti, Un bulino e tre stelle, Brescia, 1961. "Antenna", a. 1961, n. 10; 1962, nn. 4, 6/7; 1964, n. 4; 1965, n. 12; 1966, nn. 2, 4, 6/7; 1967, n. 11; 1969, nn. 1, 4; 1970, n. 4; 1982, nn. 3, 8/9, 11; 1984, nn. 6/7, 8/9; 1985, n. 4; 1988, n. 5; 1989, nn. 4, 6/7; 1992, n. 1; 1994, n. 5; 1996, n.2; 1997, n. 4. G2, p. 1017 s. L. Servolini, Da O. B., in Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Milano, 1975. P. Zampetti, B. da O., in Arte e immagine tra Ottocento e Novecento, catalogo, Pesaro, 1980. “5 Torri”, a. 1984, nn. 2, 5; 1989, n. 3. G3, p. 686. P. Zampetti, B. da O., in La scuola del libro di Urbino, Istituto italiano di cultura, 1986. P. Zampetti (a cura di), B. da O., catalogo del centenario della nascita, Osimo, 1989. AA. VV., B. da O., Osimo, Scarponi, 1989 (con bibl.). F. Bertoni (a cura di), B. da O. - 1888-1962, Bologna, 1989. Claudi, Dizionario, s. v. D. Graciotti, B. da O. - I luoghi di un viaggio (con bibliogr.) (tesi, Accademia di Belle Arti di Macerata, 1994/95; Osimo, Scarponi, 1996).

 

Bruno, Giordano (Nola, 1548-Roma, 1600). Filosofo, scrittore, docente, bruciato vivo dalla Chiesa come eretico. Nel 1908 il Consiglio comunale non approvò l’apposizione di una lapide in suo onore sul palazzo civico. Nell'ottobre una lapide venne invece posta sulla facciata del palazzo Romiti (Piazza Marconi), e verrà tolta durante il Fascismo.

V. anche: Associazione G. B.; Circolo Anticlericale G. B.

BIBL. - Un giovane cattolico, Chi è G. B.?, Osimo, Quercetti, 1900. G2, p. 890.

 

Brunori, Francesco (Corinaldo, sec. XVII). Filippino, si adoperò per la costituzione della congregazione dei Filippini (v.) ad Osimo

BIBL. - G2, p. 434. L. Egidi, Origine e sviluppo della Congregazione dell’Oratorio in Osimo, in La Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri nelle Marche del ‘600, Fiesole, 1997.

 

Brutulo Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (nn.125, 128).

 

"Bucaneve, Il" Settimanale diretto da N. Pulcini, uscì ciclostilato nel febbraio 1906. Umoristico e caricaturale.

BIBL. - G3, p. 803. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 75.

 

Bucarelli, Antenore (Osimo, sec. XVI). Giureconsulto, compose anche epigrammi. Pubblicò Ad Sixtum V, Oratio et Carmina, Roma, 1587.

BIBL. - Mazzucchelli, Scrittori d'Italia, Brescia, 1763, v.II, parte IV, p. 2260. G. Cinelli Calvoli, Biblioteca Volante, Venezia, 1734-47. Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, III, s. v. Talleoni, II, p. 138. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 373.

 

Bucarelli, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. – Genealogia, in AG, b. 26, n. 34.

 

Bucarelli, Gabriele (Osimo, sec. XVI). Notaio. Padre di Antenore, fu uno dei tre statutari (v.) della redazione del 1571, per la quale scrisse la prefazione.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Talleoni, II, pp. 117, 131, 136. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 374.

 

Budes, Silvestro (1315/25-Macon, 1379). Comandava una parte dei 10.000 Bretoni a disposizione del cardinale Roberto di Ginevra (poi antipapa Clemente VII), che nel 1376 e nel 1377 si acquartierarono ad Osimo, provocando notevoli danni. Il Romani (v.) ne ottenne un risarcimento di 1.150 fiorini d'oro.

V. anche Bretoni.

BIBL. - Pellini, Storia di Perugia, I. Martorelli, p. 180 s. Talleoni, I, p. 256 ss. G2, p. 277. M. Morroni, Il passaggio dei B. ad Osimo, narrato da un oscuro poeta francese coevo, in DSPM, 103 (1998), pp. 757-820.

 

Bue finto (vern. Bo 'nfinto). Era un gioco popolare molto antico. A metà del sec. XIX il bue vero venne sostituito da uno finto, con dentro due uomini. All'inizio si trattava di una specie di corrida, nella quale lottavano alcuni cani con un bue, il quale veniva poi finito da un uomo. Il gioco venne proibito (1814, 1833) e ripreso, finché fu modificato. Lo si ripeté nel carnevale 1898 e oltre. Invano il regime fascista cercò di richiamarlo in vita.

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 191 ss. G2, pp. 735, 842. G3, p. 814 s.

 

Bufale Sono citate nello "Statuto" del 1308, nelle norme riguardanti la dogana per quelli che andavano o venivano da Ancona, Numana, Jesi e Castelfidardo.

BIBL. - Statuto 1308,IV, 145.

 

Bufalini, Maurizio (Cesena, 1787-Firenze, 1875). Illustre clinico, fu medico condotto ad Osimo dal 1832 al 1835, quando ebbe la cattedra di clinica medica a Firenze. Alloggiò nel palazzo Gallo, dove rimane una lapide a suo ricordo.

BIBL. - Onoranze rese il XIII settembre 1891 alla memoria di L.C. Farini, M. B., C. Franceschi Ferrucci, A. Saffi, a cura del Comune di Osimo, Osimo, Rossi, 1891. C. Romiti, M. B., medico condotto in Osimo (1832-1835), Osimo, Bettini, 1907. Onoranze a M. B., Firenze, 1952. Dizionario biografico degli italiani, s. v. G2, pp. 650 s., 1013.

 

Bufera Si ricorda una grandiosa b. nel 1733.

BIBL. - Talleoni, II, p. 186 s.

 

Buffarda Contrada attraversata dalla via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.70.

 

Bugatti, Giambattista (sec. XIX). Detto mastro Titta. Decapitò l'uxoricida Michele Bianchi il 19 agosto 1834 fuori Porta Vaccaro, e l'omicida Francesco Pesaresi ad Ancona (1847).

BIBL. - G2, p. 599.

 

Buglioni, Elvio (sec. XX). Segretario politico del Fascio di Osimo (1922).

BIBL. - G3, p. 523.

 

Buglioni, Ernesto (Osimo, 1914-Roma). Ufficiale pilota (guerra d'Africa e Alitalia) e pittore, con personali a Milano, Palermo, New York e Roma, dove emigrò nel 1942.

BIBL. - "Antenna", a. 1966, n. 3; 1970, n. 5; 1972, n. 1. G2, p. 1034.

 

Buglioni, Gino (Osimo, 1914-1989). Ricoprì vari incarichi pubblici, fu un pioniere ed un mecenate dello sport cittadino. A lui si deve il Circolo Tennis Junior e i campi da tennis in Via Vescovara.

BIBL. - "Antenna", a. 1983, n. 5; 1989, n. 3. “5 Torri”, a. 1989, n. 1/2.

 

Buglioni, Giovanni Battista (Osimo, 1900-1983). Attore, regista, scenografo, cantante, factotum in feste religiose e popolari (Festa dei Fiori, "sepolcri" del Giovedì santo, processione del Venerdì santo, presepi).

BIBL. - "Antenna", a. 1994, n. 3.

 

Buglioni, Luigi

V. Macellai.

 

Buglioni, Riccardo (Osimo, 1903-Milano, 1995). Ciclista. Negli anni Trenta organizzava la Coppa B.

BIBL. - "Antenna", a. 1995, n. 4.

 

Buldone (sec. XV). Comandava gli Anconitani che, nella battaglia del porco (v.), erano disposti tra Monte della Crescia ed Offagna.

 

Bulonici Monte citato nel Codice Bavaro (n.113).

 

Buontempi, Andrea (Perugia, 1326-Macerata, 1390). Cardinale, vescovo di Perugia, legato della Marca d'Ancona. Chiese al Comune di Osimo di essere raccomandato presso il papa per conservare il suo vescovato.

BIBL. - Martorelli, pp. 204 ss., 209 ss. Talleoni, I, p. 313. Dizionario biografico degli italiani, s. v.

 

Burghiani, Officina Riaprì in Via Ungheria nel 1960 dopo un periodo di difficoltà, nel settore vendita e riparazioni di macchine agricole. Chiuse verso il 1969.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 5.

 

Buscareto, Giovanni di Niccolò (sec. XIV). Nel 1360 Osimo, su ordine dell'Albornoz (v.), inviò uomini a Montalboddo (Ostra) contro il B., che aveva occupato Corinaldo e Monte Novo (Ostra Vetere).

BIBL. - Martorelli, p. 170.

 

Buscareto, Ugolino da (sec. XIV). Podestà di Osimo (1323).

BIBL. - Statuto 5 giugno 1323, 251, 253.

 

Busilacchio, Fabbrica Stabilimento di fisarmoniche (v.), in Via Soglia. Era il maggiore nel 1958.

BIBL. - "Antenna", a. 1957, n. 11; 1958, n. 2; 1959, n. 3.

 

Buttari, Alessandro (Osimo, 1705-1731). Sacerdote. Studiò a Gubbio e a Macerata, fu ordinato a Roma. Condusse un'esistenza di rigori e penitenze. Nel 1728 ritornò ad Osimo, malato di tisi.

BIBL. - F. Iannicoli, Ragguaglio della vita, e morte del sacerdote A. B., Roma, 1742. G2, p. 485.

 

Buttari, Bernardino (Osimo- Venezia, 1666). Frate Conventuale. Scrisse una Vita di S. Giuseppe da Copertino, Venezia, 1779. Era stato superiore del santo ad Osimo.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. E. Ricotti, Il convento e la c. di S. F. d'Assisi (...), Osimo, Pax et Bonum, 1966, p. 45. G2, p. 445.

 

Buttari, Famiglia F. nobile osimanea. L'estimo in scudi delle sue proprietà nel 1801 era di 18.157.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Genealogia, in AG, b. 26, n. 57.

 

Buttari, Filippo (Osimo, 1788-1875). Militò nell'esercito pontificio. Possidente. Fece costruire l'ospizio (v.) che porta il suo nome.

BIBL. - G2, p. 831 s. "Antenna", a. 1996, n. 10. “5 Torri”, a. 1986, n. 1/2. P. F. Fantasia, Un campagnolo per erede, Osimo, 1986.

 

Buttari, Giovanni Battista (Osimo, 1707-1757). Sacerdote, gesuita, missionario in India dove morì.

BIBL. - Vita del P. G.B. B., Loreto, 1844. G2, p. 480 s.

 

Buttari Caccianemici, Filippo (Osimo, 1673-Roma, 1749). Legista ed avvocato in Roma; arcade (Ergistro Balirio); autore di poesie.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 446.

 

Buttari Caccianemici, Vincenzo (Osimo, sec. XVIII). Fondò l'orfanotrofio maschile della Misericordia (v.) al Cassero. Redasse la genealogia di S. Silvestro Gozzolini (v.). Autore, con Aurelio Guarnieri Ottoni (v.), di Predicando con soda pietà e apostolico zelo (...), Osimo, Quercetti, 1784.

BIBL. - Egidi, Assistenza, p. 30 s.

 

Buzzi, Girolamo (sec. XVIII). Professore di teologia al Campana, pubblicò la Synopsis Theologiae in usum seminarii Auximatis, Osimo, 1767.

BIBL. - G2, p. 570.

 

C

 

Caccia Nel Medioevo era proibito dagli Statuti cacciare dal 1° marzo alla raccolta delle messi, usare uno scudo o un panno rosso per catturare gli uccelli, cacciare di notte con le fiaccole, andare a caccia di colombi.

Nel 1594 il vescovo Gallo proibì di cacciare per tutta la Quaresima.

Nel territorio osimano esistono due roccoli (v.), presso la Chiaravallese.

BIBL. - Statuto 1308, III, 86; Statuto post 1314, III, coll. 6, 18-21.

 

Caduti Guerra del 1848: n. caduti 3; 1849: 1; 1866: 2; 1866-67 (Garibaldi): 1; 1887 (Eritrea): 1; 1911-12 (Libia): 9; 1915-18: 339 (di cui 9 studenti del Ginnasio Liceo); 1940-44: 203; totale: 591.

BIBL. - Onoranze a G. Garibaldi e agli Osimani caduti nelle patrie battaglie, Osimo, Rossi, 1883. Comune di Osimo, Elenco dei C. nelle guerre per l'indipendenza e l'unità d'Italia e nella guerra libica, Osimo, 1925. G2, pp. 911, 916. "Antenna", a. 1973, n. 5. Grillantini, Uomini, p. 433. G3, p. 495.

 

Caffaioli, Francesco (Osimo, sec. XVII-Osimo, 1687). Maestro di cappella a S. Elpidio a Mare, poi dal 1661 al 1668 fra i cantori del coro osimano.

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 63.

 

Caffaioli, Girolamo (sec. XVII). Pittore, eseguì il ritratto di S. Giuseppe da Copertino (v.) sul calco di gesso preso da Adamatino sulla testa del cadavere.

BIBL. - Talleoni, II, p. 157.

 

“Caffè, Il” Quindicinale di politica, sport, cultura diretto da D. Andreucci, pubblicato ad Osimo nel 1993 e 1994.

 

Caffè Nel 1846 vi era ad Osimo il C. del Greco. Nel 1847 il c. di Paolino (v. C. Nazionale). Nel 1853 vi era un solo c. Quindi si ebbe il c. di Grillotti, poi Pennati, nei locali dell'odierna farmacia Bartoli. Nel 1895 aprì la cantina Fiorani, poi divenuta Caffè Centrale (v.).

Nel 1960 i bar erano 34.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 2. G2, pp. 625, 684, 726.

 

Caffè Centrale Iniziò la sua attività come cantina nel 1895 con Clemente Fiorani (in Piazza del Comune); all'inizio del secolo XX si trasformò in albergo-ristorante, nel 1919 divenne caffè. I Fiorani lo hanno ceduto nel 1990.

BIBL. - "Antenna", a. 1990, nn. 8/9, 10.

 

Caffè Nazionale Detto caffè di Paolino nel 1847 (angolo Via Lionetta-Via dell'Antica Rocca), già detto "della Sentinella del Musone" e poi "di Nunziata" (Annunziata Mengarelli, v.), e anche "Nazionale". Vi si radunavano gli ufficiali del Murat negli anni 1812-15, i fautori dei moti romagnoli negli anni 1830-31; nel 1848 nel retrobottega si raccolsero i volontari per il Veneto. Nel 1925 era frequentato da antifascisti e cambiò proprietario. Nel 1940 chiuse e i suoi locali vennero occupati dall'attuale farmacia.

BIBL. – “Sent.”, a. 1889, n. 16; 1899, n. 17. Grillantini, Uomini, p. 212 s. G3, p. 722 s.

 

Cagiata Località a sud-est di Osimo, attraversata dalla prima parte di Via Cagiata (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn. 68, 79. “Sent.”, a. 1881, n. 43.

 

Cagnoni, Beatrice (Osimo, 1943-Roma, 2000). Figlia di Muzio, titolare dell’omonima fabbrica. Presentatrice televisiva della RAI, nota con il nome d’arte B. Cori.

BIBL. – “Antenna”, a. 1971, n. 1; 1972, n. 5; 1979, n. 5; 2000, n. 2.

 

Cagnoni, Fabbrica F.di voci per fisarmoniche, iniziò la sua attività nel 1947, fondata da Muzio C. e Osvaldo Lucangeli, in Via del Guazzatore. Nel 1970 venne inaugurato un efficiente reparto in Via Corta di Recanati (mq 6.000). La sua attività preminente è poi divenuta quella dei collettori elettrici per piccoli motori.

BIBL. - "Antenna", a. 1959, n. 5; 1970, n. 11; 1994, n. 4.

 

Caipano Castello medioevale nel territorio di Osimo, presso Offagna.

BIBL. - Statuti, passim. Talleoni, I, p. 153 (con bibl.).

 

Calcagnini, Guido (Ferrara, 1725-Osimo, 1807). Vescovo di Osimo (1776-1807). Nel 1758 era stato ministro residente in Ferrara, nel 1764 reggeva la Nunziatura di Napoli. Nel 1775 fu maestro di camera di Pio VI, poi cardinale.

Ad Osimo fece eseguire lavori in Cattedrale, Episcopio, Collegio Campana, Orfanotrofio Femminile. Lasciò molti fondi per dodici istituti religiosi e la Cattedrale. Fu autore di Synodus Auximana celebrata (...) in Cathedrali aede Auximana pridie kalendas Junias MDCCLXXVIII, Osimo, Quercetti, 1778.

Nel 1798, dopo l’occupazione francese, venne depredato di tutto e dovette fuggire a Ferrara. Fu al conclave di Venezia (1800), poi ritornò ad Osimo

BIBL. - V. Memoriale Volponi. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 532-552. Talleoni, II, p. 232 ss. L. Ravaglia, Il Cardinal G. C. , Forlì, 1939. G2, p. 502 ss. R. Ricci, La Sacra Visita del Cardinale G. C. ad Osimo nel 1802 (tesi, Università di Urbino, 1971/72).

 

Calciniano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 121).

 

Calcio Il gioco del pallone è citato nelle Riformanze (1458). Assomigliava al gioco del tennis: il pallone era di stoffa o di cuoio, largo cm 8. Si giocava con un manicotto. Le squadre comprendevano tre giocatori.

Nel 1631 il gioco del pallone si svolgeva in Piazza, nel 1657 al Corso, nel 1660 nell'Episcopio; nel 1662 davanti all'ospedale, nel 1692 ancora al Corso, nel 1715 nell'attuale Piazza Dante, poi nel cortile di S. Agostino (1735), nel 1739 in Piazza, nel 1768 è allontanato dalla piazzetta S. Francesco. Agli inizi del sec. XIX è a Piazzanova, poi ritorna in Piazza; nel 1830 si delibera di sistemare il terreno davanti alle mura di Via Leopardi, sotto le Cappuccine. Lì si gioca ancora nel 1849. Alla fine del sec. XIX va fuori Porta Talento, poi al Foro Boario e, dal 1922, al Campo Diana.

Il primo resoconto ufficiale di una partita (disputata presso Porta Vaccaro) risale al 1890. Il gioco del pallone moderno iniziò verso gli anni Dieci. Nel 1911 sorse l'Osimo Foot-ball Club, che incentivò lo sport fino alla prima guerra mondiale; nel 1913 contava più di 30 soci e fece la prima partita con una squadra esterna (di Loreto).

Nel 1922 sorse l'Unione Sportiva Osimana (v.), inizialmente polisportiva (si interessò di ginnastica e anche di ciclismo fino alla seconda guerra), poi solo calcistica. Ne era presidente Giannino Canapa.

Nel 1999 si è costituita una nuova Società di calcio, in contrapposizione alla precedente, denominata Osimo 99 (v.).

BIBL. - G2, p. 737. Grillantini, Guida, II, p. 290 s. G3, p. 816. Carletti, Attività ludiche, p. 247 ss. D. Andreucci, Una storia giallorossa. 1922-1997, settantacinque anni di calcio osimano, Osimo, Scarponi, 1997.

 

Calderai La loro presenza è molto antica. Lavoravano sia presso Porta Musone (detta appunto Calderara) sia presso Porta Vaccaro.

 

“Calendario Belli” Foglio murale mensile. Dal 1927, per un paio di decenni, vi collaborò il Grillantini (v.).

BIBL. - G3, p. 806. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 77 s.

 

Callido, Fratelli (sec. XVII-XVIII). Organari, autori delle canne d'argento conservate in Episcopio.

 

Calvigiano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.138).

 

Calzolai (vern. Calzulari). Artigiani che risultano ad Osimo dopo il sec. XVI.

V. anche Associazione dei C.; Cooperativa dei C.; Società dei C.

BIBL. - "Antenna", a. 1995, n.11.

 

"Camaleonte, Il” Numero unico del 1° gennaio 1921. Contiene stoccate ai bolscevichi.

BIBL. - G3, p. 804. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 76.

 

Camerano (vern. Camburà, Camerà). Il 5 maggio 1212 Osimo si impegnò per dieci anni a difendere il castello di C., soprattutto contro Ancona (v.), mentre C. si obbligò a mantenere i soldati di Osimo colà inviati.

Fino al 1807 Osimo faceva scalo a C. per il servizio viaggiatori.

All'inizio del sec. XX un servizio di corriere collegava i due paesi, forse per il richiamo di manodopera effettuato da C.

BIBL. - Libro Rosso, docc.XXIV, XXV, XXXVI, LXXXV. Martorelli, p. 93 ss., 321. Talleoni, II, pp. 29, 255.

 

Camerario Generale Dal 1370 adempì le funzioni del Depositario (v.).

BIBL. - Statuti, Reformatio pro statuto 1366-70.

 

Camerata Picena (vern. Camerada). Nei suoi pressi (1309 o 1314) si svolse la battaglia dei ghibellini osimani, jesini ed altri, capitanati da Federico da Montefeltro (v.), contro gli Anconitani. Vi furono circa 500 morti e gli Osimani inseguirono gli Anconitani fin sotto le loro porte. Poi, ogni anno, trascinavano per il Cavaticcio (v.) i vessilli conquistati.

BIBL. - G. Villani, Historia Fiorentina, in RIS, XIX, c.440. Martorelli, p. 140 s. Natalucci, I, p. 354. G2, p. 263.

 

Camerlengo Nel sec. XVI faceva parte del corteggio del Magistrato (v.) ed era il responsabile dell’attività finanziaria del Comune.

 

Camicerie Note ditte di c. furono, negli anni Cinquanta e Sessanta, Mignanelli e Paoli.

BIBL. - "Antenna", a. 1981, n. 3.

 

Campagna La vita in c. si è molto trasformata; le cause maggiori sono rappresentate dal superamento della mezzadria (v.) e dalla scomparsa della famiglia patriarcale.

a) Case - Nella casa tipica, al piano terreno si avevano: la stalla, il deposito del foraggio, lo stazzo per gli ovini, la cantina, la stanza per il telaio. Al primo piano, al quale si accedeva per una scala esterna, si entrava nella grande cucina e sala da pranzo con focolare. Di qui si poteva entrare in ognuna delle tre camere (per i genitori, i maschi e le femmine) e nel magazzino o ripostiglio.Esistevano anche case più grandi per famiglie più numerose (Gasparoni, Pirani, Simonetti).

b) Vitto - Al mattino: pane di granoturco, formaggio o salsiccia e vino per gli uomini; latte e pane per le donne e i giovani. A pranzo: polenta o minestra di legumi, pane, formaggio, vino o acetello. A cena: polenta o come al mattino.

c) Vestiario - Si avevano due vestiti: uno da lavoro ed uno festivo "della messa". In casa si filava, tesseva ecc. il lino, la lana, il cotone. Per le calzature, si acquistava una porzione di pelle conciata ed un calzolaio provvedeva a costruire le scarpe per tutta la famiglia, le quali si portavano solo in paese, usando zoccoli e ciabatte in c.

d) Lavori - L'aratura (rompe i sodi) si praticava con l'aratro di legno (coltro), trascinato dai buoi. La vendemmia, eseguita interamente a mano, andava dalla raccolta (coje l'ua), alla spremitura, al cambio della botte (tramudà), al travaso del mosto (svinà). La semina (sumentà) avveniva a mano, dopo le piogge autunnali. Era seguita a primavera dalla raccolta delle erbacce (mundadura). La mietitura (mede) interessava prima le spighe più mature (San Giuvannu, pija la falcia e va spuntannu), poi tutto il resto (San Piedru, pija la falcia e medelu). Si effettuava con la falcetta, confezionando mannelle (due mani di spighe), riunite in coi; ogni 18 covi formavano poi un caallettu di circa un quintale di grano (gra). Seguiva la falciatura del restante gambo del grano, la quale procurava lo strame, col quale si faceva il pagliaio (pajaru). La battitura (il batte) delle spighe sull'aia (ara) era eseguita con i frusti ed il passaggio degli animali. Quindi si separava la pula dal grano, usando il crivello (cruellu). Il grano, portato nel magazzino (gamazzì), era di tanto in tanto rivoltato col palò.

V. anche Agricoltura; Allevamento; Contadini; Grano; Mezzadria.

BIBL. – G. Crocioni, La gente marchigiana nelle sue tradizioni, Milano, 1951, p. 305 s. Grillantini, Guida, parte II, p. 296 ss. G3, p. 279 ss. AA. VV., Le basse valli del Musone e del Potenza nel Medioevo, Loreto, 1983. Architettura rurale e ambiente nel territorio osimano, a cura di M. A. Canapa, Osimo, 1990. Anselmi, Contadini marchigiani. P. Baiocco, Un patrimonio architettonico rurale: le case coloniche a bigattiera nel Comune di Osimo (tesi, Politecnico di Milano, 1996-97). G3, p. 535 ss.

 

Campana, La Circolo politico sorto nel 1993.

BIBL. - "Antenna", a. 1993, n. 2.

 

Campana, Cino (Osimo, 1527-1596). Giurista. Insegnò in varie università italiane (Macerata, dove fu rettore, Roma) ed estere (Dole).

Pubblicò: In laudem Pauli IV, Roma, 1555; Commentaria, Parigi, 1574; Homeliae seu sermones tres; Oratio in laudem S. Hyacinthi, Venezia, 1598.

BIBL. - Martorelli, p. 443 s. Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Colucci, XIII, p. CV ss. Talleoni, II, p. 131. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 373. Claudi, Dizionario, s. v. "Antenna", a. 1996, n. 4.

 

Campana, Fabrizio (Osimo, sec. XVII). Fratello di Cino, erudito. Pubblicò De la vita civile overo del senno libri dieci, Venezia, 1607.

BIBL. - Martorelli, p. 444. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Talleoni, II, p. 138. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 374.

 

Campana, Fanusio (Osimo, sec. XV). Viveva nel 1436. Autore del De origine illustrium familiarum nobilissimae Italiae (ms in BC).

BIBL. - P. Ricordati, Istoria monastica, f.17, 1775. F. Sansovino, Dell'origine et de’ fatti delle case illustri d'Italia, Venezia, 1582. G2, p. 451.

 

Campana, Federico (Osimo, 1582-?). Fu capitano di corazze in Germania a servizio della Spagna, consigliere di guerra in Fiandra, commissario della cavalleria pontificia, generale. Nel testamento del 20 luglio 1643 lasciò il suo patrimonio alla Confraternita della Morte (v.) per fondare un monastero di Cappuccine. (v.).

BIBL. - G2, p. 451.

 

Campana, Muzio (Osimo-verso 1690). Nipote di Federico (v.). Confermò il testamento dello zio a favore della Confraternita della Morte.

BIBL. - Talleoni, II, p. 182. G2, p. 451.

 

Campana, Olimpia

V. Opera Pia Campana.

 

Campanelli, Apollinare (sec. XIX). Detto Pollì, costruì, alla fine dell'Ottocento, il primitivo cataletto per la processione del Venerdì santo (v.).

 

Campanelli, Famiglia F. di commercianti. Cominciò con Antonio (Osimo, 1872-1957) che fu anche artigiano e riparava ombrelli e quadri. Aprì poi un negozio (1890) ed un laboratorio di mobili, portati avanti da due generazioni. La tradizione fu poi continuata dai figli Gaetano, Giuseppe e Raffaella (Lella). Nel 1973 si inaugurarono i nuovi magazzini che rimasero aperti per un ventennio.

BIBL. - G2, p. 869. "Antenna", a. 1973, n. 4; 1990, n. 8/9; 1992, n. 11/12; 1993, nn. 2, 3. “5 Torri”, a. 1993, n. 1, p. 58.

 

Campaniano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 130).

 

"Campanile Sera" Trasmissione televisiva alla quale Osimo partecipò nel 1959 perdendo contro Mondovì, e nel 1960 vincendo contro Sestri Levante e perdendo contro Cento.

BIBL. - "Antenna", a. 1959, n. 12; 1960, nn. 11, 12.

 

Campidoglio La rocca costruita in età romana sul colle Gomero.

V. Arce.

 

Campione Una specie di protocollo (1674) contenente la posizione patrimoniale del Comune, gli atti governativi, l'elenco delle opere e degli autori che hanno scritto su Osimo.

BIBL. – ASCO, Riformanze, 29-30 dicembre 1674, vol. 54, c. 22. G2, p. 432.

 

Campo Diana (vern. Campu spurtiu). Nel 1867 il Comune fece spianare i campi a oriente di Porta Vaccaro, nel punto oggi detto C. D., per ottenerne un campo di esercitazioni militari (Campo di Marte, v.). Nel 1924 la Società dei Cacciatori acquistò quel campo e lo trasformò in campo di tiro a volo, chiamandolo D. Fu poi acquistato dal Comune (per 210.000 lire) e destinato alle gare sportive. Nel 1961 venne risistemato con l'aggiunta di due campi da tennis, un campo di pallacanestro, una pista podistica e varie pedane.

Altra sistemazione si ebbe nel 1972. Nel 1979 si costruì la tribuna coperta.

BIBL. - "Antenna", a. 1961, nn. 6/7, 10; 1972, nn. 1, 5; 1979, n. 12. G2, p. 939. G3, p. 106.

 

Campo di giustizia Esistette un c. di g. sul luogo della vecchia chiesa di S. Maria della Misericordia (v.), dove venivano eseguite le pene capitali dei malfattori.

BIBL. – Massaccesi, p. 97. G2, p. 205.

 

Campo di Marte Fu costruito nell'attuale area del campo sportivo Diana nel 1867. Essendosene andato da Osimo il presidio militare, l'opera non venne terminata. Nel 1878, 1880 e 1884 ospitò alcune compagnie di soldati.

BIBL. – ASCO, Del. Cons. 22 novembre 1862, n. 94; 29 maggio e 10 settembre 1863, nn. 41, 64, 65. G2, p. 815 s.

 

Campo Longo Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.117).

 

Campo Maiore Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn.112, 147).

 

Campo Natulio Località medioevale nel comitato osimano.

BIBL. - G. Avarucci (a cura di), Liber Iurium dell'episcopato e della città di Fermo (977-1266), Ancona, 1996, II, p. 522.

 

Campocavallo (vern. Campucaallu). Frazione di Osimo, 3 km a sud del capoluogo, nella vallata del Musone (m 44 s.l.m.). Conta 733 abitanti (1991).

Vi si ritrovarono tracce di centuriazioni romane (v.).

Nel 1248 ci venne forse combattuta la cosiddetta battaglia di Osimo, tra gli imperiali (comandati da Roberto di Castiglione) ed i guelfi comandati da Marcellino (v.).

Nel 1892 testimoni oculari parlano del miracolo della Madonna (v. Miracoli). Subito dopo vi venne costruito il santuario (v. Chiesa dell'Addolorata di C.), consacrato nel 1905.

Nel 1912 aprì la sezione della Croce Bianca.

Nel 1928 si soppresse la fiera del 15 luglio.

Nel 1934 si costruì l'edificio scolastico.

Nel 1939 ebbe inizio la Festa del Covo (v.).

Nel 1940 iniziò il servizio telefonico.

Dopo il 1962 si costruì l'acquedotto; vi venne individuata una zona artigianale.

Nel 1995 si inaugurò il campo sportivo.

V. anche Chiesa di S. Maria del Rosario; Chiesa dell’Addolorata di C.; Festa del covo; Fiumicello; Fosso del Molino; Nubifragi; Passaggi di truppe; Pellegrinaggi; Servi di Maria; Sorbellini, Giovanni.

BIBL. - Statuto post. 1314, V, III coll., 45. “Sent.”, a. 1892, nn. 25-29, 31. G2, p. 247. "Antenna", a. 1986, n. 8/9; 1987, n. 12; 1988, nn. 8/9, 10; 1989, n. 5; 1990, n. 4; 1992, nn. 1, 5, 6/7, 10; 1997, n. 2; 1998, nn. 4, 8/9; 2000, n. 1. “5 Torri”, a. 1992, n. 2. "Nuovo 5 Torri", a. 2000, n. 1.

 

Campoceraso Località attraversata da Via C. (v.), ad est di Villa S. Paterniano.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn. 28, 38, 54, 55, 64.

 

Canapa (vern. Canniba). Alla fine del XVIII sec. nel territorio comunale si avevano 140 q di ricavato di c. Nel XIX sec. Bellino Briganti Bellini (v.) incentivò il lavoro della c. Fino ai primi anni del sec. XX la materia prima per le industrie locali veniva importata.

Protettore dei canapini era considerato S. Biagio.

BIBL. – G2, pp. 506, 539, 659. "Antenna", a. 1972, n. 12.

 

Canapa, Giannino (detto Giannetto) (Osimo, 1893-Firenze, 1970). Avvocato, esponente del Partito d'Azione, primo sindaco (1944/45) dopo la seconda guerra mondiale. Fu promotore della Unione Sportiva Osimana (v.), dirigente ed organizzatore nel settore calcistico e ciclistico.

 

Canariu (Osimo, 1856-Osimo, 1926). Soprannome di Agostino Cecconi, barbiere, tipo ameno.

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 153 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 233 ss.

 

Cancelliere Funzionario introdotto nell’organico del Comune verso la fine del Trecento e corrispondente al futuro Segretario della Comunità. Sotto il governo dei Malatesta (v.) aveva uno stipendio di 4 fiorini.

Nel sec. XVI faceva parte del corteggio del Magistrato (v.).

V. anche Notai.

BIBL. - Liber Offitiorum in "Studia Picena", I, 1944.

 

Candi, Anton Maria (Osimo, 1576-1647). Membro dell'Accademia degli Avvalorati (v.).

BIBL. - G2, p. 372.

 

Candi, Giacomo (sec. XVII-XVIII). Fu vicario capitolare nel 1712, dopo il vescovo Conti, fino all'arrivo del vicario apostolico Cristiani.

BIBL. - Talleoni, II, p. 207.

 

Candi, Ignazio (Osimo, sec. XVIII). Membro dell'Accademia dei Caliginosi di Ancona. Ha sue composizioni in La vera idea d'un grande riconosciuta nell'eminentissimo e reverendissimo signor cardinale Giovanni Battista Bussi (...), Ancona, 1724.

BIBL. - F. M. Giochi-A. Mordenti, Annali della tipografia in Ancona - 1512-1799, Roma, 1980, p. 224.

 

Candi, Vincenzo (sec. XVIII). Canonico della Cattedrale, ricercatore di storia osimana. Corrispose col Compagnoni prima del 1740.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. IV.

 

Canedi, Gaetano (Bologna, 1836-Roma, c. 1889). Ingegnere ed architetto. Si formò a Milano; divenuto famoso per i teatri, dal 1884 iniziò l'attività romana, durante la quale fu anche imprenditore. Progettò teatri in Italia (Vigevano, Milano, Alessandria, Palermo) ed all'estero (Filadelfia). Nel 1886 e 1887 rinnovò il Teatro La Nuova Fenice (v.). Forse è autore anche della facciata del palazzo Campanelli e dell'ex palazzo Jonna (Via Cinque Torri).

BIBL. – “Sent.”, a. 1889, n. 26. Dizionario biografico degli italiani, s. v. G3, pp. 669, 693. Gabrielli, Teatro, passim.

 

Cani (vern. Ca). Per la paura dei morsi dei c. arrabbiati, nel sec. XIX si fecero costruire delle catinelle di terracotta sui marciapiedi, per far dissetare i c.

BIBL. - G2, p. 712. "Antenna", a. 1993, n. 11.

 

Cannoni (vern. Cannò). I due c. dell'atrio del Palazzo comunale furono dei Borboni di Parma. Vennero ceduti al Comune di Osimo in cambio della bombarda (v.).

BIBL. - G3, p. 68. "Antenna", a. 1985, n. 8/9.

 

Canonici, Plinio (Jesi, 1893-Ancona, 1959). Tipografo, politico e sindacalista, attivo nel Partito Popolare, poi nella Democrazia Cristiana. Fu ad Osimo negli anni 1917-19, redattore responsabile de "La Favilla" (v.) e fautore del Partito Popolare. Antifascista, fu perseguitato e imprigionato. Fondò la DC nell'Anconitano. Nel 1944 fu membro del CLN. Dopo la guerra fu sindaco di Loreto e consigliere al Comune di Ancona.

BIBL. - Claudi, Dizionario, s. v. F. Toccaceli, P. C. (1893-1959), Fabriano, 1996. "Antenna", a. 1997, n. 4.

 

Cantanti lirici osimani

V. Carlo Mosca (1851-1907).

 

Canterio Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.137).

 

Cantone del Musone Sotto la prima occupazione francese (v.), Osimo fu posto a capo del c. del M., avendo in dipendenza Loreto, Recanati e Porto, Castelfidardo, Montelupone, Montefano, Monte Fiore (Recanati), Filottrano, Montesanto (Potenza Picena) e Porto, S. Maria Nuova.

BIBL. - Talleoni, II, p. 258.

 

Cantori, Osvaldo (Osimo, 1946-1993). Fu campione del mondo di tiro al piccione nel 1991 a Saragozza, dopo aver partecipato a 26 edizioni del campionato del mondo.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1991, n. 4. "Antenna", a. 1993, n. 12.

 

Capanna, Alessandro (Osimo, 1814-Bologna, 1892). Compositore, maestro di cappella a Sebenico, Bologna e Padova. Autore di più di centocinquanta tra messe, inni, salmi ecc., delle opere Lodovico il Moro, Luchino Visconti e La sposa d'Abido, nonché di notizie manoscritte sui musicisti francescani (dal 1487 al sec. XIX).

BIBL. - A. Basso (a cura di), La musica, in Dizionario, Torino, 1968. Claudi, Dizionario, s. v. V. Tizi, A. C. musicista, Osimo, 1998. “Antenna”, a. 1998, n. 10.

 

Capilupi, Vittoria Cherubina (Osimo-1713). Donna virtuosa.

BIBL. - G2, p. 486.

 

Capire per costruire Gruppo di formazione sociale cristiana che sollecita i cattolici all'impegno attivo nella politica.

BIBL. - "Antenna", a. 1995, n. 2.

 

Capitani Negli Statuti si trovano menzionati i c. delle arti, dei macellai, dei castelli, del comune, dei doganieri, dei molini, dei panettieri, delle parrocchie, dei Trecento, delle ville e del mercato.

 

Capitani dei Trecento

V. Consiglio dei T.

 

Capitano del mercato Era il notaio del podestà medioevale, incaricato di provvedere e controllare le strade.

BIBL. - Statuto post 1314, VII coll., 1.

 

Capitano del popolo Affiancava spesso il podestà (v.) nel governo del comune osimano medioevale. In alcuni casi le due cariche erano espletate dalla stessa persona.

 

Capitolo della Cattedrale Collegio dei canonici che officiavano la C., e facevano anche vita in comune.

BIBL. - Martorelli, p. 37 ss. N. Pavoni, Ricerche storiche intorno al C. e alle Costituzioni della Cattedrale di Osimo (tesi, Pont. Università Lateranense, 1964). G2, pp. 147, 464.

 

Capitularii

V. Statutari.

 

Capocci, Pietro (Roma, ca. 1200-Anagni, 1259). Cardinale, inviato nel 1249 dal papa come rettore e legato nella Marca di Ancona, per opporsi a Federico II, in sostituzione di Raniero C. (v.). Riconquistò Osimo, che però dovette lasciare l'anno seguente. Lasciò nel suo testamento una borsa di studio (che si pagò fino al XIX sec. ) per uno studente osimano a Perugia.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 193, 208. Dizionario biografico degli italiani, s. v. G2, p. 248.

 

Capocci, Raniero (Viterbo, 1180/90-Lione, 1250). Legato pontificio, cardinale di S. Maria in Cosmedin. Fu inviato nella Marca d'Ancona dal papa Innocenzo IV dopo la morte di Marcellino (v.). Nel 1248 sollecitò la lega antimperiale di Osimo ed altri Comuni. Fu poi sostituito da Pietro C. (v.).

BIBL. - Dizionario biografico degli italiani, s. v. G2, p. 248.

 

Caporalini, Vincenzo (sec. XIX). Appartenente al Circolo Fratelli Bandiera (v.), fu accusato e assolto dell'omicidio Scortichini (v.).

 

Cappannari, Antonio (Osimo, sec. XVIII-XIX). Pittore, discepolo dello Jelli (v.). Autore della decorazione di Villa Massucci (ora Gallo) a S. Stefano, forse delle grottesche della sacrestia di S. Marco, di un’Addolorata in S. Palazia.

BIBL. – “Sent.”, 1903, n. 49. G2, p. 509. G3, p. 564.

 

Cappannari, Federico (Osimo, 1833-1892). Pittore, figlio di Gaetano.

BIBL. – ASCO, Del. Cons., 29 novembre 1851. “Sent.”, a. 1892, n. 20.

 

Cappannari, Gaetano (Osimo, sec. XVIII-XIX). Pittore, figlio di Antonio.

BIBL. – G2, p. 509.

 

Cappannari, Guglielmo (Osimo, 1860-1941). Pittore, figlio di Federico.

BIBL. – G2, p. 509.

 

Cappannari, Guglielmo (detto Elmo) (Osimo, 1923-Osimo, 1997). Pittore, scenografo, ceramista, scrittore in vernacolo, figlio di Mario. Diplomatosi al Museo Artistico Industriale di Roma, svolse dal 1944 la sua attività artistica quasi essenzialmente nelle Marche. Dal 1948 fu scenografo presso il gruppo teatrale Il Dramma di Ancona. Dal 1960 ha curato bozzetti per il Teatro Sperimentale di Ancona. Ha realizzato opere di abbellimento in ceramica, bozzetti per manifesti, pannelli decorativi, progetti privati e pubblici (Campo giochi per ragazzi, Civica Raccolta d'arte, sistemazione della chiesa di S. Silvestro).

Membro di diverse accademie (Tiberina, G. Marconi, A. dei 500, A. della Legion d'Oro ecc.). Ha partecipato a molte mostre in Italia e nel mondo. Nel 1981 il Comune di Osimo gli conferì la civica benemerenza.

Autore di Quadretti di vita osimana, Osimo, Scarponi, 1946 (II ed.).

BIBL. - "Antenna", a. 1965, n. 5; 1968, nn. 5, 6/7; 1989, nn. 8/9, 10; 1991, n. 4; 1993, nn. 2, 3, 8/9; 1996, n. 11; 1997, n. 8/9; 1998, nn. 5, 6/7, 8/9; passim. G2, p. 1034. “5 Torri”, a. 1981, n. 5; 1989, n. 5/6; 1993, n. 1; 1998, n. 6. G. E. C. pittore, scenografo, ceramista, a cura di L. Bertacchini e A. Valentini, Osimo, Scarponi, 1989. La Meridiana, a. 1997, n. 28; 1998, n. 21. L. Egidi (a cura di), E. C. Poeta della propria terra” – Raccolta completa degli scritti in vernacolo osimano, Osimo, Rotary Club, 1998. A. Valentini (a cura di), Per Elmo i segni e i colori degli amici, Grottammare, 1998.

 

Cappannari, Mario (Osimo, 1886-1958). Pittore e decoratore, figlio di Guglielmo e padre di Guglielmo (Elmo).

 

Cappella musicale del Duomo I documenti sulla c. iniziano dal 1548, anche se era preesistente. La prima attribuzione nota di maestro della c. risale al 1567.

Maestri del XVI sec. (in ordine cronologico): G.B. Ripanelli, C. Porta, Jachet, G.B. Angelini, G.B. Gentiluzi, G. D. Monalduzi, C. Porta, G. Mattucci, E. Ghibellini, B. De Principis, G. Vespa, G. Giannotti, T. Graziani, D. Vicomanni, G. Vespa, V. Dal Pozzo, G. F. Anerio, G. Belli.

Maestri del XVII sec. (in ordine cronologico): G. F. Anerio, V. De Grandis, G. Nibbiotti, S. Jeronimi, G. Simonetti, Frate Salvatore, E. Vergelli, D. Rossi, G. Vecchi, C. Bonfigli, D. e L. Baldassini, G. Moresi, G. A. Giamaglia, F. Giamaglia.

Nella prima metà del sec. XX il maestro Wandresigilo Carbonetti dirigeva una Schola cantorum di canonici. Nel 1950 Vincenzo Fanesi formò la C. con l'immissione di 15 voci bianche. La C. si esaurì con la nuova liturgia del Concilio Vaticano e la soppressione dei pontificali.

BIBL. - R. Graciotti, I maestri di cappella della Cattedrale di Osimo dalla metà del XVI sec. alla fine del XVII (tesi, Università di Urbino, 1989/90); Id., La Cappella musicale della Cattedrale di Osimo (1548-1714), Roma, 1996.

 

Cappella Musicale P. Alessandro Borroni Sorse nel 1935 con lo scopo di accompagnare le cerimonie religiose del Santuario di S. Giuseppe da Copertino. P. Raffaele Balducci (1914-1987) ne fu l'artefice principale, nonchè il direttore dal 1943 al 1961. Da circa 30 anni ne è direttore p. Venanzio Sorbini. Dal 1977 cura il repertorio polifonico sacro che va dal Rinascimento ad oggi, e si esibisce con concerti ad Osimo ed in altre città d’Italia.

V. anche Società C. Giuseppe Verdi.

BIBL. - V. Sorbini (a cura di), C. M. P. A. B. nel 30° di fondazione, Osimo, Ed. Pax et Bonum, 1966. "Antenna", a. 1967, n.1; 1977, n.1; 1987, n.12; 1994, n.2; passim; 2000, n. 12.

 

Cappelletti

V. Passaggi di truppe.

 

Cappuccine (vern. Cabuccine). Ad Osimo vennero istituite nel 1707 dalla genovese Benedetta Wan Herten, vedova Viganega (v.), la quale ebbe dalla diocesi una casetta all'inizio di Via Roncisvalle (demolita alla fine del sec. XVIII). Nel 1708 entrarono nel monastero dell'Addolorata (costruito nelle case dei Nelli). Il p. Tommaso Benedetto Viganega redasse le loro regole. Venne poi aperta una casa nei pressi per le novizie ("poverelle di S. Caterina" o "gavotte", v.) e un altro convento (S. Rosa) in Piazza S. Agostino (fine sec. XIX), dove restarono fino al 1951.

Nel 1810 vennero allontanate dal loro monastero (v. Francese, Occupazione). Poi vi ritornarono, restandovi fino al 1997, quando, rimaste in quattro, traslocarono da Osimo

V. anche Chiesa di S. Maria Addolorata.

BIBL. - Talleoni, II, pp. 180 ss., 205, 228, 241. ASCO, Del. Cons., 11 dicembre 1838, n. 5. Spada, Ordine Serafico, p. 543 ss. Massaccesi, p. 93 s. G2, pp. 452, 763. G3, p. 616 s. "Antenna", a. 1994, n. 3; 1996, n. 12; 1997, n.4.

 

Cappuccini (vern. Cabuccini). Nel 1579 posero la prima pietra del convento (area palazzo Andrenelli), dove era l'ospedale S. Giacomo (v).

Nel 1648 eressero la chiesa della Immacolata Concezione di Maria (v.) sulle fondamenta della precedente dedicata a S. Elena (v.).

Nel XVIII sec. erano 18.

Nel 1810 furono allontanati dal loro convento (v. Francese, Occupazione). Nel 1861 (decreto Valerio del 5 gennaio) il loro convento passò al Comune.

Dopo il 1870 costruirono un convento sul Monticello dei Frati (dove rimasero fino al 1898) e la chiesa della Sacra Famiglia.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 137 ss. Talleoni, I, p. 244 s.; II, pp. 131 ss., 170. Spada, Ordine Serafico, p. 507 ss. Massaccesi, p. 36. G2, pp. 388, 423, 455, 787. C. Urbanelli, Storia dei c. delle Marche, Ancona, 1978.

 

Caprari, Antonio (sec. XIX). Detto "Antognò". Proprietario di un albergo per il Corso (1832). Morì amareggiato per essere schivato dai cittadini, in quanto aveva trasportato sulla sua carrozza il boia Giambattista Bugatti (v.).

BIBL. - G2, p. 599 s.

 

Caprari, Giuseppe (Osimo, sec. XX). Professore, affrescò le cappelle della chiesa di S. Marco.

BIBL. - Massaccesi, p. 85.

 

Capriano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.137).

 

Carabinieri (vern. Garbinieri). Dopo il 1861 il Comune ricavò la loro caserma dal monastero delle cappuccine (v.) in Piazza Dante. All'inizio degli anni Sessanta ebbero la caserma in Via Marcelletta. Successivamente essa fu portata, non senza polemiche, nel Palazzo ex Filippini (v.) di Via Saffi.

Principali dati sulla loro attività riferiti all’anno 1998:

- servizi preventivi effettuati n. 6.950 (media giornaliera n. 19);

- contravvenzioni al Codice della Strada per un importo totale di L 496.459.000.

V. anche Droga e Ordine pubblico.

BIBL. - G2, p. 453. “5 Torri”, a. 1979, nn. 3/4, 5/6; 1981, n. 6; 1982, n. 3; 1985, n. 4/5; 1987, n. 1. "Antenna", a. 1979, nn. 8/9, 11; 1980, n. 1; 1981, n. 6/7; 1982, n. 1; passim.

 

Carbonara, Monte Altura sulla quale sorge la frazione di S. Stefano (v.).

BIBL. - G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890, p. 11.

 

Carbonaria Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.122).

 

Carboneria (vern. Garbunaria). La C. è conosciuta ad Osimo fin dall'ottobre del 1816, con 80 sospettati. Nel 1820 erano carbonari Andrea Baccarini (v.), Andrea Bonfigli (v.) (gran maestro), Giuseppe Bonomi (v.), Angelo e Domenico Ceresani (v.), Raffaele Costici (v.), Andrea Frezzini (v.), Cesare Gallo (v.), Francesco Gherardi (v.) (segretario), Filippo Giacconi (v.) (segretario del Comune), Filippo Giri (v.), Mariano Lucchetti (v.), Luca Luchetti (v.), Giuseppe e Luigi Pellegrini (v.), Sinibaldo Sinibaldi (v.), Luigi Urbinati (v.).

V. anche Bertucci Vincenzo, Fiorenzi Francesco, Marcosignori Erminio, Rossi Vincenzo, Simonetti Annibale e Rinaldo.

BIBL. - P. Giangiacomi in “L’Ordine”, 6 ottobre 1916. G2, p. 583 s.

 

Carceri (vern. Le carcere). A metà sec. XIX si trovavano nel Palazzo comunale, dietro la chiesa della Morte. In Piazza tenevano esposta una borsa per le offerte per i detenuti. Nel 1870 venne costruito l'edificio in Piazza Fratelli Rosselli (mq 776), che fu utilizzato fino al 1968 (ma era rimasto vuoto dal 1966). Nei primi anni Ottanta esso divenne sede delle Poste.

BIBL. – ASCO, Del. Cons., 20 giugno e 19 agosto 1846. "Antenna", a. 1965, n. 11; 1968, n. 12; 1969, n. 2; 1972, n. 8/9; 1973, n. 5. G2, p. 711.

 

Cardinale protettore Porporato residente a Roma, eletto dalla città di Osimo Nel XVI sec. fu Carlo Borromeo (v.); nel 1791 il card.Campanelli, ex-alunno del Campana; nel 1795 il Roverella.

BIBL. - G2, p. 544. G3, p. 187.

 

Cardinali osimani

V. Anton Maria Gallo (1544-1620); Raniero Simonetti (1675-1749); Muzio Gallo (1721-1802).

 

Cardinali, Raffaele Ubaldo (Osimo, 1896-1978). Laureato, titolare di una attiva filanda, podestà di Osimo dal 1937 al 1942. Realizzò molte opere pubbliche (chiesa del cimitero maggiore, chiesa di S. Sabino, Porta Vaccaro, case popolari della Pietà, Enopolio di Osimo Stazione, ampliamento dell'ospedale, Istituto Tecnico ecc.).

BIBL. - "Antenna", a. 1978, n. 11.

 

Cardini Le strade che, nelle città e negli accampamenti romani, avevano la direzione nord-sud, perpendicolarmente ai decumani.

Per i c. di Osimo, v. Topografia.

 

Carducci, Luca (Firenze, sec. XV). Vescovo di Osimo (1474-84), cassinese, poi camaldolese. Arrivato a Osimo ebbe un contrasto per la mula che lo trasportava, pretesa, per tradizione, da un Leopardi.

Nel 1479 fece la ricognizione del corpo di S. Leopardo (v.). Favorì la costituzione di un'Opera per il mantenimento della Cattedrale stessa. Lasciò un diario.

BIBL. - Martorelli, p. 428 s. Zaccaria, p. 98 ss. Compagnoni, Memorie, III, pp. 417-58. Talleoni, I, p. 63; II, p. 93 (con bibl.). G2, p. 345 s.

 

Carestie (vern. Caristie). Si ha notizia di c. negli anni 1526, 1648, 1764, 1767, 1815-18, 1843, 1848, 1853, 1860.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, pp. 451, 506. Talleoni, II, pp. 108, 226. G2, pp. 353, 423, 492, 547, 581, 615, 670, 676, 686 s.

 

Caritas

V. Centro di Ascolto; Extracomunitari.

BIBL. – “Antenna”, a. 1982, n. 12; 1986, n. 3.

 

Carlo IV (Napoli, 1748-Roma, 1819). Re di Spagna. Abdicò a favore di Napoleone nel 1808. Passò per Osimo il 22 agosto 1815, proveniente da Genova e diretto a Loreto.

BIBL. - G2, p. 562.

 

Carlo Magno

V. Franchi.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 87 ss., 97 s., 106, 118, 286.

 

Carmelitane Gestirono l’asilo infantile (v.) S. Giuseppe da Copertino (1935-92) e l’asilo Muzio Gallo (1968-92).

BIBL. – G2, p. 829.

 

Carmelitani Religiosi introdotti ad Osimo nel 1520. Ebbero la chiesa di S. Maria dell’Olivo (v.) ed il relativo convento, poi soppresso a metà del XVII secolo.

BIBL. – Compagnoni, Memorie, III, p. 530 s. Talleoni, II, pp. 82, 123, 172. Massaccesi, p. 101.

 

Carmine Zona di Osimo che faceva parte nel Medioevo del Cavaticcio (v.), oggi di S. Marco (v.).

 

Carnevale (vern. Carnuà). Dal 1642 al 1787 rimase in vigore il Bando sopra le maschere, che vietava tra l'altro di portare armi, di portare la maschera dopo l'Ave Maria, di mascherarsi in campagna, che le meretrici si mascherassero.

L'editto del 6 febbraio 1740 ordinava di tenere le botteghe aperte il giovedì grasso. L'editto dell'8 febbraio 1773 vietava di tirar confetti alle donne a c.

Questa festa fu molto sentita in passato, tanto da provocare scherzi rimasti ricordati a lungo. Ad essa erano abbinati i veglioni, specie al teatro La Nuova Fenice.

BIBL. - G2, p. 485. Grillantini, Saggi, p. 191 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 274 ss. "Antenna", a. 1977, n. 2; 1982, n. 2; 1984, n. 3; 1986, n. 1; 1988, n. 3; 1989, n. 2; passim. G3, p. 817.

 

Carocci, Costanzo (Gubbio, sec. XIX). Abate nel monastero S. Silvestro di Osimo, professore di Filosofia al Liceo Campana, dove fu anche preside (1881). E’ autore di molte pubblicazioni in prosa e in versi.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. Romiti, Istituto Campana, passim.

 

Carolina, Poggio Nucleo abitato nel punto d'inizio della Sbrozzola (v. Via S.), presso la scuola S. Giorgio. Altezza m 113 s.l.m.; abitanti 262 (1991).

 

Carosi, Giacinto (sec. XVIII). Benefattore, lasciò l'abitazione e due fondi che andarono all'orfanotrofio di S. Leopardo (v.).

V. anche Opera Pia C.

BIBL. - Talleoni, II, p. 227 s. G2, p. 494.

 

Carro funebre (vern. Caru da mortu). Il primo c.f. prese servizio nel gennaio 1901 (ditta Diotallevi).

BIBL. - G2, p. 826.

 

Carro di S. Vittore Veniva allestito in occasione della tradizionale festa del santo. Sul suo piano si innalzava una piramide ornata, sovrastata da una croce, oppure un tempietto con cupola; al centro la statua di S. Vittore, in costume da guerriero. Era tirato da uno o più paia di buoi, preceduto da uno sbandieratore e scortato da ragazzi in divisa militare. Esso entrava per porta Vaccaro e si congiungeva con la processione proveniente dalla Cattedrale.

Il gioco della bandiera si svolgeva a più riprese, nella festa di S. Vittore, durante il passaggio del c.

BIBL. - G. I. Montanari, Il c. di S. V., Loreto, 1845. L. Spada, Il carroccio osimano, ms. in BC. G2, p. 223 s. G3, p. 810 s.

 

Carta osimana Uno dei primi documenti del volgare italiano. Si tratta di un rogito del 1151 con cui il vescovo di Osimo dona all'abate di Chiaravalle di Fiastra la chiesa di S. Maria in Selva. Il testo è in lingua latina e contiene delle espressioni in volgare. Si trova presso l'Archivio di Stato di Roma.

BIBL. - S. Baldoncini, Marche, Brescia, 1988, pp. 12, 87.

 

Cartoline (vern. Cartuline). Nel gennaio 1900 furono messe in commercio da Dardani le prime c. illustrate.

BIBL. - G2, p. 826.

 

Casa Abisata (o Abissata) Contrada di Osimo nel Medioevo, dove furono spostate le forche per i condannati.

BIBL. – Statuto post 1314, IV, coll. II, 38.

 

Casa di Accoglienza Ne esistono due: la C. di A. Roller House, in Via Flaminia I, aperta nel 1986, con una comunità residente, e la C. di A. Santa Palazia con 22 posti letto che ospita extra-comunitari in attesa di una sistemazione definitiva.

 

Casa di correzione Venne aperta dal Compagnoni nel 1745 ad Osimo per le donne traviate (v. Prostituzione).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 482. G2, p. 493.

 

Casa della Madre e del Bambino Venne aperta nel 1937 in un edificio donato da Ida Fregonara Gallo (v.), trasformando la vecchia filanda Carradori, in Via Fonte Magna.

BIBL. - G2, p. 950.

 

Casa di riposo P. Benvenuto Bambozzi Venne realizzata dagli Istituti Riuniti di Beneficenza (v.) tra il 1978 ed il 1984 in Via Matteotti, nella sede dell'ex orfanotrofio femminile. È l'erede dell’Ospizio dei cronici (v.), poi Asilo di mendicità Vittorio Emanuele II.

BIBL. - "Antenna", a. 1978, nn. 1, 10; 1981, n. 12; 1983, n. 10; 1984, nn. 1, 2; 1989, n. 12. “5 Torri”, a. 1989, n. 5/6; 1994, n. 1. Egidi, Assistenza, p. 164 ss.

 

Casa di riposo Grimani-Buttari

V. Fondazione G. B.

 

Casa di riposo Gisella e Gaetano Recanatesi

V. Villino Verde.

 

Casa di tolleranza (vern. Casì). Venne aperta in locali comunali in Via Oppia con contratto di affitto del 27 luglio 1406. Nel 1440 venne trasferita a Porta S. Giacomo "pro evitandis multis et enormis peccatis". Con contratto del 31 agosto 1441 venne data in affitto a due straniere, che avevano la facoltà di riprendere con percosse le loro dipendenti. Nel 1452 fra Giovanni da Ischia (v.) riuscì a farla chiudere, danneggiando però i cittadini e il Comune, cosicché rischiò di venire linciato.

V. anche Prostituzione.

BIBL. - G2, p. 298.

 

Casale Castello cingolano medioevale alle dipendenze di Osimo

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, I, p. 363. Talleoni, I, p. 142 s. (con bibl.).

 

Casarolo

Castello medioevale di Filottrano (v.), nel comitato di Osimo Di qui Federico I (v.) emanò un privilegio nel 1177.

BIBL. - Libro Rosso, doc.XXXVIII. "Statuto 1308”, IV, 45. Guarnieri, Miscugli, B, p. 145. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 363. Talleoni, I, pp. 126, 142 s. (con bibl.), 214. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XVIII.

 

Case Località medioevale nel Filottranese, ove si trovavano S. Maria delle C. e S. Angelo delle C.

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, I, p. 363. Talleoni, I, p. 142 (con bibl.).

 

Case

V. Abitazioni.

 

Case popolari (vern. Case pubulari). Se ne costruirono nel 1883 e nel 1887 da parte della Società Edilizia Cooperativa (v.).

Nel 1922 si rifiuta di farle sorgere in Via Cinque Torri.

Nel 1939 se ne costruirono alla Pietà.

Tra i decenni Cinquanta e Sessanta furono edificate in: Via Soglia, Chiaravallese, Guarnieri, Montefanese, Guazzatore, Corta di Recanati, Gattuccio, Annunziata Vecchia, Foro Boario; Villa S. Paterniano, Abbadia, Casenove, Padiglione, Campocavallo, Stazione.V. Edilizia; Via Annunziata Vecchia; Via dei Cappuccini; Via Conero; Via Salustriana.

BIBL. – “Sent.”, a. 1884, nn. 3-5. G2, pp. 920, 952, 1008.

 

Case di riposo

BIBL. - "Nuovo 5 Torri", a. 2000, n. 1. A. Cantori, La fragilità dell'anziano. Una ricerca interna nelle Case di Riposo (tesi, Università di Macerata, 1999/2000).

 

Case rurali

V. Campagna.

 

Case sparse

V. Censimento Popolazione 1991.

 

Casenove (vern. Casenoe). Frazione di Osimo, 9 chilometri ad ovest del capoluogo, in Val Musone (m 107 s.l.m.). Era detta Monte Torto (v.), dal nome della collina sovrastante. Conta 358 abitanti (1991).

In una cava di ghiaia si ipotizzò una stazione neolitica. Dell'epoca romana vennero ritrovati resti di ville (v.), di tombe (v.) e di centuriazioni (v.).

Si trova memoria dell'abitato medioevale fin dal 1192. Sulla sommità di M. Torto sorgeva il castello di Monte Prato (v.).

Il vescovo Berardo I (sec. XIII) vi costruì la casa di campagna. Ad essa il Bichi (sec. XVII) aggiunse un palazzetto.

La Mensa vescovile vi ebbe una ricca tenuta fino al 1861, ed un magnifico palazzo. Vi lavoravano Albanesi (v.), Schiavoni (v.) e Morlacchi (v.), il cui ricordo è rimasto nei cognomi attuali.

Nel 1903 fu istituita la fiera delle Casenove.

Nel 1933 ebbe il collegamento telefonico.

Negli anni Cinquanta vi si edificarono case popolari, poi le scuole elementari (1961).

Nel 1962 si costruì l'acquedotto.

Nel 1988 si costruì il ponte sul Musone.

Nel 1995 venne inaugurato il campo polivalente di Monte Torto.

V. anche Chiesa di S. Giacomo della Castelletta; Chiesa di S. Giovanni Battista; Chiesa di S. Maria dei Monti; Mensa vescovile.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 40, 104, 140, 156, 309; II, p. 133. G2, pp. 202, 427. Toponimi catastali, foglio n.10. "Antenna", a. 1985, n. 10; 1994, n. 6/7; 1995, nn. 4, 12; passim.

 

Casette di Passatempo

V. Passatempo.

 

Casette di Rinaldo Località tra il Padiglione e Campocavallo, sulla strada provinciale della Val Musone.

 

Casimiro di Polonia

(sec. XVII). Re di Polonia, gesuita e cardinale. Nel marzo 1645, da principe, si fermò presso l'episcopio.

BIBL. - G2, p. 423.

 

Cassa di Risparmio (vern. Cassa de risparmiu o sparagnu). Fu auspicata dal gonfaloniere Sinibaldo Sinibaldi (v.), poi dal Bonfigli (1846). La prima sottoscrizione fu del vescovo Soglia (v.), ma con i 1.200 scudi raccolti non se ne fece niente.

Nel 1856 il Brunelli lanciò un nuovo appello e gli sportelli si aprirono nel 1858. Bellino Bellini (v.) preparò statuto e regolamento; primo presidente fu il Fiorenzi. Ebbe tra i fondatori anche Rinaldo Simonetti (v.), Giuseppe Bellini (v.). Ci furono 69 azionisti con 120 azioni (25 del cardinale e del clero). Ebbe sede nel palazzo Bellini, poi dal 1888 nel palazzo Mancinforte (v. Palazzo Gallo di Piazza A. M. Gallo).

Nel 1939 venne assorbita dalla C. d. R. di Ancona.

Nel 1980 inaugurò la nuova sede. Attualmente è filiale della C. di R. di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona.

BIBL. - C. di R. di Osimo, Regolamento della C. di R. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1874. ASCO, Del. Cons., 18 agosto 1885, n. 58. Statuto della C. di R. in Osimo, Osimo, Quercetti, 1886 (e Rossi, 1895; rist. Osimo, Bettini, 1915). La Cassa di Risparmio di Osimo, Roma, 1937. G2, pp. 623, 679 s., 953. “5 Torri”, a. 1980, n. 1/2. "Antenna", a. 1980, n. 4. G3, p. 697 ss.

 

Cassa Rurale ed Artigiana di Filottrano

V. Banca di Credito Cooperativo di Filottrano.

 

Cassero (vern. Casseru). Era la parte più alta e fortificata della città. Venne costruito nel XIV sec. nel punto in cui sorgeva l'arce romana (v.), sul colle Gomero (v.), presso l'attuale Via Cassero.

Un documento del 1341 (ASCO) parla degli abbattimenti di alcune case per costruire il c. grande (nel cortile del palazzo minore Dittaiuti) ed il c. piccolo (palazzo Fiorenzi e dintorni).

Si abbattè anche il monastero di S. Benedetto e S. Maria della Misericordia (v.).

V. anche Castellano del c.

BIBL. – ASCO, Coll. Pergamene, 23/1/1341, n. 106; 31/1/1341, nn. 107-109; 6/10/1365, n. 140; 23/11/1367, n. 148; 30/3/1374, n. 204. Talleoni, I, pp. 214, 276, 280. Massaccesi, p. 20. G3, p. 91.

 

Cassiano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.137), forse coincidente con l'omonima località verso Monte Zaro (v.).

BIBL. - Talleoni, I, p. 145 (con bibl.).

 

Castagneto (o Petroniano). Castello nel territorio medioevale di Osimo, presso la chiesa di S. Stefano. Non se ne trova più cenno dopo il 1312.

BIBL. - Libro Rosso, docc.XCVII-C. "Statuto 1308, IV, 45 ecc. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 379 s. Talleoni, I, p. 154 s. (con bibl.). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XIX.

 

Castagnoli, Alessandro (-1866). Figlio del medico condotto di Osimo, repubblicano. Partecipò a svariate prodezze. Nel 1854 fu in carcere ad Ancona per quattro anni per propaganda mazziniana. Morì in giovane età, combattendo per Garibaldi.

BIBL. - Diario di Cecconi. E. Costantini, Il decennio di occupazione austriaca in Ancona, Ancona, 1884, p. 212 s. G. Finali, Memorie, Faenza, 1954, p. 270 s. G2, p. 692.

 

Castel Baldo (o Castelbaldo). Castello medioevale osimano, sul Monte Castel Baldo (v.), confinante con Monte della Crescia (v.).Vi dovrebbero essere localizzate le cave per il materiale delle mura romane (v.).

Per le vicende medioevali, v. Monte della Crescia.

BIBL. - Libro Rosso, docc. VII, LI, LXXXIII, LXXXIV. Statuti, passim. Guarnieri, Miscuglio, B, p. 74. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 374 ss. Compagnoni, Memorie, II, pp. 112, 208 ss. Talleoni, I, p. 104, 153 s. (con bibl.), 177, 194, 196 ss.; II, p. 136. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XIX. L. Frezzini, Monte Cerno e C. B., Rocca S. Casciano, 1880. G2, p. 187 ss.

 

Castel Baldo, Monte

V. S. Ubaldo, Monte.

 

Castelfidardo (vern. Castellu). Fin dai primi anni del sec. III a. C. è testimoniato sul colle un pagus, del quale il Cecconi trovò diversi resti (ruderi, armi e monete repubblicane).

Il suo territorio faceva parte della colonia (v.) di Osimo; nella parte meridionale si sono trovate tracce di centuriazioni (v.). Nella prima metà del sec. VI d.C. il centro riprese vigore, quando vi pervennero in esilio alcuni Osimani, formandovi il Castrum Ficardum.

Nel 1196 dipende da Osimo (v. Inurbamenti).

Nel 1214 Aldobrandino d'este (v.) promette agli Osimani di distruggere C., obbligando i cittadini a stabilirsi ad Osimo, se non fosse stata ai patti stabiliti. Ma non se ne fece niente.

In due strumenti (1292 e 1397) si parla del passaggio della Padusa (v.) per il territorio di C.

Dopo il saccheggio del 1354 di fra Moriale (v.), si stabilì un patto fra C. ed Osimo, che doveva inviargli un podestà. Ciò durò fino al sec. XVII.

Per la navigazione interna, v. Musone e Padusa.

All'inizio del XV secolo diversi furono i contrasti di confine tra C. ed Osimo Si tentò una sistemazione il 5 dicembre 1412 e un'altra il 6 aprile 1427. Nello stesso secolo vi nacque Paride Ghiradelli (v.), vescovo di Osimo.

Nel 1447, conteso da Osimani e Recanatesi, passò alle dirette dipendenze della Chiesa (sentenza del Legato 4 settembre).

Nel 1528 C. chiede ad Osimo la prosecuzione di alcune agevolazioni economiche, in cambio accetta il podestà nominato dagli Osimani; Clemente VII nel 1533 conferma ad Osimo questo diritto.

Gli Statuti del 1571 contengono alcuni patti con Osimo. Tra il 1798 ed il 1799 faceva parte del Cantone del Musone (v.).

Nel 1860 alle Crocette si svolse la battaglia di C. (v.).

Nel 1871 si costituì il consorzio tra Osimo e C. per il brefotrofio (v.).

Nel 1893 abbinò il suo nome a quello della Stazione di Osimo.

Nel 1984 entrò a far parte della diocesi di Osimo.

Nel 1988 ha avuto il titolo di "città".

BIBL. - Libro Rosso, doc.XVIII. Statuti, passim. Breve di Clemente VII (25 agosto 1533). Riformanze, p. 184. Martorelli, pp. 3, 8 s., 70 ss., 98, 283, 288, 291, 294 ss. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 419 ss. Talleoni, I, pp. 91, 162 s., 168 ss. (con bibl.), 177, 180 s., 185 ss., 215, 282 s.; II, pp. 18, 21 ss., 57, 94, 97, 109 s., 118. G. Cecconi, La storia di C. (...), Osimo, Quercetti, 1879. C. Romiti, C. nei tempi antichi e nei tempi moderni, Firenze, 1910. L. Maraschini, Lettere malatestiane, Osimo, Quercetti, 1902. G2, pp. 299, 837. "Antenna", a. 1980, n. 6/7; 1984, n. 11; 1988, n.2; 1991, nn. 4, 8/9; passim.

 

Castelfidardo, Battaglia di (vern. Battaja de Castellu o delle Cruscette). Il 13 settembre 1860 si allontanarono da Osimo i gendarmi e gli ausiliari pontifici, mentre A. Bonfigli (v.) e V. Rossi (v.) prendevano il potere. Il 16, alle ore 5, arrivarono ad Osimo stanchissime le prime truppe piemontesi, che si appostarono fuori Porta Vaccaro, verso la Misericordia, a S. Sabino e all'Abbadia; due cannoni vennero piazzati a Piazzanuova. Alcune compagnie furono poi spostate a S. Biagio, dove il 17 respinsero un'uscita di pontifici (De Courten) da Ancona. Alle 10 (del 16) arrivarono da Jesi per le Casenove le altre forze della 7.a Divisione, mentre due battaglioni stremati di bersaglieri proseguirono per C. e le Crocette. Intanto le truppe pontificie, da Macerata, erano arrivate a Loreto.

Presso la selva delle Crocette avvenne lo scontro per due ore e mezza, con 88 morti pontifici e 62 piemontesi. Sembra che il Cialdini (v.), che era ad Osimo, non abbia fatto in tempo ad arrivare alle Crocette per lo scontro. Dopo del quale, i feriti furono trasportati nell'ospedale, nelle chiese e negli istituti dai cittadini.

Dal 21 settembre i Piemontesi si allontanarono da Osimo, preparandosi a prendere Ancona (29).

Il 17 settembre 1910 fu posta la lapide (ora sotto le Logge) per il cinquantesimo della b.

BIBL. - Narrazione della b. di C. e dell'assedio di Ancona, 1862. G. Monteverde, La b. di C., Milano, 1863. A. Bresciani, Lo zuavo pontificio, Roma, 1868. C. Persano, Diario politico privato militare nella campagna 1860-61, Torino, 1870. “Sent.”, a. 1881, nn. 37, 38; 1882, n. 10; 1883, nn. 39, 40; 1889, nn. 38, 39; 1890, n. 39. C. Pariset, C., Bologna, 1909. A. Vecchini, Per la b. di C., Ancona, 1912. A. Vigevano, La campagna delle Marche e dell'Umbria, Roma, 1923. G2, p. 891. G. Pasquali Marinelli, De pugna ad Castrumficardum, a cura di M. Morroni e M. Coltrinari, Ancona-Camerano, 1991.

 

Castellana, Domenico (Pesaro, 1914-Osimo, 1988). Autore, compositore di oltre 200 canzoni (Solitudine, Addio, Marì, l'inno dei Senza Testa, Maggio in fiore ecc.) e direttore di musica leggera. Attore (appartenne al GAD, v. Filodrammatiche), collaboratore di Radio Matassa (v.). Fu insegnante di Diritto ed Economia (1935-38) e Intendente di Finanza (1938-71).

BIBL. - G2, p. 1035. "Antenna", a. 1979, n. 6/7; 1988, n. 2; 1991, n. 1; 1995, n. 1; 1998, n. 1; 2000, n. 1.

 

Castellani, Andrea

V. Andrea da Montecchio.

 

Castellano del cassero Sotto il governo dei Malatesta (v.) aveva sei servi e sedici fiorini di stipendio.

BIBL. - Liber Offitiorum in "Studia Picena", I, 1944.

 

Castiglione, Giovanni Benedetto

V. Grechetto, Il.

 

Castiglioni, Giovanni (Milano, 1742-Osimo, 1815). Vescovo di Osimo (1808-15), cardinale. Già penitenziere maggiore di Pio VII, consultore della congregazione dell'Indice, censore della Sapienza, esaminatore dei vescovi. Essendo vescovo di Osimo, nel 1809 si rifiutò di recarsi a prestare giuramento a Milano presso il governo francese, che lo privò delle rendite.

BIBL. - Talleoni, II, p. 257. F. Fuina, Elogio funebre per le solenni esequie del card.G. C. , Ancona, 1815. G2, pp. 553, 602 s.

 

Catalani, Francesco (-Osimo, 1306). Religioso, osservante, sepolto presso i Conventuali.

BIBL. – Bartolomeo da Pisa, p. 278. Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 176. G2, p. 260.

 

Cataletto

V. Processione del Venerdì santo.

 

Catasto (vern. Catastrufu). Il c. del XIV secolo (3 voll.) si trova presso l'ASCO.

Nel 1720 Osimo venne obbligata dal governatore della Marca De Carolis a rinnovare il c.

Esistono: il c. del Franceschi-Buzzaccarini (1669-71), del Federici (1774),del Devoti (1788). Il C. Gregoriano è datato 1818 e segg. Il c. moderno si trova presso gli Uffici Finanziari ad Ancona.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 138, 141 ss., 149, 162, 165, 234. G. Donnini, Ricerche sul catasto di Osimo dei primi decenni del XIV secolo (tesi, Università di Firenze, 1959/60). G2, p. 459. F. Pirani, Osimo fra XIII e XIV secolo – Una ricerca tra le fonti normative e fiscali”(tesi, Università di Firenze, 1993/94).

 

Catiniano, Fondo Questo toponimo, derivato dalla gens Catinia, denominava il territorio dell'odierno Monte S. Pietro (v.).

BIBL. - Talleoni, I, p. 148.

 

Cattedra ambulante di Agricoltura Fu istituita ad Osimo nel 1928.

BIBL. - E. Battistelli, La rotazione novennale triciclica, Ancona, s.d. G2, p. 933.

 

Cattedra di enologia e agricoltura Nel 1899 venne trasferita da Cupramontana ad Osimo.

BIBL. - G2, p. 851.

 

Cattedrale di S. Leopardo (vern. Domu). Eretta per tradizione dal vescovo S. Leopardo (v.) nel IV sec., sulle rovine di un antico tempio pagano, situato forse sul Campidoglio (v.) della città (cfr. colonne e capitelli romani rinvenuti nel 1955). Venne da lui dedicata a S. Tecla (v.).

L'edificio venne ricostruito (VIII sec. ) dal vescovo S. Vitaliano (v.), che lo portò alle dimensioni dell'attuale navata centrale. Vennero poi aggiunte le navate laterali.

Il vescovo Gentile (sec. XII-XIII) (v.) apportò numerose aggiunte (abside, cripta dovuta al maestro Filippo, presbiterio e protiro), innalzando anche le pareti, e conferendole l'aspetto gotico.

Il vescovo Giovanni Uguccione (v.) fece aggiungere un'altra campata verso est. Altro innalzamento fu eseguito (1375) da Pietro II (v.).

Fino al secolo XX l'edificio subì numerosi altri interventi, di cui i principali sono: l’innalzamento della torre (1469); il rinnovo del muro a settentrione nel presbiterio (sec. XVI); il sopraportico esterno (1576); lo spostamento dell'altare maggiore da levante a ponente (sec. XVI); la porta orientale e la scala centrale per il presbiterio (1589); il completamento del campanile (1591); l’innalzamento della scala esterna (Galamini e Bichi, sec. XVII); il rinnovo del pavimento (Pallavicini) e l’imbianco delle pareti (Verospi e Pallavicini); il coro nel presbiterio (O. Spada); l’affresco dell'abside da parte di G.A. Lazzarini (v., sec. XVIII), poi sostituito da quello di Virginio Monti (v., sec. XIX); l’aggiunta dell'avancorpo verso la piazza con le cappelle di S. Giuseppe e della S. Spina (1840-45); le cappelle, a settentrione, del Crocifisso, della Madonna del Rosario e del Sacramento (1880-1916); il restauro del portico (1924); il rinnovo del coro (Fiorani); il rinnovo del pavimento (1955).

Nella Cappella della Spina si conserva la tela Ecce Homo di Sforza Compagnoni (v.).

Nel 1796 il Crocifisso medioevale fu visto muovere gli occhi.

Nel 1940 la C. venne dichiarata monumento nazionale. Venne restaurata nel 1955 e divenne basilica minore. Nel 1967 è di nuovo intitolata unicamente a S. Leopardo.

Nel 1990 si eseguì il consolidamento ed il restauro.

V. anche Cripta della C.; Sarcofagi della C.; Battistero della C.; Croce stazionale della C.; Galamini, Agostino; Guarnieri, Francesco; Scotti, Giovan Battista.

BIBL. - Statuti, passim. Guarnieri, Miscugli, A, pp. 187, 195, 207, 277; B, pp. 159, 189, 216. Martorelli, p. 40 s. G. A. Lazzarini, Relazione delle pitture fatte nell'abside della C. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1768. F. Vecchietti, Dissertazione in Compagnoni, Memorie, I, p. 437 ss. Compagnoni, Memorie, IV, p. 74 ss. L. Fanciulli, Di alcuni riti della C. di Osimo, Roma, 1805. Talleoni, II, p. 201 s. “Sent.”, a. 1885, nn. 67, 69; 1886, n. 12; 1904, nn. 37, 38; 1905, n. 1; 1907, n. 34. G. Cecconi, Il Duomo di Osimo, Osimo, Rossi, 1891. C. Costantini, Il Duomo di Osimo, in "Arte e Storia", 1892, n. 13. ASCO, Del. Cons., 27/4/1896, n. 38; 30/5/1896, n. 45; 15/9/1896, n. 79. Notizie storiche del prodigioso Crocifisso che si venera nella C. di Osimo e relazione delle feste centenarie celebrate nel luglio 1896, Osimo, Quercetti, 1896. L. Serra, L'arte nelle Marche dalle origini cristiane alla fine del gotico, Pesaro, 1922, p. 113 ss. “Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 5, 18, 19. C. Costantini, Il Duomo di Osimo, in "Rassegna Marchigiana", 1925, p. 283. C. Costantini, I restauri del Duomo di Osimo, in "Rassegna Marchigiana", a. 1926, n. 4, pp. 117-127. C. Costantini, Il Duomo di Osimo, in "Architettura e Arti Decorative", a. 1927 n. 1-2. N. Pavoni, Ricerche storiche intorno al Capitolo e alle Costituzioni della C. di Osimo (tesi, Pont. Università Lateranense, 1964). C. Costantini, Il Duomo di Osimo (monografia inedita presso BC). C. Grillantini, Per la solenne riapertura della Cattedrale-Basilica di Osimo, Ancona, 1956. “Antenna”, a. 1957, n. 2; 1968, n. 6/7; 1978, n. 3; 1981, n. 6/7; 1984, n. 10; 1990, n. 11; 1991, n. 11/12; 1993, n. 8/9;  1996, n. 6/7; 1998, nn. 2, 5. M. G. Gigli, Il Duomo di Osimo (tesina, Università di Urbino, 1961/62). Grillantini, Duomo. G2, pp. 461, 493, 513, 862 s., 926 s., 1025, 1027. C. Grillantini, Cimeli altomedievali nella C. di S. L. in Osimo, in DSPM, 1981, p. 443-51. L. Egidi, Il Crocifisso del Duomo di Osimo - Due secoli di eventi, Osimo, 1996. R. Graciotti, La cappella musicale della C. di Osimo, Roma, 1996. C. Barsanti, Il pavimento medievale del Duomo di Osimo, in AISCOM, Atti del III Colloquio, Bordighera, 1996. F. Bellucci, Il pavimento musivo del Duomo di Osimo (tesi, Università di Firenze, 1998/99). Egidi, Osimo, p. 50 ss. G. V. Gentili, Il duomo di Osimo, Osimo, Fondazione "Don Carlo", 2001.

 

Cavalieri del Lavoro osimani

V., fra gli altri, Augusto Sinibaldi (1839-1932), Sisinio Fagioli (1859-1926), Alessio Lanari (1884-1970).

 

Cavalieri di Vittorio Veneto Sono oltre 300 i c. osimani e vennero loro consegnate le insegne nel 1971.

BIBL. - "Antenna", a. 1971, n. 6/7; 1972, n. 1.

 

Cavallette (vern. Caallette). Invasero la campagna di Osimo nel 1526.

BIBL. - Martorelli, p. 417. Talleoni, II, p. 108. G2, p. 353.

 

Cavalli Medioevo - I c. sono citati molto spesso, assieme agli altri animali domestici, negli Statuti, dove si parla anche del c. del podestà.

Età attuale - V. Censimento Agricoltura 1990.

BIBL. - Statuti, passim. A. Fiumani, Alcune considerazioni sull'ereditarietà delle lesioni determinate dal lavoro nel c. (...), Osimo, Belli, 1910.

 

Cavallini, Giuseppe (sec. XIX). Fu assessore comunale, deputato della Congregazione di Carità e presidente della Banda. Tenne un discorso alla morte di Garibaldi (v.).

 

Cavallo, Stefano (S. Michele Salentino (BR), 1915-Milano, 1997). Artista; dal 1944 aveva tenuto la cattedra di Storia dell'Arte nel Liceo Classico di Osimo Visse gli ultimi anni a Milano.

BIBL. - Mostra d'arte - Palazzo Baldeschi Balleani 12-27 luglio 1947, Osimo, Scarponi, 1947. “Antenna”, a. 1997, n. 10.

 

Cavallotti, Felice (Milano, 1842-Roma, 1898). Giornalista, uomo politico, deputato, scrittore. Venne ad Osimo il 23 dicembre 1891 e il 23 ottobre 1892. Il 19 marzo 1899 si scoprì la sua lapide sul lato meridionale della torre civica, spezzata nel 1935.

BIBL. – “Sent.”, a. 1891, n. 52; 1892, n. 43; 1899, nn. 12-14. G2, pp. 807, 813, 948.

 

Cavaticcio

V. Borgo C.

 

Cave (vern. Cae). Le c. di Monte della Crescia, Castel Baldo e S. Stefano dovrebbero aver fornito l'arenaria per la costruzione delle mura romane.

 

Ceccone di Muzio Francione (Osimo, sec. XIV). Nel 1383, d'accordo con Pretello di Cecco (di Ancona), entrò con una banda da Porta S. Giacomo, mentre Borgaruccio entrava con altri da Porta Musone. Assaltarono la Cattedrale ed il Cassero, rubando ed uccidendo. In due giorni gli Osimani se ne liberarono, aiutati da uomini di Recanati, Montefano e Filottrano.

BIBL. - Martorelli, p. 206. Talleoni, I, p. 279 s. G2, p. 278.

 

Cecconi, Giosuè (Osimo, 1814-1902). Figlio di un canapino. Favorì la causa italiana. Appoggiò la Società di Mutuo Soccorso, compilò lo statuto della Società Operaia. Incentivò scuole private e serali per operai, diresse le elementari e le tecniche. Autore di svariati scritti (monografie storiche, discorsi, inni, sonetti, odi ecc.), tra i quali: un diario osimano saltuario dal 1849 al 1878 (ms. presso BC); Letture popolari compilate ad uso delle scuole serali (...), Osimo, 1866; Elogio funebre del principe don Rinaldo Simonetti, Osimo, Quercetti, 1870; Intorno all'antica lamina di S. Leopardo, Osimo, Quercetti, 1872; I due fratelli Lippaccio ed Andrea Gozzolini da Osimo, Osimo, Quercetti, 1873; Cenni storici genealogici della Famiglia Simonetti di Osimo, Osimo, Quercetti, 1876; La famiglia Sinibaldi di Osimo, in "Giornale Araldico", Pisa, 1877; Sinigaglia liberata dall'oppressione del conte Gottiboldo, Fermo, 1877; Il monte S. Pietro (...), Osimo, Quercetti, 1878; Carte diplomatiche osimane in C. Ciavarini, Collezione di documenti storici (...), vol.IV, Ancona, 1878; Gli uomini illustri della famiglia Briganti B. di Osimo vissuti nel secolo decimonono - Commentario, Osimo, Quercetti, 1879; La storia di Castelfidardo (...), Osimo, Quercetti, 1879; Per l'apertura in Osimo dell'Asilo di Mendicità, Osimo, Quercetti, 1881; Lionetta Leopardi, Osimo, Rossi, 1883; Vita e fatti di Boccolino Guzzoni da Osimo, Osimo, Rossi, 1889; Il Duomo di Osimo, Osimo, Rossi, 1891; Memorie storiche della Madonna della Misericordia; Osimo, Rossi, 1892; Lo stemma e la bandiera di Osimo, Osimo, Quercetti, 1894.

BIBL. – ASCO, Del. Cons., 22 dicembre 1883, n. 129. “Sent.”, a. 1889, n. 25; 1891, n. 8; 1894, n. 3; 1902, n. 7. Spada, Bibliografia, s. v. C. Romiti, Sul feretro di G. C., Osimo, Rossi, 1902. L. Duranti, G. C. cronista e storico osimano del secolo XIX (tesi, Università di Urbino, 1968/69).

 

Cecconi, Luigi (sec. XIX). Commerciante presso il quale il Comune acquistava le fave per le Cucine Economiche (v.).

 

Cecconi, Tipografia Successe alla t. Belli, che chiuse nel 1969, negli stessi locali in Via Drogone. Successivamente traslocò in Via P. Compagnoni, poi in Via C. Colombo.

BIBL. - "Antenna", a. 1990, n. 3.

 

Cecconi, Vincenzo (Osimo, 1884-Roma, 1951). Aderì al Partito Popolare, su posizioni di sinistra, contrario a collaborare col governo Mussolini. Subì diverse persecuzioni. Nella Resistenza appartenne al movimento clandestino della DC. Fu redattore di "Libertas", stampato a Osimo poco prima della liberazione. Fu membro del CNL nazionale. Arrestato dai nazisti nel 1944, fu liberato dagli Alleati. Deputato (1948).

BIBL. - "Antenna", a. 1979,  n. 5; 1985, n. 2. Dizionario storico del movimento cattolico in Italia, v. III, Torino, 1984. G2, p. 1041. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Celano, Conti di (sec. XIII). Alla morte di Azzo VI d'este (v.) (1212), tentarono di impadronirsi della Marca d'Ancona, ma il figlio dell'este, Aldobrandino (v.), lo impedì.

 

Celli, Monte Località nominata negli Statuti nella zona di Monte S. Pietro.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Cellulas Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.157).

 

Censimento Agricoltura 1990 * Aziende per forma di conduzione - Conduzione diretta del coltivatore: 795, di cui 780 con sola manodopera familiare, 8 con manodopera familiare prevalente, 7 con manodopera extrafamiliare prevalente. Conduzione con salariati e/o compartecipanti: 127. Conduzione a colonia parziaria appoderata (mezzadria): 39. Totale generale: 961.

* Superficie agricola utilizzata per forma di conduzione - Conduzione diretta del coltivatore: ha 3.983,47. Conduzione con salariati e/o compartecipanti: ha 3.152,89. Conduzione a colonia parziaria appoderata (mezzadria): ha 214,37. Totale generale: ha 7.350,73.

* Aziende per classe di superficie agricola utilizzata - Meno di ha 1: 143; ha 1-2: 162; ha 2-5: 328; ha 5-10: 184; ha 10-20: 81; ha 20-50: 40; ha 50-100: 14; ha 100 ed oltre: 8. Totale: 961.

* Superficie agricola utilizzata per classe di superficie agricola utilizzata delle aziende - Meno di ha 1: ha 83,03; ha 1-2: ha 232,88; ha 2-5: ha 1.041,45; ha 5-10: ha 1.264,31; ha 10-20: ha 1.093,86; ha 20-50: ha 1.152,09; ha 50-100: ha 972,95; ha 100 ed oltre: ha 1.510,16. Totale: ha 7.350,73.

* Superficie aziendale secondo l'utilizzazione dei terreni - Superficie agricola utilizzata: seminativi ha 6.948,42; coltivazioni permanenti: ha 318,49; prati permanenti e pascoli: ha 83,82; totale: ha 7.350,73. Pioppete: ha 12,97. Boschi: ha 167,38. Altra superficie: ha 694,52. Superficie totale: ha 8.225,60.

* Aziende con seminativi per principali coltivazioni praticate - Cereali: totale aziende 748; totale superficie a cereali ha 3.933,97. Frumento: aziende 633; superficie a frumento ha 3.197,46. Coltivazioni ortive: aziende 154; superficie a coltivazioni ortive ha 326,24. Coltivazioni foraggere avvicendate: aziende 398; superficie a foraggere avvicendate ha 494,66.

* Aziende con coltivazioni legnose agrarie per principali coltivazioni praticate - Vite: aziende 472; superficie ha 248,69.. Ulivo: aziende 233; superficie ha 47,49. Fruttiferi: aziende 42; superficie 17,81.

* Aziende con vite secondo la natura della produzione - Uva da vino: totale 472, di cui 28 per vini DOC e DOCG, 456 per altri vini. Uva da tavola: 2. Totale: 474.

* Superficie a vite secondo la natura della produzione - Uva da vino: totale ha 248,42, di cui ha 51,87 per vini DOC e DOCG e ha 196,55 per altri vini. Uva da tavola: ha 0,27. Totale generale: ha 249,19.

* Aziende che praticano l'irrigazione e relativa superficie irrigabile ed irrigata per forma di approvvigionamento e sistema di irrigazione - Totale: 320. Superficie irrigabile ha 1.489,01, irrigata ha 810,22. Forma di approvvigionamento: indipendente 314, dipendente 6. Sistema di irrigazione: aspersione 191; scorrimento 103; altro sistema 71.

* Aziende con allevamenti: 682.

* Aziende con bovini: 152 con 1.795 capi e 382 vacche.

* Aziende con suini: 329 con 2.340 capi.

* Aziende con ovini: 77 con 402 capi.

* Aziende con caprini: 11 con 28 capi.

* Aziende con equini: 13 con 52 capi.

* Aziende con allevamenti avicoli: 640 con 369.367 capi.

* Giornate di lavoro delle varie categorie di manodopera agricola - Conduttore 62.940; coniuge: 23.003; altri familiari: 10.910; parenti: 3.315; operai a tempo indeterminato: 10.942; operai a tempo determinato: 11.388; totale 122.498.

* Aziende secondo l'attività lavorativa aziendale ed extraziendale del conduttore - Esclusivamente presso l'azienda: 662. Prrevalentemente aziendale: 20, di cui 13 in Agricoltura, 4 nell'Industria e 3 in altri settori. Prevalentemente extraziendale: 259, di cui 29 in Agricoltura, 78 nell'Industria e 152 in altri settori.

* Aziende che utilizzano i principali mezzi meccanici di uso agricolo in proprietà - Trattrici: aziende 596, mezzi 883. Motocoltivatori: aziende 519, mezzi 621. Apparecchi per l'irrorazione e la lotta antiparassitaria: aziende 194, mezzi 201. Raccoglitrici-trinciatrici: aziende 16, mezzi 17.

BIBL. - Fonte ISTAT.

 

Censimento Industria, Commercio, Servizi e Artigianato 1981 Dati rilevati:

* Imprese industriali ed artigiane: 1.513, con 4.386 addetti.

* Attività Commerciali: 796, con 1.773 addetti.

* Servizi: 419, con 1.272 addetti.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1982, n. 3.

 

Censimento Industria e Servizi 1991 * Imprese: 1.691 (di cui 738 artigiane con 2.423 addetti); addetti: 7.203.

* Istituzioni: 21; addetti: 870.

* Unità locali delle imprese e delle istituzioni: 1973; addetti: 8.918.

* Addetti alle unità locali delle imprese e delle istituzioni - Indipendenti: 2.727 (di cui 1.953 maschi). Dipendenti dalle imprese: 4.693 (di cui 3.081 maschi). Dipendenti dalle istituzioni: 1.498 (di cui 576 maschi).

* Totale addetti: 8.918 (di cui 5.610 maschi, pari al 62,9 %).

Addetti ogni 100 abitanti: 31,9.

BIBL. - Fonte ISTAT.

 

Censimento Popolazione 1981 Dati rilevati in base alle dichiarazioni dai residenti:

* Abitazioni occupate: 7.256.

* Abitazioni non occupate: 1.226.

* Famiglie e convivenze: 8.065.

* Popolazione residente: 26.102, di cui maschi: 12.579; femmine: 13.423.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1982, n. 3.

 

Censimento Popolazione 1991

Dati principali riferiti ai residenti:

* Totale residenti: 27.938; di cui maschi 14.204. Densità: 265 ab/kmq.

* Maschi - Celibi: 6.379; coniugati: 7.337; separati: 75; divorziati: 49; vedovi: 364.

* Femmine - Nubili: 4.663; coniugate: 7.352; separate: 83; divorziate: 42; vedove: 1.594.

* Classi di età- Meno di 5 anni: 1.340; 5-9 anni: 1.384; 10-14 anni: 1.719; 15-24 anni: 3.923; 25-34 anni: 4.426; 35-44 anni: 3.940; 45-54 anni: 3.474; 55-64 anni: 3.290; 65-74 anni: 2.442; 75 e più: 2.000.

* Forniti di titolo di studio - Totale: 22.023; laureati: 945; diplomati: 4.699; con licenza media inferiore: 7.103; con licenza elementare: 9.276.

* Alfabeti privi di titolo di studio: 3.943 (dei quali 1.520 hanno età superiore a 64 anni).

* Analfabeti: 350 (dei quali 236 di età superiore a 64 anni).

* Popolazione attiva - Totale: 12.696; occupati: 11.673; disoccupati: 583; in cerca di prima occupazione: 440.

* Popolazione non attiva - Totale: 15.242; casalinghe: 3.409; studenti: 1.952; ritirati dal lavoro: 4.710; altri: 5.171.

* Popolazione attiva in condizione professionale per attività economica - Agricoltura, caccia, silvicoltura: 575; pesca, piscicoltura e servizi connessi: 18; estrazione di minerali: 8; attività manifatturiere: 4.195; produzione e distribuzione di energia: 41; costruzioni: 1.136; commercio, riparazione autoveicoli e beni di consumo: 2.002; alberghi e ristoranti: 318; trasporti, magazzinaggio e comunicazioni: 647; intermediazione monetaria e finanziaria: 208; affari immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e altro: 528; P. A. e difesa, assicurazione sociale obbligatoria: 838; istruzione: 658; sanità e altri servizi sociali: 676; altri servizi pubblici, sociali e personali: 347; servizi domestici presso famiglie e convivenze: 61.

* Popolazione attiva in condizione professionale per attività economica, sesso e classe di età (14-19 anni) - Agricoltura: 7 (maschi 3); industria: 321 (maschi 186); altra attività: 111 (maschi 57); totale: 439 (maschi 246).

* Popolazione attiva in condizione professionale per attività economica, sesso e classe di età (20-29 anni) - Agricoltura: 58 (maschi 38); industria: 1.662 (maschi 966); altra attività: 1.519 (maschi 779); totale: 3.239 (maschi 1.783).

* Popolazione attiva in condizione professionale per attività economica, sesso e classe di età (30-54 anni) - Agricoltura: 301 (maschi 178); industria: 2.965 (maschi 1.957); altra attività: 3.998 (maschi 2.377); totale: 7.264 (maschi 4.512).

* Popolazione attiva in condizione professionale per attività economica, sesso e classe di età (55 e più anni) - Agricoltura: 227 (maschi 180); industria: 432 (maschi 380); altra attività: 655 (maschi 456); totale: 1.314 (maschi 1.016).

* Imprenditori e liberi professionisti per attività economica e sesso - Agricoltura: 45 (maschi 32); industria: 278 (maschi 235); altra attività: 511 (maschi 374); totale: 834 (maschi 641).

* Lavoratori in proprio per attività economica e sesso - Agricoltura: 313 (maschi 212); industria: 811 (maschi 627); altra attività: 1.082 (maschi 724); totale: 2.206 (maschi 1.563).

* Soci di cooperative per attività economica e sesso - Agricoltura: 12 (maschi 6); industria: 35 (maschi 28); altra attività: 67 (maschi 30); totale: 114 (maschi 64).

* Coadiuvanti per attività economica e sesso - Agricoltura: 22 (maschi 6); industria: 50 (maschi 20); altra attività: 146 (maschi 48); totale: 218 (maschi 74).

* Dirigenti per attività economica e sesso - Agricoltura: 3 (maschi 3); industria: 46 (maschi 43); altra attività: 105 (maschi 81); totale: 154 (maschi 127).

* Direttivi, quadri, impiegati per attività economica e sesso - Agricoltura: 21 (maschi 16); industria: 586 (maschi 330); altra attività: 2.083 (maschi 994); totale: 2.690 (maschi 1.340).

* Altri lavoratori dipendenti per attività economica e sesso - Agricoltura: 177 (maschi 124); industria: 3.574 (maschi 2.206); altra attività: 2.289 (maschi 1.418); totale: 6.040 (maschi 3.748).

* Famiglie residenti e componenti per ampiezza della famiglia - Famiglie con componenti: 1 (1.231), 2 (2.108), 3 (2.241), 4 (2.200), 5 (826), 6 (340), 7 o più (80).

* Nuclei familiari per tipo di nucleo - Coppie senza figli: 2.116; coppie con figli: 5.073; padri con figli: 219; madri con figli: 539; totale: 7.947.

* Abitazioni occupate: 8.915; superficie mq 909.622.

* Stanze: 44.848.

* Abitazioni occupate e stanze per titolo di godimento - Proprietà, usufrutto o riscatto: 6.876 abitazioni, 35.565 stanze. Affitto o subaffitto: 1.367 abitazioni, 6.086 stanze. Altro titolo: 672 abitazioni, 3.197 stanze.

* Abitazioni occupate per epoca di costruzione - Prima del 1919: 1.200; 1919-1945: 1.559; 1946-1960: 1.083; 1961-1971: 1.680; 1972-1981: 2.241; 1982-1986: 682; dopo il 1986: 470.

* Abitazioni non occupate: 760 con stanze 3.865.

* Abitazioni non occupate per motivo della non occupazione - Utilizzate per vacanza: 179; utilizzate per lavoro e/o studio: 92; utilizzate per altri motivi: 89; non utilizzate: 400.

* Centri abitati: 14 (popolazione residente: 23.144, famiglie 7.671).

* Nuclei: 6 (popolazione residente: 532, famiglie 151).

* Case sparse - Popolazione residente: 4.262, famiglie 1204, abitazioni : 1.467.

V. anche Popolazione.

BIBL. - Fonte ISTAT.

 

"Centenario verdiano, Il" Numero unico uscito nel settembre 1913 in occasione della rappresentazione dell'Aida al teatro La Nuova Fenice.

BIBL. - G3, p. 801. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 72.

 

Centonarii

V. Corporazioni romane.

 

Centro Dal 1945 al 1995, con esclusione dell'amministrazione Montanari (1947-50), si ebbero amministrazioni di C., con maggioranza assoluta della D.C.

V. Democrazia Cristiana e Partito Popolare Italiano.

 

Centro di Ascolto Sorto nel 1988, è organizzato dalla Caritas Diocesana e vi converge il volontariato locale. La sua sede è in Piazza Duomo, 6. Ha la Casa di Accoglienza per gli immigrati a S. Palazia.

BIBL. - "Antenna", a. 1988,  n. 11; 1992, n. 3; 1994, n. 10.

 

Centro Diurno Venne istituito nel 1989 presso la Casa di riposo P. Benvenuto Bambozzi in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune, come luogo di ritrovo per le persone anziane di Osimo.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1989, n. 1/2. “Antenna”, passim. Egidi, Assistenza, p. 165.

 

Centro di Lettura Venne aperto nel novembre 1964 presso il Convento di S. Francesco, sotto la direzione del maestro D. M. Milone (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1965,  n. 1.

 

Centro Missionario Sorse per iniziativa di Marietta Simoncini. La sua sede, inizialmente in Piazza Duomo 6, attualmente si trova presso il Villino Verde (v.). Destina i suoi aiuti, che si concretizzano tramite mostre missionarie, adozioni a distanza, raccolta di prodotti e abbigliamenti, ad alcuni paesi del Terzo Mondo.

BIBL. – “Antenna”, a. 1993, n. 10; 1994, n. 1; 1997, n. 1.

 

Centro Sociale Ricreativo per Anziani Sorse nel 1991 nei locali ex-ECA in Via S. Filippo ad opera dell'Assessorato ai Servizi Sociali e dei sindacati di categoria.

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 2; 1999, n. 4; 2000, n. 3.

 

Centro Storico In senso ampio si può intendere la parte di abitato compresa entro le mura romane e medioevali. In senso più ristretto riguarda le due piazze centrali (P. del Comune e P. Boccolino), il Corso G. Mazzini fino a Piazza Dante, e, verso ovest, il Gomero con Piazzanova. A metà degli anni Ottanta il Comune previde una serie di incentivazioni e finanziamenti per il risanamento del C. S.

BIBL. - "Antenna", a. 1985,  n. 12; 1986, n. 1; 1987, nn. 1, 2, 5; 1988, nn. 5, 6/7; 1989, n. 2; 1991, nn. 4, 11/12; 1993, n. 3; 1996, n. 3; 1997, n. 1; passim.

 

Centro Studi Sociali Sorto nel 1975 per iniziativa di un gruppo di cattolici moderarti, con finalità culturali, sociali e politiche.

BIBL. - "Antenna", a. 1975,  nn. 11, 12; 1976, nn. 2, 4; 1979, nn. 5, 12; passim.

 

Centuriazioni Si rilevano tracce di c. romane nella valle del Musone, tra Casenove e Campocavallo (con riferimento alla via Trea-Auximum e a quella di Jesi), a sud di Castelfidardo e presso la foce del Musone. Nel Liber coloniarum (Lachmann, p. 258) si ha: "Ager Anconitanus, Ager Auximatis limitibus graccanis est assignatus: Numanatis ager ea lege qua et ager Auximatis".

V. Romana, Colonia.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 33. "Antenna", a. 1981, n. 4.

 

Ceppeto Contrada tra il ponte di S. Valentino ed il Borgo S. Giacomo, nominata fino al XIV sec.

V. anche Chiesa di S. Giovanni del Ceppetto.

BIBL. - Massaccesi, p. 60.

 

Cereniano Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (n.115).

 

Cereria Fu aperta verso il 1905 nel palazzo Buttari-Caccianemici (v.), in via Cassero.

BIBL. - G2, p. 884.

 

Ceresani, Angelo e Domenico (sec. XIX). Carbonari ad Osimo nel 1820.

V. Carboneria.

BIBL. - P. Giangiacomi in "L’Ordine”, 6 ottobre 1916.

 

Cerisiano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.116).

 

Cerlino (Castelfidardo, sec. XIV). Giudice e rettoredi Osimo (1323-1325).

BIBL. – Statuto del 14 gennaio 1323 e del 1325.

 

Cerlongo Località della diocesi (v.) medioevale di Osimo, in territoriodi Filottrano.

Nel 1250 Osimo approva la cessione di C. a Cingoli, concessa dal card.Pietro Capocci (v.). Nel 1305 il rettore della Marca, Rambaldo, autorizza la costruzione del castello.

Gli Statuti impongono agli abitanti di C. di trasferirsi a S. Faustino (v.).

BIBL. – ASCO, Cartula castri Cinguli, in Libro Rosso. Coll. Pergamene, 8 marzo 1305, n. 79. Statuto1308, III, 314. Martorelli, p. 139 s. Fanciulli, Osservazioni, I, p.355 s. Talleoni, I, pp. 139, 214, 250. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XIX.

 

Cerno Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.127).

V. Cerno, Monte.

 

Cerno, Monte Già denominato M. Lavini, M. S. Savino e M. delle Grotte. Altura ad est di Monte Castel Baldo, m 335 s.l.m. Il nome M. C. era già attribuito al M. della Crescia (v.).

Per le vicende del castello medioevale, v. M. della Crescia.

Vi sorgeva la chiesa di S. Savino (v.).

BIBL. - Libro Rosso, docc.VII, XII, LIV, LXXXIII, LXXXIV. Statuti, passim. G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890, p. 11. G2, p. 187 ss.

 

Cerpegnano (o Cerpeniano). Località medioevale nel comitato osimano.

BIBL. - G. Avarucci (a cura di), Liber Iurium dell'episcopato e della città di Fermo (977-1266), Ancona, 1996, II, p. 522.

 

Cerqua (o Quercia). Castello e villa medioevale di Filottrano (v.), causa di liti e incidenti con Osimo Il cardinale Anglico fu incaricato di comporre la vertenza con breve del 1 agosto 1369, ma i filottranesi la appellarono il 29 marzo 1371. Il 4 marzo 1373 si ebbe la sentenza definitiva dal cardinal Capocci.

Aveva una chiesa intitolata a S. Maria.

BIBL. - Libro Rosso, c. II v. Statuti, passim. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 361 s. Compagnoni, Memorie, III, p. 241 s. Martorelli, p. 174 ss. Talleoni, I, p. 141 s. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XX. G2, p. 271.

 

Cerquetella Località medioevale già esistente verso Monte Torto.

BIBL. - Statuto 1308, V, 153. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 383 s. Talleoni, I, p. 156 (con bibl.), 310. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XX.

 

Cerqueto Località medioevale nel comitato osimano.

BIBL. - G. Avarucci (a cura di), Liber Iurium dell'episcopato e della città di Fermo (977-1266), Ancona, 1996, II, p. 522.

 

Cerquetti, Alfonso (Montecosaro, 1827-Osimo, 1905). Si laureò in Lettere. Repubblicano. Filologo, pubblicò tra l'altro: Saggio di esercitazioni filologiche (Bologna, 1865), gli Studi lessicografici e filologici (Forlì, 1868), Correzioni e giunte al vocabolario degli Accademici della Crusca (Forlì, 1869) e altre aggiunte. Dal 1877 insegnò al Campana per 15 anni. Nel 1880, dopo un discorso tenuto ad Ancona, rinunciò alla politica. Curò il testo dei Promessi sposi per la Hoepli (1896). Pubblicò anche quattro volumi di suoi epigrammi (Dugento epigrammi, Torino, 1900; Nuovi epigrammi politici, sociali e morali, Perugia, 1901; Trecento nuovi epigrammi, Milano, 1903) e un'edizione del Parini.

BIBL. – “Sent.”, a. 1880, n. 8; 1889, n. 30; 1905, n. 9. A. C., Osimo, La Picena, 1906. C. Romiti, A. C., in Annuario del R. Liceo Ginnasio Campana 1924-25, (con bibl.). C. Romiti, A. C. – Studi e ricordi biografici e letterari, Osimo, La Picena, 1926. Commemorazione solenne di A. C., Macerata, 1930. C. Romiti, Commemorazione di A. C., Osimo, Scarponi, 1931. Romiti, Istituto Campana, p. 171 ss. G. Petronio, Dizionario enciclopedico delle lettere italiane, Bari, 1966. Grillantini, Saggi, p. 160 ss. Dizionario biografico degli italiani, s. v. G2, p. 773 s.

 

Cerrito Toponimo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.139).

 

Cerro Longo Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.116).

 

Cervidone Castello in territorio di Cingoli della diocesi (v.) medioevale di Osimo Venne tolto ad Osimo dal papa dopo i fatti di Federico II. Nel 1308 Osimo ordina di distruggerlo.

BIBL. – ASCO, Coll. Pergamene, 13 agosto 1274, n. 51; Statuto 1308, IV, 26. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 349 s. Talleoni, I, p. 137 s. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XIX.

 

Cesa Località ad est e a sud di S. Stefano, fino al ponte S. Valentino, presso Castagneto (v.). Aveva una chiesa parrocchiale (S. Maria).

Nel suo territorio si svolse lo scontro fra Osimo e Ancona nel 1476 ("battaglia del porco", v.).

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, I, p. 379 s. Talleoni, I, p. 155 (con bibl.); II, p. 30. Massaccesi, p. 117. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XX.

 

Cesare, Gaio Giulio (Roma, 100-44 a. C.). Durante la guerra civile, nel 49 a. C., C., passato il Rubicone e occupate Rimini, Pesaro ed Ancona, si diresse personalmente con la XIII legione verso Auximum. Azio Varo, che aveva il presidio della città, fuggì con le sue coorti e venne sopraffatto da C., anche per la defezione dei Pompeiani che erano passati dalla sua parte. Il vincitore si mostrò generoso e promise un premio agli Osimani per l'aiuto ricevuto (“Auximatibus agit gratias seque eorum facti memorem fore pollicetur”).

Gli è intitolata una delle due Scuole Medie.

BIBL. - Cesare, De bello civili, I, 11-13. Lucano, Farsaglia, II, vv.463-65. Onofri, Notitiae, p. 42 ss. Martorelli, p. 15 s. Compagnoni, Memorie, I, p. XLVI s. Talleoni, I, pp. 21 s., 37, 45. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 28 ss. G2, p. 79 ss.

 

Cesari, Zenocrate (Osimo, 1811-1884). Già alunno del Campana, si laureò in giurisprudenza a Roma. Fu segretario comunale dal 1840, deputato alla Costituente romana (1849). Con la restaurazione, fu condannato all'esilio perpetuo. Scappò in Piemonte dove lavorò col Cavour e collaborò a diversi giornali liberali ("Frusta", "Risorgimento", "Cimento", "Gabinetto di lettura"). Nel 1862 ritornò ad Osimo, dove fu notaio ed anche sindaco (1863 e 1879-80).

Autore di Nei funerali del comm. Andrea Bonfigli, Osimo, Quercetti, 1881.

BIBL. - E. Ippoliti, Onoranze rese al cav. Z. C. (...), Osimo, Quercetti, 1884. A. Ippoliti, De Z. C. commentariolum, Osimo, Rossi, 1884. “Sent.”, a. 1879, n. 13; 1884, nn. 9, 10; 1985 n. 15; 1901, n. 1. M. Rosi, Dizionario del Risorgimento nazionale, Milano, 1930-37, s. v. Dizionario biografico degli italiani, s. v. F. Ferraris, Z. C. e il Cimento (tesi, Università di Torino, 1967/68). C. Pierpaoli, Z. C. (tesi, Università di Urbino, 1969/70). G2, p. 645 s. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Cesiano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.125).

 

Cherubini, Niccolò (Osimo, sec. XVII). Cappellano organista, membro dei Sorgenti (Indefesso). Autore di Sacrae cantiones quae 2-4 vocibus concinuntur cum basso ad organum (Venezia, 1629), Sacri concentus 2-4 vocibus cum organo concinendi, una cum litaniis B. V. M. (Venezia, 1640).

BIBL. - Claudi, Dizionario, s. v. A. Basso (a cura di), Dizionario Enciclopedico Universale della musica e dei musicisti – Le biografie, Torino, 1992, s. v. Graciotti, La cappella musicale, p. 62.

 

Chiaraluce, Giuseppe (sec. XX). Segretario politico del Fascio di Osimo (1928).

BIBL. - G3, p. 523.

 

Chiesa (vern. Chiese). Per l'Antichità, v. Paleocristiana, Età.

Per il Medioevo, essendo le vicende della C. intrecciate con quelle civili, v. Medioevale, Età Alto-.

Nel 1309 si approva la norma per la quale tutte le delibere dei Consigli, lesive dei diritti della C., siano annullate.

Nei secc. XVI-XVII, accanto a pochi preti molto istruiti (G. Baldi, A. Onofri), l'ignoranza del clero era elevata, tanto che il visitatore apostolico Pacini (v.) rilevava in alcuni parroci l'ignoranza dei dieci Comandamenti, del Credo ecc.

Il Fiorenzi proibì ai preti (4 febbraio 1591) di mascherarsi e partecipare ai balli. Nel 1656 (15 settembre) il Bichi prescrisse loro di portare la tonsura e l'abito talare almeno al mattino e nel 1663 proibì loro di portare parrucche, anelli e altre vanità.

Nel XVIII sec. il clero era perlopiù dedito agli studi profani o alla vita frivola del tempo. Il Compagnoni gli vietò di giocare a dadi, specie con le donne, e di portare il soprabito di colore (sopratodos).

Intanto veniva meno il secolare senso di ubbidienza alla C. e iniziava l'insofferenza. La C. interveniva anche nel settore sociale con le disposizioni sinodali. Le classi povere e ignoranti si adattavano ad esse, fruendo delle elargizioni della C. (v. Monti frumentari e di pietà). Il ceto medio, scarso numericamente, era senza ambizioni né prospettive. La vita sociale ristagnava sotto il paternalismo e la consuetudine.

Nel periodo francese avvenne una frattura tra società e C., rinsaldata presto dalla Restaurazione e ritornata negli anni 1817 e seguenti, aggravatasi nel 1848-49 e più nel 1859-60.

Dopo l'occupazione francese (v.) le proprietà degli enti ecclesiastici erano passate da 623.858 scudi di estimo a 357.010.

Dopo il 1876, con la massoneria al potere ed il socialismo che conquista le masse, la detta frattura tra C. e società è completa.

La C. poi riconquista terreno con le società operaie, i circoli, le associazioni di Azione Cattolica.

V. anche Diocesi; Società di Previdenza e Mutuo Soccorso nel clero.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. LXXIX ss.; IV, p. 71 ss. V. Strongaronne, S. Stefano protomartire lapidato la seconda volta - Contro i preti in genere (...), Osimo, Rossi, 1881. Società di Previdenza e Mutuo Soccorso nel clero Osimo, Regolamento, Osimo, Quercetti, 1889. G2, pp. 430, 484 ss., 496 s. G. Gatella, Osimo postridentina nell'età di Sisto V, in Le diocesi delle Marche in età sistina, “Studia Picena”, n. 52-53, pp. 295-336. N. Pavoni, La riforma del Clero secolare operata nella Diocesi di Osimo nella seconda metà del sec. XVI (tesi, Pont. Università S. Tommaso di Roma, 1964). "Antenna", a. 1969, n. 12. E. Orsetti, Vita ecclesiastica di Osimo nel Settecento (tesi, Università di Urbino, 1975/76).

 

Chiesa dell'Addolorata

V. C. di S. Maria A.

 

Chiesa dell'Addolorata di Campocavallo (vern. Chiese dell'Addulurada de Campucaallu). Dopo il cosiddetto prodigio del 1892 (movimento degli occhi dell'immagine dell'Addolorata), si costruì il santuario (1892-1913), su progetto dell'architetto C. Costantini (v.). Tra il 30 ed il 31 marzo 1938 venne rubata l'immagine dell'A. con i gioielli, poi ritrovata. Nel 1948 vennero i Servi di Maria (v.), che vi rimasero fino al 1986.

La c. è a tre navate, con cupola (alta m 47) e ampio portico sulla facciata. Lo stile fu detto "neolombardo" dal Costantini, basato sull'arco a sesto rialzato. La pianta è a croce latina, con cinque absidi.

BIBL. – “Sent.”, a. 1892, nn. 25-29, 31. “L’Eco della devozione alla Madonna”, 1892-. La Madonna di C. I miracoli e la scienza, Ancona, 1892. Alcune comparazioni dell'Immagine miracolosa della SS. Vergine de’ sette dolori che si venera in C., Osimo, Quercetti, 1895. Meraviglie della SS. Vergine de’ sette dolori di C. presso Osimo narrate dalla 'Civiltà Cattolicà di Roma, Osimo, Santuario, 1901 e 1903. B. Quatrini, Nella solenne apertura del santuario di C., Osimo, Santuario, 1906. C. Costantini, La chiesa di C., in “Eco della devozione all'Addolorata di C.”, n.156-157, 1906. Dialogo sui fatti della SS. Vergine A. di C., Osimo, Tipografia del Santuario, 1906. The marvels of the mother of dolours of C., C., Santuario, 1907. Las maravillas de la SS. Virgen de los Dolores de C. (...), C., Santuario, 1911. Le meraviglie della SS. Vergine de’ sette dolori di C. (...), Osimo, Tipografia del Santuario, 1914. Massaccesi, p. 125 ss. Brevi cenni storici sulle origini del culto alla B. V. A. in C. (Osimo) e sommaria descrizione del suo santuario, Osimo, Scarponi, 1943. G2, p. 952. B. Zanirato, L’origine del Santuario della B. Vergine Addolorata di Campocavallo. Fatti e documentazione (tesi, Università Pont. Marianum di Roma, 1977). M. Cecconi, P. Sconocchini, Il santuario di C. Storia - Arte - Tradizioni, Osimo, Scarponi, 1988. Antenna, a. 1988, n. 8/9; 1989, n. 5; 1990, n. 4; 1992, nn. 1, 5; 1997, n. 2; 1998, nn. 4, 8/9; 1999, nn. 1, 5. Gagliardi, Chiese, p. 237 ss. M. Cecconi, Storia del Santuario di Campocavallo dal 1892 al 1992 (ms. in BC). Egidi, Osimo, p. 138 s.

 

Chiesa dell'Annunziata Nuova Sorge a Monte Fiorentino (v.). Venne fondata nel 1495, ospitò i frati Minori fin dal 1497 e nel 1509 fu consacrata. Nel 1737 vi fu istituito il Ritiro dell'Osservanza (v.).

Nel 1810 i frati ne vennero allontanati per le leggi napoleoniche. Ritornarono nel 1816, ma nel 1866 lo Stato italiano li cacciò definitivamente e si ritirarono nella c. della Madonna della Misericordia.

Demolitone il convento, vi si costruì il cimitero (v.). La c. venne trasformata nel 1939 su progetto dell'architetto Innocenzo Sabbatini (v.).

L’ultimo intervento conservativo è stato effettuato per iniziativa del Rotary Club (v.) nel 1999 ed ha riguardato soprattutto il tetto, il pavimento, le pareti, le vetrate, le panche.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, pp. 10, 100, 231.“Sent.”, a. 1912, n. 32. ASCO, Del. Pod., a. 1937, n. 424; 1939, n. 46. Massaccesi, p. 105 ss. A. Talamonti, Cronistoria dei Frati Minori della Provincia Lauretana delle Marche - Monografie dei conventi, Sassoferrato, 1950, vol. V, p. 3 ss. G2, p. 205 ss. "Antenna", a. 1994, n. 11; 1999, n. 8/9; 2000, n. 6/7. L. Egidi, La c. e il convento dell’A. N. di Osimo, Osimo, Tip. Luce, 2000. Egidi, Osimo, p. 123 ss.

 

Chiesa dell'Annunziata Vecchia Era ubicata a sud di Osimo lungo la strada che conduceva a Recanati. L’annesso convento venne iniziato nel 1439, forse alla presenza di S. Giacomo della Marca (v.), dai Frati Minori (v.).

Nel 1487 Boccolino di Guzzone (v.) ne fece cacciare i frati e forse anche assalire il convento, avendo questi affisso il bando di scomunica del governatore della Marca contro di lui.

Nel 1495 i frati lasciarono il convento a causa dell’insalubrità del luogo e fondarono l'Annunziata Nuova (v.).

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, pp. 62, 108. Wadding, I, 228. Talleoni, II, pp. 39, 47, 84 ss., 95. Spada, Ordine Serafico, p. 335 ss. Massaccesi, p. 104 ss. A. Talamonti, Cronistoria dei Frati Minori della Provincia Lauretana delle Marche – Monografie dei conventi, Sassoferrato, 1950, vol. V, p. 4 ss. G2, p. 196.

 

Chiesa di Colanuzzo

V. Chiesa di S. Paterniano.

 

Chiesa del Crocifisso

V. Chiesa dei SS. Martiri.

 

Chiesa della Morte

V. C. di S. Maria di Piazza.

BIBL. - G2, pp. 672, 676.

 

Chiesa della Pietà (vern. Chiese della Piedà)

V. C. di S. Maria della P.

 

Chiesa del Sacramento (vern. Chiese del Sagramentu)

V. C. della Ss. Trinità.

 

Chiesa di S. Agnese Sorgeva presso il Monastero di S. A. (v.), soppresso il quale (1405), fu officiata dalla omonima Confraternita. Era situata tra la c. di S. Leopardo e le antiche mura.

BIBL. - Massaccesi, p. 3 ss.

 

Chiesa di S. Agostino

V. C. di S. Pietro di Ceronzio.

 

Chiesa di S. Andrea Si trovava nella sede attuale della c. di S. Silvestro. Esisteva già ai tempi di S. Benvenuto (sec. XIII). Nel 1617 fu soppressa la parrocchia, l'anno successivo i Silvestrini atterrarono la c., costruendovi quella di S. Silvestro. Ebbe una confraternita omonima (v.).

BIBL. - Statuto 1308, V, 77. ASCO, Coll. Pergamene, 3 novembre 1352, n. 119. Massaccesi, p. 9 ss.

 

Chiesa di S. Andrea del Filello Antica c. e parrocchia, sulla strada del Filello (v.), poco sopra la Pietà. Citata dal 1268 al 1480. Poi i suoi beni vennero incorporati al Capitolo di Osimo.

BIBL. - Statuto 1308, V, 77. Massaccesi, p. 8 s.

 

Chiesa di S. Angelo (o degli Angeli Custodi). Si trovava dove è oggi la sede del Credito Italiano (Corso Mazzini), vicino a quella di S. Leonardo (v.). Venne edificata nel 1167. La parrocchia venne soppressa nel 1569. Vi esisteva una confraternita (dal 1735 al 1935) per l'associazione dei cadaveri degli infanti. Fu restaurata nel 1910. Quando venne demolita (1950), il suo portale venne collocato nella c. di S. Maria della Pace (Stazione).

BIBL. - Statuti, passim. Massaccesi, p. 5 s. G2, p. 763. G3, p. 630. "Antenna", a. 1986, n. 5.

 

Chiesa di S. Angelo Si trovava presso Cerlongo (v.).

BIBL. - Martorelli, p. 139.

 

Chiesa di S. Antonio Abate (Porta S. Giacomo) Sorgeva nella zona alta della costa del Borgo. Eravi annesso un ospedale unito, nel 1261, a quello di S. Spirito di Agugliano nel territorio di Cingoli. Nel 1658 vennero demoliti c. ed ospedale.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, A, p. 186. Compagnoni, Memorie, IV, 291. Massaccesi, p. 11 s.

 

Chiesa di S. Antonio Abate (Via Trento) Cappelletta che sorgeva a metà dell'attuale Via Trento (lato nord), dopo la demolizione dell'omonima c. (fine sec. XVII). Servì come primo oratorio alle Cappuccine (v.).

BIBL. - Talleoni, II, p. 180. Massaccesi, p. 13 s. G2, p. 452.

 

Chiesa di S. Apollinare Pieve citata nel Codice Bavaro (n. 127), era situata nella Massa Osimana (possesso dei vescovi di Ravenna), tra Offagna, Monte della Crescia e S. Ubaldo. Risale al sec. X ed è ricordata fino al 1385.

BIBL. - Massaccesi, p. 14 ss.

 

Chiesa di S. Bartolomeo (vern. Chiese de San Bartulumeo). Situata nel quartiere già detto “S. B. all’Isola”, è nominata nel 1208 nel Libro Rosso. Ha un'abside duecentesca e alcuni buoni affreschi. Fu restaurata nel 1930 e nel 1992.

La c. di S. Maria della Pietà (v.) divenne sede della parrocchia di S. Bartolomeo.

BIBL. - Statuto 1308, III, 234. Talleoni, I, p. 145. ASCO, Del. Pod., a. 1933, n. 35. Massaccesi, p. 16 ss. "Antenna", a. 1993, n. 1. “5 Torri”, a. 1993, n. 1. Gagliardi, Chiese, p. 195 s. Mariano, Opere d’Arte,, p. 131 ss. Egidi, Osimo, p. 48.

 

Chiesa di S. Benedetto Fu unita al Capitolo nel 1383. Si trovava all'altezza dell'edicola della Madonna delle Api, in Via Montefanese, nella contrada omonima.

BIBL. - Massaccesi, p. 26 ss.

 

Chiesa di S. Benedetto e S. Maria della Misericordia Si trovava presso Piazza A. Gramsci (Cassero, v.) con annesso monastero (v.). Alla fine del XIV sec. era stata distrutta per costruire il nuovo Cassero.

BIBL. - Massaccesi, p. 19 s.

 

Chiesa di S. Benvenuto Sorgeva fin dal sec. XIII nell'area dell'attuale c. di S. Pietro. Venne demolita nel 1587, rifatta e riaperta nel 1598.

Nel 1721 fu rifatta la facciata e arricchito l’interno.

Quando il cardinale Soglia (1839-1856) vi trasferì la parrocchia di S. Pietro in Vincoli (o foris portae), la c. assunse questa denominazione (v.).

BIBL. - Talleoni, II, p. 132. Massaccesi, p. 21 s. G3, p. 621 s.

 

Chiesa di S. Bernardo alle Lame Era ubicata vicino la c. di S. Donato alle Lame (v.). Testimoniata fin dal 1378, scomparve prima del XVIII sec.

BIBL. - Massaccesi, p. 29.

 

Chiesa di S. Biagio (campagna) (vern. Chiese de San Biasgiu). Al centro della frazione omonima. Secondo il Compagnoni venne fondata nel XIV-XV sec. Conserva i libri del Monte Frumentario (1707). Parteciparono ai suoi restauri nel sec. XVII i vescovi Gallo, Galamini, Verospi, Bichi e Pallavicini.

Tra il 1850 ed il 1870 venne costruita la c. attuale. Sull'altare maggiore un quadro del Pallavicini (seconda metà del XVIII sec.) (v.). Decorazioni (1916) di Guglielmo e Mario Cappannari (v.). Restauri si ebbero negli anni 1966-67, 1970-71 e 1985-86.

BIBL. - Massaccesi, p. 30 ss. G2, p. 203. F. Marincioni, S. B. di Osimo, Osimo, Scarponi, 1987.

 

Chiesa di S. Biagio (città). Si trova oggi inglobata nel monastero di S. Niccolò, sottostante alla c. omonima (v.).

Della c. resta una cripta romanica con affreschi, che dovrebbe risalire al X secolo.

Vi avvenne un atto sacrilego tra il 1317 ed il 1319, quando vi venne colpito il Crocifisso, dal quale si narra fosse uscito del sangue. Gli affreschi sono attribuiti a Pietro di Domenico da Montepulciano (v.).

BIBL. - Statuti del 1371, I, XI. Guillaume de la Penne (1376), Gesta Britonum in Italia…, in E. Martène, Thesaurus novus anecdotorum, t. III, Parigi, 1717, cc. 1457-1502. M. A. Talleoni, Notizie intorno al sangue miracoloso scaturito nel sec. XIV da un Crocifisso dipinto nel muro dell'antica c. di S. N. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1762. Talleoni, I, p. 254 ss. G2, p. 653. G. Donnini, Gli affreschi in S. Niccolò di Osimo (...), in "Notizie da Palazzo Albani", 1987, n.1, pp. 5-15.

 

Chiesa di S. Carlo Costruita nei primi anni Sessanta attigua all’ex Istituto omonimo in Via Molino Mensa, divenne in seguito parrocchiale. E’ officiata dai Padri Scalabriniani.

 

Chiesa di S. Damiano in Ruinis Si trovava (sec. X) probabilmente nella Massa Aternana (v.).

BIBL. - V. Galiè, L'antica pieve di S. D. in R. (per una nuova ipotesi sull'ubicazione di Veregra), Macerata, 1986.

 

Chiesa di S. Domenico (vern. Chiese vecchia del Padiò). Si trova al Padiglione, presso il fiume Musone, ed era detta per questo "c. del ponte" (V. Ponti). Si tratta forse della c. rurale più antica del territorio di Osimo, citata nel 1272 (Protocollo di S. Benvenuto). Più volte ricorre anche negli Statuti.

La parrocchia venne formata nel 1967. Nel 1970 venne poi costruita la nuova c.

BIBL. - Statuti, passim. Guarnieri, Miscugli, B, p. 216. Talleoni, II, pp. 158, 167. Massaccesi, p. 32 s. G2, p. 209 s. "Antenna", a. 1970, n. 10; 1979, n. 3. Egidi, Osimo, p. 136 ss.

 

Chiesa di S. Donato alle Lame È ricordata come basilica (sec. X) nel Codice Bavaro, ubicata "in fundo lamaticia", cioè sotto Via Cinque Torri, altezza Via Bonfigli, odierne Lame o Lamaticci (v.). Scomparve prima del XVIII sec.

BIBL. - Codice Bavaro, n.139. Statuti, passim. Compagnoni, Memorie, V, p. 11. Massaccesi, p. 34.

 

Chiesa di S. Elena C. dei Cappuccini (v.), che si trovava sulla via omonima. Fu edificata nel 1579 e consacrata a S. E. nel 1601. Sulle sue fondamenta nel 1648 venne eretta quella dell'Immacolata Concezione di Maria (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 34 s. G2, p. 423.

 

Chiesa di S. Eustochia Sorgeva presso l'omonima porta (v.), vicino all'attuale c. di S. Palazia. Dovrebbe essere esistita dal sec. IX, dato che la santa era di culto bizantino. E’ menzionata nel Codice Bavaro.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, V, 10. Massaccesi, p. 37. Gentili, Auximum, p. 107.

 

Chiesa della S. Famiglia (sec. XIX). Fu fatta costruire dai Cappuccini (v.) poco dopo il 1870 sul Monticello dei Frati (v.), con un convento. Fu abbandonata con esso nel 1898.

BIBL. - Massaccesi, p. 116.

 

Chiesa della S. Famiglia (vern. Chiese della Sagra Famia) (sec. XX). La prima pietra fu posta nel 1983 dal vescovo Maccari. Venne iniziata a costruire nel 1984 in Via De Gasperi e inaugurata nel 1989. Fu progettata dagli architetti Anna M. Lanari e Sandro Quattrini; i lavori furono diretti dall'ingegnere Maurizio Quattrini.

BIBL. - "Antenna", a. 1982, n. 11; 1984, n. 3; 1985, n. 5; 1990, n. 1. “5 Torri”, a. 1984, n. 3/4.

 

Chiesa di S. Felicita Esisteva nei secoli XIII-XIV sul Monte Torto (v.). E’ nominata nel Protocollo di S. Benvenuto.

BIBL. - Prot. di S. Benvenuto, p. 140, n.2. Massaccesi, p. 38.

 

Chiesa di S. Filippo del Piano Sorse nella commenda che i Templari (v.) ebbero nella località omonima (v.) dalla Mensa vescovile di Osimo. Nel 1311 ai Templari subentrarono i Cavalieri di Malta. L’attuale c. fu costruita nel 1712.

BIBL. - Massaccesi, p. 38 ss. G2, p. 192 s.

 

Chiesa di S. Filippo Neri Edificio barocco che prospetta sulla piazza omonima, costruito dal 1703 ed aperto al culto nel 1710. Sulla sua area erano esistite altre due chiese: S. Maria Comitum (v.) e S. Sebastiano martire (v.). L'interno ellittico ha cinque altari con tele del Valeri (v.), Solimena (v.), Lamberti (v.) e del Rosi (v.); soffitto di Giuseppe Fazi di Cupramontana (v.).

La c. è stata sempre officiata dai Filippini dell’Oratorio, fino alla morte (1945) dell’ultimo di questi, p. Romualdo Barigelletti (v.).

È stata restaurata nella copertura alla fine degli anni Settanta, quando venne ritenuta di proprietà comunale. Oggi è di proprietà del Fondo Edifici di Culto (Ministero dell’Interno).

V. anche Filippini.

BIBL. - Massaccesi, p. 41 ss. "Antenna", a. 1971, n. 11; 1975, n. 4; 1977, nn. 8/9, 10; 1994, n. 12; 1995, n. 3. “5 Torri”, a. 1977, n. 5. L. Egidi, Origine e sviluppo della Congregazione dell’Oratorio in Osimo, in La Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri nelle Marche del ‘600, Fiesole, 1997. F. Mariano, Le chiese filippine nelle Marche - Arte e architettura, Firenze, 1996, p. 120 ss. Gagliardi, Chiese, p. 197. Mariano, Opere d’Arte, p. 135 ss. Egidi, Osimo, p. 76 s.

 

Chiesa di S. Fiorenzo

V. C. dei SS. Martiri.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Chiesa di S. Francesco (vern. Chiese de S. Francescu).

V. C. di S. Giuseppe da Copertino.

 

Chiesa di S. Gallo Si trova all'interno della villa Montegallo (v.). Venne costruita verso la fine del sec. XVIII, su disegno di Andrea Vici.

BIBL. - Massaccesi, p. 53.

 

Chiesa di S. Gennaro Si trovava presso la fonte omonima (v.), nel XIII sec.

BIBL. - Statuto 1308, V, 47. Massaccesi, p. 54.

 

Chiesa di S. Giacomo Apostolo Era situata all'incrocio tra Via Trento e Via Chiaravallese e dette il nome al quartiere (Borgo S. G.).

Gli Statuti del 1308 ordinavano che nessuna prostituta esercitasse, in tempo di fiera, presso la c.. Nello stesso secolo aveva un ospedale (v.), tenuto dai Crociferi, e un monastero di suore.

Il vescovo Pietro II (v.) ci tenne un'ordinazione nel 1362.

Fu demolita verso il 1920.

BIBL. - Statuti, passim. Massaccesi, p. 54 ss. G2, p. 763. G3, p. 630.

 

Chiesa di S. Giacomo della Castelletta Era posta nell'ambito della parrocchia di Casenove.

BIBL. - Massaccesi, p. 65.

 

Chiesa di S. Giorgio Nominata in un documento del 1263, si trovava presso la scuola omonima, lungo la strada della Stazione. Vi risiedevano delle suore agostiniane (v.). Esisteva ancora nel 1816.

BIBL. - Statuto 1308, V, 77. Compagnoni, Memorie, III, p. 427. Massaccesi, p. 57.

 

Chiesa di S. Giovanni Battista (Battistero) C. costruita nel XII secolo come battistero della Cattedrale. Fu restaurata nel 1567, a spese della Confraternita del SS. Sacramento. Il fonte battesimale in bronzo fu realizzato tra il 1622 ed il 1629, su disegno di Paolo Lombardi (v.), dai recanatesi Pierpaolo e Tarquinio Jacometti (v.). Il soffitto ligneo è opera di Antonino Sarti di Jesi (v.). La ricca cornice sottostante fu commissionata dal Sarti al Pellegrini (v.) ed al Gallotti (v.), il quale eseguì anche la fascia affrescata. Fino al 1998 ha ospitato il Museo Diocesano d’Arte Sacra. Sopra l'altare si trova una tela (Battesimo di Gesù) attribuita a Carlo Maratti (v.).

BIBL. – Guarnieri, “Miscugli”, A, pp. 178, 281 s. Martorelli, p. 40. Talleoni, II, pp. 166, 237. C. Briganti Bellini, Il Battistero della C. Cattedrale di Osimo, Loreto, 1852. C. Costantini, Il Battistero di Osimo, in "Rivista Marchigiana Illustrata", a. 1907, n. 8-9. A. Ricci, Il Fonte Battesimale della Cattedrale di Osimo, Osimo, La Picena, 1928. Massaccesi, p. 58 s. P. Cantori, Il Museo Diocesano di Osimo nella c. di S. Giovanni Battista (tesi, Università di Macerata, 1975/76). G3, p. 672 s. Loretani, Guida, p. 41 ss. Il fonte battesimale nella C. di S. Giovanni Battista Itinerario fotografico con cenni storico-critici e materiale documentario, Osimo, 1993. "Antenna", a. 1995, nn. 1, 6/7; 1997, n. 2; 2000, nn. 5, 6/7. Fondazione Don Carlo, La C. di San Giovanni Battista B. di Osimo Progetto di restauro del soffitto opera di Antonino Sarti da Jesi, Osimo, 1994. Gagliardi, Chiese, p. 198 s. Egidi, Osimo, p. 64 ss.

 

Chiesa di S. Giovanni Battista (Casenove). C. parrocchiale delle Casenove (v.), che si trovava anticamente sul Monte Torto. Nel XVI sec. era molto trascurata "velut stabulum". Fu ricostruita nel XVIII sec. e restaurata nel 1913.

Danneggiata nella seconda guerra mondiale, venne poi restaurata.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 70 s. Fanciulli, Osservazioni, p. 383. Massaccesi, p. 63 ss. G2, p. 202. Gagliardi, Chiese, p. 202 ss.

 

Chiesa di S. Giovanni Battista (Passatempo) La vecchia c. venne fatta costruire nel sec. XVI dai Margarucci, proprietari in quelle zone, per i coloni che non potevano recarsi ad Osimo in caso di piena del Musone. Verso la metà del sec. XIX la c. venne rifatta, con tre altari.

Una nuova c. fu costruita nel 1963 a Casette di P.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 86. Massaccesi, p. 65 ss. "Antenna", a. 1963, n. 8. G2, p. 203. Gagliardi, Chiese, p. 206 s.

 

Chiesa di S. Giovanni del Ceppetto È ricordata nel Protocollo di S. Benvenuto (1264). Aveva annesso un ospedale e si trovava nella contrada omonima (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 59 s.

 

Chiesa di S. Giovanni di Rosciano Si trovava nella contrada omonima (v.). È nominata nel 1202.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, II, p. 103 ss. Massaccesi, p. 60 s.

 

Chiesa di S. Giovanni Salustriano Si trova nel Cimitero vecchio (v.). Se ne ha notizia già nel 1361.

Venne sostituita con l'attuale nel 1957.

BIBL. - Massaccesi, p. 62. "Antenna", a. 1957, n. 10. ASCO, Del. Giunta, a. 1958, n. 41. G2, p. 210.

 

Chiesa di S. Giovanni del Turicchio Si trovava sul lato nord-orientale del Monticello dei Frati. È ricordata in un atto del 1365.

BIBL. - Statuto post 1314, V, III coll., 52. Compagnoni, Memorie, III, p. 347. Massaccesi, p. 62 s.

 

Chiesa di S. Girolamo Sorgeva presso Via S. Lucia e ospitava la confraternita omonima (v.). Esisteva già nel 1573.

BIBL. - Massaccesi, p. 67 s.

 

Chiesa di S. Giuseppe da Copertino (vern. Chiese de San Giuseppe). Nella sua area sorgeva nel sec. XIII la chiesetta di S. Maria Maddalena Penitente (v.), sostituita nello stesso secolo da una nuova c. dedicata a S. Francesco, officiata dai Conventuali. Nel 1234 essi la consacrarono, ma nel 1247 non era stata ancora ultimata. Gli Statuti medioevali concedevano 300 libre per completare la c. Era romanico-gotica, secondo lo stile francescano.

Tra il 1744 ed il 1753 l'architetto Alessandro Rossi (v.) modificò ampiamente l'edificio, aggiungendo anche le cappelle laterali, ornate di cornicioni e stucchi, sopraelevando il campanile e ampliando la cupola.

Nel 1781, ristrutturata e riconsacrata, fu intitolata a S. Giuseppe da Copertino (venne fatta anche la ricognizione del corpo del santo).

Nel giugno 1933 iniziarono le decorazioni pittoriche (pareti e cupola) ad opera di Gaetano Bocchetti (v.).

Nel 1963, sesto centenario della morte del Santo, si costruì la cripta e l'urna.

Ospita un Crocifisso del Solimena (v.), una tavola di Antonio da Solario (v.), raffigurante la Madonna in trono col Bambino e santi, tele del Graziani (v.), del Valeri (v.), del Preti (v.), affreschi trecenteschi.

BIBL. – ASCO, Coll. Pergamene,  b. I, n. 29, 9 aprile 1247; 24 novembre 1356, n. 122. Statuto 1308, IV, 193. Compagnoni, Memorie, IV, p. 549 s. Talleoni, II, p. 194 ss. Spada, Ordine Serafico, p. 7 ss. Massaccesi, p. 45 ss. ASCO, Del. Pod., a. 1938, n. 322. "Antenna", a. 1962, n. 8; 1963, nn. 8, 9; 1964, n. 9; 1996, n. 6; 1998, n. 12. G2, pp. 505, 943, 1025 s. E. Ricotti, Il convento e la c. di S. F. d'Assisi (...), Osimo, Pax et Bonum, 1966. G2, pp. 247, 505, 943, 1025. G3, p. 619. Loretani, Guida, p. 61 ss. Gagliardi, Chiese, p. 191 ss. Egidi, Osimo, p. 33 ss.

 

Chiesa di S. Gregorio (vern. Chiese de San Gregoriu). La prima attestazione risale al 1228. La c. attuale venne consacrata l'11 marzo 1644, dopo la demolizione, voluta dai Campana, della vecchia e degli edifici parrocchiali annessi che si trovavano al centro di Piazza Dante. Conserva due tele di Giovanni Orsi (v.).

V. anche Processo contro i Campana.

BIBL. – ASCO, Coll. Pergamene, 13 luglio 1335, b. II, n. 102; 6 dicembre 1346, b. II n. 116; Statuti, passim. Guarnieri, Miscugli, B, p. 71; E, p. 108, 113. Talleoni, II, p. 153. Massaccesi, p. 68 ss. G2, p. 420 s. Gagliardi, Chiese, p. 207 s.

 

Chiesa di S. Leonardo Si trovava presso l'attuale Piazza Leopardi, con l'ospedale omonimo. Nel 1644 venne dissacrata e demolita.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, p. 8. Compagnoni, Memorie, IV, p. 268. Talleoni, II, p. 132. Massaccesi, p. 71.

 

Chiesa di S. Leopardo (Benedettini). E’ ricordata, con l'annesso monastero dei Benedettini, da Stefano Bellini e da F. A. Zaccaria, ma negata dal Vecchietti.

BIBL. - Massaccesi, p. 72.

 

Chiesa di S. Leopardo (Via Matteotti). Si trova all'inizio di Via G. Matteotti, annessa alla Casa di Riposo P. Benvenuto Bambozzi. Di forma rotonda, fu eretta su disegno del Vici (v.) nel 1788 contestualmente al Conservatorio delle Pupille.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 128, 168, 191 s., 308. Massaccesi, p. 73. Gagliardi, Chiese, p. 209.

 

Chiesa di S. Lorenzo (Castel Baldo). È nominata nel sec. X nel Codice Bavaro.

BIBL. - Massaccesi, p. 74.

 

Chiesa di S. Lorenzo (Gattuccio). Esisteva nel sec. XI nella contrada del Gattuccio (v.) ed ospitava il priorato degli Avellaniti (v.).

Nel XIII sec. passò agli Eremitani di S. Agostino (v.), che vi restarono fino alla metà del sec. XIV.

Nel 1520 i suoi beni vennero incorporati a quelli del Capitolo.

BIBL. - Codice Bavaro, nn. 144, 157. Statuti, passim. Talleoni, I, pp. 126, 143, 312. Massaccesi, p. 75 ss.

 

Chiesa di S. Lucia (vern. Chiese de Santa Luscia). Si trovava in Piazza S. Agostino. Esisteva già nel 1268. Nel 1561 vi venne fatta dipingere una tavola da Girolamo da Sermoneta (v.), detto Siciolante, oggi al Museo Diocesano. Nel 1901 la parrocchia di S. L. venne unita a quella di S. Palazia. L'edificio fu demolito nel 1906.

BIBL. – ASCO, Coll. Pergamene, 10 marzo 1342, n. 112. Talleoni, I, pp. 41, 105. “Sent.”, a. 1906, nn. 42, 43, 45-48. Massaccesi, p. 77 ss. G2, p. 763. G3, p. 629.

 

Chiesa di S. Lucia del Vescovado Sorgeva già nel XIV sec. verso la sommità di Via dell'Antica Rocca. Nel sec. XV aveva cessato di esistere.

BIBL. - Massaccesi, p. 79 s.

 

Chiesa di S. Marco (vern. Chiese de San Marcu). La primitiva c. fu costruita nel 1311 dalle Agostiniane (v.), che vi avevano il loro monastero. Successivamente (1382-1412) vi sorse un ospedale.

Nel 1427 venne assegnata ai Domenicani (v.), che nel 1428 vi costruirono una c. omonima. Nel 1430 fu elevata alla dignità di parrocchia, tolta a S. Niccolò.

Nel 1617 venne allungata del presbiterio e nel 1760 dell'abside. Nel 1794 fu costruita la facciata.

L'orologio venne rinnovato nel 1854. Il campanile fu restaurato nel 1913.

Contiene un affresco attribuito da alcuni ad Arcangelo di Cola da Camerino (v.), da altri a Pietro di Domenico da Montepulciano (Madonna in trono e santi, restaurato nel 1983); la tela dell'altare di S. Vincenzo Ferreri del Lazzarini (v.); una tela S. Marco e S. Raimondo di Penyafort in adorazione dello Spirito Santo; la pala del Guercino (v.) Madonna del Rosario (restaurata nel 1992). La sacrestia è affrescata a grottesche e contiene mobili settecenteschi.

BIBL. - Statuto post. 1314, V, 11. Guarnieri, Miscugli, A, p. 12; B, p. 139. Talleoni, II, pp. 82, 152. ASCO, Del. Pod., a. 1935, n. 317; 1937, n. 11. Massaccesi, p. 80 ss. G2, pp. 677, 901. "Antenna", a. 1980, n. 4; 1983, n. 2; 1991, n. 3; 1992, nn. 5, 6/7. G3, p. 620. Loretani, Guida, p. 90. Gagliardi, Chiese, p. 216 ss. Mariano, Opere d’Arte,, p. 113 ss. Egidi, Osimo, p. 105 ss.

 

Chiesa di S. Margherita Sorgeva vicino alla Portarella, con l'ospedale e il monastero omonimi (v.). La prima memoria risale al 1314. Nel 1383 venne costruita una nuova c.

BIBL. - Statuto 1308,V, 8. Massaccesi, p. 86 ss.

 

Chiesa di S. Maria Addolorata (Cappuccine). Si trova in Via P. Compagnoni, con l'annesso monastero delle Cappuccine (v.), chiuso nel 1997. La c. fu costruita nel 1708 per volere del Card. D’Adda e aperta al culto nel 1712.

BIBL. - Talleoni, II, p. 181. Spada, Ordine Serafico, p. 543 ss. Massaccesi, p. 93 s. Gagliardi, Chiese, p. 212.

 

Chiesa di S. Maria Addolorata (Villa Buttari) È a S. Sabino, attigua alla Villa Buttari. Fu costruita nella prima metà del sec. XIX.

BIBL. - Massaccesi, p. 123.

 

Chiesa di S. Maria dell'Annunziata Vecchia

V. C. dell'A. V.

 

Chiesa di S. Maria della Carità Sorgeva forse a S. Paolina, unita all'ospedale omonimo (v.). È nominata dal 1374.

BIBL. - Massaccesi, p. 109 s.

 

Chiesa di S. Maria del Carmine Negli Statuti è ricordata come c. di S. Pietro foris portae, perché posta subito fuori delle mura romane e della Portarella (v.) nel Borgo Cavaticcio.

Nel 1657 fu rifatta dalle fondamenta e benedetta dal Bichi.

Nel 1828 vi fu istituita la Confraternita del Carmine (v.), dalla quale prese il nome. Intorno alla metà dell’Ottocento il Card. Soglia trasferì il titolo parrocchiale nella c. di S. Benvenuto, dove fu trasportata anche la tela raffigurante due episodi della vita di S. Pietro.

Sull’altare maggiore è custodito un affresco (La Pietà) proveniente dalla demolita c. di S. Michele Arcangelo. Fu decorata nel 1928 da Tommaso Gentili (v.).

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, pp. 78, 116. Massaccesi, p. 146 ss. G2, p. 425. Gagliardi, Chiese, p. 213 s. Mariano, Opere d’Arte,, p. 134. Egidi, Osimo, p. 113.

 

Chiesa di S. Maria del Carmine Si trova alle Casette di Passatempo, verso il Fiumicello. Fu costruita nel 1922.

BIBL. - Massaccesi, p. 67.

 

Chiesa di S. Maria del Cassero Altro nome della c. di S. M. Comitum (v.).

 

Chiesa di S. Maria di Castel Baldo Si trova a Monte S. Ubaldo (v.), presso Monte della Crescia. È ricordata dal 1263. Fu restaurata nel 1570 da Antonio Fiorenzi, che vi aggiunse una villa. L'anno seguente fu eretta in abbazia. Ebbe un altro restauro nel 1783 per opera di Giovanni Vici ed un altro ancora all'inizio del sec. XX. I quadri dei due altari laterali sono di Gian Andrea Lazzarini.

BIBL. - Massaccesi, p. 123 s.

 

Chiesa di S. Maria di Cesa Si trovava nella contrada di Cesa (v.) e risulta dal 1268.

BIBL. - Massaccesi, p. 117.

 

Chiesa di S. Maria in Cirignano Sorse all'Abbadia (v.) nel XVI sec., più a valle dell'attuale. Nel 1573 venne trovata in condizioni pietose in una visita fatta da mons. Pacini (v.).

La c. esistente risale alla prima metà del XVIII sec. ed è dedicata all'Assunta. Venne restaurata negli anni Trenta e Sessanta del XX sec.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 72. Massaccesi, p. 119 ss. G2, p. 199.

 

Chiesa di S. Maria Comitum (o dei Conti). Si trovava sul luogo dell’attuale c. di S. Filippo. Venne eretta dai conti Ugo, Amezzo ed Offredo (gli stessi che edificarono il monastero del Monte Conero) nel sec. XI.

Nel XV secolo era chiamata anche "S. Maria del Cassero". Fu chiusa al culto, perché cadente, nel 1498.

BIBL. - Massaccesi, p. 41 s.

 

Chiesa di S. Maria della Concezione Fu eretta dai Cappuccini (v.) nel 1648 sulle fondamenta di quella di S. Elena, sul luogo dell'attuale palazzo Andrenelli (Via dei Cappuccini). Divenuta proprietà del Comune, cadde in abbandono verso la fine del sec. XIX. Ospitava una tela del Grechetto, ripresa dai Fiorenzi, poi venduta.

BIBL. - Talleoni, II, p. 170. Massaccesi, p. 35. G2, p. 423. G3, p. 628.

 

Chiesa di S. Maria del Filello Si trovava sulla strada del Filello (v.) ed aveva un monastero omonimo (v.) di monache. È ricordata dal 1263. Dopo il 1362 non se ne hanno più documenti.

BIBL. - Statuto 1308, V, 78. Massaccesi, p. 99 s.

 

Chiesa di S. Maria della Giustizia Chiesuola esistente nel luogo ove poi venne costruita la c. di S. Maria della Misericordia (v.).

BIBL. - Talleoni, II, p. 158.

 

Chiesa di S. Maria delle Grazie Del sec. XIV-XV, si trovava in piazzale Trieste, all'inizio di Via del Guazzatore, e durò fino all'inizio del XIX secolo (1805 c.).

Nel 1533 entrò in possesso dei Domenicani (v.) di S. Marco. Aveva una confraternita omonima (v.).

Ospitava un affresco della Vergine, trasferito nel 1812 a S. Marco.

BIBL. - Talleoni, II, p. 124. Massaccesi, p. 114 s. G3, pp. 614, 627.

 

Chiesa di S. Maria Intervigne Non si sa dove fosse localizzata. È ricordata nel 1365.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, 421. Massaccesi, p. 118.

 

Chiesa di S. Maria Maddalena Penitente Era situata, nel XIII secolo, sul luogo dell’attuale c. di S. Giuseppe da Copertino, prima della costruzione della c. di S. Francesco (v.).

BIBL. - Statuti – Frammento ante 1308, I, 13. Massaccesi, p. 45.

 

Chiesa di S. Maria del Mercato Si trovava nell'attuale Piazza Boccolino, presso la casa Colonnelli. È citata nel 1218. Era dedicata all’Assunta. Almeno dal 1405 vi fu la Confraternita della Morte (v.) Fu demolita nel 1603 e ricostruita a poca distanza.

BIBL. - Statuti, passim. Massaccesi, p. 112 ss.

 

Chiesa di S. Maria della Misericordia Denominazione di due edifici sacri. Nel punto in cui sorge la vecchia c. si trovava un campo di giustizia con un patibolo. Lì venne eretta una cappella (S. Maria della Giustizia) dalla confraternita di S. Giovanni Decollato (v.), con un quadro della Madonna.

Nel 1620 il quadro, logorato, venne sostituito con un altro della c. di S. Maria del Mercato, che secondo la tradizione elargì molte grazie e richiamava numerosi fedeli.

Il 22 maggio 1662 venne posta la prima pietra di una nuova c., su disegno di A. M. Sinibaldi, ma l'anno seguente crollò. Fu ricostruita ed eretta a parrocchia nel 1718, smembrata da quella del Duomo. Nel 1720 venne incoronata l'immagine dal vescovo Spada.

Dal 1866 la c. è retta dai frati Minori (v.), venuti dalla c. dell'Annunziata Nuova. Nel 1922 fu costruito il fonte battesimale. Nel 1924 fu restaurata a spese del Comune. L'interno (a croce greca con tre altari) venne decorato dal pittore osimano Tommaso Gentili (v.).

Nei primi anni Settanta venne costruita la nuova c., un centinaio di metri più a settentrione, sulla stessa via, ma dalla parte opposta, su progetto dell'architetto Alessandro Carancini. Nel 1988 vennero inaugurate le nuove campane. Nel 1990 venne installata una vetrata di U. Montefiore. E’ dedicata a S. Maria ad Nives.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, A, p. 199. Breve ragguaglio della solenne coronazione della Sacra Immagine della SS. Vergine della Misericordia nella città di Osimo fatta al dì 8 settembre 1720, Ancona, 1720. Compagnoni, Memorie, IV, p. 347. Talleoni, II, pp. 158, 209 s. G. Cecconi, Memorie storiche della Madonna della M. (...), Osimo, Rossi, 1892. "Egregi borghigiani e contadini della parrocchia della M.", Osimo, Belli, 1911 (4 nn.). Massaccesi, p. 97 ss. A. Talamonti, Cronistoria dei Frati Minori della Provincia Lauretana delle Marche – Monografie dei Conventi, Sassoferrato, 1950, vol. V, p. 28 ss. G2, pp. 204 s., 926. "Antenna", a. 1972, n. 1; 1973, n. 6/7; 1989, n. 1; 1990, n. 12; 1999, n. 8/9. A. Rosatelli, Anatomia di un ambiente - La Parrocchia della Misericordia al Borgo San Giacomo di Osimo (tesi, Università di Urbino, 1978/79). Gagliardi, Chiese, p. 222 ss. Egidi, Osimo, p. 125 s.

 

Chiesa di S. Maria dei Monti Fu costruita nel 1921 tra le Casenove ed i Monti. Venne poi passata nella diocesi di Jesi.

BIBL. - Massaccesi, p. 122.

 

Chiesa di S. Maria del Monticello Sorgeva nel XIV sec. sul M. (v.). Al suo posto (fine sec. XIX) fu costruita la c. della Sacra Famiglia (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 115 s.

 

Chiesa di S. Maria ad Nives

V. C. di S. Maria della Misericordia.

 

Chiesa di S. Maria Nuova

V. C. di S. Pietro di Ceronzio.

 

Chiesa di S. Maria dell'Olivo Era posta lungo Via Montefanese, presso l’ex Consorzio Agrario Prov.le; oggi vi sorge un'edicola. Fu costruita in un fondo della Basilica Lateranense nel 1514. Era retta dai Carmelitani (v.) che la ufficiarono dal 1520 al 1653, quando venne soppressa. A fianco vi era il monastero omonimo (v.).

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, p. 10. Compagnoni, Memorie, III, pp. 521, 531. Talleoni, II, p. 123. Massaccesi, p. 100 ss. G2, p. 195.

 

Chiesa di S. Maria della Pace Si trova alla Stazione (v.), dove venne costruita nel 1920 su disegno dell'architetto C. Costantini (v.), quando si formò la parrocchia. Il portale fu preso dalla demolita c. di S. Angelo ad Osimo

BIBL. - Massaccesi, p. 121 s. G2, p. 209. Gagliardi, Chiese, p. 214.

 

Chiesa di S. Maria di Piazza Detta anche della Morte. Fu edificata dalla Confraternita della Morte (v.) nel 1604, a ridosso del Palazzo dei Priori (verso est). Fu demolita nel 1866 per allargare Piazza Boccolino e costruire il prolungamento delle logge. Un affresco del Seicento, raffigurante la Madonna col Bambino, fu portato nella c. di S. Silvestro.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, A, p. 88. Talleoni, II, pp. 143, 167. G2, p. 404. G3, p. 628 s.

 

Chiesa di S. Maria della Pietà (vern. Chiese della Piedà). Si trova nel Borgo Guarnieri (v.).

In una c. più antica dell'attuale, nella stessa area, era conservata un'immagine della Madonna da parte della Confraternita del Gonfalone o della Pietà (v.); si diceva che compisse prodigi (sec. XVI).

L'attuale c. venne aperta nel 1565, in seguito ad offerte raccolte fin dal 1561.

Con Decreto Valerio del 5 gennaio 1861 la c. passò alla Congregazione di Carità.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, p. 150. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 59 s., 85. Talleoni, II, p. 115 s. Massaccesi, p. 95 s. G2, p. 787. Gagliardi, Chiese, p. 215. Egidi, Osimo, p. 126.

 

Chiesa di S. Maria di Roncisvalle Questa c., con annesso ospedale, si trovava vicino la c. dei Santi Martiri (v.). È testimoniata nel 1374. Nel 1414 i suoi beni furono uniti a quelli del vicino monastero benedettino di S. Fiorenzo. Nel 1512 ne aveva la commenda il canonico Giacomo Guarnieri. Si narra che nove anni dopo l'immagine del Crocifisso, dipinta sulla sua parete, versasse sangue. L'affresco, dopo la demolizione dell'edificio (sec. XVI), venne portato nella c. dei Santi Martiri, per questo detta anche c. del Crocifisso di Roncisvalle.

Oggi al posto della c. di S. M di R. rimane una piccola edicola.

BIBL. - Talleoni, II, p. 7. Massaccesi, p. 102 s. G2, p. 193 s.

 

Chiesa di S. Maria del Rosario Sorge a Campocavallo, costruita verso il 1870. Ospitava l'immagine della Madonna, poi trasferita al Santuario (v. C. dell'Addolorata di Campocavallo).

BIBL. - Massaccesi, p. 125.

 

Chiesa di S. Maria di Rosciano Esisteva nella contrada omonima (v.) nel XIII sec.

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, I, p. 380. Massaccesi, p. 61.

 

Chiesa di S. Maria in Signis Può risalire al VII-X sec. Sorgeva forse non lontano dal Duomo. Nel 1364 era unita alla parrocchia di S. Maria del Mercato. Aveva l'ospedale omonimo (v).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, II, p. 121. Massaccesi, p. 110 s. Gentili, Auximum, p. 107.

 

Chiesa di S. Maria Tremoni Si trovava nella località omonima (v.) (sec. XIII).

BIBL. - Statuto 1308, V, 43, 154. Massaccesi, p. 117 s.

 

Chiesa dei SS. Martiri (vern. Chiese di Martiri). Detta anche del Crocifisso, si trova in Via Roncisvalle. Il suo primo nucleo, fu il martyrion costruito sul luogo dell'uccisione dei martiri del IV sec. Questo è forse il tempio ricordato da Procopio (II, 26).

Ad esso seguì la c. di S. Fiorenzo, che conservò i corpi dei martiri fino al 1444 e il circostante omonimo monastero benedettino. Nel 1286 i Benedettini (v.) furono sostituiti con i Domenicani (v.) che, nel 1331, cedettero il posto ai Silvestrini (v.); alla fine del secolo, questi ultimi si ritirarono in città.

Dopo la traslazione dei corpi dei martiri in Cattedrale, la c. fu lasciata in abbandono e demolita nel 1444. Nella stessa area venne edificata una nuova c.; sul luogo nel 1751 furono rinvenute le teste dei martiri e traslocate in cattedrale. Venne quindi ricostruita dal cardinal Calcagnini nel 1794 l'attuale rotonda, mentre vi era già stato portato il Crocifisso dalla vicina c. di S. Maria di Rosciavalle (v.).

Una lapide ricorda l'episodio della pecorella di S. Francesco (v.) (Tommaso da Celano), avvenuto nei dintorni.

BIBL. - Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 94. Talleoni, II, pp. 7, 238. Massaccesi, p. 49 ss. Gentili, Auximum, p. 99. G2, p. 194. "Antenna", a. 1993, n. 12; 2000, n. 5. A. Nestori, Un'area funeraria cristiana in Osimo?, in XLII Corso di cultura sull'arte ravennate e bizantina, Ravenna, 1995. Egidi, Osimo, p. 122.

 

Chiesa di S. Martino È ricordata in una memoria del 1207. Era scomparsa nel XVII sec. Si trovava dietro l'attuale cimitero.

BIBL. - Libro Rosso, doc. LXIX. Statuto 1308, V, 155; Statuto post 1314, V, III coll., 12. Massaccesi, p. 88 s.

 

Chiesa di S. Michele Si trovava sul Monte Fiorentino (v.) con l'omonimo monastero delle monache (v.), tra i secc. XIII e XVI.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 28. Massaccesi, p. 92.

 

Chiesa di S. Michele Arcangelo (detta anche di S. Arcangelo). Si trovava all'inizio di Via Cinque Torri (incrocio Vicolo Bonfigli). È nominata fin dal 1197. La parrocchia fu soppressa nel 1647.

Venne demolita nel 1857 per costruire la parte di Via Cinque Torri che esce da Piazza don Minzoni. L'affresco del Cristo Redentore fu portato nella c. del Carmine.

BIBL. – ASCO, Coll. Pergamene, 10 marzo 1342, b. 2, n. 112; Del. Cons., 21 marzo 1853. Massaccesi, p. 90 ss. G3, p. 627 s.

 

Chiesa di S. Niccolò (vern. Chiese de San Nigulò). La c. primitiva, detta di S. Biagio (v.), dovrebbe risalire a poco dopo il sec. X. Vi arrivarono quindi i Benedettini (v.) dall'Abbadia, che restarono in questo monastero fino a metà del sec. XV.

Nel 1317-19 si narra che vi avvenne il miracolo del sangue dal Crocifisso.

Gregorio XII nel 1412, dovendo pagare un forte debito a Carlo Malatesta, tolse al monastero una proprietà molto vasta (equivalente a circa 2000 fiorini). Poi, nel 1415, lo ricompensò con i beni del monastero di S. Fiorenzo in Roncisvalle (v.), quelli del vicino ospedale, dei Silvestrini di Monte S. Pietro (v.) e di S. Pietro dell'Acquaviva.

Nel 1430 venne soppressa la parrocchia, trasferita alla c. di S. Marco.

Alla fine del XV sec. vi risiedettero i vescovi, essendo il Duomo racchiuso nella rocca Pontelliana. Nel 1525, vi fu eretto il monastero delle Clarisse (v.), che vi si stabilirono nel 1536.

La nuova c. sorse nel 1647 sull'altra di S. Biagio, che rimase chiusa nel monastero. Per costruirla, fu usato del materiale preso dai resti della rocca pontelliana (v.). Il Betti ed il Bichi (sec. XVII) contribuirono alla ricostruzione del convento. Le soppressioni napoleonica (1807) ed italiana (1861) allontanarono le suore per alcuni anni. Dal 1899 al 1933 esse vi tennero un educandato (v.).

Nel 1926 il Comune concorse alla spesa per il restauro degli affreschi della c. sotterranea.

Il portale (più antico della c.) vi venne portato dalla c. di S. Antonio abate (v.).

Tutto il complesso è disposto su tre diversi piani: nel seminterrato si trova un portico romanico (sec. XI-XII) e affreschi coevi, ed un'altra cappella col Crocifisso del XIV sec. ; al terzo piano, che dà su Via Pompeiana, si trovano la c. ed il monastero.

La tela dell'altare maggiore è di Lorenzo Pasinelli (v.); la tela del Crocifisso del Colombati (v.).

BIBL. - Statuto 1308, V; 82; Statuto 1342, III, 1. ASCO, Coll. Pergamene, 10 marzo 1342, b. 2, n. 112; Del. Pod., a. 1937, n. 41. Guarnieri, Miscugli, A, pp. 110, 186; B, pp. 7, 81, 84, 87, 103 s., 142, 151. Martorelli, pp. 170, 226 ss., 301. Compagnoni, Memorie, III, p. 537 s.; IV, p. 268. Talleoni, II, pp. 7, 24, 83, 89 s., 124. M. A. Talleoni, Notizie intorno al sangue miracoloso scaturito nel sec. XIV da un Crocifisso dipinto nel muro dell'antica c. di S. N. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1762. Spada, Ordine Serafico, p. 415 ss. G. Ippoliti, Il SS. Crocifisso di S. Niccolò, Osimo, Santuario di Campocavallo, 1935. Massaccesi, p. 128 ss. Il Santissimo Crocifisso di S. N. in Osimo - Memorie storiche - Preghiere, Osimo, Scarponi, 1968. G2, p. 930. G3, p. 624 s. G. Donnini, Gli affreschi in S. Niccolò di Osimo e qualche appunto su Pietro di Domenico da Montepulciano, in "Notizie da Palazzo Albani", a. 1987, n. 1. Loretani, Guida, p. 83 s. "Antenna", a. 1996, n. 12. Gagliardi, Chiese, p. 226. Mariano, Opere d’Arte,, p. 97 ss. Egidi, Osimo, p. 109 ss.

 

Chiesa di S. Palazia Il primo documento risale al 1267. Venne forse fondata da S. Benvenuto stesso. Fu demolita nel 1615 per la costruzione del palazzo Gallo. Fu fatta subito dopo ricostruire, quasi dirimpetto lungo il Corso, dal cardinale Gallo.

Nel 1810 era cadente.

BIBL. - Massaccesi, p. 142 ss. G3, p. 627.

 

Chiesa di S. Palazia e S. Lucia Ex S. Agostino (v.), fu c. degli Agostiniani (v.), che avevano il convento nell'edificio delle scuole elementari, che nell’Ottocento fu abitato dalle Benedettine (v.). In origine la c. fu denominata S. Pietro di Ceronzio (v.).

Conserva una tela del Ramazzani (v.) raffigurante la Madonna della cintura, una Pietà di Antonio Cappannari (v.) e copie di tele di S. Lucia e S. Palazia.

BIBL. - Statuti, passim. G3, p. 620. Gagliardi, Chiese, p. 210 s. Egidi, Osimo, p. 99.

 

Chiesa di S. Paolina Venne costruita nel 1837 nella villa già Colloredo, dai proprietari, sul colle omonimo, per uso dei coloni che non potevano passare il fiume in caso di piena.

BIBL. - Massaccesi, p. 155 s. G2, p. 211.

 

Chiesa di S. Paterniano Si trova nella frazione omonima. È forse da identificare con la c. di S. P. o di Colanuzzo (citata anche dal Vogel).

La memoria più antica risale, secondo il Compagnoni, al 1237.

I Simonetti (v.) la rifecero costruire nel 1756. Fu restaurata nel 1911, venne poi demolita nel 1960 e rifatta poco distante l'anno seguente. Conserva le salme di Agata Belfiore (v.) e Filomena Quatrini (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 156 ss. "Antenna", a. 1960, n. 1; 1961, n. 10; 1962, n. 12; 1996, n. 12. G2, p. 901.

 

Chiesa di S. Paterniano di Castel Baldo È ricordata nel 1290.

BIBL. - Massaccesi, p. 159.

 

Chiesa di S. Pietrì

V. C.di S. Pietro filiorum Suppi.

 

Chiesa di S. Pietro dell'Acquaviva Sorgeva presso la fonte omonima. È ricordata nel 1055, tenuta dagli Avellaniti (v.). I Camaldolesi del S. Vicino ne nominavano il rettore. La sua parrocchia fu soppressa nel 1388 e i suoi beni passarono, nel 1414, al monastero di S. Niccolò (v.).

BIBL. – Statuto 1308, V, CXXIV. Martorelli, p. 226. Talleoni, II, p. 82. Massaccesi, p. 151 ss.

 

Chiesa di S. Pietro di Ceronzio Sorgeva sul luogo dell'attuale S. Palazia e S. Lucia (v.). La prima citazione risale al 1206. Venne rifatta nel 1327 e cambiò il nome in S. Maria Nuova. Dal 1342 si ha notizia che vi risiedessero gli Eremiti di S. Agostino (v. Agostiniani), quindi la c. assunse la denominazione di S. Agostino.

Nel 1658 fu ricostruita. Nel 1810 venne lasciata per decreto napoleonico, poi venne affidata alle Benedettine (v.), che la abbandonarono nel 1898-99. In questo periodo si chiamò c. di S. Benedetto, poi, dal 1900, c. di S. Palazia e S. Lucia.

BIBL. - Statuto 1308, V, 60. Talleoni, I, p. 248. Massaccesi, p. 135 ss.

 

Chiesa di S. Pietro del Filello Si trovava sulla strada del Filello (v.), forse sotto la mura dei "Tre pini". È citata dal 1283 al 1480. La sua parrocchia fu in seguito unita al Duomo.

BIBL. - Statuti, passim. Massaccesi, p. 149 s.

 

Chiesa di S. Pietro filiorum Suppi Se ne parla per la prima volta nel 1362. Si trovava a metà dell'attuale Corso, verso Piazza Marconi. Aveva i suoi beni nella contrada delle Lame (v.).

Nel 1569 la parrocchia fu unita a quella di S. Angelo, poi soppressa e unita a quella di S. Palazia (1649). Dissacrata, venne venduta al Comune, il quale la cedette ai vicini. Fu demolita nel 1809. Nel 1890 Giuseppe Sinibaldi ne demolì la torre e la incorporò nel suo palazzo.

BIBL. - Talleoni, II, p. 170. Massaccesi, p. 140 ss. G3, p. 628.

 

Chiesa di S. Pietro foris portae

V. C. di S. Maria del Carmine.

BIBL. - Statuti, passim. Guarnieri, Miscugli, B, p. 145.

 

Chiesa di S. Pietro del Monte

V. Monte S. Pietro.

BIBL. - Talleoni, II, p. 7. Martorelli, p. 226. Massaccesi, p. 153 ss.

 

Chiesa di S. Pietro dell'Ospedale Fu aperta al culto nel 1598 in luogo della demolita c. di S. Benvenuto (v.). Nel 1721 fu trasformata completamente secondo le linee barocche e maestose attuali, forse da Giovanni Salvioni. Anche l'interno è molto ricco di decorazioni. Conserva il quadro di S. Pietro in Vincoli, ivi trasferito dalla c. del Carmine. Due pale raffigurano la strage degli Innocenti di B. Gagliardi, (v.) e un Crocifisso con S. Giovanni Battista, S. Francesco e S. Caterina d’Alessandria di scuola fiamminga.

Venne restaurata nelle coperture nel 1992.

BIBL. - Massaccesi, p. 22. G3, p. 621 ss. Loretani, Guida, p. 88. "Antenna", a. 1992, n. 3; 1994, n. 11; 1997, n. 3. Gagliardi, Chiese, p. 227 s. Mariano, Opere d’Arte,, p. 108 ss. Egidi, Osimo, p. 102 ss.

 

Chiesa di S. Rocco Si trovava in Piazza Dante. Risaliva alla prima metà del sec. XVI. Fu dissacrata nel 1861. Alla fine del secolo XIX (1887) fu sede del foro annonario (v.).

BIBL. – ASCO, Delib. Cons., 6 agosto 1887, n. 67. Massaccesi, p. 159 s. G2, p. 763. G3, p. 629.

 

Chiesa di S. Rosa Si trovava in Piazza S. Agostino e risaliva alla fine del secolo XIX. Venne tenuta dalle Cappuccine (v.) di S. Rosa da Viterbo. Fu demolita e ricostruita nel 1929. All'inizio degli anni Cinquanta le suore, trasferitesi a Pisa, la cedettero al Comune.

BIBL. – Spada, Ordine Serafico, p. 603 ss. Massaccesi, p. 160 s. G3, p. 630 s.

 

Chiesa di S. Sabino (o S. Savino) (vern. Chiese de San Savì). Si trova nella frazione omonima. È nominata fin dal 1592, per lo spostamento di una fiera (v.).

Nel 1723 venne costituita la parrocchia, smembrata da quella di S. Marco dal vescovo Spada.

Nel 1939 venne costruita la c. attuale, su progetto di B. Barbalarga (v.), in sostituzione della vecchia che sorgeva in un punto pericoloso per la circolazione stradale.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, A, p. 211. Compagnoni, Memorie, IV, p. 354. Talleoni, I, p. 121 s.; II, p. 212. Massaccesi, p. 164 s. G2, p. 204, 953.

 

Chiesa di S. Savino Sorgeva a Monte S. S. (v.), a oriente di Monte S. Ubaldo. È citata dal 1124. Nel 1211 il caseggiato limitrofo risulta distrutto (forse al tempo della distruzione di Monte della Crescia e S. Ubaldo nel 1203).

BIBL. - Massaccesi, p. 161 ss. (con bibl.).

 

Chiesa di S. Savino di Milisiano C. che si trovava forse nei pressi di quella dell'Annunziata Vecchia (v.). È citata in un documento del 1374.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, 371. Massaccesi, p. 164.

 

Chiesa di S. Sebastiano Sorgeva presso l'attuale Piazza S. Filippo. Fu costruita sull'area della cadente c. di S. Maria Comitum (v.) verso il 1527, intitolata al santo intercessore contro il colera. Venne donata dal Capitolo nel 1615 alla Congregazione dei nobili e poi (1661) ceduta ai Filippini, che la demolirono nel 1703 per costruirne una nuova (c. di S. Filippo, v.).

BIBL. - Martorelli, p. 41. Talleoni, II, pp. 143, 175, 179, 205. Massaccesi, p. 42 s. G2, p. 434.

 

Chiesa di S. Severino La sua esistenza, in contrada S. Severino (v.), non è accertata. Se ne parla nel catasto del XIV sec. Doveva avere annesso un convento di monache.

BIBL. - Massaccesi, p. 166.

 

Chiesa di S. Silvestro (vern. Chiese de San Silvestru). Nel 1618 venne decisa la costruzione della c., su disegno di Biagio Giannozzi (v.), sul luogo della preesistente c. di S. Andrea. Il Comune vi concorse con 300 rubbia di grano. Nel 1639 fu aperta al culto.

Nel 1760 furono costruiti la volta ed il coro su disegno di Veremondo Salvini (v.).

È in stile barocco, a pianta centrale ottagonale; ha una cupola alta 17 m; è molto decorata da stucchi e dorature. Conserva un affresco del sec.XVII, tele del Gagliardi (v.) e del Guerrieri (v.). Nel XVIII sec. fu iniziata (e sospesa) la decorazione della facciata in pietra d'Istria.

Vi sono sepolti Antioco Onofri (v.) e Giacinta Bartolani (v.).

È proprietà comunale dal 1861.

La c. fu restaurata dal Genio Civile in seguito ai danni della seconda guerra mondiale (bombardamento del luglio 1944).

Il monastero annesso (v.) fu sede dei monaci della Congregazione dei Silvestrini (v.) ed ospitava un Collegio missionario.

Dal 1985 è adibita a Centro per attività culturali.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, p. 133. Talleoni, I, p. 239; II, pp. 148, 228. Massaccesi, p. 167 s. G2, p. 409. "Antenna", a. 1985, n. 2. “5 Torri”, a. 1984, n. 6; 1985, n. 1/2. Loretani, Guida, p. 72. Gagliardi, Chiese, p. 228 s. Mariano, Opere d’Arte,, p. 143 ss. Egidi, Osimo, p. 82 ss.

 

Chiesa di S. Stefano (vern. Chiese de Sa Stefenu). Si trova nell'omonima frazione. La c. primitiva esisteva nel XIV sec. Nel 1506 ne venne ricostruita un'altra, ampliata all'inizio del sec. XX. La parrocchia risale allo stesso anno.

Nel 1928 fu fatto il campanile. La canonica fu rinnovata nel 1965.

BIBL. - Fanciulli, p. 379. Massaccesi, p. 168 ss. G2, p. 204. Gagliardi, Chiese, p. 230 ss.

 

Chiesa di S. Teodoro Sorgeva nella contrada omonima (v.). È nominata nel catasto del XIV sec.

BIBL. - Massaccesi, p. 171.

 

Chiesa della SS. Trinità (vern. Chiese del Sagramentu). È ricordata nel 1272. Sulla fine del sec. XVI il card. Gallo vi trasferì la Confraternita del SS. Sacramento (v.), per cui la c. assunse anche questo nome. Venne rifatta nel 1878, con facciata in marmo di C. Costantini (v.).

La pala d'altare è attribuita ad Enea Campi di Bologna (1590-91); la figura del card. Gallo, committente, fu aggiunta forse dal Pomarancio. Luigi Mancini (v.) decorò il soffitto e le pareti.

Nel 1992 la c. fu restaurata, versando in cattivo stato di conservazione; le parti decorative furono restaurate dal pittore Mario Mosca.

BIBL. - Statuti, passim. “Sent.”, a. 1878, nn. 41, 43. Massaccesi, p. 171 ss. "Antenna", a. 1990, n. 8/9; 1992, n. 4. Gagliardi, Chiese, p. 235 s. Egidi, Osimo, p. 48 s.

 

Chiesa di S. Ubaldo Esisteva a Castel Baldo (v.) prima della sua distruzione (1203). Venne ricostruita alla fine del sec. XVI e restaurata agli inizi del sec. XX.

BIBL. - Massaccesi, p. 176 s.

 

Chiesa di S. Valentino Si trovava in fondo alla via omonima. È citata nel catasto del XIV sec. Venne dissacrata all'inizio dell'Ottocento, e vi si seppellirono i colerosi nel 1836. Nel 1873 (o 1878) fu fatta demolire per ragioni igieniche e morali.

BIBL. – ASCO, Del. Cons., 30 maggio 1863, n. 47. Massaccesi, p. 177. G3, p. 626.

 

Chiesa di S. Venanzio Era situata, col monastero omonimo, a nord di S. Stefano.

BIBL. - Massaccesi, p. 178 (con bibl.).

 

Chiese Le c. conosciute (esistenti e non più esistenti) sono almeno 80 (v. sopra).

Le c. a pianta centrale (d'ispirazione bramantesca) sono 4: S. Pietro, S. Silvestro, S. Niccolò, S. Maria della Misericordia (v. ognuna).

BIBL. - Massaccesi. Grillantini, Uomini, p. 296 ss. "Antenna", a. 1989, n. 11; 1991, n. 1; passim. Gagliardi, Chiese. E. Scattolini, Le chiese a pianta centrale nella diocesi di Ancona-Osimo nel periodo barocco (tesi, Università di Chieti, 1997/98).

 

Chirurgo A metà sec. XIX ve ne era uno solo ad Osimo.

BIBL. - G2, p. 712.

 

Ciaffi, Vincenzo (Osimo, 1858-Torino, 1922). Insegnante (Sicilia, Torino), poeta. Studiò al Ginnasio-Liceo Campana, poi visse a Roma. Scrisse in prosa (Diari letterari, Bricciche, Pensieri, Saggi critici e morali, Novelle, numerose commedie ed altri scritti) e in poesia (un libro di Favole, poemetti, mimi e moltissime liriche). Postumi sono Le Favole (Siena, 1958) e Mondo poetico (Imola, 1967); restano inediti vari volumi di poesie.

BIBL. - "Antenna", a. 1968, n. 12; 1969, n. 11; 1971, n. 3; 1972, n. 1; 1995, n. 2; 1997, n. 1. G2, p. 922 s. M. Busilacchio, V. C.; vita ed opere (tesi, Università di Macerata, 1970). C. Cardinali, V. C. - vita ed opere (1858-1922) (tesi, Università di Bologna, 1972/73). G3, pp. 556, 686.

 

Cialdini, Enrico (Castelvetro di Modena, 1811-Livorno, 1892). Generale, uomo politico e diplomatico. Fu alla testa del IV Corpo d'armata che il 18 settembre 1860 prese parte alla cosiddetta battaglia di Castelfidardo (v.). È controversa la sua presenza alle Crocette.

BIBL. - Nisco, C. e i suoi tempi, Napoli, 1893. G2, p. 692.

 

Ciambellone, Domenico (sec. XVIII). Coltellinaio. Partecipò all'assalto del Monte di Pietà (v.) il 9 febbraio 1797.

BIBL. - Talleoni, II, p. 202 ss.

 

"Cianciallegra, La" Settimanale in salsa piccante di genere umoristico, pubblicato nel 1921.

BIBL. - G3, p. 804. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 76.

 

"Ciao" Periodico della Scuola Media "C. Giulio Cesare", iniziato ad uscire nel 1995.

BIBL. - "Antenna", a. 1995, n. 3.

 

Ciaraffoni, Francesco (Fano, 1720-Ancona, 1802). Architetto. Restaurò o costruì molte chiese e conventi marchigiani (Ancona, Camerano, Fano, Agugliano, Recanati) ed il teatro Pergolesi di Jesi. Nel 1782 eseguì dei lavori ad Osimo per i festeggiamenti di S. Giuseppe da Copertino. All'inizio del XIX sec. forse ristrutturò palazzo Gallo (v.) in Piazza Dante.

BIBL. - Talleoni, II, p. 197. Dizionario biografico degli italiani, s. v.

 

Ciavattini, Igino (Recanati, 1910-Osimo, 1953). Sacerdote, poi vicario capitolare. Autore di numerose iniziative (ricreatori, colonie estive, Istituto Magistrale (v.), Mensa del povero, Scout ecc.).

BIBL. – “Bollettino Uff. Ecclesiastico per la diocesi di Osimo e Cingoli”, a. 1953, nn. 4-6. G2, p. 972. Grillantini, Uomini, p. 359 s. "Antenna", a. 1982, n. 11; 1991, nn. 5, 6/7, 10.;  passim. “5 Torri”, a. 1991, n. 4.

 

Cibele

V. Romani, Culti.

 

Ciccolini, Barnaba (Osimo, sec. XVII). Dottore in legge e studioso di medicina. Nel 1674 pubblicò una relazione sull'infezione del morbo sporadico, contraddetta da G. B. Ghiaccio (v.). E' autore altresì della Via brevis ad veram philosophiam et medicinae scientiam perducens, Roma, 1696; L'Umanità contenta nella cognizione della filosofia e medicina, Roma, 1699.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s. v. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 446.

 

Ciclismo La prima gara ciclistica che si conosce si svolse ad Osimo nel novembre 1900 (Via Cinque Torri), di velocità. Poi si disputarono, in occasione di feste cittadine, gare di resistenza (85-100 km).

Nel marzo 1908 sorse la Società Ciclistica, promossa dal professor Enzo Carli. Nel 1913 si disputò una gara di km 85, nel 1914 di 128 km, abbinate alle Feste dei fiori; dopo la prima guerra si chiamarono "Coppa Gallo" fino al 1924 (morte di Muzio Gallo), poi "Coppa Croce Bianca Osimana". Nel 1934-35 seguì la "Coppa Buglioni".

Dal primo dopoguerra si distinsero Mario Brandoni, Gino Maronari; poi Gino Giacchè. Negli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta attivo organizzatore di corse ciclistiche fu Rigoberto Lamonica. Oggi, dal 1988, nel programma delle feste patronali si svolge la Coppa a lui intitolata.

Osimo è stata scelta anche come sede di tappa del Giro d’Italia nel 1987 e nel 1994, e della Tirreno-Adriatico nel 1991.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1984, nn. 2, 3/4, 6; 1985, n. 4/5; 1986, n. 1/4; 1987, nn. 1, 2; 1988, n. 4; 1989, n. 1/2; 1991, nn. 1, 3; 1993, nn. 1, 2; 1994, n. 1. “Antenna”, passim. G3, p. 778. Carletti, Attività ludiche, p. 313 ss. Vaccarini, Fenomeno sportivo, p.92 ss.

 

Cicloturismo Fu molto rigoglioso, seppur per breve tempo, nel primo anteguerra. Nel luglio 1906 si costituì un Club Ciclistico, con poca fortuna. La sezione ciclistica della Società Forza e Coraggio nacque nel marzo 1908, poco prima della Società stessa. Nel 1910 effettuò un raid di studenti da Osimo a Palermo.

BIBL. - Carletti, Attività ludiche, p. 315 ss.

 

Cima, Mainetto (Osimo, sec. XIV). Giurista. Abitava in un palazzo che occupava l'area dell'attuale Piazza don Minzoni.

BIBL. – L. Spada, Le vie di Osimo storicamente illustrate, ms. in BC.

 

Cimiteri (vern. Cimideri). Prima dell'esistenza dei c., i morti si seppellivano nelle chiese (fino al sec. XVIII), poi parte in chiesa e parte nei c.; infine solamente nei c. (sec. XIX).

Oltre ai c. nelle frazioni, si hanno:

1) Il "C. vecchio" si trova in Via S. Giovanni, in contrada Salustriano. Fu aperto nel 1818 e fu l'unico fino al 1873, quando si costruì l'altro di Monte Fiorentino. Vi esistette la chiesa di S. Giovanni Salustriano (v.) almeno dal XIV sec., rifatta nel 1957. Fu sistemato nel 1868.

BIBL. - "Antenna", a. 1957, n. 10.

2) Il c. principale si trova a Monte Fiorentino (v.). I lavori iniziarono nel 1869. Venne aperto nel 1873, con la prima salma inumata il 15 luglio (Giovanni Amodei).

Inizialmente era suddiviso in cinque parti: adulti, adulte, fanciulli, fanciulle, non battezzati e "accattolici". Era riservato ai morti della città e degli abitanti della campagna compresa nelle parrocchie di S. Marco e della Misericordia.

V. anche Chiesa dell'Annunziata Nuova.

BIBL. - Comune di Osimo, Regolamento pel c. maggiore denominato Monte Fiorentino, Osimo, Quercetti, 1874. G2, pp. 210, 617. "Antenna", a. 1993, n. 11; 1996, n. 4; 1997, n. 1; passim.

 

Cinema A metà luglio 1905 si proiettarono i primi film alla Fenice.

Il primo cinema, Ideal, fu aperto nel 1905 da Riccardo Polverini in un corridoio del Mercato dei bozzoli, da dove venne traslocato in Via Cinque Torri nel palazzo Frampolli (1909)

Il primo c. parlante si ebbe nel 1912 (Cinema Concerto).

Il c. Dopolavoro si chiamò XXV Luglio dal 1944.

Dagli anni Cinquanta ai Sessanta funzionavano due sale cinematografiche, il C. Concerto ed il C. Teatro La Nuova Fenice.

BIBL. – “Antenna”, passim. G2, pp. 826 s., 978.

 

“Cinema Teatro Ideal” Numero unico dell'11 maggio 1913, a cura di Riccardo Polverini che fece funzionare infine il suo cinema presso il Teatro La Nuova Fenice.

BIBL. - G3, p. 801. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 72.

 

Cingoli (vern. Cinguli). Fu municipio romano (CIL IX).

Nell'alto medioevo fu un castello dipendente da Osimo, poi si emancipò, ma ritornò nel 1204 (Cartula castri Cinguli, in Libro Rosso, LXI) con i suoi castelli: Troviggiano, Castel d'Arcione, Cerlongo, Castel dell'Isola, S. Vitale, Lornano (o Lorzano o Isola di Orzale o Lorzale), Cervidone, S. Faustino, S. Angelo, Casale, Appone.

Nel 1250 la chiesa di S. Esuperanzio otteneva l'esenzione dalla giurisdizione vescovile di Osimo.

Nel XIV sec. gli Statuti di Osimo proibiscono ai propri cittadini di aver relazione con i Cingolani.

Il suo territorio fece parte della diocesi (v.) di Osimo.

Nel 1530 si eresse la Collegiata.

Nel 1559 una sentenza del Legato della Marca riconosce ad Osimo il diritto di imporre ed esigere gabelle in territorio di C.

Nel 1573 il Pacini (v.) visitò le carceri di C. e le trovò in stato miserevole.

Dal 1586 al 1775 vi furono svariati tentativi di costituire una diocesi autonoma da Osimo (v. in Bibliografia: Compagnoni, Fanciulli, Raffaelli, Talleoni). Nel 1725 fu creata città e fu eretta in Cattedrale la chiesa di S. Maria, alla pari di quella di Osimo.

Nel 1984 C. uscì dalla diocesi di Osimo e venne aggregata a quella di Macerata.

BIBL. - Libro Rosso, doc.LXI. Statuto 1308, III, 245. Martorelli, p. 33 ss., 86 ss., 116, 185. F. M. Raffaelli, Delle memorie ecclesiastiche intorno l'Istoria e il culto di S. Esuperanzio, Pesaro, 1762. F. M. Raffaelli, Delle memorie dei vescovi e della Chiesa di Cingoli dopo S. Esuperanzio, Pesaro, 1762. Maroni, p. 50 ss. Fanciulli, Osservazioni. Compagnoni, Memorie, II, p. 105 s., 114 ss., 151 ss.; III, p. 535; IV, p. 100 ss., 211 ss., 359 ss., 527 ss. Talleoni, I, p. 134 ss.; II, p. 114, 185 s., 192 s., 212, 237 s. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XX. G2, pp. 177 s., 465 ss.

 

Cini, Famiglia Oriunda da Firenze nel XVI sec.

BIBL. – Genealogia, in AG, b. 26, n. 64. Martorelli, p. 444.

 

Cini, Francesco (Osimo, 1604-84). Vescovo di Macerata (1659-84). Tenne due sinodi (1663 e 1673). Donò ad Osimo la sua biblioteca (v.) ed un capitale di 1200 scudi per il custode e l’acquisto di libri.

BIBL. - Martorelli, p. 41. Lancellotti, Memorie, s. v. Talleoni, II, p. 160. G2, pp. 432, 448 s. L. Egidi, Trecento anni di vita della Biblioteca Comunale di Osimo, Osimo, 1979.

 

"5 Torri" Notiziario del Comune di Osimo dal 1973 (prima amministrazione Polenta). Dal 1976 divenne rivista.

BIBL. - G3, p. 792.

 

"Cinque Torri, Le" Settimanale culturale locale del 1925. Fu diretto da Benedetto Barbalarga (v.) e fu pubblicato per 19 numeri (Osimo, La Picena).

BIBL. - G2, p. 930. G3, p. 788 s. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 59 s.

 

Cinquecento

BIBL. - G. Trillini, Osimo nel C. (tesi). A. Compagnucci, L’opera di riforma ad Osimo e diocesi nel sec. XVI (tesi, Università di Roma, 1958/59). A. Stramigioli, La vita economica e sociale degli Ebrei in Osimo nel sec. XVI (tesi, Università di Urbino, 1963/64). P. Quarantini, Osimo nel XVI secolo (tesi, Università di Camerino, 1984/85). V. anche Statuti comunali.

 

"Cinquepiù" Periodico del Liceo Campana, iniziato ad uscire nel 1997.

 

Circoli

V. anche Associazione… e Società…

BIBL. – “Antenna”, passim.

 

Circoli di divertimento Tra la fine del XIX sec. e l'inizio del XX si costituirono: la Società carnevalesca Tersicore (1870-90), la Rosa Bianca, gli Amici dell'allegria, la Cavalchina (1880-90), il Cri-cri (1890), la Pastasciutta (1900), la Società Orso, la Pilecca, la Farfalla, la Corsa dei Cani, la Corsa dei Sacchi, la Società del Suicidio (1914), la Società dei Buongustai (1920), la Trionfo dell'Amore (1919) di Filippo Teodori.

V. anche Circolo e Società sub nome.

BIBL. - C. Grillantini, I Circoli di divertimento in Osimo dopo il 1860, ined. Antenna, a. 1967, n. 10. Grillantini, Uomini, pp. 122 ss., 126 ss.

 

Circoli giovanili Tra il 1961 ed il 1962 sorsero tre c.g.: il Colist (v.), il Gomero (v.) ed il Circolo Studentesco Osimano (v.). In seguito sono stati in vita il Faro (v.) e la Domus Christiana (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1962, nn. 3, 4, 5, 6/7; 1965, nn. 11, 12; 1967, n. 11.

 

Circoli politici Il più antico sembra essere stato il Giardino (v.). Poi vennero la Perina (v. Società L. P.), il Cri-cri (v.), la Società dei 18 (v.), la Cabina (v.), la Sala Nazionale (1878), la Diritti e Doveri (mazziniana) (1884), la Concordia (divenuta poi Pace e Concordia) (v.), la Giuditta Tavani Arquati (anticlericale, al Borgo S. Giacomo), la Fratelli Bandiera (v. Circolo F. B.), poi Giuseppe Garibaldi, il c. Giuseppe Mazzini (v.), il c. Guglielmo Oberdan (v.), la loggia Raffaello Sanzio (v. Massoneria), il C. Socialista (1903), il C. Giordano Bruno (verso 1907, anticlericale) (v.), il C. Repubblicano (v.), il C. Felice Cavallotti (radicale) (v.), il gruppo anarchico (v. Anarchici), le Società Operaie (v.), il C. S. Tecla (1903, v.), il C. S. Antonio (v.), la Croce Bianca (v.), il c. La Campana (v.) il c. culturale Nuove Frontiere (v.).

BIBL. - Grillantini, Uomini, p. 124 ss.

 

Circolo Anticlericale Giordano Bruno Si formò nel 1907 ad Osimo.

BIBL. – “Sent.”,  passim. G2, p. 885.

 

Circolo La Campana Sorse nel 1992 per iniziativa di un gruppo di cittadini ispiranti al Movimento dei Popolari per la Riforma (Mario Segni).

BIBL. - "Antenna", a. 1993, nn. 1, 2.

 

Circolo Chi fa fa Il circolo C. venne fondato poco dopo il 1860 da Sinibaldo Sinibaldi (v.); era formato da nobili, borghesi, commercianti, capi d'arte.

Nel 1876 se ne separò il Circolo dell'Unione (v.), che vi ritornò nel 1903, poi altri elementi operai fondarono la Perina.

Durò oltre mezzo secolo, cambiando sede più volte (palazzo ex-Bonfigli, palazzo Luzi (dal 1878), palazzo comunale (verso il 1920). Fu poi assorbito dal Fascio nel 1925, col nome di Littorio (v.) e sopravvisse fino all'inizio della guerra. Nel 1943 riprese il vecchio nome. Il 17 luglio 1945 venne occupato dall'ANPI.

BIBL. - Società Chi-fa-fa Osimo, Regolamento (...), Osimo, Quercetti, 1908. “Sent.”, passim. "Antenna", a. 1976, n. 11; 1996, n. 10. G2, pp. 793, 881, 929, 960, 991. G3, p. 764 s.

 

Circolo del Cinema Iniziò a funzionare nel 1961, presso la FUCI, organizzando cineforum. Ne fu presidente Antonino Mercanti, poi Cesare Romiti.

Nel 1966 fu interrotto per ragioni finanziarie, poi (1967) venne ripreso presso il cinema parrocchiale della Misericordia.

BIBL. - "Antenna", a. 1961, nn. 1, 2; 1962, nn. 10, 11; 1966, n. 5; 1967, n. 4; 1968, n. 2.

 

Circolo dei Commercianti Costituito nei primi due decenni del sec. XX.

 

Circolo Comunista Aveva la sua sede al Borgo S. Giacomo; venne distrutta dai fascisti nel 1922.

BIBL. - G2, p. 919.

 

Circolo del Cri-cri Sorse alla fine del XIX sec. a S. Marco, come punto di ritrovo e divertimento.

BIBL. - G3, p. 766.

 

Circolo Filatelico-Numismatico Giannetto Canapa Sorse nel 1955. Organizza mostre annuali.

BIBL. - "Antenna", a. 1964, n. 9; 1975, n. 10; 1978, n. 11. G2, p. 1021.

 

Circolo fotografico Mario Giacomelli Nacque nel 1984 come sezione dell'ARCI osimana. Fu fondato da Gioacchino Castellani, Paolo Cenacchi, Mirco Galeazzi, Carlo Maccioni e Giuseppe Soverchia. Ha effettuato collettive annuali e corsi di fotografia. Nel 2000 il C. è passato presso la locale Sezione AVIS.

 

Circolo Fratelli Bandiera Società politica (prevalentemente mazziniana) fondata da Benedetto Scota (v.) nel 1877, nella sua abitazione, scindendosi dalla Concordia (v.).

Nel 1878 fu diffidata, avendo commemorato Mazzini.

A sua volta aprì la società L'avvenire (v.).

Nel 1879 venne sciolta in seguito all'omicidio Scortichini (v.).

Risulta ancora nel 1907 quando entra nel Circolo Repubblicano.

BIBL. - "Sent.", a. 1878, n. 41; 1879, n. 6. G2, p. 885.

 

Circolo dei giovani Socialisti Fu fondato ad Osimo nel 1903, si rafforzò nel 1907.

BIBL. - G2, p. 885.

 

Circolo Giuseppe Garibaldi C. repubblicano, sorto nel 1904.

BIBL. - G2, p. 882.

 

Circolo di Lettura Esistente nel 1849, quando raccoglie le firme per l'adesione al movimento che porterà alla costituzione della Repubblica Romana (v.).

Nel 1919 si progettò di istituire un C. di L. nell'atrio del Teatro.

Nel 1947-48 il C. di L. Vetus Auximon ebbe sede in Via N. Romani, nel 1950 a palazzo Gallo (Piazza Dante), quattro anni dopo nel palazzo Baldeschi Balleani (sede attuale).

BIBL. - "Contemporaneo" del 27 dicembre 1848. G2, pp. 664 s., 1021.

 

Circolo Mandolinistico Osimano V. Bellini Fondato nel luglio 1910, era aperto a tutti, anche ignoranti di musica. Ne era animatore il m. Guido Barbieri Albani.

BIBL. – “Sent.”, a. 1910, nn. 28, 42; 1911, n. 24. C. M. "V. B.", Statuto sociale, Osimo, Belli, 1911.

 

Circolo Giuseppe Mazzini Iniziò la sua attività nei primi anni del secolo XX. Nel 1907 confluì nel Circolo Repubblicano (v.).

BIBL. – “Sent.”, passim. G2, p. 885.

 

Circolo Nuove Frontiere C. culturale fondato negli anni Ottanta da R. Orsetti. Organizzava incontri e dibattiti con personaggi del mondo della politica e della cultura, come Leoluca Orlando, Bartolomeo Sorge ecc.

BIBL. – “Antenna”, a. 1988, n. 10. “5 Torri”, a. 1993, n. 1.

 

Circolo Guglielmo Oberdan Nel 1907 confluì nel Circolo Repubblicano (v.), ma rimase in vita come circolo giovanile repubblicano.

BIBL. – “Sent”, a. 1909, n. 48 e passim. "Antenna", a. 1969, n. 5. G2, p. 885.

 

Circolo Popolare Ne fu presidente Pier Filippo Fiorenzi (sec. XIX).

 

Circolo Popolare Educativo

V. Società operaie.

 

Circolo Prêt-à-photo Associazione di fotoamatori (metà anni Ottanta).

BIBL. - "Antenna", a. 1985, n. 4.

 

Circolo Radicale Felice Cavallotti Fu fondato ad Osimo nel 1907.

BIBL. - G2, p. 885.

Circolo Repubblicano Si formò nel 1907 per la fusione dei circoli (v. ognuno) Giuseppe Mazzini, Fratelli Bandiera e Oberdan.

BIBL. - G2, p. 885.

 

Circolo S. Antonio di Padova Fu inaugurato al Borgo S. Giacomo (palazzo Cardinali in Costa del Borgo) nel 1896. Negli anni Venti faceva anche filodrammatica.

BIBL. - VIII anniversario dalla erezione della sezione giovani S. A. di P. - Inno, Osimo, 1904. G2, p. 873. "Antenna", a. 1976, n.1.

 

Circolo S. Giuseppe da Copertino Fu aperto dai cattolici nel 1908 per i giovani, e inaugurato nel 1910.

Nel 1922 fu invaso dai fascisti.

BIBL. – “Sent.”, a. 1910, nn. 6, 25, 26. “Le Cinque Torri”, a. 1925, n. 2. "Antenna", a. 1969, n. 6/7; 1970, nn. 2, 3. G2, pp. 890, 919.

 

Circolo S. Tecla e Francesco Guarnieri Sorse nel 1896. I verbali dei primi anni sono nell'Archivio dell'Azione Cattolica (v.). Fondò la Banda cattolica (v.) (detta "Banda vigliacca"), contrapposta alla banda cittadina. Nel 1904 venne chiuso per la crisi nella Democrazia Cristiana (v.).

BIBL. – “Sent.”, a. 1896, nn. 40, 41; 1898, n. 21. "Antenna", a. 1960, n. 12; 1973, n. 1. G2, pp. 873, 879, 882.

 

Circolo Senza Testa Sorse nel 1947 in Via Cinque Torri, nella sede affrescata da Elmo Cappannari (fondatori: Mario Adorni, Ubaldo Balloni, Elmo Cappannari, Giuseppe Moschini, Carlo Pietroni, Giuseppe Sinigagliesi), poi si trasferì in Piazza Dante, quindi in Via Bondimane. Ha organizzato per tanti anni la Festa dei Fiori (v.). Ad esso si sono affiliati molti clubs sportivi ed amatoriali. Funge anche da "Pro loco".

BIBL. - "Antenna", a. 1957, n. 5; 1964, n. 10; 1966, n. 8/9; 1967, nn. 11, 12; 1974, n. 2; 1985, n. 1; 1988, n. 1; 1991, n. 8/9; 1995, nn. 1, 5; 1996, nn. 1, 11, 12; 1997, n. 12; 2000, nn. 2, 4. G2, p. 1021.

 

Circolo Socialista Iniziò la sua attività nei primi anni del secolo XX. Fu invaso dai fascisti nel 1922.

BIBL. – “Sent.”, passim. G2, p. 919.

 

Circolo Studentesco Sorse ai tempi della prima guerra mondiale per opera di Alfonso Fanesi (vice parroco di S. Palazia). Raccoglieva giovani liceali. Durò fino al 1935.

BIBL. - G2, p. 902 s.; 775.

 

Circolo Studentesco Maschile Nacque nel 1939 per iniziativa di don Igino Ciavattini (v.). Nel 1942 sorse la sezione femminile.

BIBL. - G2, p. 954, 959.

 

Circolo Studentesco Osimano Sorse nel 1962 presso la FUCI (Piazza Dante). Di ispirazione cattolica, riuniva i giovani studenti per la formazione ed il divertimento.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, nn. 3, 4.

 

Circolo dell'Unione Sorse nel 1876 ad opera di nobili e conservatori osimani. Dovette cessare nel 1887. Risorse col nome di "Club". La sua sede era sopra le logge del palazzo Comunale.

BIBL. - Statuto organico del Circolo dell'Unione, Osimo, Quercetti, 1876. G2, p. 793. G3, p. 765.

 

Circoscrizioni

BIBL. – “Antenna”, a. 1981, n. 3.

 

Ciriaco Pizzecolli

V. P., C. de’.

 

Cirignano

Nel Medioevo sono citati la chiesa ed il monastero di S. Maria in C. (attuale Abbadia). Forse il toponimo ricorda un fondo Cereniano (v).

 

Cissiani Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (nn.128, 137).

 

Cisterna di Piazza Venne costruita nell'attuale Piazza Boccolino su suggerimento di S. Giacomo della Marca (1444) (v.). Rimase aperta fino al XX sec. La base è di m 12 x 7, l'altezza di oltre 7, per una capacità di 588 hl.

BIBL. - G2, p. 298.

 

Cisterna di S. Francesco Fu fabbricata al tempo di quella di Piazza (v.), nel cortile interno di S. Francesco. Si pagò con la vendita di un fondo lasciato da tale Battista di Luchino.

BIBL. - G2, p. 298.

 

Cisterna di S. Marco Venne aperta nel 1866 sotto la piazzetta antistante la chiesa per un maggior rifornimento di acqua alla popolazione.

BIBL. - G2, pp. 712, 817.

 

Città Il profilo dell'abitato, visto da meridione, inizia ad occidente col colle più alto (il Gomero, m 265 s.l.m., v.). Seguita verso levante, su di un livello più basso, nell'attuale piazza del Comune, piazza Boccolino, via S. Francesco, inizio corso G. Mazzini, dove si insediarono i primi colonizzatori piceni. Procedendo verso est, nell’attuale piazza Dante si ha il secondo colle (m 259 s.l.m.), da alcuni detto Osimono. Si ha quindi l'aggiunta medioevale (rione S. Marco, fino a Porta Vaccaro). Nel 1860 l'abitato era ancora tutto compreso dentro le mura (per circa 800 metri in senso est-ovest, e circa 200 in senso nord-sud), con l'eccezione dei borghi Guarnieri e S. Giacomo (Piana e via Roncisvalle). L'area interna alle mura (romane e medioevali) misura circa 170.000 mq.

La parte di espansione moderna è in ogni direzione, al di fuori delle mura romane e di quelle medioevali (minore comunque verso nord).

Conta 15.510 abitanti (1991); 5.557 abitazioni e 5.325 famiglie.

V. Centro storico; Colle del capoluogo; Quartieri.

BIBL. - L. Mazzieri, Osimo - Ricerche di geografia urbana (tesi, Università di Urbino, 1968/69). G3, p. 39.

 

Città di Castello (sec. XIV). Gli Statuti medioevali ordinano di non riscuotere diritti di dogana né pedaggi dai suoi cittadini.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 70.

 

Cittadini, Arturo (Osimo, 1864-Albate (Como), 1928). Generale di corpo d'armata e primo aiutante di campo del re Vittorio Emanuele III. Partecipò all'impresa libica ed alla prima guerra mondiale, pluridecorato. Senatore.

BIBL. – L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana (ms. in BC). “Sent.”, a. 1916, nn. 5, 39; 1918, n. 26; 1919, n. 45; 1920, n. 29. E. Cittadini Fanesi, In memoria di S. E. il conte A. C. (...), Osimo, Belli, 1928. G2, p. 935.

 

Cittadini, Bernardino (Gubbio, sec. XVII). Sacerdote, insegnante nelle scuole pubbliche (v.) di Osimo nel 1694.

BIBL. - Talleoni, II, p. 161.

 

Ciuffolotti (metà sec. XVII). Setta di quietisti fondata da padre Giacomo Lambardi (v.), così detti dal fischio ("ciuffolo") col quale si chiamavano. Si adunavano nelle grotte di Monte della Crescia. Consideravano inutili le discipline, i digiuni, le funzioni religiose.

Alcuni erano anche sacerdoti. Vi aderirono tra gli altri Carlo Marcello Dittaiuti (v.) e Antonio Fiorenzi (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, pp. 285, 311 s. Talleoni, II, p. 159. G2, p. 428 s.

 

Civica

V. Guardia civica.

 

Civica Raccolta d'Arte Istituita dall’Amministrazione comunale nel 1979, venne aperta nel maggio 1980 all'interno del Palazzo Campana. Ha conservato materiale molto vario fino all’apertura del Museo Civico (v.) nel 2000.

BIBL. - "Antenna", a. 1968, n. 12; 1971, n. 2; 1973, n. 2; 1978, n. 6/7; 1979, nn. 1, 4, 8/9; 1980, n. 5. Grillantini, Uomini, p. 280. L. Egidi, La Biblioteca F. Cini. L'Archivio Storico. La C.R. d'A., Osimo, Scarponi, 1988. Gentili, Osimo nell’antichità, p. 85 ss. Loretani, Guida, p. 76 ss. Mariano, Opere d’Arte,, p. 17 ss.

 

Civica Scuola di Musica

V. Scuola Musicale.

 

Civitanova Nel 1198 è alleata con Osimo ed altri Comuni contro Marcoaldo (v.).

BIBL. - Libro Rosso, doc. XXVII. Talleoni, I, pp. 55, 177, 213, 217; II, p. 13.

 

Clarisse Si stabilirono nel monastero di S. Niccolò (v. Chiesa di S. N.) nel 1536. Nel 1810 furono cacciate dal loro monastero (v. Francese, Occupazione). Nel 1866 furono trasferite nel monastero di S. Benedetto (v.). Oggi sono ancora a S. Niccolò.

In precedenza erano state nel monastero di S. Michele (v.) a Monte Fiorentino.

BIBL. - Martorelli, p. 302. Compagnoni, Memorie, III, p. 537 s. Talleoni, I, pp. 244, 254; II, pp. 122, 172 ss., 203. Costituzioni proposte alle religiose C. del monastero di S. Nicolò di Osimo, Osimo, Quercetti, 1896. Massaccesi, p. 92. G2, pp. 455, 553, 763, 855.

 

Claudi, Famiglia Di parte guelfa, dopo la morte di Manfredi (v.), ricevette privilegi da Carlò d'Angiò (v.).

BIBL. – Genealogia, in AG, b. 26, nn. 40, 91. Martorelli, p. 130.

 

Claudi, Pierleone (Osimo, 1586-1659). Epigrammista, canonico. Pubblicò i Dispareri - Egloga pastorale, Osimo, Tibaldini, 1567.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Talleoni, II, p. 170. G2, p. 372.

 

Claudi, Torquato (Osimo, sec. XVI). Giurista.

BIBL. - Lancellotti, Memorie, s. v.

 

Claudi, Virgilio (Osimo, sec. XVI). Poeta e letterato.

BIBL. - Lancellotti, Memorie, s. v. G2, p. 372.

 

Clemens, C. Iulius

V. Iulia, Gens.

 

Clemens, C. Iulius Oppius Patrono della colonia di Osimo. Rivestì diverse cariche.

V. Oppia, Gens.

 

Clemente da Osimo (prima metà sec. XIII-Orvieto, 1291). Seguace dell’Ordine Eremitano (v.) di S. Agostino, alcuni lo ritengono originario di S. Elpidio. Fu uomo di scienza e di virtù. Abitò nel convento di S. Agostino (oggi SS. Palazia e Lucia), poi fu diverse volte priore Generale dell'Ordine, del quale elaborò le costituzioni (Constitutiones Clementinae del 1290), che rimasero in vigore fino al concilio di Trento. Fu fatto beato nel 1759.

BIBL. – G. Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 175. F. Vecchietti in Compagnoni, Memorie, III, pp. 51-64. S. Bellini, Sulla patria del beato C. da O., Roma, 1782. L. Bartolini, Sulla vera patria del Beato C., Fermo, 1788. Giordano di Sassonia. Toma (Biblioteca agostiniana di Jesi). Pastor, Storia dei Papi, XVI, I, p. 1029. Talleoni, I, p. 246 ss. (con bibl.). Bibliotheca Sanctorum, s. v. I santi, p. 142 s. G2, p. 252 s. Dizionario biografico degli italiani, s. v. C. Alonso, El beato C. da O. (1291). Tercer prior general de los Augustinos, Roma, 1970. C. Alonso, Beato C. agostiniano, Tolentino, 1991. Antenna, a. 1991, n. 4. “S. Nicola da Tolentino agostiniano”, a. 1991, n.3. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Clemente da Osimo (Osimo, sec. XVII). Cappuccino, morto nel 1625 a Velletri tra i colerosi che assisteva.

BIBL. - G2, p. 447.

 

Clemente IV Papa (1265-68). Guido Fulcodi. Nel 1267 ordinò al legato della Marca di non gravare Osimo nel somministrare soldati e denaro.

BIBL. - Martorelli, p. 130.

 

Clemente VII Antipapa (1378-94). Roberto di Ginevra. Scrisse un breve ad Osimo, dove nominò anche un vescovo (v. Giovanni).

V. anche Pietro III, Luigi I d'Angiò e Silvestro Budes.

BIBL. - Martorelli, pp. 194 ss., 212 s.

 

Clementi, Giuseppe (Osimo, 1865-Roma, 1944). Professore, ecclesiastico (cameriere segreto del papa), ricercatore e storico. Laureato in Lettere. Autore di: Una Pasqua tra i galeotti, Roma, 1896; Per la scuola tecnica, Roma, 1900; I martiri annamiti e cinesi, Roma, 1900; Dai ricordi di un prete caporale, Roma, 1902; Nuova traduzione dei Vangeli, Roma, 1902; la Vita del beato Venturino da Bergamo, Roma, 1904; Gli otto martiri tonchinesi, Roma, 1906; Tra gli emigrati, Roma, 1908; Storia del pontificato di Pio IX (Archivio Segreto Vaticano). Quattro cartelle di suoi manoscritti sono presso l'archivio dei Conventuali (v.), una presso la Biblioteca Comunale. Studiò l'archivio Gallo (v.).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 982 s. M. R. Di Serio, Attività culturale di don G. C. e alcune sue lettere inedite (tesi, Università di Urbino, 1970/71). G3, p. 686.

 

Clima Il c. è temperato, con inverni moderatamente freddi (raramente con temperature al di sotto di 0 gradi) e umidi nelle vallate, ed estati non troppo calde (meno di 30 gradi, salvo rare eccezioni), a causa della ventilazione marina o montana. La piovosità media annuale si aggira sugli 800 mm.

BIBL. - F. Bonasera, Lineamenti del c. di Osimo (1894-1943), Ancona, 1958.

 

Cloroaldo (sec. X). Vescovo di Osimo Fu presente ad un placito di Ravenna dell'imperatore Ottone III (996).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. 311 ss. G. Colucci, Annali di Osimo, p. 163, in Colucci, t. V. Talleoni, I, p. 112.

 

Club Heliopolis Organizzava incontri culturali negli anni Novanta.

BIBL. – “Antenna”, a. 1995, n. 1.

 

Clusiano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 132).

 

Coacci, Clitofonte (Montalboddo (oggi Ostra), 1802-67). Orafo, autore della mazza da processione in argento e ottone dorato, appartenuta alla Confraternita della Morte e conservata presso il Museo Civico. Nel 1825 è attivo come orefice nel suo paese. Si conoscono diverse sue opere (argenterie) in collezioni private e chiese della regione (Arcevia, Fabriano, Montemarciano, Ancona, Jesi).

BIBL. - Dizionario biografico degli italiani, s. v.

 

Cogeneratore Gli impianti del c. per la produzione di calore e di teleriscaldamento furono costruiti dall'ASPEA in Via Andrea Vici nel 1991. Gli utenti sono sia pubblici (scuole, piscina, palestre, ospedale ecc.) sia privati.

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 8/9; 1995, n. 3; 1996, n. 2; 1997, n. 11.

 

Cognomi I c. maggiormente diffusi sono: Accattoli, Agostinelli, Alessandrini, Andreoli, Andreucci, Angeletti, Antonelli, Attili, Badialetti, Baffetti, Baiocco, Baldoni, Baleani, Bambozzi, Barontini, Bartoli, Battistoni, Beccacece, Belelli, Bellezza, Belli, Bellucci, Benedettelli, Bevilacqua, Binci, Biondini, Bonifazi, Bottegoni, Braconi, Brandoni, Buglioni, Buscarini, Camilletti, Canalini, Cantori, Capomagi, Caporaletti, Caporalini, Carbonari, Cardinali, Carletti, Carloni, Carnevali, Catena, Cecconi, Ciavattini, Cingolani, Cittadini, Cola, Coltrinari, Coppari, Dolcini, Donati, Fagioli, Falcetta, Fanesi, Franchini, Frontalini, Gabbanelli, Gambini, Gatto, Ghergo, Giacchè, Giardinieri, Gioacchini, Giuliodori, Glorio, Graciotti, Guercio, Ippoliti, Lampa, Lanari, Lasca, Mammoli, Mancinelli, Mancini, Marchegiani, Marchetti, Marconi, Mariani, Marinelli, Marini, Marsili, Martini, Marzocchini, Massaccesi, Mazzieri, Mengarelli, Menghini, Mengoni, Mercanti, Mercuri, Mezzelani, Montenovo, Mosca, Orlandini, Paoletti, Pasqualini, Pasquini, Pesaresi, Petraccini, Pettinari, Picchio, Pierpaoli, Pirani, Pizzichini, Polenta, Polverigiani, Principi, Pugnaloni, Quattrini, Quercetti, Ricci, Rocchi, Rossi, Rossini, Ruggeri, Sabbatini, Sampaolesi, Santilli, Saracchini, Scansani, Scarponi, Schiavoni, Serloni, Severini, Simonetti, Stacchiotti, Staffolani, Strappato, Tonti, Torcianti, Trucchia, Vaccarini, Vescovo, Vigiani, Zagaglia, Zoppi.

Il c. più diffuso dovrebbe essere Giuliodori, seguito da Pesaresi, Pettinari, Graciotti ecc.

Categorie di c. con alcuni esempi:

a) C. di origine geografica: Albanesi, Anconitani, Appignanesi, Cameranesi, Castellani, Cingolani, Cremonesi, Fanesi, Fiumani, Lombardi, Loretani, Maceratesi, Maiolatesi, Marchigiani, Massaccesi, Milano, Montapponi, Montecchiani, Montefanesi, Montenovo, Monticelli, Morlacchi, Moroni, Morroni, Osimani, Paternesi, Pergolesi, Pesaresi, Pesaro, Polacco, Polverigiani, Recanatesi, Romagnoli, Romani, Sampaolesi, Sanseverinati, Saraceni (e Saracini), Schiavoni, Senesi, Senigalliesi, Staffolani, Turchi, Veneziani.

b) C. di origine religiosa: Badialetti, Badiali, Canonico, Cardinali, Del Prete, Del Vicario, Diotallevi, Dittaiuti, Frati, Gabbasanti, Lamonica, Papa, Santarelli, Santini, Santoni, Vescovo.

c) C. di origine politico-amministrativa: Baleani, Baronetti, Baroni, Barontini, Castellani, Cittadini, Consoli, Conti, Duca, Governatori, Marchesini, Patrizi, Principi, Provinciali, Re.

d) C. derivati da colori: Bianchi, Bianconi, Neri, Rossi, Rossini.

e) C. di origine musicale: Fagotti, Liuti, Mandolini, Tamburi, Violini.

f) C. di origine militare: Capitani, Caporali, Caporaletti, Caporalini, Cappelletti, Colonnelli, Fioretti, Fucili, Generali, Guerra, Guerrieri, Guerrini, Pace, Pistola, Spada, Tenenti, Zagaglia.

g) C. di origine vegetale: Faggi, Fagioli, Fava, Ficosecco, Finocchi, Fiore, Gelsi, Gerani, Giardinieri, Limoni, Mughetti, Noci, Olivi, Olmi, Pini, Piselli, Quercetti.

h) C. di origine zoologica: Alocco, Capponi, Cardellini, Cavallo, Conigli, Gallina, Gallo, Gatto (e Gatti), Grilli, Lasca, Leoni, Leopardi, Lupi, Mosca (e Moschini), Orsi, Pantera, Passerini, Pavoni, Pesce, Pettirossi, Quaglia, Serpe, Vacca, Vaccarini, Verzellini, Volpe, Volpini.

i) C. derivati da qualità psico-fisiche: Adorni, Baffetti, Bambozzi, Barbalarga, Beccacece, Bellezza (e Bellezze), Belli, Benigni, Bevilacqua, Biondi, Biondini, Boccanera, Bruni, Burattini, Donzelli, Gaggiotti, Gentili, Gobbi, Graziosi, Guercio, Magnalardo (e Mangialardo), Magnoni, Mancinelli, Mancini, Morbidoni, Mori, Moscoloni, Ricci, Romiti, Storti, Tonti, Zitti, Zoppi, Zucconi.

l) C. derivati da attività, mestieri: Cantarini, Cantori, Caprari, Carbonari, Ciavattini, Coltrinari, Giardinieri, Lanari, Manuali, Mazzieri, Mercanti, Molinari.

m) C. derivati da patronimici: Achilli, Adami, Agostinelli, Alessandrini, Andreoli, Andreoni, Andreucci, Angeletti, Angeloni, Antonelli, Attili, Baldassari, Baldi, Baldini, Baldoni, Bartoli, Bartolomei, Battistoni, Benedettelli, Bernabei, Bernardini, Blasi, Bonifazi, Brandoni, Buglioni, Buscarini, Cantori, Carletti, Carloni, Cecconi, Cesari (e Cesaretti), Claudi, Cola (e Coletta), Corradi, Costantini, Dionisi, Dolcini, Donati, Egidi, Elia, Elisei, Epifani, Ercolani, Ercoli, Eusebi, Fabbietti, Fabi, Fabiani, Fabrizi, Feliciani, Feliziani, Ferretti, Filippini, Fioranelli, Fiorenzi, Flamini, Franchini, Gabbanelli, Gabrielli, Gabrielloni, Galassi, Gasparoni, Gentili, Giampieri, Gioacchini, Giorgetti, Giovagnoli, Giuliodori, Guerrini, Innocenzi, Ippoliti, Lazzari, Leonardi, Luchetti, Marcelli, Marchetti, Marconi, Mariani, Marinelli, Marini, Marsili, Martini, Matteucci, Mengarelli, Mengoni, Mercuri, Mignanelli, Mondaini, Nicoletti, Orazi, Orlandini, Paoletti, Paolini, Pasqualini, Petraccini, Pierantoni, Pierpaoli, Pucci, Rinaldi, Rocchi, Ruggeri, Sabatini, Severini, Simoncini, Simonetti, Ulisse, Virgini.

n) C. derivati da fenomeni naturali: Lucesoli, Luna, Solustri.

o) C. derivati da nomi di cose: Baiocco, Braconi, Canalini, Cappella, Carnevali, Casali, Casavecchia, Catena, Corallini, Falcetta, Falcioni, Giacchetta, Graciotti, Lampa, Moglie, Pagliarecci, Pugnaloni. Ramazzotti, Saracchini, Trucchia, Turicchi.

V. anche Nomi.

BIBL. - Grillantini, Guida, parte II, p. 134 s. "Antenna", a. 1985, nn. 4, 10. M. Morroni, I cognomi osimani: derivazione e diffusione, in "La Meridiana", 1997 ss. (vari nn.). M. Morroni, I cognomi degli Osimani, in "Antenna", a. 2001, nn. 1, 2.

 

Colera (vern. Culera).

V. Epidemie.

 

Colist Circolo giovanile sorto nel 1961 all'interno del Liceo Classico Campana. Aveva sede in Via Macelli.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, n. 5.

 

Colle del capoluogo Il c. del c. è costituito dalla maggior altura del Gomero (v. G., Colle) (verso occidente), il quale digrada verso levante sulla Piazza del Comune; di qui si risale un poco verso la fine del Corso, per poi ridiscendere nel quartiere S. Marco. Gli accessi si presentavano un tempo molto più difficili (Procopio definisce la città addirittura inaccessibile); oggi, con l'apertura di alcune circonvallazioni (Via Cinque Torri, Via Fonte Magna, Via Cialdini), essi sono divenuti molto più agevoli.

 

Collefiorito Complesso residenziale sorto nel 1975 nella periferia sud di Osimo. Allora si prevedevano circa 120 appartamenti. Per iniziativa del Lions Club nella zona nel 1993 sorse un parco costituito da piante in numero corrispondente ai nati ad Osimo durante l’anno.

BIBL. - "Antenna", a. 1975, n. 8/9; a. 1993, n. 6/7. “5 Torri”, a. 1993, n. 1.

 

Collegio Campana (vern. Cullesgiu, per antonomasia). Federico Campana (v.) con testamento del 1643 lasciò i suoi beni a favore della Compagnia della Morte (v. Confraternita d. M.), in caso di estinzione della discendenza dei nipoti Muzio (v.) e Scipione, per l'istituzione di un monastero di Cappuccine. Con testamento del 1683 Muzio confermò la volontà dello zio.

Tra il 1710 ed il 1715 la Confraternita della Morte, per intervento del Vescovo Orazio Filippo Spada. ottenne dalla S. Congregazione dei Vescovi e Regolari la conversione dei legati Campana nell'istituzione di un collegio civile, dato che, nel frattempo, la Viganega (v.) aveva aperto una casa di Cappuccine. Il Collegio venne aperto nello stesso palazzo Campana, subordinato all'unione con il Seminario, sotto la giurisdizione del vescovo. I due istituti risultavano separati, ad eccezione del palazzo e del personale. Nel novembre 1718 entrarono i primi alunni che, per statuto, dovevano essere poveri (e dal 1724 anche nobili, ma poveri).

Nel 1735 il vescovo Lanfredini ottenne da Roma di riunire le rendite dei due Istituti per mantenere solo i seminaristi. Seguirono vane proteste in Comune. La questione tra Comune e Seminario si protrasse - ricca di vicende - fino al compromesso del 1899, che stabiliva di assegnare al Collegio il palazzo Campana, 20 fondi rustici e 3 immobili urbani; al Seminario il palazzo Buttari, la villa di S. Stefano, metà della biblioteca e un indennizzo di L 10.000.

Lo stesso Lanfredini costruì il corpo di fabbrica per il Gabinetto di Storia Naturale.

Il Calcagnini costruì tra il 1778 ed il 1792 l'ala contenente attualmente, tra l’altro, la Biblioteca “F. Cini” e l’Archivio storico comunali.

Nell'anno 1879-80 si ebbero 25 iscritti al liceo, 59 al ginnasio, 45 alle scuole tecniche.

Nel 1957 la gestione del Collegio venne affidata, con una convenzione novennale, all'Opera Nazionale Orfani dell’Arma dei Carabinieri (ONAOMAC). Nel 1967 venne decisa la chiusura del C. Vi si costituì quindi nel 1974 l'Istituto C. per l'istruzione permanente (v.).

Il suo archivio è andato in gran parte disperso.

Gli insegnanti che maggiormente si ricordano sono (v. ognuno): Pellegrino, Vincenzo e Giovanni Roni, Domenico Angelelli, Domenico Pannelli, Filippo Vecchietti, Tommaso Moro, Luca Fanciulli, Antonio Sacconi, Stefano Bellini, Pietro Quatrini, Francesco Fuina, Marco Antonio Talleoni, Alessandro Bandiera, Ubaldo Bellini, Andrea Bonanni, Girolamo Buzzi, Giacomo Turchi, Raffaele Nardi, Sante Mercuri.

Gli alunni maggiormente ricordati sono (v. ognuno): Camillo Briganti Bellini, Luigi Martorelli, Leone XII, Pio VIII, Aurelio Saffi, Tommaso Benedetto Sinibaldi, Pier Filippo, Francesco e Giovanni Fiorenzi, Raniero Simonetti, Giandomenico Pini, Girolamo Mezzalancia, Alessandro Maggiori, Pietro Alethy.

Le materie erano raggruppate in: Scienze filosofiche e naturali, Belle lettere, Lingue, Belle Arti.

V. anche Biblioteca Campana; Liceo Ginnasio F. M. Campana; Palazzo Campana; Seminario vescovile; Teatrino del C.C.

BIBL. - Breve notizia dell'insigne C. C., Ancona, 1727. D. Angelelli, Memorie istoriche concernenti l'istituzione del Seminario e C. C., Osimo, Quercetti, 1771. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 343 ss., 544 s. Opere da rappresentarsi nel Carnevale dell'anno 1787 da Signori Convittori, Seminaristi del Collegio e Seminario Campana di Osimo offerte al merito impareggiabile dell'Ecc.mo e rev.mo Signor Cardinale Guido Calcagnini Vescovo di detta città, Osimo, Quercetti, 1787. Talleoni, II, pp. 162, 181 ss., 187 s., 209, 237, 257 s. A. Molin, Del Seminario e C. C., Osimo, Quercetti, 1839. G.I. Montanari, Discorso per la distribuzione dei premi nel 'C.', Loreto, 1845. Sunto storico del C. C. di Osimo dalle origini fino al corrente anno 1875, comprovato da 88 documenti, Osimo, Rossi, 1875. Mari et al., Voti sulla vertenza tra il Municipio e la Curia Vescovile sui beni C., Osimo, Quercetti, 1875. R. Filippucci, Il C. C. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1880. C.Romiti, Antonio Sacconi, Maestro nel C. C., Osimo, Rossi, 1893. Regolamento del C.-Convitto C. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1894. C. Gambini, Per il Comune di Osimo contro il Seminario vescovile, Osimo, Rossi, 1895. Corte d'appello di Ancona, Sentenza nella causa tra il Seminario e il Comune di Osimo, Osimo, Rossi, 1895. Comune di Osimo, Programma per l'ammissione al Convitto, Ancona, 1899. Statuto organico del C. Convitto C., Osimo, Quercetti, 1902. “Il Collegio-Convitto C.”, periodico bimestrale del C., dal 1907 agli anni Venti. F. Ferri Mancini, Anime buone, Recanati, 1911. C. Romiti, Aurelio Saffi e Don Gaetano Rosetti nel C. C., Osimo, La Picena, 1920. Romiti, Istituto Campana”. Accademia di belle lettere tenuta nel Seminario e C. C. di Osimo l'anno MDCCCXVIII (ms. presso BC). Antenna, a. 1957, nn. 6/7, 9; 1958, n. 10; 1962, n. 5; 1966, n. 10; 1967, n. 8/9; 1969, nn. 3, 5; 1971, n. 8/9; 1972, n. 4; 1974, n. 4; 1981, n. 5; 1993, n. 11; 1994, n.8/9; passim. G2, pp. 453 ss., 472, 740 s., 774 ss., 851, 1016. C. C. Osimo, Esposizione di opere geografiche e di atlanti (...), Osimo, Scarponi, 1970. G3, p. 703 s. L. Egidi, La Biblioteca Cini, l’Archivio Storico, la Civica Raccolta d’Arte, Osimo, Scarponi, 1988. Storia del C. nei documenti d'epoca, Falconara M., 1990. A. Niccoli, Il Campana – Aspetti giuridici e istituzionali dalla nascita ai giorni d’oggi, Osimo, Istituto Campana per l’istruzione permanente, 1999.

 

"Collegio Convitto Campana, Il" Periodico dell'Istituto C., iniziato ad uscire nel 1909. Se ne conservano numeri fino al 1917.

BIBL. - G3, p. 793. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 64 s.

 

Collegio Teologico Internazionale Fu aperto dai Conventuali (p. Alfredo Cesari) nel 1929 presso il loro convento. Durò fino alla seconda guerra mondiale.

BIBL. - G2, p. 937. Grillantini, Uomini, p. 184 s. G3, p. 704.

 

Colleverde Piccolo parco in Via A. De Gasperi (ex-scaricatore), realizzato negli anni Novanta e piantumato per iniziativa del Lions Club.

 

Collezione di frutti di cera Fu confezionata da Giovanni Fiorenzi e donata al Comune nel 1884.

BIBL. - G2, p. 846.

 

Colline Le principali c. del territorio di Osimo sono (in ordine di altezza): Monte della Crescia m 360, Monte Cerno m 335, Monte Castel Baldo m 312, Monte S. Pietro m 299, Monte dell'Acqua m 292, Colle Gomero m 265, Montegallo m 240, Monte Torto m 239, Montoro m 198, il Monticello m 160, Monte Ragano m 156, Passatempo m 152, Abbadia m 132. (V. ognuna).

 

Colombaia (vern. Culumbara). Si tratta di un tipico casale rustico, un tempo adibito all'allevamento dei colombi, presso Passatempo. Ha due piani, con due torrette laterali.

BIBL. - Loretani, Guida, p. 100.

 

Colombati, Pietro (sec. XVIII). Pittore, autore della tela del Crocifisso (1738) nella chiesa di S. Niccolò (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 133.

 

Colombi (vern. Culombi). Nel 1921 i c. di piazza vennero dichiarati di proprietà comunale. Il Comune si impegnò a proteggerli e a nutrirli tutti i giorni. Era caratteristico, fino a qualche tempo fa, il loro volteggiare attorno alla torre civica al suono della campana del mezzogiorno.

BIBL. - G2, p. 916.

 

Colonia romana

V. Romana, Colonia.

 

Colonie (vern. Culonie). Le c. marine furono promosse dalla Congregazione di Carità tramite l’Ospizio Marino (v.) dal 1885 al 1936 per i bambini affetti da scrofola e rachitismo.

La prima c. elioterapica si fece nel 1922 (80 bambini).

Nel 1953 le c. estive furono organizzate da: Patronato Scolastico (200 bambini), C.I.F. (120), Pontificia Opera Assistenza (70).

BIBL. – “Antenna”, passim. G2, p. 920. G3, p. 731.

 

Colonis, Casale Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.136).

 

Comete L'apparizione della c. di Halley del 1910, al di sopra del monte Conero, in piena notte, rimase molto impressa in chi la poté osservare da Osimo.

Per il successivo passaggio della stessa c. nel 1986, si pubblicò un volume (M. Morroni, Per seguire la c. di H., Ancona, 1985) con tutte le condizioni del fenomeno visto da Osimo.

Per i passaggi delle c. Hyakutake (1996) e Hale-Bopp (1997) si organizzarono osservazioni popolari a Piazzanova da parte del Gruppo Astrofili Osimani (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1985, n. 10; 1986, n. 4.

 

Comitato civico Organismo ideato da Luigi Gedda nel 1948 per coordinare politicamente i cattolici, anche in funzione anticomunista. Ad Osimo ne fu espressione l'"Antenna" (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 2; passim.

 

Comizio Agrario Mandamentale Associazione di agricoltori sorta dopo l’Unità d’Italia. Organizzava scuole di agraria tecnico-pratica, conferenze, iniziative per il miglioramento della tecnica e della produzione.

Dopo un periodo di crisi, fu ricostituito all’inizio del 1880 con l’approvazione di un nuovo Regolamento e la nomina di un Consiglio Direttivo comprendente, tra gli altri, Augusto Sinibaldi (v.), presidente, Francesco Fiorenzi (v.), vice presidente, il prof. Evasio De Alessi (v.), segretario.

BIBL. – ASCO, Delib. Cons. 24 settembre 1881; 3 febbraio e 31 marzo 1883; 26 marzo e 22 aprile 1884; 21 febbraio, 16 e 20 ottobre 1885. “Sent.”, a. 1878, n. 23; 1880, nn. 6, 7; 1881, nn. 24, 25; 1882, n. 5; 1886, n. 11 ss.; 1895, nn. 50-52; 1896, nn. 3, 4, 6-8, 11, 19-21, 37; 1897, nn. 5-7, 9.

 

Commercio Nel 1499 i commercianti falliti venivano condotti in piazza, denudati nelle parti posteriori con le quali dovevano battere per tre volte su di una colonna del palazzo comunale.

Nel 1853 ad Osimo vi erano 11 negozi di generi vari.

Tra Ottocento e primi anni del Novecento il c. esportava soprattutto cereali e seta, mentre importava le materie prime per le industrie locali (metalli, zolfo, vetro, legno, cuoio, canapa).

Nel 1960 si avevano: 153 esercizi di generi alimentari; 60 esercizi tessili, di abbigliamento e arredamento; 39 esercizi meccanici ed affini; 55 esercizi di articoli vari. I negozianti erano 408, gli ambulanti 219.

Dalla fine degli anni Settanta sorsero e si svilupparono i Centri Commerciali in Via M. Polo e in Via Einaudi.

Nel 1981 si avevano 796 esercizi con 1.773 addetti.

V. anche Unione dei Commercianti.

BIBL. – ASCO, Riformanze, 4 settembre 1499. "Antenna", a. 1960, n. 2; 1963, nn. 11, 12; 1964, n. 6; 1974, n. 1; 1981, n. 2; 1985, n. 12; 1988, n. 3; 1990, n. 6/7; 1993, n. 11; 1994, n. 4; passim. G2, p. 684. Grillantini, Uomini, p. 115. G3, p. 756.

 

Commissariato di Pubblica Sicurezza

V. Polizia.

 

Commissione esecutiva di Assistenza Civile Funzionò ad Osimo durante la prima guerra mondiale.

BIBL. - C. E. di Osimo, Relazione morale e finanziaria (...), Tipografia Editrice Osimana, 1918.

 

Compagnoni, Pompeo (Macerata, 1693-Osimo, 1774). Vescovo (1740-74) di Osimo, laureato in legge, erudito e letterato. Uditore del cardinale Francesco Barberini. Allievo del Gravina, frequentò il Metastasio, G. M. Crescimbeni, Annibale degli Abati Olivieri. Lavorò al supplemento alla Biblioteca Picena del Bonfini, alla Reggia Picena del suo omonimo, ad una collana di testi greci, alla ristampa degli Annali del Baronio, al Bollario del Cocquelines.

Divenuto vescovo, condusse una vita frugale in tutto. Procurò al Campana il p. Alessandro Bandiera per l'insegnamento del greco.

Nel 1748 fondò l'Accademia Ecclesiastica. Nel 1751 istituì il Conservatorio delle Pupille di S. Leopardo (Orfanotrofio femminile) (v.).

Pubblicò la trascrizione di un frammento di un codice di Ciriaco Pizzecolli (1763).

Subì diverse polemiche sollevate dal suo atteggiamento intransigente in fatto di costume religioso e sociale.

Presso l'Archivio Capitolare (v.) sono i rami e i legni serviti per le incisioni delle Memorie historico-critiche della Chiesa e dei Vescovi di Osimo, iniziate nel 1749, completate e pubblicate postume a Roma (1782-83), a cura di Filippo Vecchietti. Fu autore anche di Synodus Auximana et Cingulana habita in Cathedrale Auximana die VI et in Cathedrale Cingulana die XVI Novembris 1741, Macerata, 1742.

BIBL. - Maroni, p. 48 s. Zaccaria, p. 124 s. P. Roni, Delle lodi di mons. P. C., Osimo, Quercetti, 1774. P. Quatrini, Delle lodi di mons. Pompeo Compagnoni, Osimo, Quercetti, 1775. L. Conventati, Orazione funebre (...) in lode di monsignor P. C., Lucca, 1775. F. Vecchietti, Dissertazione preliminare in P. Compagnoni, Memorie, I; IV, pp. 400-526. F. Vecchietti, Memorie della vita di P. C., Roma, 1783. Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s.v. Talleoni, II, p. 224. Biografia di P. C. in A. Hercolani (a cura di), Biografie e ritratti di uomini illustri piceni, Forlì, 1837-39. Spada, Bibliografia, s.v. M. Pratissoli, P. C. Vescovo di Osimo (tesi). Dizionario biografico degli italiani, s.v. C. Grillantini, Un amabile incontro tra due eccezionali pastori di Ancona e Osimo", in Atti del convegno di studi storici su Benedetto XIV (...), Falconara, 1982. G3, p. 637 ss.

 

Compagnoni, Sforza (Macerata, 1584-1649). Pittore, formatosi con l'Albani e la scuola bolognese. Autore dell'Ecce homo in Cattedrale, nella cappella della Sacra Spina.

BIBL. - Claudi, Dizionario, s.v.

 

Comune (vern. Cumune). a) C. medioevale. Nel 1126 (v. primo documento del Libro rosso) il c. risulta già costituito. I cittadini si dividevano in maiores (nobili) e minores (popolo). Venivano poi i servi della gleba. I feudatari, spogliati dei loro castelli, venivano indotti a trasferirsi in città, dove - prima o poi - facevano causa comune con i nobili, provocando liti e stragi.

Il potere è dapprima detenuto dai consoli (v.), poi da un podestà (v).

Il podestà aveva il potere giudiziario, aiutato dal Consiglio dei Trecento (v.) (cento uomini valorosi per terziere). I Consigli dei Cinquecento (v.) e dei Duecento (v.) detenevano il potere legislativo, mentre il Consiglio di credenza (v.) quello esecutivo. Infine, in casi particolari, si adunava il Parlamento generale (v.).

BIBL. - Talleoni, I, p. 288 ss. O. Sabbatini, La città di Osimo al tempo dei Comuni medievali, Osimo, La Picena, 1928.

b) C. cinquecentesco e seicentesco. Dal sec. XVI alla fine del XVIII l'amministrazione del Comune era retta dalla nobiltà (v.): 40 membri divisi in quattro gradi (gonfalonieri e priori) a seconda della decananza nella nobiltà.

Le entrate del c.c. erano: l'estimo, il focatico, la dogana, le multe, l’affitto dei pascoli.

Le uscite erano: le imposizioni governative, le spese per le manutenzioni e l’ordinaria amministrazione.

Nel 1647 con un atto consiliare si chiede di dare a Osimo un governo libero, ma Roma non rispose. Nel 1649 la richiesta fu ripetuta, come anche all'inizio del XVIII sec., ma senza esito.

BIBL. - Talleoni, II, p. 146 ss. "Sent.", 22 gennaio 1922.

c) C. settecentesco. Il personale del C. s. era composto da: un segretario generale, due famigli, due trombette, il bargello (capo delle guardie), un birro.

BIBL. - G2, p. 544 s.

d) C. ottocentesco. Il funzionamento dell’apparato comunale nel sec. XIX è condizionato dai vari passaggi di potere, dal governo pontificio al Regno d’Italia napoleonico, poi di nuovo al governo pontificio, infine al Regno d'Italia dei Savoia dopo l'Unità italiana.

Il numero dei dipendenti pubblici aumenta considerevolmente soprattutto dopo l’istituzione della Guardia Civica (1847) e successivamente della Guardia Nazionale. Dipendevano dal C. i maestri e i professori delle scuole, i medici dell’ospedale; anche il custode della Biblioteca entra a far parte dell’organico comunale.

e) C. novecentesco. Nel 1913 il personale del C. contava 50 impiegati, suddivisi tra Segreteria, Ragioneria, Stato Civile-Anagrafe-Leva-Elezioni, Ufficio Tecnico e Polizia Urbana.

Oggi i dipendenti comunali sono oltre duecento.

V. anche Amministrazione del Comune; Confini; Popolazione; Superficie.

BIBL. - Comune di Osimo, Regolamento per gli impiegati e salariati, Osimo, Scarponi, 1913.

 

Comunisti (vern. Cumunisti). Furono tradizionalmente concentrati al Borgo S. Giacomo, dove tra l’altro si trovava la Casa del Popolo (v. Circolo comunista). Questa venne invasa dai fascisti e devastata nell'agosto 1922. Nel 1931 ne vennero arrestati una dozzina, sospettati per delle scritte sovversive. La locale sezione ebbe tra i suoi fondatori e segretari Franco Mercuri (v.). Nel 1946 vinsero le elezioni amministrative formando con i Socialisti il Blocco Democratico Popolare. Dalla fine della seconda guerra portarono il loro contributo critico nelle principali vicende economiche e sociali del paese. Dal 1965 al 1988 produssero il mensile "L'Osservatore Osimano" (v.), poi divenuto "L'Osservatore nuovo". A metà degli anni Settanta funzionò Radio Popolare (v.).

V. Comitato civico; Sinistra.

BIBL. - G2, p. 940.

 

Comunità dell'Aspio, Musone e Potenza Sorse nel 1962 tra dieci Comuni delle tre valli, per lo "sviluppo turistico, industriale, agricolo, viabile ed igienico-sanitario della zona".

Nel 1968 venne riconosciuto il Consorzio della C. delle valli dell'A., M. e P.

BIBL. - La C. dell'A. M. e P., in "Quaderni del Casanostra", n. 3, Ancona, 1962. "Antenna", a. 1962, nn. 6/7, 8; 1963, n. 9; 1964, n. 6/7; 1965, nn. 1, 2, 12; 1966, n. 10; 1967, n. 10; 1968, nn. 2, 4; 1969, nn. 2, 8/9; passim. G2, p. 1010.

 

Confini comunali Per i c. in età medioevale, v. Contado.

Attualmente il Comune di Osimo confina a nord con i Comuni di Polverigi, Offagna e Ancona; ad est con Camerano e Castelfidardo; a sud con Filottrano, Montefano e Recanati; ad ovest con S. Maria Nuova.

Controversa è la definizione dei c. tra Osimo e Filottrano in località Montoro (v.), che negli anni Novanta ha dato origine a lunghe trattative tra i due Comuni, conclusesi soltanto nell’anno 2000.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1993, n. 1.

 

Confraternita degli Albanesi

V. C. di S. Venere.

 

Confraternita della Carità Esisteva nella chiesa di S. Pietro filiorum Suppi (v.) nel 1573.

BIBL. - Massaccesi, p. 142.

 

Confraternita del Carmine Venne istituita nel 1828 dal vescovo Ascensi presso la chiesa di S. Pietro foris Portae (v.), che di conseguenza venne chiamata del Carmine. Primo direttore ne fu Agostino Molin (v.), insegnante al Campana. Cessò verso la metà del secolo XX.

BIBL. - Massaccesi, p. 148 s. G2, p. 654. G3, p. 615.

 

Confraternita del Cristo Morto

V. Pia Unione del C. M.

 

Confraternita del Gonfalone Fu istituita forse dal Comune nel XIV-XV sec.

Detta anche della Pietà, quando dalla primitiva sede municipale venne traferita nella chiesa di S. Maria della Pietà (v.). In seguito venne unita alla C. del SS. Sacramento (v.) presso la chiesa della SS. Trinità.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 85. Talleoni, I, p. 239. Massaccesi, p. 95. G3, p. 611.

 

Confraternita della Madonna delle Grazie Esisteva nel 1559 presso la Chiesa omonima (v.). Nel 1569 fu trasferita nella Chiesa di S. Angelo, e fu detta anche del Rosario.

BIBL. - Massaccesi, p. 114. G3, p. 614.

 

Confraternita della Misericordia Istituita di recente, molto dopo che la C. della Morte passò dal sobborgo al capoluogo.

BIBL. - G3, p. 615 s.

 

Confraternita della Morte (o Compagnia d. M.). Dapprima detta C. di S. Giovanni Decollato, si formò allo scopo di dare sepoltura religiosa ai cadaveri del campo di giustizia (v.), presso l’attuale chiesa della Misericordia.

Nel 1593 ebbe sede nella chiesa di S. Maria del Mercato, che aveva già restaurato.

Nel 1604 edificò la chiesa di S. Maria di Piazza.

Ricevette il patrimonio dei Campana (v.) per disposizione testamentaria di Federico e Muzio, destinato alla fondazione di un monastero di Cappuccine (v.).

Nel 1780 le sue regole vennero pubblicate dal Quercetti.

Abbattuta nel 1866 la chiesa della Morte, la C. passò alla chiesa di S. Silvestro, fino a poco prima della seconda guerra mondiale.

BIBL. - Regola per la venerabile Compagnia d. M. (...), Osimo, Quercetti, 1780. Compagnoni, Memorie, IV, p. 546. Talleoni, I, p. 239. ASCO, Delib. Cons., 22 novembre 1852; 18 febbraio 1854. Regolamento per la ven. C. di S. Giovanni decollato di Osimo, Osimo, Toccaceli, 1894. Confraternita di S. Giovanni Decollato, Statuto - regolamento (...), Osimo, Belli, 1937. Massaccesi, p. 113 s. G3, p. 612.

 

Confraternita della Pietà

V. C. del Gonfalone.

 

Confraternita del Rosario Esistette presso la Chiesa di S. Marco (v.) fino ai primi del sec. XX. Nel 1592 era però segnalata nella chiesa di S. Angelo.

BIBL. – Massaccesi, p. 7. G3, p. 616.

 

Confraternita del Sangue del Giusto Si formò nel 1372, dopo il prodigio del Crocifisso di S. Niccolò. Aprì l'ospedale omonimo (v.). Venne inglobata in seguito con esso alla C. di S.Benvenuto.

BIBL. - Massaccesi, p. 133 s. G3, p. 612 s.

 

Confraternita di S. Agnese Fu fondata nel XIV sec. nella chiesa omonima (v.) delle Agostiniane (v.). Aveva un piccolo ospedale (v.). Cessò nel XVI secolo.

BIBL. - Massaccesi, p. 3 ss. G3, p. 613.

 

Confraternita di S. Andrea Esisteva nel 1405, presso la chiesa omonima (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 11. G3, p. 613.

 

Confraternita di S. Angelo Esisteva dal 1569, e si formò dalla c. delle Grazie, da quella del Rosario e da quella della Concezione di Maria SS. ma.

Aveva il compito di accompagnare le salme dei fanciulli minori di 12 anni. Durò fino al decennio 1930.

BIBL. - Massaccesi, p. 7 s. G3, p. 614.

 

Confraternita di S. Benvenuto Dovrebbe risalire alla metà del XIV sec.

Amministrava la chiesa omonima (v.) e l’ospedale.

Venne unita a quella di S. Leonardo con decreto 21 aprile 1592, e a quella di S. Rocco (v.).

Terminò dopo il 1861 con la soppressione delle congregazioni religiose.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 203 s. Massaccesi, p. 23 s. G2, p. 394. G3, pp. 612, 622.

 

Confraternita della SS. Concezione Si formò nel 1782 presso la chiesa di S. Giuseppe da Copertino dall'unione della c. dei SS. Angeli Custodi (presso la chiesa di S. Angelo) con quella della Concezione di Maria Vergine (presso la stessa chiesa di S. Giuseppe).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 551. Massaccesi, p. 7.

 

Confraternita di S. Giovanni Decollato

V. C. della Morte.

 

Confraternita di S. Girolamo Esisteva nel 1573, presso una vecchia chiesa dove è oggi la cappella dell'orfanotrofio di S. Leopardo.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 68. G3, p. 614.

 

Confraternita di S. Leonardo Si costituì nel 1405 presso la chiesa omonima (v.). Fu unita poi a quella di S. Benvenuto (1592).

BIBL. – Massaccesi, p. 71. G3, p. 613.

 

Confraternita di S. Rocco Fu costituita nel 1498, quando fu edificata la chiesa omonima (v.) per evitare un'epidemia. Aveva una farmacia (sec. XVIII) presso il monastero delle Cappuccine. Le sue rendite vennero fatte confluire nel 1592 nella c. di S. Benvenuto (v.).

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, pp. 159, 195. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 68, 203. Massaccesi, p. 160. G3, p. 613.

 

Confraternita del SS. Sacramento Se ne ha notizia a partire dal 1544. Nel 1547 commise al Semolei (v. Franco, Battista) il polittico con gli episodi della vita di Gesù Cristo per la Cattedrale.

Nel 1567 ricevette dal vescovo De Cuppis la chiesa di S. Giovanni Battista (Battistero).

Venne trasferita nel 1598 dal Card. Gallo alla chiesa della SS. Trinità, che assunse anche il suo nome, e le fu unita la c. del Gonfalone (v.).

Con la legge Crispi (1892) fu assorbita dalla Congregazione di Carità (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 84 s. Talleoni, I, p. 239; II, pp. 111, 125, 173. Regolamento della ven. C. del SS. S. e Gonfalone di Osimo, Osimo, Quercetti, 1891. ASCO, Delib. Cons., 2 marzo 1903. “Sent.”, a. 1904, n. 43; 1905, nn. 3, 11, 13, 28; 1906, n. 2; 1908, nn. 8, 9. Massaccesi, p. 175 s. G3, p. 614.

 

Confraternita di S. Venere Era tenuta dagli Albanesi (v.). Figurava presso la chiesa di S. Agostino (oggi S. Palazia). Nel 1599 fu unita a quella della Morte (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 230. Massaccesi, p. 137. G3, p. 614 s.

 

Confraternite

V. sotto ognuna.

BIBL. – “Sent.”, a. 1902, nn. 46-52; 1903, n. 1. Grillantini, Uomini, p. 310 ss. R. Graciotti, L'attività musicale delle c. di Osimo nel XVII secolo, in "Quaderni musicali marchigiani", ARIM, I, Ancona, 1994, pp. 83-105.

 

Congrega della Beata Vergine Associazione istituita dai fratelli Gozzolini (v.) per coprire le imprese da essi compiute.

BIBL. - D. Calcagni, Memorie Istoriche della città di Recanati, Messina, 1711, p. 45 s. Talleoni, I, p. 252. G. Cecconi, I due fratelli Lippaccio ed Andrea Guzzolini da Osimo, Osimo, Quercetti, 1873, p. 14. A. De Stefano, Riformatori ed eretici del Medio Evo, Palermo, 1938, p. 357 ss. G2, p. 266.

 

Congregazione dei fratelli correttori della bestemmia Fu istituita dal Calcagnini verso il 1780, composta di sacerdoti e laici, per riprendere i bestemmiatori o farli incarcerare.

BIBL. - G2, p. 504.

 

Congregazione della Buona Morte Fu fondata nel 1655 dal gesuita Girolamo Mattei, ed ebbe sede nella chiesa di S. Silvestro.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 277. G2, p. 423.

 

Congregazione di Carità La C. di C. venne istituita per la prima volta nel Lombardo-Veneto e quindi estesa nel resto d’Italia e nelle Marche (1808). Fu soppressa dopo la Restaurazione del 1815, quindi ripristinata dopo l’Unità d’Italia (1861), quando ad Osimo si trovò ad amministrare sei opere pie.

Tra il 1886 ed il 1888 ritirò i depositi di tutti i Monti Frumentari (v.) e ne dette la gestione degli interessi al Monte Soccorsi (v.). Ai sensi della Riforma Crispi del 1890 dovette amministrare per legge le seguenti opere pie: Amodei, A. Santini, Bardezzi, Brefotrofio Consorziale, Campana, Cialabrini, Dandini, Dorelli, Farnè, Fiducci, Galamini, Gallo, Martinelli, Santini, Orfanotrofio Femminile, Orfanotrofio Maschile, Asilo di Mendicità, Ospedale Civile, Ospizio Marino, Asilo Infantile, Monte Soccorsi, Monte di Pietà. A seguito di successive aggregazioni le opere pie raggiunsero nel 1918 il numero di 24 unità. La C. di C. venne soppressa nel 1937, e le subentrò l’E.C.A. (v.).

BIBL. – “Sent.”, a. 1878, n. 13; 1900, nn. 26, 29; 1901, nn. 5, 7, 9; 1902, nn. 13, 18, 32, 42; 1903, n. 3. C. di C. di Osimo, Statuto organico, Osimo, Quercetti, 1891. C. di C. di Osimo, Resoconto generale delle Opere Pie (...) per l'anno 1891, Osimo, Quercetti, 1892. C. di C. in Osimo, Resoconto generale delle Opere Pie per l'anno 1895, Osimo, Quercetti, 1897. Regolamento della C. di C. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1897. C. Pongileoni, Relazione sull'andamento della C. di C. di Osimo ed opere pie annesse, Osimo, Quercetti, 1902. G2, p. 834 s. "Antenna", a. 1982, n. 4. Egidi, Assistenza.

 

Congresso Agrario Regionale Ad Osimo si tenne il terzo c. (15-16 settembre 1903).

BIBL. - G2, p. 881.

 

Congresso Apistico Il 1° C. A. delle Marche si tenne ad Osimo il 17 settembre 1903.

BIBL. - I Congresso Apistico Marchigiano Osimo settembre 1903 - Atti del Congresso, Ancona, 1903. G2, p. 881.

 

Congresso Cattolico Marchigiano Il settimo C. C. M. si tenne ad Osimo nell'ottobre 1900 con l'intervento di grandi personalità cattoliche. Si trattò di cooperative, agricoltura, stampa, industria, movimento cattolico.

BIBL. - G2, p. 874.

 

Congresso Eucaristico Diocesano Il primo C. si tenne dal 9 al 12 maggio 1929.

Ve ne fu un altro nel 1974.

BIBL. – “Osimo Sacra” – Numero unico a ricordo del I° Congresso Eucaristico Diocesano, Osimo, La Picena, 1929. Ricordo del I Congresso Eucaristico della Diocesi di Osimo, Osimo, Scarponi, 1930. G2, p. 936 s. "Antenna", a. 1974, n. 5.

 

Conservatorio delle pupille

V. Orfanotrofio femminile S. Leopardo.

 

Consigli di quartiere Sorti nel 1975, vennero rinnovati ad ogni scadenza elettorale amministrativa.

BIBL. - "Antenna", a. 1975, n. 5; 1976, nn. 1, 2, 4, 5; 1980, n. 12; 1981, nn. 2, 3; 1982, n. 3; 1993, n. 4; 1996, nn. 8/9, 10. “5 Torri”, a. 1978, n. 1/2/3; 1981, n. 1/2, 5, 6; 1982, n. 3; 1993, n. 1. "Nuovo 5 Torri", a. 2000, n. 3.

 

Consiglio dei Cinquecento Organo del comune medioevale osimano, il quale deteneva il potere legislativo per le delibere di maggiore importanza. Si chiamava anche "generale" e comprendeva i priori, i maestri d'arte e i capitani del Consiglio dei Trecento (v.). Scomparirà nello Statuto del 1342.

BIBL. – Statuto post 1314, III, VI coll., 124; IV, I coll., 17. E. Falasconi, Disposizioni in materia etico-religiosa ed assistenziale negli Statuti osimani del XIV secolo (Università di Roma, 1958/59). G3, p. 180.

 

Consiglio di Credenza Organo che nel comune medioevale osimano si estraeva dal Consiglio speciale (v.); era composto di 24 uomini probi che detenevano il potere esecutivo. Negli statuti del 1571 il C. era costituito dal gonfaloniere, tre Priori e altre quattro persone. I Rettori o Regolatori erano i Priori scaduti.

BIBL. - Statuto ante 1308, I, 18; Reformatio 1366-1370, 2. O. Sabbatini, La città, p. 14. E. Falasconi, Disposizioni in materia etico-religiosa ed assistenziale negli Statuti osimani del XIV secolo (Università di Roma, 1958/59). G2, p. 359. G3, p. 180.

 

Consiglio dei Duecento Organo del comune medioevale non presente nell’ordinamento statutario osimano.

BIBL. – D. Cecchi, Il codice osimano degli Statuti del secolo XIV, Osimo, 1991, pp. 25, 112, 123. E. Falasconi, Disposizioni in materia etico-religiosa ed assistenziale negli Statuti osimani del XIV secolo (Università di Roma, 1958/59). G3, p. 180.

 

Consiglio Generale Il C. G. nel Comune medioevale osimano era formato da 200 o 300 cittadini de melioribus. La Riformanza del 1366-70 stabiliva che del C. G. facessero parte il Gonfaloniere e i Priori in carica e 80 boni homines.

BIBL. - Statuto ante 1308, I, 18; Statuto 1342, I, 37; Reformatio 1366-1370, 4. E. Falasconi, Disposizioni in materia etico-religiosa ed assistenziale negli Statuti osimani del XIV secolo (Università di Roma, 1958/59).

 

Consiglio provinciale Nel 1379 si tenne a Osimo un'adunanza del C. P., nel 1416 a Recanati.

Nel 1699 la Consulta di Roma stabilì che le adunanze del C. P. si dovessero tenere alternativamente a Osimo e a Recanati, nonostante le pretese di Macerata.

BIBL. - G2, p. 437.

 

Consiglio Speciale Organo del comune medioevale osimano formato di 24 uomini de maioribus et sapientioribus.

BIBL. – Statuto ante 1308, I, 18. E. Falasconi, Disposizioni in materia etico-religiosa ed assistenziale negli Statuti osimani del XIV secolo (Università di Roma, 1958/59).

 

Consiglio dei Trecento Nel Medioevo osimano era una milizia cittadina composta di uomini di maggior valore, cento per ogni terziere (v.). Erano suddivisi in quindici ventine, ognuna comandata da un capitano.

BIBL. – Statuto ante 1308, I, 108; Statuto 1342, I, 13. E. Falasconi, Disposizioni in materia etico-religiosa ed assistenziale negli Statuti osimani del XIV secolo (Università di Roma, 1958/59).

 

Consoli (vern. Consuli). La prima autorità - in ordine cronologico e di importanza - nel Comune di Osimo medioevale. Originarriamente avevano solo la funzione di difendere le varie corporazioni. Ebbero il potere ora in coppia, ora in quattro e anche in otto. Per quasi tutto il sec. XIII si alternarono con il podestà (v.), dal quale vennero poi definitivamente sostituiti.

BIBL. - Libro Rosso, passim. G2, p. 173.

 

Consoli, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33.

 

Consoli, Stefano (Osimo, 1675-1735). Giureconsulto, giudice delle appellazioni (Fermo), uditore di Rota (Macerata), governatore di Macerata ecc.

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, II, s.v. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 508.

 

Consortie Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 119).

 

Consorzio Agrario Provinciale (vern. Cuntorsiu). I magazzini in Via Montefanese vennero inaugurati nel 1938.

BIBL. - G2, p. 952.

 

Consorzio degli Agricoltori Fu fondato da Alessandro Lardinelli (v.).

BIBL. – G2, p. 770.

 

Consorzio del Nera Il Comune di Osimo aderì al C. dell’acquedotto del N. nel 1978 al fine di soddisfare i bisogni idrici del territorio.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1978, n. 6.

 

Constanico Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 132).

 

Constitutiones Aegidianae Emanate dal cardinale Egidio Albornoz (v.) nel 1357 e restate in vigore praticamente fino al periodo napoleonico. Disciplinavano lo Stato della Chiesa, suddividendolo in province governate da un Rettore, mentre nei Comuni si poneva un Vicario ed un Podestà. Le nuove leggi dovevano essere approvate dal Rettore. Gli stemmi dei Comuni dovevano essere sormontati dalle due chiavi decussate pontificie e dall'ombrellone basilicale. Classificano Osimo tra le civitates mediocres (L. II, cap. 54).

BIBL. – P. Colliva, Il cardinale Albornoz, lo Stato della Chiesa, le C. A. (1353-1357), Bologna 1977. G3, p. 181. A. Gallina, Le istituzioni di Osimo negli Statuti del secolo XIV, O, Scarponi, 1997.

 

Consulta giovanile Sorse nel 1971 per iniziativa dei movimenti giovanili dei partiti, finanziata dall'Amministrazione Comunale. S'impegnò sul diritto allo studio, sul trasporto scolastico gratuito, sui piani regolatori, sulla disoccupazione giovanile ecc.

BIBL. - "Antenna", a. 1972, n. 1; 1975, n. 11; 1976, nn. 1, 3, 12; 1977, n. 8/9; 1981, n. 2. “5 Torri”, a. 1977, nn. 1, 2; 1978, nn. 5, 6.

 

Consulta Giovanile Osimana Sorse nel 1965 per iniziativa cattolica. Nel 1966 curò una pagina ("Osimodue"), all'interno dell'"Antenna", dedicata ai problemi dei giovani.

BIBL. - "Antenna", a. 1966.

 

Consultorio familiare Ne venne proposta l’istituzione nel 1978 nell’ambito della U.L.S. n. 13 con lo scopo di assistere la donna durante lo stato di maternità.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1978, n. 6; 1980, n. 6. “Antenna”, a. 1978, n. 10; 1979, n. 11; 1984, n. 5.

 

Contadini (vern. Cuntadì). Agli inizi del sec. XIX le condizioni fisiche e di vita dei c. erano difficili. La loro alimentazione era minore e peggiore di quella degli animali (avevano la carne tre volte l'anno, al posto del pane mangiavano "cresce" di granoturco); le case rovinate e cadenti.

Nell'aprile del 1907 i c. ottennero la riforma del patto colonico.

Nel 1919 si aprì la Lega dei C. (v.) e ci fu uno sciopero (ottobre).

In seguito le loro condizioni di vita migliorarono, mentre ne diminuì considerevolmente il numero (specie dopo gli anni Sessanta) con l’avanzare della meccanizzazione agricola.

V. anche Agricoltura; Campagna; Mezzadria; Vegghie.

BIBL. - G2, p. 921 s. G3, p. 279 ss.

 

Contado di Osimo I confini del c. di Osimo, secondo il Talleoni, verso il IX sec. erano: a sud il Fiumicello, ad est Castelfidardo, a nord l'Aspio, ad ovest il Musone. Nel periodo comunale il c. di Osimo comprendeva circa 30 castelli e una decina di ville.

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, I, pp. 293 ss., 329 ss. Talleoni, I, pp. 91, 133 ss.; II, p. 18 ss. O. Sabbatini, Città, p. 11. G2, p. 176 ss.

 

Contestazione giovanile Ad Osimo il periodo di c. del 1968/69 conobbe episodi esteriori marginali, quali le brevi occupazioni di sedi scolastiche, alcuni cortei, manifestazioni di costume. In seguito, invece, fu rilevabile l'impronta lasciata dal nuovo spirito critico originatosi dalla c. g.

BIBL. - "Antenna", a. 1969, nn. 1, 2, 3.

 

Conti I Franchi soppressero i duchi (v.) longobardi e costituirono i c. urbani e rurali. Dopo il sec. X i rurali divennero più potenti degli altri, i quali, perse le terre ed i castelli, pian piano sparirono del tutto.

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, I, p. 313 ss. Talleoni, I, pp. 90, 133. G3, p. 167.

 

Conti, Michelangelo (Roma, 1655-1724). Vescovo di Osimo (1709-12). Studiò ad Ancona. Già inviato a Vienna, governatore di Ascoli, poi di Frosinone e Viterbo, nunzio apostolico in Svizzera e in Portogallo. Cardinale dal 1706. Fu ad Osimo solo da metà aprile a metà maggio del 1712.

Quando nel 1721 venne eletto papa (Innocenzo XIII), il Capitolo inviò a Roma una delegazione.

BIBL. - Zaccaria, p. 114. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 334-6. Talleoni, II, p. 205 ss. G2, pp. 459, 463.

 

“Contrasto, Il” Settimanale di attualità, cultura, politica, sport, spettacolo, diretto da Sergio Siniscalchi. Si pubblicò ad Osimo negli anni 1994 e 1995.

 

Contribuzioni Sotto l'occupazione francese (v.) si avanzarono diverse richieste di c., fra le quali: pane, grano, e buoi (12 febbraio 1798); animali e altri generi (30 marzo); somministrazioni varie (11 luglio).

BIBL. - G2, p. 518 s.

 

Conventi

V. sub: Convento di (...); Chiesa di (...); Monastero di (...); Ordini religiosi.

 

Convento dell'Annunziata Nuova

V. Chiesa omonima.

 

Convento dell'Annunziata Vecchia

V. Chiesa omonima.

 

Convento dei Frati Minori Conventuali (vern. Cunventu di fradi de San Francescu). Sorse con la chiesa di S. Francesco (v.) a metà del sec. XIII.

Nel 1266 venne scelto come sede del tribunale dell'Inquisizione (C. Eubel, Bullarii Franciscani Epitome, 1908, p. 162, n. 584).

Nel 1457 il Comune concede ai frati i mattoni per il loggiato del c.

Tra il 1506 ed il 1507 si costruì la cisterna e, sempre con l'aiuto del Comune, nel 1551 la porta del c.

Nella prime metà del sec. XVII si ampliarono le camerette.

Nel 1808 i frati furono espulsi a seguito della soppressione napoleonica, ed il c. fu adibito a caserma ed uffici. Nel 1813 venne acquistato dal p. Alessandro Spalazzi e nel 1822 vi ritornarono i frati.

Con la soppressione degli ordini religiosi del 1861, tutti i beni vennero venduti ed il c. fu ceduto al Comune (1868). Nel 1872 i frati acquistarono una casetta di fronte alla basilica, dove si stabilirono (v. Bambozzi, Benvenuto).

Nel 1882 vi venne scoperto un tratto della strada settentrionale e tre epigrafi (CIL IX, 6383, 6384 e 6385).

Nel 1901 il c. fu ricomprato in parte dai Conventuali; in seguito venne acquistata anche la parte rimanente.

V. anche Chiesa di S. Francesco.

BIBL. - Talleoni, II, p. 122. ASCO, Delib. Cons., 9 settembre 1843; 25 giugno 1850. “Sent.”, a. 1877, n. 8; 1882, n. 9; 1884, n. 71; 1894, n. 43; 1900, nn. 11-13. Spada, Ordine Serafico, p. 7 ss. E. Ricotti, Il c. e la chiesa di S. Francesco d'Assisi (...), Osimo, Pax et Bonum, 1966. G2, pp. 553, 763, 787, 789, 855.

 

Convento di S. Agostino Edificato dagli Agostiniani (v.) nel 1682 presso l'omonima chiesa (v.). Dopo la soppressione napoleonica del 1810 il c. fu affidato dal Card. Soglia (1839-1856) alle monache Benedettine. Nel 1900 la maggior parte di esso fu trasformato in scuole elementari (Via S. Lucia).

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, pp. 134, 139. “Sent.”, a. 1883, n. 8; 1900, n. 11. Massaccesi, p. 139.

 

Convento di S. Marco Fu edificato nel 1427 dai Domenicani (v.). Venne confiscato nel gennaio 1798 dalla Municipalità per collocarvi truppe di passaggio. Nel 1861 passò al Comune (Decreto Valerio del 5 gennaio). In seguito ritornò alla Chiesa.

BIBL. – “Sent.”, a. 1900, nn. 11-13. Massaccesi, p. 84. G3, p. 607.

 

Conventuali (vern. Fradi de San Francescu). Nel 1580 il Comune si adopera perché i C. aprano uno studio di teologia e filosofia.

Nel 1592 ufficiavano la cappella del Palazzo comunale, godendo in compenso di un fondo in Lanciafarro (v.) e di due metri d'olio per la lampada.

Nel 1810 furono espulsi dal loro convento (v. Francese, Occupazione).

Nel 1861 (decreto Valerio del 5 gennaio) il loro convento passò al Comune, che vi pose le scuole elementari; si trasferirono nella casa dirimpetto alla facciata della basilica.

Vi ritornarono nel 1900, dopo aver riacquistato la proprietà.

BIBL. – ASCO, Riformanze, 7 luglio 1554. Talleoni, I, p. 244; II, pp. 191, 194. G2, pp. 455, 843 s., 855.

 

“Convitti d’Italia, I” Rivista mensile illustrata con direzione ed amministrazione ad Osimo, uscita nel marzo 1926. Un numero è conservato presso la Biblioteca Comunale.

 

Cooperativa agraria Fu costituita ad Osimo dai proprietari terrieri nell'ottobre 1901.

BIBL. - Società anonima cooperativa di mutuo soccorso e consumo fra gli agricoltori in Osimo - Statuto, Osimo, Quercetti, 1901. G2, p. 878.

 

Cooperativa dei calzolai La c. dei c. (cattolica) fu fondata poco prima del 1902, ma ebbe breve durata.

BIBL. - G2, p. 879.

 

Cooperativa di consumo Fu istituita in seno alla Società Operaia nel 1898 e aveva lo scopo di vendere ai soci a prezzi equi i generi di prima necessità. Stampò il suo “Statuto” nel 1911 (tipografia Bettini).

BIBL. – L. Egidi, Il Mutuo soccorso in Osimo – Storia della Società Operaia, Osimo, Cecconi, 1995, p. 101 ss.

 

Cooperativa di consumo Osimana Si formò alla fine del 1977 per fronteggiare l'aumento dei prezzi.

BIBL. - "Antenna", a. 1977, nn. 11, 12; 1978, n. 8/9. “5 Torri”, a. 1978, n. 1/2/3.

 

Cooperativa dei lavoranti di spazzole Si formò ad Osimo nel 1901 e diede vita ad una fabbrica.

V. Fanesi, Francesco.

BIBL. - Fabbrica di spazzole Osimo, Società cattolica cooperativa (...) - Statuto, Osimo, Quercetti, 1901. G2, p. 878.

 

Cooperativa Muratori Associazione di categoria costituita ad Osimo nel 1901. Vi potevano aderire anche muratori dei paesi vicini.

BIBL. – “Sent.”, a. 1901, nn. 5, 7; 1908, n. 13.

 

Cooperativa Muratori ex-combattenti Si costituì nel 1922.

BIBL. - G2, p. 920.

 

Cooperativa per la vendita di generi alimentari Era aperta nel 1878 con presidente Giuseppe Briganti Bellini.

BIBL. - G2, p. 832.

 

Coordinate geografiche Le c. g. misurate per la Piazza del Comune e arrotondate al primo sono: longitudine est Greenwich 13°29', latitudine nord 43°29'.

 

Copertino Patria di S. Giuseppe, patrono di Osimo Nel 1989 venne effettuato il suo gemellaggio con Osimo.

BIBL. - "Antenna", a. 1989, n. 10.

 

Coppa Fagioli Gara di automobilismo in salita tra Osimo Stazione e Osimo, che ebbe inizio nel 1959, organizzata dall'Automobil Club di Ancona e da alcuni osimani in onore del pilota Luigi Fagioli (v.). Venne disputata otto volte (dal 1959 al 1966).

BIBL. - "Antenna", a. 1966, n. 8/9; 1990, n. 12; 1996, n. 5; passim.

 

Coppa Pianisti d'Italia Manifestazione organizzata dall'Ente Manifestazioni Artistiche (v. EMA) e ospitata dal 1968 nel Palazzo Campana.

BIBL. - "Antenna", passim dal 1968. “5 Torri”, passim dal 1974.

 

Coptimum Forma medioevale di conduzione dei fondi rustici (l'altra era il laboritium, v.). Era fondamentale il pagamento di un canone da parte del concessionario, ma talvolta ricorreva anche la divisione di alcuni prodotti. La durata del contratto poteva essere annuale o più estesa.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Corano, Monte Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 122).

 

Coriani (sec. XX). Detto Picchiolì, anarchico. Fu coinvolto nel movimento di protesta nel 1918 in Comune per i viveri; denunciato per il suo atteggiamento, fu assolto.

BIBL. - G2, p. 909 s.

 

Corigliano

V. Corilliano.

 

Corilliano Castrum del contado osimano medioevale, in territorio di Filottrano. Fu chiamato anche Corigliano, Coriollano, Corolliano, Corriolano e Corvilliano. Gli Statuti comandavano ai suoi abitanti di trasferirsi a S. Angelo (v.).

BIBL. - Codice Bavaro, nn. 113, 114, 116. Statuto 1308, III, 314; IV, 157. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 358 s. Talleoni, I, p. 139. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXI.

 

Cornianello Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn. 114, 131).

 

Cornita e Cornito Fondi citati nel Codice Bavaro (nn. 122, 143).

 

Coro S. Maria della Misericordia Fondato nel 1987 da Marcello Ravaioli con l’intento di animare le funzioni liturgiche della parrocchia, in seguito si è esibito anche in altre chiese osimane e di altre località. Esso è composto di circa 40 elementi maschili e femminili ed è diretto fin dall’inizio da Vittorio Cecconi.

BIBL. – “Antenna”, a. 1993, n. 4; 1994, n. 5; 1995, nn. 6, 12; 1996, nn. 11, 12.

 

Corociano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 114).

 

Corolliano

V. Corilliano.

 

Corona, S. (-177). Detta anche S. Stefania ("incoronata"). Subì il martirio in Medio Oriente con S. Vittore (v.). Le sue reliquie sono nella cripta della Cattedrale.

BIBL. - Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 23 ss. Martirio del soldato S. V. e di S. C. in Egitto, Torino, 1904. Acta Sanctorum, mart., III, 393. Grillantini, Vite, p. 46 s. G2, p. 221 s.

 

Corporazioni a) C. romane. Dalle iscrizioni si desume la presenza nella colonia ausimate almeno di due collegia: quello dei Centonarii (CIL IX, 5836 ed altri) e quello dei Fabri (CIL IX, 5835: base nell'atrio comunale).

Si ricordano poi una medica (CIL IX, 5861), un dispensator (cassiere) (blocco nel portico comunale), un tignuarius (falegname) (CIL IX, 5862).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 47 s.

b) C. medioevali. Sono ricordati negli Statuti i priori dei sarti, fabbri ferrai, calzolai, falegnami, muratori ecc.

 

Corradi, Guglielmo (sec. XIX-XX). Professore di violino. Maestro del concerto cittadino (1894) e della banda (1911-22). Propose la costituzione della Società Filarmonica (v.).

BIBL. - G2, p. 828.

 

Corradi, Remo (Osimo-Bologna, 1977). Generale. Combattente nella prima guerra mondiale, conquistò una medaglia d’argento e una croce di guerra. Durante il secondo conflitto mondiale fu comandante di Brigata e di Reggimento. Comandò infine il Distretto militare di Ravenna e quello di Bologna.

BIBL. – “Sent.”, a. 1916, n. 39. G2, pp. 1029 s., 1041. “Antenna”, a. 1977, n. 8/9.

 

Corrario, Angelo (-Recanati, 1417). Cardinale, legato della Marca, al quale Osimo chiese l'assoluzione dalle censure in cui era incorsa dopo la sollevazione ai Malatesta (v.).

BIBL. - Martorelli, p. 237 ss.

 

Corrigiano Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 157).

 

Corriolano

V. Corilliano.

 

Corsa dei cavalli sciolti o dei barberi Si svolgeva nelle feste di S. Antonio e di S. Giuseppe lungo la salita di Via G. Matteotti, detta per questa ragione "Mossa dei Barberi". I cavalli erano chiamati Barberi, perché i più veloci provenivano dalla Barberìa (Africa settentrionale).

BIBL. - G3, p. 816.

 

Corvilliano

V. Corilliano.

 

Costa del Lupo Versante nord-occidentale del Monte della Crescia, con una strada campestre in direzione di Polverigi.

 

Costantini, Costantino (Osimo, 1854-1937). Architetto. Progettò il santuario di Campocavallo (v. Chiesa dell'Addolorata di Campocavallo), la chiesa di S. Maria della Pace (v.) alla Stazione di Osimo, la facciata della chiesa della SS. Trinità (v.), l'ospizio Grimani Buttari (v.), la Scuola tecnica (v.) in Via Pompeiana ecc.

Seguì i lavori di costruzione del Foro Boario (v.). Apportò diverse modifiche all'interno della Cattedrale sotto i vescovi Seri Molini, Mauri e Scotti.

Dal 1881 al 1887 fu Presidente della Società Operaia, per conto della quale progettò le case operaie sorte negli ex orti dei Cappuccini e dei Domenicani.

Autore di: Il Duomo di Osimo, in “Arte e Storia”, a. 1892, n.13; Santa Maria di Porto Nuovo, in “Arte e Storia”, a. 1892, n. 19-20; La chiesa di Campocavallo, in “Eco della devozione all'Addolorata di Campocavallo”, a. 1906, n. 156-157; La Croce stazionale nel Duomo di Osimo, in “Rivista Marchigiana Illustrata”, a. 1906, n. 6; Porto Nuovo e la chiesa di S. Maria, in “Rivista Marchigiana Illustrata”, a. 1906, n. 11; Il Battistero di Osimo, in “Rivista Marchigiana Illustrata”, a. 1907, n. 8-9; Il palazzo della Cassa di Risparmio di Osimo, in “Rivista Marchigiana Illustrata”, a. 1909, n. 8-9; Pr'i viguli e pr'i campi, Osimo, Scarponi, 1922; Canti senza testa, Osimo, La Picena, 1924. Il Duomo di Osimo, in “Rassegna Marchigiana”, a. 1925, n.8; I restauri del Duomo di Osimo, in “Rassegna Marchigiana”, a. 1926, n. 4; Il Duomo di Osimo, in “Architettura e Arti Decorative”, a. 1926, n. 1/2.

BIBL. – ASCO, Delib. Cons., 11 ottobre 1884, n. 70; 6 febbraio e 2 ottobre 1905. Spada, Bibliografia, s.v. “Le Cinque Torri, a. 1925, n. 10. “Antenna”, a. 1957, n. 9; 1959, nn. 6, 9; 1973, n. 4; 1984, nn. 4, 5, 10, 12. G2, pp. 862, 951 s. L. Toschi, C. C. (1854-1937) e Innocenzo C. (1881-1962) - Progetti e realizzazioni - Catalogo dellla mostra, Osimo, 1984 (con bibl.). L. Egidi, Il Mutuo soccorso in Osimo – Storia della Società Operaia, Osimo, Cecconi, 1995, p. 61 s. e passim. M. F. Panini, L’architettura nelle Marche tra eclettismo e liberty. C. C. un architetto di transizione (dottorato di ricerca, Università di Ancona, 1998).

 

Costantini, Innocenzo (Osimo, 1881-1962). Ingegnere, figlio di Costantino. Diresse per 33 anni l'Istituto per le Case Popolari di Roma. Dal 1927 al 1952 fu professore incaricato di Economia delle Costruzioni civili presso la facoltà di Architettura di Roma. Nel 1914 presentò il progetto per la ferrovia elettrica da Osimo alla Stazione. Nel 1937 affiancò il padre nella direzione dei lavori dell'ospedale di Osimo. Autore di numerosi articoli sull'edilizia popolare.

BIBL. – “La Favilla”, a. 1914, nn. 35-37. ASCO, Delib. Cons., 26 aprile 1915, n. 68. Istituto Nazionale di Urbanistica, Urbanisti italiani, Roma, 1952. L. Toschi, Costantino C. (1854-1937) e I. C. (1881-1962) - Progetti e realizzazioni - Catalogo della mostra, Osimo, 1984 (con bibl.). "Antenna", a. 1984, n. 10. “5 Torri”, a. 1984, n. 6. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Costantino (VII sec. ). Vescovo di Osimo, ipotizzato dal Maroni.

BIBL. - Maroni, p. 15 ss.

 

Costici, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. – Genealogia, in AG, B. 26, n. 52. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33.

 

Costici, Raffaele (Osimo, 1767-1825). Carbonaro, fu implicato nel processo del 1817.

V. Carboneria.

BIBL. – L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana, ms. in BC. P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916. G2, p. 590.

 

Costituzioni sinodali Elenco delle C. s. più importanti: B. De Cuppis, Constitutiones Synodales Ecclesiae Auxim., Osimo, Tebaldini, 1567; C. Fermani, Constitutiones Auximanae in Dioecesana Synodo promulgatae anno Domini MDLXXVI, Macerata, 1579; A. M. Gallo, Constitutiones et Decreta habita in Synodo Dioecesana Auximana anno 1593, Perugia, 1594; A. Bichi, Constitutiones et Decreta aedita in Synodo Auximana XVI Kal. Jun. 1661, Macerata, 1661; O. F. Spada, Auximana Synodus… in Cathedrali Ecclesia celebrata diebus XXVIII et XXIX septembris 1721, Lucca, 1722.

 

Credito Adriatico Chiuse la sua succursale ad Osimo nel 1937.

BIBL. - G2, p. 951.

 

"Crepapelle, Il" Numero unico umoristico del 27 marzo 1921.

BIBL. - G3, p. 804. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 76.

 

Crescia, Monte della Già denominato M. Cerno. Altura (m 360 s.l.m.) e contrada 700 m a nord di S. Paterniano, facente parte di un complesso di quattro colline, che, in senso ovest-est, comprende: M. d. Crescia (o M. Cerno) - M. Castel Baldo (o M. S. Ubaldo) - M. Cerno (o M. Lavini o M. S. Savino o M. delle Grotte) - M. d. Acqua (o M. Belrespiro).

Vi dovrebbero essere localizzate le cave per il materiale delle mura romane (v.).

Nel Medioevo vi era un castello di Offagna, in territorio di Osimo Fu di proprietà della Chiesa di Ravenna. La sua origine risale al 940, quando due fratelli franchi, Arnosto ed Ermenaldo, furono investiti di quel territorio, detto Massa Afraniana (v.), dove, nel 980, esisteva una chiesa dedicata a S. Apollinare (v.). La terra passò poi ad Ubaldo e Keriberga (Codice Bavaro, 161), e successivamente venne divisa in due parti: quella che toccò ad Ubaldo si chiamò Castel Baldo (v.), l'altra, Monte Cerno, ed andò a tale Gislerio. Iniziate le contese tra le due parti, nel 1202 Osimo demolì Castel Baldo e trasferì la popolazione in città; l'anno seguente pure gli abitanti di Monte Cerno furono obbligati a divenire osimani ed anche quel castello venne distrutto. Nel 1308 M. Cerno risorse, ma dopo il 1473 scomparve del tutto. In quell'anno il vescovo Zacchi (v.) andò a Roma per chiedere il permesso di riedificarlo. Invece, di Castel Baldo rimase la chiesa e nel 1569 la reggeva un Fiorenzi, al quale fu donato dal Comune il territorio circostante. Nel 1570 il papa autorizzò la ricostruzione del castello, in posizione difensiva contro i Saraceni, e nominò il Fiorenzi conte di Monte Cerno e abate di S. Ubaldo. La chiesa venne risistemata da Dino Fiorenzi nel XX secolo.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, II, p. 208 ss. Talleoni, I, p. 14, 104, 153 s. (con bibl.), 177, 194, 196 ss. (con bibl.); II, p. 136, 159. V. Procaccini Ricci, Descrizione del M. d. C., e del Montesanpietro, estr. dai “Nuovi Annali delle Scienze Naturali di Bologna”, tomo V, 1841. L. Frezzini, Monte Cerno e Castel Baldo, Rocca S. Casciano, 1880. G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890, p. 10 s.

 

Cripta della Cattedrale Ospita armoniosamente colonne, capitelli e plinti di diverse epoche (secc. VI-IX). Nella c. si conservano cinque sarcofagi marmorei (di S. Vittore, S. Vitaliano, S. Leopardo, S. Benvenuto, SS. Martiri). L'urna di quest'ultimo accoglie i resti dei martiri osimani (v.) Fiorenzo, Sisinio, Dioclezio e Massimo. Anteriormente presenta una scena di caccia, sormontata, nella parte superiore, da scene dell'antico e nuovo Testamento. Sulla sinistra si ha l'adorazione dei Magi e Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia; sulla destra Noè e Giona. Il paliotto posteriore è più recente.

Altri esempi di arte paleocristiana sono costituiti dal paliotto del sarcofago di S. Benvenuto e di quello di S. Leopardo. Il monumento in onore del vescovo Pompeo Compagnoni fu eseguito dallo scultore Gioacchino Varlè su disegno di Andrea Vici (v.).

BIBL. – C. Costantini, Il Duomo di Osimo, inedito. Grillantini, Duomo 2, p. 23 ss. Loretani, Guida, p. 37 ss.

 

Crispino, S. (vern. San Crispì). Era venerato come protettore dei calzolai (v.).

BIBL. - G. Cecconi, Quando in Osimo (...) si celebrava la festa de’ S. martiri C. e Crispiniano protettori dei calsolaj (...), Osimo, Quercetti, 1849, 1859, 1860.

 

Cristianesimo

V. Chiesa.

 

Cristiani, Stefano (Fabriano, sec. XVII-XVIII). Vicario apostolico ad Osimo (1712) prima del vescovo Spada.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 337. Talleoni, II, p. 207.

 

Cristoforo, S. (vern. San Cristoferu). La sua immagine si doveva dipingere - a norma degli Statuti del 1308 - su tutte le porte della città.

BIBL. - Statuto 1308, I, 43.

 

Croccano, Famiglia Forse longobarda, ebbe un consigliere di Credenza nel 1386.

 

Croce Bianca in campo rosso La sezione della C.B. in c. r. (socialista) si costituì ad Osimo nel 1901, per il trasporto dei malati. In seguito al suo interno fu organizzato anche un corpo di Pompieri. Nel settembre 1911 aprì le sezioni dell'Aspio e della Stazione. Nel 1926 aveva 408 soci.

BIBL. – “Sent.”, a. 1902, nn. 8, 22, 51, 52; 1906, nn. 12, 20-23; 1909, nn. 32, 34; 1910, nn. 8, 9, 12, 17; 1911, nn. 23-25; 1914, n. 12; 1921, nn. 21-23; 1923, n. 15. C. B., Statuto e regolamento, Osimo, Rossi, 1902. P. Giorgetti, XVIII febbraio MCMVI - Inaugurandosi la bandiera (...), Campocavallo, Santuario, 1906. “L’Armonia”, a. 1921, n. 15. G2, pp. 878, 894, 931.

 

Croce Bianca in campo turchino (o azzurro) La sezione della C. B. in c. t. (cattolica) fu fondata nel 1902; nel 1912 aprì la sezione di Campocavallo.

BIBL. “Sent.”, a. 1906, nn. 7, 8; 1921, nn. 9, 21. G2, pp. 879, 898.

 

Croce del Monte Contrada sulle pendici meridionali del Monte S. Pietro, percorsa dalla via omonima (v.). Altezza m 205 s.l.m.; abitanti 85 (1991).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.39.

 

Croce Rossa Italiana (vern. Crosce roscia). La sede del sottocomitato di Osimo, già in Via Talleoni, si trova dal 1993 in Via Olimpia.

BIBL. - "Antenna", a. 1967, n. 11; 1971, n. 10; 1986, n. 6/7; 1993, n. 4; 1997, n. 5; 1999, n. 2; passim.

 

Croce, Santa Reliquia donata dal vescovo Verospi (1642-52) alla Cattedrale. E’ conservata al Museo Diocesano in un artistico reliquiario.

BIBL. – Grillantini, Duomo 2, p. 120.

 

Croce stazionale In legno ricoperto di lamine di argento e ottone, è conservata presso il Museo Diocesano. È opera di Pietro Vannini (v.) da Ascoli (sec. XV). Vi sono raffigurati, in bronzo dorato, oltre al Crocifisso, l’Addolorata, S. Giovanni, Costantino, S. Elena, l’Eterno Padre, S. Vittore, S. Benvenuto, S. Vitaliano.

V. anche Vannini, Pietro; Pietro II Massei.

BIBL. – Fanciulli, Osservazioni, I, p. 170 ss. Talleoni, I, p. 309. C. Costantini, La C. s. nel Duomo di Osimo, in "Rivista Marchigiana Illustrata", a. 1906, n. 6, p. 188 ss. Grillantini, Duomo 2, p. 138. Loretani, Guida, p. 51.

 

Crociale, Il (vern. El Crusciale). Quadrivio (500 m a nord di S. Biagio) tra Via Montegallo (ad ovest), Via Colle S. Biagio (ad est) e Via d'Ancona (direzione nord-sud). Altezza: m 107 s.l.m.

 

Crociate (vern. Crusciade). Alla prima c. (1095) partecipò S. Bonfiglio (v.).

Alla terza c. (1184) forse parteciparono anche degli Osimani, come presuppone il Grillantini.

BIBL. - G2, p. 235.

 

Crociferi, Frati

V. Ospitalieri.

 

Cronologia storica

V. Appendice III.

 

Cucine economiche In esse, fin dall'inizio del sec. XIX, si acquistavano minestre, dette pappò, da parte degli operai, con due o quattro soldi.

Nell'inverno 1879 distribuirono 700 minestre giornaliere; nel 1890 fino a 1000.

Nel 1895 vennero trasferite da S. Silvestro a S. Francesco

BIBL. - G2, pp. 731, 828, 834.

 

Culinaria In L. Frati (a cura di), Antichi sapori da riscoprire (Osimo, Cecconi, 1994) sono riportate le ricette osimane tradizionali, risalenti a quando era pressochè nulla la sensibilità per le sofferenze e la morte degli animali.

BIBL. – Il cuoco delle Marche, Osimo, Rossi, 1882. B. Merlini Borgognoni, Benedetta di San Benedetto – i segreti della sua cucina, Ancona, 1997.

 

Culti romani

V. Romani, Culti.

 

CUN (Centro Ufologico Nazionale). La sezione provinciale del C. si costituì ad Osimo nel 1980.

BIBL. - "Antenna", a. 1980, n. 2.

 

Cunicoli

V. Grotte e c.

 

"Cuore della Diocesi, Il" Periodico del Seminario, uscito nel 1956 e durato almeno fino al 1961.

BIBL. - G3, p. 798. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 69.

 

Curia vescovile

V. Vescovado; Vescovi, e anche Archivio della C.V.

 

Cursiano Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (n. 158).

 

Custodi Nel comune medioevale osimano esercitavano la custodia notturna di Osimo e dei suoi borghi. Erano 24, 8 per ogni terziere (v.), scelti tra la popolazione più povera.

BIBL. - Statuto 1308, I, 38.

 

Cybo, Lorenzo (sec. XV). Cardinale. Nel 1490 ebbe in commenda una parte delle rendite dell'ospedale di S. Benvenuto (v.), ma nel 1498 rinunciò al beneficio.

E’ raffigurato in una tela, conservata nel Museo Diocesano, nell’atto di ringraziare S. Benvenuto per averlo fatto guarire da una grave malattia.

BIBL. - G2, p. 396.

 

D

 

D'Adda, Ferdinando (Milano, 1650-Roma, 1719). Cardinale. Amministratore apostolico ad Osimo (1706-8), nel periodo di sede vacante fra i vescovi Pallavicini e Conti. Accolse ad Osimo le prime monache cappuccine fondate da Benedetta Wan-Herten Viganega (v.).

BIBL. - Zaccaria, p. 114. Compagnoni, Memorie, IV, p. 330. Talleoni, II, p. 205. G2, p. 458. Dizionario biografico degli italiani, s.v.

 

Dame di S. Vincenzo de' Paoli

V. S. Vincenzo de' Paoli, Conferenze.

 

Damiani, Vincenzo (Castelfidardo, sec. XIX-Osimo). Detto Bordoni, fu giustiziato (presso Porta Vaccaro) il 1° ottobre 1850, durante l'occupazione austriaca.

BIBL. – G. Cecconi, Diario osimano, ms. in BC. G2, p. 672. Grillantini, Saggi, p. 183 s. Grillantini, Guida, parte II, p. 267 s.

 

Dandini, Ercole (Roma, 1759-1840). Cardinale e vescovo di Osimo (1823-24). Già economo della Fabbrica di S. Pietro e commendatore di S. Spirito, dovette rinunciare ad Osimo per motivi di salute.

BIBL. - G2, p. 604.

 

D'Azeglio, Massimo Taparelli (Torino, 1798-1866). Politico, scrittore e pittore, fu Presidente del Consiglio (1849-52). Nel 1846 pubblicò l'opuscolo sui Casi di Romagna, col quale il partito moderato scendeva sulle piazze. Seguì la Lettera al signor N. N. (Bologna, 1846), nella quale attenuò il fiero linguaggio dei Casi contro il governo papale. Nello stesso anno ottenne dal papa il permesso di rientrare nello Stato romano; fu ospite dei Fiorenzi e di Z. Cesari ad Osimo.

BIBL. – G2, pp. 625, 645.

 

De Alessi, Evasio (sec. XIX). Direttore della Scuola agraria di Osimo (v.) e curatore de "L'Agricoltore italiano" (v.).

 

De Angelis, Leopardo (Osimo, sec. XIX). Sacerdote. Insegnò Scienze Naturali nel Collegio Campana. Compose ed illustrò un pregevole erbario. Fu segretario dell’Accademia dei Risorgenti.

Pubblicò: Sonetto per il natale del Re di Roma, Osimo, Quercetti, 1811; Egloga dedicata al card. Gianantonio Benvenuti vescovo di Osimo, Osimo, Quercetti, 1821; Sonetto per il predicatore P. Angelico da Filottrano, Osimo, Quercetti 1824.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v.

 

De Bosis, Adolfo (Ancona, 1864-1924). Poeta. Fu alunno del Campana, dove acquisì la licenza liceale nel 1881. Nel 1959 venne posta a Piazzanova una sua poesia scolpita sulla pietra (composta a 18 anni al Campana).

BIBL. – “Sent.”, a. 1881, n. 48. G. Crocioni, Il poeta A. D. B., Bologna, 1927. Romiti, Istituto Campana, p. 87 s. "Antenna", a. 1959, n. 6; 1964, n. 5; 1994, n. 6/7; 2000, n. 3. G2, p. 852 s.

 

De Cuppis, Bernardino (Montefalco (PG), 1542-Roma, 1588). Vescovo di Osimo (1551-74). Apportò molti danni finanziari alla Mensa vescovile, vendendo diverse tenute. Nel 1564 fondò il Seminario di Osimo (v.), nel 1566 quello di Cingoli. Autore di Constitutiones, ordinationes, statuta et decreta Sinodi Dioecesis Auximanae, Osimo, Tebaldini, 1567. Nel 1569 ricevette una multa di 2000 scudi ed il sequestro delle rendite, per cui dovette cedere in enfiteusi perpetua la tenuta dell'Abbadia. Venne fatto dimettere dopo la visita di Salvatore Pacini (v.); condusse poi vita mondana a Roma e altrove.

BIBL. - Martorelli, p. 430. Zaccaria, p. 106. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 20-114. Talleoni, I, p. 155, 191; II, 115, 127 ss. (con bibl.). M. Bellonci, I segreti dei Gonzaga, Milano, 1966. G2, p. 381 ss. G3, p. 312 ss.

 

De Franchis, Battistino

V. Franco, Battista detto Semolei.

 

De Grandis, Astolfo (Verona, sec. XVI). Tipografo. Lavorò a Rimini nel 1561, poi ad Ancona dal 1564. Subentrò al Tibaldini (v.) nella stampa degli Statuti di Osimo (v.) nel 1571, poi restò ad Osimo Nel 1569 aveva stampato l'egloga Il mago di Flaminio Guarnieri (v.); nel 1570 due opuscoli di Visito Maurizio contenenti didascalie latine all'Orlando Furioso (Rolandi Furiosi Liber primus et cantus cujusque Principia), la Regola delle Sore de l'Ordine de Santa Chiara e il "Thesoro di poveri" di Guglielmo Germerio, oltre a 40 patenti per galeotti partecipanti poi alla battaglia di Lepanto. Nel 1571 stampò anche Modo qual si deve tenere nella Santa Oratione delle quaranta Hore (...).

BIBL. - G.B. C. Giuliari, Della tipografia veronese, Verona, 1871, pp. 75-77. G. Fumagalli, Lexicon Typographicum Italiae (...), Firenze, 1905, p. 270. F. Ascarelli, La tipografia cinquecentina italiana, Firenze, 1953, p. 223. G2, p. 491 s. F. M. Giochi-A. Mordenti, Annali della tipografia in Ancona 1512-1799, Roma 1980, p. XLIV. "Antenna", a. 1996, n. 3.

 

De Magistris, Simone (Caldarola (Macerata), 1540-1612). Pittore, esponente più significativo della sua famiglia. Ebbe l'influsso del manierismo, del Lotto e dei Tibaldi. Eseguì numerose opere nelle Marche. Autore della Madonna col Bambino e Santi (1585) nel Museo Diocesano.

BIBL. - P. Zampetti, S. De M. (...), Urbino, 1977-78. Loretani, Guida, p. 47 s. “Antenna”, a. 1997, n. 2. P. Amado, S. D. M., Macerata 1996, p. 154 ss.

 

De Praefectis, Giovanni (Urbino, sec. XV). Vescovo di Osimo (1454-60). Nel 1458 favorì la pacificazione tra Giacomo Leopardi e Guzzone, padre di Boccolino.

BIBL. - Martorelli, p. 428. Zaccaria, p. 97. Compagnoni, Memorie, III, pp. 381-88. Talleoni, II, p. 89 s. G2, p. 343.

 

De Romanis, Niccolò

V. Romani, Niccolò.

 

De Romanis, Niccolò Fra

V. Romani, Niccolò Fra.

 

Decimano Villa medioevale di Filottrano nel contado di Osimo. Aveva quattro chiese dedicate a S. Fiorenzo, S. Lorenzo, S. Silvestro e S. Salvatore.

BIBL. - Annali Camaldolesi, IV. Statuto 1308, V, 97, 130, 132. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 361 s. Talleoni, I, p. 142. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXI.

 

Decumani Erano le strade che, nelle città e negli accampamenti romani, andavano da est ad ovest.

V. Topografia.

 

Del Balzo, Carlo (S. Martino Valle Caudina, 1853-S. Martino V. C., 1908). Onorevole radicale, romanziere politico. Favorì il suffragio universale e fu ostile al colonialismo. Fu ad Osimo nel 1902.

BIBL. - G2, p. 879.

 

Del Colle, Carlo (Osimo, 1921-Osimo, 1979). Personaggio ilare, componente della Banda musicale, orologiaio, regolatore degli orologi della torre civica, di S. Marco e del Borgo S. Giacomo.

BIBL. - "Antenna", a. 1972, n. 1; 1980, n. 1.

 

Delija, Lin (Scutari, Albania, 1926-Roma, 1994). Pittore. Fuggì dall'Albania a vent'anni, studiò poi in Dalmazia, a Zagabria e a Roma, dove si diplomò nel 1959. Espose in Europa ed in America, lasciando testimonianze in collezioni pubbliche e private. Visse e lavorò per più di quarant'anni ad Antrodoco, dove fondò una scuola di disegno e di pittura (Accademia Carlo Cesi). Fu più volte ad Osimo, dove lasciò alcune opere, ora esposte al Museo Civico.

 

Della Casa, Vittore (Bagnacavallo, 1897-Osimo, 1973). Medico. Autore di: Sulla bronchite fibrinosa primitiva acuta, Osimo, Bottega dello Scolaro, 1930; Relazione sanitaria sul funzionamento della colonia marina fascista di Mondolfo Marotta (...), Osimo, Bottega dell Scolaro, 1931; Contributo alla vaccinoterapia della tubercolosi, Osimo, Bottega dello Scolaro, 1932; Un caso di lambliasi intestinale, Osimo, Bottega dello Scolaro, 1932.

 

Della Rovere, Francesco Maria

V. Passaggi di truppe.

BIBL. - Talleoni, II, p. 103.

 

Della Rovere, Giuliano (Albissola, 1443-Roma, 1513). Nipote di Sisto IV, francescano, fu eletto papa (col nome di Giulio II) nel 1503.

Essendo cardinale, il 2 marzo 1487 era eletto Legato della Marca, ma non riuscì ad entrare ad Osimo, occupata da Boccolino (v.). Prese allora stanza a Montefano (v.), che per l'occasione si ribellò ad Osimo. A luglio, perdurando ancora l'assedio di Osimo, venne sostituito dal cardinale di Balue.

BIBL. - Diario di Leopardo di Ser Tommaso.

 

Della Somaglia, Gian Giacomo (Milano, 1869-1918). Senatore, fu ad Osimo il 5 gennaio 1916.

BIBL. - G2, p. 905.

 

Democrazia Cristiana (vern. Demugrazzia, tout court). Alcuni giovani d.c. vennero espulsi nel 1902 dalla Società Operaia Cattolica. Nel 1910 i d.c. con Vincenzo Cecconi (v.) si separarono dalla Lega Democratica Nazionale (v. Murri).

Per il periodo fino al 1942 v. Partito Popolare Italiano.

Nel 1942 la D.C. rinacque dal P.P.I. Rappresentanti ne furono Vincenzo Acqua (v.), Aldo Mancini, Alberto Rossini, Alessandro Niccoli.

Nel 1994 dalla D.C. risorse il P.P.I. e si formarono il C.D.U. e il C.C.D.

V. Canonici, Plinio; Circolo S. Tecla e Francesco Guarnieri; Partito Popolare Italiano; Società Operaia Cattolica.

BIBL. – “Sent.”, a. 1909, n. 31; 1910, n. 40. G2, pp. 882, 892. “Antenna”, a. 1993, nn. 3, 6/7; passim.

 

Demografia a) Popolazione. Nel 1550 si avevano 5.907 abitanti; nel 1569 7.958; nel 1650 7.979; nel 1742 9.931; nel 1750 10.080; nel 1778 10.097; alla fine del sec. XVIII 12.236. Intorno al 1831 gli abitanti erano 14.000 circa, le famiglie 2.724 con una media di 5 persone per famiglia. La media annuale dei nati era di 500, 363 quella dei morti. Nel 1847 si hanno 13.978 abitanti. Nel 1850 15.030. Nel 1881 17.307. Nel 1890 19.611. Nel 1895 19.297. Nel 1891 19.611. Nel 1901 18.135. Nel 1911 18.846. Nel 1921 19.861. Nel 1931 20.767. Nel 1936 21.182. Nel 1950 22.649. Nel 1957 23.289. Nel 1958 23.434. Nel 1961 23.170. Nel 1965 23.277. Nel 1967 23.507. Nel 1968 23.738. Nel 1971 23.877. Nel 1978 25.056. Nel 1981 26.102. Nel 1984 25.654. Nel 1988 27.155. Nel 1989 27.743. Nel 1990 28.019. Nel 1991 27.938. Nel 1992 28.430. Nel 1993 28.587. Nel 1994 28.631. Nel 1995 28.745. Nel 2000 (febbraio) 29.311.

b) Rapporto città/campagna. Nel 1550 la città (ab. 3.171) supera la campagna (ab. 2.736). Nel 1652 le cifre si invertono (bonifiche agrarie): città ab. 3.687, campagna ab. 3.855. Fine sec. XVIII: città ab.5.036, campagna 7.200. Tale differenza raggiunge il massimo nel 1818: città ab. 5.130, campagna ab. 8.228. Poi l'inurbanesimo sempre crescente porta nel 1967 la città a 15.203 ab. e la campagna a 8.304.

c) Natalità e mortalità. La natalità, aumentata in percentuale dal 1650 (32 %) al 1850 (38%), è poi diminuita (1967: 15 %). La mortalità, anch'essa aumentata dal 1650 (27 %) al 1850 (32 %), è poi diminuita (1967: 8 %).

d) Rapporto uomini/donne. Tra il 1736 ed il 1781 si avevano 114 donne in città e 93 in campagna rispetto a 100 uomini. Nel 1961 si avevano nel Comune 105 donne su 100 uomini, 104 nel 2000.

V. anche Alimentazione; Censimento Popolazione 1991.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. LXXXVIII. Foglio ristrettivo della popolazione di Osimo in ACV. C. Belli, Storia dello sviluppo della popolazione di una città d'Italia (tesi, Università di Roma, 1947/48). "Antenna", passim. G2, pp. 458, 537, 596, 619, 714 ss., 833, 877, 896, 916, 941, 1000, 1004, 1008, 1042. G. Moretti, Popolazione urbana e popolazione rurale in Osimo 1652-1789, in "Quaderni storici delle Marche", IV (1969). “5 Torri”, a. 1988, n. 1; 1992, n. 2.

 

Depositario Nel comune osimano medioevale riceveva tutte le entrate ed effettuava tutti i pagamenti. Intorno al 1370 fu sostituito dal Camerlengo generale.

BIBL. - Statuto 1308, I, 86, 87; Reformatio 5 agosto 1309; Reformatio pro statuto 1366-70.

 

Deputati a) Si ritrovano nell'amministrazione comunale (v.) della seconda Restaurazione (sec. XIX).

b) D. osimani furono: Francesco Acqua; Bellino e Giuseppe Briganti Bellini; Vincenzo Cecconi; Zenocrate Cesari; Francesco e Lorenzo Fiorenzi; Luigi Martorelli; Francesco Petrini; Augusto Santini (v. ognuno).

BIBL. – G2, p. 1041.

 

Deputazione di vigilanza Fu costituita il 26 giugno 1576 per far osservare le leggi suntuarie (v.).

 

"Desco, Il” Periodico culturale del 1920, uscito per iniziativa di Mario Blasi (v.), con poesie di locali e xilografie di Bruno da Osimo (v.).

BIBL. - G3, p. 792 s. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 63 s.

 

Desiderio

V. Longobardi.

 

Destra a) Sec. XIX. Dal 1861 Osimo ebbe sempre amministrazioni di D. Nella seconda metà del secolo la D. era capeggiata da Giuseppe Briganti Bellini (v.). Attivisti (detti "Moderati") erano: Filippo Scortichini, Alessandro e Antonio Lardinelli, Francesco Petrini (v. ognuno).

Nel 1878 furono fondati due gruppi di D. ad Osimo: la Sala Nazionale (v.) e l'Associazione Costituzionale Osimana (v.).

b) Sec. XX. Amministrazioni di D. fino a quella di Sinistra del 1946. Dal secondo Dopoguerra le amministrazioni furono tutte di Centro fino al 1995. Quindi, dopo un Centro-Sinistra (1995-99), si è avuto un Centro-Destra.

BIBL. - "Antenna", a. 1992, n. 1.

 

Detellia, Gens Si conosce un M. Detellius Trophimus (CIL IX, 5868: iscrizione su tavola marmorea dispersa).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 37.

 

Dialetto

V. Vernacolo.

 

Dialogo e Rinnovamento Movimento sorto nel 1969 per iniziativa di una quarantina di cittadini, avente come scopo il rinnovamento della società. Ne fu primo presidente Tito Belli (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1969, n. 11.

 

Diana, Giovanni

V. Teatro La Nuova Fenice.

 

"Diana, La" Periodico pubblicato (Osimo, Belli) dal comitato locale del Partito Liberale dal 1913, contrapposto alla "Favilla" (v.).

BIBL. - G3, p. 786. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 57 s.

 

Diari e cronache Esistono diversi d., ms. e non, preziosi per la ricostruzione della storia osimana: Leopardo di Ser Tommaso (v.) (ms. sulle vicende di Boccolino, sec. XV). Giovanni Baldi (v.) (Diverse notizie particolari di varie cose accadute in Osimo dall'anno 1606 al 1622, ms. presso l'Archivio Storico di S. Severino Marche). Pinori (v. P., Manlio) (Canovaccio di storia osimana (1797-1848), ms.). Cesare Gallo (v.) (fu pubblicato da Cesare Romiti in C. G., Giornale di fatti e detti relativi al cambiamento di governo accaduto o supposto in questi paesi dopo la notizia del Concordato 25 gennaio 1813 (...), Osimo, Rossi, 1898); è autore anche di un diario riguardante il periodo tra il 1814 e il 1817 (ms. in BC). Stralcio di d. relativo agli anni 1814-15 compilato da un componente della famiglia Dittaiuti e utilizzato dal Grillantini per la storia di Osimo. Andrea Bonfigli (v.) (1814-59, ms.). Filippo Frezzini (v.) (venne pubblicato da Cesare Romiti in F. F., Cronaca osimana dal 1849 al 1860 (...), Osimo, Rossi, 1898). Giosuè Cecconi (v.), Diario osimano (1849-78), ms. presso la BC). Carlo Grillantini (v.), Diario particolareggiato della guerra 1940-44, dattiloscritto. G.B. Senesi, Memorie (Dal 25 luglio 1943 al 10 maggio 1945), ms.

 

Didattica Numerosi libri di testo per le scuole elementari e superiori vennero scritti e pubblicati ad Osimo tra la seconda metà del sec. XIX e la prima metà del XX.

V. anche Scuola.

BIBL. - Catalogo tipografico cronologico osimano (presso BC).

 

Dieghi, Paolo (sec. XVII). Costruì l'organo della Cattedrale.

BIBL. - G2, p. 413.

 

Difensore Civico Previsto dallo Statuto Comunale, il D. C. svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione comunale e rimane in carica tre anni. Istituito nel 1993, la prima persona a ricoprire la carica di D. C. ad Osimo è stata Patrizia Quarantini, scelta dal Consiglio Comunale tra sei candidati.

BIBL. - "5 Torri", a. 1993, n. 2. "Antenna", a. 1993, nn. 8/9, 11; 1996, nn. 3, 11; 1998, n. 3; 2000, n. 6/7.

 

Di Marco, Attilio (Pratola Peligna, 1899-Milano, 1977). Diresse numerosi corpi musicali (Gioiosa Jonica, Chieti, Provincia di Milano) oltre alla Banda cittadina di Osimo.

BIBL. - "Antenna", a. 1977, nn. 1, 3, 4.

 

Diocesi La D. di Osimo fu fondata dal vescovo S. Leopardo probabilmente nella prima metà del IV secolo.

La sua estensione era poco maggiore di quella del territorio della colonia (v.) romana, comprendendo quindi gli attuali comuni di Cingoli, Staffolo, Filottrano, Montecassiano, Montefano, Appignano, Offagna, Castelfidardo.

La cronotassi dei vescovi, sedici dei quali sono stati insigniti del titolo di cardinale, è abbastanza lacunosa fino al XII secolo, completa e sicura nei secoli successivi.

Alla fine del sec. XVI non si ottenne la sua elevazione a sede arcivescovile, ma solo la dichiarazione di "immediatamente soggetta".

Nel 1735 la D. contava un centinaio di preti ad Osimo, circa 130 fuori Osimo, 78 chierici, un centinaio di religiosi, 129 monache.

Nel 1984 si rividero i confini della D., includendo tra l'altro Castelfidardo. Nel 1986 la d. osimana venne soppressa ed unita a quella di Ancona.

V. anche “Bollettino Ufficiale ecclesiastico per le Diocesi di Osimo e Cingoli”; Chiesa.

BIBL. - Talleoni, I, p. 54 ss. P. F. Kehr, Italia Pontificia, IV, Berlino, 1909, pp. 206-11. Direzione diocesana di Osimo, Statuto e norme, Osimo, Belli, 1912. F. Lanzoni, Le diocesi d'Italia, Faenza 1927, II, p. 1070. Osimo Sacra, Fermo 1949, p. 13 ss. “Antenna”, a. 1964, n. 3; 1972, nn. 8/9, 11; 1979, n. 1; 1984, nn. 5, 11; 1986, n. 10; 1987, n. 3; passim. G2, p. 455. G. Focante, La vita religiosa nella Diocesi di Osimo nel 1800 (tesi, Istituto Universitario pareggiato di Magistero Maria SS. Assunta, Roma; 1970/71). G. Pieroni, La realtà sociale della D. osimana nell’Ottocento (tesi, Università di Urbino, 1972/73). N. Cristalli, La Diocesi di Osimo e il Concilio di Trento (tesi, Università di Urbino, 1974/75). Sinodo diocesano - Arcidiocesi di Ancona e D. di Osimo, Falconara, 1986.

 

Diocleziano, S. Detto anche S. Dioclezio.

V. Martiri.

 

Dionisi, Dionisio (sec. XVII). Nel 1649 era gonfaloniere e cercò, come già Giambattista Nelli, di svincolare Osimo dalle dipendenze del Governatore di Macerata, ma non ci si riuscì.

BIBL. - Talleoni, II, p. 154. G2, p. 420.

 

Dionisi, Famiglia F. nobile osimana. L'estimo in scudi delle sue proprietà nel 1801 era di 25.738.

BIBL. – Genealogia, in AG, b. 26, n. 54. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. G2, p. 538.

 

Dionisi, Gaetano (Osimo, sec. XVIII). Autore di una Dissertazione sull'origine de’ fonti, Osimo, Quercetti, 1765.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v.

 

Dionisi, Rosa (sec. XIX). Proprietaria di un albergo agli Ortacci (1832).

 

Dioniso

V. Romani, Culti.

 

Diotaiuti, Diotaiuto (Osimo, sec. XVI). Medico, lettore a Padova. Esercitò a S. Severino, Castelgandolfo e Osimo.

BIBL. – Tomassini, De gymnasio patavino, Udine 1654. G. Panelli, Memorie degli uomini illustri e chiari in medicina del Piceno o sia della Marca di Ancona, Ascoli, 1758, t. II, p. 117 s. Lancellotti, Memorie, s.v. G2, p. 376 s.

 

Diplomatici osimani V. Statilio Paolini (1557-96). Vincenzo Acqua (1693-1772). Raniero Felice Simonetti (1675-1749). Arturo Cittadini (1864-1928).

 

Discarica Dai primi anni Settanta la d. di S. Paterniano (Via Striscioni) ha servito i Comuni di Osimo, Polverigi, Agugliano e Castelfidardo. Nel 1983 era satura e si cercarono alternative. Nel 1996 venne abbandonata per quella di Chiaravalle.

V. anche Nettezza urbana.

BIBL. - "Antenna", a. 1983, n. 5; 1995, nn. 8/9, 12.

 

Discoteche

V. Odissea.

 

Dispensario Antitubercolare (vern. Dispenzariu, tout court). Fu aperto nel 1932 in un padiglione dell’ospedale civile. Negli anni Sessanta fu trasferito in un nuovo fabbricato nell’ex Foro Boario.

BIBL. - G2, p. 942.

 

Dispensator

V. Corporazioni romane.

 

Dispersi osimani Agostinelli Enrico (1914), Angligiani Mario (1920), Antonelli Ferruccio (1920), Bacchiocchi Pietro (1920), Badialetti Cesare (1917), Baleani Ferruccio (1914), Brandoni Arnaldo (1915), Capotondo Duilio (1922), Cappellacci Attilio (1921), Cardinali Guerrino (1916), Carnevali Giulio (1919), Casarola Giuseppe (1922), Cola Gino (1915), Domesi Marino (1919), Falasconi Egidio (1914), Fantini Americo (1921), Fregonara Pietro (1919), Marconi Marino (1919), Melonari Giovanni (1919), Menghini Aldo (1918), Moro Angelo (1919), Nisi Mario (1920), Paolini Emilio (1920), Pavoni Luigi (1919), Pesaresi Giovanni (1921), Piangerelli Giuseppe (1913), Pietroni Paolo (1923), Reti Giuseppe (1918), Ruscelli Aldo (1921), Sampaolesi Marino (1923), Sbaffo Lino (1918), Serloni Amedeo (1916), Simonetti Romeo (1922), Torriani Aldo (1920), Zazzarini Albino (1916), Zoppi Giuseppe (1915).

BIBL. - "Antenna", a. 1980, nn. 10, 12; 1981, n. 1.

 

Dispetti Composizione popolare simile al rispetto, di origine basso medioevale, detta anche “disperata”.

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 102 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 121 s.

 

Dittaiuti, Carlo Marcello (Osimo, 1631-94). Dottore in legge e filosofia, canonico. Autore di vari opuscoli di contenuto edificante. Aderì per un periodo ai Ciuffolotti (v.).

BIBL. - A. Martorelli, Vita e lettere del Canonico C. M. D. - 1631-1694, ms. (presso BC). L. Martorelli, Compendioso ragguaglio della vita di C. M. D., Venezia, 1703. Martorelli, p. 445. Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, III, s.v. G2, p. 448.

 

Dittaiuti, Dittaiuto (sec. XV). Capeggiò la rivolta osimana contro i Malatesta (v.) all'inizio del secolo, distruggendone il forte (v.).

BIBL. - Talleoni, II, pp. 10, 53, 62, 70. G2, p. 285.

 

Dittaiuti, Dittaiuto (Osimo, sec. XVIII). Costruttore di orologi automatici, organi pneumatici, sfere del mondo.

BIBL. - G2, p. 509.

 

Dittaiuti, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. – Genealogia, in AG, b. 25, n. 7. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Martorelli, p. 444 ss.

 

Dittaiuti, Girolamo (sec. XVII). Arciprete della Cattedrale. Autore di Fragmenta diversarum Historiarum recollecta ad Auximanam Urbem pertinentia (1667, presso AG). Accademico avvalorato (v. Accademia degli A.).

BIBL. - Talleoni, I, pp. VII, 235, 243, 247; II, pp. 78, 138, 256.

 

Dittaiuti, Leopardo (Osimo, sec. XVI). Dottore in legge. Nel 1528 fu nominato podestà di Castelfidardo.

BIBL. - Talleoni, II, p. 110.

 

Dittaiuti, Lidia Caterina (Osimo-1700). Donna di santa vita, allieva del sacerdote C. Marcello Dittaiuti (v.).

BIBL. - G2, p. 486.

 

Dittaiuti, Niccolò (-Sabbioneta, 1387). Fiorì come letterato nel 1384. Fu segretario di Francesco, marchese di Mantova. Morì in battaglia.

BIBL. - Martorelli, p. 444. Lancellotti, Memorie, s.v.

 

Dogana a) Medioevo. Gli Statuti prevedono le spese di dogana da e per Ancona, Jesi, Umana e Castelfidardo.

b) Età moderna. La vecchia dogana era a Piazza Fratelli Rosselli.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 145.

 

Dolfi, Francesco (sec. XVI). Verso il 1524 c'era forte contrasto fra F. D. e Marcantonio Iannicoli, nobili osimani, e le loro fazioni. Intervenne in qualità di Visitatore il vescovo di Chiusi, Niccolò Bonafede, che riuscì a calmare le acque col minacciare gravissime punizioni ad entrambi.

BIBL. - Memoria del caso Dolfi-Iannicoli (presso AG). Martorelli, p. 410 ss. Talleoni, II, p. 104 ss. G3, p. 744 s.

 

Domenicani Furono nel convento presso la Chiesa di S. Fiorenzo (v.) dal 1286 al 1341.

Nel 1427 si trasferirono nel convento di S. Marco (v.), dove nel 1430 fu istituita la parrocchia, sopprimendo quella di S. Niccolò, e poi restaurarono la chiesa.

Nel 1810 furono espulsi dal loro monastero (v. Francese, Occupazione).

Con il Decreto Valerio del 1861 furono dispersi e a S. Marco rimasero solo alcuni per il servizio parrocchiale fino al 1920.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 193. G2, p. 854 s. Martorelli, p. 243. Talleoni, I, p. 225; II, pp. 10 s., 78, 81, 111, 124, 185. Massaccesi, p. 83 ss. G2, pp. 119, 212, 286, 389, 522, 763, 855.

 

Domenico Loricato, S. (ca. 995-Frontale, 1060). Camaldolese. Da due anni presso il monastero di S. Lorenzo (v.), si presentò a Stefano (v.), giudice di palazzo ad Osimo, per difendere alcuni diritti degli Avellaniti (v.), ma non venne ascoltato.

BIBL. - S. Pier Damiani, Epistole, I, ep. 19. Talleoni, I, pp. 115, 125. G2, p. 154.

 

Domus Christiana Associazione giovanile degli anni Sessanta, fondata da don Giuseppe Geronzi. Aveva sede in Via Cinque Torri. Organizzava dibattiti e conferenze.

BIBL. – “Antenna”, a. 1971, n. 1.

 

“Donare pace e bene” Periodico del santuario S. Giuseppe da Copertino, che dal 1992 viene diffuso in luogo di “Pax et Bonum” (v.).

 

Donne Furono oggetto di varie disposizioni civili e religiose, a cominciare dagli Statuti.

Nel Seicento venivano loro assegnati i posti nelle funzioni religiose.

Un editto del 23 agosto 1727 vietava alla giovani contadine di partecipare dopo l'Ave Maria allo spoglio del granoturco.

Nel XVIII sec. il Lanfredini proibiva che lavorassero promiscuamente uomini e d. nelle fornaci, e che le d. entrassero a capo scoperto in chiesa.

Nel 1745 il Compagnoni aprì ad Osimo una casa di correzione per d. traviate. Nel 1752 emanò un editto che proibiva alle d. di uscir presto di casa, ma esso venne annullato.

Un editto dell'8 febbraio 1773 vietava di tirar confetti alle d. in Carnevale.

Nel 1996 venne creata la Consulta delle pari opportunità.

BIBL. - Statuti, passim. G2, pp. 485, 493. G3, p. 190 s. "Antenna", a. 1996, n. 3.

 

Donne di santa vita osimane Lucrezia Pierantoni Onofri (1597-1668); Maria Giovanna Venturini (1609-85); Giacinta Bartolani Francioni (1621-87); Maria Felice Venturini Saraceni (1710-38); Rosa Margherita Sinibaldi (-1692); Caterina Felice Sinibaldi (-1697); Olimpia Rosalia Sinibaldi (1727); Lidia Caterina Dittaiuti (-1700); Barbara Agnese Iannicoli (-1702); Vittoria Cherubina Capilupi (-1713); Maria Cleofe Gallo (-1752); Anna Maria Stella (-1765); Flora Papini (sec. XVIII); Agata Belfiore (-1786); M. Filomena Quatrini (1839-65); Jolanda Faggioli (1921-47); Fiorella Bianchi (1930-54). V. ognuna.

 

Donnini, Giuseppe (Prato, 1901-Osimo, 1982). Poeta, letterato, traduttore dal russo e dal bulgaro; risiedette ed insegnò per molti anni ad Osimo. Pubblicò: una monografia su Dostojevski (Dostojevski vivente, Firenze, 1936), Il disperso (Ancona, 1948), La principessa Ligovskaia di Liermontov (Roma, 1950), Romanzi brevi e racconti di Tolstoi (Roma, 1951), Autobiografia spirituale di Berdiaev (Firenze 1954), Storie di amanti e vagabondi di Gorkij (Roma, 1955), Figure d'ombra (Siena, 1962). Postumo: Il disperso e altre poesie con prefazione e nota bibliogr. di F. Scarabicchi, Ancona, 1999.

BIBL. - "Antenna", a. 1966, n. 4; 1980, n. 6/7; 1982, nn. 8/9, 10; 1983, n. 8/9; 1984, n. 12; 1993, n. 8/9; 1999, nn. 3, 11, 12. “5 Torri”, a.1979, n. 1/2.

 

Dopoguerra, Primo

V. Fascismo.

 

Dorelli, Maria

V. Opera Pia D.

 

Doria, Percivalle (Genova-Fiume Nera, 1264). Trovatore e politico. Fu nominato da Manfredi (v.) vicario generale della Marca di Ancona. Assoggettò Osimo nel 1258. Lasciò composizioni poetiche in italiano ed in provenzale.

BIBL. - Talleoni, I, p. 169, 212 s.; II, p. 4. Jourdan, Les origines de la domination Angevine en Italie, pp. 262-65. G2, p. 249.

 

Dormitorio pubblico Esisteva nella prima metà del XX sec. presso il palazzo Giustiniani (Piazza Don Minzoni). Si trattava di un miserabile rifugio per barboni.

BIBL. - G3, p. 732.

 

Doti Se ne tratta ampiamente negli Statuti del XIV sec.

 

Droga I primi episodi interessarono Osimo alla fine del 1979. Alla fine del 1980 i drogati accertati erano 125, dei quali il 24% inferiore ai 18 anni, il 65% maschi, l'80% disoccupati (dediti al furto e alla rapina). Le sostanze più usate erano l'hascich e la marijuana. Nel 1981 (300 consumatori abituali e 20 g di d. sequestrata) si pensò di costituire un Centro anti-droga. Nel 1984 otto giovani furono arrestati per uso e spaccio di eroina. Nel 1985 ci furono 12 arrestati. Nel 1987 i tossicodipendenti abituali erano un centinaio; la notte di Capodanno muore per overdose un ragazzo di ventisei anni. Nel 1990 si raccoglievano circa 3.000 siringhe abbandonate all'anno. Nel 1992 venivano arrestati 21 spacciatori (940 g di d. sequestrata, 31 dosi e 4 piante). Nel 1998 i Carabinieri effettuarono il sequestro di 704 grammi di stupefacenti, 134 fiale o flaconi, 42 dosi e 397 piante. Oggi si segnalano solo fenomeni di d. leggera, con diminuzione di consumo, ma aumento di persone denunciate e segnalate. Nessun sequestro di eroina nel 1999.

BIBL. - "Antenna", a. 1978, n. 4; 1980, n. 11; 1981, nn. 1, 2; 1982, n. 2; 1983, n. 2; 1984, n. 6/7; 1987, n. 6/7; 1990, n. 5; 1993, n. 4; 1996, n. 10. “5 Torri”, a. 1981, n. 1/2. “Corriere Adriatico”, 3 maggio 2000.

 

Drogone, Famiglia Di origine longobarda. Il capostipite Rodolfo era un ricco possidente.

BIBL. – Talleoni, I, p. 102. Grillantini, Guida, p. 42. L. Egidi, Toponomastica osimana, Osimo, SMIT Ed., 1991, p. 14.

 

Duca d'Aosta (1900-1948). Aimone. Passò per Osimo il 4 aprile 1945.

BIBL. - G2, p. 986.

 

Duchi Osimo ebbe un d. urbano nel periodo che fu dominata dai Longobardi.

BIBL. – Talleoni, I, p. 88 s. G2, p. 145 s. G3, p. 166.

 

Duliolo Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 139).

 

Duomo (vern. Domu).

V. Cattedrale.

 

E

 

Ebrei (vern. Abrei). I primi accenni della presenza di e. ad Osimo risalgono al 1295.

Nel sec. XIV alcuni e. vivevano nel terziere di S. Gregorio; non potevano esercitare il prestito ad un interesse maggiore di 4 denari per libra. Gli Statuti si occupano di loro nel 1308 e nel 1342. Nel 1391 il catasto ricorda un Abramo possidente presso S. Maria del Filello. Nel 1396 due e. osimani figurano al porto di Recanati (Sabbatuccio e Mugre).

Ancora in un atto del 1424 (9 gennaio) per una vendita fatta da Salomone di Moscato.

Nel 1502 ad Osimo sono rappresentati da 9 capofamiglia; erano quindi una quarantina di persone, che verso la fine del secolo si ridussero ad una decina, tra l'altro per la concorrenza del Monte di Pietà (v.). Nel 1517 il Comune pagò ad un e. per un mutuo l'interesse del 30%, nel 1520 (5 maggio) il 24%. Nel 1528 (22 dicembre) il Comune aveva un debito con gli e. A metà secolo XVI il pastorale d'argento del vescovo era impegnato presso un Giuseppe Moscato e. Il vescovo Senili (1547-51) vietava di frequentare, con multe e scomunica, le loro case "per cause di feste, balli, spettacoli, baccanali e per insegnar loro alcune arti liberali, a meno che non si voglia convertirli". Nel 1555 ebbero assegnato il ghetto (v.) nel vicolo di S. Lucia. Esercitavano attività molto umili oppure l’usura, vivacemente ripresa nelle Riformanze, che li descrivono come feroci e nefandi.

Essendo diminuiti, all'inizio del XVII secolo il Comune delibera di richiamarli. Nel 1646 un editto del Verospi ne limita l'accesso in città e diocesi, proibisce agli e. di passaggio di esercitare traffici oltre quelli autorizzati e di varcare le porte degli acquirenti.

Per il sinodo di O. Spada (v.) gli e. erano obbligati a portare sul copricapo una fascetta rossa. Nel 1744 furono ammessi ai pubblici mercati. Nel 1784 un Rafaele Israele Sonnino di Ancona fu battezzato ad Osimo.

Nel 1804 si ebbero contatti con gli e. del ghetto di Ancona.

V. anche Abram; Ghetto; Molin, Agostino; Sciamannadu.

BIBL. - Statuto 1308, III, 219-221; IV, 110. ASCO, Miscellanea, v. I (1360); Riformanze, XVI 9 aprile 1502, p. 175; 27 agosto 1555. Riformanze, XXII, p. 20. Riformanze, 10 dicembre 1608. Editto vescovile del 28 maggio 1646. Ordinanza dell'11 maggio 1744. Ricevendo il santo battesimo nella Cattedrale di Osimo (...) Rafaele Israele Sonnino del Ghetto d'Ancona (...), Osimo, Quercetti, 1784. Talleoni, I, p. 110. A. Stramigioli, La vita economica e sociale degli e. in Osimo nel sec. XVI (tesi, Università di Urbino, 1963/64). G2, pp. 365 ss., 462. Grillantini, Uomini, p. 105 ss. G3, pp. 247 ss., 746. M. L. Moscati Benigni, Marche - Itinerari ebraici, Venezia, 1996. A. Mengoni, Il Monte di Pietà di Osimo (tesi, Università di Macerata, 1996/97).

 

Ebrulfo, S. (Beauvais, VI-VII sec.). Abate che sarebbe sepolto ad Osimo (Baldi), ma secondo altri in Francia (Viard).

BIBL. - Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 174 (con bibl.). P. Viard in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1964, IV, col. 892, s. v. (con bibl.).

 

ECA (Ente Comunale Assistenza). Fu istituita con la legge 3/6/1937, dopo la soppressione della Congregazione di Carità (v.). Aveva lo scopo di assistere le persone e le famiglie più povere tramite sussidi, buoni mensa ecc. Nel periodo 1959/60 assisteva mensilmente 762 famiglie. Nel 1961 distribuì nella mensa popolare 29.341 razioni, assistette 409 persone con 11.500 kg di generi alimentari; inoltre, tra l'altro, assistette 820 nuclei familiari con kg 15.500 di generi alimentari. Venne soppresso con il D.P.R. 616 del 1977.

V. anche Palazzo ex ECA.

BIBL. - "Antenna", a. 1961, n. 1; 1962, n. 2; passim. “5 Torri”, a. 1975, nn. 2, 3; 1977, nn. 1, 5. Egidi, Assistenza, p. 143 ss.

 

Ecclesiastico Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 125).

 

Eclissi lunari L'e. totale del 16 settembre 1997 (ultima del XX secolo) venne osservata dai Tre Pini e da Piazzanova con l'ausilio di strumenti astronomici messi a disposizione dal Gruppo Astrofili Osimani (v.).

 

Eclissi solari L'e. totale del 15 febbraio 1961 fu molto ben osservata da Osimo, il mattino dalle 7.30 alle 9.50. Si ricorda anche l’e. totale, ma vista come parziale ad Osimo, dell’11 agosto 1999, attorno a mezzogiorno.

BIBL. - "Antenna", a. 1961, nn. 1, 2.

 

"Eco della devozione all'Addolorata di Campocavallo" Periodico osimano, sorto nel 1893, interrotto nel 1918, ripreso nel 1931, sospeso ancora nel 1942, ripreso nel 1990.

BIBL. - G3, p. 796. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 67. "Antenna", a. 1990, n. 3.

 

Ecologia

V. Italia Nostra; Osimoambiente.

 

Economia

V. Agricoltura; Artigianato; Commercio; Industria; Servizi.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, nn. 5, 11; 1963, nn. 1, 6/7; 1964, nn.1, 6/7, 11; 1966, n. 4; 1968, n. 6/7; 1973, nn.1, 10; passim.

 

Economisti osimani V. Silvestro Gozzolini (sec. XVI); Annibale Simonetti (1815-57); Bellino Bellini (1819-69); Fausto Vicarelli (1936-86).

 

Edicole (vern. Figurette). Esistono numerose e. nel territorio osimano, circa una cinquantina, per esempio dove si trovavano le chiese di S. Maria di Rosciavalle (v.), di S. Maria dell'Olivo (v.), di S. Benedetto (v.) (detta e. della Madonna delle Api) ecc. La maggior parte si trova sulle strade di campagna, spesso negli incroci (Vie Mucciolina, Coppa, di Jesi, Chiaravallese, di Offagna, Striscioni, Osteriola, Monte S. Pietro, Campoceraso, Acquaviva, Molino Guarnieri, di Filottrano, S. Paolina, Fontanelle, Montefanese, Fratte, Molino Mensa, delle Capanne, Lama, Cagiata, Settefinestre, di Recanati, Molino Basso, Flaminia II, S. Valentino, Flaminia I, Abbadia, del Fosso, Montegallo. Nel capoluogo si trovano nelle Vie Michelangelo, Guarnieri, Colombo. Le superstiti risalgono quasi tutte al Novecento.

BIBL. – A. Appolloni-A. P. Martini (a cura), E. Sacre nel territorio osimano Tradizione e religiosità popolare, Osimo, Scarponi, 2001.

 

Edifici scolastici (vern. Scole). Nel 1932 venne costruita la scuola della Stazione; nel 1933 quella di S. Sabino; nel 1934 quelle delle Casette di Passatempo e di Campocavallo; nel 1939 quelle di Colle S. Biagio e delle Fratte.

Nel 1951 si avevano le seguenti scuole: Elementari (città, Borgo S. Giacomo, rurali); Medie; Avviamento professionale ad indirizzo agrario; Ginnasio Liceo; Istituto Tecnico Commerciale; Istituto Magistrale.

Tra il 1956 ed il 1965 si costruirono diversi e. s.: scuole elementari di S. Valentino (1956), di S. Biagio (1957), di S. Martino (1958), della Coppa, di Montegallo e Quattrobotti (tutte nel 1959), di Abbadia, Padiglione, Pietà e S. Filippo (tutte nel 1960), di Casenove, Passatempo, S. Stefano e Villa S. Paterniano (tutte nel 1961), di Borgo S. Giacomo (1962); ampliamento della S. Media G. Leopardi nella vecchia sede dell’Avviamento Professionale (1965), S. Media C. G. Cesare in Piazzale B. Bellini. Nel 1960/61 si aprì l’Istituto Professionale per l’Industria S. Carlo, poi Maria Laeng. Nel 1965 si intestò la scuola elementare del Centro a Bruno da Osimo e la scuola elementare della Pietà ai fratelli Trillini. Nel 1978/79 si costruì la scuola elementare Fornace Fagioli in Via S. Gennaro. Nel 1981 si costruì l’e. destinato ad accogliere il Liceo Scientifico e poi, dopo l’annessione, anche il Classico (1997). Nel 1998 si inaugurò la nuova sede dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Corridoni”.

V. anche Riccioni, Luigi.

BIBL. – “Sent.”, a. 1913, nn. 1-8, 12; 1914, n. 1. "Antenna", a. 1961, n. 10; 1964, n. 1; 1965, nn. 10, 11; 1966, n. 10; 1971, n. 11; 1978, n. 10; 1980, n. 8/9; 1982, n. 4; 1991, nn. 3, 10; 1994, nn. 2, 3, 4, 11; 1996, n. 10. “5 Torri”, a. 1975, n. 3; 1978, n. 6. G2, pp. 943, 953, 1001, 1012-13.

 

Edili

V. Magistrati della Colonia.

 

Edilizia a) Per il sec. XVIII, cfr. G. F. Moretti, Situazione sociale edilizia di Osimo nel sec. XVIII (tesi, Università di Urbino, 1967/68).

b) Per i primi anni del sec. XX, v. Società Edificatrice di case operaie; Società Edilizia Cooperativa. Nei decenni Cinquanta e Sessanta del sec. XX si costruì soprattutto nelle seguenti zone: Costa del Borgo, Corta Onofri, Via Fonte Magna, Via Giulia, Via Guarnieri, Via del Guazzatore, Via S. Giovanni, Via Trento, Via Montefanese, Via Chiaravallese.Nei primi anni Ottanta il settore dell'e. conobbe un periodo di crisi.

V. anche Case popolari; Espansione edilizia.

BIBL. - Comune di Osimo, Regolamento di edilità, Osimo, Quercetti, 1875. Comune di Osimo, Regolamento edilizio, Osimo, Scarponi, 1934. G2, p. 1008. "Antenna", a. 1982, n. 11; 1984 n. 11; 1987, n. 3; 1993, n. 4; 1996 n. 3; 1998, n. 1; passim.

 

Editoria Esiste presso la BC il Catalogo tipografico cronologico osimano di tutte le pubblicazioni stampate ad Osimo.

 

Educandato di S. Niccolò Diretto dalla clarissa Filomena Poilucci presso il monastero di S. Niccolò (v.), fu riconosciuto nel 1877 ed ospitò fino ad una ventina di ragazze. Chiuso dopo alcuni anni, fu riaperto nel 1899. Cessò dopo la prima guerra mondiale.

BIBL. - G2, p. 851. Grillantini, Uomini, p. 186 s. G3, pp. 426, 706 s.

 

Egidi, Alessandro (Montefano, 1866-Osimo, 1934). Notaio ad Osimo dal 1927 al 1934. Autore dell'opuscolo In memoria del conte Carlo Carradori morto in Roma il 23 giugno 1916, Osimo, Bettini, 1916.

 

Egidi, Renato (Montefano, 1899-Osimo, 1962). Notaio ad Osimo dal 1932 al 1962. Segretario politico del Fascio di Osimo (1939).

BIBL. - G3, p. 523.

 

Eglectus, T. Tamudius Liberto.

V. Tamudia, Gens.

 

Elcariola, Massa Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 127).

 

Elena di Russia (sec. XIX). Passò per Osimo nel 1839.

BIBL. - G2, p. 619.

 

Elettricità (vern. Elettriscidà). Nel 1892 si ebbe la prima illuminazione (v.) elettrica. Nel 1893 il primo mulino elettrico: il suo motore (Tosi di Legnano) era di 55 cavalli-vapore. Nel 1905 si inaugurò la centrale elettrica di Sambucheto (127 cavalli-vapore, 93.472 watt).

Il servizio, inizialmente gestito direttamente dal Comune, nel 1906 passo all’Azienda Idroelettrica (v.), denominata AIMO, quindi ASPMO, ed infine, dal 1995, ASPEA.

BIBL. - G2, pp. 826, 883 s., 1000.

 

Elezioni (vern. Vudaziò). Tutti i dati riferiti ai partiti sono espressi in percentuale.

- Politiche Aprile 1948 (prima legislatura della Repubblica): DC 63; Fronte popolare 21; votanti 13.497.

- Amministrative Maggio 1951: DC 53,8; PCI 13,6; PSI 17,8; PRI e PSDI 11; votanti 12.691.

- Politiche Giugno 1953: DC 54,3; PCI 12,2; PSI 11; votanti 13.541.

- Amministrative Maggio 1956: DC 50; PCI 17,6.

- Politiche Maggio 1958 - Senato: DC 53,4; PCI 17,41; PSI 14,63; PSDI 6,42; MSI 2,73; PRI 2,68; PLI 1,68; PMP 0,9. - Camera: DC 52,35; PCI 17,70; PSI 14,80; PSDI 6,82; MSI 2,79; PRI 2,48; PLI 1,61; PMP 0,67; PNM 0,66.

- Amministrative Novembre 1960 - Provinciali: DC 49,84; PCI 21,13; PSI 15,22; PSDI 5,22; MSI 4,30; PRI 2,93; PLI 1,36. - Comunali: DC 52,78; PCI 21,08; PSI 15,49; PSDI-PRI 6,04; MSI 4,61.

- Politiche Aprile 1963 - Senato: DC 48,2; PCI 21,05; PSI 16,0; PSDI 5,4; MSI 3,7; PLI 3,2; PRI 2,0. - Camera: DC 47,48; PCI 21,80; PSI 15,69; PSDI 5,39; PLI 3,96; MSI 3,48; PRI 1,87; PNDUM 0,38.

- Amministrative Novembre 1964 - Provinciali: DC 48,41; PCI 22,14; PSI 11,18; PLI 4,95; PSDI 4,61; PSIUP 3,70; MSI 2,86; PRI 2,11. - Comunali: DC 49,73; PCI 21,66; PSI 11,02; PLI 5,27; PSDI 4,19; PSIUP 3,60; MSI 2,62; PRI 1,86.

- Politiche Maggio 1968 - Senato: DC 49,22; PCI-PSIUP 26,33; PSI-PSDI 14,93; PLI 4,65; MSI 2,80; PRI 2,07. - Camera: DC 48,05; PCI 23,60; PSI-PSDI 13,79; PLI 5,35; PSIUP 4,23; MSI 2,48; PRI 1,82; NR 0,39.

- Amministrative Giugno 1970 - Comunali: DC 50,12; PCI 24,10; PSI 8,57; PSU 4,63; PLI 4,15; PSIUP 3,30; MSI 2,61; PRI 2,52.

- Politiche Maggio 1972 – Senato: DC 52,93; PCI 26,53; PSI 8,34; MSI 4,07; PSDI 3,74; PRI 2,20; PLI 2,19. – Camera: DC 50,91; PCI 25,27; PSI 7,56; MSI 4,06; PSDI 3,57; PLI 2,89; PRI 2,40; PSIUP 1,94.

- Amministrative Giugno 1975 - Comunali: DC 52,16; PCI 28,81; PSI 8,40; PSDI 2,97; MSI 2,80; PRI 2,79; PLI 2,04. - Regionali: DC 48,53; PCI 28,48; PSI 8,07; PLI 4,43; PSDI 3,17; MSI 2,99; PRI 2,48; PDUP 1,93.

- Politiche Giugno 1976 – Senato: DC 52,58; PCI 31,81; PSI 7,02; MSI-DN 2,66; PRI 2,56; PSDI 2,09; PLI 0,75. – Camera: DC 50,63; PCI 32,67; PSI 6,70; MSI-DN 2,83; PRI 2,57; PSDI 2,07; PLI 0,87.

- Politiche Giugno 1979 – Senato: DC 50,74; PCI 32,07; PSI 6,06; PRI 2,78; MSI-DN 2,70; PSDI 2,70. – Camera: DC 48,66; PCI 31,42; PSI 5,94; PRI 2,93; MSI-DN 2,68; PSDI 2,46.

- Europee Giugno 1979 – DC 48; PCI 28,78; PSI 6,77; PSDI 3; PRI 2,74; PDUP 2,54; MSI-DN 2,38.

- Amministrative giugno 1980 - Comunali: DC 54; PCI 29,74; PSI 6,85; PSDI 2,97; PRI 2,73; MSI 2,43; PLI 1,28.

- Politiche Giugno 1983 – Senato: DC 45,24; PCI 30,66; PSI 6,50; PRI 4,58; MSI-DN 4,42; PSDI 2,31. – Camera: DC 43,66; PCI 33, 95; PSI 6,61; PRI 4,85; MSI-DN 4,50; PSDI 2,30; PLI 2,11.

- Europee Giugno 1984: DC 45,41; PCI 32,47; PSI 7,60; PLI 5,33; MSI-DN 3,58; PR 2,27; PSDI 2,15; DP 1,20; altri 0,26.

- Amministrative Maggio 1985 - Comunali: DC 56,37; PCI 26,68; PSI 6,84; PRI 4,31; MSI 3,33; PLI-PSDI 2,47.

- Politiche Giugno 1987 – Senato: DC 42,88; PCI 26,59; PSI 10,93; MSI-DN 4,25; PRI 2,69; Verdi 2,04; PR 1,47. – Camera: DC 48,80; PCI 26; PSI 9,77; MSI-DN 4,23; PRI 3,04; Verdi 2,75; PR 1,92.

- Europee Giugno 1989: DC 43,97; PCI 26,81; PSI 10,95; MSI-DN 4,69; Verdi Europa 4,06; PLI-PRI-PR 3,46; Verdi Arcobaleno 2,73; PSDI 1,28; Antiproibizionisti 1,21; DP 0,72; Lega Lombarda 0,13; Federalismo 0,06.

- Amministrative maggio 1990. Consiglio Comunale - Totale voti validi: 19.319. DC 55,89; PCI 21,08; PSI 11,09; Verdi 4,33; PRI 4,04; MSI 2,68; PSDI/PLI 0,89. Consiglio Provinciale - Totale voti validi: 19.015. DC 52,01; PCI 22,63; PSI 9,55; Verdi 3,99; MSI 3,17; PRI 2,93; CPA 1,96; Verdi arcobaleno 1,85; PSDI 0,90; PLI 0,59; DP 0,42. Consiglio Regionale - Totale voti validi: 19.170. DC 51,35; PCI 21,52; PSI 9,53; Verdi 4,20; PRI 3,43; MSI 2,94; CPA 2,08; Verdi arcobaleno 1,26; PLI 1,04; PSDI 0,93; DP 0,78; Antiproibizionisti 0,70; Lega Centro 0,23.

- Politiche aprile 1992. Senato - Totale voti validi: 17.229. DC 47,58; PDS 16,83; PSI 12,94; RC 5,88; MSI-DN 4,03; PRI 3,94; Federazione Verdi 3,00; Lega Lombarda 1,19; CPA 1,01; PLI 0,91; Lista Referendum 0,87; PSDI 0,81; Lega Marche 0,73; Federazione Pensionati U.V. 0,28. Camera - Totale voti validi: 18.577. DC 41,34; PDDS 16,73; PSI 11,63; Rifondaz. Comunista 6,35; PRI 5,54; MSI-DN 5,32; Federaz. Verdi 3,83; Lega Lombarda 1,51; PLI 1,50; PSDI 1,35; Lista Pannella 1,23; Lista Referendum 1,16; CPA 1,02; Lega Marche 0,82; Federalismo Pensionati U.V. 0,39; CST 0,27.

- Politiche marzo 1994. – Senato: Progressisti 39,48; Patto Italia 23,83; Forza Italia-Lega nord 19,24; Alleanza Nazionale 17,45. - Camera Parte proporzionale: PPI 24,69; PDS 23,33; Forza Italia 20,69; Alleanza Nazionale 14,82; PC-Rifondaz. Comunista 6,94; Verdi 4,23; Alleanza Democratica 1,80; PS 1,78; La Rete 1,73. - Parte uninominale: Giacco-Progressisti 43,29; Sgarbi-Forza Italia 23,48; Branchesi-Patto per Italia 19,37; Fabrizi-Alleanza Nazionale 13,86.

- Amministrative giugno 1994 - Consiglio Provinciale: Forza Italia 25,94; PDS 22,36; PPI 19,96; Alleanza Nazionale 13,30; Rifondazione Comunista 7,09; Verdi 4,25; PSI 3,73; PRI 2,15; Lega nord 1,22.

- Amministrative aprile 1995 - Consiglio Comunale: Sinistra Democratica 19,31; C. Popol. 16,78; Forza Italia 13,44; AN 11,21; R. C. 9,68; Su la testa 8,54; Patto S. 6,06; Pop. per 4,45; CCD 4,04; Cos. insieme 3,85; Verdi 2,64. - Consiglio Regionale (quota proporzionale): PDS 25,05; Forza Italia 19,78; AN 17,59; Pop. 11,88; RC 10,37; Verdi 4,19; CCD 3,85; Patto D. 3,08; PRI 1,79; Lab. 1,56; Pannella 0,37. - Consiglio Regionale (quota maggioritaria): D'Ambrosio-Progress. Democr. 41,76; Bastianoni-CCD Forza Italia An 36,08; Polenta-Popolari 19,23; Morresi-Lista Pannella 1,11; Paolini-Lega nord Marche 1,01; Castignani-MS Fiamma 0,82.

- Politiche aprile 1996 – Senato: Manconi-Ulivo 54,07; Ballesi-Polo per le libertà 40,37; Cicarilli-Lega nord 3,24; Crucianelli-Destra di popolo 2,32. - Camera (proporzionale): PDS 21,20; Forza Italia 17,86; Alleanza Nazionale 14,85; Su la testa per le Marche 10,83; RC 8,66; Popolari per Prodi 7,52; CCD CDU 6,50; Lista Dini 5,18; Verdi 2,84; Lega nord 1,75; Lista Pannella Sgarbi 1,54; Movimento Sociale Fiamma Tricolore 1,28. - Camera (uninominale): Giacco-Ulivo 48,80; Giannattasio-Polo per le libertà 32,53; Cartuccia-Su la testa per le Marche 13,57; Ranciaro MS Fiamma Tricolore 2,88; Marsili-Lega nord 2,22.

- Provinciali 1998 – Democratici di Sinistra 23,68; Alleanza Nazionale 15,38; Forza Italia 13,49; Partito Popolare Italiano 13,46; Rifondazione Comunista 10,49; CDU 5,55; PRI 4,29; SDI 3,16; RI 2,32; Fiamma 1,93; CCD 1,27.

- Europee 1999 – Forza Italia 22,62; DS 16,90; AN/Patto Segni 13,56; Democratici 10,09; E. Bonino 9,28; PPI 6,47; Rifondazione Comunista 4,24; CDU 3,30; Verdi 2,70; Comunisti Italiani 2,17; Fiamma 1,98; CCD 1,60.

- Comunali 1999 – DS 17,38; Forza Italia 17; Su la Testa 10,66; AN 9,3; AMO 7,61; PPI 6,98; Patto sociale per Osimo 6,83; Alternativa 4,99; Democratici 4,93; Rifondazione Comunista 4,17; Verdi 3,3; Solidarietà Popolare 3,11; SDI 2,55.

BIBL. - "Antenna", passim dal 1958. Ufficio Elettorale Comunale. “5 Torri”, passim dal 1975.

 

Elisi, Tommaso

V. Tommaso da Osimo.

 

EMA (Ente Manifestazioni Artistiche). Sorto nel 1967 (col nome di E. M. Piazza Duomo) come organizzatore di spettacoli musicali, nel 1968 si costituì in EMA. Organizzò tra l'altro la "Rassegna di musica e prosa", concerti sinfonici, balletti, il "Festival internazionale di musica Città di Osimo", che dal 1980 divenne "Festival di Danza e Balletto". Dal 1968 organizza la "Coppa Pianisti" (v.). Ha gestito la scuola musicale A. Lanari (v.) fino al 1992.

BIBL. - "Antenna", a. 1967, nn. 5, 6/7, 8/9; 1968, nn. 11, 12; 1969, nn. 5, 6/7, 11; 1971, nn. 1, 2; 1972, nn. 1, 5; 1973, n. 2; 1974, nn. 5, 6/7; 1975, nn. 4, 5; 1977, n. 12; 1982, n. 6/7; 1983, nn. 6/7, 8/9; 1987, nn. 6/7, 10; 1989, nn. 1, 4; 1995, n. 3; 1997, n. 8/9. “5 Torri”, a. 1975, n. 3; 1980, n. 4; 1981, n. 5; 1982, n. 3; 1984, n. 5.

 

Emigrazioni Medioevo - All'inizio del XIV sec. contadini e operai andarono a cercare lavoro nel castello di S. Faustino (v.), da poco edificato, ma incontrarono notevoli difficoltà.

Età moderna - Dalla fine del sec. XIX si ebbero e. in varie parti del mondo (Australia, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania, Inghilterra, Marocco, Svizzera ecc.) e in Italia (Milano, Roma, Bologna ecc.), ma soprattutto in Argentina. Tra il 1882 ed il 1908 vi emigrarono 4.850 osimani: le punte maggiori si ebbero nel 1906 con 657 persone, 1896 con 532 persone, 1905 con 508 persone. Tra il 1930 ed il 1993 gli emigranti osimani furono 602 (con punte di 105 e 134 nel 1948 e nel 1949).

BIBL. - A. Tortesi, Tutti in America - La questione sociale risolta con l'e. (...), Osimo, Quercetti, 1886. “Sent.”, a. 1896, nn. 32, 35, 36; 1905, n. 51. G2, p. 837 s. “Antenna”, a. 1961, n. 3; 1965, n. 7; 1967, n. 8; 1970, n. 2; 1980, n. 8; 1994, n. 5. G3, p. 205. R. Orsetti, Dalle colline marchigiane alla pampa gringa, Osimo, Scarponi, 1994. D. Graciotti, L’e. da Osimo dall’Unità alla I Guerra Mondiale (tesi, Università di Macerata, 1995-96).

 

Eneolitico

V. Preistoria.

 

Energia elettrica

V. Azienda Idroelettrica; Elettricità.

 

Enopolio Si inaugurò nel 1939 alla Stazione.

BIBL. - G2, p. 953.

 

Entomologia In area osimana venne studiata in particolare da Leonello Spada (v.).

BIBL. - L. Spada, E. osimana, Osimo, Rossi, 1891. L. Spada, I lepidotteri finora trovati nel territorio di Osimo - Gli ortotteri del territorio di Osimo, Palermo, 1892.

 

Enzo (Cremona, 1220-Bologna, 1272). Figlio di Federico II. Quando fu nominato Vicario di Romagna, prese possesso nel settembre 1239 della Marca di Ancona (che l'Impero rivendicava di diritto e che era stata occupata da Innocenzo III durante la minorità di Federico II) e il mese seguente si accampò presso il Musone. Osimo (con Jesi e Macerata) si mise dalla sua parte, contro il papa ed Ancona; per questo, e per le violenze commesse dai ghibellini ai danni del vescovo Sinibaldo e dell’Episcopio, Gregorio IX le tolse la cattedra vescovile, trasferendola a Recanati (1240).

BIBL. - Cron. di Ricc. da San Germano, ann. 1239. G2, p. 245.

 

Epidemie Nel 1264 i colerosi si assistevano nell'ospedale di S. Giovanni del Ceppeto (v.).

Si ha notizia di infezioni di colera (o peste) negli anni 1461, 1477, 1484 (tra metà agosto e novembre morirono circa 2000 persone), 1497, 1526 (quando si costruì la chiesa di S. Sebastiano martire, v.), 1636 (già presagita nel 1630), 1656, 1817. Nel 1786 vi fu un'e. riguardante i bovini. Per il colera del 1836 si adottarono severe misure e così fu evitato. Altre e. vi furono nel 1848 e 1854-55; in quest'ultimo periodo si fecero funzioni solenni al Crocifisso e a S. Giuseppe da Copertino, si presero misure igieniche preventive (pulizia fogne, miglior nutrizione, sospensione di fiere, vigilanza alle porte ecc.). Nell'agosto 1865 si ebbero 167 casi con 85 decessi. Nel 1884 si presero misure e si evitò un'infezione.

BIBL. - Riformanze 1461, 1484. Compagnoni, Memorie, IV, p. 255. Talleoni, II, pp. 91, 93, 108, 155, 198 ss. G2, pp. 302, 353, 414, 582, 600, 615, 670, 677 ss., 830, 833. G3, p. 253 ss.

 

Episcopato

V. Mensa vescovile; Vescovi di Osimo; Vescovi osimani.

 

Episcopio

V. Vescovado.

 

Episkopeia Associazione onlus istituita all'inizio del 2000 presso il Museo Diocesano con lo scopo di favorire la scoperta delle ricchezze storico-architettoniche nell'ambito del territorio comunale e diocesano. Il Consiglio Direttivo, formato di circa trenta volontari che assicurano la fruizione del Museo, ha eletto come primo Presidente Ada Gabrielli Fiorenzi.

BIBL. - " Antenna", a. 2000, n. 2.

 

Equitazione

V. Agrifan Club Team E.

 

Erboristeria Il primo negozio di e. venne aperto nel 1960 da Remo Cantori.

BIBL. – “Antenna”, a. 1960, n. 12.

 

Ercole

V. Romani, Culti.

 

Eremitani (o Eremiti) di S. Agostino

V. Agostiniani.

 

Eresie Norme severe contro gli eretici dettò il sinodo di O. F. Spada.

V. anche Lambardi, Giacomo.

BIBL. - G2, p. 462.

 

Ermenaldo (sec. X). Franco, investito col fratello Arnusto nel 940 della parte della Massa Afraniana dove sorgerà Monte Cerno (v.).

 

Ernosto, Castello di Citato nel Codice Bavaro, n. 124.

 

Esattori Nel Comune osimano medioevale erano i collectores delle imposte, che poi versavano al Depositario comunale.

BIBL. - Statuto 1308, I, 36.

 

Esculapio

V. Romani, Culti.

 

Esecuzioni capitali Le ultime e. di Osimani compiute sotto lo Stato Pontificio furono: nel 1834 la decapitazione di Michele Bianchi (v.) per uxoricidio, e nel 1847 l’e. con ghigliottina ad Ancona di Francesco Pesaresi per omicidio.

BIBL. - G2, p. 599.

 

Esercizi pubblici

V. Commercio.

 

Esoterismo

V. Magia.

 

Espansione edilizia La periferia meridionale ed orientale conobbe una grossa e. e. tra gli anni Settanta ed Ottanta.

V. anche Collefiorito.

BIBL. - "Antenna", a. 1982, n. 5.

 

Este, Aldobrandino d’ (ca. 1190-Marca d'Ancona, 1215). Marchese, figlio di Azzo VI (v.). Nel 1212 Innocenzo III (v.) gli ordinò di prendere possesso della Marca d'Ancona (feudo di suo padre). Osimo, Fermo, Fabriano e Fano accettarono il suo governo. A lui Osimo nel 1214 prestò 3000 lire di Ravenna. Tre settimane prima A. garantiva ad Osimo il possesso del contado e le prometteva di distruggere Castelfidardo. Morì forse avvelenato.

BIBL. – ASCO, Coll. Pergamene, 6/5/1214, b. I, n. 12; 27/5/1214, b. I, n. 13. Martorelli, p. 96 ss. Talleoni, I, pp. 142, 150, 168, 199 s. G2, pp. 169, 188.

 

Este, Azzo VI d' (ca. 1170-1212). Nel 1210 fu nominato da papa Innocenzo III marchese della Marca Anconitana. Due anni dopo, il figlio Aldobrandino (v.) successe al padre.

BIBL. - Dizionario biografico degli italiani, s.v. G2, pp. 238, 243.

 

"Esultanza" Numero unico a cura del Santuario di Campocavallo (25 settembre 1932), in occasione dell'incoronazione dell'immagine dell'Addolorata.

BIBL. - G3, p. 802. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 73.

 

Etiopia, Campagna di Nel maggio 1936 si celebrò una solenne funzione in Duomo per la sua positiva conclusione.

V. anche Sanzioni.

BIBL. - G2, p. 949.

 

Extracomunitari

Nel 1992 venne aperta una casa di accoglienza per e. presso S. Palazia, a cura della Caritas.

V. anche Albanesi; Immigrati.

BIBL. - "Antenna", a. 1992, nn. 3, 10; 1996, n. 3.

 

F

 

Fabbri (vern. Ferari). Operai che risultano presenti ad Osimo fin dall’epoca romana (CIL IX, 5835). Nel Medioevo vi era la Corporazione dei F. Ferrai, che potevano esercitare il proprio lavoro anche nei giorni delle festività della B. Vergine (Statuto 1308, III, 2). Nei secoli successivi la loro presenza risulta più diffusa.

V. Corporazioni romane.

V. anche Associazione dei Metallurgici.

 

Fabiano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 145).

 

Fabriano (vern. Fabrià). Gli Statuti medioevali osimani ordinano di non riscuotere diritti di dogana né pedaggi dai suoi cittadini.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 70. Talleoni, I, pp. 131, 261, 263, 265, 283; II, pp. 13, 16, 21, 154 s., 255.

 

Fabrica, Monte Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 160).

 

Facina Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 126).

 

Faggioli, Jolanda (Osimo, 1921-Osimo, 1947). Dirigente esemplare di Azione Cattolica, condusse una vita di sofferenze e di rinunce.

BIBL. - L. Berardini, J. F., Roma, 1956. G3, p. 597.

 

Fagioli, Ermanno (Osimo, 1893-Monte Kuk, 1916). Studente del Ginnasio-Liceo caduto nella prima guerra mondiale.

BIBL. - In memoria del trasporto da Plava ad Osimo della cara salma del s. tenente nel V fanteria F. E. caduto in armi, Osimo, La Picena, 1921. Quercia e lauro su le bare dei sottotenenti F. E. (...), Osimo, In aedibus Picenis Vetus Auximon, 1922. “L’Armonia”, a. 1922, nn. 26, 27. “Sent.”, a. 1922, n. 25.

 

Fagioli, Luigi (Osimo, 1898-Montecarlo, 1952). Figlio di Sisinio (v.). Dapprima praticò vari sport (ciclismo, boxe, caccia, motociclismo), nel 1925 passò all'automobilismo, vincendo molte gare. Nel 1933 fu campione assoluto d'Italia. Morì in un incidente durante le prove del Gran Premio di Monaco. Nel 1959 gli venne dedicato un busto a Piazzanova scolpito da Giovanna Fiorenzi.

Nel 1988 si fondò l'Autoclub L. F. (v.).

BIBL. - C. Grillantini, L. F. campione d'Italia, in "Cosmos", IX, n. 63, Milano, 1934, pp. 3-22. "Antenna", a. 1959, nn. 6, 7/8; 1982, n. 10; 1986, n. 12; 1988, n. 3. G2, pp. 889, 947 s., 1014. Vaccarini, Fenomeno sportivo, p.118 ss. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Fagioli, Sisinio (Osimo 1859-Osimo, 1926). Dapprima costruttore edile, rilevò la fornace di laterizi Ionna Filippucci (v. Fornaci), che fece molto progredire, assieme all'altra di Gubbio. Si occupò quindi di vari settori: cemento armato, fornaci da gesso e calce, pastifici, industria molitoria, carrelli, agricoltura. Fu nominato cavaliere del lavoro.

BIBL. – “Rivista Marchigiana Illustrata”, a. 1906, n. 11. “Sent.”, a. 1907, n. 37. G2, p. 932. "Antenna", a. 1983, n. 5; 1988, nn. 1, 2.

 

Faiani, Carlo (Osimo, 1818-Ancona, 1846). Patriota ed educatore. Partecipò al moto mazziniano di Rimini del 1845; nello stesso anno istituì le scuole notturne per i lavoratori. Visse ad Ancona.

BIBL. - Elogio di C. F.,  Bastia, (1846). P. Giangiacomi, C. F., Ancona, 1921. Natalucci, III, pp. 124, 269.

 

Faide Tra il 1902 ed il 1908 ci fu una f. al Borgo S. Giacomo: Mengoni uccise Sante Giuliodori; un fratello di Giuliodori uccise Antonio Pietroni (parente di Mengoni); un fratello di Pietroni uccise Buonafede Montini, zio di Giuliodori.

BIBL. - G2, p. 889.

 

Falegnami Figurano ad Osimo fin dal Medioevo: i magistri lignaminum, organizzati in corporazione di mestiere, controllavano le campane della torre civica (Statuto 1308, I, 139), nel 1310 chiesero di essere esentati dall’eseguire la distruzione di case e torri dei condannati (Reformationes 1309-11).

Sviluppatisi nei secc. XIX e XX, diminuirono molto di numero dopo gli anni Sessanta con l'avvento dell'industria.

V. anche Associazione dei F.

 

Famiglia

V. Fidanzati; Matrimoni.

 

Famigli comunali (vern. Famìi). Nel sec. XVI erano: tre trombetti, il credenziere o scalco, il cuoco e lo sguattero.

BIBL. - G2, p. 360.

 

Fanciulli, Luca (Barbara di Senigallia, 1728- Osimo, 1804). Effettuati gli studi presso il seminario Campana di Osimo e divenuto sacerdote, fu canonico teologo della Cattedrale, segretario poi vicario generale del vescovo Pompeo Compagnoni, alla morte del quale esaminò le carte lasciate, in polemica col Vecchietti (v.). Insegnò Teologia dommatica, scolastica e morale presso il Collegio-Seminario Campana. Aggregato alla nobiltà osimana, dedicò gran parte dei suoi studi eruditi all'illustrazione delle memorie sacre e profane della città di Osimo ed alla difesa dei diritti della Chiesa osimana contro le pretese dei Cingolani. E' autore di numerose opere: Vita del P. D. Benedetto Giuseppucci, monaco ed abate della Congregazione Silvestrina…, Osimo, Quercetti, 1763; Osservazioni critiche sopra le antichità cristiane di Cingoli, Osimo, Quercetti, 1769 (2 voll.); Dissertazione ovvero saggio di ragioni per le quali si dimostra apocrifa la leggenda di S. Esuperanzio protettore della città di Cingoli, Osimo, Quercetti, 1771; Notizie riguardanti il culto di S. Irene martire…, Osimo, Quercetti, 1783; Vita di Suor Olimpia Prussiani, priora del sac. Convitto di S. Teresa della Terra di Staffolo…, Osimo, Quercetti, 1792; Risposta alla dissertazione intitolata Controcritica in difesa del vero sull'identità di San Basso martire…, Osimo, Quercetti, 1795; Esame dell'apologia alla Controcritica in difesa del vero sull'identità del sacro corpo di San Basso…, Osimo, Quercetti, 1799; De lucernis seu lampadibus pensilibus in sacris Christianorum aedibus, Macerata, 1802; Di alcuni antichi riti della Cattedrale di Osimo …, Roma, 1805; altri scritti minori.

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, s.v. Talleoni, I, pp. XII, 71, 89, 138, 143, 145, 154, 158, 166; II, pp. 34, 231. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 566.

 

Fanelli, Antonio (sec. XV). Notaio, stipulò vari atti ad Osimo. La moglie Caterina commissionò a Pietro di Domenico da Montepulciano (v.) il polittico Madonna col Bambino e Santi, oggi al Museo Diocesano.

 

Fanesi, Alfonso (sec. XIX-XX). Sacerdote, fondatore nel 1914 del Circolo Studentesco (v.).

 

Fanesi, Francesco (Osimo, 1861-Osimo, 1944). Laureato in Teologia e in Scienze Naturali. Fondò presso l’Episcopio l'osservatorio sismo-meteorologico (v.). Pubblicò Nuovi istrumenti di meteorologia applicata all'Agricoltura, Osimo, Belli, 1926 (circa). Fu attivo nel movimento cattolico, fondò il Circolo di S. Tecla e Francesco Guarnieri ed una cooperativa per la fabbricazione di spazzole (1902-4).

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 170 s. G2, p. 983. G3, p. 686.

 

Fanfara del Borgo S. Giacomo Fu inaugurata nel settembre del 1910.

BIBL. - G2, p. 892.

 

Fantasia, Pio Francesco (Osimo, 1948-Osimo, 1998). Fu Vice Segretario del Comune di Osimo e successivamente funzionario del Comune di Ancona fino al grado di Segretario. Impegnato nell’associazionismo culturale, fu autore di varie pubblicazioni: Mezzosecolo del Corridoni, Osimo, 1991; La contesa dello stivale, Filottrano, 1994; Opera Pia Grimani Buttari, Osimo, 1986. Ha diretto fin dal suo sorgere (1973) l’organo del Comune di Osimo “5 Torri”.

BIBL. – “Antenna”, a. 1994, n. 10; 1999, n. 1.

 

Farfa, Abbazia di Fu fondata nel 680 a Fara (Sabina) col favore del duca di Spoleto e di papa Giovanni VII. Ebbe un periodo di splendore culturale ed economico sotto i Franchi. Dopo l'invasione saracena dell'898, entrò in decadenza, riprendendosi nell'XI sec. Possedeva dei beni a Montepolesco (v.).

BIBL. - Talleoni, I, p.145.

 

Farina

V. Mulini.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Farinacci Antico gioco che consisteva nel cercar monete tra la farina o la crusca.

BIBL. - G3, p. 815.

 

Farini, Luigi Carlo (Russi, 1812-Quarto, 1866). Medico e statista. Ebbe la condotta medica di Osimo, dove rimase dall'8 ottobre 1847 al 31 marzo 1848, alloggiato nel palazzo Guarnieri (oggi Balleani-Baldeschi). Ad Osimo si affermò come uno dei capi del liberalismo moderato marchigiano e cominciò a far firmare l'arruolamento volontario per la prima guerra d'indipendenza. Ai primi del '48, dopo che Pio IX ebbe formato la Consulta di Stato, scrisse una serie di appelli, tra i quali al papa, alle donne osimane, ai popoli dello Stato della Chiesa. Dopo il periodo osimano, fu nominato segretario generale al Ministero dell'Interno, fu deputato dal 1849 al 1865, ministro dell'Istruzione e dell'Interno.

BIBL. - Onoranze rese il XIII settembre 1891 alla memoria di L.C.F., M. Bufalini, C. Franceschi Ferrucci, A. Saffi, a cura del Comune di Osimo, Osimo, Rossi, 1891. “Sent.”, a. 1901, n. 1. L. C. Farini, Epistolario, Bologna, 1911-14. G2, p. 651 ss.

 

Farmacie (vern. Farmascie). Nel 1716 la Confraternita di S. Rocco apriva una f. presso il monastero delle Cappuccine, affidandola alle gavotte (v.). Nell'inventario di una f. affittata nel 1761 figurano tra l'altro: radici, foglie, unguenti, oli, sali, magisteri, acque, polveri, cerotti, pillole, requies Nicolai, diascordion Fracastori, arcano duplicato, sal di cranio umano, sangue di drago fino, corno di daino, magistero di Melchior Cano, corno di cervo adusto, sangue di irco cotto, pietra di fiel di toro, grasso di vipere, occhi di granci crudi, avorio limato, pietre (topazi, giacinti, smaraldi, rubini, zaffiri).

Nel 1846 vi era ad Osimo la f. Belfanti, nel 1913 la f. Bartoli. Negli anni Venti-Trenta vi erano le f. Santini, Bartoli, Marchetti, Profili, Riccioni. Nel 1960 si avevano 5 farmacie, oltre quella dell'ospedale (per i poveri). Nel 1996 si approvò la settima farmacia per la zona sud-est, entrata in funzione nel 2000.

BIBL. - A. Bartoli, A proposito di una diffida al Comune di Osimo, Osimo, Scarponi, 1913. "Antenna", a. 1960, n. 2; 1994, n. 10; 1996, n. 2; passim. G2, pp. 438, 625.

 

Farnè, Alessandro

V. Opera Pia F.

 

Faro, Il Circolo giovanile negli anni Sessanta con sede in piazza Dante (palazzo Carradori). Ne era assistente don Francesco Canalini.

BIBL. - "Antenna", a. 1972, n. 8/9; 1982, n. 1; 1995, n. 6/7.

 

Fascio di Difesa Nazionale (vern. Fasciu). La sezione osimana del F. venne costituita il 26 maggio 1918.

BIBL. - G2, p. 909.

 

Fascio Femminile Si costituì nel 1926.

BIBL. – G2, p. 930.

 

Fascismo (vern. Fascismu). Già nel 1918 c'era un gruppo di giovani fascisti ad Osimo ("La Favilla", 4/8/1918). Nel dicembre del 1921 sfilò in un corteo funebre il gagliardetto nero del fascio osimano ("Sent.", 8/12/1921).

Il 4 gennaio 1922 sorse la Sezione dell'Associazione Nazionalista Italiana (v.) con intervento dell'ex deputato Mazzolini. Essa collabora per qualche mese con la "Sentinella", la quale ad agosto diventa fascista. A maggio si costituisce la Sezione Nazionalista dei Piccoli Italiani.

La prima apparizione di fascisti avvenne ad Osimo nei primi giorni dell'agosto 1922, quando intimarono l'esposizione della bandiera e invasero, devastandoli, il circolo socialista, il circolo S. Giuseppe, la sede del Partito Popolare, il circolo comunista del Borgo S. Giacomo.

Il 14 settembre si costituì la sezione osimana dei Fasci di combattimento, mentre la "Sentinella" attaccava il Sindaco e il Vescovo.

Il 23 dicembre il Fascio espresse le sue richieste all'Amministrazione comunale, invitandola alla legalità.

Il 26 gennaio 1923 chiese la consegna del Comune. A marzo, i fascisti iscritti sono 80.

Dopo un semestre senza Consigli, la Giunta popolare si dimise e venne il Commissario prefettizio Masaniello Roversi (v.), che governerà per 10 mesi. Gli succedette il commissario F. Romanelli (v.). Il 1° giugno 1924 si insediò una nuova Giunta con Piero Gallo (v.) che nel 1926 sarà sia l'ultimo sindaco sia il primo podestà.

Durante il ventennio si realizzarono diverse opere pubbliche: i giardini di Piazzanuova (v.) (1925), il parco della Rimembranza (v.) (1925), l’allargamento del Corso G. Mazzini (v.) (1925), la strada di collegamento tra il Crocifisso e la zona della Pietà (1926), la Scuola Complementare (v.) (1928), la sistemazione del mattatoio (v.) (1932), i bagni pubblici (v.) (1935), l’asilo S. Giuseppe da Copertino (v.) (1935), la sistemazione dell'Azienda Idroelettrica (v.), lo sbocco di Via Guasino (v.) in Via Guarnieri (1936), la Casa della Madre e del Bambino (v.) (1937), la sistemazione della Porta Vaccaro (v.) (1937), la Scuola di Avviamento (v.) (1938), l’ampliamento dell'ospedale civile (v.) (1938), l’Istituto Tecnico (v.) (1938), le scuole rurali varie (v.), il Consorzio Agrario (v.) (1938), l’Enopolio (v.) (1939), le case popolari fuori Porta Vaccaro e alla Pietà (1939), la sistemazione della chiesa del cimitero (1939) (v. chiesa dell'Annunziata Nuova).

Altre attività furono: il raddoppio della portata dell'impianto idrico (1924), il restauro del portico della Cattedrale (1924), il Gabinetto Radiologico (1926), l’Ambulatorio medico al Borgo S. Giacomo (1930), il Sanatorio antitubercolare (1931), l’estensione del servizio telefonico alle frazioni (1933).

L'11 settembre 1943 si costituì la sezione osimana del Partito Fascista Repubblicano.

V. anche Acqua, Vincenzo; Associazione Nazionalista Italiana; Avanguardia F.; Betti, Vincenzo; Boccanera, Ermanno e Veniero; Buglioni, Elvio; Canonici, Plinio; Chi fa fa; Chiaraluce, Giuseppe; Circolo Comunista; Circolo S. Giuseppe da Copertino; Circolo Socialista; Egidi, Renato; Fascio di Difesa Nazionale; Fascio Femminile; Fasciste, Scritte; Feste; Gallo, Muzio e Piero; Gambini, Giulio; Gioacchini, Giulio; Giorgetti, Vincenzo; Guerra Mondiale, Seconda; Lavaccara, Luigi; Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale; "Musone, Il"; "Numerissimo"; Partito Popolare Italiano; Resistenza; Roversi, Masaniello; Scoutismo; "Sentinella del Musone, La"; Sindaci; Spagna, Guerra di; Tonnini, Gualfardo; Unione Sportiva Osimana.

BIBL. - F. Teodori, Commemorazione della marcia su Roma (...), Osimo, Osimo, La Picena, 1924. R. Mori, Il ventennio fascista nei riflessi di una città dell'Anconitano (Osimo) (tesi, Università di Urbino, 1975/76). G2, p. 919 ss. Grillantini, Uomini, p. 439 ss. "Antenna", a. 1982, n. 12; 1983, nn. 1-4.

 

Fasciste, Scritte Ad Osimo, negli anni 1940, le s.f. più diffuse sui muri erano: "Solo Iddio può piegare la volontà fascista: gli uomini e le cose mai"; "È destino che Roma torni ad essere la direttrice di tutta la civiltà occidentale"; "Il popolo italiano ha fondato l'Impero col suo sangue, lo feconderà col suo lavoro, lo difenderà contro chiunque con tutte le sue armi"; "All'ombra dei nostri gagliardetti è bello vivere e, se necessario, sarà più bello morire".

 

Fatino (o Fatini(s)). Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn. 140, 157).

 

Fattorini, Ditta Nacque come fabbrica di mobili, fondata nel 1848 in Via Cappuccini da Antonio F. Poi si trasferì in Corso Mazzini.

BIBL. - "Antenna", a. 1982, n. 6/7; 1984, n. 10.

 

Fattucchiere e fatture (vern. Sdreghe). Una disposizione del Sinodo del 1677 obbligava di denunciare le fattucchiere.

Per le fatture nel Dipartimento del Musone, cfr. Anselmi, Contadini marchigiani, p. 291 s.

 

Faustino da Narni (sec. XIV). Podestà di Osimo (1308-9).

 

Faustus, C. Baianius

V. Baiania, Gens.

 

"Favilla, La" Settimanale locale cattolico (1913-19), contrapposto alla "Sentinella" (v.), stampato da Scarponi e dalla Tipografia Editrice Osimana.

BIBL. - G2, p. 899. G3, p. 785 s. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 55 ss. "Antenna", a. 1997, n. 4.

 

Favorino, Guarino (o Varino o Guerrino) (Pieve Favera (Camerino), c. 1450-1537). Umanista, precettore di Giovanni de’ Medici (Leone X) e di Angelo Colocci. Autore tra l’altro di un dizionario greco (Roma, 1523) ristampato fino al XIX secolo.

Nel 1508 fu nominato commissario e castellano delle rocche di Osimo, Jesi e Offida. Nel 1522 fu per breve tempo governatore luogotenente di Cingoli.

Da Antioco Onofri gli è attribuita la traduzione di una cronica manoscritta sull’origine leggendaria di Osimo (v. Leggende).

BIBL. – Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 45, s. v. (con bibl.).

 

Fazi, Giuseppe (Cupramontana, sec. XVIII). Autore dell'affresco del soffitto della chiesa di S. Filippo.

 

Fede Augusta

V. Romani, Culti.

 

Fedeli, Enzo (Osimo, 1906-Torino, 1979). Colonnello di Stato Maggiore, consigliere comunale monarchico di Torino (1956-75). Fondatore del periodico "La Mole" di Torino. Autore di: L'Italia e il suo esercito nel periodo 1940/45, Torino, 1946; Quando non si aspetta più, Torino, 1952; Bersaglieri di ieri e di oggi, Torino, 1953; Carlo Alberto re magnanimo, Torino.

BIBL. - G2, p. 1032. "Antenna", a. 1979, n. 6/7. G3, p. 686.

 

Federico II

V. Hohenstaufen, Federico II di.

 

Fei, Wanda (Avezzano, 1914-Roma, 1993). Suora e insegnante. Nel 1936 entrò nell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Roma e nel 1939 nell'ordine religioso. Dal 1956 al 1975 fu direttrice di vari Istituti, insegnò fino al 1989.

BIBL. - "Antenna", a. 1993, n. 5.

 

Feliciano, S. (sec. III). Fu vescovo di Foligno e predicò il cristianesimo nel Piceno e ad Osimo, secondo un lezionario della Cattedrale di Assisi: "Feliciano, varcando l'Appennino, arrivò nella Provincia Picena, cioè a Penna, Ascoli, Fermo, Osimo, Ancona ecc.". Si tratta del primo avvenimento cristiano di cui si abbia testimonianza ad Osimo.

V. Paleocristiana, Età.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. LVII ss. Talleoni, I, pp. 47, 50. V. Bartomioli, S. Feliciano V. e M. e la prima predicazione del Cristianesimo in Osimo, 1906, ms. in ACV. G2, p. 113 s.

 

Felicitas, Caecilia

V. Fresidia, Gens.

 

Feliziani, Ferdinando (Montefano, 1902-Osimo, 1977). Sacerdote, parroco della Cattedrale, canonico onorario, prelato domestico del papa. Dal 1925 al 1945 aveva ricoperto incarichi presso la Congregazione De Propaganda Fide di Roma. Pubblicò Antonio Panichella come appare dalle sue lettere e dal suo diario (Firenze, 1963).

BIBL. - "Antenna", a. 1963, n. 2; 1977, n. 10.

 

Fellonica (vern. ‘Nfelonniga). Contrada attraversata dalla via omonima (v.), a sud del Borgo S. Giacomo, a valle della Misericordia. Vi si trova la fonte di F. (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.40. M. Morroni, ’Ndamu giò ‘Nfelonniga, in “La Meridiana”, n. 2 (2000).

 

Fenici, Pietro (Borgo Pace-Fano, 1930). Rettore del Campana (1907-1915), professore. Fu accusato di intesa con gli Austriaci, ma venne riabilitato.

BIBL. - Romiti, Istituto Campana, p. 224 ss. G2, p. 904.

 

Fermani, Cornelio (Macerata-1588). Vescovo di Osimo (1574-88), docente nell'università maceratese, poi cerimoniere presso Pio V. Autore di Constitutiones Auximanae in Dioecesana Synodo promulgatae anno Domini MDLXXVI, Macerata, 1579.

BIBL. - Martorelli, p. 430. Zaccaria, p. 106. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 115-162. Talleoni, II, p. 130 ss. G2, p. 386 ss.

 

Fermo (vern. Fermu). Attorno al Mille il ducato di F. era denominato Marca, la quale nel sec. XIII venne compresa in quella di Ancona. Nel 1176, fedele ai papi, era stata saccheggiata dal Barbarossa, che la tenne fino al 1185. Nel 1192 un Atto de F. giura e promette al podestà di Osimo di essere cittadino. Nel 1292 i ghibellini di F. fecero strage dei guelfi di Osimo.

Per le vicende connesse con Lippaccio Gozzolini (sec. XIV), v. Gozzolini, Lippaccio e Andrea.

BIBL. - Libro Rosso, doc.XVII. RIS, IX, Annali, a. 1292. Statuti, p. 1113 s. Martorelli, p. 165 s. Talleoni, passim.

 

Feronia, Gens Si ricorda uno scriba L. Feronius Rufus, figlio di L. Feronius Amphio e di Ammea Iocunda (CIL IX, 5858: iscrizione dispersa).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 37.

 

Ferri Mancini, Filippo (Recanati, 1842-Roma, 1911). Sacerdote, insegnante di lettere, greco e storia al Campana, poi a Senigallia e a Roma, dove fu direttore dell'Istituto "Mai".

Autore di: Atlante genealogico da servire alla storia del medio evo e moderna, Osimo, Quercetti, 1872 (II ed. 1876; III ed. 1883); Boccolino Guzzoni, 1875 (ms. presso BC); Dialoghi vari, Osimo, Quercetti, 1877; Anime buone, Recanati, 1911.

BIBL. – “Sent.”, a. 1911, n. 29. Romiti, Istituto Campana, p. 52 ss.

 

Ferro È citato negli Statuti del XIV sec., nelle norme riguardanti la dogana per quelli che andavano o venivano da Ancona, Numana, Jesi e Castelfidardo, e in quelle riguardanti il divieto di portare le armi.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Ferroni, Ludovico (sec. XIX-XX). Avvocato. Autore di Don Rinaldo principe Simonetti, Bologna, 1905.

 

Ferrovie (vern. Feruìe). Nel 1857 il Comune di Osimo acquistò tre azioni della progettata ferrovia Roma-Ancona, schierandosi per il tracciato dell'Esino, contro Macerata che voleva quello del Potenza. Se ne tornò a parlare senza esito nel 1905.

BIBL. - G2, p. 685, 883 s.

 

Festa del Covo Nata a Candia, ebbe inizio nel 1938 a Campocavallo. Ha luogo ogni prima domenica di agosto e consiste nell’allestire un carro allegorico ricoperto di spighe, intrecciate con arte singolare, e raffigurante ogni anno un soggetto religioso diverso (di solito, un santuario).

BIBL. - "Antenna", a. 1962, n. 8; 1981, n. 8/9; 1983, n. 8/9; 1984, n. 8/9; 1992, n. 11/12; 1994, n. 8/9; 1995, n. 8/9; 1996, n. 8/9; 1999, n. 8/9. Grillantini, Saggi, p. 189 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 272 ss. “5 Torri”, a. 1978, n. 4; 1979, n. 3/4; 1980, n. 4; 1981, n. 5; 1983, n. 5/6; 1984, n. 5; 1987, n. 2, 3; 1988, n. 2, 3; 1989, n. 5-6; 1990, n. 5; 1991, n. 4; 1992, n. 3; 1993, n. 2; 1994, nn. 1, 3.

 

Festa dei Fiori Fu iniziata nel 1905 al Borgo S. Giacomo come sfilata di carri floreali allegorici ("Corso dei Fiori"), con temi dapprima fantastici, poi realistici e scherzosi, su iniziativa di Alessandro Fiumani, Cristofanetti e Giuseppe Re. Venne ripresa dalla Croce Bianca nel 1910 e, dopo la sospensione del periodo bellico, negli anni Venti. Fu poi ripresa dai Senza Testa (v. Circolo Senza Testa) nel 1947, per una decina d'anni. Riprese nel 1965, negli anni Ottanta (fino al 1984) e nel 1997.

V. anche "F. d. F., La"; Giardino, Il.

BIBL. – “Sent.”, a. 1905, 1906, 1910, 1911, 1912, 1913, 1914, 1920, 1921, 1922, passim. “La Favilla”, a. 1914, nn. 20, 21. “Armonia”, a. 1922, n. 16, 19, 21. Gran festa dei fiori pro Croce Bianca osimana e baliatico, Osimo, Bettini, 1913. Numero unico "La F. dei F.", a cura del Circolo dei Senza Testa, 18/5/1952. "Antenna", a. 1959, n. 4; 1965, nn. 5, 6; 1966, nn. 5, 6/7; 1967, nn. 5, 6/7; 1968, n. 6/7; 1970, n. 6/7; 1971, n. 8/9; 1978, n. 12; 1980, nn. 5, 8/9; 1981, nn. 5, 6/7; 1982, nn. 3, 5, 8/9; 1983, nn. 6/7; 1984, n. 5; 1997, nn. 5, 6/7; 1998, nn. 1, 5, 6/7; 2000, nn. 5, 6/7. “5 Torri”, a. 1980, nn. 1/2, 4; 1981, n. 5; 1982, n. 3; 1983, n. 3/4; 1984, nn. 2, 5; 1998, nn. 5, 6. Grillantini, Uomini, p. 158 ss. G3, p. 818 s. "Nuovo 5 Torri", a. 2000, n. 3.

 

"Festa dei Fiori, La" Numero unico (18 maggio 1952) pubblicato a cura del Circolo Senza Testa in occasione della festa omonima.

BIBL. - G3, p. 803. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 74.

 

Festa del patrono Nel 1838 si aumentano i fondi per la festa di S. Giuseppe da Copertino (v.).Si svolge attualmente nella prima metà del mese di settembre, fino al giorno 18, con varie manifestazioni civili e religiose.

BIBL. – “Sent.”, a. 1882, n. 38; 1887, n. 38; 1897, n. 42; 1901, n. 39; 1902, n. 38. “Antenna”, passim. “5 Torri”, a. 1988, n. 3; 1993, n. 2.

 

Feste Le f. ricordate negli Statuti medioevali sono: Apostoli, S. Corona, Evangelisti, SS. Martiri, Natale, S. Croce, S. Andrea, S. Antonio Abate, S. Benvenuto, S. Giorgio, S. Leopardo, S. Vitaliano, S. Caterina, S. Maria Maddalena, Maria Vergine, S. Ambrogio, S. Agostino, S. Francesco, S. Ludovico, Natività di Maria, Tutti i Santi, Assunzione, S. Maria Assunta, S. Giovanni, S. Michele, S. Vittore, S. Gregorio, S. Giacomo, Epifania, Pasqua e sette giorni successivi, mercoledì delle Ceneri, Settimana Santa, Ascensione e tre giorni precedenti, la Pentecoste e i due giorni seguenti, S. Girolamo, S. Martino.

Nel 1445 fu istituita la festa di S. Giovanni Decollato, in memoria della cacciata degli uomini di Francesco Sforza (v.); seguitò a celebrarsi per tutto il sec. XIX.

Nel 1477 si solennizzò la festa di S. Leone a ricordo della battaglia contro gli Anconitani; si celebrò almeno fino al XIX sec.

Nel 1614 il vescovo A. M. Gallo ordinò la f. della Madonna di Loreto.

Nel 1630 si istituì la festa di Maria SS. del Rosario.Il Sinodo del 1677 proibì balli, suoni e canti nelle f.

Nel 1910 si svolse la prima Festa dei Fiori (v.), che in precedenza si faceva al Borgo S. Giacomo.

Nel periodo fascista le f. furono: 21 Aprile (al posto del I Maggio), Sagra dell'Uva, Giornata del Pane, Settimana della Doppia Croce.

V. anche Carnevale; Festa ...

BIBL. - Statuti comunali, passim, in particolare Frammento post 1314, III e Statuto del 14 aprile 1342, III, 2. Sinodo del 1677. Talleoni, II, p. 31, 144, 152. Ultimi dieci giorni di carnevale (...), Osimo, Quercetti, 1816. “Sent.”, a. 1903, n. 20. G2, p. 826. G3, p. 818 s. Anselmi, Contadini marchigiani, p. 294 ss.

 

FIAT La Concessionaria F. di Enrico Casali ed eredi fu in Largo Trieste fino al 1968, quando venne costruito l'edificio in Via M. Polo. Negli anni Ottanta la medesima attività venne impiantata anche a S. Biagio e a Campocavallo da altre ditte.

BIBL. - "Antenna", a. 1968, n. 8/9.

 

Fibiano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (nn. 119, 129).

 

Fichi Sono citati fra l'altro negli Statuti del 1308 (nelle norme riguardanti la dogana per quelli che andavano o venivano da Ancona, Numana, Jesi e Castelfidardo) e del 1325.

BIBL. – Statuto 1308, IV, 145; Statuto 1325, 275.

 

Ficlinas Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.158).

 

Fico, Vualdum de Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.126).

 

Fidanzati I f., per il Sinodo del 1677, non potevano tenere tra loro alcuna conversazione sotto pena di dieci scudi e di denuncia.

V. anche Matrimoni.

 

Fidiiano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.130).

 

Fiducci, Lorenzo

V. Opera Pia F.

 

Fieno Il suo uso e consumo è regolamentato di frequente negli Statuti.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Fiera Secondo gli Statuti del 1308 si doveva svolgere nella contrada dell'ospedale di S. Giacomo. Ad agosto si dovevano scegliere 36 cittadini che il 1.o settembre, giorno della f., avrebbero dovuto vigilare giorno e notte. A metà maggio si svolgeva la f. di S. Vittore (v.). La f. dell'Assunta a S. Sabino venne spostata di un giorno dal vescovo Gallo (1592). La f. d'inizio primavera viene spostata a maggio (1607) per la festa di S. Vittore e a tutto il mese di giugno per quella di S. Antonio di Padova. Nel 1670, per intervento del vescovo Bichi, le f. di S. Domenico (4 agosto) e di S. Sabino (16 agosto) furono portate alla Misericordia, poi verso il 1860 in paese. Nel 1903 furono soppresse le f. di S. Paterniano e Montepolesco e istituita la f. delle Casenove. Furono soppresse nel 1928 le f. del 7 maggio e del 15 luglio a Campocavallo e quella del 4 luglio alle Casenove. La f. di merci e bestiame del 4 agosto si tenne presso la chiesa di S. Domenico (v.) (al Padiglione) fino al 1867, poi venne trasferita presso la chiesa della Misericordia.

BIBL. - Statuto 1308, I, 49; IV, 3-8, 53, 177. Decreto 15 agosto 1591. Bolla di Paolo V del 3 febbraio 1607. Compagnoni, Memorie, IV, p. 236. Riformanze 1670. Talleoni, II, p. 147, 158. “Sent.”, a. 1890, n. 20. Massaccesi, p. 33. G2, p. 881, 933 s. L. Egidi, Vita mercantile osimana: le fiere, in DSPM, 85 (1982), pp. 306-36.

 

Fieretta La F. di mezzo agosto si svolgeva tra Via Lionetta e Via Saffi, dal 1856 in Via Cinque Torri col mercato del bestiame.

BIBL. - G2, p. 738.

 

Figlie della Carità Suore. Furono in servizio all'ospedale dal 1857 al 1892. Poi subentrarono le Suore di Carità (v.).

BIBL. - G2, p. 870. Egidi, Assistenza, p. 109 s.

 

Figlie di S. Anna

V. Suore di S. A.

 

Figoli, Gualtiero (Osimo, 1895-Podgora, 1915). Studente del Ginnasio-Liceo caduto nella prima guerra mondiale.

BIBL. - A ricordo della traslazione dal Podgora ad Osimo dell'eroica salma di G. F. sottotenente nel 12° Reggimento fanteria, Osimo, Scarponi, 1922. Quercia e lauro su le bare dei sottotenenti (...), Osimo, In aedibus Picenis Vetus Auximon, 1922. “L’Armonia”, a. 1922, nn. 26, 27. “Sent.”, n. 25.

 

Figurette Denominazione locale delle edicole (v.) religiose.

 

Filande La loro attività interessò tutte le categorie dei cittadini per oltre tre secoli.

Già nel 1551 il Comune cercò di introdurre la filatura della lana e della seta, ma senza buon esito e le prime filande cominciarono a funzionare nel secolo seguente. Nel XVIII sec. erano sei.

Negli anni 1696-97, 1706, 1721 e 1737 erano stati presi provvedimenti a favore delle f. da parte dell'amministrazione comunale.

Nel 1752 i filandieri protestarono contro il vescovo Compagnoni che aveva proibito alle donne di uscire di casa prima del suono della campana del Duomo.

All'inizio del sec. XIX le f. ad Osimo appartenevano a: Antonio Lardinelli, Giuseppe Bernardi, Titta Valentini, Giovanni Traluci, Andrea Frezzini, Benedetto Tinelli, Cortani. Un'altra piccola f. era nell'orfanotrofio femminile (v.) ed un'altra presso le Terziarie Cappuccine.

Si aggiunsero quindi le f. da parte dei proprietari terrieri: Bellino Bellini (v.) (1830), Carradori, Dittaiuti (1835), Simonetti (1838). In seguito verranno gli industriali (Alessandro (v.), Benedetto (1851) e Settimio Lardinelli (1853), Carradori (1880), Gaetano Giorgetti, Vincenzo Recanatesi, Santini, Mancini ecc.).

Nel 1853 si avevano 222 bacinelle.

Nel 1856 all'Esposizione di Roma le f. osimane vinsero diverse medaglie. L'orario di lavoro era di 14 ore. Nel 1883 la paga giornaliera ammontava a 75 centesimi per le maestre e a 60 per le "sottiere".

Nel 1899 si ebbe il primo sciopero delle filandaie (paga giornaliera 84 centesimi di media). Aderirono 700 lavoratrici che ottennero l'orario ridotto da 12 a 11 ore e la paga di 95 centesimi.

Nel 1901 si costituì la Lega delle filandaie (v.).

Nel 1905 le filandaie fecero uno sciopero di tre settimane, ma ottennero la riduzione a 10 ore e l'aumento giornaliero di almeno 10 centesimi. Costituirono la Lega di resistenza.

Nel 1907 (marzo) con uno sciopero si ottennero le 10 ore e 1 lira quotidiana.

Nel 1908 (ottobre) si scioperò per il prezzo del pane.I nuovi industriali erano: Riccardo Buglioni (1872), Mariani, Santinelli (1882), Giardinieri, Gaetano (1876) e Francesco Giorgetti (1881), Augusto Berrè (1867), Belli, Sinigagliesi, Alessandrini, Gaetano Recanatesi (1880) ecc.

Nel 1912 iniziò l’attività la f. di Umberto Cardinali e si hanno ad Osimo 11 f., 378 bacinelle, kg 24.577, 672 operai. Nel luglio (23-24) le filandaie attuano una manifestazione per il carovita, ottenendo il ribasso del grano a L 27 il q (invece di 28).

Nel 1915 il Comune fornisce gratis acqua, luce ed energia per non far sospendere i lavori alle f.

Nel 1918 le filandaie chiedono l'aumento del salario (15-20%).

Nel 1920 (agosto) le filandaie scioperarono per un mese senza ottenere alcun risultato.

La produzione di bozzoli nel 1926 fu di 1551 q.

Le ultime filande (Alessandrini e Cardinali) si chiusero nel 1958, soprattutto per la concorrenza del nylon e della seta artificiale. E’ ancora vivo oggi il ricordo delle disagiate condizioni di lavoro delle operaie, costrette tra l’altro a tenere a bagno le mani per ore nell’acqua calda.

V. anche Acqua, Camillo; Baco da seta; Osservatorio Bacologico; Seta.

BIBL. - Comune di Osimo, Regolamento per l'esercizio delle f. da seta della città e sobborghi di Osimo, Osimo, Quercetti, 1875. “Sent.”, a. 1878, 1902, 1905, 1907. G2, p. 498, 539, 634, 686, 729, 842, 881, 884 s., 890, 895, 898, 904, 910, 914, 931, 1022. "Antenna", a. 1972, nn. 1, 5; 1977, n. 4; 1981, n. 3. Grillantini, Guida, parte II, p. 289. L. Alba, La filanda osimana dal 1880 al 1920 (tesi, Università di Macerata, 1978/79). Grillantini, Uomini, p. 115 ss. G3, p. 756 ss.

 

Filastrocche

BIBL. - Grillantini, Guida, parte II, p. 125 ss.

 

Filello Antico nome del tratto di Via F. Guarnieri tra Porta Musone e Via Marcelletta. Vi erano diverse chiese.

V. anche Chiesa di S. Andrea del F.; Chiesa di S. Maria del F.; Chiesa di S. Pietro del F.; Monache di S. Maria del F.; Ospedale di S. Pietro del F.

 

Filippini Detti anche Padri dell'Oratorio. Nel 1615 Francesco Bonori di Corinaldo si adoperò per la costituzione della congregazione dei F., cui la Compagnia della Beata Vergine mise a disposizione la chiesa di S. Sebastiano ed Angelo Fiorenzi una casetta per la vita comunitaria.

Nel 1660 i F. ebbero nuovo impulso con l’arrivo ad Osimo di padre Ludovico Marescotti, che ebbe la preziosa collaborazione dell’apprezzato predicatore aquilano padre G. B. Magnanti. Un determinante sostegno venne dai fratelli Girolamo ed Ottaviano Guarnieri, che istituirono erede dei loro beni la cappella della Sacra Reliquia, da loro fondata e arricchita. La Congregazione venne approvata dal cardinal Bichi nel 1665.

Nel 1667 venne loro affidata la biblioteca donata da F. Cini, divenuta poi comunale (v.).

Nel 1703 demolirono la chiesa di S. Sebastiano e ne costruirono una nuova (chiesa di S. Filippo, v.).

Nel 1810 furono cacciati dal loro monastero (v. Francese, Occupazione).

Nel 1861 (decreto Valerio del 5 gennaio) il loro convento passò al Comune per l’ospizio dei cronici, mentre essi furono alloggiati nella vicina casa Dorelli. Nel 1889 vi ritornarono e rimasero a S. Filippo fino al 1945.

BIBL. - Breve e succinta narrazione della Congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri della Città di Osimo (...), ms. presso la BC. F. Guarnieri, Miscuglio B, c. 139. Talleoni, II, p. 160, 175, 179, 217, 226. Oratorio di S. Filippo Neri in Osimo - Ordinamento, Osimo, Quercetti, 1896. Massaccesi, p. 44 s. G2, p. 434, 855. Grillantini, Uomini, p. 360 s. L. Egidi, Origine e sviluppo della congregazione dell'Oratorio di Osimo, in La Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri nelle Marche del '600" - Atti del convegno Fano, 14-15 ottobre 1994, a cura di F. Emanuelli, Fiesole, 1996, pp. 365-395.

 

Filippo, Maestro (sec. XIII). Architetto, scultore. Costruì la cripta della Cattedrale (v.), terminata nel 1191. Ad Ancona eseguì la facciata della chiesa di S. Maria della Piazza (1210), la Porta S. Pietro (1221), il portale della chiesa di S. Salvatore (1223).

BIBL. - M. Massa, Le prime identità del XIII secolo: ‘Magister Philippus’ e gli altri, in Scultura nelle Marche, a cura di P. Zampetti, Firenze, 1993, p. 155 ss.

 

Filippo, S. (sec. II). Secondo la tradizione fu prefetto in Egitto e subì il martirio sotto Severo. Era il padre di S. Eugenia. Ha la tomba nella cripta della Cattedrale con S. Vittore e S. Corona.

BIBL. - Acta Sanctorum, mart., III, 393. Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 80 ss. Grillantini, Vite, p. 46. G2, p. 222.

 

Filippo di Barone (sec. XIV). Podestà di Osimo (1312).

BIBL. - Statuti, p. 124.

 

Filippo da Varano, S. (Varano-Osimo, ante 1267). Detto anche da Recanati. Discepolo di S. Silvestro, nel monastero silvestrino di Monte S. Pietro.

BIBL. – Bibliotheca Sanctorum, V, col. 759 (con bibl.).

 

Filippucci, Raffaele (1844-1907). Rettore del Collegio Campana. Autore di Il Collegio Campana di Osimo, Osimo, Quercetti, 1880; Saggio di iscrizioni italiane, Rossi, 1883. Riordinò la Biblioteca Comunale (v.).

BIBL. – “Sent.”, a. 1907, n. 7, 8. Nel I anniversario della morte (...), Osimo, Bettini, 1908. Spada, Bibliografia, s.v. Romiti, Istituto Campana, p. 200 ss.

 

Filodrammatiche Nel 1865 si costituì ad Osimo una Società Filodrammatica, che si riuniva nel palazzo Mornati Gallo; ne furono soci fondatori Francesco Mornati Gallo, Antonio Lardinelli ed altri.

Nel 1870 fu promossa la costituzione di una Società Filodrammatica e Filarmonica da parte di Zenocrate Cesari (v.) e Vincenzo Rossi (v.). I testi erano spesso di Manlio Pinori (v.).

Dagli anni Trenta esistette la f. Città di Osimo, chiamatasi anche F. del Dopolavoro (con Emilio Riccioni (v.), Aldo Blasi (v.), Filippo Theodori (v.), Oliviero Poggi (v.) ecc.).

Ci furono ancora Il Grottino (v.) (dal 1920 al 1941) con gli stessi componenti della precedente f., la f. A. Manzoni (anni Quaranta-Cinquanta), la Di-Va, il GAD (anni Sessanta), il Teatro aperto (v.).

BIBL. – Regolamento per la Società Filodrammatica costituitasi in Osimo li 1° luglio 1865 (ms. in BC). "Antenna", a. 1957, n. 6/7; 1958, n. 1; 1959, n. 4; 1962, nn. 3, 5; 1989, n. 12; 1992, n. 6/7. Grillantini, Uomini, p. 129 ss. G3, p. 771 s.

 

Filottrano (vern. Filuttrà). Il suo territorio faceva parte della colonia romana (v.) di Osimo.

Nel Medioevo si chiamò "Mons filiorum Optrani” (Monte dei figli di Ottrano). Dopo che fu devastata da Marcoaldo (v.), marchese di Ancona, si sottomise ad Osimo nel 1200 (Libro Rosso, doc.XXXIX).

Nel suo territorio vi erano i castelli di: Corviliano, Decimano, Montepolesco, Storaco, Tornazzano e le ville di S. Maria delle Case, S. Angelo e Cerqua.

Nel 1360, a seguito delle scorrerie di Fra Moriale (v.), molti abitanti di F. si rifugiarono ad Osimo, ma vennero richiamati.

Nel XIV sec. fu occupata dai Cima di Cingoli, ma, dopo la resistenza alla S. Sede, ritornò in possesso di Osimo (1378), con la quale fu in conflitto per le ville di Cerqua e S. Angelo.

All'inizio del sec. XV (1416) sostenne l'assedio di Braccio da Montone (v.) e venne restituita ad Osimo nel 1444, tolta dal papa a Francesco Sforza.

Nel 1430 Martino V condona gli Osimani per un'irruzione contro F.

Nel 1467 una sentenza condannò i colpevoli di una razzia, ordinata dal Magistrato di Osimo contro F. forse per violazione di confini. La pena venne poi ridotta da papa Paolo II.

Fu quindi sottomessa ad Osimo per periodi alterni.

Nel 1790 ebbe il titolo di città ed abbandonò la vecchia denominazione di Monte F. per assumere quella di F.

Il Calcagnini ne rifece l'ospedale (fine sec. XVIII).

Fece parte del Cantone del Musone (v.), alle dipendenze di Osimo.

Dopo il 1815 fu nella provincia di Macerata, e dopo il 1860 in quella di Ancona.

A metà del sec. XIX Osimo fece il consorzio con F. per il brefotrofio (v.).

V. anche Casarolo; Cassa Rurale ed Artigiana di F.; Ceccone di Muzio Francione; Cerqua; Decimano; Diocesi; Fiumicello; Giubilei, Eleonora; INPS; Insorgenti; Inurbamenti; Jelli, Melchiorre; Malatesta, Famiglia; Mascella, Panfilo; Montepolesco; Musone; Pietro III; S. Angelo; S. Bonfiglio; S. Maria delle Case; S. Paolina; Schaychis, Ernestus; Storaco; Tornazzano; Troscione, Rio; Uffici finanziari; Urbano IV; Vallato; Viabilità.

BIBL. - Libro Rosso, doc.XXXIX. Statuti, passim. Breve di Martino V del 30 novembre 1430. Sentenza da Monte dell'Olmo del 22 febbraio 1467. Breve di Paolo II del 30 febbraio 1467. Martorelli, p. 80, 167 ss., 174 s., 184 ss., 308 ss. S. Rondini, Memorie storiche di F., in Colucci, XXII, App., pp. 1-65. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 386 ss. Compagnoni, Memorie, I, p. LXXXIX; IV, p. 90 ss., 213 s. Talleoni, I, p. 126, 128, 139, 141 ss., 156 s. (con bibl.), 166, 214, 253, 280, 282 s., 304, 310; II, p. 18, 27, 172, 237, 241. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXI. E. Bianchi, Documenti storici intorno l’origine della città di F., Foligno, 1874. G2, p. 178 s. M. Natalucci, F. nella storia, Città di Castello, 1969. F. da ‘Terra’ a ‘Città’, 1790-1990, 1990.

 

Finucci, Francesco (sec. XVIII). Fu vicario apostolico ad Osimo (1724), dopo lo Spada e prima del Pipia.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 357.

 

Finzi Bonasera, Ilda (Correggio E., 1896-Jesi, 1979). Insegnante di Scienze Naturali, pubblicò diversi studi nella sua materia. Diresse come preside il Liceo Classico Campana negli anni 1952-59, quando tra l'altro curò la pubblicazione dell'"Annuario" (v.).

BIBL. - F. Bonasera (a cura di), In memoria di I. F. B., Faenza, 1980.

 

Fiorà, S. Il suo nome è collegato alla Fonte di S. F. (v.). Esiste inoltre la leggenda che lo vede al porto di Ancona, quando, col suo carro di buoi, tira a riva la cassa contenente le ossa di S. Ciriaco.

BIBL. - G3, p. 114.

 

Fiorani, Luigi (sec. XIX). Mugnaio del Molinaccio (v.), ucciso il 22 maggio 1864 da Pacifico Bavosi (poi decapitato) ed altri. Ricordato da un ex-voto nella chiesa di S. Biagio.

BIBL. - G2, p. 788.

 

Fiorani, Pacifico (Fabriano, 1855-Osimo, 1924). Vescovo di Osimo (1917-24). Vi fondò l'Azione Cattolica (v.). Autore di Il male e il governo divino nelle creature, Macerata, 1914. Fece eseguire alcuni lavori nel presbiterio del Duomo, come la costruzione del coro ligneo.

BIBL. – “La Favilla”, a. 1917, nn. 33-36. G2, p. 926 s.

 

Fiordelmondo, Tommaso (sec. XIX). Soprannominato Napoliò del Bacchio. Riguardo al delitto Scortichini (v.), accusò Mori e Fattorini, ma non fu creduto.

BIBL. – G2, p. 799.

 

Fiorentino, Monte (vern. Cimideru). Vi vennero costruite delle mura (v.) nel Medioevo, come si rileva negli Statuti, che parlano anche di riattare le mura cadute. Vi era la chiesa di S. Michele (v.) con le monache fino al XVI sec. Attualmente vi si trovano il cimitero e la chiesa dell'Annunziata Nuova (v.).

BIBL. - Libro Rosso, doc.LXIX. Statuto 1308, V, 11. Martorelli, p. 2. G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890, p. 9.

 

Fiorenzi, Alberto (Osimo, sec. XIII). È il primo componente attestato di questa famiglia, figurando in un atto del 18 novembre 1285 (ASCO).

 

Fiorenzi, Angelo (Osimo, sec. XVII). Acquistò una casetta per i primi cinque Filippini (v.) stabilitisi ad Osimo.

BIBL. - Talleoni, II, p. 175. G2, p. 434.

 

Fiorenzi, Antonio (Osimo, sec. XVII). Chierico. Aderì alla setta dei Ciuffolotti (v.), accogliendoli nella sua villa della Bellafiora; per questo subì arresti ed interrogatori.

BIBL. - G2, p. 429.

 

Fiorenzi, Famiglia F. nobile osimana. Secondo una tradizione leggendaria inattendibile deriverebbe dal martire S. Fiorenzo (v.). Il primo componente attestato è Alberto (1285) (v.).

Di parte guelfa, dopo la morte di Manfredi (v.), riceveva privilegi da Carlò d'Angiò (v.).

Commise la tela della chiesa dell'Immacolata (v.) dei Cappuccini al Grechetto. L'estimo in scudi delle sue proprietà nel 1801 era di 17.236.

V. anche Archivio Fiorenzi.

BIBL. - Martorelli, p. 130, 445. Tre antichi sigilli della F. F. riportati da D.M. Marini nel tomo XXII delle Osservazioni storiche (...), Firenze, 1772. Compagnoni, Memorie, IV, p. 163 s. Talleoni, II, p. 135. V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare italiana, Milano, 1928-36, III, p. 136. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. (M. G. Quarello), In memoria del Conte Fiorenzo Dino F. di Montecerno, Osimo, Scarponi, 1951. L. Fiorenzi, La casa del conte F. in Osimo nel Settecento - Memoria, Bologna, 1961. G2, p. 538.

 

Fiorenzi, Francesco (Osimo, 1728-1806) Abate di S. Maria di Castel Baldo. Nel 1798 ospitò il vescovo Calcagnini bandito dall'episcopio.

BIBL. - Talleoni, II, p. 134, 254. G2, p. 576.

 

Fiorenzi, Francesco (Osimo, 1813-1895). Ingegnere. Alunno del Campana, si laureò in Filosofia e Matematica a Roma. Dal 1834 era iscritto alla Giovine Italia, dal 1836 alla Carboneria. Erudito, libero pensatore. Lavorò a Ravenna, Ferrara, Bologna, Camerino. Nella prima guerra d’indipendenza prese parte con i volontari osimani alla spedizione veneta.

Durante la Repubblica Romana del 1849 fece parte della Magistratura comunale e fu eletto nel collegio di S. Severino alla Costituente Romana. Fu membro della Commissione comunale nel 1860, successivamente consigliere comunale e più volte sindaco di Osimo. Nel 1861 fu eletto deputato alla Camera, riconfermato nel 1865. Fu consigliere e deputato provinciale dal 1869 al 1895.

Eseguì molte opere pubbliche ad Osimo, tra cui l'acquedotto, il Foro Boario, le mura di Piazzanova; progettò e diresse i lavori per la costruzione del tronco ferroviario Ancona-S. Benedetto; progettò l’impianto della luce elettrica ad Osimo, il tram a vapore Ancona-S. Severino M., la ferrovia Ancona-Osimo-Macerata.

Autore di Le finanze italiane e il corso forzato della carta monetata, Osimo, Quercetti, 1868; Lo Stato e la Chiesa secondo il diritto romano ed il Vangelo e secondo il diritto feudale e la legge mosaica, Osimo, Quercetti, 1868; Intorno all'imposta sulla rendita fondiaria, Osimo, Quercetti, 1868.

BIBL. - E. Ippoliti, Per l'inaugurazione della condotta di acqua potabile nella città di Osimo (...), Osimo, Quercetti, 1883. In memoria di F. F.: discorsi di Romiti, Rossi, Bucci, Iavicoli, Osimo, Rossi, 1895. “Sent.”, a. 1880, nn. 34, 35; 1881, n. 15; 1882, nn. 43, 45, 46; 1884, n. 52; 1889, n. 46; 1895, nn. 14, 15; 1901, n. 1; 1920, n. 17. Spada, Bibliografia, s.v. Memorie autografe, Osimo, Bettini, 1920. F. Falaschi, F. F., Roma, 1930. G2, p. 636 ss. M. C. Mercuri, I manoscritti dell'ingegner F. F. (tesi, Università di Urbino, 1973/74). “Antenna”, a. 1993, n. 6/7; 1995, n. 4. L. Egidi, F. Fiorenzi: un nobile al servizio della comunità, in DSPM (di prossima pubblicazione).

 

Fiorenzi, Giacomo (sec. XVIII). Fece parte della Reggenza (v.) di Osimo nel 1799.

BIBL. - Talleoni, II, p. 256.

 

Fiorenzi, Giovanni (Osimo, sec. XVI). Fu castellano della rocca di Rimini e riformatore delle milizie pontificie.

BIBL. - V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare italiana, Milano, 1928-36, III, p. 187.

 

Fiorenzi, Giovanni (Osimo, 1770-1843). Filologo, giurista. Gonfaloniere a Osimo nel 1831; fu alla delegazione di Ancona nel decennio di occupazione francese 1849-59.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. “Sent.”, a. 1901, n. 1. G2, p. 576. G3, p. 559.

 

Fiorenzi, Giovanni

V. Officine.

 

Fiorenzi, Girolamo (Osimo, 1803-1852). Letterato, ottico, meccanico. Fu autore di orologi da torre (Osimo, Montelupone), cannocchiali e microscopi. Tradusse l’Economico di Senofonte (Pesaro, 1825).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. G3, p. 561.

 

Fiorenzi, Lorenzo (Osimo, 1815-1865). Deputato dal 1848, sostenne l'abolizione del dazio sul macinato.

BIBL. - G2, p. 653.

 

Fiorenzi, Pier Filippo (Osimo, 1717-87). Avvocato di Curia, giudice della Sacra Rota.

BIBL. - G2, p. 576.

 

Fiorenzi, Pier Filippo (Osimo, 1817-Roma, 1859). Uomo di cultura poliedrica, esercitò l’avvocatura a Roma. Fautore di diverse iniziative patriottiche, partecipò alla spedizione di Vicenza. Durante la Repubblica Romana fu nominato gonfaloniere di Osimo. La vedova Maria Andreoli in suo ricordo nel 1883 fondò l’asilo P. F. F. (v.).

BIBL. – “Sent.”, a. 1901, n. 1. G. Santini, Ancona nel 1848-49, Macerata, 1927. G2, p. 638 s.

 

Fiorenzi, Teodosio (Osimo, 1535-91). Vescovo di Osimo (1588-91). Già cameriere segreto di Pio V. Insediatosi, donò quattro borse di studio per l'università della Sapienza. Fece aprire la porta orientale della Cattedrale e trasportare nella cripta il corpo di S. Benvenuto.

BIBL. - Martorelli, p. 430, 445. Lancellotti, Memorie, s.v. Zaccaria, p. 107 s. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 163-194. Talleoni, I, p. 154, 228; II, p. 127, 130, 134 ss. (con bibl.). G2, p. 389 ss. A. Gabrielli F., Il vescovo T. F. ad Osimo, in Le arti nelle Marche al tempo di Sisto V, a cura di P. Dal Poggetto, Milano, 1992, p. 129 ss.

 

Fiorenzi Martorelli, Gaetano (sec. XVIII). Fu eletto vicario capitolare dopo la morte del vescovo Spada, ma fu sostituito dal vicario apostolico Francesco Finucci.

BIBL. - Talleoni, II, p. 213.

 

Fiorenzo, S. (vern. San Fiurensu).

V. Martiri.

 

Fiorenzo di Lencio (sec. XIV). Compare nel 1379. Prese parte attiva alla vita cittadina.

 

Firenze Gli Statuti medioevali di Osimo ordinano di non riscuotere diritti di dogana né pedaggi dai cittadini fiorentini.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 70.

 

Fisarmoniche (vern. Fisarmonighe). Nel 1935 aprì la fabbrica Antonelli (v.), nel 1947 la fabbrica Cagnoni (v.). Negli anni Cinquanta opera anche lo stabilimento Busilacchio (v.), in Via Soglia. Nel 1957 si accusano le prime difficoltà e si verificano licenziamenti (80 presso la ditta Busilacchio), che si aggravano nel 1960-61. Nel 1962 gli addetti alle f. e voci erano 110. Nel 1963 si segnava una ulteriore contrazione delle vendite rispetto al 1962, in parte recuperata con la vendita di altri strumenti musicali. Nel 1970 si ingrandiva lo stabilimento Cagnoni in Via Corta di Recanati.

Nel 1984 la f. entrava come materia d'insegnamento al Conservatorio "Rossini" di Pesaro.

V. anche Fisorchestra Città di Osimo.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 2; 1959, n. 3; 1961, n. 3; 1963, n. 12; 1964, n. 5; 1965, n. 4; 1970, n. 11; 1971, nn. 3, 8/9, 10; 1976, n. 4; 1984, n. 12. G2, p. 1022 s.

 

Fisico Secondo le Riformanze (16 marzo 1452) il f. era equivalente al medico. Anche gli Statuti di Osimo del 1571 (II, r. 6) unificano le due professioni, stabilendone le modalità di nomina ed i compiti.

 

Fisorchestra Città di Osimo Sorse nel 1983. Ha eseguito centinaia di concerti e molte trasferte internazionali (Germania, Cecoslovacchia, URSS ecc.).

BIBL. - "Antenna", a. 1994, n. 1; 1996, n.  2. “5 Torri”, a. 1987, n. 3; 1993, n. 2.

 

Fiumani, Alessandro (sec. XIX-XX). Nel 1915 aprì la prima lavanderia a secco.

BIBL. - G2, p. 827.

 

Fiume Contrada verso Passatempo.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.87, 88, 89, 100.

 

Fiumicello (vern. Fiumiscellu). Affluente di destra del Musone (v.). Si forma in territorio di Cingoli da diversi fossi (tra cui il Rio Murano). Riceve il torrente Pavanella, entra quindi nel territorio di Filottrano, ne segna il confine con quello di Montefano, si immette in quest'ultimo, ne segna il confine col territorio di Osimo, infine penetra nel territorio osimano (all'altezza di Passatempo), che percorre per 3 km e si getta nel Musone ad 1,3 km da Campocavallo. Lunghezza complessiva circa km 22.

BIBL. - Statuti, passim. Talleoni, I, p. 91, 159; II, p. 111.

 

Flacco, L. Fulvio Censore che nel 174 a. C. diede in appalto i lavori di costruzione delle mura (v.) di Osimo.

BIBL. –  Livio, XLI, 27, 10. Gentili, Auximum, p. 56. G2, p. 65.

 

Flavianello Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.115).

 

Flavianico Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.133).

 

Flaviniano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.132).

 

Flebotomi

V. Medicina.

 

Flora

V. Botanica.

 

Florentinus, N. Fresidius

V. Fresidia, Gens.

 

Flori, Arcangelo (Osimo, sec. XVII). Autore dell'opera De doctrina cordis, in sette volumi.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, III, s.v. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 445.

 

Floriani, Pompeo (Macerata, 1545-ca. 1600). Ingegnere militare e architetto. Disegnò la facciata del palazzo comunale (v.) di Osimo. Fu architetto di Sisto V a Montalto e a Loreto (Porta Romana). Autore di: Discorso della goletta e del porto di Tunisi, Macerata, 1574 (rist. anastatica: Pilaedit, Roma, 2000); Discorso intorno all’isola di Malta e di ciò che potrà succedere tentando il Turco tal impresa, Macerata, 1576 (rist. anastatica: Pilaedit, Roma, 1999).

BIBL. - F. Milizia, Memorie degli architetti antichi e moderni, Parma, 1781. Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, s.v. Talleoni, II, p. 148. G2, p. 362. Dizionario Biografico degli Italiani, s. v.

 

Florianus, L. Publicius Tribuno.

V. Publicia, Gens.

 

Florie Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.119).

 

Florus, L. Praesentius Liberto della gens Praesentia (v.). Fu sevir e augustalis.

 

Foglia, Giuseppe (sec. XIX-XX). Canonico, preside delle scuole magistrali, autore della traduzione italiana di P. Quatrini, De Vita Furii Camilli Sinibaldi (v.), Osimo, Scarponi, 1841 (Vita di F. C. Sinibaldi, Osimo, Scarponi, 1941), e di Virgilio poeta della Romanità e della italianità, Filottrano, 1930.

BIBL. - G2, p. 479.

 

Foglio ristrettivo della popolazione di Osimo Ms. presso l'ACV.

 

Fondazione Don Carlo Sorse come emanazione del Rotary Club di Osimo, per iniziativa di Vinicio Leonardi dopo la morte di don Carlo Grillantini (1986). Utilizzando gli interessi del ricavato dalla vendita della Storia di Osimo del Grillantini e di un lascito del dottor Aldo Lardinelli, la F. assegna ogni anno borse di studio a studenti meritevoli. Ha edito anche alcune pubblicazioni.

BIBL. - "Antenna", a. 1988, nn. 6/7, 10; 1989, n. 4; 1994, nn. 6/7, 11; 1995, n. 1; 1996, n. 11; 1997, n. 2.

 

Fondazione Grimani Buttari

V. Opera Pia G. B.

 

Fondazione Quinto Luna Istituita nei primi anni Novanta, in ricordo del partigiano Q. L., per celebrare con iniziative socio-culturali i valori della Resistenza e della libertà dei popoli.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1993, n. 1.

 

Fondazione S. Giuseppe da Copertino Sorse nel 1935, dando vita all’asilo omonimo (v.).

BIBL. - G2, p. 829.

 

Fonetica

V. Appendice I.

 

Fontane (vern. Funtane). La vecchia f. al centro di Piazza Boccolino (su disegno della ditta appaltatrice dell’acquedotto Carbonari-Masi) venne inaugurata nel 1883. Nel 1955 fu smontata e sostituita con l'altra di marmo, vicina alle logge (progetto dell'architetto I. Sabbatini). Nel 1998 è stata ripristinata per iniziativa del Rotary Club.

La f. di Piazza Dante (raffigurante una bambina con un cigno) fu inaugurata nello stesso anno 1883.

BIBL. – “Sent.”, a. 1883, n. 31, 41, 46. "Antenna", a. 1959, n. 1; 1990, n. 4; 1994, n. 4; 1995, n. 8/9; 1997, nn. 1, 4, 8/9; 1998, nn. 2, 3, 4. G2, p. 280. La f. della pupa, Osimo, 1998. “5 Torri”, a. 1998, n. 5.

 

Fontanelle Località attraversata da Via Fontanelle di Passatempo, ad ovest dell'abitato.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.74, 97.

 

Fonte dell’Acquaviva Si trova nei pressi della chiesa del Crocifisso di Roncisvalle (m 170 s.l.m.). Negli Statuti, dove si ordina tra l'altro di sistemarla, è detta Aquaviola. La sua acqua fu considerata utile per il mal di fegato e di reni. Nel 1791 fu rifatta a spese del Comune e della Chiesa.

V. anche Acquaviva.

BIBL. - Statuti, passim. ASCO, “Fonti pubbliche”, in P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866. “5 Torri”, a. 1980, n. 1/2. G3, p. 112 s.

 

Fonte del Borgo Si trova in Via delle Fonti (m 221 s.l.m.), sotto il lato settentrionale delle case di metà Costa del Borgo. E’ dotata di tre vasche. Forse corrisponde alla f. di S. Antonio citata negli Statuti. Figura nel Catasto Gregoriano (1818).

BIBL. - ASCO, “Fonti pubbliche”, in P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866. G3, p. 110.

 

Fonte di Fellonica (vern. ‘Nfelonniga). È la fonte costruita sulla sorgente a sud-ovest della città (m 150 s.l.m.), dove un tempo si trovava il borgo di S. Lorenzo (v.). La parola F. deriva dal latino fullonica, che significa "lavanderia". Ha tre vasche comunicanti in laterizio.

Qui venivano i lanari a lavare le lane; il luogo per questo era detto la Valca (v.). Figura nel Catasto Gregoriano (1818).

Nel 1836 venne rifatta la fontana. Nel 1886 era quasi inutilizzata. E’ stata recentemente restaurata.

BIBL. - Statuti, passim. F. Guarnieri, Mescuglio C, c. 10. Compagnoni, Memorie, III, p. 146. Talleoni, I, p. 2. ASCO, Delib. Cons. 23/3/1820, n. 3; “Fonti pubbliche”, in P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866 . “Sent.”, a. 1878, n. 12. "Antenna", a. 1982, n. 8/9. G3, p. 113.

 

Fonte del Gattuccio Detta "delle tre cannelle", si trova lungo Via del Gattuccio, circa 700 m a valle dell'abitato. Figura nel Catasto Gregoriano (1818). Risulta in stato d'abbandono nel 1886.

BIBL. - ASCO, “Fonti pubbliche”, in P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866. G3, p. 112. "Antenna", a. 1998, n. 11.

 

Fonte del Guazzatore Si trova a sinistra, scendendo, sulla seconda curva di Via del G. E’ dotata di cinque vasche.

BIBL. - ASCO, “Fonti pubbliche”, in P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866. Progetto della f., Es. 1886, tit.IX, art.3. “Sent.”, a. 1886, n. 30.

 

Fonte Magna Si tratta di una sorgente perenne, sotto la cinta muraria settentrionale, già utilizzata dai Piceni. In epoca romana venne racchiusa in una struttura ad emiciclo in calcestruzzo con copertura a calotta, tipica dei ninfei ellenistici. Alla base v'era un'esedra di una dozzina di metri di diametro (con altezza dai 4 ai 6 m); l'interno probabilmente era affrescato.

Procopio la dichiara molto antica, ma non se ne conosce con esattezza la data di edificazione (I sec. a. C. ?) .

L'appellativo "magna" è riferibile al fatto che si tratta della sorgente principale, mentre non ha fondamento storico l'attinenza con Pompeo Magno.

A ridosso della Fonte si trovano dei cunicoli (v.), forse per captare le acque di superficie.

Venne sistemata tra il 1960 (copertura della fossa di scolo) ed il 1962 (gradinata e parco).

BIBL. - Procopio, La guerra gotica, II, 27. ASCO, Istromenti, v. 8, c. 194 ss. Martorelli, p. 31. Talleoni, I, p. 2. “Sent.”, a. 1877, n. 8. Gentili, Auximum, p. 77 ss. "Antenna", a. 1964, n. 4; 1974, n. 4; 1993, n. 10; 1996, n. 6/7. G2, p. 125 ss., 1011. G3, p. 109 s. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 23 s. Loretani, Guida, p. 27 ss. Egidi, Osimo, p. 119 s.

 

Fonte di Monte S. Pietro E’ situata a nord della villa di M. S. P. lungo l’omonima via.

BIBL. - ASCO, “Fonti pubbliche”, in P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866.

 

Fonte degli Occhi Situata sulla Settempedana, all'altezza del bivio con Via Molino Mensa. Alla sua acqua si attribuivano proprietà curative. Oggi è racchiusa in una proprietà privata.

BIBL. - G3, p. 113.

 

Fonte del Pelo Si trova al di sotto di Via Fonte Magna, in corrispondenza della curva presso il monastero di S. Niccolò. Cosiddetta dai scopettari che vi lavavano il pelo dei suini.

BIBL. – Statuti post 1314, III, coll.. VII, 17. G3, p. 110. “Antenna”, a. 1993, n. 10.

 

Fonte di Pisciarello Si trovava in fondo a Via Onofri; fu inglobata in una proprietà privata ed ora è inattiva.

 

Fonte di Porta Musone Si trovava 50 m a sinistra della P. (m 242 s.l.m.), al di sotto della mura romana. Venne demolita nel 1997.

 

Fonte di S. Fiorà Si trova tra la Bellafiora e S. Biagio. L'origine della f. deriverebbe dall'acqua fatta sgorgare improvvisamente dal terreno dal santo giovanetto (S. Floriano?) che lo coltivava per il suo padrone. L'acqua stessa avrebbe proprietà curative per gli occhi.

V. anche S. Fiorà.

BIBL. - G3, p. 114 s.

 

Fonte di S. Gennaro Si trova nella zona del cimitero vecchio, dove già sorgeva la chiesa omonima (v.), nella via dello stesso nome. Ha almeno otto secoli di vita, ma ultimamente è stata affiancata da costruzioni in cemento.

BIBL. - ASCO, “Fonti pubbliche”, in P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866. “5 Torri”, a. 1979, n. 3/4. G3, p. 113 s.

 

Fonte di S. Sabino E’ situata a poca distanza dalla frazione di S. S.

BIBL. - ASCO, “Fonti pubbliche”, in P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866.

 

Fonte di Seminelli Figura con questa denominazione nel Catasto Gregoriano. Oggi è detta Fonte del Tesoro (v.).

V. anche Fosso S.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.42.

 

Fonte delle Serpi Si trova in terreno privato presso la Via del Castellano, tra Via Flaminia I ed il fosso Scaricalasino.

 

Fonte del Tesoro Si trova a valle della chiesa dei SS. Martiri di Roncisvalle, in una zona di ritrovamenti di frammenti di mosaici romani. Comprende due sorgive, rispettivamente con due bacini e tre invasi; versa in stato di abbandono. E’ l'antica fons Auximanelli degli Statuti (passim) e la successiva Fonte Seminelli (v.).

BIBL. – “5 Torri”, a. 1979, n. 5-6. "Antenna", a. 1980, n. 4. G3, p. 110 ss.

 

Fonte della Vescovara Ubicata nella contrada omonima, è citata nel Catasto Gregoriano (1818). Nel 1886 se ne denunciano le cattive condizioni, lodando nel contempo la qualità della sua acqua.

BIBL. - ASCO, “Fonti pubbliche”, in P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866.

 

Fonti e sorgive (vern. Le fonte). Le principali sono (v. ognuna): F. di Acquaviva, F. del Borgo, F. di Fellonica, F. del Gattuccio (Tre Cannelle), F. del Guazzatore, F. Magna, F. del Monte S. Pietro, F. degli Occhi, F. del Pelo, F. di Pisciarello, F. di Porta Musone, F. di S. Fiorà, F. di S. Gennaro, F. di S. Sabino, F. delle Serpi, F. del Tesoro, F. della Vescovara; sorgiva della cisterna Leopardi.

Negli Statuti sono citati: fons Auximanelli (III, 80), fons Aquaviola (V, 19, 27, 112 ecc.), fons Clauche o Glauche (V, 126, 140), fons Brissiani (p. 789), fons Cese (p. 482), fons Dolii (p. 482), fons Pu‡oli (passim), fonte di S. Antonio (passim), di S. Giacomo (passim), dei monaci (p. 788), una f. post montem Sancti Petri (p. 471), una f. vescovale (p. 459), una f. Parriani o Parriam (p. 439, 746), la f. di S. Cristina (Frammento post 1314, III, C), che secondo le ultime interpretazioni corrisponderebbe a F. Magna.

V. anche Cisterne.

BIBL. - Statuti, passim. Antenna, a. 1972, n. 12; 1980, n. 4; 1993, n. 10; passim. Grillantini, Guida, parte II, p. 320 ss. G3, p. 109 ss. P. Polverini, Le fonti di Osimo (restauro urbano) (tesi, Università di Firenze, 1997/98).

 

Forano Nel Medioevo faceva parte del contado osimano. Nel XIII sec. vi era un convento, ove sostò S. Francesco (v.).

I Montefanesi - a norma degli Statuti - dovevano nel XIV sec. dare ogni anno un'elemosina ai frati di quel convento.

BIBL. – Statuto 1308, IV, 161. Martorelli, p. 101 ss., 144. Talleoni, I, p. 161; II, p. 209. C. Fini, Forano e il suo santuario, Recanati, 1980.

 

Forchetta (sec. XV). Soldato anconitano, il cui imprigionamento ad Osimo provocò nel 1461 scorrerie di Ancona nel nostro territorio.

BIBL. - Riformanze 1461, pp. 66 e 92.

 

Forestieri (vern. Furastieri). In caso di carestia erano cacciati da Osimo. Erano ammessi nella cittadinanza, purché di buona condotta. Non potevano acquistare beni immobili, né sposare donne di Osimo, per non far uscire le doti.

Negli Statuti la loro condotta è minuziosamente regolamentata.

BIBL. - Statuti, passim. ASCO, Riformanze, 18 aprile 1556, vol. 36, c. 36; 22 novembre 1559, vol. 37, c. 192.

 

Fornace Giuliodori (vern. Furnasce de Murandu). Nucleo abitato lungo la Via di Filottrano. Altezza m 93 s.l.m. Abitanti 93 (1991).

 

Fornaci (vern. Furnasce). Nel XIV sec. esistevano le f. dei vasi, molto importanti per il commercio cittadino.

Nel XVIII sec. il Lanfredini proibiva che vi lavorassero promiscuamente uomini e donne.

Nel sec. XIX ogni grande amministrazione terriera di Osimo aveva la sua f.

Nel 1886 sorse la società Ionna Filippucci che costruì la f. passata poi a Sisinio Fagioli (v.). Ebbe periodi di grande notorietà e floridezza; chiuse nel 1983.

Altre f. erano la Lanari e la Giardinieri.

BIBL. - Statuto 1308passim. “Sent.”, a. 1885, n. 23; 1886, n. 4; 1902, n. 51; 1903, n. 8, 23, 52. G2, p. 472, 634, 824. "Antenna", a. 1957, n. 4; 1983, n. 5; 1988, nn. 1, 2; 2000, n. 12.

 

Fornaciari (vern. Furnasciari). Operai che risultano nel sec. XVI.

V. anche Associazione dei F.

 

Forni Nel Medioevo il Comune faceva funzionare un f.

BIBL. - G3, p. 185.

 

Forno crematorio Venne scoperto nel 1950 presso il palazzo Frezzini di Piazza A. Gramsci, fu poi interrato. Potrebbe essere di età medioevale. Si tratta di una cavità rotondeggiante, ricavata nel tufo, di circa due metri di diametro e un metro e mezzo di altezza, contenente ceneri e ossa umane.

BIBL. - G3, p. 118 s.

 

Foro Si estendeva nell'area comprendente l'attuale palazzo comunale, le piazze del Comune e Boccolino. Il suo livello era 6 metri più basso dell'attuale. Nel medioevo venne chiamato plana mercati.

Due sono le citazioni del Foro osimano negli storici classici: in Livio (XLI, 27, 12), che ricorda l'esecuzione di tabernae ivi avvenuta nel 174 a. C. sotto i censori L. Fulvio Flacco e A. Postumio Albino; e in Plutarco che riferisce di Pompeo (v.) che, nell'81 a. C. vi pose una tribuna in legno, sopra la quale assunse la pretura.

Negli atti di S. Leopardo (v.) si parla di platea quae iuxta Capitolium permanebat.

Non si conoscono con certezza i monumenti che dovevano sorgere nel Foro, mentre restano ancora oggi le statue (v.) e le iscrizioni che lo ornavano.

In varie epoche emersero resti romani nell'area: ai tempi del Trivulzio (1487), all'inizio del sec. XVII (Onofri, Martorelli e P. E. Gallo), alla fine del secolo seguente (Compagnoni), nel 1912 (palazzo Guarnieri).

BIBL. - G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t. V., p. 65. Gentili, Auximum, p. 67 ss. G3, p. 144. "Antenna", a. 1987, n. 10.

 

Foro Annonario Nel 1877 si tenne nell'ex chiesa di S. Rocco.

BIBL. - G2, p. 818.

 

Foro Boario (vern. Furu Buariu). I lavori di costruzione del F. B. iniziarono nel febbraio 1886, su progetto del Fiorenzi e la direzione dell'architetto Costantino Costantini. Nel settembre caddero alcuni piloni, essendo state costruite le volte senza adatte catene.

L'inaugurazione si tenne il 21 dicembre 1888.

Nell'agosto 1915 il comando militare vi allestì un parco buoi.

Dopo lo spostamento del mercato del bestiame in Via Molino Mensa (anni Sessanta), nel 1971 si fece il progetto di trasformazione in parco pubblico, redatto da Elmo Cappannari. Nel 1984 si ristrutturò il porticato.

BIBL. – “Sent.”, a. 1884, n.94; 1885, n. 9; 1886, nn. 4, 39, 40; 1887, n. 17.G2, p. 823 ss., 905, 1010. "Antenna", a. 1957, nn. 4, 5, 6; 1966, n. 8/9; 1971, n. 5; 1973, n. 2; 1984, n. 11; 1996, n. 4; passim.

 

Foroniano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (nn.114, 139).

 

Forte malatestiano Fu fatto costruire dai Malatesta (v.) nel 1405 nel quartiere dei Vitalioni (tra palazzo Dittaiuti, Piazza Cavallerizza e S. Filippo). Dopo una decina d'anni venne demolito da una rivolta di Osimani guidati da Dittaiuto de’ Dittaiuti. Sono rimaste visibili le fondamenta nel volto situato presso l’ingresso del cortile interno del palazzo ex Leopardi Dittaiuti. Il cannone, il mortaio e le palle di pietra furono portate nel cortile del palazzo dei Priori (alcune sono oggi nell'atrio del Palazzo comunale).

BIBL. - Talleoni, II, p. 10. Gentili, Auximum, p. 66. G2, p. 285.

 

Fortuna Augusta

V. Romani, Culti.

 

Fortunato (sec. VII). Vescovo di Osimo.

BIBL. - Martorelli, p. 424. Zaccaria, p. 50 s. Compagnoni, Memorie, I, p. 148 ss., 172 ss. G. Colucci, Annali di Osimo, p. 113, in Colucci, t. V. Talleoni, I, p. 93. G3, p. 302.

 

Forum giovanile Si è formato nel 1994, per favorire la partecipazione dei giovani (dai 14 ai 25 anni) all'amministrazione della città.

BIBL. - "Antenna", a. 1994, n. 5, 12; 1995, n. 4; 1997, n. 3. “5 Torri”, a. 1994, nn. 2, 3.

 

Forza e Coraggio Società sportiva sorta nel 1908.

V. Cicloturismo.

BIBL. - Società ginnastica osimana "F. e C.", Statuto, Osimo, Quercetti, 1908. G3, p. 778.

 

Fossi

V. sotto il nome dei principali.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Fossili

V. Paleontologia.

 

Fossili linguistici

V. Appendice I.

 

Fosso (della) Cagiata Nella contrada omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.68, 80, 82, 95.

 

Fosso di Campoceraso Nella località omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.28, 38.

 

Fosso del Campo Grosso Vecchio idronimo; ubicato forse verso Passatempo.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.96.

 

Fosso Cannuccia Si trova in contrada Valle (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.1 e 2.

 

Fosso del Casone A sud-est dell'Abbadia.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.62.

 

Fosso della Chiave In contrada Abbadia.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.46.

 

Fosso del Coppo Forse ubicato a sud-est dell'abitato.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.59, 69.

 

Fosso del Corticelli Nella via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.61.

 

Fosso della Costa del Lupo Scorre in contrada Valle (v.).

 

Fosso delle Fontanelle Presso Via F. di Passatempo.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.85, 97.

 

Fosso della Fornace Vecchio idronimo, verso la contrada S. Filippo.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.19, 20, 48.

 

Fosso della Fornace del Convento Vecchio idronimo verso la contrada S. Filippo.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.20.

 

Fosso di Gaiano Nella contrada omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.38, 55, 57.

 

Fosso del Gattuccio Presso la via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.40.

 

Fosso delle Lame Presso Via F. della Lama (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.92.

 

Fosso Lame dei Cento Anni A valle del Monte della Crescia (versante nord).

 

Fosso del Mazzo In contrada M. (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.60.

 

Fosso delle Moglie Si trova nei pressi di S. Stefano.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.4, 5, 15, 16, 17.

 

Fosso del Molino Vecchio idronimo verso Campocavallo.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.101.

 

Fosso del Molino (della Torre) Presso la via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.39, 56.

 

Fosso di Montetorto In zona Villa S. Paterniano.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.22, 23, 24, 36, 49, 50.

 

Fosso di Offagna Si trova nei pressi di S. Stefano.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.4.

 

Fosso Piombone Ubicato verso S. Paterniano.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.13, 30.

 

Fosso (di) (o del) Rigo Scorre nel territorio comunale di Castelfidardo. È immissario di un altro fosso che, a sua volta, entra nell'Aspio all'altezza della confluenza col Betelico.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.61, 69, 70.

 

Fosso Rosciano

V. Rosciano, Torrente di.

 

Fosso di S. Gennaro A nord-est del capoluogo (2 km).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.43, 59, 60.

 

Fosso di S. Paterniano A sud-ovest della località omonima; arriva al Vallato attraverso la valle omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.28, 53.

 

Fosso di S. Valentino (vern. Fossu de San Valentì). Vi vennero trovati resti di una villa romana (v. Romana, Colonia).

Nel Medioevo era collegato con la Padusa (v.).

BIBL. - Talleoni, II, p. 30. Gentli, Auximum, p. 123. R. Virzì, La villa rustica di Monte Torto, Osimo 1996, p. 6 s.

 

Fosso della Sbrozzola Nei pressi della via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.44.

 

Fosso Scaricalasino

V. Scaricalasino, Rio.

 

Fosso Scaricalasino (o Scarica l'Asino). Nella località omonima a Passatempo.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.84.

 

Fosso Scarpone In località Monte Torto.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.10, 25, 37, 51.

 

Fosso Seminelli Nei pressi della fonte del Tesoro (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.42.

 

Fosso della Serpe Nei pressi della Via Castellano, dove è situata la fonte della S. (v.).

V. anche Strada della S.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.44, 45.

 

Fosso delle Settefinestre Presso la Via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.100, 103, 104, 105.

 

Fosso della Strada Antica A nord-est del capoluogo.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.43.

 

Fosso degli Striscioni Parallelo a Via Striscioni.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.10.

 

Fosso del Troscione

V. T., Rio.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.63, 71.

 

Fosso del Vaccaro Nella contrada omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.82, 83.

 

Fosso Valle In contrada Monte Torto (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.10.

 

Fosso della Valle Scorre in contrada Monte Cerno (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.2.

 

Fosso (della) Vescovara Nella località omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.77, 78, 94.

 

Fosso della Villa In contrada S. Paterniano.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.12, 27, 37, 52.

 

Fosso di Zagaglia In contrada S. Filippo.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.21, 22.

 

"Fra Bacarozzo II" Lunario ("Strenna") pubblicato dal Quercetti tra il 1871 ed almeno il 1886. Anticlericale.

BIBL. - G3, p. 805 s. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 77.

 

Frampolli, Giovanni Domenico (sec. XVIII). Ecclesiastico, studioso. Curò la prima copia manoscritta del Libro Rosso (v.).

 

Frampolli, Pasquale (Osimo, 1831-1898). Fu membro della Giunta provvisoria (1860) e della successiva Commissione comunale (v. Amministrazione del Comune), tra i fondatori della Società Nazionale, consigliere comunale e provinciale, assessore, sindaco (1867), capitano della Guardia Nazionale. Esponente della sinistra ad Osimo.

BIBL. – “Sent.”, a. 1898, n. 15; 1901, n. 1."Antenna", a. 1959, n. 10. G2, p. 769 s.

 

Francescani

V. Cappuccine; Cappuccini; Conventuali; Minori.

BIBL. - L. Spada, L'Ordine Serafico in Osimo (ms. presso BC). G. Ippoliti, Una spigolatura f., Osimo, La Picena, 1928. C. Ortolani, Santità f. picena, Pesaro, 1932. A. Severini, Insediamenti f. dal XIII al XV secolo: il caso della Custodia Anconetana (tesi, Università Macerata, 1997-98).

 

Franceschi, Antonio (Narni, sec. XVIII-sec. XIX). Ministro degli Interni della Repubblica Romana del 1798, esercitò la professione di medico ad Osimo dal 1807 al 1823. Si trasferì quindi a Macerata.

BIBL. – “Sent.”, a. 1901, n. 1. Spada, Bibliografia, s.v.

 

Franceschi Ferrucci, Caterina (Narni, 1803-Firenze, 1887). Letterata e poetessa. Fu ad Osimo dal 1808 al 1823. Ebbe F. Fuina come maestro. Fu corrispondente della Crusca. Autrice di Della educazione morale della donna italiana, Torino, 1847; Della educazione intellettuale, Torino, 1849-51; Ammaestramenti religiosi e morali ai giovani italiani, Firenze, 1877 ecc.

BIBL. - G. Leopardi, lettera del 5/6/1826. Spada, Bibliografia, s.v. A. Tappa, Onoranze rese il XIII settembre 1891 alla memoria di L. C. Farini, M. Bufalini, C. F. F., A. Saffi, a cura del Comune di Osimo, Osimo, Rossi, 1891. “Sent.”, a. 1901, n. 1. “Le Cinque Torri”, a. 1925, n. VI. "Antenna", a. 1957, n. 4.

 

Francesco Catalano (Osimo, sec. XIII-1306). Frate Conventuale, beato; illustre per virtù e prodigi.

BIBL. - Righini, Prov. Ord. Min. Conv., Roma, 1771, p. 22. E. Ricotti, Il convento e la chiesa di S. Francesco di Assisi (…) in Osimo, Osimo, 1966, p. 43. G3, p. 593.

 

Francesco d'Assisi, S. (vern. San Francescu). (Assisi, ca. 1182-Assisi, 1226). Effettuò due visite ad Osimo. La prima risale al 1215, quando proveniva da Fabriano ed era diretto ad Ancona, per imbarcarsi per l'Oriente. Ricevette ogni onore e trenta osimani lo seguirono. Presso Forano (v.) si dice che facesse scaturire una fonte.

Nel 1220, di ritorno dalla Palestina, si colloca l'episodio osimano della pecora, che per tradizione si svolse presso la chiesa del Crocifisso, in Via Roncisvalle. S. F. acquistò l'animale per compassione e per aver visto in esso il simbolo di Cristo.

BIBL. - Martorelli, p. 101 s. L. Wadding, Ann. Minor., Roma, 1731, 1, p. 234. Compagnoni, Memorie, II, p. 142 ss. Tommaso da Celano, S. F. Assis. Vita, Roma, 1806, XXVIII, p. 64. Talleoni, I, p. 161, 241 ss. G2, p. 250 ss.

 

Francesco da Osimo (Jesi, 1718-Osimo). De Magistris. Cappuccino. Provinciale. Fu per 18 anni ad Osimo. Autore di "Lettera teologico-morale (...)", Loreto, 1786. Lasciò vari manoscritti di teologia, filosofia ecc.

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, s.v. Spada, Bibliografia, s.v. Spada, Ordine Serafico, p. 531 ss.

 

Francesco di Pedulo (Osimo-1290). Monaco silvestrino. Assistette il vescovo Giovanni Uguccione (v.) durante una malattia.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, p. 70, n.20. G3, p. 593.

 

Francese, Occupazione a) Prima o. - Durò 19 mesi, dal 6 gennaio 1798 al 6 agosto 1799. Già il 20 febbraio 1797 due commissari erano venuti da Ancona a prelevare gli argenti delle chiese. Iniziarono quindi le richieste di contribuzione (v.). Fu costituito un governo provvisorio (presidente e 9 consiglieri), contro il quale alcuni giacobini il 6 novembre organizzarono invano un colpo di mano. Un tentativo di forzare la Porta delle Grazie venne compiuto il 2 gennaio 1798, anche questo non andato ad effetto. La sera del 6 gennaio, dopo trattative col generale Desolles ad Ancona, un distaccamento francese entrava pacificamente ad Osimo con un commissario civile, che si stabiliva in palazzo Simonetti. Venne formata la Reale Cesarea Pontificia Reggenza, dopo le dimissioni di quella pontificia, e si innalzò l'albero della libertà (v.) in Via dell'Antica Rocca. Si occupò il convento di S. Marco, tutti i beni della S. Casa, delle Opere Pie e degli enti ecclesiastici. Si diffidò il vescovo a nominare il suo successore. A Pasqua (8 aprile) si stabilì un calmiere per i prezzi. Osimo fu capoluogo del secondo cantone del secondo distretto del Dipartimento del Musone. Si obbligarono gli insegnanti a giurare odio al papato e fedeltà alla Repubblica Romana. Il Vescovado venne depredato e il vescovo Calcagnini invitato ad andarsene (maggio). Nel giugno 1799 si ebbero episodi di brigantaggio (v. Briganti) e di insorgenza (v. Insorgenti). Il 6 agosto Osimo venne liberata dai Francesi da nutriti gruppi di contadini (v. Restaurazione).

b) Seconda o. - Nel marzo 1805 furono "epurati"t; i quattro della Reggenza del 1799 ed iniziarono i dispetti e le derisioni nei confronti dei nobili da parte dei Monsù e Monsuncelli (v.). A capo dei nobili ammiratori dei Francesi c'era Cesare Gallo (v.). Il passaggio dal governo pontificio a quello francese avvenne l'11 maggio 1808. Il 28 luglio il vicerè Beauharnais (v.) visitò Osimo, il 1° settembre fu la volta del re di Napoli, Gioacchino Murat (v.). Nel 1810 furono soppressi gli ordini religiosi (Clarisse, Cappuccine, Benedettine, Minori, Conventuali, Domenicani, Agostiniani, Silvestrini, Filippini e Cappuccini). Al vescovo Castiglioni (v.) vennero tolte tutte le rendite, al clero venne imposto il giuramento di fedeltà. Gli Osimani si mostravano renitenti alla leva, mentre crescevano i gravami fiscali e le arroganze dei rivoluzionari. La permanenza ad Osimo della guarnigione napoletana non lasciò un bel ricordo. Il 30 gennaio 1814 il Murat ripassò per Osimo; il 12 febbraio furono abbassate le insegne francesi e si ebbe il governo provvisorio di Gioacchino, re delle Due Sicilie. Il 14 maggio Pio VII, provenendo da Ancona, passò per Osimo diretto a Loreto. Durante i "Cento Giorni" di Napoleone, il Murat il 18 marzo 1815 ripassò per la terza volta per Osimo, diretto ad Ancona, da dove ritornò ad Osimo il giorno dopo, per andare a Rimini. Il 3 giugno 1815 truppe austriache passarono per Osimo. Il 5 luglio iniziò la Seconda Restaurazione (v.).

BIBL. - Talleoni, II, p. 250 ss. Gallo, Giornale. M. Pinori, Storia di Osimo, inedita. G2, p. 511 s., 549 ss. R. Maggiori, Osimo nel periodo del regno italico (tesi, Università di Urbino, 1969/70). C. Grillantini, Echi della prima occupazione francese, in Rendiconti dell'IMSLA, Ancona, 1971. R. Vicarelli, Ripercussioni dell'occupazione francese in Italia attraverso un epistolario inedito (tesi, Università di Urbino, 1972/73). Grillantini, Uomini, p. 382 ss. Anselmi, Contadini marchigiani, p. 288 ss.

 

Franchi Nel 754 il papa Stefano II ottiene la promessa di protezione contro i Longobardi dal re franco Pipino; nel 756 Pipino costringe Astolfo a restituire al papa la Pentapoli (Donazione di Pipino), che assieme al ducato di Roma costituirà lo Stato della Chiesa.

Lo stesso anno Desiderio è ancora in possesso di Osimo, Ancona e Numana, ma papa Adriano I riesce, ancor prima dell'intervento di Carlo Magno, ad ottenere la sottomissione di queste terre (773).

BIBL. - Martorelli, p. 31 (con bibl.). Ciacconio, I, c.546, a. 773. Liber Pontificalis, I. Cod. Carol., ep. XI. G2, p. 144 ss.

 

Francia

V. Bretoni; Franchi; Francese, Occupazione; Passaggi di truppe.

 

Francia, Francesco (detto il Raibolini) (Bologna, 1450-1517). Pittore, orafo. Si dedicò alla pittura dal 1487. Di arte non molto varia, ma limpida e serena. Dopo il 1506 divenne più stanco e schematico. Autore della Madonna con bambino al Palazzo Campana (v. anche Collegio Campana).

BIBL. – Loretani, Guida, p. 76.

 

Franciolini, Famiglia F. di Jesi, nel Cinquecento fu proprietaria di Montegallo (v.).

 

Franciosi, Ernesto (-Repubblica S. Marino, 1954). Frate Conventuale, più volte Provinciale, insegnante di Filosofia al Liceo Classico Campana (anni Trenta). Autore di Vita di S. Giuseppe da Copertino dell'ordine dei minori conventuali, Recanati, 1925.

BIBL. – E. Ricotti, Il convento e la chiesa di S. Francesco d’Assisi (…) in Osimo, Osimo, 1966, p. 50.

 

Franco, Battista (detto Semolei) (Venezia, ca. 1498-Venezia, 1561). Detto anche Battistino De Franchis, pittore e incisore. Trasse incisioni da opere del Michelangelo e del Raffello. Sue opere sono a Roma e Firenze. È autore del polittico in 14 tavole del 1547 (episodi evangelici e santi) conservato presso il Museo diocesano.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, p. 548 s. Talleoni, II, p. 111, 125. A. R. Baleani, Le 14 tavolette di Battista Franco (tesi, Università di Urbino, 1966/67). L. Gumiero, B. F. (tesi, Università di Padova, 1968/69). G2, p. 355. P. Cantori, Il Museo Diocesano di Osimo nella chiesa di S. Giovanni Battista, (tesi, Università di Macerata, 1975/76). Loretani, Guida, p. 50 s.

 

Frati

V. Ordini religiosi.

 

Frati, Monticello dei (vern. Muntiscellu di fradi). Altura (m 160) a nord-est della collina di Osimo, già detto Monte dei Cipressi. Nel 1950 vi venne scoperta una sepoltura eneolitica (v. Preistoria).

Figura nei possedimenti della Chiesa di Ravenna (secc. IX-X). Nel XIV sec. vi sorgeva la chiesa di S. Maria del M. (v.).

Nel 1487 vi si attestò il Trivulzio (v.) nell'assedio di Osimo contro Boccolino.

Vi si svolsero delle imboscate nel 1799 da parte di briganti, per cui si tolsero tutti i cipressi che vi erano piantati.

Dopo il 1870 i Cappuccini (v.) vi costruirono un convento ed una chiesa, e vi rimasero fino al 1898.

Nel luglio 1944 l'altura fu contesa tra tedeschi e polacchi.

BIBL. - Codice Bavaro, n.148. Talleoni, I, p. 105. G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890, p. 10. G2, pp. 191, 532.

 

Fratte, Le

V. Romani, Centri.

BIBL. - Talleoni, I, p. 143.

 

Fregonara Gallo, Ida (Novara, 1893-Osimo, 1985). Fu molto attiva nel campo assistenziale; il suo nome è legato alla creazione di un sanatorio da parte dello SMOM, alla donazione della sede per l'Opera Maternità e Infanzia (v.) e alla fondazione dell'Istituto M. Gallo per la gestione di un asilo infantile e di una scuola di lavori femminili.

BIBL. - "Antenna", a. 1985, n. 8/9. Egidi, Assistenza, p. 147.

 

Fresidia, Gens Si ricordano N. Fresidius Thymelicus, figlio di Caecilia Felicita (CIL IX, 5871) e un N. Fresidius Florentinus, marito di Fresidia Successa e padre di N. Fresidius Florentinus (CIL IX, 5847: lapide esposta al Museo Diocesano (v.)).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 38.

 

Frezzini, Andrea (1770-1838). Municipale del 1798, carbonaro nel 1820.

V. anche Carboneria.

BIBL. - G2, p. 522.

 

Frezzini, Filippo (Osimo, 1825-1875). Uno degli Anziani dell'ultima amministrazione pontificia di Osimo. Autore di Cronaca osimana dal 1849 al 1860 (...) con appendice (1861-75), Osimo, Rossi, 1898 (a cura di Cesare Romiti).

 

Frezzini, Leopoldo (Osimo, 1860-Guardea (TR), 1899). Autore di Monte Cerno e Castel Baldo, Rocca S. Casciano, 1880. Nel 1882 si trasferì a Roma, dove entrò nell’Accademia Ecclesiastica e fu nominato da Leone XIII cameriere segreto di cappa e spada.

BIBL. – “Sent.”, a. 1899, n. 21.

 

Frezzini, Luigi (Osimo, 1864-Osimo, 1948). Giurista ed amministratore. Fu presidente onorario di Corte d'Appello, consigliere provinciale, membro di diverse organizzazioni.

Pubblicò tra l'altro: Sull'abolizione delle servitù di pascolo, legnatico e simili (...), Castelplanio, 1889; La guida del sindaco, Roma, 1897; L'esecuzione dei giudicati contro le pubbliche amministrazioni, Roma, 1897; Evoluzioni economiche e riforme politiche, Roma, 1898; Il problema burocratico in Italia, Roma, 1901; Amnistie, indulti e grazie, Roma, 1901; La riforma dell'amministrazione pubblica in Italia, Osimo, Scarponi, 1919 e Torino, 1923 e 1924.

BIBL. - G2, p. 988 s. G3, p. 687.

 

"Frittata, La" Numero unico, ma uscito tre volte nel 1919, umoristico.

BIBL. - G3, p. 804. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 75.

 

Frittate (vern. Frittade). Denominazione della scampagnata tradizionale del martedì dopo Pasqua, con libagioni e balli.

BIBL. - G2, p. 738 s.

 

Frituriano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.133).

 

Frontini, Vincenzo (Osimo, 1773-Roma, 1841). Frate minore, missionario in Medio Oriente, India, Cina e nelle Filippine.

BIBL. – Luigi da Fabriano, Cenni cronologico-biografici della Osservante Provincia Picena, Quaracchi, 1886. L. Poggi, Viaggi e patimenti del P. Rev. Fra V. d’Osimo Minore Osservante in Terra Santa e Cina, in "Picenum Seraphicum", Treia, 1916. G2, p. 577 s., 867.

 

"Frusta, La" Numero unico (Osimo, Bettini, 22 maggio 1911), a cura della locale sezione repubblicana. Antimonarchico e anticlericale.

BIBL. - G3, p. 800. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 71.

 

Frutta

V. Censimento Agricoltura 1990.

 

FUCI (vern. Fusci) (Federazione Universitaria Cattolica Italiana). Venne aperta nel 1952 per iniziativa di don Giuseppe Geronzi.

BIBL. – “Antenna”, a. 1959, n. 6. G2, p. 1021.

 

Fuina, Francesco (Osimo, 1783-1832). Insegnante di Eloquenza al Campana, membro di molte accademie (Arcadia, Assorbiti di Urbino, Catenati di Macerata, Risorgenti e Aletofili di Osimo).

Autore di Quaderni, con saggi letterari e tracce di lezioni, per gli anni dal 1818 al 1831 (ms. presso BC); di Elogio funebre di T. M. Ascensi, Ancona, 1829; di Elogio funebre per le solenni esequie del card.Giovanni Castiglioni, Ancona, 1815; di Elogio funebre del card.Carlo Andrea Pelagallo, Ancona, 1822. .Diversi mss. di poesie sono in BC.

BIBL. - Talleoni, II, p. 258. Spada, Bibliografia, s.v. “Sent.”, a. 1901, n. 1. G2, p. 568.

 

Funari Operai che risultano nel sec. XVI.

BIBL. - Camerlengato 19 agosto 1569.

 

Funerali (vern. Murtori). Medioevo - Gli Statuti proibivano di radersi i capelli, che la moglie del defunto o altre donne seguissero il f., di fare discorsi sul cadavere, di strapparsi le vesti di dosso, di togliersi il cappuccio, di gridare e graffiarsi.

Inoltre dettano disposizioni sul banchetto funebre e le offerte da dare alla chiesa.

Età moderna - Per i funerali di inizio Ottocento, cfr. Anselmi, Contadini marchigiani, p. 292 ss.

Il primo autotrasporto funebre si ebbe nel 1921.

BIBL. – Statuto post 1314, III, coll. VI, 12-15. G2, p. 827.

 

Furba, Contrada Detta anche del Turricchio (v. Chiesa di S. Giovanni del T.) e Montis Ravani.

BIBL. - Massaccesi, p. 63.

 

Fuschini, Francesco (sec. XIX). Dottore, maestro della massoneria (v.), a fine secolo.

BIBL. – G2, p. 803.

 

Fuscione Contrada ad ovest di Osimo.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.29.

 

G

 

Gabelle Nel medioevo consistevano in: estimo (terreni e fabbricati), focatico (famiglia), multe (processi), dogana (merci introdotte in città), affitto di pascoli.

Nei secc. XV e XVI l'appalto delle g. era assegnato ad alcune famiglie: nel 1446, 1456 e 1461 i Leopardi avevano quelli delle biade, della dogana e del vino; nel 1545 un Martorelli quello del macello e del pane venale; nel 1550 un Sinibaldi quello delle olive; nel 1554 un Pranzoni quello del macello ecc.

Nel sec. XVIII vi erano quelle del grano (1500-1700 scudi l'anno), granoturco, orzo, mosto, foglietta (300 scudi l'anno), carni (200-250 scudi l'anno), pesce.

BIBL. - G2, p. 545. G3, p. 188 n.2. C. Curina, Il danno dato, le gabelle della dogana, il macello, la cenciaria in Osimo tra la fine del ‘400 e i primi del ‘500: testimonianze dei trasatti, in “Quaderni di filologia e lingue romanze”, Università di Macerata, 3.a serie, 13, 1998.

 

Gabinetti pubblici Prima della loro esistenza (metà sec. XIX), e anche dopo (fino al 1880), si frequentavano i vicoli (Martorelli, Leon di Schiavo), il cortile del palazzo comunale, le vie (Cassero, Piazzanova), o si gettava dalle finestre.

BIBL. – “Antenna”, a. 1957, nn. 2, 8; 1999, n. 1; passim. G2, p. 712 s.

 

Gabinetto di Lettura Fu aperto nel 1843 su iniziativa del tipografo Aureli di Pesaro a mezzo di Fiorenzo De Angelis. La sede confinava con la case di Andrea Bonfigli. I primi 43 soci furono i liberali che lavoreranno per l'Unità d'Italia. È considerato il padre del Chi fa fa (v.).

BIBL. – G2, p. 619.

 

Gabinetto di Storia Naturale Fu ospitato nel corpo di fabbrica fatto costruire al Campana dal Lanfredini (sec. XVIII).

BIBL. - G2, p. 472.

 

Gabrielli, Alberto (Firenze, 1893-Osimo, 1981). Autore di diversi drammi, composti tra il 1936 ed il 1977 (Rodolfo Valentino, Roma, 1936; Penitenziario, 1940; A piedi nudi, Roma, 1942 ecc.) e di poesie (Barche senza timone, Recanati, 1977). Fu anche attore e capocomico. Il dramma Caterina (1936) venne rappresentato al teatro di Osimo nel 1983.

BIBL. - "Antenna", a. 1978, n. 6/7; 1982, nn. 5, 6, 8/9; 1983, n. 4; 1993, n. 3; 1995, n. 11. “5 Torri”, a. 1981, n. 5.

 

Gabrielli, Filandro (seconda metà sec. XIX). Mazziniano ad Osimo.

BIBL. – G2, p. 792.

 

GAD

V. Filodrammatiche.

 

Gagliardi, Bernardino (Piano di Sotto (Città di Castello), 1609-Perugia, 1660). Pittore, decoratore eclettico. Autore di una pala (Strage degli innocenti) nella chiesa di S. Pietro (v.) e di una tela in S. Silvestro (S. Omobono) (v.). Sue opere sono anche in chiese di Roma, Perugia, Città di Castello.

 

Gaiano (o Gagliano). Contrada a sud-ovest di Monte S. Pietro, percorsa dalla via (v.) e dal fosso (v.) omonimi.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.39, 56.

 

Gaivano, Giacomo da (sec. XV). Fu mandato da papa Eugenio IV contro Francesco Sforza (v.) ad Osimo. Si acquartierò al campo del Vaccaro (presso S. Sabino).

BIBL. - Martorelli, p. 282 s. G2, pp. 182, 298.

 

Galamini, Agostino (Brisighella, 1552-Osimo, 1639). Cardinale, vescovo di Osimo (1620-39). Domenicano, era stato inquisitore in diverse città, commissario del S. Uffizio, maestro dei sacri palazzi, ministro generale del suo Ordine, vescovo di Loreto e Recanati, cardinale di Aracoeli.

Ampliò l'episcopio verso il giardino, innalzò la torretta, costruì il palazzo della Curia e la cappella dell'episcopio; fece fare un nuovo organo alla Cattedrale da Paolo Dieghi. Abbassò il piano della piazzetta dell'episcopio; rinnovò le scalinate al Battistero e al Duomo.

Nel 1621 e 1623 era tra i cardinali papabili. Aprì un orfanotrofio (1625). Nel 1628-29 fece costruire il Fonte battesimale e il soffitto a cassettoni (v. Battistero). Consacrò la città di Osimo alla Vergine del Rosario, in onore della quale fece eseguire varie opere d’arte. Istituì l’opera pia dei Poveri S. Tommaso da Villanova.

Fu sepolto nella chiesa di S. Marco.

BIBL. - Paolo da Scio, Vita del cardinale Galamini, Biblioteca Classense, Miscellanea XXIII. Martorelli, p. 430. Eggs, Purpura docta, Monaco, 1714. A. Ciacconio, Vitae et res gestae Pontif. Roman. Et S.R.E. Cardinalium, Roma, 1677, col.428 s. Zaccaria, p. 110 ss. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 247-259. Talleoni, I, p. 239; II, p. 150, 164 ss. (con bibl.), 168 s., 172. Ravaglia, Papi e cardinali romagnoli, Forlì, 1939, p. 33. Mei Gentilucci R., Il domenicano A. G. vescovo d’Osimo (tesi, Università Roma, 1951). G2, p. 410 ss. C. Borghi, Un Vescovo aperto in tempo di Controriforma - Il cardinale A. G. (1620-1639) (tesi, Università di Urbino, 1973/74).

 

Galli Senoni Verso la metà del IV sec. a. C., i G. S., già attestatisi nel Piceno settentrionale fino al fiume Esino, sconfinarono nella valle del Musone, stabilendosi in due villaggi: S. Paolina (v.) e S. Filippo (v.), le cui rispettive necropoli hanno dato testimonianze notevoli (IV-III sec. a. C.). I colli di Osimo costituirono quindi un baluardo per i Piceni in opposizione all'invasione gallica. Nel 295 i G. furono sconfitti a Sentinum (Sassoferrato) dai Romani, che, dopo la vittoria di Ascoli del 268, assoggettarono definitivamente il Piceno. Il materiale gallico è conservato al Museo Archeologico di Ancona.

BIBL. - Talleoni, I, p. 17, 77, 105. Gentili, Osimo nell’antichità, p. 18. G2, p. 61 s.

 

Gallo Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.152).

 

Gallo, Antonio Maria (Osimo, 1553-Roma, 1620). Vescovo di Osimo (1591-1620), cardinale. Era stato tesoriere segreto di Sisto V, protonotario apostolico (1586) e arcivescovo di Perugia, oltre a tenere diversi altri incarichi.

Fece completare il campanile della Cattedrale; ordinò di tenere i libri di Battesimo, Matrimonio e Morte; dedicò la Cattedrale anche a S. Tecla; si occupò di migliorare il Seminario (v.).

Ricevuti altri incarichi (fu nominato vescovo di Ostia e Velletri e prefetto), si allontanò da Osimo e morì a Roma.

Autore di Constitutiones et Decreta habita in Synodo Dioecesana Auximana anno 1593, Perugia, 1594.

Una lapide a lui dedicata si trova all'interno del palazzo Campana, portatavi dal Compagnoni.

BIBL. - Pastor, Storia dei Papi, v. X, p. 168. Martorelli, p. 430 s. Lancellotti, Memorie, s.v. Zaccaria, p. 109 s. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 195-246. Colucci, V, p. 46 ss. Talleoni, I, p. 57, 152, 238; II, p. 138, 141 ss., 242 ss. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 392 ss. C. Caldari Giovannelli, Il cardinale A. M. G. a Loreto e Osimo, in Le arti nelle Marche al tempo di Sisto V, a cura di P. Dal Poggetto, Milano, 1992, p. 85 ss. M. Trionfi Honorati, Mobili di committenza G., in Le arti nelle Marche al tempo di Sisto V, a cura di P. Dal Poggetto, Milano, 1992, p. 100 s.

 

Gallo, Battistino (Carpi, sec. XV-XVI). Si trasferì ad Osimo verso il 1490. Fu per tradizione un armaiolo. I suoi figli furono aromatarii (farmacisti). Volendo costruire nel luogo ove sorgeva la casa di Boccolino (v.), ne fu impedito.

BIBL. - Riformanze, 2 luglio 1502. F. Guarnieri, Miscuglio A, pp. 88, 172, 206; Miscuglio B, pp. 110, 191. Compagnoni, Memorie, IV, p. 196. Talleoni, II, p. 53, 73, 123. G2, p. 332.

 

Gallo, Cesare (Osimo, 1776-1851). Studiò al Campana, aderì a varie accademie (Arcadia, Catenati di Macerata, Risorgenti e Aletofili di Osimo). Condusse una vita prodiga e godereccia. Nel 1803 entrò nella vita pubblica. Nel 1816 si impiegò come preposto al Bollo a Macerata. Con le sue conoscenze riuscì ad ottenere favori per Osimo.

Fin dal 1808 si era iscritto alla Carboneria a Milano; era anche aderente alla Loggia massonica Gioseffina di Milano, di rito scozzese. Nel 1817 partecipò al tentativo non riuscito di insurrezione a Macerata (23-24 giugno); venne poi arrestato a Fiastra, rinchiuso in Castel S. Angelo, condannato alla pena capitale, commutata in ergastolo. Fu trasferito quindi a S. Leo e dopo tre anni a Civita Castellana. Amnistiato nel 1831, tornò ad Osimo, dove cambiò idee politiche e religiose.

Ha composto un Diario inedito (1814-17), ora conservato presso la BC. Autore di Giornale di fatti e detti relativi al cambiamento di Governo accaduto o supposto in questi paesi dopo la notizia del concordato 25 gennaio 1813, Osimo, Rossi, 1898 (a cura di C. Romiti).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. E. Del Cervo, Cospirazioni romane, Roma, 1899. “Sent.”, a. 1901, n. 1. C. Romiti, La prigionia di C. G., in "Rivista marchigiana", 1909. G. Canalini, La prigionia di C. G. e l'insurrezione del 1817 (tesi). G2, p. 584 ss. C. Baldari, C. G. patriota osimano (1776-1851) (tesi, Università di Urbino, 1971/72).

 

Gallo, Ercole (Osimo, 1568-sec. XVII). Figlio di Gian Francesco. Podestà di Ascoli, lettore di diritto ad Osimo. Redasse la descrizione di Osimo, premessa all'opera del padre. Si interessò anche di astrologia.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, s.v. Talleoni, I, p. VIII, 46; II, p. 150. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 374.

 

Gallo, Fabio (Osimo,1554-1615). Figlio di Gian Francesco, fu colonnello generale della Repubblica di Venezia. Morì combattendo presso Trieste. Si dilettò di astrologia. Pubblicò le Regole di squadroni di fanteria, Venezia, 1620.

BIBL. - Martorelli, p. 446. Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, III, s.v. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 374.

 

Gallo, Famiglia F. venuta da Carpi ad Osimo nel XV sec. ed aggregata alla nobiltà. Nel 1537 un breve di Paolo III li autorizzò a riedificare il castello di Montegallo (v.). Il Comune conferì loro il privilegio di essere sempre inclusi nel rango dei gonfalonieri (v.). Commissionarono delle tele all'Antonozzi (v.). L'estimo in scudi delle sue proprietà nel 1801 era di 20.366 scudi, oltre Montegallo.

BIBL. – Genealogia, in AG, busta 25, n. 3. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Martorelli, p. 446. Compagnoni, Memorie, IV, p. 196 s. Talleoni, I, p. 103, 239; II, p. 141, 242. G2, p. 186, 538. B. Bracaccini, L'Azienda G. di Osimo: indagine su una proprietà rurale marchigiana nella seconda metà dell'800 (tesi, Università di Macerata, 1973/74).

 

Gallo, Giacomo (Osimo, 1807-1881). Patriarca di Costantinopoli (1878), vice-camerlengo.

BIBL. - G2, p. 868.

 

Gallo, Giacomo (Osimo, 1852-1927). Balì di Malta. Filodrammatico.

 

Gallo, Gian Francesco (Osimo, 1530-1611). Letterato, studioso di archeologia e giurista. Rimasto vedovo, divenne poi protonotario apostolico. Compose La vera interpretazione delle lettere, che sono nell'antichissima base, che al presente si trovano nella Città d'Osimo (Ancona, 1615). Fu podestà di Offida, commissario di Sassoferrato, capitano di Todi, luogotenente del governatore di Roma, governatore di Imola, luogotenente di Romagna.

BIBL. - Martorelli, p. 43 ss., 446. Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, III, s.v. Talleoni, I, p. VIII. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 371.

 

Gallo, Giovanni Battista (Osimo, 1846-1924). Pittore, garibaldino. Autore della tela rappresentante il Guarnieri (v.) che consegna la bandiera turca allo Spada (conservata in Comune), di quattro ritratti in Biblioteca Comunale, di una tela presso la chiesa di S. Paterniano. Fu soprattutto ritrattista (F. Scortichini, Francesco Fiorenzi ecc.). Dipinse inoltre Ritratto del padre guardiano (1881), Il regalo del nonno (1884), Frate Elia che salva la vita a Garibaldi a Calatafimi (ultimo lavoro).

BIBL. – “Sent.”, a. 1885, n. 64; 1892, n. 52; 1900, n. 9; 1904, n. 42. G2, p. 846, 927 s. Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Milano, 1975, s.v. Claudi, Dizionario, s. v. “Antenna”, a. 1997, n. 12. Mariano, Opere d’arte, p. 59.

 

Gallo, Giulio (-1749).

V. Opera Pia Gallo.

BIBL. - Talleoni, I, p. 153.

 

Gallo, Luigi (Osimo, sec. XVII-1657). Vescovo di Ancona (1622-57). Restaurò il duomo di Ancona e compì molte altre opere in quella città.

BIBL. - Martorelli, p. 446. G2, p. 449.

 

Gallo, Maria Cleofe (Osimo-1752). Donna virtuosa. Per penitenza si appendeva al soffitto e vi rimaneva a lungo.

BIBL. - G2, p. 486.

 

Gallo, Massimiliano (Osimo, 1734-1806). Arciprete e canonico della Cattedrale. Lasciò 400 scudi per la ricostituzione del fondo del Monte di Pietà di Osimo dopo il saccheggio del 1797.

BIBL. – G2, p. 517. Egidi, Assistenza, p. 14 s.

 

Gallo, Muzio (Osimo, 1721-1801). Cardinale. Già governatore di diverse città, vescovo di Viterbo e Tuscania dal 1785.

BIBL. - T. Zenobi, Orazione per la porpora di M. G., Osimo, Quercetti, 1785. Talleoni, II, p. 242 ss. G2, p. 506 s. (con bibl.). G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, vol. III, t. I, p. 228 ss., Viterbo 1969.

 

Gallo, Muzio (Osimo, 1883-Merano, 1924). Pilota di auto e di aerei, polisportivo. Nel marzo 1908 vinse le coppe Città di Verona e Sforni. Fu anche pilota della KKK.

Nel 1923 fu segretario del Fascio di Osimo.

V. Aerei.

BIBL. - "Sent.", a. 1908, n. 12; 1911, n. 28; 1913, nn. 20, 33; 1916, n. 34. G2, p. 889. G3, p. 523, 778.

 

Gallo, Paolo Emilio (Osimo, sec. XVII). Figlio di Gian Francesco, vicario di Ascoli, luogotenente di Loreto. Autore di manoscritti storici; pubblicò il Tractatus de exceptionibus, Venezia, 1619. Compose il Breve discorso dell'antichissima città di Osimo, cavato dalla Storia, fatta da P. E. G. inserito in G. Lauro, Eroico splendore, Roma, 1639.

BIBL. - Martorelli, p. 421, 446. Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, s.v. Talleoni, I, p. VII s., 69. Spada, Bibliografia, s.v. Gentili, Auximum, p. 8. G2, p. 375.

 

Gallo, Pietro (Osimo, 1888-1969). (detto Piero). Fu ultimo sindaco e primo podestà fascista di Osimo dal 1924 al 1929, dopo il commissario Masaniello Roversi (v.).

BIBL. - G2, p. 926.

 

Gallo, Traiano (Osimo, sec. XVI). Dottore in legge. Fu luogotenente a Perugia, Ascoli e Romagna; giudice a Mirandola e governatore di Visso. Ebbe anche incarichi da Gregorio XIII e Sisto V.

BIBL. - Martorelli, p. 430, 446. Lancellotti, Memorie, s.v. G2, p. 375.

 

Gallotti, Giovan Battista (Arcevia, 1570-1641). Artista al quale il Sarti commissionò (1629-30) la decorazione della fascia sottostante il soffitto del Battistero (v.).

 

Gambini, Cesare (Osimo, 1861-Osimo, 1927). Avvocato, Sindaco di Osimo, membro della Banca Cattolica ed altri Istituti. Fece costruire l'impianto idroelettrico di Sambucheto (v. Elettricità). Morì suicida.

BIBL. - G2, p. 933.

 

Gambini, Giulio (sec. XX). Segretario politico del Fascio di Osimo (1924 e 1934).

BIBL. - G3, p. 523.

 

Garibaldi, Giuseppe (vern. Caribaldi). (Nizza, 1807-Caprera, 1882). Generale ed uomo politico. Alla sua morte si deliberò il concorso di spesa per il monumento a Roma, una lapide in sala consiliare (testo del Cerquetti (v.)), una lapide sotto le logge (deliberata dalla sinistra). Si fece anche un corteo, promosso dall'apposito Comitato, dove parlarono Giuseppe Cavallini, Giosuè Cecconi (v.), Giuseppe Ionna e Giuseppe Magnoni.

BIBL. - Onoranze a G. G. e agli Osimani morti nelle patrie battaglie, Osimo, Rossi, 1883. G2, p. 800.

 

Garibaldini osimani

BIBL. - Grillantini, Uomini, p. 433.

 

"Garofano bianco, Il" Numero unico del 1 maggio 1921, a cura della locale sezione del Partito Popolare, in occasione della campagna elettorale.

BIBL. - G3, p. 801. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 72.

 

Garzoni, Famiglia Si ricorda Girolamo G. (v.).

BIBL. – Genealogia, in AG, busta 26, n. 72.

 

Garzoni, Girolamo (Osimo, ca. 1543 - post 1584). Giurista. Nel 1575 redasse le leggi municipali di Gradisca. Nel 1580 era uditore di Rota a Ferrara. Pubblicò De Foeminis ad feuda recipiendis vel non, Francoforte, 1579, Apologia pro se ipso, Ferrara, 1580, De laude meri juris, Bologna, 1581, inseriti in Tractatus universi juris, Venezia, 1584.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Martorelli, p. 446. Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, s.v. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 372 s.

 

Gattara Denominazione locale della contrada e della via Roncisvalle (v.).

 

Gattari, Filippo (1833-1904). Frate conventuale. Autore di Vita di S. Giuseppe da Copertino (...), Osimo, Rossi, 1898.

 

Gatto, Rita (Osimo, 1917-Osimo, 1971). Monaca cappuccina (suor Maria Chiara dell’Eucaristia), vissuta nel monastero dell’Addolorata di Osimo, deceduta in concetto di santità.

BIBL. – P. Francesco Maria da S. Marino, Suor Maria Chiara dell’Eucaristia Monaca cappuccina vittima di carità, Osimo, 1989 (2.a ediz.).

 

Gattuccio (vern. Gattucciu). Contrada nella periferia sudoccidentale di Osimo. Nel Medioevo si chiamava Fundus Varianus, ma nel 1365 era detta già G. Vi era la chiesa di S. Lorenzo (v.), da cui il nome di Borgo S. L. (v.).

V. anche Fonte e Fosso del G.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, p. 146. Toponimi catastali, foglio n.56.

 

Gaudenti, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33.

 

Gavotte Altro nome delle Poverelle di S. Caterina (v.). Questa denominazione può derivare dal veneziano gavoto, che significa “Domenicano di stretta osservanza”, formato dal nome del beato Giacomo Salmonio dalla Cava.

BIBL. – G. Boerio, Dizionario del dialetto veneziano, Venezia, 1856, s. v.

 

Gelso Nel sec. XIX ne venne potenziata la coltivazione. Tra il 1852 ed il 1853 si rinnovarono tutte le piantagioni di g. nelle circonvallazioni settentrionali, che risalivano al Bichi.

BIBL. - G2, p. 634, 677.

 

Gemellaggi Ne vennero fatti con i centri di Armstrong (Argentina) (v.) e Copertino (v.), e tra la Basilica di S. Giuseppe da Copertino e la chiesa francescana di Varsavia (1993).

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 10; 1992, nn. 4, 8/9; 1993, n.10; 1994, nn. 4, 5. “5 Torri”, a. 1991, nn. 1, 4, 5; 1992, n. 2; 1994, n. 1.

 

Gemellus, C. Tamudius

V. Tamudia, Gens.

 

Gemina e Gemino Toponimi citati nel Codice Bavaro (nn.127 e 123).

 

Genealogie Restano manoscritte presso l'Archivio Guarnieri le Notizie ed alberi genealogici di oltre 100 famiglie osimane di Aurelio Guarnieri Ottoni (v.).

Giosuè Cecconi (v.) redasse alcune g. di famiglie osimane (Sinibaldi, Simonetti, Briganti-Bellini).

Vincenzo Buttari Caccianemici (v.) stilò la g. di S. Silvestro Gozzolini.

 

Genii

V. Romani, Culti.

 

Gennari, Fratelli Benedetto (Cento, 1633-Bologna, 1705) e Cesare (Cento, 1637-Bologna, 1688), pittori, nipoti del Guercino. Il primo lavorò anche in Francia ed in Inghilterra (ritratti degli Stuart). A loro è attribuita la tela raffigurante S. Leopardo che innalza la croce esposta in Cattedrale (v.).

 

Gentile Vescovo di Osimo (ca. 1177-1205). Arrivò ad Osimo nel 1170 come suddiacono, inviato da Alessandro III, per ristabilire i diritti del monastero di S. Clemente di Casauria su alcuni terreni osimani. Nel 1177 è vescovo di Osimo, presente a Venezia al seguito dello stesso papa, per la pace col Barbarossa. Partecipa al Concilio lateranense III (1179). Nel 1186 rifiuta la nomina da Enrico VI, per cui viene insultato. Provvide a traslare le reliquie dei martiri Vittore, Corona e Filippo da Castelfidardo ad Osimo (1193). Definito dallo Zacchi vir magnanimus, portò a compimento importanti lavori di ampliamento della Cattedrale.

BIBL. – Zacchi, p. 62 s. Ughelli, t. I, col. 496 s. Olmo, Cronica Veneziana. Rossi, Storia di Ravenna. Innocenzo III, lettera 29. Martorelli, p. 68 (con bibl.) ss., 87, 425. Maroni, p. 25 s. Zaccaria, p. 60 ss. F. Vecchietti, Dissertazione intorno agli impieghi sostenuti nel XII sec. da G. vescovo di Osimo (...), Osimo, Quercetti, 1770. Compagnoni, Memorie, II, pp. 5-141. Talleoni, I, pp. 35, 94, 127, 129, 135 s., 165, 173, 175, 182, 184 ss. (con bibl.), 219. G2, p. 220 ss.

 

Gentili, Tommaso (Osimo, sec. XX). Pittore. Decorò tra l'altro l'interno della vecchia chiesa della Madonna della Misericordia, l'interno della chiesa di S. Marco, di quella del Carmine (1928), di S. Rosa (1929).

BIBL. – “Sent.”, a. 1910, n. 49.

 

Geologia Nel territorio comunale di Osimo, cinque alture appartengono al Pliocene Inferiore, e sono: la collina del paese (delimitata da: inizio di Via Trento, Via Ungheria, Via Gigli, Via C. Colombo, Via C. Battisti, Via del Guazzatore fino alle fonti, 100 m a valle di Via Fonte Magna e della Costa del Borgo); M. Fiorentino; il Monte S. Pietro; la dorsale che va dal M. della Crescia fino ad un paio di chilometri ad est di S. Stefano; la dorsale tra Offagna e Montegallo.

Le suddette alture si elevano su di un terreno del Pleistocene, ricoperto da depositi alluvionali recenti argilloso-sabbiosi in corrispondenza delle valli dell’Aspio, del Fosso di S. Valentino, del Fosso di Rigo e dei numerosi fossi che scendono al Musone.

La valle del Musone (per una fascia larga circa tre chilometri, a nord e a sud del fiume) è un deposito alluvionale recente ghiaioso-sabbioso.

Alcune argille marnose bluastre si trovano in una stretta fascia a sud del Fosso di S. Valentino e lungo i fossi più occidentali che scendono al Musone.

BIBL. - L. Spada, Appunti geologici sul Mandamento di Osimo, Osimo, Quercetti, 1876. G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo (...), Roma, 1890 (estr. dal “Bollettino della Società geologica italiana”, vol. IX, fasc. I) e in "Atti Pont. Accad. Scienze Nuovi Lincei", a. LXXXV, sess. V, 1932, pp. 265-99. E. Ricci, in Enciclopedia Italiana sub Osimo e Castelfidardo. G2, p. 33 ss. T. Nanni, Note illustrative sulla g. dell’Anconetano, Ancona, 1980.

 

Germano (sec. IX). Vescovo di Osimo, che intervenne a Roma nell'826 ad un Concilio romano.

BIBL. – Ughelli, t. I, col. 497 s. Martorelli, p. 424. Zaccaria, p. 53. Compagnoni, Memorie, I, p. 284 ss. G. Colucci, Annali di Osimo, p. 156, in Colucci, t.V. Talleoni, I, p. 111. G2, p. 147.

 

Gherardi, Francesco (sec. XIX). Carbonaro ad Osimo nel 1820, segretario.

V. Carboneria.

BIBL. - P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916. G2, p. 584.

 

Ghetto Fu assegnato agli Ebrei (v.) con delibera del 27 agosto 1555, nella zona del Vicolo di S. Lucia.

BIBL. – G2, p. 367.

 

Ghiaccio, Giovanni Battista (Osimo, sec. XVII). Medico, in polemica col Ciccolini (v.) per l'infezione del morbo sporadico del 1674, pubblicò l'opuscolo De morbo sporadico (Ancona, Serafini, 1674), dedicato al Comune di Osimo.

BIBL. - G2, p. 446.

 

Ghibellini Famiglie g. erano i Gozzolini (v.) e i Bonvillani (v.).

V. anche Battaglia di Osimo; Federico da Montefeltro.

BIBL. - Statuti, passim. Martorelli, p. 198. O. Sabbatini, G. e guelfi in Osimo al principio del sec. XIV, in "Per il nuovo Gonfalone Osimano", n. u., 15 maggio 1912.

 

Ghibellini, Eliseo (Osimo, ca. 1520-1599). Maestro di musica presso la Cattedrale e compositore. Fu maestro di cappella a Messina (dal 1565) e nella chiesa del SS. Sacramento di Ancona (dal 1581). Pubblicò numerose composizioni (dal 1546 al 1581).

BIBL. – E. Vogel, Bibliothek der gedruckten Weltlichen Voralmusik Italiens aus den jahren 1500-1700, Berlino, 1892. p. 290. G. M. Monti, Le villanelle alla napoletana (…), Città di Castello, 1925, p. 7. A. Basso (a cura di), La musica, in Dizionario, Torino, 1968, s.v. Claudi, Dizionario, s. v. Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti – Le biografie, Torino 1994, vol. III, s.v. Graciotti, La cappella musicale, p. 48 s.

 

Ghinelli, Pietro (Senigallia, 1759-Senigallia, 1834). Architetto. Pittore. Eresse diversi teatri nella regione (Ancona, S. Marino, Fossombrone, Pesaro, Ostra, Senigallia, Fano). A lui deve la ristrutturazione degli inizi del sec. XIX la chiesa di S. Palazia e S. Lucia.

BIBL. - G3, p. 694.

 

Ghirardelli, Paride (Castelfidardo-Osimo, 1498). Detto Montemanni dal Talleoni. Vescovo di Osimo (1484-98). Fece costruire la cisterna nel cortile tra l'Episcopio e la Cattedrale. Fece riprendere il muro di tramontana dell'Episcopio stesso.

Sotto di lui si svolse la presa di Osimo da parte di Boccolino (v.). Ricorse ad un'indulgenza per trovare i fondi per la costruzione del ponte di S. Domenico (1492).

BIBL. - Martorelli, p. 429. Zaccaria, p. 102 ss. Compagnoni, Memorie, III, p. 459-506. Talleoni, II, p. 66, 94 ss. (con bibl.). G2, p. 346 s.

 

Giacconi, Bruno (Osimo, 1889-Sondrio, 1957). Militare, fino al grado di Maggiore. Decorato nella prima guerra mondiale. Comandante dell’VIII Battaglione Bersaglieri Ciclisti, partecipò col D’Annunzio all’impresa di Fiume, dove venne nominato Presidente del Consiglio Militare della Reggenza del Quarnaro.

BIBL. – L. Egidi, Un osimano a Fiume: B. G., Osimo, Tipografia Luce, 2000.

 

Giacconi, Filippo (Osimo, 1785-1840). Notaio e Segretario del Comune. Carbonaro ad Osimo nel 1820. Fu autore di vari componimenti poetici occasionali, stampati dalla Tipografia Quercetti.

V. Carboneria.

BIBL. - P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916. G2, p. 584.

 

Giacometti

V. Jacometti.

 

Giacomiti

V. Ciuffolotti.

 

Giacomo da Osimo (sec. XIII). Beato. Contemplativo, morto nel 1300.

BIBL. - Mariano da Firenze, Compendium Chronicarum Ordinis Fratrum Minorum. Wadding, a. 1289, XXV. G2, p. 260.

 

Giacomo della Marca, S. (vern. San Giagumu). (Monteprandone, 1393-Napoli, 1476). Predicatore. Nel 1416 entrò nei frati minori. Fu predicatore in Italia e all'estero. Nel 1439 fu forse presente alla fondazione ad Osimo del convento dell'Annunziata Vecchia. Predicò ad Osimo nel 1439, nel 1441, nel 1452 con fra Giovanni da Ischia (v.) e nel 1461. Su suo suggerimento si costruì la cisterna di piazza (v.).

Nel 1993, in occasione del VI centenario della nascita, il suo corpo venne riportato nelle Marche e sostò anche ad Osimo per tre giorni.

BIBL. - Martorelli, p. 244, 304. Talleoni, II, p. 84 ss. (con bibl.). G2, p. 296 ss. U. Picciafuoco, S. G. della M. (1393-1476), Monteprandone, 1976. "Antenna", a. 1993, n. 4. “5 Torri”, a. 1993, n. 1.

 

Giacomo di Guzzone (sec. XII-XIII). Antenato di Boccolino (v.). Era di Offagna e figura testimone in due documenti del Libro Rosso (1199 e 1202).

 

Gianandrea, Antonio (Osimo, 1842-1898). Studiò al Campana, divenne poi professore di storia e geografia presso il Liceo Vittorio Emanuele II e l’Istituto Tecnico P. Cuppari di Jesi.

Autore di diverse opere, fra cui: Canti popolari marchegiani, Torino, 1875; Gli statuti municipali e la stampa in Osimo, Bologna, 1882; Della signoria di Francesco Sforza nelle Marche, Milano, 1881 e diversi studi sulla storia di Jesi (Il palazzo del Comune di Jesi, Jesi, 1887; Carte diplomatiche jesine, Ancona, 1884).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. “Sent.”, a. 1898, n. 23; 1901, n. 1. G2, p. 853. “Antenna”, a. 1998, n. 12. DSPM, Omaggio a G. - Atti del Convegno A. G. nel 1° centenario della morte Jesi-Osimo 16 dicembre 1998, Ancona, 2000 (Studi e testi, 20).

 

Gianfelici, Romolo (sec. XIX). Morì per un colpo di riga (1881) ricevuto in classe dal maestro Arnaldo Tortesi (v.).

 

Giannozzi, Biagio (o Giannelli) (sec. XVII). Architetto, progettò la chiesa di S. Silvestro (1620).

BIBL. - G2, p. 446.

 

Giardinetti L'ex orto dei Cappuccini, sistemato a giardini pubblici verso il 1878, poi abbandonati.

BIBL. - G2, p. 818.

 

Giardini A metà del XIX secolo esistevano entro le mura almeno 28 g. privati, con estensione da 300 a 1600 mq.

BIBL. - G3, p. 115 s.

 

Giardini pubblici (vern. Sgiardini). Nel sec. XIX erano certi orti abbandonati, detti i Giardinetti (v.). Oggi s'intendono quelli di Piazzanova (v.), per antonomasia.

BIBL. – “Sent.”, a. 1885, n. 52; 1900, n. 9; 1904, n. 42. G2, p. 712. Loretani, Guida, p. 53.

 

Giardinieri, Pasquale e Battista (inizio sec. XIX). Industriali della lana (v.) ad Osimo.

 

Giardino, Il

V. Società I. G.

 

Gibalsis Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n. 130).

 

Giçardus (sec. XIV). Podestà di Osimo.

BIBL. - Statuti, p. 124.

 

Gigli, Beniamino (Recanati, 1890-Roma, 1957). Tenore. Fece le prime prove di canto all'oratorio S. Filippo (v.). In seguito fu protagonista anche al Teatro La Nuova Fenice (1927).

BIBL. - G2, p. 907.

 

Gigli, Ottavio (Roma, sec. XIX). Liberale, istituì le Scuole notturne (v.) anche ad Osimo, dove fu nel 1846, presso i Fiorenzi.

BIBL. - G2, p. 611, 626.

 

Ginnastica Fu iniziata ad Osimo attorno al 1870 dal maestro torinese Maurizio Veglia, che la insegnò per circa trent'anni. Nel 1882 ebbe luogo l'Accademia di G., diretta dal maestro Italiano Riderelli. Dal 1907 al 1911 la g. venne insegnata dal professor Enzo Carli, organizzatore anche delle Accademie schermistico-musicali presso il Teatro La Nuova Fenice. Nel 1908 promosse l'associazione ginnico-sportiva Forza e Coraggio (v.) e la Società Ciclistica.

BIBL. – “Sent.”, a. 1908, passim; 1909, passim; 1910, n. 19; 1917, n. 8; 1922, n. 12.

 

Gioacchini, Giulio (sec. XX). Segretario politico del Fascio di Osimo (1944).

BIBL. - G3, p. 523.

 

Gioberti, Vincenzo (Torino, 1801-Parigi, 1852). Filosofo e politico. Durante il periodo di successo del neoguelfismo, viaggiando per l'Italia Centrale, fu due volte ad Osimo nel 1848, la prima volta ospite del Farini (v.).

BIBL. - G2, p. 652.

 

Giochi (vern. Gioghi). Nell'antichità sono testimoniate gare di gladiatori da due lapidi dell'atrio comunale.

Dagli Statuti si desumono: ludus açardi, ludus cionorum, l. ciccolarum, dadi, l. tabularum, l. taxillorum, lancio di pietre o di gavallocte.

Dal XIII sec. si faceva il tiro al gallo (v.) con le frecce, in seguito con la pistola.

Per la Lizza del Moro, v. Quintana.

Il gioco del pallone (v.) esisteva fin dal XV sec. Esistevano inoltre il g. della Bandiera (v.), del Carro di S. Vittore (v.), il Maglio (v.) (sec. XVI), il Palloncino (v.), i Farinacci (v.), le carte, la rotola (v.), il lotto, le bocce.

Nel XVI sec. era proibito giocare nelle adiacenze dell'Episcopio.

Nel 1592 e 1594 tutti i g. furono proibiti dal vescovo Gallo da Natale a Quaresima. Nel 1614 egli proibì di giocare nelle strade davanti alle chiese.

Nel 1723 lo Spada proibiva agli ecclesiastici di giocare al lotto e prevedeva pene severe per i g. nei giorni festivi.

Nel 1741 il Compagnoni emanò un editto contro i g. nelle bettole e nelle osterie.

Nel XIX sec. (1883) si faceva la corsa dei cavalli sciolti (v.) per Via G. Matteotti, e il g. del gallinaccio (prendere in corsa un animale appeso). Il gioco del Bue finto (v.) si conservò fino all'inizio del sec. XX.

Esisteva inoltre il g. della boccetta, in campagna.

BIBL. - Statuti, passim, in particolare Statuto post 1314, III, coll. IV, 16-18. ASCO, Riformanze, 14 giugno 1631. Delibera cons. 10 novembre 1830. "Antenna", a. 1965, n. 9. G2, pp. 625, 669, 735 ss. Grillantini, Guida, parte II, pp. 116 s.; 290 ss. G3, p. 809 ss.

 

Giochi della Gioventù Istituiti nel 1969, sono organizzati ogni anno e vi partecipano gli studenti delle scuole osimane.

BIBL. –  “Antenna”, passim dal 1969 al 1979. “5 Torri”, a. 1974, nn. 2, 3/4; 1975, n. 3; 1976, nn. 2, 3; 1978, n. 6; 1983, n. 5/6.

 

“Giordano Bruno" Numero unico (3 ottobre 1909), curato dal Comune, col quale si difendeva per non aver voluto apporre una lapide al filosofo.

BIBL. - G3, p. 800. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 71.

 

Giorgetti, Giovanni (1904-Osimo, 1944). Aiutante della Guardia Nazionale (v.), fu ucciso il 10 febbraio 1944 presso la chiesa della Misericordia dai partigiani.

V. Resistenza.

BIBL. - G2, p. 965.

 

Giorgetti, Lucio (Osimo, 1895-Bologna, ?). Generale (1950). Autore di È sumerica la più vecchia carta geografica?, Firenze, 1958.

BIBL. - G2, p. 1029, 1041. G3, p. 687.

 

Giorgetti, Pacifico (Osimo, 1882-Treviso, 1918). Avvocato, consigliere, segretario comunale di Treviso. Cattolico, aderì alle tesi del Murri, col quale collaborò. Raccolse in un'associazione di categoria i salariati del Comune e dei vari enti locali. Autore di: Municipalismo sociale, Roma, 1906; Il problema della colonizzazione interna e il disegno di legge Pantano, Roma, 1906; L'emigrazione e la politica coloniale in Italia, Roma, 1907; La questione tributaria in Italia, Roma, 1907; Su la proposta istituzione di un Consiglio superiore dei Comuni, Osimo, Quercetti, 1910; L'ammissibilità delle donne agli impieghi comunali, Firenze, 1916.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. “Sent.”, a. 1911, nn. 12, 13, 40, 50; 1918, n. 49. G2, p. 886 s. I. Borsella, P. G. pioniere del laicato cattolico autonomo (tesi, Università di Urbino, 1970/71). L. Bedeschi, P. G. (1882-1918) – Un promotore del municipalismo sociale, Urbino, 1996.

 

Giorgetti, Sante (1822-1881). Parroco della Trinità, promotore della Associazione Italiana dei Devoti del Sacro Cuore (v.) e fondatore degli Annali di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù (v.). Autore del Manuale dei devoti dei sacri cuori di Gesù e di Maria, Osimo, Rossi, 1882. Un suo manoscritto inedito (1876-78) si trova presso l'ASCO.

BIBL. - G2, p. 795 s., 868.

 

Giorgetti, Vincenzo (Osimo, 1899-1978). Segretario politico del Fascio di Osimo (1943).

BIBL. - G3, p. 523.

 

Giorgini, Luigi (Osimo, 1848-1924). Garibaldino.

BIBL. - G2, p. 916.

 

Giorgio da Sebenico (-Sebenico, 1475). G. Orsini. Scultore ed architetto fra tardogotico e protorinascimento. Lavorò soprattutto in Dalmazia e nelle Marche (Ancona: Loggia dei Mercanti, portale di S. Francesco alle Scale, portale di S. Agostino). Gli sono attribuite due bifore nel Palazzo Baldeschi (v.).

BIBL. – F. Mariano, Architettura nelle Marche dall’età classica al Liberty, Firenze, 1995, p. 85 ss.

 

Giornalismo

V. Periodici.

 

Giovagnolo, Aurelio

V. Ugonotti.

 

Giovani Esploratori

V. Scoutismo.

 

Giovanni (sec. VII). Vescovo di Osimo, fu al concilio di Costantinopoli nel 680.

BIBL. - Martorelli, p. 424. Zaccaria, p. 52. Compagnoni, Memorie, I, p. 172 ss. G. Colucci, Annali di Osimo, p. 114, in Colucci, t.V. Talleoni, I, p. 65, 84, 93. G2, p. 143.

 

Giovanni (sec. XIII). Vescovo di Osimo (ipotizzato dal Maroni).

BIBL. - Maroni, p. 32 ss.

 

Giovanni di Ceccone (sec. XV). Fu mandato (1430) come ambasciatore da Martino V per chiedere che i Malatesta (v.) restassero nella Marca.

 

Giovanni Illirico (Osimo, sec. XIV). Uomo contemplativo.

BIBL. - Mariano da Firenze, Compendium Chronicarum Ordinis Fratrum Minorum. G2, p. 260.

 

Giovanni da Ischia, Fra (sec. XV). Nel 1452 predicò ad Osimo con S. Giacomo della Marca (v.), dove fece chiudere una casa di tolleranza, correndo il rischio di essere linciato. Con ordine dell'11 novembre 1453 Niccolò V invitava il Governatore a non processare i suoi aggressori, già imprigionati.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, p. 370 e 381. Talleoni, II, p. 87 ss. G2, p. 298. U. Picciafuoco, S. Giacomo della Marca (1393-1476), Monteprandone, 1976, p. 143.

 

Giovanni da Montalboddo (sec. XV). Fu amministratore dell'ospedale di S. Marco (v.). Ne dilapidò i beni e fu scomunicato dal vescovo Uguccione.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, V, p. 158.

 

Giovanni Paolo II (Wadowice (Polonia), 1920-). Papa (1978-). Karol Woytila. Nel 1993 la Giunta comunale osimana ebbe un incontro con lui a Castelgandolfo.

BIBL. - "Antenna", a. 1993, n. 8/9.

 

Giovanni Roussel (o Rousselli) (sec. XIV). Vescovo francese di Mallezais (Poitou), venne nominato dall'antipapa Clemente VII nel 1382 anche vescovo di Osimo, contro la sua volontà. Non poté comunque mai prender possesso della Cattedrale di Osimo, a causa dell'avversione degli antiscismatici.

BIBL. - C. Eubel, Hierarchia Catholica, Muenster, 1898, I, 270.

 

Giovanni da S. Guglielmo (Montecassiano, 1555-1621). Venerabile, agostiniano, visse tra gli Agostiniani (v.) di Osimo.

BIBL. - P. Giacomo della Passione, Vita del Servo di Dio P. G. di S. G., Roma, 1733.

 

Giovanni Uguccione (sec. XIII-XIV). Beato. Vescovo di Osimo (1296-ca. 1320). Appartenne alla famiglia cingolana dei conti di Lornano e arrivò ad Osimo da Jesi (1295). Era già stato Legato pontificio e vescovo di Jesi. Ad Osimo venne sequestrato dai ghibellini, per cui il papa Giovanni XXII tolse ad Osimo la cattedra vescovile. Nel 1301 fu eletto rettore in spiritualibus della Marca di Ancona e, nel 1303, vicario di Roma. Ampliò molto la Cattedrale (v.) e l'Episcopio. Morì verso il 1320 e fu sepolto sotto il pavimento della Cattedrale stessa. Il suo culto venne riconosciuto nel 1480.

BIBL. – Statuti, 1308, V, r. 88. Ughelli, I, col. 502. Martorelli, p. 426. Lancellotti, Memorie, s.v. Zaccaria, p. 82 s. Compagnoni, Memorie, III, pp. 32-51. Talleoni, I, p. 93, 95, 156, 234 s., 252, 302 s. I santi, p. 147. G2, p. 256 ss.

 

Giovanni di Venanzio (Osimo, sec. XIII). Docente nello Studio di Bologna nel 1283, forse figlio di Maestro Venanzio (v.).

BIBL. - P. Sarti, Storia dei più insigni Professori dell'Università di Bologna, I, p. 244. G2, p. 1041.

 

Giovanni XXII (Cahors, 1245-Avignone, 1334). Papa. (1316-34). Giacomo Duese. Durante le rivolte dei Gozzolini (v.), scomunicò Lippaccio e Andrea, tolse ad Osimo la cattedra vescovile, il titolo di città e il contado, la condannò al pagamento di grosse somme.

BIBL. - Martorelli, p. 147 ss.

 

Giove

V. Romani, Culti.

 

Gioventù Cattolica Maschile Tenne un convegno ed una manifestazione ad Osimo nel 1925.

BIBL. - G2, p. 930.

 

Giri, Filippo (sec. XIX). Carbonaro ad Osimo nel 1820.

V. Carboneria.

BIBL. - P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916. G2, p. 584.

 

Giringiru Appellativo locale del servizio di autobus cittadino, in funzione dai primi anni 1950.

BIBL. - "Antenna", a. 1957, n. 10; 1958, n. 6/7; passim.

 

Giro d'Italia Il 2 giugno 1961 il G. d'I. passò per Osimo nella tappa Mentana-Castelfidardo; il 2 giugno 1987 vi fece sosta nella tappa Giulianova-Osimo; ancora il 23 maggio 1994, proveniente da Bologna.

BIBL. - "Antenna", a. 1961, n. 5; 1987, nn. 2, 3, 4, 5, 6/7; 1994, nn. 5, 6/7.

 

Girolamo da Sermoneta

V. Siciolante, G.

 

Gislerio de’ Ghislieri (sec. XI). Personaggio che ricorre all'origine della storia di Monte Cerno (v.).

BIBL. – L. Frezzini, Monte Cerno e Castelbaldo, p. 7. G2, p. 187.

 

Gislerio (sec. XI). Vescovo di Osimo (1022-1057). Interviene ai Placiti del 1022 e del 1037 (v.) a Osimo. Non è chiaro se tra il 1022 ed il 1057 ci siano stati due vescovi chiamati G. Infatti questo nome è legato a due eventi diversi. Il primo riguarda la cattiva condotta sia nell'avere ottenuto la cattedra sia nel gestirla. A tal proposito il papa Clemente II mandò ad Osimo S. Pier Damiani per indagare, ed ottenne un responso molto negativo sul vescovo, definito criminale e dannoso per la Chiesa, e da rimuovere.

Nel 1053 (secondo evento), un G. riceve il papa Leone IX ad Osimo per la consacrazione della Cattedrale.

BIBL. - Lettere di S. Pier Damiani, Roma, 1606, V, ep. 75 e IV, ep. IV. Martorelli, p. 424. Maroni, p. 17 ss. Zaccaria, p. 55 ss., 59. Compagnoni, Memorie, I, p. 318 ss. Talleoni, I, p. 121 ss. G. Schwartz, Die Besetzung der Bistummer Reichsitaliens, Leipzig, 1913, p. 249. G2, p. 151 s.

 

Giubilei, Eleonora (sec. XVIII). Suora di Filottrano.

BIBL. - G. Lavinj, Vita di suor M. E. G. di Filottrano. Talleoni, I, p. 157 (con bibl.). G2, p. 486.

 

Giudicatura di pace (inizi sec. XIX). Specie di ufficio del giudice conciliatore. Venne posta, durante la seconda occupazione francese (v.), nel convento degli Agostiniani.

BIBL. - G2, p. 553.

 

Giudice delle appellazioni

V. Vicario.

 

Giudice dei rei (inizi sec. XV). Durante il governo dei Malatesta (v.), doveva tenere un servo ed un cavallo, ed aveva uno stipendio di cinque fiorini.

BIBL. - Liber Offitiorum in "Studia Picena", I, 1944. G2, p. 286.

 

Giudici, Giacomo Maria (Spotorno-Osimo, 1750). Teologo della Cattedrale di Osimo, già pievano di Offagna, autore tra l'altro della Vita di T. A. Arbuatti, Fano, 1769, e di memorie manoscritte sui vescovi di Osimo, passate al Compagnoni.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Compagnoni, Memorie, I, p. II; IV, p. 489 s. Spada, Bibliografia, s.v.

 

Giudici, Lazzaro (Osimo, 1705-1745). Laureatosi in legge a Macerata, fu rettore del seminario e collegio Campana dal 1734 al 1744, quindi vicario generale del vescovo Compagnoni.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. D. Angelelli, Memorie istoriche concernenti l’istituzione del Seminario e Collegio Campana della città di Osimo, Osimo, 1771, p. 58.

 

Giuliano (sec. VI). Fu vescovo di Cingoli (e forse anche di Osimo), presente al Concilio cartaginese II (553).

BIBL. - Codice Vaticano 3833. Lettera di papa Pelagio I (presso Biblioteca Colbert, Parigi). Talleoni, I, p. 71, 78, 80 s. G2, p. 466.

 

Giuliano da Fano (Presutti o Presciutti) (sec. XV/XVI). Pittore. Sulla linea peruginesca, ma con una certa originalità. Lavorò nelle Marche centrali e settentrionali. Aggiunse la figura del card. Gallo nella pala di Enea Campi  presso la chiesa della SS. Trinità. Inoltre completò la pala di Antonio da Solario (v.).

BIBL. - Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dal'XI al XX secolo, Milano, 1975. P. Zampetti, Pittura nelle Marche, Firenze, 1991, passim. G2, p. 349.

 

Giulio II

V. Della Rovere, Giuliano.

 

Giuseppe da Copertino, S. (vern. San Giuseppe da Cubertì) G. Desa (Copertino (Lecce), 1603-Osimo, 1663). Patrono ufficiale di Osimo dal 1966. Conventuale, beatificato nel 1753, canonizzato nel 1767. Entrò dapprima nei Cappuccini, poi tra i Conventuali. Fu famoso per i rapimenti e le estasi, per cui nel 1636 si dovette presentare al tribunale ecclesiastico di Napoli, nel 1653 al S. Ufficio a Roma, dove venne assolto dal sospetto di manifestazioni diaboliche. Prima di stabilirsi ad Osimo (1657), fu a Napoli, Roma, Assisi, Pietrarubbia e Fossombrone.Nel 1664 il Comune lo nominava cittadino di Osimo "nella vita e nella morte".

BIBL. - R. Nuti, Vita del Servo di Dio P. G. da C., Vienna, 1682. D. Bernino, Vita del Ven. P. Fr. G. da C. dei Minori Conventuali, Roma, 1722. Distinta Relazione delle Feste fatte nella città di Osimo il giorno 26, 27, 28 di Maggio del 1754 a onore del B. G: da C., in ASCO, Registri, vol. 12 bis, c. 143 ss. Compendio della vita del Beato G. da C. Sacerdote dell’Ordine de’ PP. Minori Conventuali di S. Francesco, Venezia, 1754. Distinto Ragguaglio del solennissimo Triduo celebrato nella chiesa di S. Francesco di Osimo dai PP.MM.CC. di detta città in onore del loro novello Beato Padre G. da C. nei giorni 26, 27, 28 maggio 1754, ricorrendo la loro provinciale Congregazione, Ancona, 1754. Relazione della macchina de’ fuochi artifiziati eretta nella Pubblica Piazza dell'antichissima città di Osimo in occasione del solenne Triduo fatto ad onore del Beato G. da C., Macerata, 1754. G. Lavinj, Orazione panegirica in lode del B. Giuseppe da Copertino detta nella chiesa de’ PP.MM.CC. della città d'Osimo il dì 28 maggio dell'anno 1754... dal Co. G.L. patrizio romano e della città di Sanseverino e canonico teologo della cattedrale di Osimo, Roma, 1755. P. A. Fochi, Panegirico in onore del B. G. da C. del P. Pio Antonio Fochi da Bologna, Bologna, 1756.  P. Roni, Orazione panegirica in lode del B. G. da C., Osimo, Sartori, 1756. Compendium vitae, virtutum, et miraculorum nec actorum in causa canonizationis Beati Josephi a Cupertino sacerdotis professi Ordinis Minorum S. Francisci Conventualium, Romae et Auximi, Quercetti, 1766. B. Buttari, Vita di S. G. da C., Venezia, 1779. A. Pastrovicchi, Compendio della vita di S. G. da C., Osimo, Quercetti, 1781. G. L. Traversari, Orazione panegirica in lode di S. G. da C., Osimo, Quercetti, 1781. Talleoni, II, p. 155 ss., 163, 191 ss. G. I. Montanari, Vita e miracoli di S. G. da C., Fermo, 1851. F. M. Gattari, Vita di S. G. da C. (...), Osimo, Rossi, 1898. L. Baldini, Vita di San G. da C., Bagnacavallo, 1909. Spada, Ordine Serafico, p. 247 ss. E. Franciosi, Vita di S. G. da C. dell'Ordine dei Minori Conventuali, Recanati, 1925. Grillantini, Vite, p. 44. “Antenna”, passim. G. Parisciani, S. G. da C. alla luce dei nuovi documenti, Osimo, Pax et Bonum, 1964. F. Theodori, Il mistico volatore, Osimo, Pax et Bonum, 1964. G. Parisciani, S. G. da C., Osimo, Pax et Bonum, 1967. I santi, p. 196 ss. G2, p. 439 ss. G. Parisciani-G. Galeazzi (a cura di), S. G. da C. tra storia ed attualità, Padova, 1984. G. Parisciani, S. G. da C. e la Polonia, Padova, 1988. G. Parisciani, San G. da C.: il Santo invocato dagli studenti, Osimo, Pax et Bonum, 1993.

 

Giuseppe da Osimo, Fra

V. Vecchi, Giuseppe.

 

Giuseppe da Polverigi (sec. XVIII). Frate vissuto nell’Osservana (v.).

BIBL. – G2, p. 485.

 

Giuseppucci, Benedetto (Osimo, sec. XVIII). Frate silvestrino ad Osimo.

BIBL. - G2, p. 486.

 

Giustiniani, Giovanni Battista (Osimo, sec. XIX-Fermo). Segretario dell'Accademia dei Risorgenti (v.). Autore di Feste celebrate in Osimo ad onore di Pio IX, Ancona, 1846.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. “Sent.”, a. 1901, n. 1. G2, p. 625.

 

Gladiatori

V. Giochi.

 

Glossario Un g. del vernacolo osimano è in Grillantini, Saggi, p. 115 ss., ampliato in Grillantini, Guida, parte II, p. 159 ss., ed ancora in Grillantini, Uomini, p. 275 ss.

 

Golf Il G. Club Contea di Montegallo costruì il proprio campo nel 1989 presso la villa di Montegallo, ma rimase inattivo.

BIBL. - "Antenna", a. 1989, n .1.

 

Gomero (vern. Gomeru). Circolo giovanile, sorto nel 1962, in Via A. Saffi, nei locali già dell'Officina Pierpaoli, per iniziativa di insegnanti e studenti dell'Istituto Tecnico Corridoni. Fu attivo per pochi anni.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, nn. 4; 6/7. G2, p. 1021.

 

Gomero, Colle È il punto più alto delle due prominenze del capoluogo (m 265 s.l.m.). Avrebbe tratto il nome da G. Gallo (v.). Vi sorsero l'arce romana (v.), un tempio capitolino (v.), il duomo (v. Cattedrale), il cassero medioevale (v.) e la rocca pontelliana (v.).

BIBL – G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890, p. 7 ss. M. Morroni, Il Gomeru, in “La Meridiana, n. 16 (2000).

 

Gomero Gallo Protagonista di una leggenda (v.) sull’origine di Osimo.

 

Gonfalone (vern. Gunfalò). Un nuovo g. (con lo stemma di Osimo attorniato dalla corona del rosario) venne fatto costruire dal cardinal Galamini (v.).

Il g. venne rinnovato da Vincenzo Rossi (v.) nel 1855.

Un nuovo g. venne offerto dalle donne osimane al Municipio nel 1912.

BIBL. – G. Cecconi, Lo stemma e la bandiera di Osimo, Osimo, Quercetti, 1894. M. Pinori, Per il nuovo g. osimano, Osimo, Scarponi, 1912. G2, p. 685. “5 Torri”, a. 1983, n. 5/6. L. Egidi, Lo s. e il gonfalone della Città di Osimo, Osimo, Scarponi, 2000.

 

Gonfaloniere Negli Statuti del 1308 il G. è l'alfiere del vessillo comunale; dopo una ventina d'anni (1323) sarà il primo tra i Priori (v.).Nel sec. XVI faceva parte del Consiglio di Credenza (v.). Poi rientrerà nel primo grado del Magistrato (v.).Verrà soppresso dai Francesi (v. Francese, Occupazione), ma ristabilito nella Restaurazione (v.), con nomina governativa e durata di due anni (v. anche Amministrazione del Comune).

BIBL. – Statuto 1308, 1323, 1342, passim. G2, pp. 359 s., 542, 579, 675.

 

Gonzaga, Ferrante

V. Passaggi di truppe.

 

Gotica, Guerra Il periodo della g.g. che interessò Osimo va dal 538 al 553.

Nel 538 il comandante bizantino Giovanni fu mandato da Belisario nel Piceno, per saccheggiarlo; qui vinse i Goti di Uliteo (zio di Vitige), ma non volle espugnare Osimo, troppo ben fortificata. Poco dopo, Vitige lasciò ad Osimo quattromila Goti tra i migliori col comandante Visandro, poi un altro esercito al comando di Vacimo per espugnare Ancona (detta da Procopio "porto di Osimo"). Osimo infatti è definita "metropoli" da Procopio.

Nell'inverno, Belisario rinunciò ad assalire Osimo, ma verso la primavera (539) vi giunse con undicimila soldati che schierò in cerchio ai piedi del colle, decidendo di prendere la città per fame. Dopo alcune scaramucce, quando i viveri cominciavano a scarseggiare, i Goti richiesero invano aiuto a Vitige per tre volte (la seconda e la terza per mezzo di un bizantino prezzolato, poi seppellito vivo dai suoi). Belisario tentò quindi invano di demolire Fonte Magna, da dove gli Osimani si rifornivano di acqua; poi la fece inquinare con carogne, erbe velenose e calce. Verso la fine dell'anno i Goti di Osimo si arresero con l'accordo di dividere i beni a metà e giurando di divenire sudditi dei Bizantini.

Nel 544, il nuovo re goto, Totila, assediò Osimo, che prese l'anno seguente. Dopo alterne vicende, Totila cadde nel 552 e Osimo ritornò ai Bizantini nel 553.

BIBL. - Procopio, La guerra gotica (II: X, XI, XIII, XVI, XVIII, XX, XXIII, XXIV, XXVI, XXVII; III: XI; IV: XXIII). Onofri, Notitiae, p. 40 ss. Martorelli, p. 21 ss. G. Colucci, Annali di Osimo, p. 120 ss., in Colucci, t. V. Talleoni, I, p. 72 ss. G2, p. 122 ss. G3, p. 157 ss.

 

Gozzolini, Famiglia F. osimana di parte ghibellina. Già illustre nel XII sec., con l'arrivo di Carlo d'Angiò (v.) (1265) e la morte di Manfredi (v.) perse potere ad Osimo. È considerata f. sospetta negli Statuti (era proibito mangiare con i suoi componenti, i quali non potevano avere nemmeno cariche pubbliche). Nel XV sec. possedeva Montegallo.

Verso il 1537 commetteva al Lotto (v.) la Madonna con Angeli, tela trafugata nel 1911.

Si estinse verso la fine del XVIII sec. , imparentandosi con i Pranzoni (v.).

BIBL. - Statuti, p. 847 s., 1091 s. Genealogia, AG, b. 26, n. 38. Martorelli, p. 447 s. Talleoni, I, p. 202. G. Cecconi, I due fratelli L. e A. G. da Osimo, Osimo, Quercetti, 1873. G2, p. 264 s. M. Valentini, La Signoria dei G. (tesi, Università di Camerino, 1984/85).

 

Gozzolini, Giacomo (Osimo, sec. XIII-Jesi). Eccellente giurista, nel 1279 fu pretore dello Studio di Padova. Fu poi eletto podestà di Matelica e di Jesi.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. L. A. Muratori, RIS, t. VIII, col. 381.

 

Gozzolini, Giacomo (Osimo, sec. XIV). Figlio di Lippaccio (v.). Tentò invano di prendere Osimo con l'ex-frate Niccolò da Jesi (v.).

BIBL. - Martorelli, p. 203 s. M. Morroni, Osimo al tempo degli Statuti, in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV - Atti del Convegno, Osimo, 1991, p. 185 ss.

 

Gozzolini, Lippaccio e Andrea (Osimo, sec. XIV). Verso la fine del 1317 i G., nobili ghibellini, assalirono i guelfi della loro città e si impadronirono del Comune, compiendo stragi e nefandezze per tutto l'anno seguente.

Nel gennaio 1319 aiutarono i Recanatesi, ribelli al papa, e ne saccheggiarono l'episcopio. Compirono poi altre azioni contro il vescovo di Osimo, talchè il papa toglieva ad Osimo la sede vescovile, il contado e il titolo di città, organizzando una crociata contro i G., e nel 1321 li dichiarava eretici e nemici della Chiesa. Appartenevano infatti alla Congrega della Beata Vergine (v.).

Morto Federico di Montefeltro (v.), gli Osimani passarono dalla parte del papa: cacciarono i ghibellini e nel maggio 1322 si riconciliarono con Roma, aggiungendo negli Statuti alcune disposizioni contro i nobili. Nell'agosto Lippaccio, alleato ai ghibellini di Fermo ed altre città, ritornò a Osimo e ne cacciò il Rettore Amelio di Lautrec.

Nel 1325 i G. si impossessarono di Roccacontrada (Arcevia) che era guelfa e avrebbero preso anche Cagli, se l'avvicinarsi del Lautrec non li avesse distolti. Lo scontro con lui causò più di 1000 morti.

Nel marzo dell'anno seguente, saputo del tradimento dei Fermani passati al papa, i G. compiono stragi e incendiano il loro palazzo comunale. Nel 1328 i Fermani eleggono L. loro capitano.

Avvenuta la riconciliazione tra guelfi e ghibellini, L. fu eletto (1334) governatore e capitano del cassero (v.).

Nel 1338 L. era incaricato di alcune missioni diplomatiche a Fabriano. Morì forse tra il 1371 ed il 1376.

BIBL. - Bolla 7 luglio 1368. Martorelli, p. 141 ss., 164 ss. (con bibl.). Talleoni, I, p. 235, 251 s. (con bibl.), 260 ss. (con bibl.), 266 ss., 276, 298, 305; II, p. 4, 33, 82. G. Cecconi, I due fratelli L. e A. G. da Osimo, Osimo, Quercetti, 1873. G2, p. 264 ss. M. Morroni, Osimo al tempo degli Statuti, in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV - Atti del Convegno, Osimo, Fondazione Don Carlo, 1991, p. 185 ss.

 

Gozzolini, Silvestro (Osimo, sec. XVI). Economista. Fu segretario del duca di Urbino. Lasciò manoscritti il Discorso sopra la città di Pesaro e Dei modi onde i principi hanno denaro.

Una lapide esposta in Piazza Dante dal 1893, vuol ricordare il luogo dove S. G. sarebbe nato.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Spada, Bibliografia, s.v. L. Celli, S. G. da Osimo, economista e finanziere del sec. XVI: due trattati inediti, Torino, 1892. “Sent.”, a. 1892, n. 31; 1893, nn. 2, 23. F. Pergolesi, L'economista S. G. da Osimo, Roma, 1934. "Antenna", a. 1959, nn. 11, 12. G2, p. 368 s. E. Pesciarelli, Due economisti fra ‘500 e ‘700: S. G. di Osimo e Odoardo Baviera di Senigallia, in Nelle Marche centrali, Jesi, 1979, I, pp. 845-873.

 

Gozzolini, S. Silvestro

V. Silvestro Gozzolini, S.

 

Gozzolino (sec. XIII). Forse il capostipite dei Gozzolini. Fu inviato da Federico II per governare la Marca, ma i Comuni si lamentarono delle sue angherie. Per questo l'imperatore gli scrisse una lettera di condanna (1223).

BIBL. - Lettera del 1° gennaio 1223, in Compagnoni, Memorie, V, 47 s. Talleoni, I, p. 201 s. G2, p. 242.

 

Graciotti, Antonio (sec. XX). Studente del Ginnasio-Liceo caduto nella prima guerra mondiale.

 

Graciotti, Umberto (Osimo, 1940-Osimo, 1985). Insegnante, caricaturista, vignettista, scrittore in vernacolo.

BIBL. - "Antenna", a. 1985, n. 12; 1987, n. 12; 1989, n. 1; 1995, nn. 3, 11; 1996, nn. 1, 2, 3, 12. G. Ambrogetti-P. F. Fantasia (a cura di), U. G., Falconara, 1987.

 

Grafologia Nel 1914 uscì presso la tipografia Scarponi il "Manuale di G." di Umberto Koch.

 

Grammatica osimana

V. Appendice I.

 

Grandinate (vern. Sgrandulade). Si verificarono terribili g. negli anni: 1848, 1856 (21 giugno: Centro, S. Marco, S. Sabino, Misericordia), 1857 (10 agosto: Monte Torto, S. Paterniano). Nel 1899 si sperimentarono senza buon esito dei cannoni grandinifughi (v. Barnabò), studiati dall'ingegner Giovanni Fiorenzi.

BIBL. - G. Maggioni, Consorzio grandinifugo osimano - Relazione sui risultati ottenuti con gli spari (...), Osimo, Quercetti, 1902. G2, p. 670, 679, 828 s.

 

Grano (vern. Grà). Nel XVIII sec. il g. era pagato 8 lire il quintale, nel 1796 lire 28.Nel 1846 il fabbisogno del g. era calcolato in circa 19.600 q, quello del granoturco in 14.700 q. Il raccolto era stato di 30.000 q di grano e di 20.580 q di granoturco. Il prezzo medio del decennio era di scudi 18,6 per il grano e 10,9 per il granoturco.

V. anche Agricoltura; Censimento Agricoltura 1990; Tumulto dei grani.

BIBL. - Statuti, passim. Sunto storico del Collegio Campana, p. 33. G2, p. 545.

 

Granoturco (vern. Granturcu). Occupava un tempo circa un quarto della superficie coltivabile; era impiegato per l'alimentazione dei contadini (polenta) e dei suini. Si seminava a primavera; dopo l'impollinazione, veniva cimato, ottenendosi alimento per il bestiame. Dopo la raccolta delle pannocchie, gli steli (gambuj) venivano fatti seccare e utilizzati o per alimento del bestiame o per il fuoco. Le pannocchie (tuduli) venivano spogliate (scannafoja) e con il fogliame (pampene) si riempivano i pagliericci dei letti. Per la sgranatura si usava un bastone (sgranadore) con una punta in ferro, legato ad una sedia. I torsi spogliati venivano utilizzati per il fuoco.

V. anche Grano.

BIBL. - G3, p. 295 s.

 

Grasso Nel 1848 il vescovo Soglia emise un indulto che prorogava a tutto quell'anno il permesso di usare i condimenti di strutto e lardo nei giorni vietati (venerdì e sabato).

BIBL. - G. Soglia Ceroni, Indulto per i condimenti di g. per l'anno 1848, Osimo, Quercetti, 1847.

 

Graziani, Ercole (Bologna, 1656-1726). Pittore. Ha una tela (S. Francesco e S. Bonaventura) e due dipinti laterali nella chiesa di S. Giuseppe da Copertino.

 

Graziano della Romagna (-Osimo, 1240). Conventuale. Uomo di profonda dottrina e zelo.

BIBL. - Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 176.

 

Grechetto (Genova, c.1610-Mantova, 1665). Giovanni Benedetto Castiglione, detto il G. Pittore, incisore. Fu molto fecondo di tele mitologiche e bibliche. Autore della tela dell'Immacolata Concezione (pala nell'altare maggiore della chiesa omonima (v.) dei Cappuccini), commissionatagli dai Fiorenzi ed ora scomparsa da Osimo.

 

Greco-Siculi Ad essi viene attribuita l'origine di Osimo da parte del Talleoni (I, p. 4 ss.), del Compagnoni (Memorie, I, p. XXI ss.), e forse dal Colucci (in Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t. V, p. 17 ss.). L’ipotesi è stata abbandonata dagli storici moderni.

 

Gregorio IX (Anagni, 1143-Roma, 1241). Papa (1227-41). Ugolino dei conti di Segni. Svolse una intensa opposizione politica all'Impero. Indirizzò una lettera agli Osimani (1232), rimproverandoli d'aver aiutato sia Rinaldo, duca di Spoleto, sia l'imperatore. Nel 1240, ripresa la lotta contro Federico II, privò Osimo della cattedra vescovile, trasferendola a Recanati.

V. anche Enzo.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, II, p. 252 ss. Talleoni, I, p. 206 s. G2, p. 245.

 

Gregorio XI (Limoges, 1329-Roma, 1378). Papa. (1370-78). Pierre Roger de Beaufort. Mandò diversi brevi ad Osimo riguardo agli scontri con Macerata ed alleati.

BIBL. - Martorelli, p. 177 ss.

 

Gregorio XVI (Belluno, 1765-Roma, 1846). Papa. (1831-46). Bartolomeo Alberto Cappellari. Fu ad Osimo il 17 settembre 1841, dove fece visita alla basilica di S. Giuseppe da Copertino.

BIBL. - G2, p. 621.

 

Grillantini, Carlo (vern. Dun Carlu). (Osimo, 1886 - Osimo, 1986). Suo primo nome era Umberto. Sacerdote, parroco di S. Gregorio, insegnante di Teologia, Matematica e Fisica, amministratore della diocesi, appassionato di storia ed arte locali, vernacolista. Fu autore di diversi studi su Osimo, tra i quali: Calendario Italiano religioso, civile, commerciale, sportivo, poi Calendario della Città di Osimo, Osimo, Belli, 1927-41; Luigi Fagioli campione d'Italia, Milano, 1934; Le vite dei Santi di Osimo, in “Osimo sacra”, Fermo, 1949; Cinquantatre sciapate in osimano, senza testa e sa la coda, Osimo, Belli, 1950; Tre quartine in osimano, Osimo, Scarponi, 1951; Storia di Osimo - Vetus Auximon (I ed. Pinerolo, 1957; II ed. Pinerolo, 1969; III ed. Recanati, 1985); Il celibato ecclesiastico dinanzi al Concilio Ecumenico Vaticano II, s.e., 1960; Il contributo della Città di Osimo all'impresa del Risorgimento Italiano, Ancona, 1961; Guida storico-artistica di Osimo, Pinerolo, I ed. 1962; II ed. (Pinerolo, 1975) con tit. Osimo - Guida storico-artistica - Dialetto - Folclore ; Il Duomo di Osimo nell'arte e nella storia, Pinerolo, I ed. 1965, II ed. 1978; Saggi e studi sul dialetto osimano e Rievocazioni in lingua, Pinerolo, 1966; Notizie storiche sulla banda di Osimo, in Osimo, Società bandistica - 150 anniversario della fondazione del complesso bandistico 'Città di Osimo', Osimo, Cecconi, 1970; Il numero dei preti in Italia, Casciana Terme, 1971; Gli statuti del Monte di Pietà di Osimo, in “Picenum Seraphicum”, IX, 1972; Echi in Osimo della guerra 1915-18 in DSPM, 1972; Pio IX visto e giudicato da un carbonaro di Osimo, in Pio IX, a. I, Città del Vaticano, 1972; Echi della prima occupazione francese, in Rendiconti dell'IMSLA, Ancona, 1973; Il Card.Giovanni Soglia Ceroni Vescovo di Osimo e Segretario di Pio IX, in Pio IX, a. III, Città del Vaticano, 1974; Uomini, cose, avvenimenti di Osimo, Pinerolo, 1980; Osimo e i signori delle 'curtes' del territorio nei documenti degli anni 1126-1250, in DSPM, 1981; Cimeli altomedievali nella Cattedrale di S. Leopardo di Osimo, in DSPM, 1983; Misure, monete, prezzi, compensi nella vita osimana dei secc. XVI-XIX, in DSPM, 1985; Il palazzo Gallo in Osimo, Castelferretti, 1985; Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 51 ss. Diario particolareggiato della guerra 1940-44 (inedito); corrispondenze a “L'avvenire d'Italia” (1928-46), “Voce Adriatica”, “Corriere Adriatico”, “Il Resto del Carlino”, “Amico dello Studente”, “Pax et Bonum”, “Il Picchio”, “L'Antenna civica”, “Presenza”, “Il Marchigiano”, “5 Torri”.

BIBL. – “Antenna”, a. 1965, nn. 7/8, 12; 1966, nn. 10, 12; 1972, n. 5; 1975, n. 8/9; 1976, n. 5; 1980, n. 12; 1981, n. 2; 1983, n. 11; 1985, n. 6/7; 1986, nn. 4, 5, 8/9, 11, 12; 1987, n. 11; 1992, n. 1. “5 Torri, a. 1978, n. 4; 1981, nn. 1/2, 6; 1983, n. 5/6; 1985, n. 4/5; 1986, n. 1/4; 1992, n. 2. L. Egidi, C. G., necrologio in DSPM, 1989. Fondazione Don Carlo, Don C. che vive - Inaugurazione monumento 10 maggio 1992, Loreto, 1992.

 

Grillotti

V. Caffè.

 

Grimaldeschi, Giovanni (Osimo, sec. XIV-XV). Vescovo di Osimo (1400-12). Già vicario di Fermo. Assolse il Magistrato ed il clero di Osimo per aver aderito al Mostarda (v.). Sotto di lui si verificò ad Osimo un'invasione di briganti cingolani.

BIBL. – Ughelli, I, col. 505. Martorelli, p. 206 s., 427, 445. Lancellotti, Memorie, s.v. Zaccaria, p. 93. Compagnoni, Memorie, III, pp. 315-330. Talleoni, I, p. 95, 126, 280, 283 s.; II, p. 74 ss. G2, p. 341 s.

 

Grimaldo (o Grimoaldo) (sec. XII). Vescovo di Osimo È citato in due documenti: una sua donazione all'abate di S. Maria di Rambona (luglio 1151) e la concessione della Massa Aternana (v.) da parte di Giraldo, arcivescovo di Ravenna. Ricorre anche in una cantilena giullaresca anonima, Salv al Vesco sennato.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. 477 ss. Talleoni, I, p. 130, 182 s. (con bibl.). L. Colini Baldeschi, in “Riv. di bibl.”, Firenze, Franceschini, II, 7-9. G2, p. 219 s.

 

Grimani, Pisana (1781-Osimo, 1865). Moglie di Filippo Buttari (v.).

 

Grotte e cunicoli Nel sottosuolo della città esiste un vasto complesso ipogeo, scavato nell’arenaria; esso è disposto su sei piani, collegati da pozzi percorribili per mezzo di pedarole ricavate sulle pareti degli stessi.

Nel 1988 il censimento di massima, predisposto dal Comune, ha rilevato 88 grotte sotto il Centro storico per uno sviluppo complessivo di circa 9.000 m, ma sicuramente sono molto più numerose. Esistono inoltre 8 stretti c. e 5.000 nicchie. I livelli di profondità delle g. sono: da 3 a 6 m per 1.000 m di lunghezza; da 6 a 8 m per 2.500 m; da 8 a 10 m per 3.500 m; da 10 a 12 m per 1.350; da 12 a 15 m per 500 m e oltre 15 m per 200 m. L’altezza delle g. varia dai 2 ai 3 m, la larghezza è di cm 140.

L’origine e l’uso di tali cavità sono ancora ignoti, ma da talune caratteristiche costruttive ed architettoniche sembrano potersi ricondurre a scopi difensivi, abitativi, rituali ed idraulici. Le date ed i simboli scolpiti a bassorilievo consentono di riconoscere un uso pressoché continuo in un arco di tempo che va dal XIII secolo fino al 1944, quando le g. vennero impiegate come rifugi contro i bombardamenti. Per alcune cavità non si può escludere un’origine più remota.

Altri c. esistono nella zona delle gradine di Monte della Crescia (v.).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 79 ss. G2, p. 35 s., 427. "Antenna", a. 1966, n. 10; 1972, n. 3; 1985, n. 11; 1988, n. 1; 1989, n. 3; 1996, n. 3; 1997, n. 10; 1998, nn. 5, 6/7, 11; 2000, n. 12. F. Copparo-F. Filippetti, I tarocchi di pietra del Palazzo Campana di Osimo, Castelfidardo, 1997. A. Recanatini-A. Forlani, La città segreta, [Ancona], 1998. R. Mosca, L’antico acquedotto delle g. osimane, Osimo, 1999. "Nuovo 5 Torri", a. 1999, n. 1.

 

Grotte, Monte delle Altro nome di M. Cerno (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.2.

 

Grottino, Il Circolo privato con palcoscenico (dal 1920 al 1941). Dapprima fu nel Vicolo del Buon Villano (casa Giorgetti), poi a S. Filippo (palazzo Mancini). Vi aderirono: Aldo Blasi, Adriana Paris, Manlio Pinori, Emilio, Marisa e Vera Riccioni, Filippo e Lea Theodori (v.) ecc.

BIBL. – Gabrielli, Teatro, p. 226. F. Theodori, Storia del Grottino, ms.

 

Gruppo Astrofili Osimani Si formò nella primavera del 1997, unendo alcuni appassionati di Astronomia. Fece anche attività pubblica in occasione di rilevanti fenomeni celesti (passaggi di comete, eclissi ecc.). Pubblica due pagine mensilmente sulla “Meridiana” di Osimo, anticipando i fenomeni astronomici del mese successivo.

 

Guacci, Luigi (Lecce, 1871-1934). Artista, autore di un suggestivo presepe in cartapesta commissionatogli da Aldo Rinaldoni (v.), ora conservato presso il Museo Civico (v.).

 

Gualtiero Fratello di Ramberto (v.).

 

Guardia Civica Fu costituita nel 1847 (come derivazione della G. Nazionale, v.) da 123 volontari su istruzione di Rinaldo Simonetti, Antonio e Filippo Acqua. Fu finanziata dal Comune, dal vescovo e vari ecclesiastici. Ebbe cinque cannoni e alcuni cavalieri. Partecipò alle guerre d'Indipendenza nel 1848 (con 103 uomini), battendosi a Cornuda e presso Treviso.

BIBL. - Decreto 5 luglio 1847. Verbale 21 agosto 1847. Bilancia 23 dicembre 1847. Lettera del Gonfaloniere a R. Simonetti del 24 febbraio 1848. Diario Cecconi, ms., 30 aprile 1849. G2, p. 661, 674.

 

Guardia Nazionale Sorse alla fine del sec.XVIII, divenne poi Provinciale, e tornò Nazionale nel 1831. Nel 1847 divenne Guardia Civica (v.).

Il servizio della G. N. consisteva "in servizio di guardia, di pattuglia, di evoluzioni e d'esercizi militari, di riviste per ispezioni d'armi, e tiro al bersaglio ed ogni altro comandato nell'interesse della conservazione dell'ordine, della tranquillità pubblica, e della proprietà privata".

BIBL. - Regolamento della G. N. della città di Osimo, Osimo, Quercetti, 1862.

 

Guardie

V. Vigili urbani.

 

Guarnerio

V. Guarniero.

 

Guarnieri, Famiglia Discendeva dai G. marchesi di Ancona. Ebbe tra gli altri Guarniero, vescovo di Osimo, nel XII sec. (v.).

BIBL. – Genealogia, in AG, busta 24. Martorelli, p. 446 s. Colucci, XXIII, p. 353 ss.

 

Guarnieri, Flaminio (Osimo, 1541-1615). Uno dei tre statutari (v.) della redazione del 1571. Fu avvocato fiscale. Compose Dialectica Criminalia e pubblicò: Il Mago - egloga, Osimo, De Grandis, 1569, L'intrico, Rimini, 1582, Repertorium criminale ecc.

Ricoprì diversi incarichi: oratore del Comune di Osimo presso i papi Pio IV e V, luogotenente di Ascoli, governatore di Rimini, uditore del governatore delle Marche, governatore di Forlì, giudice delle appellazioni in Romagna ecc.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, V, s.v. Talleoni, II, p. 117. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 374.

 

Guarnieri, Flaminio (Osimo, 1607-84). Sacerdote. Studiò a Macerata, fu esaminatore prosinodale e consigliere di Malta per la Commenda di S. Filippo. Scrisse un numero imprecisato di volumi, inediti, distinti per lettere di alfabeto, intitolati Miscugli. La BC possiede la lettera A (in fotocopia, l’originale è presso la Biblioteca Angelica di Roma), la lettera B (1646), la lettera C (1646), la lettera E, la lettera I. La BC possiede anche, in fotocopia (l’originale è all’Angelica), Sacra Diptyca seu nomina gestaque Auximanorum Pontificum.

BIBL. - Martorelli, p. 301. Lancellotti, Memorie, s.v. Talleoni, passim. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 443.

 

Guarnieri, Flaminio (Osimo, sec. XVII-XVIII). Vicario capitolare dopo la morte del vescovo Pallavicini. Fu poi vicario nell'Abbazia di Fiastra, a S. Salvatore Maggiore e nel 1705 a Senigallia.

BIBL. - Talleoni, II, p. 204.

 

Guarnieri, Francesco (Osimo-sec. XV). Poeta, letterato e giurista. Uditore del card. Marco Barbo (1466), corrispondente di Francesco Filelfo e di Niccolò Perotti, commendatario della abbazia di S. Niccolò (1472).

BIBL. - F. Filelfo, Epistolae familiares, Venezia, De Gregoriis, 1502. Martorelli, p. 301, 447. M. A. Talleoni, Notizie spettanti a F. G. abate di S. Niccolò in Notizie intorno al sangue miracoloso scaturito nel secolo XIV da un Crocifisso dipinto nel muro nell'antica chiesa di S. Niccolò di Osimo, Osimo, Quercetti, 1762, p. 27 ss. Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, V, s.v. Talleoni, II, p. 24. Spada, Bibliografia, s.v. Annibaldi, L'Agricola e la Germania di Tacito, Città di Castello, 1907. G2, p. 335.

 

Guarnieri, Francesco (Osimo, 1448-1478). Fu Vicario generale del patriarca di Aquileia, poeta e letterato, possessore di una ricchissima biblioteca (nell'abbazia di S. Daniele nel Friuli), amico del Filelfo e del Perotti, ricercatore di codici.

BIBL. - Volpi, Albius Tibullus. G2, p. 334.

 

Guarnieri, Francesco (Osimo,1668-Roma, 1733). Capitano, cavaliere di Malta. Il 22 settembre 1723 sconfisse una flottiglia di corsari turchi, capitanata da Raics Amurat (v.), nel Tirreno. Il pennone (v. Bandiera turca), che portò come trofeo, viene esposto ancora in Cattedrale. La sua consegna è raffigurata in una tela di G.B. Gallo (v.) in Comune.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. G2, p. 474 s. G3, p. 251 s. "Antenna", a. 1997, n. 3. C. Marzocchini, F. G. da Osimo (1668-1733) e la bandiera turca (tesi, Università di Urbino, 1997-98).

 

Guarnieri, Guarniero (sec. XVI-XVII). Abate di S. Maria in Potenza. Fece costruire le case della Pietà e l'abitazione sopra Porta Musone.

BIBL. – AG, busta 93, fasc. 1. G2, p. 408 s.

 

Guarnieri, Guarniero (Osimo, 1615-). Vescovo di Segni (1655-81), poi di Recanati (1681-89) e di Loreto (1689). Era figlio di Francesco e di Maddalena Leopardi. È sepolto a Loreto.

BIBL. - G2, p. 450.

 

Guarnieri, Marchesi Insediati dall'imperatore tedesco, ebbero alle dipendenze nei secc. XI-XII la Pentapoli, le Marche di Ancona, Fermo e Camerino e il Ducato di Spoleto.

BIBL. - M. Natalucci, Ancona attraverso i secoli, Città di Castello, 1960, v.I, p. 232 ss.

 

Guarnieri, Marco Antonio (Osimo, sec. XVII). Compì studi giuridici. Autore di due manoscritti: Clausularum Tractatus Marci Antonii Guarnierii" (1613) e Repertorium variarum Resolutionum (1614).

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, V, s.v. Spada, Bibliografia, s.v.

 

Guarnieri, Ottaviano (sec. XVII). Venne incaricato (1667) dal Cini di provvedere all’organizzazione della biblioteca (v.), affidata ai Padri dell’Oratorio per pubblica utilità. Ospitò i Filippini (v.) prima della costituzione della loro casa ad Osimo.

BIBL. - Talleoni, II, p. 175. G2, p. 432 ss. L. Egidi, Trecento anni di vita della Biblioteca Comunale di Osimo, Osimo, 1979. Id., Origine e sviluppo della Congregazione dell’Oratorio in Osimo, Firenze, 1997.

 

Guarnieri, Stefano (Osimo, sec. XV) Ricercatore di codici (Columella, De officio villicae, Sallustio, De bello Iugurtino, Cesare, Commentarii de bello Gallico et civili). Fu ambasciatore di Callisto III (1457), cancelliere a Perugia (1466) per venti anni, gonfaloniere di Osimo nel 1493.

BIBL. - P. Pellini, Istoria di Perugia, Venezia, 1644. Talleoni, II, p. 130. L. Bonazzi, Storia di Perugia, Città di Castello , 1959 (rist.), I, p. 539. G2, p. 334 s.

 

Guarnieri Ottoni, Aurelio (Osimo, 1737-Venezia, 1788). Erudito. Studiò al Campana, fu membro dell'Accademia Ecclesiastica. Si laureò in giurisprudenza a Roma, ma si interessò sempre all'epigrafia. Trattò anche di Boccolino. Raccolse un museo di antichità ed una biblioteca. Fondò l'archivio omonimo (v.). Autore di Scrittori osimani, Sopra il marmo di Pompeo Magno, Iscrizioni di Osimo e del suo territorio, Notizie ed alberi genealogici di oltre 100 famiglie osimane (tutti presso AG). Pubblicò una dissertazione su un'ara del museo Nani e, con Vincenzo Buttari Caccianemici (v.), Predicando con soda pietà e apostolico zelo (...), Osimo, Quercetti, 1784. Dal 1776 si stabilì a Venezia.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, V, s.v. G. Colucci, Elogio storico del conte A. O. G. patrizio osimano, Fermo, 1790 (estratto da Colucci, t.VIII, p. XCVII ss.). Talleoni, I, p. 39, 184, 247; II, 34, 37, 55, 80 s., 134, 258. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 502. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Guarniero (o Guarnerio) (sec. XI-XII). Vescovo di Osimo, della famiglia omonima. Ristabilì la disciplina ecclesiastica ed il culto per S. Vitaliano.

BIBL. - Martorelli, p. 424. Maroni, p. 23 s. Zaccaria, p. 60. Compagnoni, Memorie, I, p. 477 ss. Talleoni, I, p. 182 ss. G2, p. 219.

 

Guasino (sec. XIII). Appartenente alla famiglia osimana che ebbe giudici e diplomatici presso varie corti. Giureconsulto, fu a capo della missione osimana inviata a Roma per ottenere la canonizzazione di S. Benvenuto.

BIBL. – G2, p. 256.

 

Gubbio Gli Statuti medioevali di Osimo ordinano di non riscuotere diritti di dogana né pedaggi dai suoi cittadini.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 70. Talleoni, I, p. 61, 77, 151 s., 177, 304.

 

Guelfi Famiglie g. erano i Leopardi, i Nelli, i Sinibaldi.

BIBL. - Statuti, passim. Martorelli, p. 198. O. Sabbatini, Ghibellini e G. in Osimo al principio del sec. XIV, in "Per il nuovo Gonfalone Osimano", n. u., 15/5/1912.

 

Guercino (Giovanni Francesco Barbieri detto il) (Cento, 1591-Bologna, 1666). Pittore. Si formò presso i Carracci e i maestri veneziani. Ebbe una vasta attività. L'influenza del Reni rende la sua arte più convenzionale e monotona. Nella chiesa di S. Marco vi è la sua tela della Madonna del rosario.

BIBL. - Talleoni, II, p. 171. P. Svegliati, Una tela del G. in S. Marco di Osimo (tesi, Urbino, 1966/67). P. Bagni, B. Gennari, La Bottega del G., Milano, 1986. M. Polverari, Il G., Ancona, 1991, p. 33 ss. Loretani, Guida, p. 92. "Antenna", a. 1992, n. 5. Mariano, Opere d’arte, p. 115.

 

Guerra Mondiale, Prima (vern. La prima guera). Nel giugno 1914 ci furono ad Osimo manifestazioni antimilitariste, in coincidenza con la Settimana Rossa (v.).

Nel 1915 la "Sentinella" (v.) passa dai socialisti agli interventisti. Il 7 gennaio interviene Misiano (poi deputato) (v.), parlando contro la g. Il 1° febbraio invece Nenni (v.) parlò a favore dell'intervento. Si verificano tafferugli con arresti (Mario Ionna).

Dopo il bombardamento di Ancona (24 maggio 1915), il rettore del Campana, Fenici (v.), è accusato di essere filoaustriaco.

Da metà maggio a luglio si sospendono le sedute consiliari. Arrivano i profughi anconitani. Si attrezza un lazzaretto (v.).

Nel 1916 arrivano profughi e feriti (un migliaio). Un Comitato cittadino tiene i rapporti con i prigionieri di guerra. La minoranza attribuisce alla Giunta gravi insufficienze per l'approvvigionamento dei viveri.

Nel 1917 arrivarono molti profughi (circa 600) e varie compagnie di militari.

Nel 1918 si costituì la sezione osimana del Fascio di Difesa Nazionale. Aumentarono le difficoltà alimentari, i prezzi e le proteste (v. "Picchiolì").

Alla fine della g. si votò l'apposizione della lapide col bollettino della vittoria. I morti osimani furono 365 (la famiglia Trillini (v.) ne ebbe 4 con la guerra di Libia).

V. anche Commissione esecutiva di Assistenza Civile.

BIBL. - G2, p. 901 ss. C. Grillantini, Echi in Osimo della guerra 1915-18 in DSPM, 1972, p. 207 e in Grillantini, Uomini, p. 407 ss. M.B. Brutti, Osimo dalla guerra libica all'avvento del fascismo (tesi, Università di Urbino, 1974/75).

 

Guerra Mondiale, Seconda (vern. La guera). La sera del 10 giugno 1940 gli Osimani apprendono l'entrata in guerra dalla radio in Piazza. Il vescovo Leopardi raccomandò di pregare per il trionfo della patria ("Bollettino Ufficiale" 1940, n. 3). Molti Osimani partono per i vari fronti.

Nel luglio 1941 cadono 7 Osimani nel Montenegro. Verso la fine dell'anno l'ospedale accoglie 50 feriti di g.

Nell'agosto del 1943 si ha il mercato nero (v.).

Dopo l'8 settembre 1943 si ebbe la Resistenza (v.), fino al 6 luglio 1944.

L'11 settembre 1943 si ricostituisce il partito Fascista. Nel novembre arrivano 15 autobus di sfollati anconitani. In tutto l'anno si ebbero oltre 100 allarmi.

Nel gennaio 1944 si preparano rifugi nelle grotte del Campana; in Via Giacomo Leopardi sotto le Cappuccine, in Via Pompeiana.

Alla liberazione parteciparono una sessantina di Osimani, arruolati nelle divisioni Cremona, Friuli, Nembo ecc.

Il 10 febbraio fu ucciso Giovanni Giorgetti (v.) alla Misericordia.

A marzo si ebbero molti istituti sfollati da Ancona (amministrativi, scolastici, assistenziali ecc.).Il 24 marzo quattro Osimani aderenti ai GAP (Gruppi di Azione Patriottica) caddero a Chigiano (S. Severino Marche).

Ad aprile un convoglio porta viveri a Roma.

Nel maggio si preparano rifugi antiaerei (S. Marco, Carmine, S. Francesco).

Ai primi di giugno scappano i gerarchi (Prefetto, Questore, Preside della Provincia). Poi il Comitato di Liberazione ferma il segretario fascista, il podestà ed altri. Il 22 giugno due giovani erano uccisi da una spedizione punitiva alle Casine di Rinaldo (Via di Jesi). Il totale dei partigiani caduti fu di 14.

A fine mese si verifica un'incursione repubblichina, durante la quale viene sequestrato Paolini, già addetto alla Questura.

Il 6 luglio, dopo sei giorni di bombardamenti, entrano gli Alleati per Porta Vaccaro e Via Cialdini. Il 7 si elegge il primo sindaco, l'avvocato Giannino Canapa (Partito d'Azione) e la Giunta (Vincenzo Acqua democristiano, Enrico Matassoli socialista, Alfredo Volpini comunista, Dino Fiorenzi liberale).

Il giorno 13 si ha una strage in Comune (7 morti e 20 feriti), mentre la popolazione è ancora nei rifugi. Il 17, i Tedeschi sono tutti in fuga per un violento bombardamento a largo raggio. Il 24 viene ucciso dai Tedeschi il mugnaio Polverini, sospettato di ospitare patrioti.

Il 1° febbraio 1945 è ad Osimo un corpo di occupazione polacco.

BIBL. - C. Grillantini, Diario particolareggiato della guerra 1940-44, inedito. G.B. Senesi, Memorie (Dal 25 luglio 1943 al 10 maggio 1945), ms. Pensiero e Azione (14 ottobre 1944). P. Orlandini, Il contributo degli osimani alla lotta di liberazione, Ancona, 1954. “Antenna”, a. 1964, n. 8; 1967, nn. 6/7, 8/9; 1974, n. 6/7; 1983, n. 10; 1984, nn. 3, 5; 1989, n. 8/9; 1991, nn. 2, 6/7; 1994, nn. 2, 6/7; 1995, n. 11. G2, p. 955 ss. O. Polverigiani, Osimo nel periodo dell'occupazione tedesca (tesi, Università di Urbino, 1970/71). I giorni della Liberazione – cil e Resistenza nell’Osimano, a cura del Comune di Osimo, Osimo, 1974. Grillantini, Uomini, p. 434 ss. C. Gobbi, Quota 360 - Il Monte della Crescia - Diario del fronte di g. di don Fulvio Badaloni, parroco di S. Paterniano di Osimo, Osimo, Scarponi, 1996.

 

Guerre d'indipendenza

V. Risorgimento.

BIBL. - M. Pinori, Gli osimani alla prima g. d'i., in "Per il nuovo gonfalone osimano", n.u., 15/5/1912.

 

Guerrieri, Giovanni Francesco (Fossombrone, 1589-Pesaro, 1657). Pittore e ceramista. Si formò sui dipinti del Caravaggio e dei Barocci. Ebbe una vasta attività nelle Marche. Gli sono attribuite tre tele (La vestizione di S. Silvestro, S. Antonio da Padova, S. Antonio abate) conservate nella chiesa di S. Silvestro (v.).

BIBL. - A. Emiliani, G. F. G., Urbino, 1958. Claudi, Dizionario, s.v. P. Zampetti, Pittura nelle Marche, III, p. 299 ss., Firenze, 1990. A. Emiliani, G. F. G. da Fossombrone, Fano, 1991, p. 112 ss. G. F. G. – Un pittore del Seicento fra Roma e le Marche, Venezia, 1997, p. 124. Mariano, Opere d’arte, p. 145 ss.

 

Guide di Osimo C. Grillantini, Osimo - Guida storico-artistica - Dialetto - Folclore, Pinerolo, 1975, II ed. M. A. Canapa-L. Bucci, Osimo amore mio!, Osimo, Scarponi, 1988. L. Loretani, Osimo - Guida Storico-Artistica, Osimo, Smit Edizioni, 1991.

 

Guidobaldo I da Montefeltro

V. Montefeltro, Guidobaldo I da.

 

Guisa, Duca di

V. Passaggi di truppe.

 

GUT (Gruppo Universitario Teatrale). Sorse nel 1963, promosso dalla FUCI e diretto da Aldo Compagnucci. Chiuse nel 1980.

BIBL. - "Antenna", a. 1963, nn. 5, 6; 1997, n. 10.

 

Guzzoni, Boccolino

V. Boccolino Guzzoni.

 

Guzzoni, Boccolino (sec. XV). Nonno del capitano omonimo. Consigliere, fu mandato a Roma presso Martino V (1430) per chiedere invano che perdurasse il governo dei Malatesta (v.) nella Marca di Ancona.

BIBL. - Martorelli, p. 245.

 

Guzzoni, Famiglia Originaria di Offagna, dove viveva un Giacomo di Guzzone (v.), si trasferì ad Osimo (sec. XIV). Il primo componente che si conosce è Angelo (1273), il quale generò Bartolomeo, podestà di Orvieto nel 1308. Amici dei Gozzolini, i G. furono messi da parte dai guelfi e si torna ad avere notizie della f. nel 1381, con i podestà Giovannino e Giacomello. Quest'ultimo generò un Bartolomeo II, padre di Boccolino, nonno del capitano omonimo. Il padre del capitano, Guzzone (v.), fu tre volte gonfaloniere.

È considerata f. sospetta negli Statuti del XIV sec.

BIBL. - Statuti, p. 848, 1091 s. Genealogia, in AG, busta 15. F. Guarnieri, Miscuglio I Famiglie di Consiglio, p. 83. Martorelli, p. 448. G. Cecconi, Vita e fatti di Boccolino Guzzoni da O", Osimo, Rossi, 1889.

 

Guzzoni, Guzzone (sec. XV). Padre del capitano Boccolino (v.). Figlio di Boccolino, ricoprì diverse cariche: gonfaloniere nel 1441, ambasciatore dal papa (1444), podestà di Viterbo (1445), gonfaloniere (1446), signore di Montefano (1450). Dalle sue seconde nozze con Francesca Ottoni di Matelica, nacque il capitano.

BIBL. - Martorelli, p. 307, 310, 322. Talleoni, II, p. 20, 23, 29 s., 35 ss. G. Cecconi, Vita e fatti di Boccolino Guzzoni da Osimo, Osimo, Rossi, 1889. G2, p. 311 s.

 

H

 

Herenniana, Praedia Sono ricordati in un blocco nel portico comunale (CIL IX, 5845).

 

Hermedianus, Fundus Fondo romano ricordato in un blocco nel portico comunale (CIL IX, 5845).

 

Hohenstaufen, Federico I (ca. 1122-Cilicia, 1190). Detto Barbarossa. Imperatore svevo. Dopo la pace di Venezia col papa Alessandro III (21 luglio 1177), fu nella Marca Anconitana per confermare con la sua presenza e con atti di vera e propria giurisdizione l'autorità dell'impero in quella terra, della quale la Chiesa aveva sempre rivendicato il possesso. Tre atti vennero emanati nel territorio osimano in quello stesso anno: il 24 novembre, dal castello di S. Vitale di Cingoli, un atto riguardante Monte S. Vito; il 4 dicembre, da Osimo, una costituzione riguardante questioni di ordine giuridico; sempre a dicembre, dal castello di Casarolo (v.), un diploma a favore della Chiesa di Ravenna.

BIBL. - P. Compagnoni, La Reggia Picena, Macerata, 1661, I, pp. 72 s. Talleoni, I, p. 142, 144, 171 ss., 183, 185. E. Bianchi, Memorie storiche di Tornazzano e Storaco, Foligno, 1865, pp. 162-65. Carte diplomatiche jesine, trascritte da A. Giannandrea, Ancona, 1884, pp. 3-5. Constitutiones et acta publica, in M.G.H., II, Hannover, 1893, p. 379. Deputazione di Storia Patria per le Marche, Convegno di studi storici - F. B. Ancona e le Marche, Città di Castello, 1972, p. 140.

 

Hohenstaufen, Federico II di (Jesi, 1194-Fiorentino, 1250). Figlio di Enrico VI, lottò per i diritti dello Stato laico contro la teocrazia papale. Ebbe rapporti con la Marca di Ancona tramite i legati (Rinaldo di Urslingen e Roberto di Castiglione (v.)) e i figli (Enzo (v.) e Manfredi (v.)).

Nel 1229, interrotta la crociata, F. ritornò in Italia alla notizia dell'invasione pontificia delle sue terre. Nello stesso anno spedì un diploma ad Osimo, dichiarando la città sotto la sua protezione.

Per aver aderito a lui, Osimo ricevette nel 1232 un breve da Gregorio IX (riconfermato da Innocenzo IV e da Alessandro IV), con il quale le si toglieva la sede episcopale (trasferita a Recanati) ed altri privilegi.

Nel 1247 F. ringraziava con una lettera (Parma, 9 settembre) gli Osimani per la vittoria nella battaglia di Osimo contro Marcellino (v.) e concedeva loro un magro premio, talchè poco dopo questi passavano dalla parte del papa.

BIBL. - Martorelli, p. 114 ss. Talleoni, I, p. 137, 168, 199, 201 s., 204 s., 208, 211, 219, 236; II, p. 3. E. Winkelmann, Kaiser Friderich II, Lipsia, 1889. E. Kantarowicz, F. II di Svevia, 1940.

 

I

 

Iannicoli, Aurelio (Osimo-1685). Abate silvestrino e Generale, a Fabriano dal 1684. Professore di Sacra Teologia, si interessò di lettere e di astronomia. Scrisse un discorso accademico La caduta sorgente, o la salita cadente, Loreto, 1663.

BIBL. - Martorelli, p. 448. Lancellotti, Memorie, s.v. Colucci, X, p. LXVIII. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 450.

 

Iannicoli, Barbara Agnese (Osimo-1702). Donna virtuosa, allieva del filippino P. Magnanti (v. Filippini).

BIBL. - G2, p. 486.

 

Iannicoli, Curzio (Osimo, 1560/70-Roma, 1648). Cantore basso. Studiò a Perugia. A Roma fu nella Cappella di S. Maria Maggiore (1628) e nella Sistina (dal 1629 alla morte).

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 61 s.

 

Iannicoli, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Martorelli, p. 448. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Genealogia, AG, Busta 26, n. 71.

 

Iannicoli, Francesco (Osimo, sec. XVIII). Autore di Ragguaglio della vita, e morte del sacerdote Alessandro Buttari, Roma, 1742.

 

Iannicoli, Marcantonio

V. Dolfi.

 

Iavicoli, G. Autore di un discorso funebre pubblicato in In memoria di Francesco Fiorenzi: discorsi di Romiti, Rossi, Bucci, Iavicoli, Osimo, Rossi, 1895.

 

Igia

V. Romani, Culti.

 

Igiene Nel 1869 il Comune di Osimo stampò presso il Quercetti un Regolamento d'i. pubblica, nel 1911 un Regolamento locale d'igiene.

 

Illirico, L'

V. Tommaso da Osimo.

 

Illuminazione (vern. Illuminaziò). Nel 1839 i lampioni in tutta la città vennero portati da 20 a 25. Il lavoro fu appaltato a Fiorenzo Pietroni, detto Dalmazio.

Nel 1879 i lampioni furono portati da 73 a 107.

Nel 1892 (10 settembre) si inaugurò l'i. elettrica.

Nel 1945 arrivarono le prime lampade ad arco.

Nel 1966 si rinnovò l'i. pubblica con lampade a vapori di mercurio.

Nel 1973 si ammodernò la pubblica i. del Centro storico.

Verso la fine degli anni Novanta si sostituirono i vecchi lampioni in diverse vie (Cialdini, Fonte Magna, Piazzanova ecc.).

BIBL. – ASCO, Del. Cons., a. 1883, n. 105, 114, 127. "Antenna", a. 1966, n. 2; 1973, n. 8/9; passim. G2, p. 618, 825 s., 986.

 

Immigrazione Nel 1990 gli immigrati residenti ad Osimo erano circa 150, di tutti i continenti (Corea del sud, Svizzera, Inghilterra, Nigeria, Francia, Giappone, Ex-Jugoslavia, Olanda, Spagna, Perù, Costarica, Filippine, Germania, USA, Cina, Ex-Cecoslovacchia, Bulgaria, Uruguai, Ex-URSS).

Nel 1994 gli i. erano saliti a 329 (africani 38%, est-europei 24%, asiatici 15%, comunitari 10%, sud-americani 8%, europei 4%, statunitensi 1%), per un totale di 40 Stati diversi.

Nel 1997 gli i. residenti erano 508: Albania 58, Algeria 2, Angola 1, Argentina 4, Austria 2, Belgio 1, Bosnia 13, Brasile 5, Bulgaria 4, Camerun 1, Capo Verde 1, Repubblica Ceca 1, Corea 50, Croazia 8, Cuba 1, Repubblica Dominicana 6, Filippine 7, Francia 11, Georgia 4, Germania 7, Ghana 15, Giappone 2, Giordania 5, Gran Bretagna 11, Iran 1, Islanda 3, Jugoslavia 23, Macedonia 6, Malta 1, Marocco 74, Mauritius 1, Nigeria 19, Olanda 3, Pakistan 5, Perù 3, Polonia 9, Romania 20, Ruanda 1, Russia 6, Sao Tomè 1, Serbia 1, Sierra Leone 2, Slovenia 1, Somalia 1, Spagna 3, Svizzera 8, Togo 8, Tunisia 67, Turchia 2, Ucraina 1, Ungheria 1, Uruguay 1, USA 7, Venezuela 1, Zaire 8. Di questi, 51 sono nati ad Osimo tra il 1992 ed il 1997.

BIBL. - "Antenna", a. 1987, n. 1; 1990, nn.4, 5; 1994, n. 4; 1995, n. 11; 1996, n. 3; 1997, n. 11; 1998, n. 12.

 

Impianto di risalita Il progetto di massima venne approvato dal Consiglio Comunale nel 1988. Nel 1989 si approvò il progetto esecutivo per circa 6 miliardi di lire, con l'impianto in galleria e l'uscita in Via Guasino. Iniziarono le contestazioni riguardo all'opportunità di un'opera definita "faraonica". Dal 1991 il progetto venne rivisto più volte; intanto nel 1992 venne realizzato il maxi-parcheggio.

V. anche Autostazione.

BIBL. - "Antenna", a. 1987, n. 8/9; 1988, nn. 1, 6/7; 1989, nn. 6/7, 8/9; 1990, nn. 8/9, 10, 11; 1991, nn. 4, 8/9; 1992, nn. 5, 8/9, 11/12; 1993, nn. 1, 2, 5, 10; 1994, n. 6/7; 1995, nn. .2, 5; 1997, n. 5. “5 Torri”, a. 1991, n. 2; 1994, nn. 1, 3; 2000, n. 5. "Nuovo 5 Torri", a. 2000, n. 3.

 

Imposte

V. Gabelle.

 

Impresa delle marionette Fu costituita da Agostino Marchigiani alla fine del XIX sec. (1878-1900).

BIBL. - G3, p. 768.

 

Incagiata

V. Cagiata.

 

Incisione Mostre di i. vennero organizzate dall'Assessorato delle Attività Culturali dai primi anni Novanta nella chiesa di S. Silvestro, adibita a Centro Attività Culturali.

BIBL. - Il segno inciso - 1.a Rassegna nazionale di incisione, Osimo, Scarponi, 1991. Il segno inciso - 3.a Rassegna di incisione, Osimo, Scarponi, 1993. Il segno inciso - 4.a Rassegna di incisione, Osimo, Scarponi, 1994. Il segno inciso - 5.a Rassegna di incisione, Grottammare, 1995. Il segno inciso - 6.a Rassegna di incisione, Grottammare, 1997.

 

Industria All'inizio del sec. XIX le i. di Osimo lavoravano: canapa (v.) e corde, lana (v.), seta (v. Filande), spazzole (v.), terraglie (soprattutto vasi; v. Vasari), laterizi, molitura del grano (v.) e delle olive (v.), lino (v.).

Nel decennio Cinquanta aprirono diverse i.: Officina Meccanica Pierpaoli (1951), Fornace Laterizi Lanari (1954), Mobili Busilacchio (1955), Pastificio Innocenzi (1955), Pollaio e Mangimificio Violini (1955), Materie plastiche Leonardi (1955), Vetreria Osimana (1956), Macchine perforatrici Tonti (1956), VAP Maglieria (1956).

Nel 1957-58 si accusano le prime difficoltà nell'industria delle fisarmoniche (v.), mentre chiudono le due ultime filande (Cardinali e Alessandrini).

All'inizio degli anni Sessanta si ebbero: Officina Luna (1960), Falegnameria Re (1961), l'Antonelli si trasforma in Lenco (v.) (1963), Farfisa (1965), Infissi metallici Lucangeli (1966) e altre minori.

Nel 1966 venne creato il primo nucleo della zona industriale (v.) ad Osimo Stazione.

Negli anni Settanta sorsero l'Intereco (v.) di Baiocco ad Osimo Stazione e la Accorroni (v.).

Nel 1981 si avevano 1.513 imprese industriali ed artigiane. con 4.386 addetti.

Nel 1991 le imprese erano 1.691 e gli addetti 7.203 (v. Censimento Industria 1991).

BIBL. – “Sent.”, a. 1909, n. 29, 30; 1911, n. 45. “Le Cinque Torri”, a. 1925, n. 15. "Antenna", a. 1961, n. 12; 1962, nn. 1-4, 10; 1963, n. 10; 1966, n. 3; 1968, n. 8/9; 1969, n. 1; 1971, nn. 3, 8/9, 10; 1976, nn. .3, 4; 1986, n. 2. G2, p. 539, 1022 s. Grillantini, Uomini, p. 109 ss. G3, p. 752 ss.

 

Industriale-artigianale, Zona

V. Zona i.

 

Infermieri Una scuola per i. venne inaugurata nel dicembre 1972 presso l'ospedale.

V. anche Associazione degli I.

BIBL. - "Antenna", a. 1973, n. 1; 1975, n. 8/9.

 

Informagiovani Centro di ricerca di lavoro per giovani, istituito nel 1990 quale strumento del Distretto Scolastico.

Oggi il servizio viene gestito direttamente dal Comune presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico.

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 11/12.

 

Innocenzi, Francesco (Spoleto, 1806-Osimo, 1867). Sacerdote. Fu vicario generale e canonico della Cattedrale durante l’episcopato di mons. Vitelleschi. Insegnò Diritto Canonico nel seminario e fu autore di Detti, proverbi, modo di servire a Dio e lettere di S. Giuseppe da Copertino, Osimo, Quercetti, 1847; Indulto per la quaresima del 1863 per la città e diocesi di Osimo, Osimo, Quercetti, 1863.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 857.

 

Innocenzo III (Anagni, 1160-Roma, 1216). Papa. (1198-1216). Giovanni Lotario dei conti di Segni. Mise in pratica la teoria del dominio universale del papato. Nel 1201 scrisse una lettera ad Osimo, riguardante le intese tra diversi Comuni (Ancona, Jesi, Fermo, Recanati, Civitanova, S. Elpidio ecc.).

BIBL. - Libro Rosso, doc.XLIV. Martorelli, p. 76 ss.

 

Innocenzo VIII (Genova, 1432-Roma, 1492). Papa (1484-1492). Gian Battista Cybo. Eletto con intrighi simoniaci, fu in guerra con Ferdinando di Napoli, per l'appoggio concesso ai baroni ribelli. A questo scontro partecipò anche Boccolino (v.), le cui imprese ad Osimo vennero osteggiate da I. VIII.

BIBL. - Morroni, Boccolino, p. 88 ss.

 

INPS Il Centro Operativo I. prese l'avvio a Osimo nel 1994 per i Comuni di Osimo, Castelfidardo, Loreto, Offagna e Filottrano.

BIBL. - "Antenna", a. 1994, n. 8/9.

 

"Insieme" Mensile uscito nel 1982, ad opera delle parrocchie del centro cittadino e di Offagna.

BIBL. - G3, p. 798. "Antenna", a. 1982, n. 1; 1994, n. 10.

 

Insorgenti Gli I. (rivoltosi popolari antifrancesi) comparvero dopo che i Francesi (v. Francese, Occupazione) se ne furono andati da Osimo (6 agosto 1799). Entrarono da Porta S. Giacomo, comandati da Peccio di Filottrano.

BIBL. - G2, p. 532 s.

 

Insulae Gruppi di case nella Osimo romana. Ne rimane il ricordo nella denominazione della chiesa di S. Bartolomeo (v.), detta "all'Isola".

 

INTERECO Industria per il trattamento delle acque, costituitasi nel 1975 ad Osimo Stazione.

BIBL. - "Antenna", a. 1976, n. 3.

 

Inurbamenti Tra il XII ed il XIII secolo si ebbero: 28 assoggettamenti, 58 aggregazioni di comunità, 547 i.

Al Contado di Osimo furono incorporati numerosi castelli e ville: Castagneto, Castel Baldo, Cerquetella, Cesa, Monte Cerno, Monte dei Cipressi, Monte Prato, Monte S. Pietro, Montoro, Rosciano, S. Filippo del Piano, S. Teodoro (territorio osimano); Appignano; Castelfidardo; Cingoli con Castel d'Arcione, Cerlongo, Cervidone, Lornano,  S. Vitale, Troviggiano; Filottrano con Casarolo, Cerqua, Corviliano, Decimano, Montepolesco, S. Angelo, S. M. delle Case, Storaco, Tornazzano; Montecassiano con Montale, Monte Urbano, Noncastro; Montefano con Monte Zaro; Offagna; S. Maria del Poggio; S. Maria Nuova (Ripe); Staffolo.

BIBL. - Libro Rosso, docc. vari. M. P. Galeazzi, L'inurbamento in Osimo nei secoli XII e XIII attraverso il Libro Rosso del Comune (tesi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, 1968/69). G3, p. 243 ss.

 

Iocunda, Ammea

V. Feronia, Gens.

 

Ionna, Emidio (1842-95). Esponente della sinistra ad Osimo. Massone, consigliere comunale, membro della Giunta Provinciale, contribuì alla fondazione della “Sentinella” (v.).

BIBL. – “Sent.”, a. 1901, n. 1. G2, p. 778, 872.

 

Ionna, Giuseppe (sec. XIX). Tenne un discorso alla morte di Garibaldi (v.) (1882).

 

Ionna, Mario (sec. XIX-XX). Ufficiale, geometra, fu arrestato nelle manifestazioni del 1915 riguardanti l'intervento in guerra.

 

Ippoliti, Alessandro (Osimo, 1847-Osimo, 1926). Professore di lettere classiche, studioso di lingue moderne, persona modesta ed onesta. Si laureò a Torino (1876). Insegnò al Campana dal 1876 al 1922 (preside dal 1893 al 1922). Autore di: Discorso sulla vita e sulle opere del prof. Giuseppe Ignazio Montanari, Osimo, Quercetti, 1872; Impressioni di un viaggio, Osimo, Quercetti, 1878; Opuscola varia, Osimo, Quercetti, 1878; Di qua e di là dalle Alpi, Quercetti, 1879; Per solenne scoprimento della lapide posta a G.I. Montanari (...), Osimo, Quercetti, 1879; Il Teatrino del Collegio Campana - Reeminiscenze, Osimo, Rossi, 1883; Onoranze rese al cav. Zenocrate Cesari, Osimo, Quercetti, 1884. Discorsi commemorativi del sen. Giuseppe Briganti Bellini, Osimo, Quercetti, 1899; Di Marco Minghetti letterato e scrittore, Ancona, 1887; Commemorazione del prof. G. Cerquetti, Osimo, 1894.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. ASCO, Delib. Cons., 10/9/1914. In memoria del prof. A. I., Osimo, La Picena, 1926. Romiti, Istituto Campana, p. 206 ss. Grillantini, Saggi, p. 164 ss. G2, p. 931.

 

Ippoliti, Cesare (seconda metà sec. XIX). Esponente della sinistra ad Osimo. Autore di Febrilia - versi, Quercetti, 1882.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v.

 

Ippoliti, Giovanni (Osimo, 1885-Osimo, 1970). Si laureò in Lettere all'Università di Roma (1909). Professore al Liceo Campana, socio della Deputazione di Storia Patria per le Marche. Sindaco di Osimo (1922-23), preside della Scuola Media. Autore di articoli e di Dalle sequenze alle laudi; ragioni di storia e di metrica, Osimo, Tipografia Editrice di Campocavallo, 1914; Chiaroveggenze scientifiche dei greci antichi, Osimo, Tip. Editrice di Campocavallo, 1919; "Il SS. Crocifisso di S. Niccolò, Osimo, Santuario Campocavallo, 1935; Una spigolatura francescana nella storia dei Vescovi di Osimo, Osimo, Istituto Editoriale l'Opuscolo, 1927; Il card. Galamini e la Congregazione di Propaganda Fide, Osimo, Scarponi, 1945.

BIBL. - "Antenna", a. 1970, n. 1. G2, p. 1032. G3, p. 687.

 

Irenion, C. Oppius Liberto della gens Oppia (v.).

 

Iscrizioni Cfr. A. Guarnieri, Iscrizioni di Osimo e del suo territorio (presso AG, busta 20; 22, fasc. 1).

BIBL. - Martorelli, p. 44.

 

Irrigazioni

V. Censimento Agricoltura 1990.

 

Islamismo Religione (v. Religioni) praticata ad Osimo da molti recenti immigrati (v. Immigrazione).

 

Isola di Orzale o Lorzano

V. Lornano.

BIBL. - Libro Rosso, docc.XXXI, LXV. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 344 s. Talleoni, I, p. 136, 191. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXI.

 

Isola pedonale Fu creata nel centro storico nel 1974.

 

Istituti Riuniti di Beneficenza Ebbero origine nel 1939 a seguito del decentramento dall’E.C.A. (v.) di 14 Opere pie. Giuseppe Leopardi ne fu il primo presidente.

Ormai venute meno le finalità di quasi tutte le Opere Pie, nel 1998 venne approvato il nuovo statuto che modificò la denominazione in “II.RR.B. Padre B. Bambozzi”.

V. anche Archivio degli I. R. di B.

BIBL. - "Antenna", a. 1957, n. 1; 1962, n. 3; 1964, n. 11; 1978, n. 10; 1989, nn. 2, 12; 1996, n. 6; 1998, nn. 4, 8/9. “5 Torri”, a. 1984, n. 3/4. Egidi, Assistenza, p. 144 ss.

 

Istituto Agrario

V. Scuola Agraria.

 

Istituto Campana per l'Istruzione Permanente Nel 1967 venne chiuso il Collegio Campana (v.) per evidente situazione di crisi e si cercò una nuova destinazione all'I. Nel 1974 venne approvato dal Consiglio Comunale il nuovo statuto, per il quale l'I. avrebbe dovuto adempiere a "funzioni di istruzione e di cultura", affiancando l'opera degli istituti scolastici medi. Nel 1981 lo statuto venne modificato, precisando meglio le attività parascolastiche e culturali da svolgere.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1974, n. 2; 1984, n. 5; 1994, n. 2. "Antenna", a. 1974, n. 4; 1981, n. 5; 1994, n. 8/9. Storia del Campana nei documenti d’epoca, Osimo, 1990. A. Niccoli, Il Campana - Aspetti giuridici e istituzionali dalla nascita ai giorni d’oggi, Osimo, Scarponi, 1999.

 

Istituto delle Figlie della Provvidenza Fu aperto dal vescovo Seri Molini nel 1883, utilizzando un lascito di Celestino Marchetti (v.), parroco di S. Gregorio. Ospitò sei ragazze povere fino al 1893. Nel 1930 se ne estinsero i capitali.

BIBL. - G2, p. 860 s. Grillantini, Uomini, p. 186. G3, 706.

 

Istituto di Allevamento Vegetale per la Cerealicoltura (o Istituto Sperimentale per le Colture Industriali). La sezione marchigiana dell'I. di Bologna si trovava a S. Biagio, diretto dal dottor S. Zoppi.

Negli anni Ottanta la sede amministrativa venne trasferita in Via Cinque Torri.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, n. 8; 1996, n. 12.

 

Istituto Magistrale Parificato P. G. Frassati (vern. Le Masgistrali). Fondato da don Igino Ciavattini (v.) nel 1944, fu dapprima nel Palazzo Gallo e dal 1961 in Largo Trieste. Ebbe anche la scuola media ed il pensionato femminile. È tenuto dalle suore Oblate dello Spirito Santo. Nel 1995 diventò Liceo socio-psico-pedagogico.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 8; 1965, n. 9; 1966, n. 2; 1969, n. 8/9; 1989, n. 6/7; 1994, n. 11; 1995, nn. .2, 11. G3, p. 705. “5 Torri”, a. 1989, n. 3; 1994, n. 3; 2000, n. 8/9.

 

Istituto Professionale per l'industria e l'artigianato M. Laeng (I.P.S.I.A.) Sorse negli anni Sessanta presso l'Istituto S. Carlo (v.) come sede staccata dell'Istituto Calzecchi Onesti di Ancona. Dopo un decennio divenne autonomo e fu intitolato alla fondatrice della Lenco (v.). Ebbe una sede coordinata a Loreto. Si innovò più volte, stando al passo con i tempi. Nel 1991 inaugurò la sede distaccata di Via M. Polo. Nel 1997 accorpò l'IPSIA di Ancona.

BIBL. - "Antenna", a. 1969, n. 10; 1971, nn. 4, 8/9; 1972, n. 4; 1983, n. 1; 1987, n. 3; 1988, n. 5; 1991, n. 11/12. “5 Torri”, a. 1977, n. 2; 1981, n. 5; 1991, n. 5.

 

Istituto S. Carlo (vern. Il San Carlu). Il complesso, voluto da p. Carlo Rossini (v.), venne progettato dall'architetto Innocenzo Sabbatini (v.). L'I. aprì nel 1960, diretto dagli Scalabriniani (v.), ospitando e istruendo figli di emigrati. Dagli anni Sessanta ospita l'Istituto Professionale (v.). Nel 1966 venne costruito un nuovo edificio adiacente. Diminuendo il numero dei convittori, nel 1976 si procedette ad una ristrutturazione cedendo al Comune i locali per l’Istituto professionale e per la Direzione Didattica del II Circolo.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, nn. 3, 9; 1959, n. 11; 1961, n. 9; 1965, n. 6; 1966, n. 4; 1971, n. 1; 1976, n. 10; 1982, n. 12; 1983, nn. 1, 4, 11; 1985, n. 2, 11. “5 Torri”, a. 1978, n. 1/2/3.; 1983, n. 5/6; 1984, n. 6. Grillantini, Uomini, p. 185. G3, p. 704 s.

 

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "F. Corridoni" (vern. L'Isctidudu). Nel 1929 la Scuola Complementare fu trasformata in Scuola Secondaria di Avviamento al Lavoro. Fra il 1930 e il 1932 questa venne mutata in secondaria di avviamento professionale ed aperta sia alle nuove scuole tecniche sia ad alcuni tipi di istituto tecnico. Nel 1938 divenne istituto commerciale. Nel 1971 ebbe la sezione Geometri. Dal 1992 ha istituito dei corsi sperimentali. L'edificio di Via Pompeiana (risalente al 1915) fu progettato dall'architetto Costantino Costantini (v.). Nel 1991 la Provincia di Ancona ha iniziato la costruzione della nuova sede in Via Molino Mensa (nel 1988 si era posta la prima pietra). Nel 1993 si inaugurò la palestra. Nel 1998 si completarono i lavori. Dal 2000 è divenuto Istituto d’Istruzione Superiore “Corridoni-Campana”, accorpando i Licei.

BIBL. - G2, p. 942. "Antenna", a. 1971, n. 10; 1972, n. 8/9; 1974, n. 2; 1975, n. 8/9; 1984, n. 3; 1987, n. 3; 1988, nn. 8/9, 12; 1989, nn. 2, 3, 4, 11; 1992, nn. 1, 3; 1993, n. 5; 1994, nn. 1, 8/9; 1996, nn. 1, 10; 1997, n. 2; 1998, n. 1. P. F. Fantasia, Mezzosecolo del Corridoni, Recanati, 1991. “5 Torri”, a. 1991, n. 5; 1992, n. 1; 1994, n. 1.

 

Istruzione Una scuola comunale di grammatica venne istituita nel sec. XIV.

Nel 1580 il Comune si adopera per far aprire uno studio di teologia e filosofia ai Conventuali. Nello stesso anno Cino Campana raddoppia l'onorario di lettore pubblico di legge (4 luglio e 3 settembre). Si eleggeva inoltre un pubblico maestro, incaricato anche dei discorsi funebri.

Nel 1618 il Comune cerca maestri di scuola e il vescovo Gallo fa ritornare i Silvestrini.

Nel 1694, a causa della scarsa frequenza alle scuole, si fece un accordo tra il Comune ed il Seminario, secondo il quale il Comune pagava l'insegnante (Bernardino Cittadini da Gubbio) ed il vescovo gli dava vitto ed alloggio in Seminario.

Nel 1747 il Compagnoni aprì una scuola per le fanciulle povere.

Nel 1798 si soppresse l'insegnamento della teologia dommatica, sostituendolo con quello della teologia naturale.

Nel 1810 ad Osimo c'erano sette maestri (Cortani, Fiorentini, Merli, Nevi, Vettori, M. Frezzini, Simonetti).

Verso il 1840 funzionarono anche ad Osimo le Scuole notturne (v.).

Nel 1843 (27 settembre) si aumentano gli stanziamenti per le scuole pubbliche, e le si riorganizza. Nel 1846 si auspica l'istituzione di nuove scuole.

Nacquero poi le scuole domenicali (v.).

Il Cecconi istituì "scolette" private per operai e scuole serali (v.), per le quali scrisse un libro di letture.

Nel 1861 si aprono le scuole tecniche sotto l'impulso del Montanari; si trasferiranno dal Campana a S. Silvestro nel 1871.

Il Comune aveva (sec. XIX) delle scuole al primo piano del palazzo civico, quindi in palazzo Dionisi (poi Carradori).

Nel 1869 le elementari sono nei locali dell'ex monastero dei Silvestrini.

Nel 1874 si voleva chiudere per mancanza di frequenza la scuola del Borgo S. Giacomo.

Nel 1878 si deliberano i nuovi edifici scolastici di Abbadia, Passatempo, S. Biagio, S. Paterniano.

Altre "scolette" esistevano presso le parrocchie e i vari Ordini religiosi. L'i. superiore veniva impartita al Campana.

Nel 1885 in città ci sono 392 obbligati, 284 frequentanti e 239 promossi; in campagna, 731 obbligati, 484 frequentanti, 316 promossi.

Verso la fine del sec. XIX le scuole elementari furono ospitate nell'ex convento di S. Francesco, poi nell'ex monastero delle Benedettine.

Al Borgo S. Giacomo si acquistò (1886) il palazzo che le ospitò fino agli anni 1960.

Erano di pertinenza del Comune le scuole elementari, le tecniche, il ginnasio, il liceo.

Nel 1908 gli edifici scolastici rurali sono 20.

La Scuola Tecnica fu regificata nel 1914 e nel 1924 divenne Scuola Complementare, stabilendosi in Via Pompeiana.

Al presente le scuole elementari sono divise in I e II Circolo.

V. anche Cattedra di enologia; Collegio Campana; Edifici scolastici; Educandato di S. Niccolò; Istituto Magistrale P. G. Frassati; Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri F. Corridoni; Liceo Ginnasio; Liceo Scientifico; Istituto Professionale M. Laeng; Scuole (varie).

BIBL. - Statuti, IV, 35 e V, 16. Riformanze, 10 novembre 1618. Consiglio del 12 marzo 1694. Talleoni, II, p. 161 s., 227. Regolamento disciplinare ed istruttivo per le scuole comunali di Osimo, Osimo, Quercetti, 1845. F. Petrini, Ai suoi colleghi del Consiglio municipale di Osimo F. P. - Brevi parole sulla scelta di un professore di Agraria per le S. T. di Osimo (...), Osimo, Quercetti, 1874. C. Romiti, L'istruzione dell'operaio (...), Osimo, Rossi, 1882. G2, p. 409, 436, 528, 540, 619, 623, 649, 740 ss., 843, 849 ss., 888, 925 s. A. R. Marchetti, Studenti delle scuole superiori tra scuola, famiglia e lavoro ad Osimo (tesi, Università di Urbino, 1986/87). Antenna, a. 1994, n. 4.

 

Italia Nostra L'associazione sorse nel 1975 per iniziativa di 15 soci fondatori. Il dottor Gianfranco Fiorenzi ne venne eletto primo presidente. Si occupa della salvaguardia dei beni storici, artistici e ambientali locali. Organizza manifestazioni e gite. Tra le iniziative promosse: restauro delle chiese di S. Filippo e di S. Silvestro, istituzione della Civica Raccolta d'Arte, apertura della Porta S. Giacomo.

BIBL. - "Antenna", a. 1974, n. 11; 1975, nn. 1, 4, 5, 11; 1976, nn. 5, 10; 1977, n. 12; 1978, nn. 3, 10; 1980, nn. 1, 11; 1982, nn. 5, 10; 1985, n. 5; 1988, n. 11; 1990, n. 2; 1991, nn. 3, 4; 1992, nn. 3, 5/6; 1993, nn. 2, 3, 6/7, 10; 1994, nn. 5, 6/7; 1995, nn. 2, 6/7; 1996, nn. 3, 5, 6/7, 8/9. “5 Torri”, a. 1975, n. 1; 1976, nn. 2-5; 1977, nn. 1, 3/4; 1979, n. 1/2; 1981, nn. 5, 6; 1983, n. 5/6; 1984, n. 3/4; 1985, n. 1-2; 1991, nn. 1, 3; 1992, n. 2.

 

Iulia, Gens Si ricorda Q. Iulius Atimetus, marito della medica Iulia Sabina (CIL IX, 5861: stele nel portico comunale), e C. Iulius Clemens (CIL IX, 5876).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 38.

 

J

 

Jacometti, Tarquinio (1570-1638) e Pierpaolo (1580-1658). Scultori recanatesi autori del fonte battesimale del Battistero. P. fu autore, tra l'altro, anche di un "S. Carlo Borromeo", già esistente nella chiesa di S. Maria della Piazza.

BIBL. - Talleoni, II, p. 166 s. C. Costantini, Il Battistero di Osimo, in “Rivista Marchigiana Illustrata”, a. 1907, n. 8/9. G. Pauri, I Lombardi-Solari e la scuola recanatese di scultura (sec. XVI-XVII), Milano, 1915, p. 89 ss. A. Ricci, Il fonte battesimale della Cattedrale di Osimo, Osimo, 1928. G2, p. 413 s. Loretani, Guida, p. 42. A.M. Massimelli, T. e P. P. J., in Le arti nelle Marche al tempo di Sisto V, a cura di P. Dal Poggetto, Milano, 1992, p. 255 ss. Il fonte battesimale nella chiesa di S. Giovanni Battista, Osimo, Fondazione “Don Carlo”, 1993.

 

Jacopo da Osimo (sec. XIV). Frate Conventuale, fu Inquisitore nel 1327.

BIBL. - Benoffi, Memorie della Provincia delle Marche dei Minori Conventuali 1764-65, ms. presso Archivio Prov.le di Ancona.

 

Jelli, Melchiorre (o Jeli) (Austria, sec. XVII-XVIII). Pittore, risiedette per un periodo a Filottrano. Affrescò la volta del vecchio teatro La Fenice, dove rappresentò l'antico stemma (v.) di O, oltre a diversi palazzi (Gallo-Carradori, Bellini, Dionisi, Dittaiuti, Traluci).

BIBL. – G2, p. 132.

 

Jesi Il 2 settembre 1228 Osimo si allea con Rimini (v.) contro Pesaro, Ancona e Jesi.

Nel 1292 i ghibellini di J. fecero strage dei guelfi di Osimo.

Nel 1308 Osimo difende in modo particolare i terreni posti al confine con J.

Nel 1309 J. è alleata con Osimo nella battaglia di Camerata (v.) contro Ancona.

Nel 1461 Osimo ricompone una lite tra J. e Ancona (v.).

BIBL. - Libro Rosso, doc.LVI. RIS, IX, Annali, a. 1292. Statuto 1308, IV, 65. Riformanze 1461, vol.IX. Martorelli, p. 140 s., 305. Talleoni, I, p. 22, 32, 91 ss., 123, 152, 166 s., 176, 194, 197 s., 201, 207 s., 213, 215, 217, 250, 263, 265, 267, 274, 277, 283 ss.,; II, p. 6, 12 s., 53, 69, 92, 189 s., 252, 255 s.

 

Jonna, Emidio

V. Ionna.

 

Judo C.S.I. Sorto intorno al 1958 per iniziativa di alcuni atleti usciti dal J. Club Sakura (v.). cessò l’attività nei primi anni Sessanta. La sua palestra era situata in Piazza del Comune (Episcopio).

 

Judo 5 Torri Palestra attivata nel 1983 in Via C. Colombo dal maestro cintura nera Domenico Alocco.

BIBL. – “Antenna”, a. 1984, n. 1; 1985, nn. 5, 8/9; 1986, n. 8/9. “5 Torri”, a. 1984, n. 5.

 

Judo Club Sakura (vern. Giudò). Gruppo sportivo fondato nel 1955 dal professor Sardus Tronti ed altri. La prima palestra ebbe sede in Via Guasino, successivamente trasferita in Corso Mazzini e nel 1970 in Via Antica Rocca; attualmente si trova in Via B. Barbalarga. Tra coloro che hanno praticato ed insegnato questa disciplina, ha acquistato notorietà soprattutto la cintura nera Alberto Carletti.

Nel 1985 il Club fu insignito dal Comune della medaglia di civica benemerenza.

BIBL. - G2, p. 1021. "Antenna", a. 1958, n. 12; 1972, n. 6/7; 1974, n. 5; 1985, n. 8/9; 1986, n. 6/7; 1988, n. 3; 1991, nn. 4, 11/12; 1992, n. 5; 1994, n. 2; 1995, n. 1; 1996, nn. 1; 5, 6/7; 1997, nn. 1, 5; 2000, n. 4. “5 Torri”, a. 1980, n. 6; 1981, n. 6; 1984, n. 2; 1986, n. 1-4; 1991, n. 5. G3, p. 780. 1955-1995 - I 40 anni del J. Club Sakura Osimo, Recanati, s.d.

 

Ju-ter Club Circolo culturale e politico (anni Novanta), promotore di incontri e conferenze con la partecipazione di personaggi noti a livello nazionale (i giudici Caponnetto e Colombo, il prof. Signorelli).

BIBL. - "Antenna", a. 1994, n. 4.

 

K

 

Kouroi Milani Si tratta di due statue greche, dette Apollo e Apollino, attribuite l'una ad un ambiente attico provinciale (circa 530 a.C.), l'altra, di pochi decenni posteriore, forse all'ambito attico più proprio. Riguardo alla loro provenienza esistono due ipotesi: a) i K. furono a Monte Torto fin dall'antichità (fonti locali settecentesche); b) i K. vanno collocati nell'ambito del commercio antiquario, non esistendo un contesto urbano di matrice greca a Monte Torto. Le due statue erano ad Osimo nel 1741, nel giardino del vescovado (Annibale Abbati Olivieri). Passarono poi alla collezione di antichità della famiglia Briganti Bellini e nel 1902 furono acquistate da L. A. Milani per il R. Museo Archeologico di Firenze, che le ospita attualmente. Sono tornate ad Osimo temporaneamente per una mostra (2000/2001). La testa dell'Apollino, di proprietà della famiglia Barberini, erede dei Briganti Bellini, individuata in un secondo momento, è stata collocata al suo posto nella Mostra di Osimo il17 marzo 2001.

BIBL. - Kouroi Milani Ritorno ad Osimo, a cura di M. Landolfi e G. De Marinis, Roma, 2000. "Antenna", a. 2000, nn. 10-12. "Nuovo 5 Torri", a. 2000, nn. 4, 5. Auximi in Domo Belliniana testa di Kouros, a cura di M. Landolfi, Roma, 2001.

 

Kri kri

V. Circolo del Cri-cri.

 

L

 

Laboritium Una delle due forme di conduzione dei fondi rustici, previste negli Statuti medioevali di Osimo (l'altra era il coptimum, v.). Sua caratteristica era la divisione dei prodotti, attuata in misure diverse tra il contadino ed il proprietario: i prodotti della vendemmia erano di solito divisi a metà (o un terzo per il contadino); per la frutta, il grano ed i cereali, i contratti variavano. La durata poteva essere annuale o maggiore. Le spese erano tutte a carico del contadino.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Laeng, Maria (1905-Svizzera, 1974). Fondatrice della Lenco Italiana (v.) nel 1964. Le è stato intitolato l'IPSIA.

BIBL. - "Antenna", a. 1974, n. 8/9.

 

Laetoria, Gens Si ricordano i fratelli C. Laetorius Proculus e Laetoria Procula (cil, IX, 5873).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 38.

 

Lamaticcio (vern. Le lame). È l'avvallamento meridionale, sotto Via Cinque Torri. Si originò forse per le frane e/o l'asportazione dell'arenaria servita per la costruzione delle mura romane (v.).

 

Lamaticia Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 139).

 

Lambardi, Giacomo (o Lombardi) (Trevi-1673). Filippino, fondatore di una setta di quietisti detti Ciuffolotti (v.) ad Osimo. Scrisse Animae deploratio (...), Roma, 1669; Semplicità spirituale e Trattato della esteriorità (inediti).

BIBL. - Processo per sospetto di eresia contro i seguaci di P. L. Talleoni, II, p. 159. V. Bevilacqua, L'attività del quietista P. G. L. e dei suoi seguaci (tesi, Università di Roma, 1950/51). G2, p. 428 s. L. Egidi, Origine e sviluppo della Congregazione dell’Oratorio in Osimo, estr., Firenze, 1997, pp. 371, 385.

 

Lamberti, Bonaventura (Carpi, 1652-Roma, 1721). Pittore, allievo del Cignani a Bologna. Trasferitosi a Roma, protetto dalla famiglia Gabrielli eseguì molte opere soprattutto per privati. E’ autore del dipinto eseguito per la chiesa di S. Filippo Neri di Osimo raffigurante la Madonna e il Bambino con S. Gioacchino e S. Anna.

BIBL. – Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, 1974, vol. VI, p. 333. S. Rudolph, La pittura del 700 a Roma, Milano, 1983.

 

Lambertuccio de Caççonibus (S. Miniato, sec. XIV). Podestà di Osimo (1305).

BIBL. - Statuto 1308, V; Statuto post 1314, V.

 

Lame, Le

V. Lamaticcio.

 

Lamina di S. Leopardo Si tratta di un'antica lastra d'argento rettangolare (cm 32 x 19), non più recente dell'VIII secolo, raffigurante S. Leopardo (v.), trovata nell'arca durante la ricognizione del 1296 e nelle successive. È racchiusa in un reliquiario d'argento e rame dorato, eseguito su disegno del Lazzarini (v.) di Pesaro, per volere del vescovo Compagnoni e conservata nel Museo Diocesano.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. 39 ss. Talleoni, I, p. 63 ss. (dove cita: Maroni, Zaccaria, Ruggeri, Cristianopulo). G. Cecconi, Intorno all'antica lamina di S. Leopardo primo vescovo di Osimo - Memoria archeologica-storico-critica, Osimo, Quercetti, 1872. G3, p. 649 ss. Loretani, Guida, p. 45. “Antenna”, a. 1996, n. 2.

 

Lamonica, Rigoberto (Recanati, 1907-Osimo, 1966). Figura basilare dello sport osimano. Fu tra l'altro presidente e fondatore della Unione Sportiva Osimana (v.). Appassionato di ciclismo, prima lo praticò poi ne fu attivo organizzatore di gare. A lui è intitolata la corsa di S. Giuseppe da Copertino (18 settembre).

BIBL. - "Antenna", a. 1967, n. 1; passim.

 

Lana Nel 1623 furono approvati i capitoli per l’introduzione della lana e della seta nella città di Osimo.

Nel 1626 un breve di Urbano VIII concesse ai nobili di Osimo il privilegio di esercitare l’arte della l. e della seta senza pregiudizio alla loro nobiltà.

Nel 1752 erano 6 i lanari ad Osimo.

All'inizio del XIX sec. gli industriali maggiori erano: Pasquale e Battista Giardinieri, Antonio Graciotti, Francesco Matassoli, Francesco Sgardi. Si lavoravano 50.000 libbre di l.

V. anche Valca.

BIBL. - ASCO, Miscellanea, vol. 7; Collez. Perg., b. X, n. 679.

 

Lanari, Alessio (Osimo, 1884-Osimo, 1970). Fondatore di un’impresa edile e di una fabbrica di laterizi. Fu insignito del titolo di Cavaliere del lavoro per aver creato molta occupazione. A lui era intitolata la Scuola musicale (v.) nel periodo in cui aveva sede presso una sua palazzina in Via Ungheria.

BIBL. - "Antenna", a. 1970, n. 2. G2, p. 1035 s.

 

Lancellotti, Gian Francesco (Staffolo, 1721-Staffolo, 1788). Uno dei più attivi antiquari e storici marchigiani del sec. XVIII. Raccolse molti documenti. Si interessò anche di numismatica e di epigrafia. Autore di diversi studi storici e letterari, fra i quali alcuni riguardanti Osimo, collaborò alla Biblioteca Picena del Vecchietti e Moro. Molti suoi scritti sono inediti presso l'Archivio Guarnieri.

BIBL. - Vecchietti, Biblioteca Picena, V, s. v. Talleoni, I, p. 166. G2, p. 183. Claudi, Dizionario, s.v.

 

Lanciafarro Località lungo il fosso di Rosciano, ricordata nel XVI sec.

BIBL. - Statuto 1308, V, 34. G2, p. 362 s.

 

Lanfranco, Giovanni (Parma, 1582-Roma, 1647). Pittore. Formatosi presso i Carracci, eseguì moltissime opere ed è considerato tra le personalità artistiche più rappresentative del Barocco romano. Alla sua scuola è attribuita una Deposizione conservata presso il Museo Diocesano.

BIBL. – Loretani, Guida, p. 47.

 

Lanfredini, Giacomo (Firenze, 1670-Roma, 1741). Vescovo di Osimo (1734-40), cardinale, letterato e giurista di curia (1702). Ebbe molti incarichi. Ad Osimo condusse una vita austera di pietà e zelo. Tenne cinque sinodi ed emanò 272 editti. Nel 1737 introdusse il Ritiro dei Minori Osservanti (v. Osservanza) nella chiesa dell’Annunziata Nuova. Per il Seminario (v.) fece costruire la villa di S. Stefano e ampliare il Palazzo Campana (v.).

Autore di Synodus Auximana et Cingulana habita in Cathedrale Auximana die 29 Septembris 1734, Ancona, 1734, e di una decina di lettere pastorali, alcune anche pubblicate (Raccolta di Orazioni sinodali e Lettere pastorali, Jesi, 1740).

BIBL. - G. M. Giudici, Orazione funebre (...), Jesi, 1741. Memorie relative alla vita e virtù dell'E.mo Card. Lanfredini (ms. presso BC). G. Lami, Memoriae Italorum eruditione praestantium, II, p. 288. Vita di G. cardinal L., Fiorentino, descritta da un sacerdote della congregazione della Missione (..), Roma, 1761. Maroni, p. 47 s. Zaccaria, p. 119 ss. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 374-400. Talleoni, II, pp. 111, 187, 218 ss. (con bibl.). Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 470 ss. D. Vescovo, Il Cardinale G. L. Vescovo di Osimo (1734-1740) (tesi, Università di Urbino, 1972/73).

 

Lapiano Località medioevale nel comitato osimano.

BIBL. - G. Avarucci (a cura di), Liber Iurium dell'episcopato e della città di Fermo (977-1266), Ancona, 1996, II, p. 522.

 

Lapidario

V. Antiquarium.

 

Lapponi, Giuseppe (Tolentino, 1851-Roma, 1906). Medico ad Osimo nel 1877, dal 1878 a Roma come archiatra pontificio.

BIBL. - G3, p. 584.

 

Larciano e Larciniano Fondi in territorio di Osimo citati nel Codice Bavaro (nn. 122, 143), individuabili nell'odierno Monte Larciano, alle falde sudoccidentali del Monte Conero.

 

Lardinelli, Alessandro (Osimo, 1835-1932). Studiò in Svizzera. Appoggiò i Piemontesi nel 1860. Fece parte della Giunta provvisoria. Fu diverse volte assessore e sindaco (1885-88; 1892-98). Fondò il Consorzio degli agricoltori. Fu presidente della Banda (v.); fu tra i fondatori della Banca Cattolica di Osimo Fu proprietario di una filanda (v.) (fondata nel 1729).

BIBL. - "Antenna", a. 1959, n. 10. G2, pp. 704, 770.

 

Lardinelli, Antonio (Osimo, 1836-1926). Studiò in Svizzera, proprietario di una filanda ad Osimo dall'inizio del sec. XIX con 14 bacinelle. Nel 1912 aveva 48 bacinelle e 81 impiegati.

Appoggiò i Piemontesi nel 1860. Fu poi membro di varie commissioni, consigliere comunale nel 1866 e sindaco (1910-16), capitano della Guardia Nazionale.

V. Filande.

BIBL. - "Antenna", a. 1959, n. 10. G2, pp. 539, 704, 770 s., 895.

 

Lardinelli, Augusto (Osimo, 1833-1907). Appartenente ad un famiglia di commercianti, esercitò con profitto l’arte della seta. Carbonaro e massone, ricoprì diverse cariche pubbliche. Fu uno dei promotori e primo Presidente della Società Operaia (1865-68), incarico ricoperto per latri due mandati (1872-74 e 1876-77).

BIBL. – L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana (ms. in BC). L. Egidi, Il Mutuo soccorso in Osimo – Storia della Società Operaia, Osimo, Cecconi, 1995, passim.

 

Lardinelli, Famiglia Si ricordano Antonio che nel sec. XVIII fondò la filanda, Benedetto che la rinnovò nel 1851 (prima filanda a vapore dello Stato Pontificio), Alessandro (v.) e un altro Antonio (sec. XIX-XX) (v.).

 

Lari

V. Romani, Culti.

 

Latrociano Fondo in territorio di Osimo citato nel "Codice Bavaro” (n. 135).

 

Lauro, Giacomo (sec. XVII). Autore di Breve discorso di Osimo antichissima città del Piceno già nobilissima colonia de’ Romani e metropoli, Roma, 1639.

BIBL. - Talleoni, I, pp. VIII, 69.

 

Lauriano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 135).

 

Laurito Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 139).

 

Lavaccara, Luigi (sec. XX). Segretario politico del Fascio di Osimo (1942).

BIBL. - G3, p. 523.

 

Lavini, Monte Vecchia denominazione di Monte Cerno (v.).

 

Lavinj, Giuseppe (Filottrano, 1721-S. Severino, 1793). Fu canonico teologo della Cattedrale di Osimo, poco ben visto per la sua condotta mondana. Poeta arcade col nome di Eromede Somiziano. Autore di: Rime del conte G. L., Patrizio di S. Severino dedicate a Pietro Lucatelli marchese di Ripalta, Roma, 1750; Il Paradiso riacquistato, Roma, A. De Rossi, 1750; L'orazione panegirica in lode del B. Giuseppe da Copertino detta nella chiesa dei PP.MM.CC. della città d'Osimo il dì 28 maggio dell'anno 1754... dal C.o G. L. patrizio romano e della città di Sanseverino e canonico teologo della cattedrale di Osimo, Roma, 1755; All'altezza Reale di Pietro Leopoldo Arciduca d'Austria, Granduca di Toscana - canti XVIII, Pesaro, Amatina, 1767; Lezioni sacre e morali sulle Epistole di S. Paolo ai Corinzi tenute nella Cattedrale di Fano, Roma, 1769, Ancona, 1769 e 1777; Raccolte di prediche, Discorsi sacri; Vita di suor Maria Eleonora Giubilei di Filottrano.

BIBL. – Vecchietti, “Biblioteca Picena”, V, s.v. Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti, a cura di E. De Tipaldo, v. VI, Venezia, 1838, p. 253 ss. Claudi, Dizionario, s.v. A. Pellegrino, Due drammi per musica di G.L. e la librettistica del Settecento, in “Studi maceratesi”, 29, Macerata, 1995, p. 563 ss. G. Piangatelli, G. L., fecondo verseggiatore e predicatore illustre, in “Studi maceratesi”, 29, Macerata, 1995, p. 589 ss.

 

Lazzaretto Ne fu aperto uno nel luglio 1915 in Villa Ratti (ora Recanatesi) contro eventuali epidemie.

BIBL. - G2, p. 905.

 

Lazzari, Costantino (1857-1927). Onorevole di Cremona, tenne un discorso ad Osimo nel 1914, presso la sede socialista.

BIBL. - G2, p. 901.

 

Lazzarini, Giovanni Andrea (Pesaro, 1710-1801). Pittore, architetto, scrittore. Subì soprattutto l'influenza del Maratti. Le sue opere sono sparse in tutta la regione. È autore di Relazione della pittura fatta nell'abside della Cattedrale di Osimo, Osimo, Quercetti, 1768. Oltre all'affresco dell'abside della Cattedrale, eseguì il disegno del reliquiario contenente la lamina di S. Leopardo (v.); la tela dell'altare di S. Vincenzo Ferreri nella chiesa di S. Marco. Le decorazioni nella Villa Simonetti (v.) e nella chiesa di S. Maria di Castel Baldo (v.) sono della sua scuola.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 509. Vecchietti, Biblioteca Picena, V, s.v. Talleoni, II, p. 232. Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti, a cura di E. De Tipaldo, v. IV, Venezia, 1837, p. 126 ss. F. Laudi, Indice degli artisti marchigiani, Roma, 1968, s. v. Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Milano, 1975, s. v. G2, p. 493. Claudi, Dizionario, s.v.

 

Lazzarini, Placido (Pesaro, sec. XVIII-XIX). Pittore, nipote di Giovanni Andrea. Autore di affreschi nel Duomo di Jesi e nel soffitto della cappella del Palazzo Campana di Osimo (1794).

BIBL. – F. Laudi, Indice degli artisti marchigiani, Roma, 1968, p. 63. Claudi, Dizionario, s.v.

 

Lebbra

V. Epidemie; Ospedale di S. Antonio.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Lega dei Contadini Fu costituita il 20 luglio 1919 con molti elementi della Unione Agricoltori.

BIBL. - G2, p. 913.

 

Lega delle Filandaie Si costituì nel 1901.

V. anche Lega di resistenza delle F.

BIBL. – G2, p. 878.

 

Lega del Filo d'Oro Sorse nel 1964 per iniziativa di Dino Marabini, ad opera di volontari, per l'educazione ed il recupero dei cieco-sordo-muti (capitale iniziale: 9.000 lire). Nel 1967 ebbe il riconoscimento giuridico e si aprì l'Istituto medico-psico-pedagogico "Nostra Casa", che nel 1971 si trasferì a S. Stefano. Nel 1975 nacque la Comunità Kalorama per adulti sordociechi. Nel 1976, dopo l'attivazione della scuola elementare speciale parificata, giunse il riconoscimento di "istituzione sperimentale". Nel 1987 aprì la sede di Milano, nel 1993 quella di Roma. Nel 1994 aveva 181 dipendenti e, durante l'anno, assisteva 150 sordociechi di ogni età.

La sede si trova in Via Monte Cerno, 1 (S. Stefano).

BIBL. - "Antenna", a. 1967, n. 4; 1970, nn. 1, 10; 1971, n. 10; 1974, nn. 10, 11; 1976, n. 1; 1979, n. 2; 1984, n. 3; 1985, n. 1; 1993, n. 5; 1994, n. 12; 1996, n. 6; 1999, 5. “5 Torri”, a. 1975, n. 3; 1976, nn. 1, 4, 6; 1977, n.3/4; 1978, nn. 4, 6; 1979, nn. 1/2, 5/6; 1980, n. 6; 1983, n. 5/6; 1984, n. 5; 1987, nn. 1, 4; 1989, nn. 3, 5/6; 1991, n. 1; 1993, n. 2; 1994, n. 1. G3, p. 738. "Nuovo 5 Torri", a. 2000, nn. 1, 3.

 

Lega di resistenza delle Filandaie Fu formata nel 1905 dopo lo sciopero delle filandaie.

V. Filande.

 

Lega di resistenza fra Muratori e Manuali Fu fondata dai socialisti nel 1902 (ottobre), ricostituita nel 1919.

BIBL. - L. di r. fra M. e M. - Sezione di Osimo, Osimo, Bettini, 1908. G2, p. 879. G3, p. 760 s.

 

Leggende Esistono alcune l. sull’origine di Osimo, riportate da Giovanni Baldi (v.) e Antioco Onofri (v.).

Diocoro (o Diodoro), capitano dei Greci, che si era riunito con la flotta agli altri connazionali ad Aulide, città della Beozia, per muovere contro Troia, “non potendo dopo Troia disfatta indurre l’animo a lasciare quello imperio, che, durante la guerra, si mantenne, si scostasse da’ compagni trionfanti, e arrivato con la sua gente, alla riva del mare Adriatico, si fabricasse questa nuova sedia”. La “sedia” sarebbe appunto Osimo.

Altri anonimi autori parlano invece di Ausone, detto anche Ausonio, figlio di Ulisse e della ninfa Calipso. Costui, tornato ad Itaca assieme al padre, si scontrò con Telemaco, figlio di Ulisse e di Penelope. Poi partì da Itaca con alcuni cavalieri amici e, quarantasette anni dopo che Troia fu distrutta, sbarcò sulle coste adriatiche e fondò Auximon (cioè Osimo, detto alla greca), così chiamata dal suo nome.

Secondo un’altra opinione, Osimo sarebbe stata fondata dai Pelasgi col nome di Euxenos, poi diventato Auximos con il cambiamento di due lettere. A questo proposito la fonte principale utilizzata dal Baldi è il poeta Francesco Panfilo di S. Severino che, nel libro II del poema Picenum, dice di Osimo: “jam Euxenos dicta Pelasgis,/Post mutata loco littera bina suo”.

Infine il Baldi, dichiarando che Osimo “nell’abisso de’ secoli asconde l’origine sua”, riferisce che “molti” rigettano le precedenti tesi e ritengono che i primi Osimani (Ausimati, da Auximum) “in antichità concorrano” con gli Orobi ed i Toscani, cioè gli Etruschi.

L’Onofri parla invece di Gomero Gallo, personaggio biblico, che fu nipote di Noè (Genesi, 10,2) e figlio di Jafet. Costui, secondo l’anonimo autore dell’Origine dei Barbari (che poi è Niccolò Zeno) e sulla base di quanto scritto nelle Antichità del Beroso (storico caldeo del IV-III sec. a.C.), venne in Italia a fondare colonie e ad insegnare legge e giustizia. Che sia anche il fondatore di Osimo, sarebbe testimoniato da una cronaca manoscritta, tradotta dall’umanista Varino Favorino di Camerino e riportata da Angelo Benigni nella Storia di Camerino. Le parole testuali sono: “Gomero Gallo nipote di Noè, e figlio di Iafet cento quarant’un anno dopo il Diluvio venne in Italia, conducendo seco Crano, e Crana figliuoli similmente di Noè, nati dopo il Diluvio. Approdò alla foce del fiume Mosone; sacrificò nel Monte contiguo, a Dio; e dal suo nome si disse poi Monte Gomero, hoggi detto Monte d’Ancona. Poi edificò la città d’Osimo nel più eminente Colle, e più contiguo a detto Monte”.

BIBL. - Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 3 ss. Onofri, Notitiae, p. 26 ss. M. Morroni, Quante leggende attorno alla fondazione di Osimo, in “Antenna”, a. 2000, n. 5.

 

Leggi suntuarie

V. Lussi.

 

Legumi Gli Statuti disciplinano il furto di l., il loro trasporto da e ad Osimo e la vendita, la molinatura.

BIBL. – Statuti, passim.

 

Leiberalis, Q. Septumius Niger

V. Septimia, Gens.

 

Lemmo (Pisa, sec. XIV). Podestà di Osimo (1311).

BIBL. - Statuti, Reformationes 1309-1311 e 1310-1312.

 

Lenci, Famiglia (o Lenzi) Ricoprì cariche pubbliche ad Osimo dal XIV sec. Forse un L. fu antenato dei Fiorenzi (secondo il Cecconi).

 

Lenco Italiana Sorse nel 1963 come fabbrica di giradischi e apparecchi elettrici, con capitale italo-svizzero, in Via Guazzatore, in una sede fornita dalla ditta Antonelli. La società si era costituita l'anno precedente. Iniziò con 20 dipendenti e una superficie di mq 500. Nel 1973 fabbricò un nuovo padiglione.

Nel 1979, con circa mille dipendenti, tutte le azioni passarono alla ditta Comint di Milano, e il capitale sociale fu portato da 750 milioni a due miliardi. Intanto era iniziato il parziale ricorso alla cassa integrazione (750 operai nel 1974). Nei primi anni Ottanta la crisi si aggravò (nel 1982 metà dei 630 operai era in cassa integrazione). Nel 1983 il CIPI approvò il piano di ristrutturazione, permettendo l'ingresso nella società della Finanziaria pubblica REL. Ma nel 1986 si arrivò al fallimento e alla costituzione di una nuova società (REL e industriale di Vicenza), la SOGEMI (v.). Nel 1988 lo stabilimento venne venduto all'ASPEA (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1963, n. 10; 1973, nn. 1, 10; 1974, n. 11; 1979, nn. 1, 2; 1981, n. 2; 1982, nn. 1, 2, 5, 8/9; 1983, nn. 2, 4, 5, 8/9, 10, 11; 1984, nn. 1, 6/7; 1985, nn. 5, 12; 1986, nn. 1, 2, 3; 1990, n. 5; 1991, n. 4; 1994, n. 2; 1995, n. 1. “5 Torri”, a. 1981, n. 6; 1983, n. 3/4; 1984, n. 2; 1986, n. 1/4.

 

Lenco Robur

V. Robur Basket.

 

Leonardo (sec. X). Vescovo di Osimo, ipotizzato dal Maroni.

BIBL. – Ughelli, I, col. 498. Maroni, p. 17. Zaccaria, p. 54.

 

Leonardo da Porto Maurizio, S. (Porto Maurizio (Imperia), 1676-Roma, 1751). Predicatore dal 1709, quando iniziò a percorrere gran parte dell'Italia centro-meridionale. Fu in missione ad Osimo nel 1739, chiamato dal Lanfredini (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 385. Talleoni, II, p. 222. G2, p. 471.

 

Leonas, C. Oppius Liberto di C. Oppio Sabino (v., n. 2). Fu sevir ed augustalis.

 

Leone (sec. IX). Vescovo di Osimo.

BIBL. - Codice Bavaro, n.121. Compagnoni, Memorie, I, p. 284 ss. G. Colucci, Annali di Osimo, p. 157, in Colucci, t. V. Talleoni, I, p. 111. G2, p. 148.

 

“Leone, Il" Periodico della parrocchia di S. Marco (dal 1945, almeno fino al 1957). Fu diretto da Vincenzo Fanesi.

BIBL. - G3, p. 794. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 65.

 

Leone III l'Isaurico (675-741). Imperatore d'Oriente. Contro di lui si ribellò Osimo, non volendo accettare la proscrizione del culto delle immagini (lotta iconoclastica iniziata nel 726). Di ciò approfittò il re longobardo Liutprando (v.) che occupò la città nel 728, insieme a tutta la Pentapoli (v.), ma poi la restituì con Sutri.

BIBL. – P. Diacono, Storia dei Longobardi, VI, 49. Liber Pontificalis, in Vita Greg. II, XVIII, p. 405 (ed. Duchesne). Talleoni, I, p. 85.

 

Leone IX (Egisheim, 1002-Roma, 1054). Papa (1049-54). Brunone dei conti di Egisheim-Dagsburg. Il 31 marzo 1053, ritornando dalla Germania, dopo la sfortunata spedizione contro i Normanni, si fermò ad Osimo per consacrare la cattedrale (v.).

BIBL. – Compagnoni, Memorie, I, passim. Talleoni, I, pp. 112 s., 124; II, p. 111. G2, p. 152 s.

 

Leone XII (Spoleto, 1760-Roma, 1829). Papa (1823-1829). Annibale della Genga. Allievo del Campana dal 1773 al 1778.

BIBL. - Artaud de Montor, Histoire du pape L. XII, Parigi, 1843. J. Koeberle, Leo XII, 1846. G2, p. 572 s.

 

Leonetta (sec. XV). Durante l'invasione della Marca da parte di Francesco Sforza (v.), gli Osimani nel 1443 passarono dalla parte di re Alfonso di Aragona, alleato del papa e nemico dello Sforza. Quest'ultimo volle allora punire questa mossa, ma L., vedova di Giacomo Leopardi, impedì una strage, quando denunciò l'imminente assalto degli sforzeschi, acquartierati in città.

BIBL. - Martorelli, p. 263. Talleoni, II, pp. 15, 32. G. I. Montanari, La storia di L., Roma, in "Giorn.lett.", 1843. G. Cecconi, L. L., Osimo, Rossi, 1883. G2, p. 290.

 

Leopardi, Attone (sec. XII). Menzionato nell'atto di pace tra Osimo e Recanati (1199).

BIBL. - Libro Rosso, doc. XXXIII.

 

Leopardi, Cesare (Osimo, 1845-1897). Esponente del partito costituzionale, prese parte alla terza guerra d’indipendenza e alla presa di Roma. Fondò il Circolo dell’Unione (v.).

BIBL. – “Sent.”, a. 1901, n. 1. G2, passim.

 

Leopardi, Famiglia Secondo la tradizione discese dal vescovo S. Leopardo (v.).

Di parte guelfa, dopo la morte di Manfredi (v.), riceveva privilegi da Carlò d'Angiò (v.).

E’ considerata f. sospetta negli Statuti e non poteva entrare nel palazzo dei priori, del podestà ecc.

Nel 1647 acquistò in S. Francesco la tavola di Antonio Solario, trasferendola nella cappella di sua proprietà, dove si trova tutt’oggi.

L'estimo in scudi delle sue proprietà nel 1801 era di 23.152.

BIBL. - Martorelli, pp. 130, 448. Talleoni, I, p. 217. Genealogia, in AG, b. 25, n. 5. V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare italiana, Milano, 1928-36. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. G2, p. 538.

 

Leopardi, Francesco (sec. XIX). Nel 1847 era ufficiale della Guardia Civica.

 

Leopardi, Giacomo (sec. XV). Fu assassinato da Boccolino (v.).

 

Leopardi, Giacomo (Recanati, 1798-Napoli, 1837). Poeta. Il primo centenario della sua morte venne celebrato con l'intervento dell'oratore Innocenzo Cappa. Ad Osimo gli sono intitolate una via ed una Scuola Media.

BIBL. - G2, p. 951.

 

Leopardi, Giovan Battista

V. Borromeo, Carlo.

 

Leopardi, Goffredo (sec. X). Militare e nobile (911).

 

Leopardi, Gottiboldo (secc. XII-XIII). Fu marchese di Ancona nel 1194 e governava la Marca da Osimo. Cacciato da Senigallia ad opera dell'alleanza di diversi Comuni, fu eletto podestà di Osimo (1203).

BIBL. - Libro Rosso, docc. XL, LIII, LV-LXIII, LXV. G. Cecconi, Sinigallia liberata dall'opposizione di G. L. nel 1200, Fermo, 1877. G2, p. 236.

 

Leopardi, Leonetta

V. Leonetta.

 

Leopardi, Matteo (sec. XII). Menzionato nell'atto di pace tra Osimo e Recanati (1199).

BIBL. - Libro Rosso, doc. XXXIII.

 

Leopardi, Monaldo (Recanati, 1776-Recanati, 1847). Letterato, padre del poeta Giacomo. Fu membro dell'Accademia osimana degli Aletofili (v.).

 

Leopardi, Monalduzio (Recanati, 1884-Osimo, 1944). Amministratore apostolico e vescovo di Osimo (1926-44). Laureato in diritto canonico, già vescovo di Leptis Magna. Diede impulso all’Azione Cattolica, favorì le missioni e le opere di religione, migliorò l’episcopio ed il seminario. Riprese la pubblicazione del “Bollettino diocesano” (v.).

BIBL. - Ricordo della celebrazione del XXV di sacerdozio e X di episcopato di S. E. rev.ma mons. M. L.., Osimo, Scarponi, 1932. "Antenna", a. 1969, n. 5; 1984, n. 8/9. G2, p. 979 ss. “5 Torri”, a. 1984, n. 6.

 

Leopardi, Pierdomenico (sec. XV). Ambasciatore di Sisto IV, capitano di Castel S. Angelo, podestà di parecchie città. Lottò contro Boccolino. Ebbe riconfermato da Innocenzo VIII il privilegio della mula bianca (v. Carducci, Luca).

BIBL. - Martorelli, l. V, passim, p. 448 s. Talleoni, II, pp. 38, 40, 43, 55, 69, 93. G2, p. 313 s.

 

Leopardi Dittaiuti, Giulio (Osimo, 1929-1999). Conte della famiglia proprietaria della villa di Monte S. Pietro, dove nel 1975 venne firmato il Trattato di Osimo tra l’Italia e la Jugoslavia. Deputato del Partito Liberale, quindi Consigliere regionale, ha ricoperto incarichi dirigenziali nella Confagricoltura e quello di Presidente del Consorzio Agrario Provinciale.

BIBL. – "Nuovo 5 Torri", a. 1999, n. 1. “Antenna”, a. 1999, n. 11.

 

Leopardo, S. (vern. San Leupardu) (sec. IV ?). Controversa si presenta la collocazione temporale di S. L., ritenuto per tradizione il primo vescovo di Osimo, forse vissuto nel IV secolo. Un’antica leggenda ha tramandato episodi poco credibili della sua vita. A lui S. Vitaliano intitolò la cattedrale, rifatta ed ingrandita. Le sue reliquie erano conservate nella cattedrale e subirono diverse ricognizioni: la prima nel 1296 (28 luglio) ad opera del vescovo Giovanni Uguccione; poi nel 1479 il vescovo Luca Carducci trovò il corpo intatto. Nel 1513 il vescovo Antonio Sinibaldi lo fece porre nella cripta. Nel 1754 il vescovo Pompeo Compagnoni effettuò una ulteriore ricognizione ed i fratelli Sinibaldi fornirono il sarcofago che da allora racchiude il suo corpo. Lo stesso Vescovo dichiarò infondata la leggenda del Santo.

V. anche Lamina di S. L.

BIBL. - Acta S. Leopardi, BHL, 4884. Statuto 1308, V, 88 ed altri. Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 98 ss. Martorelli, pp. 135 s., 423 s. Ughelli, I, col. 497. Compagnoni, Memorie, I, p. LI ss., LXX ss., 1-147. D. Pannelli, Memorie di S. L. vescovo di Osimo, Pesaro, 1755. Maroni, p. 4 ss. Zaccaria, p. 45 s. G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, p. 91 ss. e Annali di Osimo, p. 117, in Colucci, t. V. Talleoni, I, pp. 46, 57 ss., 92 ss., 228, 235; II, pp. 93, 122. Grillantini, Vite, p. 40 s. I santi, p. 45 s. G2, p. 139 ss. Grillantini, Duomo, p. 34 ss.

 

Leopardo di Ser Tommaso (sec. XV). Autore di un manoscritto sulle vicende di Boccolino (v.), già esistente presso l'archivio Dittaiuti.

BIBL. - Martorelli, p. 399 ss. Talleoni, II, p. 34.

 

Lepanto, Battaglia di Si tratta della maggior b. navale dell'età medioevale e moderna combattuta a remi. Si svolse il 7 ottobre 1571 fra le forze cristiane della lega sacra (74.000 uomini), che vinsero, e quelle turche (88.000 uomini).

Osimo inviò 17 uomini. Molti altri ne passarono in città (agosto 1570) per andare ad imbarcarsi ad Ancona.

BIBL. – G2, p. 357.

 

Lessico del vernacolo

V. Appendice I.

 

Letterati osimani V. Niccolò Romani (1376-1454), Antonio Onofri (sec. XV), Bernardino Pini (1518-1611), Pietro Quatrini (1747-1827), Francesco Fuina (1783-1832), Paolo Recanatesi (1839-1916), Alessandro Ippoliti (1848-1926), Augusto Tappa (1854-1940), Vincenzo Ciaffi (1858-1922), Bruno Marsili (1883-1962), Benedetto Barbalarga (1887-1951), Mario Blasi (1893-1977).

 

Leuchtemberg, Carlo Augusto, duca di (Milano, 1810-Lisbona, 1835). Figlio primogenito di Eugenio Beauharnais (v.). Come proprietario dei beni dell’Appannaggio, fu ad Osimo l’11 aprile 1833, per una breve visita al suo palazzo (oggi sede delle scuole elementari a Piazza S. Agostino). Nell’occasione gli furono mostrati 800 bovini dai suoi agenti di campagna, provenienti dai fondi rustici dell’Appannaggio stesso.

BIBL. - G2, p. 616. A. M. Ghisalberti, Un re d’Italia mancato, Roma, 1927.

 

Levatrici (vern. Leadrisce).

V. Medicina.

 

Leverucci, Pietro Maria (Osimo, sec. XVII-XVIII). Entrò nell'ordine dei padri Predicatori; fu maestro di Teologia a Macerata. Autore di Gesta bellica Caesarianos inter, et Turchos apud Albam Graeciam anno 1717 (...), Macerata, 1717.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Vecchietti, Biblioteca Picena, V, s. v.

 

Libbra Unità di peso di 12 once (v.).

BIBL. - Talleoni, I, p. 296.

 

Liberali I principali esponenti l. del sec. XIX ad Osimo furono: Vincenzo Rossi (v.), Francesco Petrini (v.), Pasquale Frampolli (v.), Emidio Jonna (v.), Augusto Santini (v.), Guglielmo Jonna, Giuseppe Magnoni (v.), Goffredo Frampolli, Augusto Berrè, Leopardo Ruzzini, Umberto ed Ezio Rossi.

BIBL. - "Antenna", a. 1980, n. 3.

 

Liberazione

V. Guerra Mondiale, Seconda; Resistenza.

BIBL. – “Antenna”, a. 1974, nn. 3, 6; 1989, n. 8; 1994, n. 6; 1995, n. 11.

 

Libero Pensiero La Sezione del L. P. sorse nel 1904.

BIBL. - G2, p. 882.

 

“Libertas” Periodico della DC, stampato ad Osimo prima della Liberazione, al quale collaborò Vincenzo Cecconi (v.).

 

Libertas Polisportiva sostenuta dalla DC, praticante soprattutto il calcio ed il volley.

BIBL. - "Antenna", a. 1994, n. 1 e passim.

 

Librilandia Associazione di volontari sorta nel 1993, con sede in Via Drogone. Si occupa di prestito librario ai ragazzini e di animazione. Nel 1997 la sede si è trasferita nel palazzo ex ECA.

BIBL. - "Antenna", a. 1994, n. 5.

 

Libro Rosso Codice formato da due fascicoli pergamenacei (cm 40 x 26), contenente una serie di atti (132) datati tra il 1126 ed il 1250 e conservato presso l'ASCO.

La prima copia integrale (manoscritta) fu curata nel 1758 da Giovanni Domenico Frampolli. Edizioni a stampa ne fecero G. Cecconi (nella Collezione di documenti storici antichi inediti ed editi rari delle città e terre marchigiane curata da C. Ciavarini, t. IV, Ancona, 1878) e L. Colini Baldeschi (Il L. R. del Comune di Osimo, Macerata, 1909).

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, II, p. 667 ss. (Discorso del P. M. F. A. M. Signorili (..) sopra il Libro Rosso). M. A. Pettinari, Il L. R. del Comune di Osimo (sec. XII-XIII) (tesi, Università Urbino, 1973/74). G. Sgalla, Il L. R. e la vita di Osimo agli inizi del Comune (tesi, Università di Macerata, 1981/82). C. Lanternari, Ricerche sul "L. R." della città di Osimo (tesi, Università Macerata, 1993/94).

 

Liceo Ginnasio F. e M. Campana (vern. Lisceu classigu). Importante istituto culturale. Sorse nel 1718 all'interno del Collegio omonimo (v.), divenne pareggiato nel 1878, poi regio e statale (1914). Nel 1889 ricevette un encomio in Parlamento. Nel 1891 aveva 136 alunni (57 convittori e 79 esterni). Nel 1914 la sua amministrazione da comunale divenne statale. Nel 1923 ebbe l'attuale intitolazione. Il Comune ne cercò insegnanti dotti, come i Roni (v.), Alessandro Bandiera (v.), Antonio Sacconi (v.), G. Ignazio Montanari (v.), Giacomo Turchi (v.), dei quali la biblioteca comunale conserva scritti e pubblicazioni. Nell'istituto si formarono deputati, senatori, ministri, vescovi, cardinali e papi (Leone XII e Pio VIII).

Dal 1924 al 1932 pubblicò l'Annuario, ripreso poi negli anni Cinquanta. Nel 1940 perdette il Ginnasio inferiore, che divenne Scuola Media.

Nel 1990 divenne sezione del locale Liceo Scientifico (v.).

Nel 1997 perdette la sede storica, ospitato all'interno dello stesso Scientifico. Nel medesimo anno organizzò una mostra di strumenti scientifici e bibliografici.

BIBL. – “Sent.”, a. 1890, n. 50. Comune di Osimo, Regificazione delle scuole medie, Osimo, Scarponi, 1914. "Antenna", a. 1966, n. 2; 1976, n. 8/9; 1977, n. 2; 1989, n. 2; 1990, n. 6/7; 1991, n. 10; 1996, n. 2; 1997, n. 5; 1998, n. 6/7. G3, p. 666 s.

 

Liceo Scientifico F. e M. Campana (vern. Lisceu scentifigu). Fu istituito nel 1968 come Sezione staccata del L. S. Luigi di Savoia di Ancona; dopo qualche anno divenne Sezione staccata del L. S. G. Galilei di Ancona. Fu autonomo dal 1980.

Dapprima ospitato nei locali del Palazzo Campana e della sede comunale, ebbe poi un nuovo edificio in Via A. Moro al termine del 1981.

Dal 1990 ha assorbito il Liceo Classico F. e M. Campana di Osimo (v.), assumendone l'intitolazione in sostituzione della precedente Ettore Majorana. Il Classico vi si trasferì nel 1997. Nel 2000 fu a sua volta accorpato all’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri F. Corridoni (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1967, n. 3; 1968, n. 8/9; 1972, nn. 10, 11; 1973, n. 2; 1974, n. 2; 1979, n. 8/9; 1980, n. 5; 1981, nn. 6/7, 8/9; 1982, n. 1; 1986, n. 12; 1996, n. 2; 1997, nn. 2, 10. Annuario 1998, a cura di M. Morroni, pubblic. in pr.

 

Liceo socio-psico-pedagogico

V. Istituto Magistrale P. G. Frassati.

 

Liciniano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 152).

 

Lingua (vern. Lengua). La prima l. parlata ad Osimo, di cui si abbia testimonianza, fu l'umbro-sabino. Seguirono: il piceno, il piceno modellato sul greco (che rimase fino all'età romana), il latino, il latino medioevale, il volgare, dal quale si sviluppò il vernacolo (v.).

 

Lino (vern. Linu). Nel 1565 era proibito macerarlo in città, eccetto a S. Marco. Nel 1667 era proibito macerarlo nel vallato dei mulini di S. Filippo e di S. Polo.

La tessitura del l. all'inizio del sec. XIX era praticata soprattutto dalle converse delle Cappuccine, che lavoravano 2.500 libbre di l.

BIBL. - Statuti, passim. Riformanze, 16 giugno 1565 e dell'8 luglio 1667. G2, p. 540.

 

Lionetta (vern. Liunetta).

V. Leonetta.

 

Lions Club Osimo Associazione fondata nel 1980 appartenente al distretto 108/A del Lions International. Conta (1999) 58 soci, tra cui 8 donne. Promuove services a scopo sociale e culturale.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1984, n. 3/4; 1990, n. 5; 1991, n. 3; 1992, n. 2. G3, p. 545. "Antenna", a. 1990, n. 3; 1993, n. 1; 1994, n. 10; 1995, nn. 3, 6/7, 10, 12; 1996, nn. 1, 2, 5, 8/9, 12; 1997, nn. 1, 5; 2000, nn. 3, 6/7.

 

Littori

V. Magistrati della Colonia.

 

Littorio Sostituì il circolo Chi fa fa (v.) e fu attivo dal 1925 al 1943.

 

Liutprando

V. Longobardi.

 

Lizza del Moro

V. Quintana.

 

Locande

V. Osterie.

 

Locatelli, Antonio (Osimo, sec. XX). Eroe della guerra etiopica del 1936, ebbe intitolata la piazza, oggi denominata Gramsci, fino al 1945.

 

Logge La prima parte delle l. (verso sud) era in fase di lavorazione nel 1852. La seconda parte sarà costruita dopo il 1866, con la demolizione della Chiesa della Morte (v.), completandosi nel 1877.

Vennero pavimentate nel 1933.

BIBL. - G2, pp. 676, 817, 943.

 

Lombardi, Antonietta

V. Andreucci, Donato.

 

Lombardi, Giacomo

V. Lambardi, G.

 

Lombardi, Lorenzo (Monsano, 1716-Osimo, 1797). Venerabile. Frate francescano, visse nell'Osservanza (v.) dell'Annunziata Nuova per 54 anni. Insegnante di filosofia, scrisse due volumi sullo Scoto, oltre ai Ricordi spirituali del B. Leonardo da Porto Maurizio.

BIBL. - Atti dei processi su P. Lombardi, ms. in ACV. C. Onofri, Vita del p. L. d. M., Fabriano, 1880. F. Diotallevi, Nella Terra dei Fioretti, Sassoferrato, 1936, p. 112 ss. I santi, p. 203. G2, p. 501. “Antenna”, a. 1997, n. 11.

 

Lombardi, Paolo (Recanati, sec. XVI-XVII). Disegnatore del Fonte battesimale del Battistero.

BIBL. – G2, p. 413.

 

Lonely Boys Complesso musicale esistente nel 1963, diretto dal maestro Basilio Piangerelli.

BIBL. - "Antenna", a. 1963, n. 6.

 

Longarelli, Momo (Sutri, 1884-Como, 1935). Scrittore e poeta. Autore di: traduzione de I ciechi di M. Maeterlinck, Bari, 1913; Piccola vela: versi, Campobasso, 1915; Il mio diario, Ancona, 1920; Finestre aperte, Torino, 1924; I colloqui con Lauretta, Ancona, 1927; Io e l'infinito, Ancona, 1934; Fuochi sul Grappa, Osimo, Guidastri e Roncagli, 1940.

 

Longiano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 114).

 

Longobaldie Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 119).

 

Longobardi Finita la guerra gotica (553), alla discesa dei L. (568) Osimo rimase nei territori controllati dai Bizantini. Forse subì soltanto un'occupazione momentanea tra il 597 ed il 598; certamente risentì delle scorrerie e delle depredazioni.

Quando scoppiò in Italia la reazione contro l'iconoclastia, proclamata dall'imperatore d'Oriente Leone l'Isaurico (v.), il re longobardo Liutprando (v.) approfittò di essa per togliere tra l'altro la Pentapoli e Osimo ai Bizantini (728). Ma poi donò queste terre al papa. Astolfo occupò ancora la Pentapoli e Osimo (752). (V. Franchi).

Nel periodo che Osimo fu occupata dai L., ebbe un duca urbano.

BIBL. - G. Colucci, Annali di Osimo, p. 135 ss., in Colucci, t.V. Talleoni, I, pp. 78 s., 83, 85 ss., 286. G2, p. 133 ss., 144 ss.

 

Loreto (vern. Luredu). Nel 1518 Osimo inviò rinforzi al presidio di L., in difesa dei pirati.

Nel 1587 (28 novembre) il Comune mandò a prendere in consegna un'area a L., dove per ordine di Sisto V (v.) si doveva fabbricare per ingrandire il paese. Il 1° ottobre 1588 si deliberò la fabbrica. Sotto la prima occupazione francese (v.), fu nel Cantone del Musone, in dipendenza da Osimo.

V. anche S. Casa; Venuda.

BIBL. – ASCO, Riformanze 5 giugno 1518. Talleoni, I, pp. 166, 217; II, pp. 104, 144, 188, 193 s., 234, 241, 243, 257.

 

Lornano (o Lorzano). Castello cingolano medioevale, alle dipendenze di Osimo, detto anche Castel d'Orzale o d'Orzano o Isola. Vi furono signori i Simonetti (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, II, pp. 84 ss., 123 ss. Talleoni, I, p. 136.

 

Lotaciano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 135).

 

Lotario Vescovo di Osimo (1066-1096). Partecipò al Concilio Romano del 1068 e a quello Ferrarese. Ottenne in enfiteusi dall'arcivescovo di Ravenna Guiberto la Massa Aternana (v.), donò poi ai suoi canonici una larga tenuta della Mensa (v.).

BIBL. - Martorelli, p. 424 s. Maroni, p. 23. Zaccaria, p. 59. Compagnoni, Memorie, I, p. 398 ss. Talleoni, I, pp. 121, 127 ss., 182. G2, p. 154.

 

Lotario II (sec. XII-XIII). Vescovo di Osimo supposto dal Maroni.

BIBL. - Maroni, p. 26 ss. Zaccaria, p. 69 ss.

 

Lotta Nel giugno 1909 (26-27) alla Fenice si ebbe un saggio di l. da parte di Giovanni Raicevich, Jourdan d'Usez, Anglio della Martinica, Safi-Escott, Annoni, Franco ecc. Un campionato osimano di l. si svolse nell'ottobre/novembre 1912.

BIBL. - G2, p. 890. Carletti, Attività ludiche, p. 40.

 

Lucchetti, Mariano (sec. XIX). Carbonaro.

V. Carboneria.

BIBL. - P. Giangiacomi, in "L’Ordine", 6 ottobre 1916.

 

Luchetti, Giuseppe (sec. XVIII). Abate. Presidente della Municipalità nel 1798, poi prefetto consolare.

Autore dell'Allocuzione del cittadino G. L. (...) recitata dal medesimo sotto l'albero della libertà nel dì 17 nevoso in cui si celebrò l'anniversario dell'entrata dei Francesi nella città di Osimo, Osimo, Quercetti, 1798 e del Discorso del cittadino G. L. municipalista di Osimo ai suoi concittadini, Osimo, Quercetti, 1798.

V. anche Francese, Occupazione.

BIBL. - G2, p. 907.

 

Luchetti, Luca (sec. XIX). Carbonaro.

V. Carboneria.

BIBL. - P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916.

 

Luci, Giovanni Battista (Osimo, sec. XVII). Sacerdote e cantore.

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 63.

 

Lucia, S. Le era intitolata la chiesa omonima (v.).

BIBL. - Preghiere in onore della beata vergine e martire L. (…), Osimo, Quercetti, 1850.

 

Luciliano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 135).

Lucius

V. Aurelia, Gens.

 

Ludovico il Moro

V. Sforza, L. Maria detto il M.

 

Luigi I di Wittelsbach

V. Wittelsbach, Luigi I.

 

Luigi da Castelplanio (Castelplanio-1794). Frate vissuto nell'Osservanza (v.).

BIBL. - G2, p. 486.

 

Luna, Quinto (Osimo, 1907-Osimo, 1983). Industriale, partigiano. Il Comune di Osimo nel 1974 gli conferì la medaglia d’oro di civica benemerenza. Gli è intitolata una Fondazione (v.).

V. Resistenza.

BIBL. - "Antenna", a. 1965, n. 3. “5 Torri”, a. 1983, n. 5/6.

 

Lupi (vern. Lubi). Nel 1569 il Comune ricompensa Bartolomeo di Castelfidardo per aver ammazzato un l. Nel 1680 un bando del Comune stabilisce una mancia di uno scudo per lo stesso motivo.

BIBL. – G2, p. 46.

 

Lusiano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 132).

 

Lussi Nel 1440 il Consiglio di Osimo emise un'ordinanza contro i l. dei vestiti femminili e l'eccesso nei convivi.

Nel 1728 le livree di parata erano di panno scuro, gallonate di trina in seta, chi le indossava portava "camiciole di saglia scarlatta e calzoni di panno consimile alle livree". La vettura di gala era chiamata volgarmente "flacca", era "tutta dorata, con fodere di velluto cremisi, suoi ornamenti di seta bianca, suoi cuscini e coperte per il cocchiere, suoi fornimenti fatti alla francese con placche d'ottone dorate e sette cristalli", valutata 600 scudi.

BIBL. - Martorelli, p. 285. Inventario delle scorte trovate nei quindici fondi della Mensa all'ingresso del vescovo Radicati (1728). G2, p. 294 s.

 

M

 

Maccari, Carlo (Cantone di Parrano (Terni), 1913-Ancona, 1997). Arcivescovo di Ancona (1968-89), amministratore apostolico di Osimo (1968-72) e vescovo di Osimo dal 1972 al 1989. Laureato in Teologia e in utroque jure. Impegnato nelle ACLI. Segretario del Vicariato di Roma. Dal 1961 fu segretario della Commissione episcopale per l'alta direzione dell'Azione Cattolica. Nel 1963 fu nominato vescovo di Mondovì. Ebbe diversi incarichi dalla CEI.

BIBL. - "Antenna", a. 1968, nn. 8/9, 10; 1972, n. 10; 1976, n. 4; 1986, n. 6/7; 1997, n. 5. “5 Torri”, a. 1986, n. 1/4. G3, p. 549.

 

Macellai (vern. Mascellari). Norme severe per i m. dettò il sinodo di O. Spada (v.).

Nel 1740 si diede la libertà a tutti di tagliare e macellare la carne.

Nel 1912 la macelleria Buglioni impiantò il primo frigorifero.

BIBL. - Riformanze, 10 aprile 1740. G2, p. 462, 474.

 

Macello (vern. Mascelli). Nel medioevo il Comune gestiva un m. grosso (bue, vacca) e un m. sottile (manzo, vitella, ovini).

Nel 1853 ad Osimo vi erano 4 m.

V. anche Mattatoio.

BIBL. - G2, p. 677, 684.

 

Macerata (vern. Mascerada). Nel 1198 è alleata con Osimo ed altri Comuni contro Marcoaldo (v.).

Al 1222 data un patto stabilito con Osimo, con il quale M. chiede la licenza di allearsi con alcune Terre.

Nel 1313 si formò una lega contro M. costituita da Osimo, Recanati, Fabriano, S. Severino, Monte Milone, Monte Cassiano ecc.

Nel 1376 si solleva contro il rettore della Marca e Osimo chiede protezione a Gregorio XI (v.).

Nel 1647 Osimo (con Giambattista Nelli) cercò di liberarsi dalla dipendenza del Governatore di M., ma non vi riuscì. Analoghi tentativi fece nel 1705 e nel 1800.

BIBL. - Libro Rosso, doc.XXX. G. Villani, l.IX, c.53. Martorelli, p. 112 ss., 177. P. Compagnoni, Reggia Picena, I, IV, p. 171. Talleoni, I, p. 172, 177, 205, 209, 211, 214, 217, 253, 273 s., 308; II, p. 8, 13, 28, 134, 154, 163, 204, 225, 247, 255 s. G2, p. 420, 549.

 

Macrobiotica Nel 1982 sorse ad Osimo. Un punto macrobiotico, circolo di alimentazione naturale avente lo scopo di approfondire la conoscenza sul tipo di alimentazione più adatta all'uomo per migliorare la salute fisica, mentale e spirituale.

Negli anni Novanta fu aperto un ristorante di m.

BIBL. - "Antenna", a. 1984, n.2; 1986, n.5.

 

Madonna Le immagini della M. più venerate ad Osimo sono: la M. del Carmine, la M. del volto (basilica di S. Giuseppe da Copertino), Nostra Signora del S. Cuore di Gesù (chiesa della SS. Trinità), la M. Addolorata (santuario di Campocavallo), la M. di Lourdes (chiesa di S. Filippo), la M. della Misericordia (chiesa omonima), la M. della Pietà (chiesa omonima).

BIBL. - "Antenna", a. 1989, n. 12.

 

Madonna delle Api Nome di una contrada e di un'edicola (v. Chiesa S. Benedetto), in Via Montefanese.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.57.

 

Madonna col Bambino Statua in pietra nell'antisala del piano nobile del Palazzo comunale. Fu tratta o dalla cappella o dalla facciata del vecchio palazzo comunale.

BIBL. - G3, p. 69.

 

Madonna dell'Olivo Era considerata protettrice dei potatori.

V. Chiesa di S. Maria dell'O.

 

Maestro Giovanni di Venanzio

V. G. di V.

 

Maestro Venanzio da Osimo

V. V. da Osimo.

 

Maggioni, Guido (sec. XIX-XX). Direttore della Cattedra di Enologia del Mandamento di Osimo, pubblicò scritti di viticoltura e di enologia. Autore tra l'altro di: Consorzio grandinifugo osimano - Relazione sui risultati ottenuti con gli spari durante la campagna 1901, Osimo, Quercetti, 1902; Consorzio grandinifugo osimano - Relazione sui risultati ottenuti con gli spari durante la campagna 1902, Osimo, Quercetti, 1903; Contro la tignola dell'uva (...), Osimo, Quercetti, 1907.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v.

 

Maggiori, Alessandro (Fermo, 1764-1834). Letterato, autore dell'Itinerario d'Italia, visse ad Osimo.

BIBL. - G2, p. 577.

 

Magi, Pietro (-1789). Frate vissuto nell'Osservanza (v.).

BIBL. - G2, p. 486.

 

Magia (vern. Masgia). Nel 1374 avvennero dei sortilegi da parte di Tagliaferro, che subì un processo dal vescovo (Compagnoni, Memorie, III, p. 181 s.).

Nel sinodo del 1602 il vescovo Gallo nega l'assoluzione a chi consulti "gl'indovini, ed energumeni".

Per il sinodo di O. Spada (sec. XVIII) era scomunicato chi faceva i sortilegi per i matrimoni.

Alcune incisioni che si trovano nelle grotte del Palazzo Campana (v.) sono state recentemente interpretate dal punto di vista esoterico.

V. anche Fattucchiere.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 233. Il vero drago rosso ossia l'arte di comandare gli spiriti celesti, terrestri, aerei ed infernali contenente molti segreti, Osimo, Rossi, 1880. G2, p. 462. F. Copparo, F. Filippetti, I Tarocchi di pietra del Palazzo Campana di Osimo, Osimo, 1997.

 

Maginulfo

V. Silvestro IV.

 

Magistrali, Sezioni Ne esistevano due nel 1912: la G.I. Montanari di parte democratica e la N. Tommaseo di parte cattolica.

BIBL. - G2, p. 898.

 

Magistrati della Colonia I magistrati di maggior grado testimoniati nella colonia erano i due praetores (CIL IX, 5839: base nell'atrio comunale), detti anche praetores iure dicundo. Essi potevano essere sostituiti dal praefectus iure dicundo.

Venivano poi gli aediles (CIL IX, 5841: base nell'atrio comunale), che avevano competenza nell'edilizia, nella pulizia delle strade, dei costumi, dell'igiene e dei mercati, la sorveglianza sulle finanze publiche, gli spettacoli, i quaestores (CIL IX, 5831: base nel portico comunale) che si occupavano di finanza, accanto ai quali figuravano i quaestores reipublicae e i quaestores alimentorum.

Il personale subalterno era rappresentato dal lictor (famiglio dei magistrati maggiori), dall'accensus (supplente del lictor) e dallo scriba (impiegato amministrativo).

BIBL. - G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t.V, p. 48 ss. Gentili, Auximum, p. 43.

 

Magistrato Carica amministrativa del Comune medioevale e postmedioevale, formato da un gonfaloniere (v.) e da alcuni priori (v.).

Nel secolo XVI invece il m. era una persona, al disopra del podestà. Il suo corteggio comprendeva: tre trombetti, il podestà, il gonfaloniere, i priori, i regolatori, il fisico, l'avvocato, il cancelliere, il maestro di grammatica, il chirurgo, il camerlengo, il montista e il notaio dei malefici.

Nel secolo XVII-XVIII comprendeva il Consiglio di Credenza (gonfaloniere,  priori, quattro regolatori),  quattro abbondanzieri, due deputati alla manutenzione delle strade, due alla vigilanza sulle scuole, i deputati per la commissione degli sgravi, quelli per i pesi e misure, i revisori dei conti del camerlengo e del montista.

Nel 1720 il m. venne obbligato, dal governatore della Marca De Carolis, a rispondere, alla scadenza del mandato, dell'azione svolta. L'amministrazione risultava miope, tarda e interessata solo al tornaconto della classe nobile che rappresentava.

Sotto il regime napoleonico, fu sostituito da un Consiglio composto dal podestà e da quattro Savi.

BIBL. - G2, p. 542 s., 548. G. Gatella, Le magistrature: meditazioni e divagazioni fra carte e Statuti, in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV - Atti del convegno, Osimo, Fondazione Don Carlo, 1981. A. Severini, Organi di governo e assetto patriziale ad Osimo in età moderna (tesi, Università di Macerata, 1997/98).

 

Maglio Vecchio gioco che consisteva nel colpire con un grosso martello (maglio) l'estremità di una tavola avente un peso dall'altra parte; vinceva chi avesse fatto arrivare più lontano il peso.

BIBL. - G3, p. 815 s.

 

Magnoni, Giuseppe (seconda metà sec. XIX). Esponente della sinistra ad Osimo. Tenne un discorso alla morte di Garibaldi (v.). Diresse per lungo tempo la “Sentinella” (v.).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v.

 

Magnoni, Luigi (Osimo, 1860-1947). Tenente generale dei carabinieri, pluridecorato, partecipò tra l'altro alla campagna di Libia e alla prima guerra mondiale.

BIBL. - G2, p. 987 s.

 

Maiali Se ne tratta ampiamente negli Statuti medioevali, anche assieme agli altri animali domestici.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Mais

V. Grano.

 

MAIT Stabilimento industriale sorto nel 1974 a S. Sabino, con 80 dipendenti, per la produzione di macchine industriali trivellatrici mobili.

BIBL. - "Antenna", a. 1974, n. .8/9.

 

Malacari, Giovanni (sec. XV). Implicato nel furto di maiali del 1467 (v. Offagna).

BIBL. - Martorelli, p. 310 s. Talleoni, II, p. 28. G2, p. 304.

 

Malagrampa (o Mala Brancha). Soprannome di Boccolino (v.), derivato evidentemente dall'antica parola grampa, che vale "artiglio", in senso spregiativo.

BIBL. – G2, p. 332.

 

Malaspina, Antonio (-Zante, 1669). Dei marchesi di Lunigiana, trascorse molti anni ad Osimo con S. Giuseppe da Copertino. Morì in concetto di santità.

BIBL. - G2, p. 447.

 

Malatesta, Enrico (S.Maria Capua Vetere, 1853-Roma, 1932). Anarchico, amico e discepolo di Bakunin, agitatore e giornalista. Fu ad Osimo il 31 agosto 1913, dove tenne un discorso in Piazza G. Marconi, lo stesso anno della fondazione del giornale anconitano "Volontà".

BIBL. - G2, p. 899.

 

Malatesta, Famiglia Signori di Rimini e di Pesaro. Nel 1399 ottennero dal papa Bonifacio IX il governo di Osimo, Montelupone, Castelfidardo, Montefano, Filottrano ed altre terre, e lo tennero fino al 1430.

Nel 1416 Osimo si sollevò contro il loro rappresentante, Bartolomeo da Fossombrone (v.), e ne devastò la sede. Pandolfo M., non potendo entrare ad Osimo, dovette trattare da Offagna.

In seguito ad una successiva rivolta, guidata da Dittaiuto de’ Dittaiuti, venne distrutto il forte (v.) costruito nel 1405 nel quartiere dei Vitalioni.

Nel 1430 il papa Martino V, senza ascoltare un'ambasceria di Osimo, guidata da Giovanni di Ceccone e Boccolino di Guzzone (nonno del capitano) toglieva ai M. il governo della Marca e vi inviava come Commissario il vescovo Astorgio degli Agnesi (v.).

BIBL. – ASCO, Miscellanea, Vol. 2, fasc. 1. Martorelli, p. 157, 230 ss., 244 ss. Talleoni, II, p. 8 ss.A. M. Fanesi, Documenti e ricerche sull'organizzazione e vita della città di Osimo nel primo quarto del sec. XV (tesi, Università di Bologna, 1940/41). G2, p. 270, 281, 284 ss. G. Castellana, I Malatesti nel contado di Osimo (tesi, Università di Urbino, 1970/71).

 

Malatesta, Malatesta dei (sec. XIV). Il 15 maggio 1337, a capo di truppe anconitane e alleato di diversi feroci condottieri, arrivò e prese Osimo, non è chiaro se patteggiando o con la forza. Qui venne nominato governatore (13 giugno) e vi restò fino al 18 agosto, quando si allontanò chiamato da Firenze contro Pisa e Lucca.

BIBL. - Talleoni, I, p. 267 s., 270, 306 s. L. Maraschini, Lettere malatestiane, Osimo, Quercetti, 1902. G2, p. 270.

 

Malatesta, Pandolfo (sec. XIV-XV). Fu nominato vicario pontificio il 30 gennaio 1407, quando il papa Bonifacio IX chiamò questa famiglia (v.) a governare Osimo e dintorni. Nel 1416 fece trattative con Osimo a seguito della rivolta contro Bartolomeo da Fossombrone (v.).

BIBL. - Bolla del 30 gennaio 1407 (ASCO, Collez. delle pergamene, busta V, n. 347). Martorelli, p. 231 ss., 241. Talleoni, II, p. 8 ss., 104.

 

Malazampa, Famiglia (sec. XV). Angelo M. fu nipote di Boccolino (v. Bajazet II). Ugone M. fu capitano dello stesso Boccolino (secondo L. Spada).

BIBL. – Genealogia, AG, busta 25, n. 13.

 

Malefici Nel 1370 il decreto del cardinale Anglico restituiva ad Osimo la facoltà di pronunciarsi sui m., già toltale dal governatore pontificio di Macerata.

BIBL. - G3, p. 211.

 

Malliano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.130).

 

Mammane

V. Medicina.

 

Mancinelli, Bonaventura (-Osimo, 1761). Frate conventuale. Scrisse un’orazione sacra recitata nel 1736 nella chiesa dei Frati di Venezia.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. G2, p. 486.

 

Mancini, Aldo (Osimo, 1920-2000). Impegnato nell'associazionismo cattolico e in politica, ricoprì le cariche di Segretario della Sezione Centro e del Comitato Comunale della Democrazia Cristiana. Come ragioniere, svolse la sua professione all'interno della struttura sanitaria osimana, prima presso gli Istituti Riuniti di Beneficenza, poi come Segretario dell'ospedale generale di zona, infine come capo servizio amministrativo della USL 13.

BIBL. -" Antenna", a. 2000, n. 6/7.

 

Mancini, Luigi (Jesi, 1819-Jesi, 1881). Pittore e decoratore, che lasciò importanti opere nella sua città. Ad Osimo decorò le pareti ed il soffitto della chiesa della SS. Trinità (v.).

BIBL. - Claudi, Dizionario, s. v.

 

Manega, Umberto (sec. XIX-XX). Chirurgo, direttore dell'ospedale nel 1916, quando fu dichiarato territoriale e accolse i feriti di guerra.

Autore di: Rendiconto sommario di alcuni casi clinici (...), Osimo, Rossi, 1895; Sull'anestesia midollare cocainica alla Bier, Osimo, Rossi, 1900; I soccorsi d'urgenza (...), Osimo, Bettini, 1910.

BIBL. - G2, p. 905.

 

Manfredi (1232-Benevento, 1266). Re di Sicilia, figlio di Federico II. Riconquistato il regno nel 1257, perseguì un'ambiziosa politica italiana. Nel 1258 invase la Marca di Ancona e spedì ad Osimo Percivalle Doria (v.), che la assoggettò.

BIBL. - Martorelli, p. 120 s. Talleoni, I, p. 166 ss., 212 ss., 221; II, p. 4. A. Karst, Geschichte Manfreds (1250-1258), Berlino, 1897.

 

Manganelli, Mario Achille (Osimo, 1894-Devetachi, 1917). Studente del Ginnasio-Liceo (Maturità 1914/15), caduto nella prima guerra mondiale.

BIBL. - Quercia e lauro su le bare dei sottotenenti (...), Osimo, In aedibus Picenis Vetus Auximon, 1922. “L’Armonia”, a. 1922, nn. 26, 27. “Sent.”, a. 1922, n. 25.

 

Mannelli, Luca (Firenze-Fano, ca. 1364). Vescovo della diocesi di Osimo (1347-56). Domenicano. Letterato. Governò la diocesi per mezzo dei suoi vicari, non muovendosi mai da Avignone. Fu poi vescovo di Fano, dove morì. Compose una Tabulatio et expositio Senecae e un Compendium Moralis Philosophiae.

BIBL. – Ughelli, I, col. 503. Martorelli, p. 426. Zaccaria, p. 85 s. Compagnoni, Memorie, III, pp. 97-105. Talleoni, I, p. 305 ss. T. Masetti, Cenni storici di alcuni vescovi di Fano, 1857 ms. G2, p. 337 ss.

 

Mara Maglificio in Via Fellonica (circa 100 operai). Entrò in crisi nel 1977, e cercò di superarla trasformandosi in s.p. a. Poi il personale esautorò il titolare, continuando il processo produttivo, ma in breve arrivò al fallimento.

BIBL. - "Antenna", a. 1977, n. 10; 1978, nn. 3, 5.

 

Maraschini, Lucidio (Osimo, 1845-Osimo, 1917). Segretario comunale dal 1901 al 1911. Autore di Lettere malatestiane, Osimo, Quercetti, 1902; Il Monte di Pietà di Osimo e il suo statuto redatto nel 1470, in "Nuova Rivista Misena", Arcevia, 1893. Riordinò la Biblioteca Comunale (v.).

BIBL. - G3, p. 687.

 

Maratti, Carlo (Camerano, 1625-Roma, 1713). Pittore. Fu abile ritrattista; predilesse soggetti storici, mitologici e religiosi (soprattutto le Madonne). Ebbe ispirazione classicheggiante ed accademica e fu il maggior rappresentante del tardo barocco romano, tramite al neoclassicismo settecentesco. Le sue opere sono sparse in tutta Italia. A lui o alla sua scuola è attribuita la tela del Battesimo di Gesù sull'altare del Battistero.

BIBL. - P. Bellori, Vite di pittori, scultori (...), Pisa, 1921. Loretani, Guida, p. 43.

 

“Marca, La” Mensile di informazione, cultura, economia e sport diretto da F. Fiordomo e R. Massaccesi. Ha iniziato le pubblicazioni nel 1997.

 

Marcella, Vibia Moglie di L. Praesentius Petus Attius Severus (v.). Era Flaminica Augustae.

 

Marcellino (Ancona-Osimo, 1248). Della famiglia anconitana Pete o Peti. Vescovo di Ascoli e di Arezzo, guerriero. Nel 1240 fu inviato ad Ancona, come Rettore della Marca, per tener testa alle truppe imperiali. Comandava i guelfi nella cosiddetta battaglia di Osimo (v.) del 1248, dove fu sconfitto ed ucciso.

BIBL. - Martorelli, p. 119. Talleoni, I, p. 209. Natalucci, I, p. 336.

 

Marchegiani, Antonio (Osimo, 1885-Osimo, 1971). Artigiano del marmo. Restaurò diverse costruzioni e chiese (santuario di Campocavallo, Ville Dittaiuti a Roma e Osimo, Cimitero, palazzo comunale ecc.).

BIBL. - "Antenna", a. 1971, n. 8/9.

 

Marchegiani, Stabilimento Trasferì la sua attività di lavorazione del marmo nel 1962 da Osimo a Potenza Picena, su di una superficie di 3.500 mq., mantenendo l’attività anche ad Osimo nell’ex Foro Boario, poi spostata a S. Biagio.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, n. 10.

 

Marchesini, Ascanio (Osimo, sec. XVI). Vescovo di Calvi (1575-80), governatore di Assisi, suffraganeo di Mantova, vescovo di altre città, Visitatore dell’arcivescovado di Bologna. Era letterato e conoscitore dell'ebraico.

BIBL. - Martorelli, p. 449. Colucci, X, p. LXIV. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 376.

 

                Marchetti, Celestino (Osimo, 1811-1877). Sacerdote, parroco di S. Gregorio. Lasciò un legato di L. 20 mensili da erogarsi in perpetuo a favore di fanciulle povere della sua parrocchia. L’iniziativa fu poi assecondata dal vescovo Seri Molini per la fondazione del pio Istituto delle figlie della Provvidenza (v.).

 

Marchionni, Gino (Osimo, 1927-Osimo, 1994). Sacerdote, canonico. Svolse il suo apostolato soprattutto tra i giovani (Ricreatorio di S. Palazia).

BIBL. - "Antenna", a. 1994, nn. 3, 6.

 

Marcia della Fede

V. Pellegrinaggi.

 

Marcianus, M. Aurelius

V. Aurelia, Gens.

 

Marco da Montegallo Beato (sec. XV). Frate francescano. Fu forse il fondatore del monte di pietà di Osimo (v.).

 

Marcoaldo d'Anweiler (-Patti, 1202). Cortigiano tedesco, partecipò alle imprese del Barbarossa. Inviato dall'imperatore Enrico VI (1195) a governare la Marca di Ancona, nel 1200 ne venne cacciato da alcuni Comuni alleati (Osimo, Ancona, Macerata, Civitanova, Montelupone, Recanati), dopo che Gottiboldo Leopardi (v.) fu assalito a Senigallia. Osimo tornò quindi sotto il dominio diretto del papa.

BIBL. - Martorelli, p. 73, 80. Talleoni, I, p. 156, 175 s., 193. G2, p. 236.

 

Marcosignori, Erminio (Osimo, 1824-75). Carbonaro mazziniano, fattore del Bosdari a Montegallo. Fu percosso dagli Austriaci, all'inizio di Via dell'Antica Rocca, per aver detenuto un coltello.

V. Carboneria.

BIBL. – L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana, ms. in BC. G2, p. 590, 671.

 

Marcucci

V. Officine.

 

Mare Il m. Adriatico (ma non il litorale) è visibile da Osimo sia a nord del monte Conero, sia ad est e a sud-est di esso. L'aumentata visibilità del m. Adriatico da Osimo sarebbe dovuta all'abbassamento continuo dei terreni collinari circostanti.

BIBL. - "Antenna", a. 1980, n. 8/9.

 

Margarucci, Famiglia Abitava la villa situata lungo la Statale Settempedana, tra Passatempo e Montefano. Fece costruire la vecchia chiesa di S. Giovanni Battista di Passatempo (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, 86.

 

Mariani, Eleuterio (Osimo, 1871-1950). Negoziante presso il quale il Comune acquistava il riso per le Cucine Economiche (v.). Fu presidente della Congregazione di Carità di Osimo dal 1930 al 1932, ed economo per quaranta anni del Collegio Campana.

 

Mariani, Mario (Osimo, 1883-Roma, 1976). Laureatosi in Scienze Agrarie, fu docente di Agricoltura e ispettore per la colonizzazione e la trasformazione fondiaria dell'Agro Romano e Pontino. Fu poi Presidente del Consiglio Superiore dell'Agricoltura e delle Foreste. Autore di molti scritti, fra cui Scritti agrari, Osimo, Barulli, 1943; Proverbi campagnoli, Roma, 1958.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 1030. "Antenna", a. 1976, n. 8/9. G3, p. 687.

 

Marinelli, Francesco (sec. XIX-XX). Professore, studiò la cronologia delle lettere di Cicerone. Fu presidente della Società Operaia di Osimo dal 1918 al 1923.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. L. Egidi, Il Mutuo soccorso in Osimo – Storia della Società Operaia, Osimo, Cecconi, 1995, p. 126 s.

 

Marini, Marino (Appignano, 1920-Prato, 1995). Studioso appassionato e profondo. Insegnante di Lettere al Liceo Classico Campana dal 1947 al 1985.

BIBL. - "Antenna", a. 1995, n. 8/9, 11.

 

Marocchi, Luigi (-1789). Frate dalmata vissuto nell'Osservanza (v.).

BIBL. - G2, p. 486.

 

Maroni, Fausto Antonio (sec. XVIII). Scolopio, insegnante presso le Scuola Pie di Ancona. Autore di De Ecclesia et Episcopis Anconitanis commentarius, Romae, 1759. Commentarius de Ecclesia et Episcopis Auximatibus in quo Ughelliana series emendatur, continuatur, illustratur, Osimo, Quercetti, 1762.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. III.

 

Marsili, Bruno

V. Bruno da Osimo.

 

Martinelli, Anna

V. Opera Pia M.

 

Martini, Felice (sec. XIX-XX). Professore al Ginnasio Campana, poi all’Università di Roma. Fu commissario d’esame al Liceo Campana nel 1901.

 

Martini, Giuseppe (Osimo, 1897-Roma, 1984). Scultore e pittore. Diplomatosi all'Istituto di Belle Arti di Urbino, dovette interrompere l'Accademia di Belle Arti di Roma per la guerra. Frequentò lo studio di Cesare Aureli. Eseguì il bozzetto per il monumento ai caduti (v.). Altre sue opere sono a Montefano, Roma, Ascoli Piceno. Partecipò a numerose mostre ed ottenne diversi riconoscimenti.

BIBL. - A. Roccabella, G. M., in "Terra picena", I, 5, 1932, p. 8 s. G2, p. 920, 1035. "Antenna", a. 1984, n. 8/9. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Martini, Luigi (Osimo, 1855-1943). Fu direttore dell'Osservatorio Bacologico di Osimo (v.) negli anni Venti. È autore di diversi opuscoli, tra i quali: Norme di bachicoltura pratica, Osimo, Toccaceli, 1887; Norme pratiche di bachicoltura e gelsicoltura, Osimo, Toccaceli, 1892; Guida pratica, Milano, 1921; Del sistema economico friulano, Parma, 1922; Dell'allevamento dei bachi da seta, Tivoli, 1923; La Gelsicoltura e la Bachicoltura in Italia, Monza, 1927; e di articoli pubblicati nel “Bollettino della R. Stazione di Gelsicoltura e Bachicoltura di Ascoli Piceno” (1924-1933).

 

Martiri osimani Secondo il Martirologio Geronimiano i m. osimani furono due: Fiorenzo e Diocleziano, detto anche Dioclezio. Gli Acta Antimi parlano anche di Sisinio e gli Acta Sanctorum di Massimo. Essi, condotti dall'Asia in Italia dal proconsole Faltonio Piniano, sotto l'imperatore Diocleziano, vennero lapidati l'11 maggio 304, in località Roncisvalle, dove poi sorse un oratorio e, nell'XI secolo, una chiesa più grande, dedicata a S. Fiorenzo (v.), ad opera dei Benedettini. Nel 1444 i resti dei martiri furono portati in duomo e nel 1513 sistemati nella cripta. Nel 1751 vennero trovate le loro teste in una nicchia della chiesa di Roncisvalle.

BIBL. - Baldi, Le vite degli incliti martiri. Martorelli, pp. 25, 40. D. Pannelli, Ragguaglio della invenzione delle teste dei SS. Martiri osimani Fiorenzo e Compagni, Pesaro, 1751. Compagnoni, Memorie, I, p. LXI ss.; IV, p. 490. G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t. V, p. 96. Breve ragguaglio della preziosa morte de’ Santi Fiorenzo, Sisinio e Dioclezio m. o. (...), Quercetti, 1796. Talleoni, I, p. 48 ss.; II, pp. 122, 190. A. Pennesi, Discorso per la festa dei SS. MM. osimani, Osimo, Quercetti, 1900. Massaccesi, p. 49. I santi, p. 17. G2, p. 113 ss. "Antenna", a. 1993, n. 8/9; 1999, n. 6/7.

 

Martorelli, Andrea (Osimo-Osimo, 1667). Mansionario della Cattedrale, organista e cantore.

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 62.

 

Martorelli, Famiglia F. nobile osimana. Si stabilì ad Osimo nel 1208, e forse deriva da un Pomponio M. di Spoleto, fatto prigioniero da Federico II.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Martorelli, p. 110, 449. Genealogia, in AG, b. 26, n. 82.

 

Martorelli, Luigi (Osimo, 1630-1712). Storico. Nel 1667 era consigliere comunale, poi deputato, regolatore e gonfaloniere (1694 e 1699). Durante tale incarico consultò l'archivio comunale e, sofferente di podagra e arrivato sulla settantina, stese le Memorie historiche dell'antichissima e nobile città di Osimo, Venezia, 1705. Nel 1674 era stato incaricato dal Comune di recensire tutti gli autori e i documenti pertinenti alle memorie storiche di Osimo. Scrisse anche il Compendioso ragguaglio della vita di Carlo Marcello Dittaiuti, Venezia, 1703.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. II s. Talleoni, II, p. 159. P. E. Visconti, Ragionamento sulla vita di L. M., Roma, 1833. G2, p. 444 s.

 

Martorelli, Luigi (Osimo, sec. XVII). Cantore tenore.

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 64.

 

Martorelli, Luigi (Osimo, 1760-1831). Ecclesiastico, allievo del Campana, Preside della Camera apostolica. Compose: Trattato della monarchia, Storia del clero vaticano, Dissertazioni oraziane ed altro.

BIBL. - P. E. Visconti, Delle lodi letterarie di L. M., Roma, 1833. Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti, a cura di E. De Tipaldo, v. V, Venezia, 1837, p. 115 s. Spada, Bibliografia, s.v.

 

Martorelli, Pier Filippo (Osimo, sec. XVI). Giurista, amicissimo e corrispondente di Annibal Caro. Fu podestà di Jesi e di Civitanova.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. A. Caro, Lettere familiari, Bologna, 1819, II, p. 66.

 

Martorelli, Pietro Valerio (Osimo, 1664-Roma, 1736). Figlio dello storico. Avvocato della Curia romana, uditore della S. Congregazione del concilio, vescovo del Montefeltro dal 1703 al 1724. Pubblicò Lezioni familiari sopra l'istoria dei Concili generali in Oriente, Urbino, 1707, e Teatro istorico della S. Casa e sua ammirabile traslazione in Loreto, Roma, 1735.

BIBL. - Martorelli, p. 451. Lancellotti, Memorie, s.v. Talleoni, I, p. 51, 218; II, p. 152. G2, p. 477. Spada, Bibliografia, s.v. A. Bartolini, I vescovi del Montefeltro, Sogliano al Rubicone, 1976.

 

Mascella, Panfilo (sec. XVI). Parroco di Filottrano, col quale il vescovo Teodosio Fiorenzi (v.) ebbe dei contrasti. Fu sospeso a divinis nel 1592 e privato del beneficio l'anno seguente.

BIBL. - G2, p. 392 s.

 

MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani). Nel 1982 venne istituita la Comunità di Osimo 1, presso il duomo, che conta circa 40 aderenti. Nel 1986 venne fondata la Comunità di Osimo 2 presso la parrocchia della Misericordia, con una quindicina di soci.

 

Mascio (sec. XVI). Canonico della Cattedrale, col quale il vescovo Teodosio Fiorenzi (v.) ebbe una grossa questione. La cosa fu definita nel 1591, dopo la morte del vescovo.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 182 ss. G2, p. 391, 393.

 

Maseniano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.122), corrispondente forse all'odierno Massignano, ora in territorio di Ancona.

V. anche Maxiniano.

 

Maspani, Giovanni (sec. XVIII). Eseguì (1755-63) i medaglioni di tutti i vescovi, che vennero posti in Cattedrale dal Compagnoni e tolti poi dal Seri-Molini.

BIBL. - G2, p. 494.

 

Massa Afraniana (o Afrania). Parte del territorio di Osimo medioevale, verso Offagna e Monte Cerno (v.). Apparteneva già alla Massa Osimana (v.). Prese forse la denominazione da una gens Afrania (v.).

BIBL. - Codice Bavaro, n.162 (al n.154 figura come Afriniana). Talleoni, I, p. 35. G2, p. 83, 182.

 

Massa Aternana Si trovava nella zona di Monte Torto, fin verso S. Maria Nuova. Fu data in enfiteusi dall'arcivescovo di Ravenna ai vescovi Leone (v.) e Lotario di Osimo (v.).

BIBL. - Codice Bavaro, n.121. Compagnoni, Memorie, I, p. 289 ss. Talleoni, I, p. 35, 40, 104, 129, 182. G2, p. 83, 146, 148, 154.

 

Massa Majore Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.155). Spettava alla Chiesa di Osimo.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. 294.

 

Massa Osimana Secondo il Talleoni comprendeva Offagna, Castel Baldo, Monte Cerno e dintorni. Da essa si separò in seguito la Massa Afraniana (v.).

BIBL. - Codice Bavaro, nn.123, 124, 127, 147, 161. Compagnoni, Memorie, I, p. 289 s. Talleoni, I, p. 35, 103 s., 196.

 

Massaccesi, Cesare (sec. XX). Ecclesiastico, autore delle Memorie storiche di tutte le Chiese, Monasteri, Confraternite e Ospedali del territorio di Osimo (...), Osimo, Scarponi, 1937. Studiò presso i Filippini di Osimo. Fu parroco a Fiumesino.

 

Massale Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.163).

 

Massana, Terra Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.112).

 

Massimo, S. (sec. III-IV). Viene ricordato tra i martiri (v.) osimani lapidati nel 304. Secondo la tradizione sarebbe stato martirizzato sulla via Salaria, presso Roma, e in seguito il suo corpo, riunito a quello dei compagni Fiorenzo, Sisinio e Dioclezio, nel 1444 fu traslato in Cattedrale.

BIBL. - Acta Sanctorum, maii, II, 614. Talleoni, I, p. 50. Grillantini, Duomo, p. 32.

 

Massoneria (vern. Massuneria). Il primo aderente alla M. ad Osimo fu Andreini (v.) di Castel Bolognese (1814). La prima loggia massonica venne aperta in casa di Vincenzo Rossi (v.), in Piazza Boccolino, dove egli tra l'altro raccoglieva armi.

Cesare Gallo (v.) risulta iscritto alla Loggia massonica Gioseffina di Milano, di rito scozzese. Altro Osimano massone del sec. XIX fu Luigi Pellegrini (v.).

Nel 1890 la loggia lasciava palazzo Rossi per stabilirsi a palazzo Patrignani (di fianco alla basilica di S. Giuseppe), maestro il dottor Francesco Fuschini, denominazione "Raffaello Sanzio".A metà degli anni Venti la M. era avversata dal periodico locale fascista "Il Musone" (v.).

V. anche Ionna, Emidio; "Sentinella del Musone, La".

BIBL. - Gallo, Giornale. D. Spadoni, Sette, cospirazioni e cospiratori dello Stato Pontificio, Torino, 1904. G2, p. 785.

 

Matenano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (nn.134, 159).

 

“Mater Misericordiae” Bollettino per il secondo centenario dell’Incoronazione (1720-1920), pubblicato a partire dal Natale 1919 con la redazione di P. Canonici.

 

Materiali da costruzione Nell'antichità i principali m. usati furono: l'arenaria per le mura e le costruzioni pubbliche; i ciottoli calcarei e silicei, prelevati dall'alveo del Musone e usati con la calce per le strutture di muri, cisterne, tombe e ville; le argille per l'industria ceramica (testimoniata fino al Cinquecento).

 

Matrimoni (vern. Spusarizi). Medioevo - Gli Statuti dettavano provvedimenti restrittivi, ad esempio: nessuna donna può portare doni ad una sposa, ma mandarli per mezzo di un uomo che avrà giurato di non portare altro che una cintura ed una borsa. È consentito offrire solo un paio di calzari alla sposa; nemmeno lo sposo può offrire doni straordinari, eccetto quando si presentano ufficialmente i doni per le nozze. Al pranzo che segue questa occasione possono partecipare solo un amico dello sposo ed un'amica della sposa.

Sec. XVII - Per il Sinodo del 1677 il consenso della futura sposa doveva essere richiesto in confessionale.

Sec. XVIII - Un sinodo del Lanfredini proibiva ai genitori di promettere i figli in m. senza il loro consenso.

Sec. XIX - Esiste una descrizione del m. rurale, fatta dal prof. Lenzi in risposta ad un'inchiesta ordinata dal governo napoleonico (1811).

BIBL. – Statuto  post 1314, III, coll. VI, 16-17. G2, p. 472. G3, p. 822 s. Anselmi, Contadini marchigiani, p. 288 ss.

 

Mattatoio (vern. Mascellu). I progetti del m. di Via Fonte Magna risalgono al 1854. Fu completato nel 1881. Durante la sua costruzione, si rinvennero gli avanzi della posterula citata da Procopio (II, 27), sopra Fonte Magna. Nei primi 4 mesi del 1890 vi furono macellati: 5 buoi, 8 vacche, 5 tori, 147 vitelli, 707 ovini, 223 suini.

Venne risistemato nel 1932. Nel 1951 vi furono macellati 1.015 bovini, 1.192 suini, 1.636 agnelli, 201 pecore.

Nel 1958 furono macellati 1.376 bovini, 429 ovini, 1.005 suini.

Il nuovo m. in Via Molino Mensa fu costruito nel 1976 e inaugurato nel 1979. Successivamente venne chiuso e nel 1995 si parlò di riaprirlo, ma fu definitivamente chiuso.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 2; 1966, n. 8/9; 1972, n. 11; 1976, n. 1; 1978, n. 11; 1979, n. 3; 1995, n. 12; 1996, nn. 1, 8/9. “5 Torri”, a. 1978, nn. 4, 5. G2, pp. 818, 833, 942, 1000, 1010.

 

Mattei, Girolamo (sec. XVII). Gesuita, fondò nel 1655 la Congregazione della Buona Morte (v.), presso la chiesa di S. Silvestro.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, B, p. 88. Compagnoni, Memorie, IV, p. 277. G2, p. 423.

 

Matteo (Osimo, sec. XIII). Appartenne all’Ordine dei Predicatori e fu vescovo di Corinto. Era vivo nel 1287. Morì in concetto di santità.

BIBL. - Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 173 s. (con bibl.). Lancellotti, Memorie, s.v.

 

Matteo (sec. XIII). Vescovo di Osimo (1248-56).

BIBL. - G2, p.246.

 

Mattiucci, Angelo (S.Paterniano, sec. XVIII). Costruì tra l'altro l'orologio della sacrestia del Duomo (1769) ed un altro del monastero di S. Rosa.

BIBL. - G2, p. 509.

 

Mattucci, Domizio

V. Ugonotti.

 

Mattucci, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Genealogia, in AG, busta 26, n. 67.

 

Mattucci, Fioravante (sec. XVI). Notaio dal 1544 al 1588, fu uno dei tre statutari (v.) della redazione del 1571.

BIBL. - Talleoni, II, p. 117, 127.

 

Mattucci, Giustiniano (Osimo, sec. XVI). Canonico e maestro della cappella della Cattedrale.

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 48.

 

Mattucci, Isidoro (sec. XVI-XVII). Figlio di Domizio, fu poeta e giurista. Nel 1596 ottenne la cattedra di Diritto Civile all’università di Macerata, ma il cardinale Gallo lo volle presso di sé come segretario. Fu Vicario Generale e Governatore di Loreto.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. G2, p. 372.

 

Mattucci, Rutilio (Osimo, 1558-1626). Dottore in legge, vicario generale del Gallo dal 1605, governatore di Loreto.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. G2, p. 446.

 

Mauri, Egidio (Montefiascone, 1828-Ferrara, 1896). Vescovo di Osimo (1888-93). Già vescovo di Rieti, predicatore. Autore di un volume di lettere pastorali (Milano, 1896). Eseguì importanti lavori in cattedrale: altare maggiore, cappella del Sacramento ecc. Pose la prima pietra del santuario di Campocavallo. Fondò "L'Avvenire d'Italia".

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 870 ss. Grillantini, Duomo, p. 91 s.

 

Mauro, S. Seguace di S. Silvestro Gozzolini, era venerato nella chiesa di S. Silvestro, dove esiste un altare dedicato ai Santi Benedetto, Silvestro e M.

 

Mauruzi della Stacciola, Giovanni (sec. XV). Detto "da Tolentino", signore di Caldarola, Berenguardo e Cariento. Fu condottiero, consigliere e genero di Francesco Sforza (v.). Da lui fu mandato ad Osimo nell'agosto 1443 per contrastare le milizie pontificie. In seguito all'episodio di Lionetta (v.), fu aiutato a fuggire da Osimo dal parente Napoleone Sinibaldi (v.), passando per un cunicolo tra il cassero e la campagna sotto Via Roncisvalle. Morì a Milano, dove si era stabilito nel 1470.

BIBL. - Martorelli, p. 265. Talleoni, II, p. 18. G2, p. 289 s. L. Egidi, Boccolino di Guzzone nella storia di Osimo del XV secolo, Osimo, 1994, p. 30 s.

 

Maxiniano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n. 143), corrispondente all'attuale Massignano di Ancona.

V. anche Maseniano.

 

Maxi-parcheggio Venne costruito nel 1992 nella zona dell'ex-scaricatore (v.), in Via C. Colombo, ma tardò ad entrare in funzione per la mancata costruzione dell’impianto di risalita.

V. anche Autostazione; Impianto di risalita.

BIBL. - "Antenna", a. 1992, nn. 8/9, 11/12; 1993, nn. 2, 5, 10; 1996, nn. 3, 5; 1997, n. 5; 1999, n. 2. “5 Torri”, a. 1993, nn. 1, 2.

 

Mazza, Vincenzo (sec. XVIII). Architetto, allievo del Bettini e di Antonio Bibiena, collaboratore del Morelli (v.) per la costruzione del teatro La Fenice (v.).

BIBL. - Gabrielli, Teatro, p. 57.

 

Mazzanti, Ludovico (Orvieto, 1674-1766). Pittore. Autore della tela estasi di S. Giuseppe da Copertino, nella sacrestia dell'omonima chiesa.

 

Mazzieri, Francesco (Osimo, 1889-Luanshya (Zambia), 1983). Frate Minore conventuale. Missionario in Africa (dal 1930), prefetto apostolico (1938) e vescovo di Ndola (1959-66).

Nel 1975 il Comune di Osimo gli conferì la medaglia di civica benemerenza. Ha pubblicato Il cammino di un missionario, Ancona, 1978.

Nel 1996 si è costituita una commissione per la sua beatificazione.

BIBL. - G2, pp. 938, 1028 s. "Antenna", a. 1971, n. 10; 1975, n. 12; 1983, n. 8/9; 1989, nn. 4, 10; 1996, n. 5; 2000, n. 3. “5 Torri”, a. 1983, n. 5/6; 1989, n. 5/6. G3, p. 683 s.

 

Mazzini, Giuseppe (Genova, 1805-Pisa, 1872). Politico. Il 3 ottobre 1908 venne approvata l'apposizione di una lapide a G. M. sul palazzo comunale, poi tolta e rimessa nel 1945.

BIBL. - G2, p. 888, 985.

 

Mazziniani Ad Osimo i M. più attivi nella seconda metà del sec. XIX erano: Benedetto Scota (v.), Aldebrando Riderelli (v.), Cesare Polverigiani (v.), Filandro Gabrielli (v.), Erminio Marcosignori (v.) ed altri.

BIBL. - G2, p. 792.

 

Mazzo Contrada a sud-ovest dell'Abbadia, attraversata dalla via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.60, 69.

 

Mazzolani, Leonardo (Osimo, 1913-Firenze, 1987). Professore di Lettere. Partì da Osimo alla fine degli anni Trenta, insegnò a Bibbiena, Finale Emilia e Firenze. Fu anche consulente letterario di varie case editrici, musicista e musicologo.

BIBL. - "Antenna", a. 1987, n. 1.

 

Mazzoleni, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. G2, p. 591.

 

Mazzoleni, Francesco Insegnante di Matematica, Fisica e Chimica al Campana. Fu membro della Commissione municipale (1860).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 703, 709.

 

Mazzoleni, Gabriele (sec. XVIII-XIX). Abate, accademico risorgente, fu autore di componimenti poetici occasionali.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v.

 

Medana Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.117).

 

Medici, Lorenzo de’ (Firenze, 1449-Careggi, 1492). Detto il Magnifico. Ebbe a che fare con Boccolino Guzzoni (v.) nel 1478-80 (quando il capitano osimano venne nominato condottiero della Repubblica di Firenze nella guerra contro Sisto IV e il re di Napoli), e nel 1486-87, quando L. riuscì a comporre il tentativo di insubordinazione compiuto da Boccolino su Osimo e lo accolse a Firenze.

BIBL. - Morroni, Boccolino, p. 65 s. v. anche sub Boccolino.

 

Medici osimani V. Diotaiuto Diotaiuti (sec. XVI). Livio Sordoni (sec. XVII). Barnaba Ciccolini (sec. XVII). Riccioni, Mario (1912-2001).

 

Medici romani

V. Corporazioni romane.

 

Medicina Nel Medioevo le norme riguardanti le nascite erano restrittive. Solo stretti parenti potevano visitare le puerpere, e non di domenica, pena la denuncia (Statuti, Frammento post 1314, III/6, 16).

Esiste la descrizione del trattamento medico che si fece nel 1700 al vescovo Pallavicini morente, con vessicanti, mignatte, giulebbi, brodo, nonchè la successiva sezione del cadavere.

Nel XVIII sec. si avevano due m. comprimari, due chirurghi comprimari, una mammana (poi levatrice dopo il 1793).

Nel 1846 si auspicavano levatrici patentate e buoni medici.

Verso il 1860 si avevano quattro medici e un chirurgo per la città, due per la campagna; inoltre due levatrici, una mammana e due flebotomi.

Nel 1895 si ebbero: 2 medici e 1 chirurgo per la città; 3 medici e 1 chirurgo per la campagna. L'ospedale aveva 30 letti.

Nel 1935 si avevano quattro condotte, delle quali una interna (capoluogo), mentre S. Stefano e S. Biagio erano assistite dal Consorzio Offagna-Osimo.

Nel 1960 si avevano 7 medici ospedalieri, 3 condotti, 9 specialisti, 8 liberi esercenti, 2 mutualistici, 2 ostetriche condotte, 5 libere, 1 veterinario condotto, 4 liberi.

V. Della Casa, V.; Epidemie; Morbo sporadico; Ospedale di (...); Ospedali; Sanitario, Servizio; Tubercolosi.

BIBL. – ACV, Registro dei Morti, vol. C, p. 42. M. Santarelli, Ricerche intorno alla causa della febbre perniciosa dominante nello Stato romano (...), Osimo, Quercetti, 1808. F. Brunetti, Due parole di schiarimento sopra un caso di grave enteritide (...), Ancona, 1850. A. De Sanctis, Di un caso di malattia dell'Addison seguito da morte, Osimo, Quercetti, 1883. F. Mancini, Sopra un raro caso di neurosi del vago, Osimo, Quercetti, 1884. Riordinamento del servizio medico-chirurgico nel Comune di Osimo, Osimo, Rossi, 1887. Sul regolamento per la profilassi publica dell'i. proposto al Consiglio Municipale di Osimo dalla Commissione Sanitaria locale, Loreto, 1889. P. Paris, Un caso di morbo di dercum ed un caso di lipomatosi, Osimo, Bettini, 1911. Comune di Osimo, Regolamento per l'assistenza medico-chirurgica, Osimo, Scarponi, 1935. “Antenna”, a. 1960, n. 2; 1977, n. 3. G2, p. 545, 623, 837. A. Canapa, Il Servizio Sanitario in un Comune delle Marche negli ultimi decenni dello Stato Pontificio (tesi, Università di Urbino, 1977/78). L. Egidi, M. in Osimo tra Quattrocento e Seicento - Disposizioni civili ed ecclesiastiche, in DSPM, 97 (1992), Ancona, 1994. L. Torresi, Contributo alla cura dell'eczema con l'autoemoterapia, Osimo, Scarponi, s.d.

 

Medioevale, Età Alto- Il primo avvenimento rilevante dell'e. a. -m. è la partecipazione alla guerra gotica (v.) nel VI sec. , dove Osimo gioca il ruolo di baluardo gotico sulla strada di Ravenna.

Alla discesa dei Longobardi (568) (v.), Osimo rimane nei territori bizantini, forse nella Pentapoli (v.), ma nel 727-28 Liutprando (v.) ne fa un suo ducato. A metà dell'VIII sec. si pone il vescovato di S. Vitaliano (v.), sotto il quale si rinnovò la primitiva cattedrale (v.).

Il re franco Pipino (v.) nel 754 promette la Pentapoli al pontefice, ma nel 756 essa è ancora in possesso del longobardo Desiderio. Carlo Magno (v.) poi rinnoverà la promessa di Pipino e Osimo nell'817 figura tra i possessi di S. Pietro.

Alla fine del X sec. si attribuisce la cosiddetta cripta sottostante il monastero di S. Niccolò, la chiesa di S. Biagio (v.), un monumento architettonico notevole.

Nel 1001 Ottone III (v.) fa donazione di Osimo al papa Silvestro II.

Il Comune (v.) è già costituito nel 1126.

Nel XII sec. Marcoaldo d'Anweiler (v.) ebbe da Enrico VI la Marca di Ancona, ma ne venne poi respinto nel 1200 dall'alleanza di alcuni Comuni, tra cui Osimo

Tra il 1174 ed il 1237 si verificarono numerosi inurbamenti (v.) e sottomissioni.

BIBL. – A. Giuseppucci, La proprietà fondiaria della Chiesa ravennate nell’Osimano: sec. IX-X (tesi, Università di Macerata, 1969/70). C. Grillantini, Osimo e i signori delle 'curtes' del territorio nei documenti degli anni 1126-1250, in DSPM, 1981. F. Pirani, Osimo fra XIII e XIV secolo - Una ricerca tra le fonti normative e fiscali (tesi, Università di Firenze, 1993/94).

 

Mella, Edoardo

V. Arborio M., E.

 

Mengarelli, Annunziata (sec. XIX). Detta Nunziata, esercente del caffè Nazionale (v.). Nel 1857 fu diffidata dal vicario dal presentarsi nell'esercizio.

BIBL. - G2, p. 686, 957.

 

Mensa del povero Istituzione voluta da don Igino Ciavattini (v.).

 

Mensa vescovile Era così chiamata la ricca tenuta dei vescovi osimani presso le Casenove, durata fino al 1861, quando fu incamerata dal decreto Valerio. Esisteva già ai tempi del vescovo Lotario (v.).

Il papa Innocenzo VIII assegnò alla M. v. anche i beni dell’Abbadia di S. Maria in Cirignano.

Nel XVIII secolo le rendite della M. v. erano di 2000 scudi.I beni della M. v. vennero prima sequestrati, poi restituiti dal governo francese al vescovo Castiglioni (v.). Il Soglia vi sistemò e costruì molte case coloniche. Nel 1864 si propone di dare in beneficenza le rendite della M. v.

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, I, p. 470 ss. Compagnoni, Memorie, I, p. LXXXI ss. (n.6), 398 ss. G2, p. 199, 202, 484, 553, 789. Talleoni, I, p. 40, 140; II, p. 11, 192.

 

Meo dei Tolomei (Siena, sec. XIV). Podestà di Osimo.

 

Mercato (vern. Mercadu). Nel 1606 viene portato dal sabato al giovedì, per evitare la concorrenza con Jesi.

Alla fine del XX sec. si teneva ancora di giovedì, per le vie e le piazze del centro storico.

BIBL. - Statuti, passim. Talleoni, II, p. 147.

 

Mercato del bestiame Si tenne al Foro Boario (v.) dal 1886 al 1970, poi venne spostato in Via Molino Mensa.

BIBL. - G2, p. 1012.

 

Mercato coperto (vern. Piazza dell'erbe). Sorse nel 1922. Fu ampliato e rinnovato nel 1958 (Piazza S. Giuseppe da Copertino).

BIBL. - "Sent.", 22 gennaio 1922. "Antenna", a. 1959, n. 1; 1987, n. 10. G2, p. 920, 1010.

 

Mercato delle erbe Fu a Piazza Boccolino, a Porta Borgo, di nuovo a Piazza Boccolino (1880).

BIBL. - G2, p. 819.

 

Mercato nero Si ebbe nell'agosto 1943. Alcuni prezzi confrontati con quelli del primo semestre dello stesso anno: kg 1 di farina di grano L 10-15 (2); di olio L 200 (13-14); di lardo L 90-100 (17-18); di legumi L 20-25 (5-6); g 1 di oro L 400 (22); di argento L 6-8 (1,65).

BIBL. - G2, p. 961.

 

Mercato del pesce Alla fine del sec. XIX il m. del p. si fece nel seminterrato del palazzo comunale.

BIBL. - G2, p. 818.

 

Mercato dei polli Nel 1958 si svolgeva in Piazza Fratelli Rosselli.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, nn. 2, 3.

 

Mercato suino Nel 1895 era a Largo Trieste.

BIBL. - G2, p. 828.

 

      Mercuri, Franco (Osimo, 1921-Osimo, 2001). Partigiano della formazione "Stacchiotti" (v. Resistenza), fondatore e segretario della sezione osimana del Partito Comunista Italiano, persona di alti ideali umani e civili. Nel secondo dopoguerra emigrò in Francia, lavorando in un'azienda parigina. Rientrò ad Osimo negli anni Ottanta, riprendendo l'attività all'interno del Partito Comunista e dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia; aderì poi al PDS ed ai Democratici di Sinistra.

 

Mercuri, Sante (sec. XVIII). Insegnante al Campana, commentatore di Orazio, traduttore di Anacreonte e Teocrito, segretario dell’Accademia dei Risorgenti (v.).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 570.

 

"Meridiana, La" Settimanale di politica, attualità, cultura, sport e spettacolo, cominciato ad uscire il 30 marzo 1996 diretto inizialmente da S. Siniscalchi, poi da V. Dentamaro.

 

Meridiana civica Si trova sul lato meridionale della torre civica. Quasi completamente cancellata dal tempo, venne ridipinta nel 1994 da M. Angelani su progetto di M. Morroni, il quale, oltre a ricalcolare le linee orarie, l'equinoziale e le solstiziali, vi aggiunse lo stilo polare e il motto di derivazione virgiliana Fugit tempus.

BIBL. - M. Morroni, Studio per il rifacimento dell'orologio solare sulla torre del Municipio di Osimo, Osimo, 1993. "Antenna", a. 1993, n. 8/9; 1994, n. 6/7.

 

Meridiane Le più notevoli sono: la m. civica (v.), la m. di villa Simonetti (v.), la m. sulla vecchia chiesa di S. Maria della Misericordia (v.), la m. in Via d'Ancona (Accorroni).

 

Merloni, Gruppo Nel 1994 si procedette all'insediamento industriale del G. M. a Passatempo per la produzione di caldaie a gas, per un investimento di 40 miliardi, con circa 400 assunzioni.

BIBL. - "Antenna", a. 1994, nn. 8/9, 12.

 

Messa del porco M. solenne che si è celebrata in Cattedrale fino al sec. XX in ricordo dell'omonima battaglia (v.) del 1477.

BIBL. - Massaccesi, p. 117.

 

Messina Per il terremoto di M. e Reggio del 1908 si raccolsero ad Osimo contributi per L 9.248,43.

BIBL. - G2, p. 890.

 

Mestica, Enrico (Tolentino, 1856-Apiro, 1936). Letterato, professore, insegnò al ginnasio di Osimo (1877). È autore di una storia letteraria italiana, di un commento alla Divina Commedia e di un dizionario di lingua italiana.

BIBL. - G2, p. 852.

 

Metallurgici

V. Fabbri.

 

Metanodotto L'impianto di distribuzione del metano di Osimo venne inaugurato nel 1975, collegando il centro urbano al m. Ravenna-Chieti. I lavori erano iniziati nel 1969. Consta di 26 chilometri di tubatura che parte dalla centralina di decompressione del Padiglione. Nel 1989 venne completato l'impianto di erogazione in tutto il territorio comunale.

BIBL. - "Antenna", a. 1969, n. 12; 1970, n. 12; 1973, n. 4; 1975, n. 2; 1981, n. 10; 1989, n. 1. “5 Torri”, a. 1973, n. 2; 1975, n. 1.

 

Mezzadria Si è avuta almeno dal sec. XVI. In pratica i prodotti non erano divisi a metà: il contadino riceveva al massimo un quarto dell'oliva, niente della foglia del gelso; le sementi erano spesso a totale carico del contadino, come anche il mantenimento dei buoi e dei maiali, il nolo della casa, dell'orto, alcune giornate di lavoro a casa del padrone ed altro ancora. La manutenzione delle case coloniche era scarsa o nulla, a volte se ne pretendeva anche l'affitto.

BIBL. - Associazione Agraria Osimana, Capitolato Colonico, Osimo, Scarponi, 1920. G2, p. 753 s. "Antenna", a. 1975, n. 11. G3, p. 279 ss.

 

Mezzalancia, Girolamo (Jesi, 1646-Serra S. Quirico, 1718). Silvestrino, visse a lungo nel monastero di Osimo. Architetto della scuola di Luigi Vanvitelli, che lo tenne in gran conto.

BIBL. – “Sent.”, a. 1903, n. 33. G2, p. 577.

 

Miciliano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.135).

 

Migliarini, Gaetano (Città di Castello, 1874-Osimo, 1973). Commerciante nella distribuzione (settore alimentare). Nel 1960 si inserì nella VEGÈ europea.

BIBL. - "Antenna", a. 1973, n. 10.

 

Migliorati, Ludovico (sec. XIV-XV). Rettore della Marca di A. e di Fermo (dal 1406), nipote di Innocenzo VII. Spadroneggiò per lungo tempo da avventuriero.

BIBL. - P. Compagnoni, La Reggia Picena, Macerata, 1661, I, p. 277. Martorelli, p. 226. Talleoni, II, p. 5. Natalucci, I, p. 447 s.

 

Militari osimani V. Boccolino Guzzoni (1450-94); Federico Campana (sec. XVII); Arturo Cittadini (1864-1928); Luigi Magnoni (1860-1947); Lucio Giorgetti (sec. XX); Remo Corradi (sec. XX); Armando Pirani (sec. XX); Vittorio Corradi (sec. XX).

 

Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale Fu istituita dal regime fascista nel gennaio 1923, preposta al mantenimento dell'ordine pubblico. Ad Osimo si formò nel marzo dello stesso anno con fascisti e nazionalisti.

BIBL. - G2, p. 924.

 

Milone, Donato Marcello (Apricena (Foggia), 1920-Osimo, 1987). Insegnante elementare. Lavorò dal 1951 nella scuola del Borgo S. Giacomo. Dal 1964 diresse il Centro di Lettura (v.). Fu segretario del Circolo Filatelico.

BIBL. - "Antenna", a. 1987, nn. 5; 6/7.

 

Milone di Beauvais (sec. XIII). Vescovo di B., fu inviato nel 1230 da papa Gregorio IX per tre anni al governo della Marca di Ancona.

BIBL. - Talleoni, I, p. 205 s. Natalucci, I, p. 331 ss. G2, p. 244.

 

Mimiano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.130).

 

Minerva

V. Romani, Culti.

 

Minestroni, Celso (sec. XX). Autore di Frottole rimate, Osimo, Scarponi, 1914.

 

Ministri L'unico m. osimano fu Annibale Simonetti (v.), nello Stato della Chiesa.

 

Minoccla, Rivus Idronimo citato nel Codice Bavaro (n.136). Forse corrisponde al Monocchia (v.).

 

Minori Osservanti Frati francescani, detti anche Zoccolanti. Nel 1439 fondarono l'Annunziata Vecchia (v.). Se ne allontanarono nel 1487. Nel 1495 fondarono l'Annunziata Nuova (v.).

Nel XVIII sec. erano 23. Nel 1737 il Lanfredini introdusse il ritiro degli Osservanti nel convento dell'Annunziata.

Nel 1810 furono allontanati dal loro convento (v. Francese, Occupazione), che abbandonarono definitivamente nel 1866 per trasferirsi presso la chiesa parrocchiale della Madonna della Misericordia (v. Chiesa di S. Maria della M.).

BIBL. - Statuti, passim. Martorelli, p. 404 s. Compagnoni, Memorie, IV, p. 395. Talleoni, I, pp. 2, 244, 246; II, p. 85, 87, 95, 97, 174, 221, 255. Massaccesi, p. 104 ss. G2, pp. 455, 485, 553.

 

Miracoli Il 13 dicembre tra gli anni 1317 e 1319 venne colpito il crocifisso di S. Niccolò, dal quale sarebbe uscito sangue.

Nel 1521 l'immagine del crocifisso, dipinta sulle pareti della chiesa di S. Maria di Roncisvalle, avrebbe emanato sangue. L'affresco, dopo la demolizione dell'edificio, venne portato nella chiesa dei Santi Martiri, per questo detta chiesa del Crocifisso di Roncisvalle.

Attorno al 1561 un'immagine della Madonna della Pietà avrebbe operato m.

A metà del sec. XVII l'immagine della Madonna della Misericordia avrebbe compiuto strepitosi prodigi.

Dal 2 luglio 1796 (e per alcuni mesi) si sarebbero visti muovere gli occhi e la bocca del crocifisso del Duomo.

Dal 16 giugno 1892 l'immagine della Madonna nella chiesa dell'Addolorata di Campocavallo avrebbe mosso gli occhi.

BIBL. - M. A. Talleoni, Notizie intorno al sangue miracoloso scaturito nel sec. XIV da un Crocifisso dipinto nel muro dell'antica chiesa di S. N. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1762. Massaccesi, pp. 52 s., 95, 98, 103, 125, 128 s. G3, p. 631 ss.

 

Misbaba

V. Bombarda

 

"Misbaba, Il" Periodico umoristico, pubblicato nel 1920 senza uscita regolare. in quattro pagine, col nome della bombarba.

BIBL. - G3, p. 804. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 75.

 

"Misbaba Travasato, Il" Organo umoristico uscito nel 1920 con le caratteristiche dell'omonimo (v.).

BIBL. - G3, p. 804. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 75 s.

 

Misericordia Località alla periferia sud-occidentale di Osimo, così denominata dalla Chiesa di S. Maria della M. (v.). È attraversata dalla Via Ungheria.

 

Misiano, Francesco (sec. XIX-XX). Deputato, fu ad Osimo nel 1915 per un comizio contro la guerra.

BIBL. - G2, p. 903.

 

Missioni Per i missionari osimani, v. Bellucci, Leopardo; Bernardo da Osimo; Buttari, Giovanni Battista; Frontini, Vincenzo; Mazzieri, Francesco; Rossini, Carlo; Sacconi, Antonio Maria.

BIBL. – “Antenna”, passim. G2, p. 937 s. Grillantini, Uomini, p. 332 ss. E. Petrella, Lettere dall'India - Esperienze di vita in missione, a cura di A. Gabrielli, Osimo, Scarponi, 1992.

 

Misure Come m. di capacità si avevano: il rubbio (hl 2,81), la coppa (1/8 di rubbio), la provenda (1/4 di coppa).

Per i liquidi: la soma (hl 2), il barile (l 32), il boccale (l 2), la fojetta (l 0,5), il metro per l'olio (kg 13,8), il passo per la legna (mc 4).

Come m. di lunghezza si usavano: il miglio (km 1,5), la canna (m 4), il passo (m 1,5), il braccio (m 0,66), il piede (m 0,33), il palmo (m 0,22 o 0,28).

Le m. di superficie erano: rubbio (mq 17.000), coppa (mq 2.125), provenda (mq 530), tavola (mq 1.000), canna (mq 16).

Per i pesi: il mijaro (kg 330), libbra (kg 0,33), oncia (kg 0,028), ottava (kg 0,0035), detale (kg 0,003).

BIBL. - Statuti, Frammento post 1314, octava collatio. Grillantini, Guida, parte II, p. 142 ss. C. Grillantini, Misure, monete, prezzi, compensi nella vita osimana dei secc. XVI-XIX, in DSPM, 1985. G3, p. 262.

 

Modellismo Il Gruppo modellistico Santilli organizzò alcune mostre negli anni Ottanta e Novanta.

BIBL. - "Antenna", a. 1981, n. 6/7; 1982, nn. 4, 6/7; 1987, n. 8/9; 1989, n. 5; 1992, n. 2; 1993, n. 2; 1996, n. 4.

 

Modi di dire

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 74 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 83 ss.

 

Moglie Contrada verso Campocavallo. Il nome deriva da mollia, terreno umido.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.76.

 

Molara, Annibale della (sec. XIII). Nipote di Alessandro IV, fu rettore della Marca. Venne aiutato da Osimo a sanare alcuni malcontenti, come segno di ravvedimento nei confronti del papa.

BIBL. - Martorelli, p. 120 s. Talleoni, II, p. 4.

 

Molin, Agostino (Venezia, 1773 o 1775-Osimo, 1840). Di origine ebraica, ex carmelitano scalzo. Segretario del vescovo Ascensi (1827), poi insegnante di Teologia al Campana. Fu il primo direttore della confraternita del Carmine. Fece restaurare la chiesa omonima. Conosceva le lingue classiche (oltre al caldeo e all'ebraico) e le moderne. È autore di alcune pubblicazioni storiche e teologiche. Lasciò nella Biblioteca Campana molti libri e manoscritti.

Autore di Seminario e Collegio Campana, Osimo, Quercetti, 1839.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. “Sent.”, a. 1901, n. 1. G2, p. 654 s., 782. S. A. Autista, La metodologia teologica di A. Maria M. (1775-1840) (tesi, Pontificia Università di S. Tommaso d’Aquino di Roma, 1973).

 

Molinaccio Già mulino ai Cannetacci, detto anche mulino Fiorani, presso il fosso di S. Valentino (v.), poco ad ovest della sua confluenza con quello di Offagna. Si presume che da qui iniziasse il canale Padusa (v.).

È anche il nome della contrada.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.43.

 

Momento 80 Periodico socialista di Osimo e zona sud della provincia di Ancona, uscito dal 1971 al 1975.

BIBL. - G3, p. 791. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 63.

 

Mommsen, Theodor (Garding, 1817-Charlottenburg, 1903). Giurista, filologo, epigrafista, storico. Fu ad Osimo nel luglio 1876.

Nel volume IX del Corpus Inscriptionum Latinarum (C.I.L.), Berlino, 1883, cap. CXXXI, Auximum, il M. riporta 66 epigrafi osimane (dal n. 5823 al 5888).

BIBL. - G2, p. 649, 846.

 

Monacazioni forzate Due casi (tra cui una clarissa di S. Niccolò) sono riportati dal Grillantini (G3, p. 653 s.).

 

Monaciano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.127).

 

Monaldo (sec. XIII). Vescovo di Osimo (1289-92), già suddiacono apostolico e canonico di Chartres. Fece eseguire degli affreschi in Battistero, ora scomparsi.

BIBL. – Ughelli, I, col. 502. Martorelli, p. 425. Zaccaria, p. 82. Zacchi, p. 66. Compagnoni, Memorie, III, p. 23 ss. Talleoni, I, p. 233 s. G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine ai nostri giorni, Venezia, 1844-70, IV, p. 229. G2, p. 337.

 

Monarchici

V. Associazione M.; "Piccola Gazzetta di Osimo, La".

 

Monasteri

V. di seguito.

BIBL. - Zaccaria, p. 37 ss. “Sent.”, a. 1886, n. 43, 44.

 

Monastero dell'Addolorata Fu fondato nel 1708 insieme alla chiesa omonima ed aperto nel 1712 (Via P. Compagnoni). Il disegno appartiene all'architetto milanese G.B. Arigoni.

Il m. rimase aperto fino al 1997.

V. anche Cappuccine e Chiesa di S. Maria A.

BIBL. - Massaccesi, p. 93 s. G2, p. 452 s. G3, p. 616 s.

 

Monastero di S. Agnese Agostiniano, con la chiesa omonima (v.), era situato presso la chiesa di S. Leopardo. Risulta dal 1362. Gli succedette nel 1405 l'ospedale di S. Agnese (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 3 ss. G2, p. 395.

 

Monastero di S. Benedetto (ex S. Agostino). Il cardinale Soglia (1839-56) vi trasferì le Benedettine di S. Benvenuto, che vi rimasero fino al 1899.

Nel 1866 vi furono trasferite le Clarisse di S. Niccolò e alcune terziarie di S. Rosa.

Oggi l’area è occupata dalle scuole elementari Bruno da Osimo.

BIBL. - G2, p. 855.

 

Monastero di S. Benedetto e di S. Maria della Misericordia Sorgeva nel Cassero presso la chiesa omonima (v.), almeno dal XIV sec. Poi le Agostiniane (v.) si unirono con le monache di S. Marco (v.), quando il m. fu distrutto per edificare il nuovo cassero (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 19 s.

 

Monastero di S. Benvenuto Detto anche dell'ospedale. Venne fondato dalle Benedettine (v.) nel 1582, le quali vi entrarono nel 1587. Il Bichi ricostruì loro l'appartamento nel 1688. Venne abbandonato nel 1856.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 144 s., 148. Talleoni, II, p. 133, 139 s., 172, 175 s. Massaccesi, p. 24 ss. G2, p. 427. G3, p. 617 s.

 

Monastero di S. Colomba Citato nel Codice Bavaro, n.122.

 

Monastero di S. Damiano Citato nel Codice Bavaro, n.142.

 

Monastero di S. Fiorenzo Fu aperto dai Benedettini (v.) presso la chiesa omonima. Nel 1286 vi vennero i Domenicani (v.), poi i Silvestrini (v.) (sec. XIV). Fu danneggiato dai Bretoni (v.) nel 1376. Perdurò fino all'inizio del sec. XV, quando venne inglobato in quello di S. Niccolò (v.) nel 1414.

V. anche Chiesa dei SS. Martiri.

BIBL. - Tre pergamene (1263-1401) sono nel fondo S. F. presso l'archivio di S. Silvestro in Montefano (Fabriano). Statuti, passim. Martorelli, p. 226. Talleoni, I, p. 243; II, p. 7, 78, 82. Massaccesi, p. 49 ss. L. Egidi, Osimo nei suoi statuti in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV – Atti del convegno, a cura di D. Cecchi, Osimo, 1991, p. 156 s.

 

Monastero di S. Giacomo Esisteva questo m. di suore agostiniane (v.) presso la chiesa di S. Giorgio (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 56.

 

Monastero di S. Giorgio Era tenuto dalle Agostiniane (v.) presso la chiesa omonima (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 57.

 

Monastero di S. Lorenzo Situato con l’annessa chiesa (v.) nel rione oggi detto Gattuccio, era abitato fin dall’XI secolo dagli Avellaniti e vide la presenza anche di S. Domenico Loricato e di S. Pier Damiani. Passò quindi agli Eremitani di S. Agostino fino alla metà del secolo XIV.

BIBL. – Codice Bavaro, n. 144. Massaccesi, p. 75 ss. G2, p. 195. L. Egidi, Osimo nei suoi statuti in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV – Atti del convegno, a cura di D. Cecchi, Osimo, 1991, p. 160 s.

 

Monastero di S. Marco Esistente fin dal 1298, fu completato nel 1311 con la chiesa omonima (v.) dalle Agostiniane (v.), le quali nel 1382 sono trasferite nel m. di S. Margherita (v.).

BIBL. – Statuto post 1314, V, I coll., 11, 14. Massaccesi, p. 80 ss. L. Egidi, Osimo nei suoi statuti in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV – Atti del convegno, a cura di D. Cecchi, Osimo, 1991, p. 169.

 

Monastero di S. Margherita M. delle Agostiniane (v.), annesso alla chiesa omonima (v.), che esisteva nel Medioevo sotto la chiesa di S. Pietro. Nel 1361 vi si unirono le Clarisse di Offagna. Nel 1382 vi si trasferirono le Agostiniane del m. di S. Marco (v.).

Nel 1450 non c'erano più monache.

BIBL. – Statuto 1308, V, 78; Statuto post 1314, V, I coll., 13. Massaccesi, p. 86 ss. L. Egidi, Osimo nei suoi statuti in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV – Atti del convegno, a cura di D. Cecchi, Osimo, 1991, p. 171.

 

Monastero di S. Maria del Filello Tenuto da monache, era annesso alla chiesa omonima (v.). È ricordato dal 1263 (quando vi regnava poca osservanza della regola) al 1362.

BIBL. – Statuto post 1314, V, I coll, 12. Massaccesi, p. 99 s.

 

Monastero di S. Maria dell'Olivo Fu retto dai Carmelitani (v.) ed era annesso alla chiesa omonima (v.). Fu costruito nel 1520 e demolito nel 1658, quando i suoi resti servirono per la fabbrica del monastero delle Benedettine.

BIBL. - Massaccesi, p. 100 ss. G3, p. 607.

 

Monastero di S. Michele Forse delle Clarisse. Avevano il monastero (detto anche di S. Angelo) sul Monte Fiorentino. Per la loro condotta non ortodossa ("inhoneste et turpiter multa fieri"), esso venne soppresso nel 1510 ed i beni assegnati al convento di S. Francesco. Tenevano anche un altro monastero, od ospizio, detto di S. Francesco.

BIBL. – Statuto 1308, V, 80. Compagnoni, Memorie, III, p. 509 ss., 517, 521 s. Talleoni, II, p. 121 s. Massaccesi, p. 92. L. Egidi, Osimo nei suoi statuti in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV – Atti del convegno, a cura di D. Cecchi, Osimo, 1991, p. 157 s.

 

Monastero di S. Niccolò Le strutture di un monumento (chiesa di S. Biagio, v.) della fine del X sec. si trovano sotto il m. di S. N. Sembra avere avuto cinque navate. Vi sono presenti tre ordini di capitelli: di derivazione corinzia, cubici e cubicheggianti, tutti senza rappresentazioni animali che diverranno usuali dal sec. XI.

Nel XII-XIII secolo furono costruite le mura che inglobarono S. N. nel centro storico (v. Mura medioevali).

Il nuovo m. venne costruito nel 1525, e occupato dal 1536 dalle Clarisse.

Nel 1996 ospitava 36 suore di clausura; nel 1993 ne erano partite 11 per la Toscana.

V. anche Archivio delle Clarisse; Chiesa di S. N.; Clarisse.

BIBL. - Statuti, passim. Martorelli, p. 226 ss., 302. Compagnoni, Memorie, III, p. 552 s.; IV, p. 74. Talleoni, II, pp. 7, 82 s., 96, 124, 129. Massaccesi, p. 128 ss. F. Fei, Capitelli altomedievali nel complesso monastico di S. Niccolò di Osimo, in DSPM, 86, 1983, pp. 453-59. “5 Torri”, a. 1988, n. 3; 1991, n. 3. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 50. L. Egidi, Osimo nei suoi statuti in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV – Atti del convegno, a cura di D. Cecchi, Osimo, 1991, p. 163 s. Loretani, Guida, p. 83 s. "Antenna", a. 1996, n. 12; passim; 2000, n. 5. Mariano, Opere d’Arte, p. 86 ss.

 

Monastero di S. Pietro del Monte Fu aperto da S. Silvestro (v.) nel 1261 sul Monte S. Pietro. La presenza dei Silvestrini durò fino al 1436.

V. Monte S. P.

BIBL. – G. Cecconi, Il monte S. Pietro, Osimo, 1878. Massaccesi, p. 153 ss. G2, p. 190 s. L. Sena, Storia e tradizione agiografica nella "Vita Silvestri", Fabriano, 1995. U. Paoli, Silvestro Gozzolini e la sua Congregazione, Fabriano, 1995. Due pergamene (1261 e 1292) sono nel fondo S. P. d. M. di Osimo presso l'archivio di S. Silvestro in Montefano (Fabriano).

 

Monastero di S. Rosa Si formò nel 1806 dalle "Poverelle di S.Caterina" (v.), vicino al monastero delle Cappuccine. Fu soppresso nel 1861 (le monache andranno parte a S. Benedetto e parte a S. Niccolò) e dai loro locali il Comune ricavò la Pretura e la caserma dei Carabinieri. Si trasferì quindi (1887) in Piazza S. Agostino (case Montucchielli-Gallo). Nel 1951 fu abbandonato e acquistato dal Comune.

V. anche Conti, Maria Giuseppa.

BIBL. - "Sent.", 9 giugno 1887. Massaccesi, p. 160 s. G3, p. 617.

 

Monastero di S. Salvatore di Mandria Tenuto da suore, si trovava nel Medioevo vicino al fonte Puçoli. Il Comune gli elargiva ogni anno (sec. XIV) "dieci libre dei suoi beni".

BIBL. – Statuto 1308, V, 84. L. Egidi, Osimo nei suoi statuti in Il codice degli statuti osimani del secolo XIV – Atti del convegno, a cura di D. Cecchi, Osimo, 1991, p. 171.

 

Monastero di S. Severino Monastero di suore nella contrada omonima (v.).

BIBL. – Massaccesi, p. 166.

 

Monastero di S. Silvestro Si trovava in Via Pompeiana, dove esisteva il magazzino Campanelli. Rimase aperto dal 1618 agli inizi del sec. XX. Negli ultimi anni vi ebbe sede un collegio indo silvestrino.

V. anche Gozzolini, S. Silvestro. Silvestrini. Chiesa di S. S.

BIBL. – Massaccesi, p. 167 s. U. Paoli, Silvestro Gozzolini e la sua Congregazione, Fabriano, 1995. Una pergamena (1617) si trova nel fondo S. S. di Osimo presso l'archivio di S. Silvestro in Montefano (Fabriano).

 

Monastero di S. Simone (poi S. Marco) Tenuto da suore nel XIV sec. , il Comune gli elargiva elemosine annuali (15 libre).

BIBL. – Statuto 1308, V, 78.

 

Monastero di S. Venanzio Citato nel Codice Bavaro, n.155. Era situato presso S. Stefano, verso Offagna. V. Chiesa di S. V.

 

Monete (vern. Munede). a) M. romane. Ne vennero scoperte circa 350 nel 1548 presso il Fiumicello da un pastore, con le effigi di: Giunio Bruto, Cesare, Augusto, Tiberio e Agrippa.

BIBL. - Talleoni, II, p. 111 s. G2, p. 355 s.

b) Sotto lo Stato Pontificio le m. erano: quattrino, bolognino, grosso, carlino, paolo o giulio, testone o fiorino, scudo, ducato d'oro di camera.

BIBL. - G2, p. 360. Grillantini, Guida, parte II, p. 144 s. G3, p. 263 s. C. Grillantini, Misure, monete, prezzi, compensi nella vita osimana dei secc. XVI-XIX, in DSPM, 1985.

 

Monocchia Rivo a sud di Montefano, forse corrispondente al rivus Minoccla citato nel Codice Bavaro. Negli Statuti si ordina di sistemare la strada che vi scende da Montefano.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Montale Castello fabbricato da Osimo verso Recanati. I Recanatesi vi costruirono un fortino di fronte, ma, alle proteste degli Osimani, Bonifacio VIII avocò a sè il dominio del fortino (1295). Poco dopo scomparvero sia il castello sia il fortino.

BIBL. - Bolla di Bonifacio VIII al governatore della Marca (1295). Fanciulli, Osservazioni, I, p. 370 s. Talleoni, I, p. 149 s. (con bibl.). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXII.

 

Montale Toponimo, verso l'Aspio, citato nel Codice Bavaro (n.163).

 

Montanari, Dante (Osimo, sec. XX). Pittore, fratello di Giuseppe (v.).

 

Montanari, Giuseppe (Osimo, 1889-Varese, 1975). Pittore, aderì al movimento del "Novecento". Frequentò le scuole classiche di Fermo e l'Accademia di Brera a Milano. Attese al disegno, alla pittura, al mosaico, all'intarsio. Le sue opere sono nelle pinacoteche di mezza Europa ed in Canada. Si trasferì a Varese, dove visse. Fu apprezzato tra l'altro da Carlo Carrà e Alfonso Gatto.

BIBL. – “Le Cinque Torri”, a. 1925, n. 7. Dizionario enciclopedico italiano dell'Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1958, s. v. R. Modesti, G. M., Milano, 1967. F. Laudi, Indice degli artisti marchigiani, Roma, 1968, s. v. G2, p. 1034. "Antenna", a. 1968, n. 11; 1969, n. 4; 1975, n. 6/7; 1976, n. 4. G. Bignardi (a cura di), La guerra del sergente M., Varese, 1976. G. Bignardi (a cura di), M. in viaggio, Varese, 1977. G. Bignardi (a cura di), Il sacro monte di M., Varese, 1978. G3, p. 564. Claudi, Dizionario, s.v.

 

Montanari, Giuseppe Ignazio (Bagnacavallo, 1801-Osimo, 1871). Laureatosi a Roma in Lettere, insegnò in Romagna, poi a Pesaro e, dal 1842 alla morte, al Campana di Osimo.

Scrisse versi per i fatti del 1831; fu tra i moderati nel 1848 (venendo accoltellato dagli Ammazzarelli).

Autore tra l'altro di Rime sacre, 1824; Traduzione di orazioni di Santi Padri, Pesaro, 1833; Elementi della storia d'Italia, Pesaro, 1842; Elogio funebre di Camillo Briganti Bellini, Ancona, 1843; La storia di Leonetta, Roma, 1843; Quaresimale, Parma, 1844; Discorso per la distribuzione dei premi nel 'Campana’, Loreto, 1845; Il carro di S. Vittore, Loreto, 1845; Breve elogio di don Albino Valenti, Macerata, 1847; Elogio funebre di Marcantonio Talleoni, Roma, 1848; L'arte poetica di Orazio, Parma, 1849; Vita e miracoli di S. Giuseppe da Copertino, Fermo, 1851; Necrologio di Rinaldo Simonetti, Ancona, 1852; Peregrinus Ronus, Roma, in "Giornale Arcadico", 1854; Pietro Quatrini Sermo habitus coram E.mo Ep. I. Soglia Ceronio, Roma, in "Giornale Arcadico", 1855; Biografia dell'E.mo Giovanni Soglia Ceroni, Roma, 1856; Elogio funebre del card.Giovanni Soglia Ceroni, Ancona, 1856; Istituzioni di Belle Lettere, Ancona, 1858-59; Precetti dell'arte retorica, oratoria e poetica, Ancona, 1859. Le vite di S. Filippo Neri, S. Francesco Saverio, S. Francesco d'Assisi (incompleta). Traduzione di Sallustio. Traduzione delle Storie del Buonamici.

BIBL. - A. Ippoliti, Discorso sulla vita e sulle opere del prof. G.I. M., Osimo, Quercetti, 1872. C. Giannini, Necrologio di G.I. M., Firenze, 1872. “Sent.”, a. 1878, n. 48, 49; 1879, n. 5; 1880, n. 12, 51; 1882, n. 53; 1885, n. 69; 1901, n. 1; 1902, n. 20, 48, 49. Onoranze rese in Osimo a G.I. M., Osimo, Bettini, 1903. Spada, Bibliografia, s.v. O. Pierini, G.I. M., Faenza, 1932. C. Polenta, G.I.M. (tesi, Università di Urbino, 1968/69). G2, p. 655 s.

 

Montanari, Muzio (sec. XX). Sottufficiale di marina, poi sindaco di Osimo dal 1947 al 1950.

 

Montaniati Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.155).

 

Monte Frumentario dell'Abbadia Fu aperto nel 1770 da parte del parroco e di privati con 20 q di grano, nel 1810 q 64, nel 1867 q 78, nel 1877 q 60.

BIBL. - G2, p. 801 s.

 

Monte Frumentario di Passatempo Fu fondato nel 1750 dal parroco. Nel 1867 possedeva q 37 di grano, nel 1877 q 39.

BIBL. - G2, p. 801 s.

 

Monte Frumentario di S. Biagio Nel 1867 aveva 32 q di grano, nel 1877 q 27.

BIBL. - G2, p. 802.

 

Monte Frumentario di S. Leopardo Risale agli inizi del sec. XVI. Aveva più di 100 q di grano, ridotti nel 1810 a 85.

 

Monte Frumentario di S. Paterniano Fu costituito dal parroco e dalla Confraternita del Sacramento. Nel 1675 possedeva 245 q di grano, nel 1810 q 132, nel 1860 q 80, nel 1877 q 49.

BIBL. - G2, p. 801.

 

Monte Frumentario di S. Stefano Fu fondato nel 1590, nel 1699 possedeva 225 q di grano, nel 1810 q 96, nel 1877 q 27.

BIBL. - G2, p. 801.

 

Monti Frumentari Il primo M. F. fu costituito ad Osimo nel 1498 per iniziativa del vescovo Antonio Sinibaldi, e dato in gestione al Capitolo della Cattedrale (140 some di grano a 7 scudi la soma).

Nel 1594 il vescovo Gallo dispose che i beneficiati dovevano conferire al M. ogni anno un decimo del loro raccolto.

Nel 1707 ne esistevano 17. Nel XVIII sec. il sinodo di O. Spada (v.) dettava norme speciali per i M.F. I coloni poveri, quando non avevano il grano per la semina, lo potevano ritirare dal M. F. e restituirlo senza interessi al tempo del raccolto. Subirono le spoliazioni napoleoniche tra il XVIII ed il XIX sec. Alla fine del sec. XIX c'erano nove M. F.: quattro erano in città (S. Leopardo (v.), Angeli Custodi, Confraternita della Morte, S. Rocco), cinque in campagna (S. Stefano, S. Paterniano, Passatempo, Abbadia, S. Biagio) (v.ognuno). Per la circolare Lanza del 1877 vennero tutti convertiti in fondi a favore della Congregazione di Carità (v.), i cui interessi vennero gestiti dal Monte Soccorsi (v.). Venduto il grano rimanente, il ricavato fu devoluto al Monte Soccorsi (v.) per essere distribuito ai poveri.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, p. 513. Talleoni, II, p. 121, 148. G2, p. 364, 398, 801 s. Grillantini, Uomini, p. 174 ss. Egidi, Assistenza, passim.

 

Monte di Giacomo Milati (Fermo, sec. XIV). Podestà di Osimo (1357).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Monte di Pietà Venne fondato nel 1470 forse dal beato Marco da Montegallo (v.). Da allora il Comune e alcuni privati contribuirono in vari modi ad assegnargli fondi. Nel 1525 fu ricostituito dal vescovo Giovanni Battista Sinibaldi. Nel 1797 (febbraio) venne assalito da una folla capeggiata da Domenico Ciambellone (v.). Il M. passò - negli anni 1930 - sotto l'amministrazione della Banca Popolare Osimana (v.) e cessò nel 1964, dopo cinque secoli di vita.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, p. 552. Talleoni, II, p. 123, 202 ss. L. Maraschini, Il M. d. P. di Osimo e il suo statuto redatto nel 1470, in "Nuova Rivista Misena", Arcevia, 1893. Comune di Osimo, Statuto organico del M. di P. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1908. G2, p. 516 ss. C. Grillantini, Gli statuti del M. di P. di Osimo, in "Picenum Seraphicum", IX, 1972. G3, p. 723 ss. A. Mengoni, Il M. di P. di Osimo (tesi, Università di Macerata, 1996/97).

 

Monte Prato, Castello di Sorgeva nel Medioevo sulla sommità di Monte Torto.

BIBL. – Statuto 1308, IV, 45. Talleoni, I, p. 156 (con bibl.).

 

Monte S. Maria Località medioevale soggetta ad Osimo.

BIBL. - Statuti, passim. Toponimi catastali, foglio n. 43.

 

Monte Soccorsi Fu istituito nel 1892 (Regio decreto del 19 maggio) per amministrare ed erogare gli interessi ricavati dalla Congregazione di Carità (v.) sui depositi dei soppressi Monti Frumentari (v.).

Lo Statuto regolamento per il M. dei s. ai malati poveri di campagna nel Comune di Osimo fu stampato nel 1892 (Osimo, Quercetti).

 

Monte Urbano Castello medioevale del contado di Osimo, assoggettato nel 1199. Si trovava presso Montecassiano, in contrada Monte Libano.

BIBL. – Fanciulli, Osservazioni, I, p. 368 ss. Compagnoni, Memorie, II, p. 97 ss. Talleoni, I, p. 149 (con bibl.). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXV.

 

Monte di villa Fiorenzi

V. M. S. Ubaldo.

 

Monte Zaro Località nel territorio medioevale di Montefano (v.) appartenente al contado osimano. In precedenza era stato di proprietà di Ugolino Sinibaldi (v.).

Nel 1199 Recanati lo distrugge e restituisce ad Osimo gli ostaggi di M. Z.

Gli statuti del 1308 impongono agli abitanti di abbandonarlo e di rifugiarsi a Montefano.

Non se ne ha più notizia dopo il 1443.

Vi era una chiesa intitolata a S.Tommaso ed un'altra a S. Angelo.

BIBL. - Libro Rosso, doc.XXXIV. Statuto 1308, I, 110; V, CLXVII. Talleoni, I, p. 144 ss. (con bibl.), 177 s., 214.

 

Montecassiano (vern. Muntecascià). Faceva parte della colonia di Ricina. In seguito il suo territorio fu conglobato nella diocesi (v.) di Osimo.

Ad Osimo fece dedizione nel 1205 (Castrum Montis Sancte Marie), ma, con i Gozzolini (v.), divenne libera.

Nel 1373 risulta ancora sotto Osimo, che la riperse nel 1391.

Nel 1586 uscì anche dalla diocesi di Osimo, per passare sotto quella di Loreto.

V. anche Monte S. Maria.

BIBL. - Libro Rosso, a. 1205, doc.LXVI. Martorelli, p. 142 ss. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 412 ss. Compagnoni, Memorie, II, p. 129 ss.; IV, p. 98 s., 152. Talleoni, I, p. 149, 164 ss. (con bibl.), 178, 191; II, p. 18, 26, 39, 75 s. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXII s. G2, p. 184.

 

Montefano (vern. Muntefà). Il territorio dell'attuale Comune faceva parte della colonia ausimate (v.) e della diocesi (v.) di Osimo. Il toponimo testimonia l'esistenza di un "fanum" lungo la via Trea-Auximum.

Nel Medioevo era uno dei più importanti castelli soggetti ad Osimo (1199). Ogni mese il podestà vi andava a controllare le armi. Era governato da un capitano di Osimo.

Nel XIV sec. gli Statuti di Osimo elencano una lunga serie di disposizioni riguardo alla "manutenzione" di M. Tra l'altro vietano ai Montefanesi di sposarsi con i Recanatesi, per evitare possibili rivendicazioni territoriali, e di vendere le loro case per non indebolire il territorio.

All'inizio dello stesso secolo si liberò da Osimo e nella restaurazione del 1377 rimase libera. Ma nel 1450 ritornò in potere di Osimo che (1452) vi fece fabbricare una rocca con la torre (contro Recanati) e fortificare le mura. Fu saccheggiata da F. Sforza. Con Boccolino ritornò al papa che la liberò definitivamente da Osimo (bolla 7 novembre 1489), avendo ospitato il cardinale Della Rovere (v.) (1487).

Nel 1501 vi nacque il papa Marcello II Cervini, che la esentò da contribuzioni e gabelle. Vi nacquero anche il Beato Amico (discepolo di S. Francesco), Baglione Carradori (vescovo), Antonio Giattini (vescovo di Jesi), Lattanzio Eugeni (poeta e medico del sec. XVI). Sotto la prima occupazione francese (v.), fu nel Cantone del Musone, in dipendenza da Osimo.

BIBL. – Statuto 1308, III, 309-310; IV, 41, 55-63, 72-75, 87 ecc. Bolla di Callisto III (16 giugno 1455) in ASCO, busta VII, n. 469; diploma 1 marzo 1450 in ASCO, busta VII, n. 454. Delibere 18 settembre e 6 ottobre 1452 in ASCO, Riformanze, vol. 7, c. 68 v. e 70 r. Martorelli, p. 261, 283, 299 s., 405 ss. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 389 ss. Compagnoni, Memorie, I, p. LXXXVIII s.; IV, p. 95 ss., 157 s., 210 s. Talleoni, I, p. 91, 145, 158 ss. (con bibl.), 165, 178, 214, 280 ss.; II, p. 17, 19 s., 26, 42, 57 s., 69 s., 121, 123, 128, 173, 228, 238, 241. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXIII s. L. Egidi-M. Maggi, Montefano ieri: avvenimenti, istituzioni, uomini, Montefano, 1994. L. Egidi-M. Maggi, Memorie storiche di Monte Fano nella Marca, Montefano, 1998. G2, p. 179 ss.

 

Montefeltro, Federico da (-1322). Fu podestà di Arezzo e di Pisa. Sconfisse, con i ghibellini osimani e jesini, gli Anconitani nella battaglia di Camerata (v.) del 1309. Fu ucciso dagli Urbinati nel 1322.

BIBL. - Martorelli, p. 164 s. Talleoni, I, p. 250 s. (con bibl.), 254, 261; II, p. 26 s. G2, p. 263.

 

Montefeltro, Guidobaldo I da (1472-Fossombrone, 1508). Duca d'Urbino. Figlio di Federico da M. La sua corte fu descritta nel "Cortigiano" da B. Castiglione. Per lui decenne, assunse la reggenza Ottaviano Ubaldini. Costui nel 1486 inviò un ambasciatore a Boccolino (v.) per dissuaderlo dal resistere alle truppe pontificie, durante l'occupazione di Osimo Anche altri tentativi riuscirono però inutili.

BIBL. - B. Baldi, Della vita e de’ fatti di G. I da M. duca d'Urbino, Milano, 1852. Morroni, Boccolino, p. 69 ss.

 

Montefreddo Vecchio toponimo.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.65.

 

Montefresco Contrada in Val Musone.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.76.

 

Montegallo (vern. Montegallu). Castello medioevale appartenente al contado osimano. Siccome negli Statuti si parla di ampliarlo, dovrebbe essere sorto nel XIII sec.

Nel XV sec. era proprietà di Boccolino di Guzzone (v.). Dopo la sua disfatta, egli fu obbligato a cederlo per ottomila scudi da pagarglisi dalla Comunità di Osimo, che forse gliene dette invece solamente mille. In seguito la Camera Apostolica lo rivendicò e lo vendette; i proprietari furono gli Armellini di Perugia (1495), i Bentivoglio di Gubbio, i Franciolini di Jesi (1553) e i Gallo (v.) di Osimo (1587). Questi ultimi costruirono gli edifici di valore architettonico (sec. XVIII) su disegno di Andrea Vici.

Edoardo Soderini (v.), diplomatico e letterato, ne fu uno degli ultimi proprietari (v. Villa Montegallo).

L'odierno nucleo abitato (altezza m 240 s.l.m.) conta 21 abitanti (1991).

BIBL. - Statuti, passim. Martorelli, p. 310. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 371 ss. Talleoni, I, p. 150 ss. (con bibl.); II, p. 28, 30, 252. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXIV. G2, p. 186 s.

 

Montelupone (vern. Muntelubò). Nel 1198 è alleata con Osimo ed altri Comuni contro Marcoaldo (v.).

Sotto la prima occupazione francese (v.), fu nel Cantone del Musone, in dipendenza da Osimo.

BIBL. - Libro Rosso, doc.XXVII. Talleoni, I, p. 177, 282 s.

 

Montemanni, Paride

V. Ghirardelli, P.

 

Montepolesco (vern. Muntepulescu). Castello medioevale situato nel territorio di Filottrano (v.).0

BIBL. - Talleoni, I, p. 145.

 

Monteragolo

V. Ragano, Monte.

 

Montetorto

V. Torto, Monte.

 

Monti, Gino

V. Baffetti, Vitaliano.

 

Monti, Virginio (Genzano, 1852-documentato fino al 1925). Pittore. Autore in cattedrale dell'affresco del catino dell'abside e di tele e decorazioni nelle cappelle laterali.

BIBL. - Grillantini, Uomini, p. 262 s. “Antenna”, a. 1998, n. 10.

 

Montini, Buonafede

V. Faide.

 

Montini, Leandro (Osimo, 1885-S. Maria in Finalpia, 1958). Frate benedettino, artista, pittore e architetto. Adornò tra l'altro la cappella del Seminario di Subiaco, la chiesa di Proglia, la cappella di Finalpia, il monastero benedettino di Sassoferrato; altre varie opere a Foggia e Reggio Calabria.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 8.

 

Montoro (vern. Muntoru). Castello medioevale situato nel territorio di Filottrano a sud-ovest di Osimo, su di una collina di m 198. Nel 1164 "Mons Aureus" dipendeva in parte dai monaci benedettini Classensi di Ravenna.

Nel 1210 Ottone IV ne ricorda la selvaggina e la pescagione.

Nel XIV sec. dipendeva da Osimo.

All'inizio del XIX sec. il Talleoni ne ricorda la pescagione, ma anche la miseria degli abitanti.

BIBL. - Annali Camaldolesi, IV, p. 301. Statuto 1308, V, 97, 146. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 365. Talleoni, I, p. 143 s. (con bibl.). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXVI. G2, p. 192. “5 Torri”, a. 1993, n. 1.

 

Montucchielli-Gallo, Famiglia Aveva le case in Piazza S. Agostino.

BIBL. - G2, p. 453.

 

Monumento ai Caduti (vern. Munumentu di cadudi). Fu deliberato nel 1915 (26 novembre), ma se ne discusse per molto tempo; infine fu eretto nel 1922, su bozzetto di Giuseppe Martini (v.) scelto su altri 57.

La solenne inaugurazione si tenne il 25 ottobre 1925.

BIBL. – Pro-Monumento, 27 novembre 1921, O:, La Picena, 1921. “Sent.”, a. 1921, passim; 1922, passim; 1923, n. 3, 14. “L’Armonia”, a. 1921, n. 1, 4; 1922, passim. “Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 14-16. Consacrazione - XXV ottobre MCMXXV, Osimo, La Picena, 1925. G2, pp. 905, 916, 920, 928 s.

 

Moraciano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.137).

 

Morbo sporadico Nel 1674 si ebbe ad Osimo un'infezione di m.s., della quale relazionò Barnaba Ciccolini (v.), in polemica con G. B. Ghiaccio.

BIBL. - G2, p. 446.

 

Morelli, Cosimo (Imola, 1733-1812). Architetto, progettò il teatro La Fenice (v.). Autore di diverse opere ad Imola, Macerata (teatro Rossi), Fossombrone (cattedrale), Roma (sacrestia vaticana), Forlì (teatro) ecc.

BIBL. - D. Lenzi, Il T. La F. ad Osimo, in A. M. Matteucci e D. Lenzi, C. M. e l'architettura delle Legazioni pontificie, Imola, 1987. Gabrielli, Teatro, p. 57.

 

Morelli, Luigi (sec. XVIII-XIX). Fratello di Cosimo (v.) e suo collaboratore nella costruzione del teatro La Fenice.

 

Morgan, F. E. (sec. XX). Generale inglese. Fu ad Osimo nel 1946.

BIBL. - G2, p. 992.

 

Mori, Giuseppe (sec. XVIII). Appartenente alla "Fratelli Bandiera" (v. Circolo "F. B."), fu condannato nel 1781 per l'omicidio di Filippo Scortichini (v.).

 

Moriale d'Albarno, Fra (o Moreale) (Narbona, in. XIV sec. -Roma, 1354). Condottiero provenzale, ospitaliere. Militò per Luigi d'Ungheria e per la Chiesa. Con la sua Grande Compagnia (oltre seimila cavalieri), con la quale si proponeva di costituirsi uno Stato personale, fece due puntate dalle parti di Osimo nel 1354: una a Castelfidardo, l'altra a Filottrano. Risparmiò Osimo, forse perché era sotto le mire del Malatesta (v.).

Fu giustiziato da Cola di Rienzo che si era inimicato per ragioni di interesse.

BIBL. - Martorelli, p. 167. Talleoni, I, p. 169, 268 s. G3, p. 210 s.

 

Morilegi, Paola (sec. XIX). Fu moglie prima di Benedetto Lardinelli (v.), poi di Giosuè Cecconi (v.).

BIBL. – G2, p. 771.

 

Morlacchi Pastori della Dalmazia. Un centinaio di M. armati vennero portati da Boccolino (v.) al suo seguito, dopo l'assedio di Otranto (1480-81).

Successivamente lavoravano le terre della Mensa vescovile a Casenove (v.). Si tratta forse dei discendenti degli stessi di Boccolino. Nel 1498, dopo la morte di Boccolino, essendo restati armati a Osimo, si impose loro di vivere sub legibus.

Il loro nome (che significa Latini neri) resiste ancora in alcuni cognomi locali.

BIBL. - Riformanze, 8 ottobre 1498. G2, p. 333. G3, p. 615.

 

Moro, Tommaso (Osimo, 1750-1827). Erudito, parroco della Trinità fino al 1797 e di S. Lucia; canonico teologo del Duomo. Contrario al regime napoleonico.

Autore (con F. Vecchietti) della Biblioteca picena, ossia notizie delle opere e degli scrittori piceni, Osimo, Quercetti, 1790-96, dell'Esercizio divoto sulla passione del Signore che suole praticarsi avanti un'antica immagine di Gesù Crocifisso (...), Osimo, Quercetti, 1797 e del Sacro triduo da celebrarsi nella cattedrale di Osimo ad onore del prodigioso SS. Crocifisso dopo l'evacuazione fatta dà Francesi (...), Osimo, Quercetti, 1799.

BIBL. - Gallo, Giornale. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 566.

 

Morresi, Giulio (Osimo, 1897-1917). Studente del Ginnasio-Liceo (Maturità 1915/16), caduto in trincea durante la prima guerra mondiale.

BIBL. – G2, p. 916.

 

Mosca, Carlo (Osimo, 1851-1907). Baritono. Fu cantore della Cappella del Duomo (v.) e si esibì in vari teatri della regione.

BIBL. - G2, p. 852, 886.

 

Mosca, Giuseppe (sec. XIX). Cappuccino, consigliere comunale nel 1893.

BIBL. – G2, p. 808.

 

Mosca, Maria (Osimo, 1862-Firenze, 1934). Carmelitana, superiora generale, aprì 40 case religiose.

BIBL. - Omaggio alla memoria di suor M. M., Firenze, 1934. Cent'anni dell'Istituto di N. S. del Carmelo, Firenze, 1954. G2, p. 946 s. "Antenna", a. 1978, n. 1.

 

Moschini, Natale (Osimo, fine sec. XIX). Detto Natalaccio. Strillone, vendeva giornalmente una trentina di copie.

BIBL. - G3, p. 423.

 

Mostar (sec.XIX). Monsignore, membro della famiglia reale inglese, passò per Osimo nel 1839.

BIBL. - G2, p. 619.

 

Mostarda (sec. XIV). Capitano forlivese, fu inviato dal papa Bonifacio IX a sottomettere Ascoli. Passando dalle parti di Osimo, venne rifornito di vettovaglie, per evitare da lui guai peggiori. Ma il papa accusò gli Osimani di connivenza e con bolla del 1397 scomunicò chi lo aveva aiutato. Poi, nel 1401, concesse l'assoluzione, quando si fu chiarito l'equivoco (v. Grimaldeschi, Giovanni).

BIBL. - ASCO, Pergamene, b. V, n. 326, Bolla di Bonifacio IX (6 febbraio 1401). Martorelli, p. 217 s. Talleoni, I, p. 283 s.; II, p. 75. G2, p. 280.

 

Mostra Agraria Fu organizzata nel settembre 1901, con l'esposizione di molte nuove macchine agricole. Vi intervennero molte autorità (on. D. Valeri (v.), rappresentanti di cattedre di agricoltura, di Comizi Agrari, di Camere di commercio).

BIBL. - G2, p. 878.

 

Mostra Esposizione Zootecnico-Agricola Fu tenuta nel settembre 1903; ospitava anche prodotti di artigianato.

Una Mostra zootecnica di Osimo si tenne nel 1920.

BIBL. - L. Sparaciari, Relazione ai sigg. della giuria dell'E. regionale marchigiana Osimo, Osimo, Bettini, 1903. A. Bartolucci, M. z. di Osimo (...)", Osimo, La Picena, 1921. G2, p. 881.

 

      Moti V. M. del 1831; M. del 1898; Tumulto dei grani.

 

Moti del 1831 A seguito dei moti di Modena e Bologna e della proclamazione del Governo delle Province Unite, il 16 febbraio 1831, e i giorni seguenti, volontari e militari vennero ad Osimo da Ancona, guidati dal capitano Paganelli. Fu poi arrestato il card. Benvenuti (v.) (vescovo e legato per le Marche) e portato a Bologna. Ad Osimo si cambiò la magistratura, si fece dimettere la guardia provinciale, si arruolarono volontari, si aprirono sottoscrizioni. Il colonnello Sercognani (v.), che aveva tolto Ancona al presidio austriaco-pontificio, venne ad Osimo a controllare la situazione.

Il 29 marzo, a seguito della capitolazione dei rivoluzionari, il Benvenuti riassunse le sue funzioni e ritornò il governo pontificio.

BIBL. - G2, p. 591 ss.

 

Moti del 1898 Si ebbero il 20 gennaio, quando, al grido di "Pane e lavoro", una folla si riversò in Piazza, poi verso Via dei Cappuccini (dove si tenta di bruciare la porta dei magazzini di Giuseppe Sinibaldi). Il sindaco Lardinelli assicura una sufficiente scorta di viveri. La sera torna la calma. A febbraio si assunsero provvedimenti annonari e si condannarono 28 indiziati da 15 a 30 giorni di carcere.

BIBL. - "Sent.", 27/1/1898. G2, p. 840 s.

 

Motociclismo Il maggior cultore osimano di m. fu Luigi Fagioli (v.). Il m. fu praticato anche da Rigoberto Lamonica (v.) (anni Trenta), Alfonso Buglioni, Giuseppe Bambozzi.

BIBL. - Vaccarini, Fenomeno sportivo, p.118 ss.

 

Motocross

V. Moto Club Marchetti.

BIBL. - G3, p. 779.

 

Moto Club Marchetti Sorto nel 1973, in memoria del giovane Andrea M., deceduto a seguito di un incidente stradale con la sua moto, ha dato sviluppo ad Osimo allo sport del motocross, praticato da un buon numero di giovani con discreti risultati a livello regionale e nazionale.

BIBL. - "Antenna", a. 1973, n. 1; 1974, n. 8/9; 1975, n. 11; 1976, n. 12; 1982, n. 11; 1983, nn. 1, 8/9; 1986, nn. 1, 10; 1987, nn. 5, 10; 1988, n. 2; 1989, nn. 1, 4; 1990, n. 2; 1993, n. 5; 1999, n. 11.

 

Movimento cattolico Durante l’episcopato di Seri-Molini (1871-1888) si verificò un intenso fervore religioso, soprattutto nella chiesa della SS. Trinità con la devozione al Sacro Cuore.

Agli inizi del XX secolo i cattolici osimani furono penetrati dalle nuove idee “moderniste” propagandate da Romolo Murri, che venne ad Osimo tre volte, mentre i più tradizionalisti erano entrati nel Comitato diocesano dell’Opera dei Congressi, presieduto dal conte Edoardo Soderini (v.). In quegli anni sorsero varie associazioni cattoliche, come le Dame di S. Vincenzo de’ Paoli, il circolo di S. Tecla e Francesco Guarnieri, il circolo S. Antonio, la Società operaia cattolica, la Direzione diocesana per l’Azione Cattolica, il ricreatorio di S. Marco.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 12; 1961, nn. 2, 10. P. Pulcini, Il m.c. nella diocesi di Osimo dopo il 1860 (tesi). Verbali del m.c. diocesano presso ACV. G3, p. 460, 466 ss.

 

Movimento studentesco osimano Si costituì nel gennaio 1974 tra gli studenti di tutti gli Istituti osimani.

BIBL. - "Antenna", a. 1974, n. 2.

 

Muli Il loro uso come animale da soma era regolamentato dagli Statuti medioevali.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Mulini (vern. Mulì). Nel medioevo gli Statuti disciplinavano scrupolosamente la loro attività; anche il Comune aveva un m.

Si conoscono i nomi dei m.: dell'Abbadia, Basso, di Cola, Giri, Guarnieri (nel 1742 vi si attuava la valca), Guglielmi, Molinaccio (ex mulino ai Cannetacci) (v.), Nuovo, da piedi, S. Filippo, S. Polo, Serpilli, Polverini, della Torre.

Nel 1853 vi erano 7 m. per cereali.

Nel 1893 si ebbe il primo m. elettrico.

Il m. al Cassero fu aperto verso il 1920.

BIBL. - Statuti, passim. G2, p. 684, 826. P. Polverini, Le fonti di Osimo (restauro urbano), tesi, Università di Firenze, 1997/98, p. 205 ss.

 

Mulino dell'Abbadia Vecchio toponimo nei pressi della frazione omonima.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.44, 45.

 

Mulino della Torre Contrada attraversata dalla via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.64.

 

Munsù e Munsuncelli (inizi sec. XIX). Durante la seconda occupazione francese (v.) erano così chiamati i nobili osimani filofrancesi, come Cesare Gallo (v.). Questa denominazione è una deformazione della parola francese monsieur (signore).

 

Mura (vern. Mure). a) M. romane. Costituiscono il monumento maggiore che è restato della colonia romana.

Nel 174 a. C. cade il loro appalto da parte dei censori in Roma L. Fulvio Flacco ed A. Postumio Albino (Livio, XLI, 27), come anche delle tabernae (botteghe) attorno al foro. Lo sviluppo delle mura doveva essere di circa 1850 m e trasformò il centro piceno in un oppidum romano fortificato. La muraglia, impostata sull'arenaria spianata, fu costruita in opera quadrata con filari regolari di conci parallelepipedi (larghi da 1 m a 1,60 e alti tra 40 cm e 45), non inferiori a venti ordini (altezza complessiva 9/10 m).

Il circuito delle m.r. s'internava poco ad est dell'attuale edificio ex Mattatoio in Via Fonte Magna, saliva verso S. Lucia, percorreva Via Soglia, proseguiva ad ovest per Via Leopardi, attraversava l'odierna Via Cinque Torri, seguiva Via Guasino, arrivava a Porta Musone, proseguiva sotto la mura di Piazzanova, poi in Via Giulia fino a Porta S. Giacomo, quindi per Via Fonte Magna.

Del circuito restano tracce ad Oriente (Scuole S. Lucia), a meridione (presso la Porta Musone), ad occidente nel tratto incorporato nelle mura di Piazzanova (resti visibili nei fondi delle botteghe di Via Giulia). A settentrione rimane la parte meglio conservata (restaurata nel 1956), in Via Fonte Magna, con tracce di lettere greche.

Nel Medioevo si ordinò di rinforzarle con pietre e calce, e ricostruirle ove fossero cadute.

Nel 1458 papa Pio II (v.) condonò al Comune un canone di 200 fiorini d'oro per il riassetto delle m.

Nel 1471 papa Sisto IV (v.) condonava un terzo del dovuto alla Camera apostolica per la riparazione delle mura.

Dopo il 1860 si riparava la parte di m.r. sotto gli orti Fiorenzi e sotto i Domenicani.

Nel 1909 si fecero due squarci in Via Fonte Magna per il garage postale.

Nel 1965 venne alla luce un tratto di m. in Via S. Lucia.

V. anche Lamaticcio.

BIBL. – Statuto 1308, V, 9, 13, 18. ASCO, Collez. Perg., b. VII, n. 473, 9 novembre 1458. Martorelli, p. 303. Compagnoni, Memorie, I, p. XLII. G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t.V, p. 28 ss. “Sent.”, a. 1881, n. 50, 51. Gentili, Auximum, p. 56 ss. "Antenna", a. 1965, n. 4; passim. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 20 ss. G2, p. 66, 711, 891.

b) M. castellane. Nei secoli XII-XIII le m. medioevali vengono costruite per inglobare i piccoli sobborghi sorti verso est attorno alle m. romane. Il loro circuito va dall'attuale Via Cinque Torri verso levante e verso settentrione, fin sotto S. Niccolò. Esse dunque compresero il Borgo Cavaticcio (v.).

Un'altra mura era a Monte Fiorentino (v.) e ne furono trovate le fondazioni quando vi si stabilì il convento dei Minori.

Nel 1655, per le piogge, cadde una parte delle m. a settentrione, sotto l'episcopio e la sacrestia della Cattedrale; vennero rifatte l'anno seguente.

Nel 1720 il governatore della Marca De Carolis obbligò il restauro delle m.c. e delle porte.

Nel 1832 si fecero chiudere tutte le aperture nelle m.c., per evitare l'ingresso clandestino di rivoluzionari in città, come anche in altre occasioni.

Nel 1864 venne sistemato il tratto ai lati di Porta Vaccaro, che era caduto nel 1858.

Nel 1892 caddero quattro arcate delle m. di Via Leopardi.

Viene rinnovata nel 1937 la cortina sotto l'Episcopio.

BIBL. - G2, p. 169 s., 302, 424, 711, 817, 950. "Antenna", a. 1986, n. 11; 1989, n. 5.

 

Murat, Gioacchino (Labastide M., 1767-Pizzo, 1815). Re di Napoli dal 1808. Fu ad Osimo quattro volte: il 1° settembre 1808 (un mese dopo la sua nomina a re), il 30 gennaio 1814, il 18 ed il 19 marzo 1815 (un mese prima dell'abbandono del regno e 10 giorni prima del proclama di Rimini).

Nel 1808, durante la seconda occupazione francese, passò fuori Porta Vaccaro, accolto da Cesare Gallo (v.) e dalla Municipalità.

V. anche Francese, Occupazione.

BIBL. – G2, pp. 555, 559.

 

Muratori (vern. Muradori). Risultano almeno dal sec. XVI.

Nel 1907 (maggio) la loro paga oraria veniva portata da 18 a 25 centesimi. I salari dei m. nel 1933 erano: m. di prima L 2,40 l'ora; di seconda L 2,05; manuale di prima L 1,70; di seconda L 1,55; garzone L 1.

V. anche Associazione di miglioramento per M.; Cooperativa M. ex combattenti; Lega di resistenza fra M. e Manuali; S. Pietro; Società dei M.

BIBL. - G2, p. 885.

 

Murri, Romolo (Monte S. Pietrangeli, 1870-Roma, 1944). Uomo politico e sacerdote. Lottò per un orientamento politico cattolico più aperto ai moderni problemi sociali. All'interno dell'Opera dei Congressi (v.) chiese un maggior impegno contro il governo liberale e conservatore. Venne ad Osimo nel settembre 1902, nel 1904 per un convegno sulla D.C., nel 1908 (luglio), dopo essere stato sospeso a divinis, per il IV Convegno della Lega Democratica Nazionale.

BIBL. - G2, pp. 879, 882, 889. "Antenna", a. 1971, n. 4.

 

Museo Civico Istituito nel 1999 ed inaugurato il 6 maggio 2000, ha sede nei locali del Palazzo Campana denominati ex granaio ed ex forno, fu inaugurato il 6 maggio 2000. Comprende opere pittoriche e scultoree provenienti dalla Civica Raccolta d’Arte (v.), dal Palazzo comunale (Madonna col Bambino in pietra del sec. XIII, Polittico dei fratelli Vivarini del 1464), dall’Istituto Campana e dal monastero di S. Niccolò (tre frammenti di affreschi, attribuiti ad Andrea da Bologna, sec. XIV). La maggior parte delle tele appartengono al XVII e XVIII secolo (Claudio Ridolfi, Giovan Francesco Guerrieri, Giacinto Brandi, Francesco Solimena, Bonaventura Lamberti, Luigi Domenico Valeri, Odoardo Vicinelli, Melchiorre Jehli, vari anonimi ecc.). Una sezione è dedicata al Novecento, con quadri di Bruno da Osimo, Elmo Cappannari ecc. Il M. ospita anche statue da presepio di L. Guacci, uniformi del XVIII secolo ed altro materiale.

Nel 2001 è stata inaugurata una sezione archeologica nei locali già destinati alla Civica Raccolta d'Arte (v.).

BIBL. – “5 Torri”, a. 1998, n. 8. “Antenna”, a. 1999, n. 4; 2000, nn. 5, 11. Mariano, Opere d’Arte, p. 17 ss. "Nuovo 5 Torri", a. 2000, nn. 3, 4. Egidi, Osimo, p. 91 ss.

 

Museo Diocesano Già ubicato nel Battistero della cattedrale, i lavori di preparazione della sede iniziarono nel 1996 nei locali dell’Episcopio. L’inaugurazione avvenne il 24 ottobre 1998. In quindici sale sono state collocate opere di vario genere (dipinti, sculture, documenti, paramenti sacri ecc.) che testimoniano le vicende storiche della comunità diocesana dal IV al XIX secolo. Nell’atrio è esposto materiale di epoca romana, tra cui un tronco di colonna con capitello corinzio ed una lapide a Traiano. Al periodo paleocristiano è dedicata la Sala 1 (importante la lamina di S. Leopardo). Segue il Medioevo nella Sala 2, contenente tra l’altro il Protocollo di S. Benvenuto. Le sale 3 e 4 ospitano materiale dell’Umanesimo e del Rinascimento, avente per tema il mecenatismo dei vescovi, le confraternite e la nobiltà locale (rilevanti il polittico di Battista Franco e la tela del Sermoneta). La Riforma cattolica occupa le successive quattro Sale, suddivisa nei temi: sinodi, visite pastorali, la Madre di Dio, Cristo sofferente e la Pietà popolare. Il Seicento è rappresentato nella Sala 9 da arredi, tessuti e oggetti d’arte. Il Settecento occupa le Sale 10, 11 e 12 con tessuti, argenti e stampe. Il tema della Sala 13 sono i monasteri, la fede e la carità per la Sala 14 e l’Ottocento per la Sala 15, con due tele ed un paliotto in metallo.

BIBL. – C. Grillantini, Il duomo di Osimo, Pinerolo, 1978, p. 133 ss. Grillantini, Uomini, p. 229 ss. Loretani, Guida, p. 43 ss. "Antenna", a. 1993, n. 10; 1996, n.10; 1998, n. 10; 1999, n. 1. Mariano, Opere d’Arte, p. 157. Egidi, Osimo, p. 67 ss. A. Caffo, Il Museo Diocesano di Osimo (Università di Roma 3, 1999/2000).

 

Musicisti osimani V. Giuseppe da Osimo (sec. XVII). Domenico Quercetti (1845-1928). Carlo Rossini (1890-1975). Domenico Castellana (1914-88).

 

Musleo Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.117).

 

Musone (vern. Musò, rur. Musciò). Detto Misco nell'antichità (Tabula Peutingeriana), poi Moscione, Mussione e M.

Il fiume M. nasce dal versante nord del Monte Lavacelli, a m 900 s.l.m., in territorio di Gagliole (provincia di Macerata), col nome di Fosso di Valdiola. Si dirige verso nord, passando tra i Monti Pagliano e Castiglione; costeggia Valdiola (al km 3), va verso est per raggiungere Chigiano (comune di S. Severino) (al km 6). Riprende a scorrere verso nord col nome di M. fino a Castreccioni (comune di Cingoli) (al km 16), ricevendo tra gli altri i fossi di Elcito e di Frontale da ovest. Tende quindi a nord-est fino al mulino della Codarda (al km 31), dove entra in provincia di Ancona, segnando quindi i confini tra Jesi e Filottrano, S. Maria Nuova e Filottrano, Osimo e Filottrano. Prima del mulino della Codarda, attraversa S. Vittore, poi Castel Rosino. Di qui inizia la valle sempre più ampia, fino al mare. Entrato pienamente nel territorio osimano al km 42, a S. Paolina riceve il Rio Troscione, tra Campocavallo e Passatempo il Fiumicello (v.). Entra quindi per un chilometro in territorio di Castelfidardo (al km 51), poi in quello di Recanati (al km 52) (dove riceve tra gli altri il Fosso di Rivo), in quello di Loreto (al km 57), attraversa Villa Musone, segna i confini Loreto-Castelfidardo e Castelfidardo-Porto Recanati, riceve l'Aspio (v.) da nord-ovest (al km 63), limita i comuni Numana-Porto Recanati e si versa nell'Adriatico a metà dei due centri abitati (la sbocca), arrivato a misurare km 65. I comuni interessati dal suo corso sono quindi, in successione: Gagliole (per km 3), S. Severino (per km 10), Cingoli (per km 17), Jesi (per km 2 di confine), Filottrano (per km 11 di confine), S. Maria Nuova (per km 4 di confine), Osimo (per km 15 di cui 5 di confine), Castelfidardo (per km 2 di confine), Recanati (per km 4), Loreto (per km 3 di cui 1 di confine), Porto Recanati (per km 4 di confine), Numana (per km 1,5 di confine).

Presso la confluenza del Fiumicello nel M. si ebbero ritrovamenti di manufatti risalenti al Paleolitico Superiore ed al Campignano.

Il Neolitico è ipotizzato per una stazione preistorica all'aperto in una cava di ghiaia di Casenove.

La cultura appenninica del bronzo finale è largamente documentata, fino agli elementi protovillanoviani del villaggio e della necropoli di Ripabianca di S. Paolina (v.), i cui reperti si trovano al Museo Archeologico di Ancona.

Presso il M. sorsero (metà IV sec. a. C.) i due villaggi senoni di S. Paolina (v.) e S. Filippo (v.).

Tra la fine della Repubblica romana e l'inizio dell'impero, in un'ampia ansa del M. si sviluppò l'abitato romano presso S. Vittore (v. Romani, Centri).

Per l'agricoltura romana, v. Centuriazioni e Romana, Colonia.

Nel Medioevo il M. aveva corso diverso dall'attuale (v. Alfieri con E. Forlani e F. Grimaldi, Ricerche paleo-geografiche e topografico-storiche sul territorio di Loreto, in "Studia Picena", vol.XXXIII-XXXIV, p. 1-59).

Verso il IX sec. il M. segnava il confine occidentale del contado di Osimo (v.).

Nell'ottobre 1239 Enzo, in qualità di vicario di Romagna, preso possesso della Marca di Ancona, si accampò presso il M. ed Osimo si schierò dalla sua parte.

Nel 1292 Nicola IV concede agli abitanti di Castelfidardo di navigare dall'Acquaviva fino al mare, attraverso l'Aspio ed il M. (v. Padusa).

Nel 1397 Castelfidardo concede la facoltà ad Osimo di unire M., Aspio ed Acquaviva col mare.

Nel luglio 1382 Luigi I d'Angiò (v.) si accampò in val Musone, per poi lasciare la Marca.

Il 29 dicembre 1433, presso il M., ci fu l'incontro di Francesco Sforza con i rappresentanti di Osimo, con i quali prese accordi.

Alla fine del sec. XVIII il M. dette il nome al Dipartimento (v. Francese, Occupazione).

Nel 1883 l'acqua del M. venne portata ad Osimo nel serbatoio di Piazza Duomo.

Nel 1962 si parlò di costruire una diga sul M. di 14 milioni di metri cubi. In quell'anno sorse anche la "Comunità dell'Aspio, M. e Potenza" (v.).

Negli anni Ottanta vi venne costruita la diga di Castreccioni non senza polemiche. Intanto si verificava lo stato di inquinamento da atrazina che portava la Provincia a realizzare un progetto per il recupero del bacino del M. e dell'Aspio.

Nel 1997 venne inaugurata l'aula verde La Confluenza, tra M. e Fiumicello (v. Osimoambiente).

V. anche Cantone del M.; Ponti; Porto di Osimo.

BIBL. - Libro Rosso, doc.I. Statuti, passim. Martorelli, p. 3, 8 ss. Talleoni, I, p. 91, 179 ss., 208; II, p. 27. G. Antonelli, Indizi dell'uomo preistorico e dell'età della pietra lungo il Musone, Roma, 1932. F. Bonasera, Carta antropogeografica del bacino dell'Aspio-Musone, in "Studia Picena", XXV, 1957, p. 162. M. Ortolani e N. Alfieri, Deviazioni di fiumi piceni in epoca storica, in "Riv. geogr. ital.", marzo 1947. N. Alfieri, I fiumi adriatici delle regioni augustee V e VI, in "Athenaeum", n.s., v.XXVII, 1949, f.I-II, p. 128 s. F. Bonasera, Carta antropogeografica del bacino dell'Aspio-Musone, in "Studia Picena", XXV, 1957, p. 162. "Antenna", a. 1962, n. 5; 1970, n. 11; 1971, n. 12; 1980, n. 12; 1983, n. 4; 1984, n. 5; 1987, nn. 1, 2, 6/7, 12; 1988, n. 8/9; 1990, n. 1. G2, p. 168. “5 Torri”, a. 1983, n. 3/4. AA. VV., Le basse valli del Musone e del Potenza nel Medioevo, Loreto, 1983. A. Appolloni, La risorsa fiume: il territorio della basse valle del M. (tesi, Università di Firenze, 1997/98). T. Nanni, Il bacino del fiume M.: geologia, geomorfologia e idrogeologia, Osimo, 1997.

 

"Musone, Il" Periodico locale di propaganda fascista (Osimo, Scarponi e La Picena, 1925-26), in opposizione ai massoni ed ai popolari.

BIBL. - G2, p. 929. G3, p. 789. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 60 s.

 

Mussolini, Benito (Predappio, 1883-Giulino di Mezzegra, 1945). Politico. Dopo la marcia su Roma (1922), fu incaricato dal re di formare il nuovo governo. Il suo potere si consolidò col successo ottenuto alle elezioni generali dell'aprile 1924. Poco dopo Osimo gli tributò la cittadinanza onoraria (8 giugno, due giorni prima del delitto Matteotti).

BIBL. - G2, p. 926.

 

N

 

Napoleoniche, Soppressioni Interessarono tutte le congregazioni religiose, che nel 1810 furono allontanate dai loro conventi (Clarisse, Cappuccine, Benedettine, Osservanti, Conventuali, Domenicani, Agostiniani, Silvestrini, Filippini, Cappuccini).

V. anche Francese, Occupazione.

 

Narcisi, Illuminata (Osimo, 1928-84). Suora. Al secolo Maria Assunta, entrò nell'ordine delle Oblate dello Spirito Santo. Laureata in Lettere, insegnò al Liceo di Lucca. Fu maestra delle novizie e madre generale (1968-1974).

BIBL. - G3, p. 581. "Antenna", a. 1971, n. 1; 1985, n. 10.

 

Narcisi, Renato (Fano, 1894-Osimo, 1980). Professore di Fisica e Matematica dal 1920 al 1965 presso il Liceo Classico Campana, dove fu anche preside (1959-61). Nel 1976 il Comune gli conferì la medaglia d’oro di civica benemerenza.

BIBL. - "Antenna", a. 1965, n. 11; 1966, n. 6/7; 1980, n. 12.

 

Nardi, Raffaele (sec. XVIII). Insegnante al Campana, filosofo e matematico.

BIBL. - G2, p. 570.

 

Naturalisti osimani

V. Camillo Acqua (1863-1933), Giuseppe Antonelli (1861-1944).

 

Naturalmente Associazione culturale per il riequilibrio psicofisico ed interiore. Suo scopo principale è la conoscenza e la pratica di metodi naturali per ricondurre l'individuo ad una sempre crescente condizione di armonia psicofisica ed interiore. Si costituì nel 1992, mantenendo l'attività della cooperativa Cielo Uomo Terra, che era sorta nel 1985.

BIBL. – “Antenna”, a. 1989, n. 10; 1997, n. 5; 1998, n. 11.

 

Nazionalista, Sezione Fu aperta ad Osimo il 4 gennaio 1922, con intervento del Mazzolini (poi deputato).

BIBL. - G2, p. 918.

 

Nazionalista dei Piccoli Italiani, Sezione Si costituì ad Osimo nel maggio 1922.

BIBL. - G2, p. 918.

 

Nelli, Famiglia Di parte guelfa, dopo la morte di Manfredi (v.), riceveva privilegi da Carlò d'Angiò.

Aveva le sue case a sud di Osimo, dove venne costruito il monastero delle Cappuccine (sec. XVIII).

BIBL. - Martorelli, p. 131, 451. Talleoni, I, p. 217. G2, p. 452.

Nelli, Giambattista (sec. XVII). Nel 1647 cercò di far svincolare Osimo dalle dipendenze del Governatore di Macerata, ma non vi riuscì.

BIBL. - Talleoni, II, p. 152 s. G2, p. 420.

 

Nelli, Giovanni Francesco (Osimo, sec. XVIII). Autore di una "giunta" alla storia di Osimo del Martorelli.

BIBL. - Talleoni, I, p. VII.

 

Nelli, Giovanni M. (Osimo, sec. XVI). Avvocato a Macerata, dove insegnò diritto civile e canonico.

BIBL. - G2, p. 375.

 

Nelli Recanatesi, Francesco (1821-94). Padre Filippino, insegnante di lingua greca al Campana, pubblicò le Aspirazioni alla Vergine Maria tolte da tutti i Padri e scrittori della Chiesa Greca (Torino, 1888).

BIBL. -  Romiti, Istituto Campana, p. 47 ss. G2, p. 907.

 

Nenni, Pietro (Faenza, 1891-Roma, 1980). Uomo politico socialista, segretario del partito, deputato e ministro. Fu diverse volte ad Osimo, tra cui il 25 giugno 1913 per parlare contro l'impresa libica, il 30 dicembre contro Giolitti e su Mazzini e Marx, il 1° febbraio 1915 a favore dell'intervento, il 18 maggio 1919 sulle contraddizioni di Wilson. Fu ad Osimo liberata (settembre 1944), dove tenne una conferenza al teatro.

BIBL. - G2, pp. 899, 903, 913, 978.

 

Neolitico

V. Preistoria.

 

Nereis, Praesentia Moglie e colliberta di Praesentius Blastus (v.).

 

Nerone, Caio Claudio (sec. III a. C.). Console romano che sconfisse Asdrubale sul Metauro (207), dove arrivò dopo aver fatto delle coscrizioni di Piceni anche nella zona di Osimo.

BIBL. - G3, p. 140.

 

Nettezza urbana Il personale del 1960 era di 17 unità. La media giornaliera delle immondizie raccolte era di 65 q.

Nel 1982 il servizio, già affidato (con 30 dipendenti) alla ditta Niccolai di Roma, venne assegnato alla cooperativa COGESCO.

Nel 1983, con la meccanizzazione, vennero installati circa 500 contenitori ("cassonetti"). Nel 1993 si fece l'appalto del servizio di smaltimento rifiuti, affidato nel 1994 all'ASPM.

Nel 1997 si sono create quattro isole ecologiche (strutture di raccolta rifiuti di diversi tipi).

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 2; 1982, n. 1; 1983, nn. 1, 11; 1984, n. 3; 1987, n. 8/9; 1992, n. 4; 1993, n. 8/9; 1994, nn. 6/7, 11; 1995, nn. 6/7, 8/9; 1996, nn. 3, 4, 6/7; 1997, nn. 1, 2, 6/7. “5 Torri”, a. 1974, n. 6; 1978, n. 5; 1982, n. 3; 1994, n. 2.

 

Neve (vern. Nee, rur. Nea). Grande nevicata si ebbe l'11 aprile 1754. Nell'inverno 1887-88 si ebbe il nevone, come anche nel 1929.

BIBL. – “Sent.”, a. 1888, n. 1. G2, p. 480, 824. G3, p. 46. "Antenna", a. 1996, n. 1; passim.

 

Neviera (vern. Niviera). Grotta che esisteva nel 1858 in Via Giulia (fondazioni del muro di sostegno della sacrestia della Cattedrale), dove si raccoglieva la neve per conservarla per l'estate. La grotta, cilindrica, era profonda m 20, con m 5,50 di diametro.

BIBL. – “Sent.”, a. 1880, n. 16. G2, p. 684 s.

 

Nevone (vern. Neò).

V. Neve.

 

Niccoli, Alessandro (Roma, 1916-Osimo,1999). Professore di Lettere italiane e latine, Preside del Liceo Ginnasio Campana. Esponente della Democrazia Cristiana osimana, fu consigliere comunale, consigliere provinciale e Sindaco di Osimo dal 1956 al 1964. Senatore della Repubblica dal 1971 e dal 1973, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Campana dal 1965 al 1994. Autore di un Dizionario della lingua italiana, della Enclopedia dell’Arte Tumminelli in 4 volumi, di Il Campana – Aspetti giuridici e istituzionali dalla nascita ai giorni d’oggi, Osimo, Scarponi, 1999, collaborò con l’Istituto della Enciclopedia Italiana per la compilazione della Enciclopedia Dantesca.

BIBL. – “Antenna”, a. 1968, n. 4; 1971, n. 1; 1972, n. 4; passim; 2000, n. 1. “5 Torri”, a. 1974, n. 1.

 

Niccolò II (Chevron (Savoia), ca. 980-Firenze, 1061). Papa. (1059-61). Gherardo di Tarantas. Fu ad Osimo il 6 marzo 1059 (un mese prima del concilio lateranense), forse per reprimere le prepotenze di un tiranno di Ancona. Qui elesse anche sei cardinali ed emanò una bolla (8 marzo).

BIBL. - Saracini, p. 111 ss. Martorelli, p. 33. Vecchietti F., Dissertazione in P. Compagnoni, Memorie, I, p. 372 ss. Talleoni, I, p. 112 ss.; II, p. 111. G2, p. 153 s.

 

Niccolò V (forse Sarzana, 1397-Roma, 1455). Papa. (1447-55). Tommaso Parentucelli. Pochi giorni dopo la sua elezione spedì un breve alla città di Osimo, alla quale poi confermò anche i privilegi già accordati dal suo predecessore.

BIBL. - Martorelli, p. 286 ss. Talleoni, passim.

 

Niccolò da Jesi (Jesi, sec. XIV). Sfratato, tentò un colpo su Osimo con Giacomo Gozzolini (v.). Venne scacciato e diffidato, ma vi ritornò nel 1381, e il 19 febbraio fu condannato a pane ed acqua nella torre del comune.

BIBL. - Martorelli, p. 203 s. Compagnoni, Memorie, III, p. 254 ss. Talleoni, I, p. 277 s. G2, p. 277.

 

Niccolò da Osimo

V. Romani, N. e Romani, fra N.

 

Nicola da Arcevia (-1767). Frate vissuto nell'Osservanza (v.).

BIBL. - G2, p. 486.

 

Nicola Rapa (Lucca, sec. XIII-XIV). Podestà di Osimo (1296).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Nobili Vitelleschi, Salvatore (1818-1875). Vescovo di Osimo (1863-71). Già arcivescovo di Seleucia, poi nunzio a Napoli. Diresse la diocesi di Osimo da Roma, tramite il vicario generale canonico Francesco Innocenzi, non avendo l'exequatur dal governo italiano.

BIBL. - G2, p. 856 s.

 

Nobiltà (vern. Nobbili o Signori). Nel 1340 erano cinque le famiglie nobili: Bonvillani, Gozzolini, Leopardi, Sinibaldi e la f. di Bartolomeo da Offagna.

Nel 1379 c'è anche Fiorenzo di Lencio.

Nel 1440 i consiglieri nobili erano più di cento.

Nel 1523 il numero dei nobili in Consiglio era molto maggiore di quello dei popolari, per cui finiva il regime democratico.

Secondo gli statuti del 1571 solo i nobili potevano far parte della Magistratura. Alla n. si poteva accedere in seguito a speciali meriti e avendo raggiunto un determinato censo, che si incrementava prendendo l'appalto delle varie gabelle (biade, dogana, vino, macello, pane, olive ecc.).

Nel XVII sec. i candidati a consiglieri erano 71 nobili, quanti ne contava la città.

Nel XVIII sec. i consiglieri della n. erano 40. I nobili, soddisfatti dei privilegi e delle rendite, vivevano pacificamente o si rifacevano in privato delle limitazioni sopportate in pubblico.

Nel 1731 si riconferma che la n. non potrà essere conferita ai cadetti e che gli ammessi dovranno percorrerne la trafila per gradi, uno per ogni generazione.

Nel 1798 furono soppressi i titoli della n.

Le famiglie nobili osimane nel 1823 erano: Acqua, Alethy, Buttari, Benvenuti, Barontini, Blasi, Bertucci, Bonfigli, Bellini, Bonvillani, Bracchi, Briganti Bellini, Costici, Consoli, Dionisi, Dittaiuti, Fiorenzi, Gallo, Gaudenti, Iannicoli, Leopardi, Martorelli, Mazzoleni, Massucci, Pini, Sinibaldi, Simonetti, Stella, Tomassini, Talleoni, Urbinati, Volponi.

Dopo l'occupazione francese (v.) l'estimo del patrimonio della nobiltà era passato da 500.000 scudi a 75.400, per contribuzioni, confische ecc.

Nel sec. XIX i "signori" facevano ormai società con molte famiglie della borghesia più ricca (affaristi, industriali, professionisti, mercanti). Governavano il Comune e detenevano le deputazioni. Nel 1847 nobili e borghesi costituivano solo un sesto di tutta la popolazione osimana.

A metà sec. XX le famiglie nobili erano 7: Blasi, Costici, Dittaiuti, Fiorenzi, Gallo, Leopardi, Sinibaldi.

V. anche Proprietà terriera.

BIBL. - Statuto del 1314, l.III, r.IV. Statuto 1340, 2.. Riformanze, 18 aprile 1695 e 27 luglio 1731. Martorelli, p. 285 s. Talleoni, II, p. 112 ss., 147. Archivio Segreto Vaticano, Fondo segreto di Stato, rubr. 33, anno 1823. F. Campanus, De origine illustrium familiarum nobilissimae Italiae, ms. in BC. "Antenna", a. 1981, n. 8/9. S. Bernardi, Nobiltà feudale ed istituzionale nel comitato di Osimo fra XIII e XV secolo (...), in "Dimensioni e problemi della ricerca storica", 2, 1993, pp. 160-176. G2, p. 348, 407 s., 591, 719 ss. A. Severini, Organi di governo e assetto patriziale ad Osimo in età moderna (tesi, Università di Macerata, 1997/98).

 

"Nocciolo, Il" Periodico, nato nel 1984, diretto da Antonino Mannino.

BIBL. - G3, p. 795.

 

Noia, Bernardino (Osimo, sec. XVIII). Uditore del vescovo Compagnoni e Vicario Generale del vescovo di Ancona cardinale Bufalini. Studioso di epigrafia, corrispondente di Aurelio Guarnieri Ottoni (v.). Autore dell' Esposizione di due lettere da papa Pelagio I scritte a Giuliano vescovo cingolano, Osimo, Quercetti, 1767. Fece pubblicare la Chronica de la edificatione et destructione del Cassaro Anconitano di Oddo de Biagio di Ancona (Osimo, Quercetti, 1774).

BIBL. - AG, busta 104, 105 n. 1.

 

Nomi Per i n. degli Osimani nel sec. XIV, v. M. Morroni, Indice onomastico degli Statuti osimani, Osimo, 2001. M. Morroni, Come si chiamavano gli Osimani 700 anni fa, in "La Meridiana", a. 2001, nn. 17, 18.

 

Noncastro Castello medioevale, nel contado di Osimo, confinante con Monte Urbano (v.).

BIBL. – Fanciulli, Osservazioni, I, p. 368 ss. Talleoni, I, p. 149 (con bibl.). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXVII.

 

Notai (vern. Nutari). Nel Medioevo osimano diversi personaggi erano detti n.

N. del podestà - Erano tre e venivano al seguito del podestà (v.).

Notarii reformationum - Erano gli addetti alla stesura degli atti e delle delibere comunali (Statuti del 1308, I, 90). Verso la fine del sec. XIV si chiamerano Cancelliere (capo della burocrazia comunale) e Segretario della Comunità nel XVI sec.

N. di curia - V. anche Rogiti dei n. di curia.

Nel sec. XVI il n. dei malefici era al seguito del Magistrato (v.).

BIBL. - Statuti, passim. ASCO, Miscellanea, Collegio dei Notari, 1466-1820. G3, p. 122.

 

Novelli, Ermete (Lucca, 1851-Benevento, 1919). Attore. Ad Osimo nel 1914 (Teatro La Nuova Fenice) diede Papà Lebonnard, il Cardinale Lambertini, il Centenario.

BIBL. - G2, p. 902.

 

Nubifragi Si ricordano il n. del 21 settembre 1931 e l'altro tra novembre e dicembre 1982, con allagamenti, crollo di ponti e danni (zona Campocavallo).

BIBL. - Grillantini, Uomini, p. 67 s. "Antenna", a. 1982, n. 12.

 

Nuclei abitati

V. Centri a.

 

Numana Nel 1126 Osimo conclude col vescovo di N. un contratto di affitto riguardante la terza parte del porto (v. Porto di Osimo) (dal ponte sul Musone al porto di Sirolo), per la durata di 99 anni ed il canone annuo di tre denari. Osimo acquisiva il diritto di farvi mercatura, partenze e approdi, con esenzione da qualunque dazio o gabella.

Nel 1142 viene redatto un altro strumento tra il Comune di Osimo e il vescovo di N., col quale si concede una parte del porto di N., confermando il precedente atto.

Nel 1247 il papa Innocenzo IV, per punire gli Osimani che avevano sostenuto re Enzo (v.), assegnava le rendite della Chiesa di Osimo al vescovo di N.

Nel 1462 un documento della Curia parla di Numana come "porto della città di Osimo".

Nel 1895 Osimo si stacca dal Consorzio per il mantenimento del porto di N.

BIBL. - Libro Rosso, docc.I e II. C. Romiti, Guida ricordo di N., Osimo, La Picena, 1927. Martorelli, p. 3 ss. Talleoni, I, p. 2, 4 ss., 12, 14, 22, 32, 55, 83 s., 91 ss., 177, 179, 181, 185, 187, 198, 201, 208 s. L. Spada, Numana: notizie storiche (ms.). G2, p. 165, 246, 837.

 

Numeri unici

BIBL. - G2, p. 915. G3, p. 800 ss. Gabrielli, Teatro, pp. 200, 261.

 

"Numerissimo" Numero unico (24 settembre 1933), fascista, umoristico.

BIBL. - G3, p. 805. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 76.

 

Nuove frontiere Circolo culturale operante dalla fine degli anni Ottanta.

BIBL. – “Antenna”, a. 1988, n. 10.

 

Occupazione Nel 1981 erano occupate 7.431 persone (pari al 28% della popolazione). Nel 1982 i disoccupati erano 938, nel 1983 erano 1.037. Nel 1991 gli occupati erano 5.611. Nel 1994 si fece il progetto per l'utilizzo dei lavoratori in Cassa integrazione per lo svolgimento di lavori socialmente utili.

V. Censimenti: Agricoltura; Industria e Servizi; Popolazione.

BIBL. - "Antenna", a. 1996, n. 5; passim.

 

Oclasiano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.125).

 

Octabia Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.114).

 

Octavia, Gens Si ricorda un'Octavia Prisca, moglie di Restutus, actor alimentorum (CIL IX, 5859: tavola nell'atrio comunale).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 38.

 

Odissea Discoteca in fondo alla Sbrozzola, inaugurata all'inizio del 1989.

 

Odonomastica

V. Toponomastica.

 

Offagna (vern. Uffagna). Il suo territorio in epoca romana faceva parte della colonia (v.) ausimate.

Fu detta Offanea, Offania nel Medio Evo.

Attorno al sec. X fu possesso dell'arcivescovo di Ravenna (Codice Bavaro, n.112).

È sotto Osimo nel 1202 (Libro Rosso, doc. XLVII).

Nel 1290 vi era un convento francescano (Monasterium S. Francisci), nel XIV sec. uno di clarisse, poi passate al monastero di S. Margherita (v.) di Osimo.

Gli Statuti osimani (sec. XIV) ordinavano ai suoi abitanti di trasferirsi a Monte Cerno.

Con i Gozzolini (v.), rimane libera fino al 1443. Ripresa nel 1446, fu contesa tra Osimani ed Anconitani, ma con sentenza del 4 settembre 1447 passò alle dirette dipendenze della S. Sede. Fu poi data dal papa ad Ancona che, tra il 1454 ed il 1455, vi costruì la rocca.

Nel 1467 avvenne lo scontro tra gli Offagnesi, incitati da Giovanni Malacari, e i Guzzoni a Montegallo per un furto di maiali. La sentenza condanna il podestà di Osimo ed alcuni nobili anconitani.

I castelli nel suo territorio erano: Caipano, Monte Cerno, Monte Gallo e Castelbaldo.

Nel 1610 il vescovo Gallo risolse a favore degli Anconitani un contrasto tra Osimo e Ancona riguardante la mancata consegna dei fiori per la festa del Corpus Domini.

Nel 1767 il Compagnoni vi costruì il monastero della Visitazione. Alla fine del secolo il Calcagnini ne ultimò la costruzione dell'ospedale.

V. anche Afrania, Gens; Massa Afraniana.

BIBL. – Statuto 1308, III, 335. Sentenza del 7 aprile 1470. Martorelli, p. 283, 288 s., 310 ss., 323. Ragguaglio della fondazione ed ingresso delle religiose fondatrici nel nuovo monastero salesiano della terra di Osimo, Osimo, Quercetti, 1771. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 407 ss. Compagnoni, Memorie, I, p. XC; IV, p. 87 ss., 214 s., 521. Talleoni, I, p. 104, 153, 162 ss. (con bibl.), 177, 193, 196, 251, 277, 281 ss.; II, p. 9, 18, 20 ss., 34, 147, 229, 231, 238, 241, 252. G. Cecconi, Gli Statuti di Osimo, in C. Ciavarini, Collezione di documenti storici antichi, Ancona, 1870, t. IV. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXVII. M. Felici, La pubblica beneficenza nel comune di Osimo, Imola, 1902. G2, p. 182, 304. M. Mammoli, Istituzioni e vicende storiche di Osimo dalle origini (sec. X) a tutto il sec. XVIII (tesi, Università di Urbino, 1977/78). "Antenna", a. 1978, n. 2; 2000, n. 2.

 

Officine (vern. Uffiscine). Nel 1865 fu impiantata l'o. di Marcucci all'inizio di Via Leopardi; passò poi nell'ex convento dei Silvestrini. Fu prima fonderia, poi costruì trebbiatrici.

L'o. di Giovanni Fiorenzi durò dal 1876 per circa vent'anni.

BIBL. - G2, p. 727. G3, p. 753.

 

Olio (vern. Oju). Nel XVIII sec. il prezzo dell'o. era di lire 22 il quintale.

Nel 1853 vi erano 8 mole per o.

V. anche Ulivi.

BIBL. - Statuti, passim. Sunto storico del Collegio Campana, p. 33. G2, p. 684.

 

Omicidi (vern. Mazzamenti). Nel 1834 fu compiuto l'uxoricidio da M. Bianchi.

Nel 1847 l'omicida fu F. Pesaresi.

Nel 1864 P. Bavosi uccise L. Fiorani (v.).

Per l'o. del 1874 v. Bombetta.

Nel 1878 fu ucciso F. Scortichini (v.).

Nel 1931 un macellaio uccide un collega nel corso di una lite e si dà alla fuga in campagna, ma viene arrestato poche ore dopo.

Nel 1958 un padre uccise la figlia di quattro mesi con la soda caustica, perché stanco di avere figlie femmine.

Nel 1967 in Via Molino Mensa un padre uccise l'ex-fidanzata del figlio, poi si suicidò.

Nel 1970 un uomo uccise la moglie e si sparò alla testa.

Nel 1971 si verificò un o. in Via Vitalioni: due anziani amanti accoltellarono una donna di 73 anni a scopo di rapina (4 milioni).

Nel 1989 venne ucciso un benzinaio a Casenove a colpi di lupara.

Nel 1993 un uomo di Casenove uccise l'amante e si sparò.

BIBL. - "Antenna", a. 1959, n. 2. “Corriere Adriatico”, 3 maggio 2000.

 

Omobono, S. Era considerato protettore dei sarti, che celebravano annualmente la sua festa nella chiesa di S. Silvestro, dove esiste un altare a lui dedicato con una tela seicentesca di B. Gagliardi (v.).

BIBL. - G. Serrini, Nel giorno 18 novembre 1900 quando i sartori e le sartrici di Osimo celebravano la festa del loro patrono Sant'O. (...), Osimo, Quercetti, 1900.

 

Omodeo da Cortona (sec. XIV). Podestà di Osimo (1311).

BIBL. – Statuti, p. 432, 527.

 

Oncia Unità di peso corrispondente a g 28-29.

 

Onofri, Antioco (Osimo, 1614-1687). Storico, dottore in utroque jure, canonico, protonotario apostolico e vicario lateranense, vicario generale del Bichi. Autore di Vetustissimae Auximatis Urbis, breves notitiae (...), Maceratae, 1682, una breve, quanto acritica e confusa storia di Osimo; Heroum compilata praeconia, Macerata, 1683.

BIBL. – Lancellotti, Memorie (Honofri). Genealogia, in AG, p. 26, n. 22. Colucci, X, p. LXXIII s.; t.VII, p. LXXII. Talleoni, I, p. VIII, 46, 119, 247; II, p. 157. G2, p. 444.

 

Onofri, Antonio (Osimo, sec. XV). Membro della famiglia O. (v.). Nel 1485 fu aggregato nel numero dei Consiglieri comunali. Fu testimone oculare della cosiddetta “battaglia del porco” (v.), che narrò nel poemetto latino De caede et conflictu Anconitanorum et Auximatum, pubblicato dal Martorelli nella sua storia e ripubblicato recentemente (A. Onofri, La sanguinosa guerra tra Anconetani ed Osimani (trad. di A. Gabrielli), Osimo, 1994).

BIBL. - Martorelli, p. 327 ss. Lancellotti, Memorie (sub Honofri). Genealogia, in AG, p. 26 n. 22. Colucci, X, p. LXXIII. Talleoni, II, p. 31. G2, p. 306.

 

Onofri, Famiglia Presente ad Osimo fin dall'inizio del XV sec. con Onofrio, da cui discesero Vincenzo e Antonio (v.). L'ultimo rappresentante fu Antioco (v.), storico e canonico.La loro casa era vicino alla chiesa di S. Niccolò.

BIBL. – Genealogia, in AG, p. 26, n. 22. Guarnieri, Miscugli, I, p. 99.

 

Opago Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.123).

 

Opera dei Congressi Associazione politico-religiosa fondata nel 1875 col fine di riunire i cattolici italiani. Il comitato diocesano osimano dell'O. dei C. fu fondato nel 1895, presieduto da E. Soderini (v.), con 34 membri.

BIBL. - G2, p. 873.

 

Opera Pia Amodei Amadeo L’A. lasciò (1897) un legato per costituire borse di studio a favore di universitari disagiati.

BIBL. - Congregazione di Carità di Osimo, Statuto organico della Pia Istituzione Borsa di Studi Universitari del Dottore A., Osimo, Belli, 1915. “Sent.”, a. 1917, n. 17. G2, p. 835. Egidi, Assistenza, p. 128 ss.

 

Opera Pia Bardezzi Ottavio Il B. lasciò (1859) delle rendite per gli infelici ed i poveri della città.

BIBL. - Statuto organico dell'O. P. B. nel Comune di Osimo, Osimo, Quercetti, 1878. G2, p. 835. Egidi, Assistenza, p. 102.

 

Opera Pia Bonfigli Andrea B. nel 1881 dispose che dall’erede Giuseppe Cariboldi fossero date in elemosina ai poveri di Osimo 60 lire mensili, ma la disposizione incontrò difficoltà ad essere applicata a causa di un ricorso dell’erede.

BIBL. – Egidi, Assistenza, p. 123.

 

Opera Pia Brefotrofio Consorziale

V. Brefotrofio.

 

Opera Pia Campana Il testamento di Olimpia Campana (1682) previde quattro doti annuali a favore di giovanette nubili e povere della parrocchia di S. Pietro.

BIBL. - G2, p. 834. Egidi, Assistenza, p. 32 s., 136.

 

Opera Pia Carosi Fondata nel XVIII sec. da Giacinto C. (v.). Alcuni beni furono destinati all’istituendo conservatorio delle pupille (1754).

BIBL. - G2, p. 494.

 

Opera Pia Cialabrini Fu fondata nel 1819 da Giovanna C. (Rapa) per l'istruzione delle fanciulle povere del Borgo S. Giacomo. Poi la rendita venne devoluta all’orfanotrofio maschile.

BIBL. - G2, p. 835. Egidi, Assistenza, p. 44.

 

Opera Pia Dandini Sorse per testamento della contessa Arcangela Buschi vedova D. (23 dicembre 1854). Venne fusa nel 1930 con l'orfanotrofio femminile di S. Leopardo (v.) e insieme costituirono gli Orfanotrofi Femminili Riuniti.

BIBL. – Congregazione di Carità di Osimo, Statuto organico dell’O.P.D., Osimo, Belli, 1914. G2, p. 495. Egidi, Assistenza, p. 74 s., 141

 

Opera Pia Dorelli Maria D., nel 1877, lasciò un legato perpetuo per fornire medicinali e viveri ai poveri di campagna.

BIBL. - Atti costitutivi - L'O. P. D. Osimo - Testamento di M. D. - Statuto organico - Regio decreto, Osimo, Quercetti, 1885. Regolamento dell'O. P. D. nel comune di Osimo, Osimo, Quercetti, 1886. G2, p. 835. Egidi, Assistenza, p. 99 s.

 

Opera Pia Farnè Alessandro F. nel 1877 lasciò un legato di L 35.000 per la distribuzione di sussidi dotali a giovani nubili e povere di Osimo.

BIBL. - OO. P. Doti F. della città di Osimo - Statuto organico e regolamento, Osimo, Quercetti, 1886 e 1901. G2, p. 835. Egidi, Assistenza, p. 101 s.

 

Opera Pia Fiducci D. Lorenzo Fiducci, con testamento del 1777, lasciò un cespite per una dote da distribuirsi il giorno di S. Lucia.

BIBL. - G2, p. 834. Egidi, Assistenza, p. 32.

 

Opera Pia Galamini Il vescovo cardinale Agostino Galamini con testamento del 1638 lasciò ai poveri di Osimo 40 luoghi di Monte novennali, istituendo l’O.P. dei Poveri S. Tommaso da Villanova, che in seguito assunse il nome del suo fondatore.

BIBL. – Egidi, Assistenza, p. 23 s., 84 ss. G2, p. 834.

 

Opera Pia Gallo Tre doti furono testate da Giulio Gallo nel 1748 a favore di giovani nubili e povere.

BIBL. - G2, p. 834. Egidi, Assistenza, p.33 s.

 

Opera Pia Grimani Buttari (vern. I Butteri). Nel 1876 Filippo Buttari (v.) lasciò i suoi beni per la fondazione di un ricovero per i poveri vecchi campagnoli, aperto nel 1886.

L’amministrazione era formata da un rappresentante del Comune, uno della Congregazione di Carità ed un ecclesiastico. Possiede circa 200 ettari di terra ed una villa (disegno dell’architetto Costantini) a S. Sabino. Fino ai primi anni Novanta vi hanno esercitato l’assistenza le suore della Carità di S. Giovanna Antida Thouret.

Nel 1964 ampliò i propri locali ed iniziò la trasformazione della villa. A metà degli anni Ottanta contava 130 letti.

Dal 1998 venne approvato il nuovo Statuto, che definì l’odierna denominazione: Fondazione “G.-B.”, Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza.

BIBL. – Statuto organico dell’Opera Pia G. B. nel Comune di Osimo, Osimo, Quercetti, 1877. Decreto r. di erezione in ente morale dell’Opera Pia G. B. in Osimo, Osimo, Quercetti, 1885. Statuto organico dell’Opera Pia G. B. in Osimo, Osimo, Quercetti, 1885. Regolamento interno dell’Opera Pia G. B. nel Comune di Osimo “Sent.” a. 1886, n. 22. Statuto organico dell’Opera Pia G. B., Osimo, Belli, 1911. “Antenna”, a. 1964, n. 10; 1974, n. 1; 1983, n. 3; 1986, nn. 1, 6/7; 1997, n. 5. G2, pp. 831 s., 1020. G. Lanari, Aspetti della storia agraria marchigiana: l’azienda agraria Grimani Buttari di Osimo (1843-1900) (Università di Urbino, 1978/79). G3, p. 733. P. F. Fantasia, Un campagnolo per erede, Osimo, 1986. Egidi, Assistenza, p. 96 ss.

 

Opera Pia Martinelli Anna M. Sebastianelli, con testamento del 1792 aperto nel 1803,  assegnò delle somme per monacande e maritande della parrocchia del Duomo.

BIBL. - G2, p. 835. Egidi, Assistenza, pp.34 s., 109.

 

Opera Pia don Giovanni e Gaetano Recanatesi Voluta da G. R. (v.) per il ricovero di contadine vecchie e povere, potè aprire nel 1958, dieci anni dopo la sua morte. A metà degli anni Ottanta contava 43 letti.

BIBL. - G2, p. 962 s. G3, p. 728 ss., 734. Egidi, Assistenza, p. 155 s.

 

Opera Pia Antonio e Anna Santini Il S. lasciò nel suo testamento (1797) un cespite per erogazioni da farsi ai poveri di S. Gregorio e S. Lucia.

BIBL. - G2, p. 834. Egidi, Assistenza, p. 29.

 

Opera Pia Margherita Enrico Santini I coniugi Margherita ed Enrico S. (detti Schelini) testarono nel 1901 delle rendite per soccorrere 5 poveri della parrocchia di S. Bartolomeo.

BIBL. – “Sent.”, a. 1917, n. 11, 20. G2, p. 836. Egidi, Assistenza, p. 131.

 

Opera Pia S. Tommaso da Villanova

V. Opera Pia Galamini.

 

Oppia, Gens Di questa famiglia ragguardevole della colonia ausimate sono ricordati diversi appartenenti: C. Oppius Sabinus, console sotto Domiziano. Il figlio C. Oppius Sabinus Iulius, console sotto Adriano e che ricoprì diverse cariche, e fu anche patrono della colonia (CIL IX, 5833: base nell'atrio comunale). Suo liberto C. Oppius Leonas, che fu sevir ed augustalis (CIL IX, 5823: base portata a Milano dal Trivulzio; CIL IX, 5833: base nell'atrio comunale). C. Oppius Bassus, tra l'altro fu patrono della colonia, pretore e patrono del collegio dei centonari (CIL IX, 5839: base nell'atrio comunale; CIL IX, 5840: base nell'atrio comunale). C. Iulius Oppius Clemens, patrono della colonia, ebbe molte cariche (CIL IX, 5830: frammento di base nell'androne del palazzo Gallo). C. Oppius Pallas, pretore e questore di Auximum (CIL IX, 5849: iscrizione dispersa). M. Oppius Quintus Tamudius Milasius Aninius Severus ebbe molte cariche, fra cui patrono della colonia, questore e pontefice (CIL IX, 5831: base nel portico comunale; CIL IX, 5832: base nell'atrio comunale). Oppia Vera, figlia di C. Oppius, moglie di Claudius Severus (CIL IX, 5877). C. Oppius Irenion, forse liberto della gens O. (CIL IX, 5824: portico comunale).

BIBL. - Talleoni, I, p. 42 ss. Gentili, Auximum, p. 38 ss. G3, p. 554. Gentili, Osimo nell’antichità.

 

Orange, Filiberto d'

V. Passaggi di truppe.

 

Oratori (vern. Uratori). Gli o. che dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta furono frequentati ad Osimo erano: Misericordia, S. Filippo, S. Giuseppe da Copertino, S. Marco, S. Palazia.

BIBL. - "Antenna", a. 1989, n. 12; 1992, n. 10.

 

Oratorio, Padri dell'

V. Filippini.

 

Oratorio S. Filippo Centro giovanile sorto alla fine del sec. XIX. Vi si rappresentavano le Pastorali di Paolo Recanatesi (v.). B. Gigli vi fece le prime prove di canto.

La Virtus (v.) fu una sua filiazione.

BIBL. – G2, p.870.

 

Ordine pubblico Nel 1998 i delitti consumati, rilevati dai Carabinieri, furono 1.555, per una media giornaliera di 4. I furti assommarono a 584 (media giornaliera 1,6). Le rapine tentate furono 1, quelle scoperte 2, 3 le consumate. Delle 1.135 persone denunciate, 1.081 furono quelle indagate e 54 quelle arrestate. In ogni caso, i picchi dei fenomeni suddetti si ebbero sempre nei mesi di luglio e agosto, i valori minimi nella stagione invernale.

Nel 1999 si sono avute 11 rapine, delle quali 3 in banche e 3 in uffici postali; 779 furti, dei quali 614 in appartamenti; 6 persone arrestate per droga e 22 segnalate.

Nel 2000 le rapine sono salite a 12 (5 in banche, 2 in uffici postali); i furti a 889 (670 in appartamenti); le persone arrestate per droga sono sempre 6, quelle segnalate 20.

V. anche Droga.

BIBL. - "Antenna", a. 1982, n. 2. Carabinieri Osimo. “Corriere Adriatico”, 3/5/2000, 15/3/2001.

 

Ordini religiosi

BIBL. - G2, p. 1001. G3, p. 597 ss.

 

Orfanotrofi (vern. Urfanutrofi). Il primo o. di cui si ha notizia fu aperto dal Galamini (v.) nel 1625 nella zona di Piazza Dante.

Il Compagnoni ne aprì un altro, femminile, a metà del sec. XVIII, detto di S. Leopardo (v.).

Nel 1794 fu aperto l'o. maschile della Misericordia (v.), fondato da V. Buttari Caccianemici situato, fino a metà del sec. XIX, dove si trova oggi il mulino Bianchi (Via del Cassero).

Nel 1953 gli orfani ricoverati erano 22 femmine e 9 maschi.

BIBL. - G2, p. 414, 510. G3, p. 91, 740 s.

 

Orfanotrofio della Misericordia L'o. maschile della M. fu aperto nel 1794 da Vincenzo Buttari Caccianemici (v.) al Cassero, nel palazzo che da circa il 1920 ospita un mulino.

BIBL. - Congregazione di Carità di Osimo, Statuto organico dell'O. maschile, Osimo, Belli, 1914.

 

Orfanotrofio femminile di S. Leopardo Venne fondato dal Compagnoni, a metà del sec. XVIII. Il vescovo gli aveva destinato dapprima la casa di Giacinto Carosi (v.), ottenuta dal Comune in enfiteusi perpetua (1754). Nel 1788 il vescovo Calcagnini lo fece ricostruire insieme con la chiesetta di S. Leopardo, su disegno di Andrea Vici (v.).

Ebbe i beni del fondatore, del Carosi, di Caterina Lancetti Abati, del Calcagnini, i lasciti Armensani, Carletti e Bambozzi. Nel 1865 divenne ente morale. Fu diretto dalle suore di Carità di S. Vincenzo de’ Paoli, dal 1905 da una signora laica, quindi dalle suore dell'Ordine delle Pie Madri della Nigrizia.

Nel 1907 si verificò l'episodio, riportato dalla copertina della "Domenica del Corriere", dell'annegamento di tre orfane nel mare di Numana.

Nel 1930 fu fuso con l'Opera Pia Dandini, diventando Orfanotrofi Femminili Riuniti di Osimo.  

Nel 1959 si avevano 29 presenze.  Nel 1975 l'o. chiuse a seguito del ritiro delle suore.

Vi si davano anche rappresentazioni teatrali.

BIBL. – Compagnoni, Memorie, IV, p. 491 s., 544. Talleoni, II, p. 227 s., 231, 236, 241. “Sent.”, a. 1890, n. 44; 1901, n. 32, 33, 48; 1903, n. 20, 22, 23, 25; 1905, n. 18; 1917, n. 13. Congregazione di Carità, Regolamento per la scuola privata esterna presso l'o. femminile di Osimo, Osimo, Quercetti, 1895. Congregazione di Carità di Osimo, Statuto Organico degli O. Femminili Riuniti, Osimo, Belli, 1931. Massaccesi, p. 73 s. "Antenna", a. 1960, n. 4; 1974, n. 11; 1978, n. 10. G2, pp. 494 s., 886. G3, p. 772. Egidi, Assistenza, p. 19 ss., 57 ss., 149 ss.

 

Organi Nel XV sec. il vescovo Andrea da Montecchio (v.) fornì un o. alla Cattedrale.

Gli o. storici osimani più pregiati attualmente sono due:

a) o. positivo ad ala (Testa, sec. XVII-XVIII), presso il Battistero della Cattedrale, con 22 canne di stagno, tastiera a finestra di 45 tasti. Fu restaurato nel 1983 da P. P. Donati di Firenze.

b) o. regale, di anonimo, risalente al XVII secolo, presso il convento di S. Giuseppe da Copertino, forse appartenuto al santo stesso. Portatile, a 45 tasti. Fu restaurato nel 1986 da P. P. Donati di Firenze.

Nel 1963 venne montato un grande o. nella chiesa di S. Giuseppe da Copertino.

BIBL. - "Antenna", a. 1963, n. 8; 1974, n. 10; 1981, n. 6/7; 1984, n. 10; 1996, n. 2. Regione Marche, Organi storici delle Marche - Gli strumenti restaurati, a cura di P. Peretti, Firenze, 1995, pp. 62-67.

 

Orientali, Lingue Per il Giapponese, v. Costantini, Lorenzo; Vaccari, Oreste.

V. anche Sanscrito.

 

Orologi (vern. Urlosgi). L'o. meccanico della torre civica fu costruito nel sec. XVIII da Girolamo Fiorenzi (v.).

L'o. pubblico al Borgo S. Giacomo venne posto nel 1924.

V. anche Meridiane; Chiesa di S. Marco.

BIBL. - G2, p. 926.

 

Orsi, Giovanni (Ravenna, 1817-Osimo, 1882). Pittore. Liberale, fu espulso da Ravenna nel 1845, fu volontario nel 1848.

Sono sue una copia (1859) di una tela (Madonna in trono col Bambino e Santi) presso il Museo Diocesano, come anche due tele nella chiesa di S. Gregorio.

BIBL. – “Sent.”, a. 1882, n. 25. G2, p. 852.

 

Orsini, Giorgio

V. G. da Sebenico.

 

Orso (sec. X). Longobardo che risiedette ad Osimo (998), dove ebbe molti beni. Gli è intestato un vicolo nel centro storico (v.).

 

Orso, L' Circolo di divertimento, nominato nel 1901.

BIBL. - G2, p. 843.

 

Ortacci Rione che faceva parte nel Medioevo del Cavaticcio (v.), oggi di S. Marco (v.). Era occupata dall'orto Fiorenzi Andreoli, da quello dei Cappuccini e quello dei Domenicani. Nel 1832 vi era l'albergo di Rosa Dionisi.

BIBL. – ASCO, Del. Cons. 1886, nn. 126, 159. G3, p. 116.

 

Orti A metà sec. XIX vi erano due grandi o. entro le mura: Acqua (v. Piazzanova) di mq 3100 e Fiorenzi Andreoli (v. Ortacci) di mq 1000.

Gli ex-o. Marchetti (ora Parco G. Silvestri) si trovano a valle di Via Cinque Torri; nel 1985 (adibiti a parco pubblico) vi venne costruita la scalinata.

BIBL. - G3, p. 116. "Antenna", a. 1985, nn. 1, 3.

 

Orzale, Castel d' (o Orzano).

V. Lornano.

 

Osimana

V. Unione Sportiva O.

 

Osimani d'Arte

V. Amici della Musica.

 

"Osimano con la testa, L'" Numero unico pubblicato il 16 settembre 1945, a cura di Remo Ricci. Ad esso seguì la “Voce del Gomero” (v.).

BIBL. - G2, p. 991 s. G3, p. 802. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 73 s.

 

Osimo Non si conosce la forma originaria (probabilmente picena) di questo toponimo, che ha subito alcune variazioni nei secoli. La forma più antica attestata è la latina Auximum (v.), con varianti Auxumum e Oximum; in greco si ebbero Auximon e Auxoumon.

Nel medioevo perdurò Auximum (Libro Rosso, passim), e si ebbero anche Ausimo (Codice Bavaro, n. 162) e Osmo (privilegio di Rinaldo di Spoleto, marzo 1229). La forma Osmo è anche usata da alcuni poeti (P. Claudi, C. Gallo ecc.) e in qualche carta geografica. In una carta araba del 1154 si ha Uzmoum.

Alla fine del Medioevo (sec. XV) si ha Oximo e Auximo in testi latini, Osmo, Osimo (cfr. i testi citati in Morroni, Boccolino) e Oxomo (Capitoli tra F. Sforza e Osimo datati 1433) in testi italiani.

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 6/7.

 

Osimo Foot-ball Club

V. Calcio.

 

Osimo ’99 Società di calcio fondata nel 1999 da un gruppo di sportivi in forte dissenso con la dirigenza dell’Unione Sportiva Osimana (v.). Nel suo primo torneo (1999-2000) partecipa al campionato di Terza Categoria.

BIBL. - "Antenna", a.2000, n. 4.

 

Osimo Stazione (vern. Staziò oppure Staziò d'Osimu). Frazione di Osimo, 7 chilometri a nord-est del capoluogo, lungo la Strada Statale Adriatica, nella valle dell'Aspio (m 22 s.l.m.). Conta 2.161 abitanti (1991). Un tempo era detta Osimo Scalo.

Fu cominciata ad abitare dopo il 1863, anno di costruzione della linea ferroviaria.

Nel 1878 vi passarono re Umberto e la consorte.

La stazione prese anche il nome di Castelfidardo nel 1893.

Il primo servizio auto Osimo-O. S. si ebbe il 1° maggio 1909.

Nel 1911 aprì la sezione della Croce Bianca.

Nel 1913 aveva una Società di Mutuo Soccorso.

Nel 1914 Innocenzo Costantini (v.) presentò un progetto per la ferrovia elettrica per Osimo.

Nel 1920 venne costruita la chiesa di S. Maria della Pace (v.).

Nel 1932 venne costruita la scuola.

Nel 1939 si inaugurò l'Enopolio.Negli anni Cinquanta aveva l'asilo infantile.

Dal 1953 iniziò la Coppa "Fagioli" (v.) tra O. S. e Osimo.

Negli anni Sessanta si costruirono l'acquedotto e le case popolari.

Nel 1966 si inaugurò il primo nucleo della zona industriale.

Nel 1991 si parlò della variante alla S.S. 361 per il Padiglione.

Nel 1992 si costituì il Centro Sociale Polivalente.Nello stesso anno si ipotizzò la costruzione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti.

V. anche Scaricalasino, Rio.

BIBL. - Società Operaia di Mutuo Soccorso O. S., Statuto, Osimo, Scarponi, 1913. G2, p. 826. "Antenna", a. 1988, n. 4; 1992, n. 2; passim.

 

Osimoambiente Associazione costituitasi nel 1988 per sensibilizzare alla "conoscenza, il rispetto, il recupero e la promozione delle risorse ambientali". Promuove iniziative per la diffusione di una coscienza ecologica attiva, l'armonia e la pace fra tutti gli esseri viventi.

Nel 1997 inaugurò l'aula verde La Confluenza nel punto in cui il Fiumicello entra nel Musone.

BIBL. - "Antenna", a. 1988, n. 3; 1997, nn. 3, 6/7; 2000, n. 8/9.

 

"Osimodue" Foglio uscito all'interno dell'"Antenna" nel 1966, redatto dalla Consulta Giovanile Osimana (v.).

 

Ospedale di Cesa Fu aperto nel XIII sec. a S. Stefano da Nicoluccio di Gislerio per i contadini malati.

 

Ospedale Civile SS. Benvenuto e Rocco (vern. Uspedale). Sorse tra il XIII ed il XIV sec. (prima attestazione: 1308, con un frate Ospitaliere). Era tenuto dalla confraternita omonima (v.).

Nel 1467 gli venne unito quello di S. Leonardo, nel 1468 quello di S. Maria della Misericordia. Nel 1490 una parte delle sue rendite andarono in commenda al card. Lorenzo Cybo, che le restituì otto anni dopo.

Nel 1540 l'o. era aggregato a quello di S. Spirito in Sassia di Roma.

Nel 1573 vi si accoglievano i poveri, gli esposti, i pellegrini e gli infermi.

Vi vennero aggregati nel tempo vari ospedali tra cui quelli di: S. Maria in Signis, S. Marco, Roncisvalle, S. Margherita, S. Maria della Carità, di S. Antonio, S. Giovanni del Ceppeto, S. Pietro del Filello.

Nel 1719 si completò la fabbrica dell'o. sotto il vescovo Spada.

Sotto il Calcagnini (1778) ebbe altri due dormitori ed una chiesina interna.

Nel 1854 venne ampliato verso Via Leopardi dal vescovo Soglia (v.).

Vi prestarono servizio le Figlie della Carità dal 1857 al 1892, le Suore di Carità di S. Vincenzo de’ Paoli dal 1892 al 1894, le Figlie di S. Anna dal 1894 ai giorni nostri.

Nel 1916 fu dichiarato o. territoriale (direttore dottor Manega).

Fu ampliato e rinnovato negli anni Trenta su progetto di C. Costantini.

Dal 1950 al 1960 i ricoverati passarono da 1.221 a 2.532.

Nel 1951 ebbe 1.157 ricoverati, 589 interventi chirurgici. Nel 1959 ebbe 2.468 ricoverati, 26.780 presenze, 833 interventi operatori.

Nel 1965, quando si progettava l'o. di Castelfidardo, ci si chiese se non fosse stato meglio potenziare quello di Osimo.

Nel 1973 si costruì il reparto di ostetricia e ginecologia e si redasse il progetto per un nuovo nosocomio a Monte Ragolo.

Dal 1975 si discusse se fondere l'o. col Muzio Gallo e con l'o. di Castelfidardo.

Nel 1983 l'Associazione dei Comuni decideva l'unica sede ospedaliera zonale nel M. Gallo, che perciò veniva chiuso nel 1988.

Nel 1990 però si riparlò di una nuova struttura a Monte Ragolo, che venne inserita nel piano sanitario regionale e approvata a fine 1991 dal Ministero della Sanità. Nel 1993 la proposta venne messa in discussione e si parlò di un o. nella valle del Musone; nel 1994 uscì l'ipotesi di costruire la sede a S. Sabino, che venne riconfermata nel 1995 e approvata dal Consiglio Comunale nel 1996. Nel 1998 venne effettuata la consegna dei lavori alla ditta aggiudicataria. Nel 1999 il TAR  li bloccò su ricorso di un privato.

BIBL. - Statuto 1308, V, 127. Visitatio ecclesiarum (...), 1573. Compagnoni, Memorie, II, p. 493 ss.; IV, p. 81 s., 544. Talleoni, I, p. 229; II, pp. 132, 209, 236. “Sent.”, a. 1894, n. 32; 1904, nn. 15, 16; 1905, n. 53; 1906, nn. 5, 25; 1918, n. 2. Congregazione di Carità Osimo, Regolamento interno dell'Ospedale Civile di Osimo, Osimo, Quercetti, 1895. Ospedale Civile Osimo, Statuto organico, Osimo, Quercetti, 1905. Congregazione di Carità di Osimo, Statuto organico dell'o. civile, Osimo, Belli, 1931. Massaccesi, p. 22 s. "Antenna", a. 1960, n. 4; 1961, n. 6/7; 1966, n. 1; 1969, n. 1; 1971, n. 1; 1973, nn. 2, 8/9; 1974, n. 2; 1975, nn. 2, 3, 4; 1976, n. 5; 1977, nn. 2, 3; 1978, n. 2; 1979, n. 11; 1982, nn. 3, 5, 6/7, 8/9, 10, 12; 1983, nn. 2, 6/7, 11; 1984, nn. 8/9, 12; 1986, n. 5; 1988, n. 10; 1989, n. 8/9; 1990, nn. 1, 2, 8/9; 1992, n. 1; 1993, nn. 2, 6/7, 8/9; 1994, nn. 1, 3, 10, 11; 1995, nn. 1, 6/7, 8/9, 10, 12; 1996, nn. 4, 5, 8/9; 1999, n. 2; 2000, nn. 3, 4, 10, 11. G2, pp. 712, 905, 952, 1000. Grillantini, Uomini, p. 187 ss. G3, p. 736 s. Buglioni Franci, Spedali, p. 43 ss., 81 ss., 149 ss. “5 Torri”, a. 1991, n. 5; 1994, n. 1. Egidi, Assistenza, p. 18 s., 44 ss., 109 ss., 160 ss.

 

Ospedale Muzio Gallo Il primo nucleo fu costituito dal Cannone, la villa ottocentesca dei Gallo-Carradori, che Ida Fregonara Gallo (v.) cedette negli anni Cinquanta allo S.M.O.M. per aprirvi un istituto di cura per tubercolotici. Questo vi venne inaugurato nell'aprile 1959, in un edificio sorto sulla demolizione della villa.

Nel 1972 il complesso venne trasformato in gerontocomio.

Nel 1988 venne evacuato, nella prospettiva di farne l’o. unico zonale.

Verso il 1994 venne invece destinato alla Lega del Filo d'oro.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 1; 1959, n. 5; 1961, n. 4; 1972, nn. 6/7, 10; 1973, n. 3; 1974, n. 8/9; 1975, nn. 2, 10; 1976, nn. 3, 6/7, 10; 1977, n. 3; 1979, n. 1; 1986, nn. 4, 5, 6/7, 11; 1987, n. 2; 1988, nn. 3, 11; 1989, n. 1; 1994, n. 3; 1995, n. 3. Grillantini, Uomini, p. 190. G3, p. 737.

 

Ospedale del Sangue del Giusto Esisteva presso la chiesa di S. Niccolò (sec. XIV). Il suo nome ricordava il miracolo del crocifisso.

BIBL. - G2, p. 394 s. Buglioni Franci, Spedali, p. 59 ss., 108, 131.

 

Ospedale di S. Agnese Esistente nel XV sec. (ca. 1405-68). Succedette al monastero agostiniano omonimo (v.), posto dopo la chiesa di S. Leopardo. Fu unito a quello di S. Benvenuto nel sec. XVI.

BIBL. - Massaccesi, p. 3 ss. G2, p. 395. Buglioni Franci, Spedali, p. 112, 133 ss.

 

Ospedale di S. Antonio Esisteva già nel 1261, ubicato all'inizio della Costa del Borgo S. Giacomo, annesso alla chiesa omonima (v.). Era tenuto dai frati Ospitalieri e curava i lebbrosi.

Fu aggregato all’o. di S. Benvenuto (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, II, p. 494. Massaccesi, p. 12 s. G2, p. 394. Buglioni Franci, Spedali, p. 57 ss.

 

Ospedale di S. Giacomo Esistente nel 1283, nella Piana del Borgo omonimo. Intitolato anche a S. Agata. Era di proprietà del vescovo e tenuto dagli Ospitalieri (v.).

BIBL. – Statuto 1308, V. Massaccesi, p. 55. G2, p. 394. Buglioni Franci, Spedali, p. 52 ss., 99 s.

 

Ospedale di S. Giacomo (Spedaletto). Si trovava poco lontano da quello di S. Marco, almeno fin dal 1283. Nel 1579 le sue case furono cedute ai Cappuccini (v.) per erigervi il loro convento.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, p. 206. G2, p. 395.

 

Ospedale di S. Giovanni del Ceppeto Era già nel 1264 presso la chiesa omonima (v.), verso il fosso S. Valentino, forse per colerosi. Fu aggregato a quello di S. Benvenuto (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 59 s. G2, p. 394. Buglioni Franci, Spedali, p. 51 s., 97 ss.

 

Ospedale di S. Lazzaro È ricordato negli statuti medioevali.

BIBL. – Statuto 1308, IV, 32.

 

Ospedale di S. Leonardo Tenuto dalla confraternita omonima, si trovava nell'attuale Piazza Leopardi (lato ovest), presso la chiesa omonima. Fu unito a quello di S. Benvenuto nel 1467.

BIBL. - D. Pannelli, Memorie istoriche di S. Benvenuto, in Memorie istoriche de’ santi Vitaliano e Benvenuto, Osimo, Quercetti, 1763, p. 119. Compagnoni, Memorie, II, p. 497. Massaccesi, p. 71 s. G2, p. 395 s. Buglioni Franci, Spedali, p. 125 s.

 

Ospedale di S. Marco Sorgeva dove si trova la canonica di S. M. Ebbe una ricca dotazione nel 1383 per merito di Niccolò Romani (v.). Fu chiuso nel 1412 forse per le dilapidazioni dell'amministratore Giovanni da Montalboddo. Era intitolato anche a S. Girolamo. Fu aggregato all’o. di S. Benvenuto (v.).

BIBL. - Martorelli, p. 243. Compagnoni, Memorie, II, p. 494 ss. Talleoni, II, p. 10, 75, 82. ASCO, Delib. consiliare del 15 febbraio 1861. Massaccesi, p. 82 s. Buglioni Franci, Spedali, p. 55 ss., 100 ss.

 

Ospedale di S. Margherita Si trovava nel Cavaticcio; cessò nel 1467. Fu aggregato all’o. di S. Benvenuto (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, p. 406. Massaccesi, p. 88. G2, p. 395. Buglioni Franci, Spedali, p. 112 s.

 

Ospedale di S. Maria della Carità Forse sorgeva a S. Paolina (sec. XIV). Fu aggregato all’o. di S. Benvenuto (v.).

BIBL. – Statuto 1308, passim. Massaccesi, p. 109 s. Buglioni Franci, Spedali, p. 63 ss., 109 s.

 

Ospedale di S. Maria della Misericordia Sorgeva (sec. XIV) nell'attuale piazza A. Gramsci, vicino al monastero di S. Benedetto e di S. M. della M.

Nel 1372 assorbì i beni di quello del Sangue del Giusto.

Nel 1468 fu unito a quello di S. Benvenuto.

BIBL. - D. Pannelli, Memorie istoriche di S. Benvenuto, in Memorie istoriche de’ santi Vitaliano e Benvenuto, Osimo, Quercetti, 1763, p. 119. Massaccesi, p. 20 s. Buglioni Franci, Spedali, p. 63, 108 s.

 

Ospedale di S. Maria di Roncisvalle Ammesso al monastero di S. Fiorenzo (v.). Nel XIV sec. Amoruccia, pia donna, vi raccoglie trovatelli ed orfani. Un suo rettore, Cristoforo da Bologna, fu dichiarato scismatico per aver aderito a Giovanni XXIII.

Fu aggregato all’o. di S. Benvenuto (v.).

BIBL. – Statuto post 1314, V, II coll, 19. Martorelli, p. 226. Talleoni, II, p. 7. Massaccesi, p. 103. G2, p. 395. Buglioni Franci, Spedali, p. 65, 110 s., 137.

 

Ospedale di S. Maria in Signis Sorgeva nell'area del palazzo Bellini (sec. XIV).

Fu aggregato all’o. di S. Benvenuto (v.).

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, p. 532. Massaccesi, p. 111 (con bibl.). G2, p. 394. Buglioni Franci, Spedali, p. 113.

 

Ospedale di S. Pietro del Filello Esistente nel sec. XIII verso la Marcelletta. Fu aggregato all’o. di S. Benvenuto (v.).

BIBL. - Fanciulli, Osservazioni, p. 532. Massaccesi, p. 150. G2, p. 394. Buglioni Franci, Spedali, p. 67.

 

Ospedale del Troscione Era aperto a S. Paolina nel XIII sec. per i contadini malati.

 

Ospedali La memoria dei più antichi risale al sec. XIII (S. Antonio, S. Giovanni del Ceppeto, S. Giacomo), tutti fuori delle mura.

Nel XIV sec. sorgono gli "o." in città (S. Benvenuto, Sangue del Giusto, S. Maria della Misericordia, S. Marco). Extraurbani erano quello di Rosciavalle, di S. Margherita, S. Maria della Carità. Nel XV sec. vi erano 15 "o.", cioè case private con alcuni letti (S. Agnese, S. Leonardo).

Nel 1860, dopo la battaglia di Castelfidardo (v.), vi erano ad Osimo 6 o.: il comunale (detto o. vecchio), uno a S. Marco, uno a S. Niccolò, uno a S. Silvestro, uno all'orfanotrofio femminile ed uno a S. Francesco.

BIBL. – ASCO, Delib. Cons., 15 febbraio 1861. G2, p. 704. F. Canalini, La legislazione della Chiesa sugli enti ospitalieri con particolare riguardo ai sinodi e alle visite pastorali del 1500 ad Osimo (tesi, Pontificia università lateranense, 1969). "Antenna", a. 1971, n. 1. “5 Torri”, a. 1977, nn. 1, 2. L. Ginevri, Condizioni igienico-sanitarie in Osimo dal 1860 al 1900 (tesi, Università di Urbino, 1980/81). Buglioni Franci, "Spedali”.

 

Ospitalieri Frati (detti anche Crociferi) che tenevano alcuni ospedali. Avevano nel XIII sec. due case di alloggio per pellegrini al Padiglione e all'Aspio; nel XIV sec. alcuni ospedali (S. Antonio, S. Benvenuto (1308), S. Giacomo).

BIBL. - Talleoni, I, p. 229. G3, p. 729. R. Ruffini, Gli ospedali dei C. nella Marca Anconetana nei secoli XII, XIII, XIV, in "Studi maceratesi", 26, 1992, pp. 87-168.

 

Ospizio Grimani Buttari

V. Opera Pia G. B.

 

Ospizio marino Fu proposto da Giuseppe Briganti Bellini nel 1878. Iniziò la sua attività nel 1886. Nel 1889 venne acquistata una casa sulla spiaggia di Numana da utilizzare come O.M. Venne eretto in Ente Morale nel 1892. Nel 1900 fu intitolato a Umberto I. Nel 1936 l’O.M. venne chiuso e venduto all’asta. In seguito i bambini furono inviati alle colonie a spese dell’ECA.

BIBL. - G2, p. 814, 833, 835. Egidi, Assistenza, p. 103 ss., 149.

 

Ospizio dei cronici (vern. Uspiziu di 'ncronnighi). Un primo o. fu aperto nel 1810, destinato ai poveri più bisognosi.

Nel 1838 fu aperto dal cardinale Ostini un nuovo o. presso lo Spedaletto.

Nel 1853 fu trasferito dal Soglia in un edificio dell'ex Appannaggio (presso l'ospedale di S. Benvenuto).

Nel 1881 si inaugurò l'Asilo di mendicità Vittorio Emanuele II presso l'ex convento dei Domenicani, sorto per iniziativa della Provincia. Poi fu trasferito nell'ex monastero delle Benedettine.

Nel 1984 fu trasferito nei locali dell’ex Orfanotrofio femminile (v.) e nel 1989 assunse la denominazione di Casa di Riposo P. B. Bambozzi e nel 1998 quella di Istituti Riuniti P. B. Bambozzi.

V. anche Istituti Riuniti di Beneficenza.

BIBL. - G. Cecconi, Discorso inaugurale per l'apertura dell'Asilo di Mendicità Vittorio Emanuele II, Osimo, Quercetti, 1881 e 1884. Comune di Osimo, Regio decreto di erezione in ente morale (...), Osimo, Quercetti, 1881. "Antenna", a. 1960, n. 4; 1989, n. 12. “5 Torri”, a. 1984, n. 2. G3, p. 732 s. Egidi, Assistenza, pp. 28, 47 s., 75 ss., 154 ss.

 

Osservanti

V. Minori O.

 

Osservanza

V. Minori Osservanti

 

"Osservatore Osimano, L'" Mensile osimano, politico, comunista. Sorse nel 1965. Nel 1988 si trasformò in “O. nuovo”.

BIBL. - "Antenna", a. 1966, n. 10. G2, p. 1006. G3, p. 790 s. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 62 s.

 

Osservatorio Bacologico Fu aperto ad Osimo nel marzo 1912 dal professor Camillo Acqua (v.). Col trasferimento dell'Acqua ad Ascoli Piceno, cessò la sua attività.

BIBL. - G2, p. 898. Grillantini, Uomini, p. 236. G3, p. 676.

 

Osservatorio Meteorologico e Stazione Sismica Vennero aperti, su iniziativa dei professori Giuseppe Antonelli e Francesco Fanesi (canonici), nel 1892, il primo, e nel 1925, il secondo, sul torrione della Curia vescovile (edificato dal Galamini nel XVII secolo). Furono fatti funzionare dal Fanesi, dal Grillantini e da Carlo Ambrogetti. Ospitava strumenti sismici costruiti dal Fanesi, un cannocchiale astronomico dell'Antonelli e un anemometro.

Nel 1921 un microsismometrografo Omori, fornito dal Ministero, venne installato nei sotterranei del Comune.

Nel 1934 vennero ceduti al Comune, a condizione che fosse assicurata la sopravvivenza delle due istituzioni tramite l’assegnazione di una dotazione annua.

Funzionò fino agli anni 1950, quando cessò per mancanza di personale.

BIBL. -  “Sent.”, a.1891, n. 43. G2, p. 851, 916. Grillantini, Uomini, p. 235. G3, p. 675 s.

 

Osterie (vern. Usterie). L'o. del Moro esisteva nel 1849 ed era tenuta da Giorgini (nel palazzo oggi sede delle Magistrali).

BIBL. - G2, p. 668, 713.

 

Osteriola Località col rio omonimo a sud di Villa Simonetti.

 

Ostetriche

V. Medicina.

 

Osti Norme severe per gli o. dettò il sinodo di O. Spada (v.) (sec. XVIII). Nel 1856 furono obbligate le misure in vetro, al posto di quelle di terracotta.

BIBL. - G2, p. 462, 684.

 

Ostini, Pietro (sec. XVIII-XIX). Vescovo di Jesi, fu inviato ad Osimo a reggere la diocesi al posto del cardinale Benvenuti. Istituì l’Opera Pia dei poveri cronici (1838).

BIBL. – G2, p. 607. Egidi, Assistenza, p. 47.

 

"Otello di Verdi al Teatro La Nuova Fenice, L'" Numero unico (settembre 1921) in occasione della rappresentazione dell'opera.

BIBL. - G3, p. 802. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 73.

 

Ottone III (Kessel, 980-Castel Paterno, 1002). Imperatore e re di Germania. Nel 1001 donò Osimo al papa Silvestro II, al quale tra l'altro non riconosceva la validità delle donazioni fatte dagli imperatori alla Chiesa.

BIBL. - M.G.H., Const. et acta publica, I, 21, 1001. Talleoni, I, p. 65, 196 ss. G2, p. 149.

 

Ottone di Aufredo (sec. XI). Fece un atto di donazione al Capitolo di S. Leopardo nel 1061.

BIBL. – Biblioteca Comunale e Archivio Storico, Osimo, La pergamena di donazione del 12 febbraio 1061, Ancona, 1961. G2, 7.

 

P

 

Pacini, Salvatore (sec. XVI). Vescovo di Chiusi, condusse un'ispezione alla diocesi di Osimo nel 1573, annotandone minutamente le condizioni nella Visitatio Ecclesiarum (...). In essa tratta dello stato delle chiese, della Cattedrale, dell'ospedale, delle carceri. In conseguenza il vescovo De Cuppis (v.) venne fatto dimettere.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 67 ss. Talleoni, I, p. 129 s. G2, p. 384 ss.

 

Padiglione (vern. Padjò). Frazione di Osimo, 2 chilometri a sud del capoluogo, presso il fiume Musone che la lambisce verso sud (m 62 s.l.m.). Nel 1991 contava 722 abitanti.

Vi vennero trovati dei resti di epoca picena.

Nel XIII sec. gli Ospitalieri (v.) vi tenevano una casa di alloggio per pellegrini.

Fin dal XIII sec. vi si praticava il tiro al gallo (v.).

Nel 1461 la zona del ponte sul Musone era detta "lu passu grande" (v. Ponti). Nel 1492 si costruì il ponte di pietra.

A metà del sec. XIX andò distrutto il ponte tra P. e Passatempo.

Nel 1867 la fiera di merci e bestiami del 4 agosto, che si teneva presso la chiesa di S. Domenico, venne trasferita alla Misericordia.

Ha conosciuto l'espansione residenziale dagli anni Sessanta, quando vi si costruirono anche case popolari e la scuola. Nel 1960 vi sorse l'industria dei mangimi Bianchi.

Negli anni Settanta vi venne costruita la centralina di decompressione del metanodotto (v.).

Nel 1991 si parlò di costruire una variante della S.S. 361 dal P. ad Osimo Stazione.

V. anche Chiesa di S. Domenico; Picena, Civiltà; Viabilità romana.

BIBL. - Talleoni, I, p. 105. Grillantini, Guida, parte I, p. 85. “Antenna”, passim.

 

Padusa Corso d'acqua artificiale, creato nel Medioevo, ed oggi scomparso, che congiungeva l'Aspio ed il fosso S. Valentino col Musone. Il suo inizio doveva trovarsi presso il Molinaccio (v.). Il nome del fosso Scaricalasino (v.), risultante dall'unione di quello d'Offagna con quello di S. Valentino, fa pensare all'esistenza di un porto-canale sulla P.

L'idronimo P. è usato da Plinio (N. H., III, 119) e da Virgilio (Eneide, XI, 457) per indicare un ramo del Po (Padus) .  Nel 1292 un Breve di Niccolò IV rinnovava ai Fidardensi la concessione di Innocenzo IV di poter percorrere la P. Nel 1397 gli stessi richiedevano agli Osimani uguale permesso.

Nel XVII sec. il Martorelli riconosceva ancora il punto dello sbocco della P. in mare.

BIBL. - Martorelli, p. 3, 8 ss. Talleoni, I, p. 179 s. N. Alfieri, M. Ortolani, Deviazioni di fiumi piceni in epoca storica, Firenze, 1947. N. Alfieri, E. Forlani e F. Grimaldi, Ricerche paleo-geografiche e topografico-storiche sul territorio di Loreto, in "Studia Picena", v. XXXIII-XXXIV, pp. 1-59. G2, p. 165 s. G3, p. 123 ss.

 

Pagabuffi Nomignolo del fantoccio usato nella Quintana (v.), ora collocato nel nuovo Museo Civico.

BIBL. – G2, p. 228.

 

Paganelli

V. Moti del 1831.

 

Palazzi e case a) Palazzi (sec. XIX).V'erano ad Osimo una venticinquina di palazzi (stile Sei-Settecento), con pareti in cotto levigato o a disegno, finestre decorate da stipiti e architravi, ingresso protetto da balconi su colonne e atrio permettente il passaggio delle carrozze. Erano a tre piani: il secondo era nobile, con stanze alte e spaziose, arredate di mobili pregiati.

V. di seguito sub Palazzo…

b) Case (sec. XIX). Le c. della media borghesia e dei piccoli possidenti erano in uno stato intermedio tra i palazzi e le c. del popolo. Quest'ultime erano di uno o due piani, soffitti in travatura, piano terra senza pavimentazione, scale con poca luce, finestre piccole, assenza di riscaldamento. La maggioranza erano a nolo. Erano fornite di pozzi neri; l'acqua si raccoglieva dal tetto in pozzi interni.

V. Abitazioni; Campagna.

BIBL. - "Antenna", a. 1963, n. 11; 1981, n. 8/9. G2, p. 720 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 280 ss.

 

Palazzo Acqua (ex Vitalioni). Edificio settecentesco che prospetta sul lato settentrionale di Piazza S. Filippo (accorpato all'ex Seminario o Palazzo Buttari). Il piano nobile presenta, in parte semidistrutte, delle decorazioni attribuite al pittore Gianandrea Lazzarini.

BIBL. - G3, p. 89 s.

 

Palazzo Balleani Baldeschi Già Guarnieri (sec. XVI-XVII). Il lato settentrionale prospetta in Piazza del Comune. Il lato orientale, ricostruito intorno al 1890 su fisegno dell’ingegnere Uliscia, ospitava probabilmente la vecchia sede comunale.

Conserva elementi archeologici osimani, tra cui una statua femminile in marmo acefala (I sec. d.C.), un rilievo funerario col ritratto di due sposi (stesso periodo), una testa-ritratto virile in marmo (epoca giulio-claudia). Due bifore, oggi lungo Via Romani, sono attribuite a Giorgio da Sebenico (v.). Ospita decorazioni pittoriche, scultorie e mobili settecenteschi.

BIBL. – Disegni in AG, busta 121, fasc. 1. “Sent.”, a. 1891, n. 47. Gentili, Auximum, p. 88, 94 s. G3, p. 94. Loretani, Guida, p. 60 s. "Antenna", a. 1996, n. 3. Egidi, Osimo, p. 31.

 

Palazzo Bellini Ora Barberini. Edificio settecentesco, in Via dell'Antica Rocca. Fu forse progettato da Andrea Vici (v.). Conserva materiale archeologico.

BIBL. - Talleoni, I, p. 2. Grillantini, Guida, I, p. 24 s. Loretani, Guida, p. 54.

 

Palazzo ex Buttari Sorge nel punto più alto di Osimo e prospetta sul lato occidentale del vicolo Grimani Buttari. Cospicuo edificio su tre piani, misura m 23 per 36; ha linee armoniche e decorazioni ben distribuite. Passò al Seminario nel compromesso col Campana (v.) del 1899.

Negli anni Novanta venne ristrutturato per essere destinato ad abitazioni condominiali.

BIBL. - G3, p. 88 s.

 

Palazzo Buttari-Caccianemici Sorge al Cassero. Nel 1794 vi venne aperto l'orfanotrofio maschile della Misericordia (v.); verso il 1905 una cereria (v.); verso il 1920 l'attuale mulino (v. Mulini).

 

Palazzo Campana Era stato destinato, per disposizioni testamentarie, da Federico e Muzio C. (v.) a monastero per religiose; venne invece utilizzato come sede di istituto di educazione maschile.

Nel XVII sec. era formato dal solo corpo centrale che prospetta su Piazza Dante, su due piani. Nel secolo seguente, divenuto sede del Collegio e Seminario, venne ampliato e alzato (Spada, 1714-24) fino a raggiungere (1788-92) le dimensioni attuali per iniziativa del vescovo Calcagnini e su disegno di Andrea Vici, che uniformò anche la facciata, la quale ha due portali.

Ospitò il Collegio C. (v.) dal 1718 fino al 1967. Oggi è sede di due biblioteche (la Comunale (v.) e la C. (v.)), dell'Archivio Storico Comunale (v.),  del Museo Civico (v.), del Teatrino C. (v.) e dell'Accademia d'arte lirica e corale (v.).

Conserva dipinti di Luigi Spada (v.), scuola correggesca, Francesco Raibolini detto il Francia (v.).

Nel 1996 venne restaurato esternamente.

V. anche Grotte.

BIBL. – Grillantini, Guida, I, p. 44 s. G3, p. 77 ss. L. Egidi, La Biblioteca “F. Cini”, l’Archivio Storico, la Civica Raccolta d’Arte – Guida illustrata, Osimo, 1988. Loretani, Guida, p. 73 ss. "Antenna", a. 1994, n. 12; 1995, n. 1; 1996, n. 2, 5; passim. F. Copparo, F. Filippetti, I Tarocchi di pietra del P. C. di Osimo, Osimo, 1997. A. Niccoli, Il Campana – Aspetti giuridici e istituzionali dalla nascita ai giorni nostri, Osimo, 1999. Mariano, Opere d’Arte, p. 60 ss. Egidi, Osimo, p. 85 ss.

 

Palazzo Cini

V. P. Simonetti.

 

Palazzo comunale (vern. Palazzu del Cumune). Il primitivo p. c. sorgeva dirimpetto all'attuale (lato orientale del palazzo Balleani Baldeschi).

L'8 agosto 1457 si delibera la "permutatio domi Domini Episcopi", con la quale il vescovo cede al Comune le case dove sorgerà il nuovo palazzo. Nel 1459 si parla della sua fabbrica (Riformanze). Nel 1478 si delibera l'orologio pubblico, ma forse sulla torre (v.).

Nel 1568 si fecero pagare 10.000 mattoni al Patrignani e 40.000 al Prandoni (per essere ammessi tra i nobili). Inoltre si aumentò la gabella dei cereali e si pregarono consiglieri, artigiani, industriali, preti ecc. di sostenere le spese della fabbrica del p. Nel 1578 il disegno fu mandato dal Preside della Provincia mons. D'Aragona. Nel 1579 il p. fu ornato di pietre (Talleoni, II, p. 120).

Nel 1592 vi fu costruita la cappella, ufficiata dai Francescani; il Bichi ne autorizzò la Magistratura a celebrarvi la messa; la cappella vi fu mantenuta fino al 1860.

Nel 1619 si assegnò, per completarlo, il ricavato di 200 rubbia di grano del Monte Frumentario e si supplicò papa Paolo V di intervenire.

Nel 1794 si ricorse a 400 scudi versati da una famiglia ammessa al patriziato per portare avanti l'ornato della facciata. La facciata fu costruita su disegno di Pompeo Floriani (v.).Sulla finestra centrale c'è la data 1678.

Nel 1842 si completarono i lavori triennali di riattamento (non più eseguiti fino a dopo la prima guerra mondiale).

Nel 1856 si deliberò di ripristinare la cappella.

Dopo il 1866 ospitò il polittico dei Vivarini (v.).Nel 1911 si ebbe il furto della tela del Lotto (Vergine con Bambino).

Dal 1990 venne ristrutturata una gran parte dell'edificio.

Nell'ingresso ospita l'Antiquarium, nel quale spiccano le statue romane (v.) acefale, l'effigie di Francesco Sforza (v.), l'epigrafe a Pompeo Magno (v.), una copia del Misbaba (v.), due cannoni borbonici (v.). All’internoerano conservate le opere d’arte: una Madonna col Bambino e due angeli (scultura in pietra del sec. XIII), una Natività di C. Ridolfi (v.), il polittico dei fratelli Vivarini (v.), oggi trasferite al Museo Civico; vi rimangono una testa marmorea romana del I sec. a. C. e una tela di G. B. Gallo (v.).

V. anche Logge; Torre comunale.

BIBL. - Statuti, passim. ASCO, Registri, a. 1581, v. 6, c. 61;Riformanze, passim. Talleoni, II, p. 119 s., 148. “Sent.”, a. 1903, n. 10. Gentili, Auximum, p. 83 ss. Grillantini, Guida, p. 27 ss. G2, pp. 546, 618 s., 685, 896. G3, p. 47 ss. Loretani, Guida, p. 55 ss. “5 Torri”, a. 1991, n. 3. "Antenna", a. 1996, n. 1. Mariano, Opere d’Arte, p. 59. Egidi, Osimo, p. 25 ss.

 

Palazzo Dittaiuti Si tratta di due edifici allineati sul lato meridionale di Piazza del Duomo e divisi dal vicolo Grimani Buttari. Il maggiore risale al sec. XVII-XVIII, il minore alla fine del XVI. Nel cortile del minore c'era il cassero grande (v.).

BIBL. - G3, p. 91.

 

Palazzo ex ECA Venne ultimato nel 1958 in Via S. Filippo dall'impresa ingegner F. Barbalarga e inaugurato nel maggio 1960.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 3; 1960, n. 5.

 

Palazzo ex Filippini Prospetta in Via A. Saffi. Settecentesco, fu sede della Congregazione dell’Oratorio. Ospita la caserma dei Carabinieri e la Pretura.

BIBL. - "Antenna", a. 1977, n. 8/9; 1981, n. 6/7; 1982, nn. 1, 2, 8/9. L. Egidi, Origine e sviluppo della Congregazione dell’Oratorio in Osimo in La Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri nelle Marche del ‘600, Firenze, 1997.

 

Palazzo Fiorenzi Seicentesco, prospetta sul lato occidentale di Piazza Duomo. Nella sua area e nei dintorni si trovava il cassero piccolo (v.).

Venne restaurato nel 1992.

BIBL. - G3, p. 91. "Antenna", a. 1992, n. 11/12.

 

Palazzo Frezzini Ora Campanelli. Si trova tra Corso G. Mazzini e Piazza G. Marconi. Fu arretrato nel 1890 sul lato orientale per costruire il teatro, e sul lato settentrionale per l’allargamento del Corso.

 

Palazzo Gallo (in Piazza A. M. Gallo). Poi p. Mancinforte, oggi Cariverona. Costruito dal vescovo Antonio Maria G. (fine sec. XVI), demolendo la chiesa di S. Palazia e le case dei Dolfi e dei Capilupi. Fu venduto alla Cassa di Risparmio di Osimo nel 1888.

Sulle pareti dell'atrio sono due iscrizioni romane, una dedicata all'imperatore Lucio Aurelio Vero, l'altra a Caio Giulio Oppio Clemente (v. Oppia, Gens). Nel piano nobile vi sono affreschi del Pomarancio (Cristoforo Roncalli (v.)), due tele (ester e David) di Francesco Antonozzi (v.), oltre ad opere di Orfeo Tamburi (v.).

Nel 1982 il p. venne restaurato.

BIBL. - C. Costantini, Il palazzo della Cassa di Risparmio di Osimo, in "Rivista Marchigiana Illustrata", n.8-9, 1909. "Antenna", a. 1972, n. 11; 1973, nn. 2, 4, 11; 1975, n. 5; 1977, n. 8/9; 1982, n. 12. A. Napolitano, Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio, Ostra Vetere, 1980. G3, p. 82 ss. C. Grillantini, Il p. G. in Osimo, Ancona, 1985. Loretani, Guida, p. 66 ss. Mariano, Opere d’Arte, p. 69 ss. Egidi, Osimo, p. 43 ss.

 

Palazzo Gallo (in Piazza Dante). Seicentesco, prospetta sul lato orientale di Piazza Dante.

Nel 1620, con la morte del cardinale A. M. Gallo, la famiglia acquistò due corpi di fabbrica, separati da uno stretto vicolo, corrispondenti all'attuale p. G. Dopo alcune vendite e riacquisti, all'inizio del sec. XIX si riunificarono i vari corpi, si completò la facciata occidentale col balcone appoggiato su colonne di pietra d'Istria, si costruì lo scalone nobile. Si ipotizza che l'architetto possa essere stato il Ciaraffoni (v.) o Arcangelo Vici (v.), padre di Andrea, mentre lo scalone interno è di Romualdo Nelli (1801).

BIBL. - G3, pp. 79-81.

 

Palazzo Gallo Carradori (ex Dionisi) Settecentesco, affaccia sul lato sud-orientale di Piazza Dante, sulle fondamenta dell'abitazione dei Gozzolini. Ospita la redazione de "L'Antenna" (v.).

 

Palazzo Grimani Buttari

V. Palazzo ex Buttari.

 

Palazzo Guarnieri

Oggi p. Balleani Baldeschi (v.).

 

Palazzo Leopardi Seicentesco, prospetta sul lato orientale della piazza omonima. Fu ristrutturato negli anni Trenta dall’architetto Innocenzo Sabbatini.

 

Palazzo Mancinforte Già p. Gallo (v.).

 

Palazzo ex Martorelli Si trova in Via Leonetta, di fronte al palazzo ex Recanatesi. Vi nacque lo storico Luigi M. (v.). Ha la parte inferiore della facciata a mattoni levigati con raffigurazioni di festoni, balconi ecc.

BIBL. – G3, p. 92.

 

Palazzo Onofri (poi Ionna). Si eleva in Via Pompeiana, quasi di fronte alla chiesa di S. Niccolò. Appartenne alla famiglia dello storico Antioco (v.).

 

Palazzo ex Paccazzocchi Si trova tra il Corso e Via Fuina. Un tempo prospettava su Piazza del Comune con una tipica loggetta, detta di Barbaroscia.

BIBL. - "Antenna", a. 1975, n. 1. Grillantini, Uomini, p. 18.

 

Palazzo ex Recanatesi Prospetta in Via Leonetta. Fu ceduto al Comune per 10 milioni negli anni Cinquanta. Ha mole e ingresso da palazzo nobile. Potrebbe corrispondere all'antico palazzo dei Leopardi.Già cadente negli anni Cinquanta, nel 1967 si ipotizzò di farvi un albergo. In seguito, controversie giudiziarie ne hanno impedito i lavori di risanamento e ristrutturazione.

BIBL. - "Antenna", a. 1959, n. 4; 1967, n. 1; 1993, nn. 1, 8/9; 1995, n. 5. G3, p. 87, 533.

 

Palazzo ex Rossi Si eleva sul lato settentrionale di Piazza Boccolino, dove sorgeva la casa del capitano, rasa al suolo dopo la sua sconfitta. Fu forse costruito dai Rossi nel XVIII sec.

Ospitò (nel primo trentennio del XX secolo) la Banca Cattolica, poì passò al Comune; tra il 1930 ed il 1960 al piano terreno, oggi sede di un istituto bancario, vi fu l'Ufficio Postale.

BIBL. - G3, p. 88.

 

Palazzo Simonetti Già p. Cini e p. Sinibaldi. L'ingresso attuale è all'inizio di Via A. Saffi, mentre in precedenza si trovava in Via Leonetta (visibili le tracce dell'arco d'ingresso). Dentro un garage (lato sud) vi sono le tracce di una delle cinque torri della città.

BIBL. - G3, p. 92.

 

Palazzo Sinibaldi (Corso Mazzini). Già di proprietà dei Mornati Gallo, fu arretrato nella facciata per consentire l’allargamento del Corso (1890). Agli inizi dell’Ottocento vi abitò la scrittrice Caterina Franceschi Ferrucci.

 

Palazzo Sinibaldi (Piazza Fratelli Rosselli). Già P. Gallo. Il disegno originario è dei Vici (v.). Ospita una cappella privata, sempre su disegno dei Vici.

BIBL. - G3, p. 95.

 

Palazzo Sinibaldi (Via G. Matteotti). Poco sopra Piazza S. Marco, sulla destra di chi sale. Costruzione settecentesca su tre piani; ha un imponente portale con due colonne doriche, sorreggenti il balcone in ferro battuto. All'interno, un'ampia scala barocca. suddiviso in appartamenti, oggi è di proprietà condominiale.

BIBL. - Loretani, Guida, p. 89.

 

Palazzo Sinibaldi Folenghi (poi Zoppi). E’ il secondo palazzo sulla sinistra, scendendo per Via G. Matteotti. Seicentesco, con facciata a bugnato rustico.

Fu ristrutturato verso gli anni Novanta per essere destinato ad appartamenti ed esercizi.

 

Palazzo ex Traluci (poi Moglie). In Via Leonetta, di fronte al palazzo Simonetti. Ha buone decorazioni settecentesche.

 

Palazzo Vitalioni

V. P. Acqua.

 

Paleocristiana, Età Nel III secolo S. Feliciano (v.), vescovo di Foligno, predicò la fede cristiana ad Osimo, secondo un lezionario della Cattedrale di Assisi.

L'11 maggio 304, sotto l'imperatore Diocleziano, vennero lapidati Fiorenzo, Diocleziano o Dioclezio (riportati nel Martyrologium Hieronymianum), e Sisinio (Acta Antimi), venuti dall'Asia Minore (v. Martiri), in località Roncisvalle, dove poi sorse un oratorio e, nell'XI secolo, la prima chiesa osimana, dedicata a S. Fiorenzo, ad opera dei Benedettini.

Alla prima metà del IV secolo si forma la diocesi (v.) osimana.

V. Paleocristiani, Monumenti.

BIBL. - Martorelli, p. 32. L. Fanciulli, Osservazioni critiche sopra le antichità cristiane di Cingoli, Osimo, 1769. Compagnoni, Memorie, I, p. LXIII ss. G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t. V, p. 89 ss. Talleoni, I, p. 45 ss. v. Bartomioli, S. Feliciano vescovo e martire di Foligno e la prima predicazione del Cristianesimo nella città di Osimo (1906, ms. in ACV). Bonci A., Memorie paleocristiane di Osimo (tesi). F. Lanzoni, Le diocesi d'Italia, Faenza 1927, II, p. 1070. L. Allevi, Origini cristiane delle Marche in DSPM, serie V, vol. II, 1938, p. 249 ss. Gentili, Auximum, p. 49 s. Id., Osimo nell'antichità, p. 37 s. G2, p. 113 ss.

 

Paleocristiani, Monumenti La più antica chiesa osimana fu probabilmente il martyrion, costruito dove dal XVIII sec. sorge la chiesa del Crocifisso di Roncisvalle (v.). Esso fu elevato sul luogo dove vennero uccisi i martiri (v.) all'inizio del IV sec. In seguito si chiamò chiesa di S. Fiorenzo e venne annessa ad un cenobio benedettino.

V. Chiesa di S. Fiorenzo; Cattedrale; Sarcofagi della Cattedrale.

 

Paleogeografia

BIBL. - N. Alfieri et al., Ricerche paleo-geografiche e topografico-storiche sul territorio di Loreto, in "Studia Picena", vol. XXXIII-XXXIV, pp. 1-59.

 

Paleolitico

V. Preistoria.

 

Paleontologia G. Antonelli (v.) elenca 65 specie di fossili presenti nella collina di Osimo: molluschi (ostrea, pecten, pinna, tellina); vermi (anellidi); artropodi (carcinus); vegetali (pinus) ecc.

BIBL. – G. Antonelli, Il Pliocene ne’ dintorni di Osimo, di Offagna e Montegallo e i suoi fossili caratteristici, in "Atti della Pontificia Accademia delle Scienze N. L.", a. LXXXV, Roma, 1932. L. Bartoli, Contributo alla conoscenza micropaleontologica e biostratigrafica dei terreni plio-pleistocenici dei dintorni di Osimo (tesi, Università di Camerino, 1970). G3, p. 116 s.

 

Pallacanestro

V. Robur Basket.

 

Pallanuoto Dopo l’inaugurazione della nuova piscina di Via Vescovara (1996), si costituì una squadra femminile di p., la Foridra C.T.A., che dopo due anni ha partecipato, unica nelle Marche, al Campionato Nazionale di serie B.

BIBL. – “Antenna”, a. 1999, n. 3.

 

Pallas, C. Oppius Pretore e questore di Osimo.

V. Oppia, Gens.

 

Pallavicini, Giuseppe (Milano, 1736-Ancona, 1812). Pittore. Un suo quadro si trova nella chiesa di S. Biagio. A lui sono stati recentemente attribuiti gli affreschi del coffee house presso la Villa Montegallo (v.).

 

Pallavicini, Opizio (Genova, 1632-Roma, 1700). Vescovo di Osimo (1691-1700), cardinale. Già vescovo di S. Severino, di Efeso, nunzio a Firenze, Colonia, Varsavia, Vienna dove si adoprò per la guerra contro i Turchi (1683); poi fu vescovo di Spoleto.

Si accordò col Comune per dare un unico insegnante al Seminario ed alle scuole pubbliche (v.). Rifece il pavimento e l'imbianco alla Cattedrale. Sollecitò l’allargamento del viottolo (ora Via Fonte Magna), che univa Porta S. Giacomo e Porta Vaccaro. Morì a Roma, dove era andato per il giubileo e per far visita al papa ammalato.

Autore di Synodus Auximana celebrata die 3 octobris 1696, Macerata, 1696.

BIBL. - Pastor, Storia dei Papi, v.XIV, II, p. 306. Martorelli, p. 433 s. Zaccaria, p. 114. Compagnoni, Memorie, IV, p. 321-28. Talleoni, I, p. 314; II, p. 161 s., 176 ss. (con bibl.), 204, 230. G2, p. 435 ss.

 

Pallavolo Cominciò ad essere praticata a metà degli anni Trenta dagli iscritti al Collegio Internazionale Francescano nel cortile di S. Francesco. Nel 1964 è stato ripresa dalla Volleyball Libertas, che partecipa a campionati agonistici a vari livelli, fino alla categoria B.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1984, n. 2; 1988, n. 1; 1991, n. 5. G3, p. 780. “Antenna”, passim.

 

Palleri, Aldo (Ostra Vetere, 1897-S. Michele del Quarto, 1918). Studente del Ginnasio-Liceo (Maturità 1913/14), caduto nella prima guerra mondiale.

BIBL. – “La Favilla”, a. 1918, n. 32. “Sent.”, a. 1918, n. 28; 1919, n. 26; 1920, n. 17; 1922, nn. 26, 27. “La Torre”, a. 1919, n. 13. In memoria di A. P., Osimo, Scarponi, 1920. Quercia e lauro su le bare dei sottotenenti (...), Osimo, in aedibus Picenis Vetus Auximon, 1922. “L’Armonia”, a. 1922, nn. 26, 27. G2, p. 916.

 

Pallidì (Osimo, 1832-Osimo, 1881). Soprannome di Paride Figoli, imbianchino e tipo ameno.

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 146 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 225 ss.

 

Pallone (vern. Pallò).

V. Calcio.

 

Pallotta, Giovan Battista (Caldarola, 1594-Roma, 1668). Cardinale. Ebbe diversi incarichi di governo e diplomatici. Fu protettore di Osimo nel 1647, quando si provò invano a svincolarsi dalle dipendenze del governatore di Macerata.

BIBL. - G2, p. 420.

 

Palsianico Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.143).

 

Panathlon Club Sorto ad Osimo nel 1991, vi aderiscono esponenti delle varie società sportive.

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 4; 1994, n. 1; 1996, nn. 1, 12. “5 Torri”, a. 1991, n. 5.

 

Panifacoli Panettieri. Operai che risultano dal sec. XIV al XVI.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Pannelli, Domenico (Macerata, 1722-Ancona, 1793). Fu segretario del Compagnoni e dei cardinali Enriquez, Serbelloni, Baluffi.

Autore di Memorie istoriche de’ Santi Vitaliano e Benvenuto vescovi d'Osimo, Osimo, Quercetti, 1763; di Memorie di San Leopardo vescovo di Osimo, Pesaro, 1755; di Ragguaglio della invenzione delle teste dei SS. Martiri osimani Fiorenzo e Compagni, Pesaro, 1751.

BIBL. - Talleoni, I, p. XI, 46, 51, 56, 59, 61, 64, 91, 95, 140, 146 s., 189; II, p. 76, 93, 122, 191. G2, p. 564 s.

 

Panorama (vern. Panurama). Il colle osimano è circondato essenzialmente da due valli: a nord, da quella del Fosso di S. Valentino, e ad ovest-sud-est dalla vallata del Musone. Il primo panorama è dunque costituito da esse, le quali arrivano fino alle colline che le delimitano, cioè le gradine dal Monte della Crescia fino a S. Stefano verso nord, e, verso sud ed ovest, le colline di Loreto, Recanati, Montefano, Filottrano, S. Maria Nuova. Al di là di questa prima cortina (completata da altri siti, come Castelfidardo a sud-est, il Monte Conero a nord-est, il Monte S. Pietro ad ovest, ecc.), si scorgono altre località, perlopiù paesi costruiti sulle cime di alture, come Offagna, Montegallo, Candia, Camerano, Sirolo ecc. Poi è la volta di paesi più distanti e minuti, come Potenza Picena, Fermo, Montelupone, Macerata, Pollenza, Treia, Cingoli, Staffolo, Cupramontana, Arcevia ecc. Infine arrivano le montagne singole e le catene: a destra di Recanati si possono scorgere la Maiella, i Monti del Morrone, il Gran Sasso, i Monti della Laga (tutti in Abruzzo), i Sibillini, i monti del Sanseverinate e del Camerinese, Pitino, Monte Acuto, la catena del S. Vicino, Monte Cucco (in Umbria), Monte Revellone, Monte Murano, Monte Catria, Monte Nerone, S. Marino.

Le principali località visibili ad occhio nudo da Osimo sono (con i relativi azimut in gradi, contati dal centro geografico della città a partire dal punto nord in direzione est): Candia (5), Tavernelle (13), Pietralacroce (19), S. Biagio (21), Varano (28), Poggio (44), Camerano (46), M. Conero (54), M. Colombo (63), Sirolo (69), Numana (75), Abbadia (85), Fornaci di Castelfidardo (103), Castelfidardo (116), Loreto (117), Potenza Picena (140), Recanati e Fermo (150), Montelupone (156), Maiella (163), Monte dei Fiori (173), Gran Sasso (Corno Grande, 176), Macerata e Monti della Laga (187), M. Vettore (193), Montefiore di Recanati e S. Ginesio (198), M. Priora (200), Montefano e Pollenza (205), Passatempo (211), Treia (216), Pitino (221), M. Acuto (229), Avenale (234), Cingoli (241), Montoro e Filottrano e M. S. Vicino (243), Staffolo (253), M. Cucco (256), M. Revellone (259), Cupramontana e M. Murano (262), M. Catria (267), Torre di Jesi (268), Casenove (270), Collina (271), Arcevia (273), M. Nerone (274), S. Maria Nuova (275), M. S. Pietro (282), S. Paterniano (299), S. Marino (300), M. della Crescia (309), M. Castel Baldo (311), M. Cerno (314), M. dell'Acqua (318), Offagna (325), S. Stefano (327), Montesicuro (347), Montegallo (354).

 

Paoli, David (Cingoli, 1858-Osimo, 1935). Detto Davidì. Titolare di un negozio aperto in piazza del Comune prima del 1890. Nel 1910 ne aprì un secondo lungo il corso principale.

BIBL. - "Antenna", a. 1980, n. 8/9.

 

Paoli, Evelina (sec. XX). Attrice. Nel 1914 recitò ad Osimo Raffica di Bernstein, Addio giovinezza di Camasio e Oxilia, La signora delle camelie di A. Dumas figlio.

BIBL. - G2, p. 902.

 

Paolini Sinibaldi, Antonio M. (Osimo, sec. XVI-1626). Padre di monsignor Statilio, pretore in diverse città, familiare di Clemente VIII e notaio apostolico, con lui si estinse la famiglia Paolini.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v.

 

Paolini Sinibaldi, Statilio (Osimo, 1557-96). Letterato, poeta, diplomatico, ecclesiastico ed oratore. Fu al seguito del card.Aldobrandini in una missione in Polonia (1588-89). Divenne segretario di Clemente VIII.

Le sue poesie sono contenute nel Viotto (Parma, 1586) e nel Teodoli (Ferrara, 1588).

È ritratto nella tela di S. Leopardo, nel Museo Diocesano.

BIBL. - Tre lettere indirizzategli dal Tasso (nel suo Epistolario, in data febbraio, marzo e aprile 1592). Genealogia, in AG, b. 26, n. 30. Martorelli, p. 451. F.S. Quadrio, Storia e ragione di ogni poesia, Bologna, 1739-52. Lancellotti, Memorie, s.v. G2, p. 370.

 

Paolo III (Canino, 1468-Roma, 1549). Papa. (1534-49). Alessandro Farnese. Passò per Osimo nel 1537 o 1538, in viaggio per Nizza, dove concluse la tregua tra Carlo V e Francesco I.

BIBL. – Guarnieri, Miscugli, A, p. 13. Martorelli, p. 418. Compagnoni, III, p. 538. Talleoni, I, p. 151; II, p. 110 s., 125. G2, p. 354 s.

 

Paolo da Osimo (Osimo, sec. XVII). Domenicano, predicatore generale nel 1628, durante il Capitolo di Tolosa.

BIBL. - Monum. Ord. Praed. Historica, IX, p. 375. G2, p. 448.

 

Paperiano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.114).

 

Papi I p. passati per Osimo furono: Leone IX (1053); Niccolò II (1059); Pio II (1464); Paolo III (1537 o 1538); Pio VII (1714); Gregorio XVI (1841); Pio IX (1857) (v. ognuno).

 

Papini, Fiora (sec. XVIII). Donna virtuosa.

BIBL. - G2, p. 486.

 

Pappò Era così chiamato il cibo fornito dalle Cucine Economiche (v.) del Comune. Da cui il detto "Lo riso de Lallero, la fava de Ceccò, si boja de sti signori ce fa magnà 'l pappò".

 

Parciliano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.114).

 

Parco della Rimembranza Negli anni Sessanta del sec. XIX si sistemò a terrazzi il pendio sotto Via Giulia.

Nel 1923 si deliberò di far sorgere il P., che fu inaugurato nel 1925, a ricordo dei caduti della prima guerra mondiale.

BIBL. – “Sent.”, a. 1923, nn. 7, 8, 9. “Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 15, 16. G2, pp. 711, 925, 929. "Antenna", a. 1981, n. 12; 1984, nn. 8/9, 10; passim.

 

Pariano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n. 150).

 

Parlamento Generale Comprendeva - nel medioevo osimano - tutti i maggiorenni godenti dei diritti civili, presto sostituito dal Consiglio generale (v.).

BIBL. – Statuti, passim.

 

"Parola dei liberali, La" Numero unico (26 ottobre 1913, tipografia Belli), appoggiante la campagna liberale a favore di R. Gabani.

BIBL. - G3, p. 801. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 72.

 

Parrocchie a) P. cittadine medioevali - Terziere dell'Episcopato: p. dell'Episcopato, di S. Lucia, S. Pietro Ceronzio, S. Fiorenzo. Terziere della Piana del mercato: p. di S. Maria del Mercato o della Piazza, di S. Bartolomeo, della SS. Trinità, di S. Michele, di S. Maria dei conti, di S. Pietro del Filello, di S. Lorenzo.

Terziere di S. Gregorio: p. di S. Gregorio, di S. Lucia, di S. Pietro foris portas, di S. Niccolò, di S. Andrea, di S. Angelo, di S. Pietro filiorum Suppi, di S. Palazia, di S. Michele Arcangelo, di S. Maria in Signis.

b) P. cittadine nel sec. XVI - Cattedrale, S. Maria del Mercato o della Piazza (soppressa nel 1592), S. Palazia, S. Michele Arcangelo (soppressa nel 1647), S. Bartolomeo, Trinità, S. Pietro filiorum Suppi (unita a quella di S. palazia nel 1649), S. Gregorio, S. Lucia (unita a quella di S. Palazia nel 1900), S. Pietro foris portas (trasferita nella chiesa di S. Benvenuto dal cardinale Soglia, 1839-1856), S. Andrea, S. Marco.

c) Nel 1951 si avevano 5 p. urbane, 2 suburbane, 9 rurali.

Dopo il Concilio Vaticano II furono soppresse le p. di S. Gregorio, della SS. Trinità, di S. Palazia.

Nel 1967 venne istituita la p. di S. Domenico al Padiglione, trasferendovi una parte dell’animato di S. Maria della Misericordia.

Nel 1977 la sede parrocchiale di S. Bartolomeo apostolo in S. Maria della Pietà passò presso la chiesa S. Carlo dell'Istituto omonimo.

Attualmente esistono 2 p. urbane (Duomo e S. Marco), 2 suburbane (Misericordia e Sacra Famiglia), e 10 rurali (S. Sabino, Campocavallo, Passatempo, Padiglione, e le accorpate Stazione-Abbadia, Casenuove-S. Paterniano, S. Biagio-S. Stefano).

BIBL. - Statuto 14 gennaio 1323 e passim. Visitatio ecclesiarum (...) (1573). Massaccesi, s.v. G2, pp. 385, 1001. "Antenna", a. 1977, n. 2; passim.

 

Parroci (vern. Parughi, curadi). Risale al vescovo Pietro II (XIV sec.) l'obbligo ai p. urbani di prestar servizio in duomo, nelle funzioni canonicali.

Nel 1649 la S. Congregazione del Concilio limitò l’obbligo ai giorni festivi. La norma venne abrogata solo al tempo del vescovo Brizi, quando il numero dei canonici superò quello dei p.

 

Partenioni Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.139).

 

Partiti (vern. Partidi). Nella seconda metà del sec. XIX i p. principali operai erano: il repubblicano (v. Repubblicani), il socialista (v. Socialisti) ed il monarchico (v. Monarchici).

Nel 1919 nasce il Partito Popolare (v.), poi il Partito Comunista (v. Comunisti).

V. anche Destra; Sinistra.

 

Partito Popolare Italiano (vern. Pibì). La sezione del P. P. aprì ad Osimo nel 1919, per l'azione di Adolfo Blasi, Giuseppe Caprari, Antonio Cintioli, Carlo Graziosi, Giovanni Paternesi, Emilio Riccioni e Nazzareno Schiavoni. Nell'ottobre 1920 i suoi candidati furono eletti a gran maggioranza.

Nell'agosto 1922 la sede venne distrutta dai fascisti.

Nel 1942 dal P. P. sorse la Democrazia Cristiana (v.). Dopo la dissoluzione di questa, nei primi anni Novanta nacque il nuovo P.P., che scelse le sue alleanze nell'ambito del centrosinistra con conseguenze a volte traumatiche, tanto che in pochi anni si è succeduto un considerevole numero di segretari politici.

V. Acqua, Vincenzo; "Armonia, L'"; Canonici, Plinio; Cecconi, Vincenzo; "Garofano bianco, Il"; Riccioni, Emilio; Soderini, Edoardo; "Torre, La"; Tupini, Umberto.

BIBL. - "La Torre", a. 1919-20. G2, p. 913 s., 919. F. Toccaceli, Plinio Canonici (1893-1959), Fabriano, 1996. "Antenna", a. 1996, n. 2; 1997, nn. 2, 3; 2000, n. 5.

 

Pasquali Marinelli, Giuseppe (Camerano, 1793-1875). Poeta, compose più di centomila versi in latino, parte dei quali pubblicati in 14 volumi. Studiò al Campana Lettere e Filosofia fra il 1810 ed il 1814, seguì un anno di Teologia nel 1815, depose l’abito di seminarista nel 1816.

BIBL. – M. Morroni, G. P. M. Le età di un poeta Biographia literaria, Ancona, 1993.

 

Pasquella Canto che si faceva a Natale o all'Epifania.

BIBL. - G3, p. 821 s.

 

Passaggi di truppe Nel 1376-77 Osimo ospitò un acquartieramento di Bretoni (v.).

Nel 1511 passarono gli Spagnoli con Fabrizio Colonna (furono accampati a Campocavallo e a S. Filippo).

Nel 1516 passavano gli uomini di Francesco Maria della Rovere.

Nel 1515 e 1516 passarono altri Spagnoli.

Nel giugno 1517 i Cappelletti (per cui si sborsarono 1800 ducati d'oro e 10 barili di polvere).

Nel 1521 passarono truppe svizzere col generale Gaspare Squillic.

Nel 1527 fu la volta delle truppe del conestabile di Borbone, di ritorno dal sacco di Roma.

Nel 1529 passarono i Francesi di Filiberto d'Orange, diretti all'assedio di Firenze.

Nel 1530 le truppe di Ferrante di Gonzaga, che ritornano da Firenze, dopo la sua caduta.

Nel 1557 passavano le truppe col Duca di Guisa, che si accamparono alle Casenove e a S. Filippo, mentre la cavalleria entrò in città.

Nel 1562 passavano truppe francesi.

Nel 1628 alcuni battaglioni spagnoli diretti verso il Monferrato.

Nel 1742 gli Spagnoli, provenienti da Pesaro e diretti a Loreto, inseguiti dai Tedeschi di Lobkovitz. Quindi passarono anche questi ultimi.

Il 30 marzo 1831 passò un battaglione di 1.300 Austriaci, ripartito il 1° aprile.

Il 16 settembre 1860 arrivarono le truppe piemontesi (v. Castelfidardo, Battaglia di).

Il 6 luglio 1944 arrivarono gli Alleati (v. Guerra Mondiale, Seconda).

BIBL. - Martorelli, p. 415 ss. Talleoni, II, p. 103, 108, 110, 151, 188. G2, p. 353, 354, 356, 414, 493, 595.

 

Passatempo (vern. Passatempu). Frazione di Osimo, 5 chilometri a sud del capoluogo, a cavallo del Fiumicello (m 68 s.l.m.). Conta 1.089 abitanti (1991).

Vi vennero rinvenuti oggetti litici preistorici.

Nel 1750 il parroco fondò il Monte frumentario (v.).

Nella seconda metà del sec. XIX contava validi birrocciai (Carloni).

Nel 1878 si deliberò il nuovo edificio scolastico.

Nel 1881 33 abitanti erano iscritti alle scuole serali (v.).

Nel 1933 iniziò il servizio telefonico.

Nel 1934 si costruì la scuola delle Casette.L'asilo infantile aprì nel 1948.

Nel 1958 si approvò la costruzione dell'acquedotto.

Nel 1961 si costruì la scuola elementare.

Nel 1968 ebbe l'Ufficio postale.

Nel 1970 fu costruito il ponte sul Fiumicello.

Nel 1970 la popolazione tentò invano (con occupazioni e manifestazioni) di scegliersi il parroco.

Nel 1983 si costituì il Gruppo Corale della parrocchia.

V. anche Chiesa di S. Giovanni Battista (P.); Chiesa di S. Maria del Carmine; Colombaia; Fiumicello; Fontanella; Fosso Scaricalasino; Merloni, Gruppo; Ponti; Scaricalasino

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 3; 1968, n. 11; 1970, nn. 3, 10; 1983, n. 4; passim. Grillantini, Guida, I, p. 85 s.

 

Passione Canti che si facevano nelle campagne durante le due settimane precedenti la Pasqua.

 

Patate (vern. Pattade). La coltivazione delle p. fu iniziata ad Osimo nel sec. XIX da Francesco Fiorenzi (v.).

BIBL. - G2, p. 634.

 

Paterno Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (nn.125, 128).

 

Patrignani, Francesco (Osimo, sec. XVII). Soprano nella Cappella di S. Maria Maggiore di Roma (1671), contralto nella Cappella della S. Casa (1684), nel coro osimano (1686-91).

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 69.

 

Patrizia Stabilimento di panettoni in Costa del Borgo, rinnovatosi nel 1971.

BIBL. - "Antenna", a. 1971, n. 12.

 

Patroni Nel 1193 si istituì la festa patronale di S. Vittore.

Nel 1630 il Galamini (v.) proclamò la beata Vergine del rosario patrona di Osimo.

Nel 1967 S. Giuseppe da Copertino, già compatrono, venne dichiarato p. al posto di S. Vittore.

BIBL. - G2, pp. 415, 1027.

 

"Pax et Bonum" Periodico della basilica di S. Giuseppe da Copertino (dal 1921), sotto la direzione dell'Associazione universale degli studenti. Nel 1951 fu sostituito per qualche anno dall'"Amico dello studente" (v.). Nel 1992 la rivista ha assunto il titolo di “Donare pace e bene” (v.).

BIBL. - G3, p. 797. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 68.

 

Pazzi Nel 1852 c'erano 14 p. ad Osimo, presso le rispettive famiglie o in stanze comunali (Gomero). La spesa per loro ammontava a 1000 scudi annui.

BIBL. - G2, p. 685, 730.

 

Pecore (vern. Pegure). Se ne tratta frequentemente negli Statuti medioevali.

V. anche Censimento Agricoltura 1990.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Pedagogia (vern. Pedagusgia). Elvira Riccioni pubblicò nel 1910 da Bettini Sulla educazione della prima età.

 

PEEP (Piano per l’edilizia economica e popolare). Zona residenziale nella periferia meridionale, occupata nel 1983 da circa 500 persone. Oggi ve ne abitano 2-3000.

BIBL. - "Antenna", a. 1983, n. 12; 1985, nn. 1, 4.

 

Pelagallo, Carlo Andrea (Fermo, 1747-Osimo, 1822). Cardinale e vescovo di Osimo (1815-22). Giurista, uditore di camera di Pio VII e assessore del Buon Governo.

BIBL. - F. Fuina, Elogio funebre del card.C. A.P., Ancona, 1822. G2, p. 603 s.

 

Pelidianus, Q. Plotius Maximus Trebellius Cavaliere romano, fu patrono, pontefice e quinquennalis nella colonia di Osimo, oltre a rivestire numerose cariche.

V. Plautia, Gens.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 40 s.

 

Pellagra Tra il 1881 ed il 1894 ad Osimo vi furono 22 casi di p.

BIBL. - E. Sori, L'Amministrazione provinciale di Ancona dall'Unità alla II guerra mondiale in AA. VV., La Provincia di Ancona - Storia di un territorio, a cura di S. Anselmi, Bari, 1987.

 

Pellegrinaggi Nel 1925 (anno santo) con la partecipazione di 450 persone della diocesi furono organizzati tre p. a Roma.

Nel 1926 ci furono due p. ad Assisi con 200 persone.

Nel 1929 si organizzò il p. a Roma per Pio XI.

Nel 1933 due p. a Roma portarono 400 persone.

I pellegrinaggi dell'anno santo 1950 portarono a Roma più di 5.000 persone.

Nel 1964 si effettuò la prima Marcia della fede da Campocavallo a Loreto, organizzata dalla GIAC; fu ripetuta negli anni seguenti, poi cambiò itinerario da Osimo a Campocavallo.

Nel 1982 si effettuò un p. diocesano ad Assisi.

Nel 1985 ci fu un p. di giovani a Roma.

BIBL. - "Antenna", a. 1964, nn. 2, 5; 1965, n. 5; 1966, n. 5; 1967, n. 5; 1971, n. 10; 1973, n. 5; 1976, nn. 2, 3; 1982, n. 4; 1985, n. 2. G2, p. 930, 937, 943, 1025.

 

Pellegrini Nel XIII sec. i frati Crociferi (v.) tenevano due case di alloggio al Padiglione e all'Aspio.

Sino alla fine del sec. XVI presso gli ospedali si accoglievano anche p.

Nel XVII sec. l'Opera Pia S. Tommaso da Villanova (v.) aveva come finalità l'elemosina ai p.

 

Pellegrini, Luigi (Osimo, 1790-1863). Avvocato. Carbonaro ad Osimo col fratello Giuseppe. Nella loro casa di campagna (S. Giorgio) si tenevano le adunanze segrete. Fu anche massone. Nel 1815 preparava la rivolta con Cesare Gallo (v.); si diede alla latitanza, ma fu preso e condannato (1817) come reo confesso. Uscì da Castel S. Angelo nel 1831. Ad Osimo divenne capitano della Guardia civica; nel 1848 era direttore di polizia.

V. Carboneria.

BIBL. - D. Spadoni, Sette e cospirazioni nello Stato Pontificio, Torino, 1904. P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916. G2, p. 589.

 

Pellegrini, Odoardo (seconda metà sec. XIX). Esponente della sinistra ad Osimo e perito dell’Ufficio Tecnico comunale.

BIBL. – “Sent.”, a. 1913, n. 48.

 

Pellegrini, Teodosio (Castel d’Emilio, sec. XVII). Artista al quale il cardinale Galamini commissionò la decorazione del cornicione sottostante il soffitto del Battistero.

BIBL. – Loretani, Guida, p. 42. La chiesa di S. Giovanni Battista Battistero di Osimo, Osimo, Fondazione don Carlo, 1994, p. 27.

 

Pellegrino, Fra (Osimo, sec. XIII). Ricorre nella vita di S. Nicola da Tolentino.

È raffigurato in un affresco nella Cappella del Sacramento della Basilica a Tolentino.

BIBL. - Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 175 (con bibl.).

 

Penitenti Alcuni esempi di p. osimani sono: Benvenuto Bambozzi (v.), Maria Cleofe Gallo (v.).

 

Pennario, Francesco (Osimo, sec. XVI). Frate Conventuale, Inquisitore delle Marche (1578).

BIBL. - E. Ricotti, Il convento e la c. di S. F. d'Assisi (...), Osimo, Pax et Bonum, 1966, p. 44.

 

Pennati

V. Caffè.

 

Penne, Guillaume de la (sec. XIV). Poeta francese. Nel 1376 fu ad Osimo con le truppe bretoni (v. Bretoni). Cita il miracolo del crocifisso di S. Niccolò (v. Chiesa di S. Niccolò) in Gesta Britonum in Italia…, riportato in E. Martène, Thesaurus novus anecdotorum, t. III, Parigi, 1717, cc. 1457-1502.

BIBL. - G3, p. 632. M. Morroni, Il passaggio dei B. ad Osimo, narrato da un oscuro poeta francese coevo, in DSPM, 103 (1998), pp. 757-820.

 

Pennesi, Antonio (sec. XIX-XX). Autore di: Della drammatica moderna - Considerazioni, Osimo, Quercetti, 1892; Promiscua - Saggi letterari, Osimo, Quercetti, 1893; Discorso per la festa dei SS. Martiri osimani (...), Osimo, Quercetti, 1900.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 117.

 

Pennone della Cattedrale

V. Bandiera turca; Guarnieri, Francesco.

 

Pensioni Al 1° gennaio 1999 si avevano 9.304 pensionati INPS osimani (31,79% della popolazione), per un importo annuo di circa 110 miliardi. Ognuno riceveva mensilmente una media di 905.000 lire.

 

Pentapoli Secondo Paolo Diacono e il Liber Pontificalis sembra che Osimo non appartenesse alla P., contrariamente a quanto dichiarano il Martorelli ed il Talleoni. Osimo si schierò a fianco della P. nella sollevazione (VIII sec.) contro l'imperatore d'Oriente Leone l'Isaurico (v.), che aveva bandito il culto delle immagini (lotta iconoclastica).

BIBL. - P. Diacono, Storia dei Longobardi, VI, 49. Liber Pontificalis, in Vita Greg. II, XVIII, p. 405 (ed. Duchesne). Onofri, Notitiae, p. 38 ss. Martorelli, p. 18. Talleoni, I, pp. 84 ss., 93, 97, 101, 116 s. G2, p. 129 ss. G. Fasoli, La Pentapoli fra il Papato e l'Impero, in DSPM, 86, Ancona, 1983, pp. 59-77.

 

"Per il nuovo Gonfalone Osimano" Numero unico (15 maggio 1912) in occasione della confezione del nuovo g., con testi di M. Pinori, L. Spada, O. Sabbatini, C. Costantini, E. Boccanera.

BIBL. - G3, p. 800 s. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 71 s.

 

Peranzoni, Francesco (Apiro, sec. XVII-XVIII). Vicario apostolico ad Osimo, prima del vescovo Conti (1708-9) e dopo (1712).

BIBL. - Talleoni, II, p. 205 s.

 

Perfetti, Giovanni de’

V. De Praefectis, Giovanni.

 

Pergolesi, Ferruccio (Osimo, 1899-Osimo, 1974). Giurista. Docente universitario di Diritto del Lavoro e di Diritto costituzionale a Ferrara e a Bologna. Sindaco di Osimo nel febbraio-marzo 1945.

Autore di: La rappresentanza politica nelle assemblee legislative, Roma, 1923; Diritto pubblico e filosofia del diritto, Città di Castello, 1925; Il diritto nella letteratura, Modena, 1927; Il contratto d'impiego privato, S. Casciano, 1928; Il contratto di lavoro manuale, Selci, 1929; Diritto processuale del lavoro, Città di Castello, 1929; Legislazione sindacale, Padova, 1930; Introduzione allo studio del diritto agrario, Firenze 1931; L'economista Silvestro Gozzolini da Osimo, Roma, 1934; Diritto corporativo, Torino, 1935; I dirigenti d'azienda nella legislazione sindacale, Padova, 1937; Diritto coloniale del lavoro, Padova, 1938; Le fonti normative del diritto, Milano, 1943; Un codice sociale cattolico, Firenze, 1946; Ordinamento sociale delle Costituzioni contemporanee, Firenze, 1948; Diritto del lavoro, Bologna, 1952; Diritto costituzionale, Bologna, 1954; Lineamenti della Costituzione italiana, Rocca S. Casciano, 1956; Tutela costituzionale della salute, Empoli, 1961, ecc.

BIBL. – “Sent.”, a. 1922, n. 48. Dizionario enciclopedico italiano dell'Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1958, s. v. G2, p. 986, 1030. "Antenna", a. 1974, n. 6/7; 1986, n. 10. G3, p. 688. Claudi, Dizionario, s. v. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Pergolesi, Ruggero (Filottrano, 1867-Osimo, 1914). Avvocato, repubblicano. Autore di Parole lette sul feretro dell’avv. Augusto Santini, Osimo, Rossi, 1896.

BIBL. – “Sent.”, a. 1914, n. 38; 1915, n. 41. M. e F. Pergolesi, In memoria dell'avvocato R. P., Osimo, Bettini, 1915. G2, p. 885.

 

Periodici

BIBL. - "Antenna", a. 1964, n. 9; 1975, n. 11; 1981, n. 10. Grillantini, Uomini, p. 147 ss. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 51 ss.

 

Perozzi, Giuseppe (Staffolo, 1860-Osimo, 1924). Sacerdote, insegnante al Campana. Autore di La Bandiera Turca in Osimo - Vaudeville in 3 atti, Scarponi, Osimo, [1922], musica di D. Quercetti (v.).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. “L’Armonia”, a. 1922, n. 6. Romiti, Istituto Campana, p. 257 ss.

 

Persano, Carlo Pellion (Vercelli, 1806-Torino, 1883). Ammiraglio. Comandò la flotta sarda e appoggiò dal mare le operazioni contro le piazzeforti di Ancona nel settembre 1860. In quell'occasione passò per Osimo, incontrandosi col Cialdini.

BIBL. – G2, p. 702. G3, p. 400.

 

Peruzzi, Cesare (Montelupone, 1894-Recanati, 1996). Pittore, con numerosi dipinti nel santuario di Loreto. Autore di una tela sul soffitto del Gabinetto del Sindaco. Altre due opere sono conservate nel Museo Civico.

BIBL. - F. Laudi, Indice degli artisti marchigiani, Roma, 1968. “Antenna”, a. 1986, n. 5. “5 Torri”, a. 1986, n. 1/4. Città di Recanati, Peruzzi, Recanati, 1994.

 

Pesa pubblica (vern. Bascula). Nel 1895 fu portata dalle Logge a Porta Vaccaro, al mercato suino. Altra p. p. era fuori Porta Giulio Cesare (Via Fonte Magna).

BIBL. - G2, p. 828.

 

Pesaro (vern. Peseru). Il 2 settembre 1228 (o 1227) Osimo si allea con Rimini contro P., Ancona e Jesi.

BIBL. - Martorelli, p. 114. Talleoni, I, p. 84, 86, 176, 198, 208, 270.

 

Pesce Nel Medioevo (sec. XIV) era vietato pescare dal 1° maggio alla mietitura.

BIBL. – Statuto post 1314, III, coll. VI, 20 e passim.

 

Pesi Nel sec. XVI erano: oncia, libbra, salma (v. ognuno).

Nel XIX secolo: mijaro, libbra, oncia, ottava, detale.

BIBL. - Statuti, Frammento post 1314, l. III, VIII collatio. Comune di Osimo, Regolamento per la riscossione ed esigenza del diritto di pesa pubblica e misura (...), Osimo, Quercetti, 1864. Grillantini, Guida, II, p. 143 s.

 

Pesidiano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.137).

 

Peste

V. Epidemie.

 

Petrini, Francesco (Osimo, 1826-Osimo, 1885). Avvocato, esponente liberale, consigliere comunale, provinciale e deputato. Ebbe diverse cariche locali. Laureato a Roma "in utroque jure", esercitò e fu anche insegnante al Campana. Autore di Tavole di bachicoltura per l'allevamento di un'oncia di seme o di un cartone giapponese, Osimo, Quercetti, 1873.

BIBL. - In morte di F. P., Osimo, Quercetti, 1885. Discorsi pronunciati nel cimitero maggiore di Osimo il XIX agosto MDCCCLXXXV sul feretro del cav. avv. F. P., Osimo, Rossi, 1885. “Sent.”, a. 1885, n. 50, 51; 1901, n. 1. Spada, Bibliografia, s. v.

 

Petrini, Luigi (Osimo, 1834-Osimo, 1881). Sacerdote, canonico. Autore di componimenti poetici occasionali.

BIBL. - D. Quercetti, A ricordanza del sacerdote d. L. P. (...), Quercetti, 1881. Spada, Bibliografia, s. v.

 

Petronia, Gens Si ricorda un Caius (CIL IX, 5878, nel palazzo Bellini).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 40.

 

Petroniano Altra denominazione di Castagneto (v.).

 

Pfanzelter, Luigi (sec. XIX). Generale austriaco, succeduto nel 1849 al Wimpffen (v.) nel comando di Ancona. Fu ad Osimo il 22 gennaio 1850.

BIBL. - E. Costantini, Il decennio di occupazione austriaca in Ancona, Ancona, 1884. G2, p. 670.

 

Pia Società tra Madri Cristiane Esisteva all'inizio del sec. XX, eretta in S. Agostino e aggregata alla primaria di Roma.

BIBL. - Libretto di aggregazione alla P. S. tra M. C. (...), Osimo, Quercetti, 1910.

 

Pia Unione del Cristo Morto Confraternita che cura i riti del Venerdì Santo in Cattedrale. Ebbe origine nel 1837. E’ presieduta da un priore ed i confratelli, durante la processione, indossano il noto “saccone”.

BIBL. - "Antenna", a. 1978, n. 3; 1999, nn. 3, 4; 2000, nn. 3, 4. G3, p. 615. L. Egidi, Il Crocifisso del Duomo di Osimo - Due secoli di eventi, Osimo, 1996. La Confraternita della Pia Unione del Cristo Morto, a cura di L. Egidi e R. Lombardi, Osimo, Fondazione "Don Carlo", 2001.

 

Pia Unione di Maria Consolatrix Afflictorum Esisteva a S. Biagio all'inizio del sec. XX.

BIBL. - Parrocchia di S. Biagio, Statuto per le consorelle della P. U. di M. C. A., Osimo, Bettini, 1916.

 

Piana Denominazione locale di Via Trento, con riferimento all'altimetria.

 

Piana del Mercato

V. Plana mercati.

 

Piano Particolareggiato del Centro Storico Venne approntato tra il 1975 ed il 1981 dagli architetti R. Rozzi e A. Carancini.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1974, n. 1; 1978, nn. 4, 5, 6; 1981, nn. 1/2, 5. "Antenna", a. 1975, n. 5; 1976, n. 1; 1977, n. 5; 1978, nn. 3, 10; 1979, n. 1; 1981, nn. 3, 4.

 

Piano Regolatore Generale Il primo P. R. venne proposto e discusso a partire dal 1884, su disegno di C. Costantini (v.). Il più recente P. R. G., elaborato dall’architetto Renato Rozzi, fu adottato nel 1973, rivisto ed aggiornato nel 1995-96.

BIBL. – “Sent.”, a. 1884, nn. 31, 34; 1886, n. 12. G2, p. 823. "Antenna", 1971-75 passim; 1984-89; 1994-96. “5 Torri”, a. 1973, n. 1; 1975, n. 2; 1981, n. 1/2; 1984, n. 2; 1989, n. 4; 1993, n. 2.

 

Piante cartografiche Le prime p. c. di Osimo risalgono al XVII secolo.

- 1639. Veduta panoramica della città a cura di Giacomo Lauro. L'originale a stampa è conservato nella Civica Raccolta delle Stampe "A. Bertarelli" del Castello Sforzesco di Milano. Intestazione: "AUXIMUM URBS VETUSTISSIMA A QUA AUXIMATES POPULI FEDERATA SOCIA AC ROMANOR. COLONIA OLIM PENTAPOLIS RESPUB. ET METROPOLIS A ROMANIS VOCATA". In alto: due monete e lo stemma comunale al centro; in basso: la legenda.

- sec. XVII. Veduta panoramica della città da mezzogiorno (cm 22 x 17). In alto tre stemmi. Circondata da una fascia con disegni geografici.

- 1704. Veduta panoramica della città di J. Blaeu, contenuta nell'opera P. MORTIER, Nouveau theatre d'Italie, Amsterdam, 1704. Intestazione: "AVXIMVM vulgo OSIMO. Ville de l’Etat de l’Eglise, dans la Marché d’Ancone”. Sulla sinistra, dedica al cardinale Antonio Bichi. In basso: la legenda.

- 1757. Veduta panoramica della città contenuta nell'opera F. SALMON, Lo Stato presente di tutti i popoli del mondo, Venezia, 1757 (cm 7,5 x 10). Intestazione in basso: "La Città di Osimo nella Marca d'Ancona dello Stato Ecclesiastico".

- 1818. Catasto Gregoriano dello Stato Ecclesiastico.

- 1846. Pianta geometrica di P. Mattioli Benvenuti, conservata presso la residenza civica. Intestazione: "PIANTA DELLA CITTÀ DI OSIMO". In alto: cenni storici e stemmi del vescovo (a sinistra) e della comunità (a destra). In basso: indici e altro stemma al centro.

 

Piazzanova (vern. Piazzanoa, oppure I Sgiardini). La zona di P. era detta "orti Acqua" nel sec. XIX e "orti dei Vitalioni" in precedenza.

Nel 1619-20 il Comune comprò l'area dalla famiglia Vitalioni, dall'ingresso del palazzo Simonetti (ex Sinibaldi) all'odierna Piazza A. Gramsci (che era un beneficio ecclesiastico) e aprì l'attuale Via A. Saffi, detta allora "Corso" o "P.".

Il vescovo Lanfredini (134-40) pose una gran croce in fondo a P.

Nel 1885 si costruì la muraglia attuale (ingegner Francesco Fiorenzi), che ricopre le mura romane (v.). Resti delle mura sono visibili nel fondo delle botteghe di Via Giulia.

Nel 1887 caddero 8 piloni per una serie di concause.

I giardini pubblici vennero inaugurati insieme al Monumento ai Caduti (v.) e al Parco della Rimembranza (v.) nel 1925, quando si congiunse Via A. Saffi con Via Giulia.

Nel 1946-47 si selciò la passeggiata esterna, quindi vi si posero i vasi di Altea Arborata.

Nel 1957 si ebbe l'attuale sistemazione dei giardini pubblici, attualmente intitolati a Camillo Acqua.

BIBL. - Talleoni, II, p. 149 s., 223. “Sent.”, a. 1885, n. 65; 1886, n. 4, 12, 13; 1887, n. 1, 44-47; 1888, n. 10. "Antenna", a. 1957, n. 1; 1988, n. 11; 1997, n.  6/7; passim; 2000, n. 10. G2, pp. 409 s., 473, 823 s., 929, 1010.

 

Picchiolì Soprannome dell’anarchico Coriani (v.).

 

Piccinino, Niccolò (Callisciana (Perugia), ca. 1380-forse Cusago (Milano), 1444). Condottiero, fu al servizio di diversi signori (Braccio da Montone, Visconti ecc.). Fu nominato comandante delle truppe pontificie contro Francesco Sforza (v.), quando invase la Marca. Lasciò ad Osimo la bombarda “Misbaba” (v.).

BIBL. - Martorelli, p. 261 s., 282 s. G2, p. 289 ss.

 

Piccioni di Piazza Erano un migliaio a metà degli anni Sessanta, in Piazza Boccolino. Fino al 1989, al suono della campana, a mezzogiorno, volteggiavano attorno alla torre civica, poi scendevano sulla piazza per mangiare. In seguito, il loro numero venne ridotto e furono sottoposti a controllo sanitario.

BIBL. - "Antenna", a. 1965, n. 4; 1972, n. 3; 1989, nn. 1, 10; passim.

 

"Piccola Gazzetta di Osimo, La" Settimanale monarchico, iniziato ad uscire il 7 aprile 1901. Dapprima fu stampato ad Ancona (fino al n.14), poi ad Osimo (Belli).

BIBL. - G2, p. 877. G3, p. 784. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 55.

 

Picena, Civiltà Osimo fu centro piceno fin dall'apparire di questa cultura, come è ben testimoniato dai dodici strati rilevati nello scavo del Mercato coperto, che datano tutte le fasi picene dal IX al VI sec. a. C. Vi si rinvennero vasi d'impasto e buccheroidi, terrecotte, ornamenti, manufatti di osso. L'abitato doveva estendersi nell'avvallamento tra i due colli e sui loro fianchi.

La necropoli picena andava dalla prima età del ferro alla romanizzazione della regione (sec. III a. C.). Vi vennero scoperte tombe nel 1890 e nel 1910 (zona Via F.lli Cervi).

Un altro centro piceno con relativo sepolcreto si trovava sul fianco nord-orientale del Monte S. Pietro, databile fin dal Piceno II al IV B (grandi fibule enee a sanguisuga e ad occhiali), con influenze villanoviane. Una raccolta del materiale venne effettuata agli inizi del secolo da Leopardi-Dittaiuti.

Altri reperti piceni furono rinvenuti a S. Paterniano, al Padiglione, al Monticello dei Frati.

Il Piceno venne assoggettato definitivamente dai Romani dopo la battaglia di Ascoli (268 a. C.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. XXVI, XXXVI ss. Talleoni, I, p. 17 ss. E. Brizio, Osimo Tombe picene, in "Not. scavi", 1891, p. 282 ss. D. Lollini, Appenninici, protovillanoviani e piceni nella realtà culturale delle Marche, in Supplemento a "Studi Etruschi", XXVI, 1959, p. 58. Gentili, Auximum. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 17. E. Pirani, Le strutture politico-sociali del Piceno prima e dopo la conquista di Roma (tesi, Università di Macerata, 1984).

 

Picena, La Società tipografica che rilevò nel 1920 la tipografia di N. Bettini (v.) e la tenne fino al 1927. I suoi locali nel palazzo ex Pini vennero poi occupati dalla tipografia Scarponi.

BIBL. - G2, p. 557.

 

Pico della Mirandola (sec. XVIII). Eletto vescovo di Osimo nel 1712, ne chiese ed ottenne la dispensa il mese successivo.

BIBL. - G2, p. 459.

 

Pier Damiani, S. (Ravenna, 1007-Faenza, 1072). Monaco avellanita, cardinale e dottore della Chiesa. Si adoperò molto per la riforma della Chiesa. Fu ad Osimo presso la chiesa di S. Lorenzo (v.) per riferire a papa Clemente II sul comportamento del vescovo Gislerio (v.), che venne da lui invitato a ravvedersi.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 114 ss., 122 ss. G2, p. 151 s.

 

Pierantoni Onofri, Lucrezia (Osimo, 1597-1668). Madre dello storico Antioco Onofri (v.). Pia donna. Già sepolta in S. Silvestro, ove rimane la lapide.

BIBL. - G2, p. 447 s.

 

Pieroni, Ido (Montefano, 1906-Osimo, 1969). Rettore del Seminario, parroco delle Casenove. Autore di Vivaio, Ancona, 1960; Riflessi di vita, Milano, 1962; Lungo il sentiero, Milano, 1966; Poesia di un giorno, Ancona, 1968; Rosario di riparazione, 1969 (postumo).

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 2; 1970, n. 1; 1989, n. 3; passim. G2, p. 1033. M. Cecconi, Don I. P. - note biografiche, Osimo, Cecconi, 1979.

 

Pierpaoli, Officina meccanica Sorta in Via Saffi, si trasferì all'inizio degli anni Sessanta in Via C. Colombo, poi in Via G. Verdi (nuova zona artigianale).

BIBL. - "Antenna", a. 1963, n. 10; 1964, n. 3.

 

Pietà (vern. Piedà).

V. Borgo Guarnieri; Chiesa di S. Maria della P.

 

Pietro, S. (vern. San Piedru). Era considerato, ad Osimo, protettore dei muratori.

BIBL. - F. Damiani, Celebrandosi la festa del glorioso principe degli Apostoli S. P. protettore dell'università dei muratori di Osimo (...), Osimo, Quercetti, 1790. A. P., Per la festa del glorioso principe degli Apostoli S. P. (...) sonetto, Osimo, Quercetti, 1801.

 

Pietro I (sec. IX). Vescovo di Osimo.

BIBL. - Maroni, p. 17. Zaccaria, p. 54. Compagnoni, Memorie, I, p. 305 ss. Martorelli, p. 424. G2, p. 1037.

 

Pietro II Massei (Ascoli P.-1381). Vescovo di Osimo (1358-81), domenicano. Acquistò la maggior parte dei beni che furono della mensa a Monte Torto (1362); ottenne la restituzione del titolo vescovile ad Osimo (1368); restaurò la Cattedrale (1375). Nel 1376 scomunicò tutti i ribelli di Cingoli, Staffolo, Montecassiano e Appignano.

BIBL. - Martorelli, p. 427. Ughelli, I, col. 503 ss. Maroni, p. 38. Zaccaria, p. 86 ss. Compagnoni, Memorie, III, pp. 106-237 (che lo dice Pietro I). Talleoni, I, p. 126, 141, 145, 277 s., 307 ss. (con bibl.). V. Bartomioli, Cronotassi dei vescovi osimani, Osimo, 1906. G2, p. 339.

 

Pietro III (Filottrano-1401). Vescovo di Osimo (1381-1400). Forse un Lambertini. Fu all'inizio mal accettato dalla popolazione, essendosi in contrasto con Filottrano per il possesso delle ville di Cerqua (v.) e di S. Angelo (v.). L'antipapa Clemente VII assegnò ad Osimo nel 1382 il vescovo Giovanni (v.). Nel 1382 dette in enfiteusi ai Sinibaldi (v.) alcune proprietà; nello stesso anno celebrò il processo contro Niccolò da Jesi (v.). Nel 1386, in cattedrale, pronunciò la scomunica contro due cardinali (Pilo di Ravenna e Galeotto di Pietramala) che avevano aderito all'antipapa Clemente VII.

BIBL. - Martorelli, p. 427. Ughelli, I, col. 505. Zaccaria, p. 92 s.Compagnoni, Memorie, III, pp. 237-314 (dove è chiamato P. II). Talleoni, I, p. 310 ss.; II, p. 74 s. v. Bartomioli, Cronotassi dei vescovi osimani, Osimo, 1906. G2, p. 340 s.

 

Pietro IV (Fano, sec. XV). Patricelli o Ercolani. Vescovo di Osimo (1419-22). Frate minore. Per un incendio nella sacrestia della Cattedrale, si persero sotto di lui molti documenti.

BIBL. - Martorelli, p. 427. Ughelli, I, col. 505. Zaccaria, p. 93. Compagnoni, Memorie, III, pp. 332-9 (dove è detto P. III). Talleoni, II, p. 77. G2, p. 342.

 

Pietro di Domenico da Montepulciano (sec. XV). Pittore. E’ incerta la sua provenienza (Toscana o Marca?). Subì l'influenza di Gentile da Fabriano. Operò soprattutto nelle Marche. Nel 1418 dipinse il polittico Madonna in trono e santi (Museo Diocesano), per commissione di Caterina Fanelli. Alcuni critici gli attribuiscono anche gli affreschi di S. Niccolò e quello di S. Marco.

BIBL. - R. Longhi, Una coronazione della Vergine di P. di Domenico da M., in "Vita artistica", 1927. P. Rotondi, Studi e ricerche intorno a Lorenzo e Jacopo Salimbeni da Sanseverino, P. da M. e Giacomo da Recanati, Fabriano, 1936, p. 107 ss. G. Donnini, Gli affreschi in S. Niccolò di Osimo e qualche appunto su P. di Domenico da M., in "Notizie da Palazzo Albani", n.1, 1987. Loretani, Guida, p. 43 s. F. Brugiamolini, Il polittico datato 1418 nel Battistero di S. Giovanni a Osimo e P. di D. da M., in Studi per Pietro Zampetti a cura di Ranieri Varese, Ancona, 1993, p. 119 ss.

 

Pietro di Giorgio (sec. XIII). Vescovo di Osimo (1243-c.1248).

BIBL. - G2, p. 246, 1037.

 

Pietrolone

V. Romani, Edifici.

 

Pietroni, Antonio

V. Faide.

 

Pietroni, Fiorenzo (sec. XIX). Detto Dalmazio. Prese in appalto l'illuminazione (v.) della città nel 1839.

 

Pietroselli, G. Eugenio (Osimo, 1858-Osimo, 1889). Detto Smirà. Socialista, ucciso presso la chiesa di S. Pietro il 19 maggio 1889; per il fatto furono condannati Carletti (l'Ebreo) e Giuliodori.

BIBL. - "Sent.", 23/5/1889, n. 21. G2, p. 805 s.

 

Pignocco Nucleo abitato sulla via omonima (v.); altezza m 54 s.l.m.; abitanti 22 (1991).

 

Pinacoteche Al presente ci sono: il Museo Civico (v.) e il Museo Diocesano (v.).

BIBL. - L. Spada, P. osimane (ms. presso BC). Loretani, Guida, p. 41 ss., 76 ss.

 

Pincherle, Salvatore (sec. XIX-XX). Matematico, fu commissario di esami al Campana (1907). Autore di Lezioni di calcolo infinitesimale, Bologna, 1920.

BIBL. - G2, p. 889.

 

Pini, Bernardino (Cagli, 1518-S. Angelo di Sortecchio, 1601). Letterato classico di famiglia osimana. Si laureò in teologia alla Sapienza di Roma, fu segretario di Giulio Della Rovere, poi autorevole uomo di curia in Cagli. Fu scelto come censore dell'Amadigi di Bernardo Tasso e Torquato gli indirizzò un sonetto di lode. Scrisse alcune commedie, tra le quali: Gli ingiusti sdegni (Venezia, 1587); Gli affetti - Ragionamenti famigliari; Lo Sbratta; L'Eunia - Ragionamenti pastorali; un testo di arte teatrale intitolato Considerazioni intorno al compimento della Commedia dei nostri tempi. Fu elogiato da molti letterati.

BIBL. - Martorelli, p. 451. Lancellotti, Memorie, s. v. Compagnoni, Memorie, IV, p. 119 s. Talleoni, I, p. XI; II, p. 197, 257. G. Fontanini, L'eloquenza italiana, Roma, 1736, p. 435. G.M. Crescimbeni, Istoria della volgar poesia, V, p. 113. Zeno, Note alla Bibl., I, p. 162. F.S. Quadrio, Storia e ragione di ogni poesia, Bologna, 1734-52, III, p. 74. W. Temelini (Università di Guelph - Canada), monografia. A. Gaspary, Storia della letteratura italiana, Torino, 1891, II, p. 252 s. M. T. Herrick , Italian Comedy in the Renaissance, Urbana (Illinois), 1960, p. 177. B. M. Corrigan, Sforza Oddi and his comedies, PMLA, XLIX (1934), p. 724. G2, p. 369 s. G. Fiorini, Il teatro di B. P. (tesi, Università di Urbino, 1986/87).

 

Pini, Domenico (Osimo, 1702-1770). Appassionato cultore delle fonti storiche osimane, riordinò diversi archivi locali. Compose il "Transunto delle Riformanze Consigliari dal sec. XV al sec. XVIII" (presso l'ASCO), una copia del Libro Rosso con Giambattista Talleoni e riordinò gli Statuti comunali (v.).

BIBL. - Talleoni, I, p. XI.

 

Pini, Famiglia F. nobile osimana. Nel 1561 commise al Siciolante (v.) una tavola per la chiesa di S. Lucia.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Martorelli, p. 451. Genealogia in AG, b. 25, n. 10.

 

Pini, Giandomenico (Osimo, 1771-1845). Gonfaloniere di Osimo, consigliere provinciale. Autore della tragedia Giuliano (inedita).

BIBL. – “Sent.”, a. 1901, n. 1. G2, p. 577.

 

Pini, Giulio (Osimo, sec. XVIII-XIX). Marchese. Diresse i lavori per la sistemazione e l’allargamento del tratto di strada sottostante i giardini di Piazzanova, che da lui prese il nome di Via Giulia.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. L. Egidi, Toponomastica osimana, Osimo, SMIT Ed., 1991, p. 17.

 

Pini, Muzio (sec. XVI). Autore di memorie manoscritte (Diario del canonico Mutio Pini presso BC).

BIBL. - Talleoni, II, p. 130, 132.

 

Pini, Onofrio (Osimo, 1690-1754). Dottore in filosofia e in utroque jure, maestro di teologia. Fu vescovo di Bagnoregio dal 1721.

BIBL. - Talleoni, II, p. 211. G2, p. 478.

 

Piniano, Faltonio (III sec. d.C.). Proconsole romano in Asia. Portò in Italia i martiri (v.) osimani. Si dice che avesse delle proprietà terriere nella zona di Appignano, che avrebbe da lui tratto il nome.

BIBL. - Martorelli, p. 25. Talleoni, I, p. 161. G2, p. 115 s.

 

Pinori, Manlio (Osimo, 1882-P. Recanati, 1920). Professore. Si laureò in Lettere a Roma (1903) ed in Filosofia a Bologna (1910). Autore di molti studi di storia osimana, tra cui Canovaccio di storia osimana (1797-1848) (ms. presso BC); e inoltre di: Un'eredità in Cina, Osimo, Quercetti, 1906; Il ritorno dalla Cina, Osimo, Quercetti, 1907; I canti popolari del Risorgimento italiano, Osimo, Quercetti, 1907; l'operetta Perisuosmachia, Osimo, Quercetti, 1911, che celebra la battaglia del porco (v.); Vincenzo Rossi, Osimo, Scarponi, 1914. Studiò gli archivi Gallo (v.), Bellini (v.), Acqua (v.), andato semidistrutto.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. M. Blasi, Il prof. M. P., Osimo, La Picena, 1920. “Sent.”, a. 1920, n. 33.  Romiti, Istituto Campana, p. 253 ss. "Antenna", a. 1966, n. 5. G2, p. 915. B. Maracci, Le condizioni generali di Osimo alla fine del 1700 nei quaderni manoscritti di Manlio Pinori (tesi, Università di Urbino, 1972/73). G3, p. 688.

 

Pio II (Corsignano, 1405-Ancona, 1464). Papa (1458-64). Enea Silvio Piccolomini. Umanista e letterato. Passò per Osimo il 17 luglio 1464, diretto ad Ancona, dove si sarebbe dovuto imbarcare per la crociata contro i Turchi, ma dove invece morì il 15 agosto. Si era già occupato di Osimo riguardo alle sue mura romane (v.) e aveva approvato che nessuno fosse ammesso alla nobiltà senza l'accettazione del Consiglio generale.

BIBL. - Martorelli, p. 306 s. Talleoni, II, p. 24 ss., 91 s., 111, 194. G2, p. 302 s.

 

Pio VI (Cesena, 1717-Valence, 1799). Papa (1775-79). G. Angelo Braschi. Nel 1782 si recò a Vienna, quale "pellegrino apostolico", per indurre l'imperatore Giuseppe II a desistere dalla sua politica febroniana, ma senza risultato. Al ritorno sarebbe dovuto passare per Osimo: si fecero tre mesi di preparativi, ma P. cambiò idea.

BIBL. – G2, p. 505 s. "Antenna", a. 1981, n. 3.

 

Pio VII (Cesena, 1742-Roma, 1823). Papa (1800-23). B. Chiaramonti. Si fermò ad Osimo nel 1814, proveniente da Ancona e diretto a Roma, dopo la prigionia in Francia.

BIBL. - D. Pini, All'eletto sommo pontefice P. VII (...), Osimo, Quercetti, 1800. Talleoni, II, p. 64, 211, 240. Relazione delle feste e dimostrazioni di giubilo fatte nella breve dimora in Osimo dell'immortal Pontefice P. VII, Osimo, Quercetti, 1814. F. Fuina, Sacro triduo recitato nella cattedrale di Osimo (...) per il sospirato ritorno del s. pontefice P. VII ne’ suoi stati (...), Osimo, Quercetti, 1815.  G2, p. 559 s.

 

Pio VIII (Cingoli, 1761-Roma, 1830). Papa (1829-30). F. S. Castiglioni. Fu allievo del Collegio Campana.

BIBL. – G2, p. 573.

 

Pio IX (Senigallia, 1792-Roma, 1878). Papa (1846-78). G. M. Mastai Ferretti. Passò ad Osimo da vescovo di Imola il 3 luglio 1839.

Nel 1846, alla sua elezione a papa, ad Osimo si ebbero festeggiamenti per cinque giorni con la presenza del delegato apostolico Grassellini e del vescovo Soglia. I rivoluzionari ne approfittarono per alimentare le loro aspirazioni.

Il 22 maggio 1857 P. IX fu di nuovo ad Osimo, da papa. Per una mezza giornata, diretto ad Ancona da Loreto. Si ricordano il diverbio tra chi lo voleva far passare per porta Vaccaro e chi per la nuova Via Cinque Torri, e l'incidente dei fischi (diretti ai campanari, ma ricevuti dal papa).

BIBL. - G.B. Giustiniani, Feste celebrate in Osimo ad onore di P. IX, Ancona, 1846. E. Masi, Calendario Osimano per l'anno 1847, Loreto, 1847. E. Costantini, Il decennio di occupazione austriaca in Ancona, Ancona, 1884. Diario Frezzini. "Antenna", a. 1957, n. 6/7. G2, p. 619, 624 ss., 680 ss. C. Grillantini, P. IX visto e giudicato da un carbonaro di Osimo, in "Pio IX", a. I, Città del Vaticano, 1972. Grillantini, Uomini, p. 422 ss.

 

Pio XII (Roma, 1876-Castel Gandolfo, 1958). Papa (1939-58). Eugenio Pacelli. Ospite del Soderini a Montegallo, fu ad Osimo nel 1900 e nel 1901, da sacerdote.

BIBL. - Lapide nella chiesa della villa di Montegallo. G2, p. 880.

 

Pio da Pietrelcina, Beato (Pietrelcina, 1887-S. Giovanni Rotondo, 1969). Francesco Forgione. Cappuccino, ascetico, creatore di opere di apostolato. Il busto in Largo Trieste, di Valerio Valeri (Azzolino), venne scoperto il 16 luglio 1989.

BIBL. - "Antenna", a. 1989, n. 8/9.

 

Pio Sodalizio dei Piceni Nel 1620 si deliberò la somma di 500 scudi per la sua costituzione in Roma. Fu canonicamente eretto nel 1633. Conferisce sussidi a favore di marchigiani residenti a Roma.

BIBL. - Talleoni, II, p. 151. G2, p. 410.

 

Pipia, Agostino (Oristano, 1660-Roma, 1730). Vescovo di Osimo (1724-27). Domenicano, cardinale (1724). Cultore di scienze sacre presso la Minerva e la Casanatense, segretario della Congregazione dell'Indice, ministro generale del suo Ordine.

Sotto di lui riemerse la questione di Cingoli (v.) (per il titolo di città e la cattedrale).

Lasciò la cattedra di Osimo tre anni prima di morire.

BIBL. - Maroni, p. 44 s. Zaccaria, p. 117. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 357-63. Talleoni, II, p. 185 s., 213 s. (con bibl.), 217. G2, p. 465 ss.

 

Pipino

V. Franchi.

BIBL. - Talleoni, I, p. 18, 85 ss.

 

Piranesi, Giambattista (Mogliano Veneto, 1720-Roma, 1778). Architetto e incisore. Sue stampe, di proprietà dell’Istituto Campana, erano presso la Civica Raccolta d'arte (v.).

 

Pirani, Armando (Osimo, 1887-1962). Generale, per molti anni nelle truppe coloniali nel Corpo veterinario. Diresse (1927-34) l'Istituto Sierovaccinogeno dell'Asmara.

BIBL. - G2, p. 1018.

 

Pirani, Daniele (Osimo, XIX sec.-Milano, 1965). Insegnante osimano vissuto a lungo in altre località d’Italia. Insegnò lingua italiana a Cesena e diresse, dal 1919, la R. Scuola Tecnica a Cividale del Friuli. Fu autore di: La religione e l'arte di A. Manzoni, Roma, 1907; La durata del regno di Pirro in Macedonia, Osimo, Quercetti, 1909; La campagna del 1859, Chiavenna, 1909; La monaca di Monza confrontata nei brani inediti e nel testo definitivo dei Promessi sposi, Chiavenna, 1910; Il principio del romanzo e la descrizione nei Promessi sposi, 1911.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. “Sent.”, a. 1910, n. 45; 1911, n. 29; 1919, n. 52.

 

Pirani, Tersilio (Osimo, 1934-Congo, 1970). Missionario, pilota, fu catturato nel 1964 da ribelli congolesi. Morì per un incidente d'aereo.

BIBL. - "Antenna", a. 1996, n. 12; 1970, n. 2.

 

Pisciarello Denominazione della fonte di P. (v.) e della Via Onofri (v.).

 

Piscina Venne costruita dalla Provincia di Ancona in Via Vescovara. Nel 1988 si pose la prima pietra e si trovarono dei reperti archeologici. Fu ultimata nel 1994 e aperta nel 1996.

BIBL. - "Antenna", a. 1988, nn. 8/9, 10; 1992, n. 8/9; 1994, n. 3; 1996, n. 8/9; 1997, n. 3. “5 Torri”, a. 1994, nn. 2, 3.

 

Pisciò Vendeva pasticcetti a fine sec. XIX.

Era soprannominato P. anche Battista Mengarelli, gestore del Bar Diana negli anni Cinquanta e Sessanta.

BIBL. - G2, p. 732.

 

Pittori osimani V. Francesco Antonozzi (sec. XVIII). Malatesta Simonetti (1750-82). Vincenzo Rossi (1818-89). Antonio Cappannari (sec. XVIII). Gaetano Cappannari (sec. XVIII-XIX). Federico Cappannari (1833-92). Guglielmo Cappannari (1860-1941). Giovanni Ricciotti (1873-1944). Mario Cappannari (1886-1958). Bruno da Osimo (1888-1962). Giuseppe Montanari (1889-1975). Guglielmo (Elmo) Cappannari (1923-1997).

 

Pizza (vern. Crescia). Alimento povero, tipico rurale dei secoli passati, tornato in auge alla fine del Novecento, quando ad Osimo erano aperte 10 pizzerie (Pizza express Ventidia, Pizza in, Giardino, La briciola, Pomodoretto, Pronto pizza, Il manicaretto, Shangri là, Snoopy, Spizzerland).

 

Pizzecolli, Ciriaco de’ (Ancona, 1391-Cremona, 1452). Mercante e umanista. Viaggiò tutta la vita alla ricerca di reperti classici e viene considerato un fondatore dell'archeologia. Trascrisse alcune iscrizioni osimane. P. Compagnoni (v.) pubblicò la trascrizione di un frammento di un suo codice.

BIBL. – G. M. Mazzuchelli, Scrittori d’Italia, Brescia, 1753-63, I, II, p. 683 ss.

 

Pizzicherie Nel 1853 ad Osimo vi erano 8 p.

BIBL. - G2, p. 684.

 

Pizzichini, Vittorio (Osimo, 1891-Camerano, 1985). Insegnante elementare per molti anni a Camerano, dove fu anche podestà. Fu giudice per 12 anni del Tribunale dei minorenni.

Ricercatore e cultore di memorie locali. Autore di: Lettere ad un amico su argomenti di scuola, Osimo, Belli, 1915; Camerano in versi (a cura di M. Morroni e F. Toccaceli), Camerano, 1982; Camerano, Camerano, 1993.

BIBL. - "Antenna", a. 1983, n. 3.

 

Placiti Diete ristrette. A quello tenuto nel 1022 in contrada Vaccaro parteciparono il vescovo osimano Gislerio e quello di Arezzo Teodaldo, delegato dall'imperatore Enrico II.

Ad un altro p. (1037), svoltosi nello stesso luogo, partecipò lo stesso Gislerio, e vi furono giudicati i figli di un Attone per essersi appropriati dei beni che la chiesa di Ravenna possedeva a Osimo.

BIBL. - G. Rossi, Historiarum Ravennatum libri decem, Ravenna, 1589, l. V. Compagnoni, Memorie, I, p. 319. G2, p. 150 s.

 

Plana Mercati Denominazione medievale dell'area del foro romano (v.). Diede il nome ad uno dei terzieri (v.).

BIBL. – Statuti, passim. Catasto del XIV secolo.

 

Planco, Lucio Munazio Console, del quale rimane una dedica trovata presso Montefano; patrono della colonia di Osimo (CIL IX, 5815 e 5816).

 

Plautia (Plotia), Gens Di questa g. si ricordano alcuni membri. C. Plautius Rufus, al quale sembrano doversi assegnare le monete di bronzo, ricoprì diverse cariche (CIL IX, 5834: blocco di pietra nel palazzo comunale). Q. Plotius Maximus rivestì molte cariche (CIL IX, 5835 e 5836: basi nell'atrio comunale). C. Plotius Alexander fu liberto falegname di un C. Plotius (CIL IX, 5862: tavola nel palazzo Balleani-Baldeschi). Lucius Ottacilius Plotius, liberto maestro di Pompeo (G3, p. 149; Spada, Osimo nella storia e nei monumenti, ms. in BC, p. 17).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 40 s.

 

Plebiscito Il p. tenutosi il 4-5 novembre 1860 vide una schiacciante maggioranza di favorevoli all'adesione al Regno d'Italia: iscritti n.4.313; votanti n.2.657 (61,6 % degli iscritti); sì n.2.527 (95,1 % dei votanti); no n.76 (2,9 % dei votanti); bianche n.54 (2 % dei votanti).

Il referendum istituzionale repubblica/monarchia del 1946 assegnò un’indiscutibile vittoria alla repubblica; i voti per la repubblica furono 8.532, per la monarchia 3.559.

BIBL. - G3, p. 404.

 

Podestà a) Epoca medioevale - Nel comune medioevale di Osimo dapprima si alternò ai consoli (v.), poi li sostituì definitivamente (dopo il 1224). Il p. deteneva il potere giudiziario. Era forestiero, letterato o giurisperito, spesso uomo d'armi; in seguito (XV sec.) sarà invece affiancato da un militare. Portava con sè tre giudici, tre (o quattro) notai, un letterato, sei donzelli, dodici armigeri, sei uomini a cavallo ed un cuoco. Durava in carica sei mesi (da maggio ad ottobre o da novembre ad aprile). Il capitano del popolo (v.) in alcuni periodi governa con lui oppure tale carica gli viene attribuita.

Numerose le incombenze del p., elencate nel suo giuramento iniziale, tra le quali: governare con onestà, difendere la città ed il suo contado e distretto, osservare e far osservare gli statuti, amministrare onestamente, proteggere le chiese, le vedove e gli orfani, risiedere ad Osimo ecc.

Durante il governo dei Malatesta (v.), all'inizio del sec. XV, il p. doveva tenere un giurisperito, un ufficiale, un notaio, sei servi, tre cavalli per un salario di quaranta fiorini.

Nel XVI sec. il p. aveva solamente funzioni giudiziarie.

BIBL. – Statuto 1308, l. I e passim. Martorelli, pp. 90 s., 435 ss. (catalogo dei p.). Talleoni, I, pp. 178 s., 287 ss. Liber Offitiorum in "Studia Picena", I, 1944. G2, p. 359.

b)       Epoca moderna - (vern. Pudestà). Il primo p. fascista fu Piero Gallo (v.) (dal 2 marzo 1927).

Per gli amministratori successivi, v. Sindaci.

BIBL. - G2, pp. 930, 932.

 

Podismo Iniziato nel dopoguerra, venne poi sostituito dalle marcelonghe, organizzate soprattutto durante le sagre rionali.

BIBL. - G3, p. 780.

 

Poggi, Oliviero (Osimo, 1897-Roma, 1975). Avvocato. Fu fondatore, regista e attore della filodrammatica cittadina.

BIBL. - "Antenna", a. 1976, n. 1.

 

Poggio (vern. Poggiu, locale Poju). Località alle falde settentrionali del Monte Conero.

Nel XII sec. Osimo perse il castello del P. in uno scontro con Ancona (cfr. Liber de obsidione Ancone del Boncompagno e Cartula Podii nel Libro Rosso).

Nel 1201 vi avevano proprietà gli osimani Paolo e Roberto (Libro Rosso, XLIII). Il 18 gennaio del 1202 il podestà di Osimo accetta la proprietà di questo castello.

L'8 aprile 1217 Gottiboldo Leopardi donò sue terre ai monaci del P.

Secondo il Canaletti Gaudenti, i territori di Sirolo, Umbriano e Camerano appartenevano interamente al contado di Osimo Nel 1220, comunque, una lettera del Vicario di Federico II affermava di far passare alla giurisdizione di Osimo i castelli di Castelfidardo, Sirolo e Camerano.

Nel 1482 Sisto IV nominò Boccolino di Guzzone (v.) conte del P.

BIBL. - Libro Rosso, doc. XLVI. Annales Camaldulenses, p. 73. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 370 s. Talleoni, I, pp. 150, 177 s. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXVII. A. Canaletti Gaudenti, Il vescovado di Numana, la sua storia e Benedetto XIV, in "Studia Picena", XII, Fano, 1936.

 

Poilucci, Filomena

V. Educandato di S. Niccolò.

 

Politi, Clemente (Osimo, 1606-sec. XVII). Letterato, accademico Caliginoso di Ancona e Umorista di Roma.

BIBL. - G.M. Crescimbeni, Istoria della volgar poesia, V, p. 162. Lancellotti, Memorie, s. v. F.S. Quadrio, Storia e ragione di ogni poesia, II, p. 375. G2, p. 445.

 

Politici osimani

V. Lorenzo Fiorenzi (1815-65). Zenocrate Cesari (1811-84). Francesco Fiorenzi (1813-95). Bellino Bellini (1819-69). Giuseppe Bellini (1826-98). Augusto Santini (1854-96). Arturo Cittadini (1864-1928). Vincenzo Cecconi (1884-1951).

 

Polizia Il Commissariato di P. fu in Via S. Bartolomeo, quindi in Via Michelangelo. Nel 1995 si approvò la costruzione della nuova sede in Via Flaminia II, ma nel 1998 si ottenne quella ubicata in Piazza Marconi, già occupata dai Magazzini Campanelli.

BIBL. – G2, p. 1012. "Antenna", a. 1995, n. 5; passim.

 

Polizia Rurale Il regolamento di P. R. venne stampato dal Comune di Osimo nel 1886 (Quercetti).

 

Polizia Urbana

V. Vigili urbani.

 

Pollux, L. Praesentius Figlio di L. Praesentius Victor (v.).

 

Polverigi (vern. Pulverisgi). Comune confinante con Osimo verso nord-ovest.

Il 18 gennaio 1202 viene stipulata la cosiddetta pace di P. dai Fermani, Osimani e Jesini con gli Anconetani e i rispettivi alleati.

Nel 1308 il Comune di Osimo difende in modo particolare i terreni posti al confine con P.

Nel 1700 vi nacquero Agata Belfiore (v.) e Giuseppe da P. (v.).

Nella seconda Restaurazione (1815-49) fa parte con Osimo e altri comuni della Delegazione di Ancona.

Negli anni Settanta era servito dalla discarica di Osimo (S. Paterniano).

Fino al 1973 rientrava nel mandamento degli Uffici finanziari (v.) di Osimo.

Nel territorio di P. nasce il fiume Aspio (v.).

V. anche Baiana, Contrada; Costa del Lupo.

BIBL. - Libro Rosso, doc.XLVII. Statuto 1308, IV, 65 e passim. Martorelli, p. 81 ss., 321. Talleoni, I, p. 159, 163, 193; II, p. 29, 34. “Sent.”, a. 1888, n. 3. G2, p. 237 s. C. Mezzelani, La pace di Polverigi (1202) tra i Comuni della Marca (tesi, Università di Urbino, 1980).

 

Polverigiani, Cesare (seconda metà sec. XIX). Mazziniano e fotografo ad Osimo.

BIBL. – “Sent.”, a. 1881, n. 43, 48, 51; 1882, n. 3; 1883, nn. 16, 22.

 

Polverigiani, Pietro (Osimo, sec. XIX). Custode della Biblioteca Comunale (v.) per lungo tempo a partire dal 1812 fino, forse, al 1855.

BIBL. – L. Egidi, Trecento anni di vita della Biblioteca Comunale di Osimo, Osimo, 1979.

 

Polverini, Carlo (Osimo, 1885-1944). Mugnaio, ucciso dai Tedeschi, perché sospetto, il 24 giugno 1944.

 

Pomarancio

V. Roncalli, Cristoforo.

 

Pompei, Alessandro (Corridonia, 1907-Osimo, 1969). Frate minore, fu attivo a Zara, Fano, Tolentino, Matelica, Orciano e Osimo. Fu parroco della Misericordia, organizzatore sportivo, attivo nell'apostolato giovanile.

BIBL. - "Antenna", a. 1965, n. 11; 1966, n. 11; 1969, n. 1.

 

Pompeo Magno, Gneo (vern. Pumpeu). (106 a. C.-Egitto, 48). Diede inizio alla sua carriera politica e militare ad Osimo, durante la lotta tra Silla e Carbone. Fu qui che, senza essere stato investito del titolo di imperator, cominciò a far leva di soldati e mosse di propria iniziativa contro Carbone (83 a. C.), cacciando tra l'altro i Ventidi da Osimo. Al 52 a. C. risale il frammento di dedica a P., il più antico documento epigrafico conservato a Osimo. Gli è intitolata la Via Pompeiana.

V. anche Afrania, Gens; Archivio Guarnieri; Cesare; Fonte Magna; Foro; Guarnieri Ottoni, Aurelio; Palazzo comunale; Plautia, Gens; Romana, Epoca; Ventidia, Gens.

BIBL. - A. Guarnieri, Dissertazione sopra il marmo di Pompeo Magno (in AG, b. 16, fasc. 4). Onofri, Notitiae, p. 44 ss. Martorelli, p. 14 s. Compagnoni, Memorie, I, p. XLVI. Talleoni, I, pp. 2, 36 ss., 73. G2, p. 79 ss. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 27 s.

 

Pompieri (vern. Pumpieri). Nel 1883 (20 agosto) si deliberò l'istituzione di un corpo di p., da affidarsi alla Società dei Reduci (v.). L'anno seguente (10 maggio) si acquistarono due pompe.

Il primo nucleo venne costituito nel 1884 dalla Società Operaia Maschile di Mutuo Soccorso (v.).

Nel 1959 effettuarono 52 servizi.

Nel 1986 fu lasciata la caserma di Via Olimpia per quella in Via M. Polo.

Nel 1998 si effettuò il trasferimento nella nuova caserma di Via Flaminia II.

BIBL. – “Sent.”, a. 1884, nn. 29, 37, 39; 1899, n. 51; 1906, n. 13; 1908, nn. 6, 8; 1909, n. 35. Comune di Osimo, Corpo P., Osimo, Scarponi, 1926. "Antenna", a. 1960, n. 2; 1972, n. 11; 1974, n. 3; 1984, n. 8/9; 1987, n. 1; 1989, n. 1; 1991, n. 11/12; 1996, n. 4. G2, p. 822. “5 Torri”, a. 1991, nn. 4, 5.

 

Ponciano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 136).

 

Ponte dell'Aspio Località appartenente alla frazione di S. Biagio, contigua all'omonima del Comune di Ancona, sulla strada statale 361 (m 40 s.l.m.). Abitanti 319 (1991).

 

Pontelli, Baccio (Firenze, ca. 1450-Urbino, 1492). Architetto e intagliatore. Fu autore di diverse opere a Roma (chiese, ospedali, Biblioteca Vaticana vecchia). Dopo il 1483 eseguì soprattutto lavori militari, tra cui la rocca di Osimo (1488) che conserva il suo nome (v.).

BIBL. – G. Del Fiore, B. P. architetto fiorentino, Roma, 1963. G2, p. 325. A. Pizzichini, La Rocca pontelliana di Osimo (tesi, Università di Pescara, 1982).

 

Ponti Negli Statuti medioevali del 1308 sono ricordati quello del Fiumicello (V, 76), due nella zona vecchia della fiera (V, 94), uno nella nuova (V, 96), uno a S. Maria inter vineas (V, 95), sul ruscello di Massa (V, 99), il p. di S. Domenico (V, 111) e quello di Panzetta (ib.).

Nel 1461 la zona dell'odierno ponte del Padiglione è chiamata "lu passu grande" (Talleoni, II, p. 27).

Un ponte sull'Aspio è ricordato nel 1478, quando Sisto IV ordina ad Osimo ed Ancona di ripararlo (Talleoni, II, p. 32).

Nel 1492 il vescovo Ghirardelli (v.) favorì la costruzione del ponte di pietra presso S. Domenico (Padiglione), ricorrendo ad un'indulgenza.

Un ponte sul Musone, tra Padiglione e Passatempo, (già promesso dal vescovo Bichi e poi completato dal Pallavicini), andò distrutto per una piena attorno alla metà del sec. XIX e se ne vedono ancora i resti. Il nuovo ponte, ricostruito più a sud-ovest, fu interrotto nel 1944 dai Tedeschi e riattivato nel 1950.

Nel 1988 venne inaugurato il p. sul Musone presso Casenove (Montepolesco).

Oggi i p. principali sono: p. sul Musone al Padiglione, p. sul Fiumicello a Passatempo; altri p. minori sono nei numerosi fossi.

BIBL. - Statuto1308, passim. Talleoni, I, p. 2; II, p. 176. "Antenna", a. 1956, n. 0; 1982, n. 3; 1988, n. 4.

 

Ponzelli, Vincenzo (sec. XIX). Proprietario di un albergo in Piazza del Mercato (1832).

 

Popolazione (vern. Pubulaziò).

V. Demografia.

 

Popolo (vern. Pobulu). Nella storia di Osimo il p. si è sempre posto come muto e sottomesso protagonista, eccezion fatta per alcune brevissime azioni, peraltro molto sporadiche. Esso è sempre rimasto sullo sfondo, mentre a decidere le sorti politiche, economiche e culturali della vita del paese sono stati gli appartenenti alla nobiltà ed al clero.

Solamente dalla seconda metà del secolo XIX si rilevano alcuni elementi del p. che, soprattutto politicamente, tentano di risvegliarne la coscienza e di sollevarne le sorti.

 

Porta d'Ancona Altra denominazione di P. Vaccaro (v.).

 

Porta Ardovini Negli Statuti medioevali, dove è ricordata spesso con p. Vaccaro, è detta anche Morecini e Boninsignis. È collocabile nei pressi di Fonte Magna.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta Caldarara (o Caldararia). Antico nome di P. Musone (v.).

 

Porta Cavaticcio

V. Portarella.

 

Porta di Fellonica Secondo gli Statuti medioevali, era ubicata verso Monte Fiorentino (v.) e la chiesa di S. Michele (v.).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta Fiorenzi Nome che qualcuno aveva proposto di dare all'apertura in fondo a Via della Strigola (v. P. della Strigola e P. Talento).

 

Porta Giulio Cesare Fu aperta nel 1805 tra il palazzo Sinibaldi e quello delle attuali Poste. Venne atterrata nel 1910.

BIBL. - ASCO, Delib. Cons., 30 maggio 1910.

 

Porta delle Grazie Nome settecentesco di P. Vaccaro (v.).

BIBL. - Talleoni, II, p. 51.

 

Porta di Marceto (o Mariceto). Detta anche P. di Marotto. Doveva trovarsi nei pressi della chiesa di S. Fiorenzo (v.).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta di Marotto

V. P. di Marceto.

 

Porta di Monte Fiorentino Citata negli Statuti medioevali e distinta da p. di Fellonica (v.).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta Morecini

V. Porta Ardovini.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta Musone P. romana nella mura meridionale, per la quale entrava in città la Via Nuceria-Ancona. Di originale rimane il piedritto di sinistra, mentre il resto è medioevale e posteriore. Notevole è la casa di guardia dietro il muro di difesa.

Fu detta nel medioevo P. Caldarara (per la presenza dei calderai che lavoravano presso di essa).

Nel 1608 Guarniero Guarnieri ottenne di costruirvi un'abitazione.

Vi vennero posti i lampioni a metà sec. XIX.

Nel 1881 venne selciata la via adiacente. Nel maggio 1974 venne sostituita la tela della Pietà (sotto l'arcata) con una maiolica di Elmo Cappannari.

BIBL. - Statuti, passim. AG, busta 93, fasc.I. Talleoni, I, pp. 36, 76, 280; II, p. 174. Gentili, Auximum, p. 59. G2, p. 685. "Antenna", a. 1974, n. 5; 1994, n. 6/7. Loretani, Guida, p. 24 s.

 

Porta Nuova

V. P. Talento.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n. 41.

 

Porta Pia Alla presa di P. P. a Roma (20 settembre 1870) parteciparono 40 osimani al seguito di Raffaele Cadorna.

BIBL. - "Antenna", a. 1970, n. 12.

 

Porta Ponticella Una delle principali p. osimane medioevali; vi iniziava la strada per Ancona.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta Rogeroli P. medioevale, si trovava nel centro abitato di Osimo. Era detta anche Ruçeroli, Roçcoroli, Rozzoroli ecc.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta S. Eustochia (o S. Margherita o Cavaticcio o Portarella). Era la p. romana orientale e si trovava nell'attuale Via G. Matteotti, sotto la chiesa di S. Palazia. La denominazione è medievale e deriva dalla vicina chiesa di S. Eustochia (v.). Citata nel Codice Bavaro, è anche riportata nella carta del Blaeu del XVII sec.

Oggi è restato il nome di "Portarella" nella zona. Forse aveva addossata anche una torre.

BIBL. - Codice Bavaro, n. 126. Talleoni, I, p. 105. Massaccesi, p. 37. Gentili, Auximum, p. 62.

 

Porta di S. Fiorenzo Ubicata nel Medioevo nella parrocchia di S. F. (v. Chiesa di S. F.).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta S. Giacomo Detta anche P. Borgo, era la p. romana sul tratto settentrionale delle mura, da dove usciva la via per Ancona.

Tra il 1487 e il 1488 vi venne costruita la p. attuale nel contesto della rocca fatta edificare da Innocenzo VIII (del quale resta il nome in alcuni cubi di pietra) al Pontelli (v.).

Oggi resta ancora l'arco quattrocentesco con l'iscrizione Vetus Auximum su cunei bugnati. Per molto tempo rimasta chiusa, venne riaperta nel 1977 e restaurata qualche anno dopo.

BIBL. - Statuti, passim. Talleoni, I, p. 280; II, p. 51. Gentili, Auximum, p. 58. "Antenna", a. 1976, n. 1; 1977, nn. 1, 2; 1979, n. 2; 1984, n. 11; 1985, n. 5. “5 Torri”, a. 1983, n. 5/6; 1984, n. 6. Loretani, Guida, p. 24.

 

Porta di S. Lorenzo Nominata negli Statuti medioevali, forse si trovava in contrada Gattuccio, ove esisteva la chiesa omonima (v.).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta S. Marco Altra denominazione di P. Vaccaro (v.).

 

Porta S. Margherita

V. P. S. Eustochia.

 

Porta di S. Martino Forse da localizzare presso la chiesa omonima (v.), ad occidente di Monte Fiorentino.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta di S. Niccolò Localizzabile nel Medioevo presso la chiesa omonima (v.).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta di S. Pietro del Filello Ubicata presso la chiesa omonima (v.).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta Scalelle Era ubicata nel centro abitato di Osimo nel Medioevo.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta Stipa Si trovava nella parrocchia medioevale di S. Bartolomeo.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Porta della Strigola Così chiamata negli Statuti medioevali. Quella attuale, in fondo alla via omonima, fu chiamata P. Nuova o Talento (v); oggi è denominata Portarella.

BIBL. - Statuti, passim. G2, p. 818. M. Morroni, Gioppe la Strigula, in “La Meridiana”, n. 8 (2000).

 

Porta Talento (vern. Purtarella). Vecchio nome dell'apertura in fondo a Via della Strigola, detta anche P. Nuova. Fu fatta aprire nel 1873 per volere di Francesco Fiorenzi. Oggi è comunemente detta Portarella.

BIBL. – “Sent.”, a. 1908, n. 46. G2, p. 818.

 

Porta Vaccaro (vern. I tre archi). La mura venne costruita nei secc. XII-XIII (v. Statuto 1308, V, XIV).

Nel sec. XVIII era detta p. delle Grazie, poi p. d'Ancona e p. S. Marco.

Nel 1834 vi avvenne l'esecuzione di Michele Bianchi, decapitato per uxoricidio.

Nel 1937 vennero aperti i fornici laterali e furono tolte le casupole e le botteghe addossate. Fu ristrutturata ad opera dell'architetto Innocenzo Sabbatini (v.).

BIBL. - Statuti, passim. Talleoni, II, pp. 21, 252 s. G2, pp. 519, 950. Loretani, Guida, p. 26.

 

Porta del Vescovato Ricordata negli Statuti medioevali.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Portarella (vern. Purtarella). Questo toponimo indica due luoghi diversi: a) il luogo sotto S. Palazia dove sorgeva la p. romana orientale (detta nel medioevo di S. Eustochia o anche di S. Margherita, dal nome dell'omonimo monastero delleAgostiniane), abbattuta nel 1606, quando si costruì la chiesa di S. Agostino; b) la p. attuale di Via Strigola, già detta PortaTalento (v.).

BIBL. - Statuti, passim. Talleoni, I, p. 105. G3, p. 153, n. 8. Loretani, Guida, p. 26.

 

Porte a) P. romane - Tre erano le p. che si aprivano nella cinta muraria romana: 1) a mezzogiorno la P. Musone (v.), attraverso la quale entrava in città il ramo della Via Flaminia che proveniva da Nocera e proseguiva per Ancona; 2) a nord-ovest la p. detta di S. Giacomo (v.), dalla quale usciva la suddetta Via; 3) a levante la p. (scomparsa) detta nel Medioevo di S. Eustochia (v.), che si trovava subito sotto la chiesa di S. Palazia e vi usciva la strada per Numana e Potentia. Una piccola p. (detta posterula) si trovava sopra Fonte Magna (v.).

b) P. medioevali - Le principali erano: P. Vaccaro, P. di S. Margherita, P. di S. Martino, oltre alle p. romane e ad altre minori (P. dei Fossi, dei Sassi, Nuova, del Mercato, di S. Fiorenzo ecc.).

c) P. nel sec. XIX - Erano sei: P. Musone, P. Vaccaro, P. Giulio Cesare (aperta nel 1805), P. S. Giacomo, Barriera Cialdini nella via omonima, Barriera Vittorio Emanuele II in Via Cinque Torri (incrocio con Via Leopardi e Guasino). Nel 1873 venne aperta P. Talento in fondo alla Strigola.

BIBL. - "Antenna", a. 1982, n. 3; passim. Egidi, Osimo, p. 114 ss.

 

Porto di Osimo Nel XII sec. Osimo ebbe per porto una terza parte del p. di Numana (v.), dal ponte sul Musone al p. di Sirolo (1126).

Nel 1142 i confini vengono ridefiniti.

Nel 1229 Osimo si serviva anche del p. di Recanati, come precisato in un diploma di Federico II.

Appare chiaro che nel 1292 le acque del Musone, dell'Aspio e dell'Acquaviva confluivano insieme (v. Padusa) fino appunto al p. di Numana, come anche si rileva da un breve del 1397.

BIBL. - Martorelli, p. 7 ss., 116. Libro Rosso, docc. I, II. G2, p. 165.

 

Porto Recanati (vern. Portureganadi). Nel XII sec. Osimani e Recanatesi collaborarono per la creazione del porto.

In un diploma del 1229 Federico II rispetta i patti già stabiliti tra Osimo e Recanati riguardo al porto.

Sotto la prima occupazione francese (v.), P. R. fu nel Cantone del Musone, in dipendenza da Osimo.

BIBL. - Martorelli, p. 116. M. G. Pancaldi, Federico II e l'origine del porto di Recanati-Osimo, in "Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia" dell'Università di Macerata, X (1977).

 

Postale, Servizio (vern. Le poste). Nel 1539 si avevano due postiglioni, uno ritirava la corrispondenza di Roma a Macerata, l'altro la corrispondenza dell'Italia settentrionale ad Ancona.

Nel 1601 il servizio arrivò ad Osimo: si ebbe una rimessa di quattro cavalli e, quando partiva, si avvisava o con l'esposizione della bandiera al Palazzo comunale o con tre tocchi del campanone.

Fino alla fine del XVIII sec. per il servizio viaggiatori Osimo faceva scalo a Camerano (passando per S. Biagio o per la Sbrozzola). Nel 1807 si ottenne la strada corriera diretta per Ancona (attraverso S. Biagio e Aspio).

Nel 1846 si auspicava un ufficio postale per la circolazione della moneta.

Verso il 1860 l'ufficio postale era col telegrafo nell'angolo SW del palazzo comunale.

Il servizio di recapito della posta venne ripristinato dal Comune nel 1868.

L'ufficio postale passò poi sotto le logge, dove è ora l’edicola di giornali.

Alla fine del sec. XIX si aveva un solo postino per la città ed uno per la campagna (v. Rocchetti, G. B.). Nel 1878 si rischiò di chiudere il telegrafo per mancanza di lavoro.

Nel 1889 l'ufficio p. e telegrafico (1891) passò al pian terreno della Cassa di Risparmio. Nel 1903 i postini furono aumentati da uno a tre.

Nel 1935 gli uffici vennero trasferiti dal palazzo della Cassa di Risparmio a Piazza Boccolino, nel palazzo ex Rossi.

Nel 1957 venne approvato il servizio di spedizione p. festivo.

Nel 1967 la sede venne trasferita in Via Leopardi, nel 1981 fu stabilita in Piazza Fratelli Rosselli, nell'edificio delle ex carceri.

Nel 1987 fu aperta la succursale in Via Einaudi.

BIBL. – ASCO, Riformanze, 5 agosto 1539 e 19 maggio 1601. G2, pp. 550 s., 623, 711, 722, 825, 881, 948, 1007, 1012. "Antenna", a. 1962, n. 12; 1971, n. 12; 1974, n. 11; 1975, n. 5; 1976, nn. 8/9, 10; 1978, n. 3; 1979, n. 2; 1981, nn. 4, 10; 11; 1985, n. 6/7; 1987, nn. 4, 11. “5 Torri”, a. 1979, n. 1/2; 1981, n. 5.

 

Poverelle di S. Caterina Dette anche Gavotte (v.). Erano le educande ospitate in una casa nei pressi del monastero delle Cappuccine (v.) (sec. XVIII). Praticavano la filatura, la tessitura, la maglieria, l'insegnamento del catechismo; alcune erano occupate nella farmacia della Confraternita di S. Rocco.

Da terziarie, ebbero l'abito religioso nel 1788. Nel 1806 fondarono il monastero di S. Rosa (v.).

BIBL. - G2, p. 452 s.

 

Poveri Gli Statuti medioevali prevedevano per essi e per le persone miserabili che si facesse giustizia sommaria nelle cause civili.

A metà sec. XIX vi era il Procuratore dei rei p., che era il difensore d'ufficio dei p.

BIBL. - Statuti, passim. G2, p. 730.

 

Praesentia, Gens I personaggi che si conoscono di questa g. sono: L. Praesentius Petus Attius Severus, figlio di L. Praesentius, rivestì diverse cariche, fu pretore, edile e patronus di Auximum (CIL IX, 5841: base in atrio comunale); L. Praesentius Victor ed il figlio Pollux (CIL IX, 5862: tavola nel palazzo Balleani-Baldeschi). Liberti furono: L. Praesentius Florus, che fu sevir e augustalis (CIL IX, 5850: stele nel portico comunale), L. Praesentius Aprio (cil id.), Praesentius Blastus (CIL IX, 5880).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 41.

 

Pranzoni, Anton Maria (Osimo-Minervino Murge, 1663). Discendente dall’antica famiglia Gozzolini, nel 1650 divenne vescovo di Minervino Murge, nella Puglia.

BIBL. - Martorelli, p. 452. Lancellotti, Memorie, s. v. Colucci, X, p. LXIV. G2, p. 450.

 

Pranzoni, Famiglia In questa f. si estinse quella dei Gozzolini (v.).

BIBL. – Genealogia, AG, b. 26, n. 48. Talleoni, I, p. 239.

 

Pranzoni, Giuseppe (Osimo, sec. XVI). Dottore in legge a Macerata, podestà di Camerino, luogotenente della Campagna di Roma (verso 1540).

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Talleoni, II, pp. 119, 131. G2, p. 374.

 

Precurici (o Preculici). Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn. 117, 120, 163).

 

Prefetti

V. Magistrati della Colonia.

 

Preistoria L'attestazione più antica della presenza umana si è avuta presso la confluenza del Fiumicello nel Musone, con ritrovamenti di manufatti risalenti al Paleolitico Superiore ed al Campignano. Altri oggetti litici sono stati rinvenuti presso la vecchia chiesa di Passatempo e a Casenove (ex fornace Santicchia).

Il Neolitico è ipotizzato per una stazione preistorica all'aperto in una cava di ghiaia di Casenove.

L'Eneolitico è attestato ai piedi del Monticello dei Frati (v.) (sepoltura, manufatti litici, armi), alla Vescovara (v.) (cinque sepolture con corredi).

La cultura appenninica del bronzo finale è largamente documentata, fino agli elementi protovillanoviani del villaggio e della necropoli di Ripabianca di S. Paolina (v.), i cui reperti si trovano al Museo Archeologico di Ancona. Un villaggio subappenninico era forse sull'altura di Osimo, e si continuò nella prima civiltà picena.

BIBL. - C. Ciavarini, Nuovi monumenti dell'età preistorica nelle Marche, in "Bullettino Archeologico delle Marche", 1873, n.6, p. 41. Colini, Le scoperte archeologiche del dott.C. Rosa nella valle del Vibrata (...) in "Bull. Paletn,", 1906, p. 191. Vaufrey, Le paleolithique italien, Paris, 1928, n.58. U. Rellini, Le stazioni enee delle Marche di fase seriore e la civiltà italica, in "Monumenti antichi Lincei", XXXIV, 1931, c.133 ss. G. Antonelli, Indizi dell'uomo preistorico e dell'età paleolitica lungo il Musone, in "Atti Pontificia Accademia Scienze Nuovi Lincei", LXXXV, Roma, 1932, p. 300 ss. P. Peola, Il Paleolitico nella valle del Musone (Marche), in "Atti della Società di Scienze e Lettere di Genova", 1940, v.V, f.III. G. Annibaldi, Rinvenimento di tombe eneolitiche in territorio di Osimo, in "Bullettino di Paletnologia italiana", n.s., VIII, 1952, p. 108 ss. Gentili, Auximum. G. V. Gentili, Auximum (Osimo) – Scoperte varie nella città e suburbio, in "Notizie degli scavi di antichità" dell'Accademia Nazionale dei Lincei, 1958, pp. 69-71. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 15 ss.

 

Presepi Nel 1978 si progettò un p. permanente a S. Bartolomeo. Nel dicembre 1986 venne realizzato un p. vivente in Piazza S. Marco, ripetuto negli anni seguenti, che divenne paesano nel 1988, snodandosi in corteo per il centro storico.All'Abbadia, dalla fine degli anni Ottanta, si allestisce anche un p. meccanico.

Circa 250 statuine da p. in cartapesta, già di proprietà di Aldo Rinaldoni, sono conservate nel Museo Civico.

BIBL. - "Antenna", a. 1969, n. 1; 1978, n. 11; 1987, n. 1; 1988, nn. 1, 12; 1989, nn. 1, 12; 1990, n. 1; 1992, n. 1; 1993, n. 1; 1994, n. 11; 1995, n. 1; 1996, n. 1; 1997, n. 1.

 

Presutti, Giuliano (o Presciutti).

V. Giuliano da Fano.

 

Preti, Mattia (Calabria, 1613-1699). Pittore. E’ autore di una tela (S. Antonio da Padova con Vergine e Bambino) nella chiesa di S. Giuseppe da Copertino.

 

Pretura (vern. Predura). a) P. romana. V. Magistrati della Colonia.

b) P. moderna. Dopo il 1861 il Comune ricavò i locali per la P. dal monastero di S. Rosa (v.). Nel 1891 fu portata in Piazza Leopardi.

Nel 1959 furono trattate 157 cause civili, 103 rimasero pendenti; 1.722 cause penali.

Negli anni Ottanta, assieme alla caserma dei Carabinieri, fu trasferita in Piazza S. Filippo, nel palazzo ex Filippini (v.).

Negli anni Novanta divenne sezione della P. di Ancona. Nel 1999, soppresse le p., quella di Osimo diviene Sezione del Tribunale di Ancona.

V. anche Archivio della P.

BIBL. - A. Giardini, Il cancelliere di P., Osimo, Quercetti, 1876. "Antenna", a. 1960, n. 2; 1979, nn. 8/9, 12; 1981, nn. 1, 6/7; 1993, nn. 5, 6/7; 1998, n. 2. G2, pp. 453, 827. P. F. Fantasia-B. Loiodice (a cura di), Il nuovo palazzo della P. di Osimo, s.d.

 

Prezzi Per i secc. XVI-XIX, cfr. C. Grillantini, Misure, monete, prezzi, compensi nella vita osimana dei secc. XVI-XIX, in DSPM, 1985.

Per i secc. XIX-XX, cfr. G2, pp. 730, 746, 961.

 

Principi, Primo (Osimo, 1894-Vaticano, 1975). Laureato in Teologia e Diritto Canonico, ricoprì numerose cariche presso il Vaticano. Fu arcivescovo di Tiana (1956-75).

BIBL. - C. Grillantini, Dati biografici relativi al concittadino Mons. P. P. e S. E. Mons. P. P. e i miei ricordi di Seminario in Solenne riapertura della Cattedrale-Basilica, Ancona, 1956. G2, pp. 1029, 1040. "Antenna", a. 1959, n. 1; 1968, n. 3; 1975, n. 8/9.

 

Priori Negli Statuti medioevali compaiono sia i p. delle Arti, fino al 1342 (ogni Arte aveva il suo p. che durava in carica un mese), sia i p. del popolo, facenti parte del Magistrato (v.).

Nel sec. XVI tre p. facevano parte del Consiglio di Credenza (v.).

BIBL. - Statuti, passim.

 

Prisca, Octavia

V. Octavia, Gens.

 

Prisca, Oppia

V. Oppia, Gens.

 

“Pro monumento” Numero unico (27 novembre 1921), a cura del comitato promotore (direttore responsabile Bruno Marsili) per onorare i caduti del 1915-18.

BIBL. - G3, p. 801. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 72 s.

 

Procacciante (Fermo, sec. XIV). Podestà di Osimo (1323).

BIBL. - Statuti, 14 gennaio 1323.

 

Processione del Venerdì Santo (vern. Purcessiò del venardì santu). Manifestazione tradizionale secolare, che si svolge per le vie di Osimo oscurate. Si apre con i "sacconi" (uomini incappucciati) recanti ciascuno un lampione e agitanti le battistangole. Sono seguiti dai componenti di varie associazioni e dalla banda; da chierici portanti gli strumenti della Passione e dal cataletto (letto funebre con il simulacro del Cristo morto).

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 4; 1994, n. 4; 1996, n. 4. “5 Torri”, a. 1979, n. 1/2; 1982, n. 3; 1987, n. 1; 1998, n. 5. G3, p. 641 s.

 

Procopio (Cesarea (Palestina), fine sec. V-dopo 565). Storico del tempo di Giustiniano, autore tra l'altro della Storia delle guerre (v. Gotica, Guerra). P. partecipò all’impresa condotta da Belisario contro i Goti e la narrò nella sua opera, nella quale sono estesamente riportati gli avvenimenti riguardanti Osimo.

 

Procula, Laetoria

V. Laetoria, Gens.

 

Proculus, C. Laetorius

V. Laetoria, Gens.

 

Procuratore dei rei poveri

V. Poveri.

 

Progettisti Furono così chiamati gli osimani di Sinistra (massoni, repubblicani, radicali) che, delusi della permanenza al potere della Destra, fondarono nel 1877 la "Sentinella del Musone" (v.).

BIBL. - G3, p. 783.

 

Proprietà terriera Nel XVIII sec. il patrimonio terriero era così suddiviso: la metà apparteneva alle Opere pie, S. Casa, Mensa vecovile, Benefici ecclesiastici ed altri enti; quattro decimi erano delle famiglie nobili (Simonetti ca. 86.000 scudi di estimo, Dionisi ca. 26.000, Gallo ca. 20.000 più Montegallo, Sinibaldi (poi Folenghi) ca. 19.000, Buttari ca. 18.000, Fiorenzi ca. 17.000, Sinibaldi ca. 15.000); un decimo di piccoli proprietari.

Nel sec. XIX i proprietari terrieri si occuparono personalmente delle loro p., moltiplicando le case coloniche, bonificando, rinnovando i metodi di coltivazione, aprendo filande.

V. anche Mezzadria.

BIBL. - G2, p. 538, 634.

 

Prostituzione Nel Medioevo (sec. XIV) le prostitute non potevano esercitare in tempo di fiera presso la chiesa di S. Giacomo (v.).

Nel XV sec. venne aperta una casa di tolleranza (v.) in Via Oppia, che fu fatta chiudere dal predicatore fra Giovanni da Ischia.

Nel 1571 viene loro ordinato dal vescovo De Cuppis di portare un velo turchino, sotto pena della frusta e dell'esilio. Tale disposizione fu riconfermata dal Fermani.

Il Bando sopra le maschere (sec. XVII) vietava loro di mascherarsi.

Nel 1721, secondo il sinodo dello Spada, si stabilisce per le prostitute la pena della pubblica frusta. Nel 1745 il Compagnoni apre una Casa di correzione (v.) "per le donne cadute o pericolanti", che però dovette presto essere chiusa.

BIBL. – Statuto post 1314, III, 107-109. Editto del vescovo De Cuppis (10 ottobre 1571). Editto del cardinale Spada (28 settembre 1721). Compagnoni, Memorie, IV, p. 482. G2, pp. 298, 388, 462. "Antenna", a. 1982, n. 2.

 

Protocollo di S. Benvenuto Tre volumi in pergamena contenenti gli Atti di vescovi osimani dal 1263 al 1412. Si trovano presso il Museo Diocesano. Furono fatti rilegare nel 1882 dal vescovo Seri Molini..

BIBL. – D. Pannelli, Memorie historiche di S. B., Osimo, Quercetti, 1763, pp. XIII s., 4, 26, 57. G2, p. 846. S. Baldelli, S. Benvenuto vescovo di Osimo (tesi, Università di Roma, 1966/67).

 

"Proton, Il" Numero unico umoristico (7 dicembre 1924).

BIBL. - G3, p. 804 s. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 76.

 

Protostoria

V. Picena, Civiltà; Galli Senoni.

 

Protovillanoviana, Cultura

V. Preistoria.

 

Proverbi

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 87 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 101 ss. G3, p. 847 ss.

 

Pubblicità

V. "Annunziatore, L'".

BIBL. - Comune di Osimo, Regolamento del servizio municipalizzato delle pubbliche affissioni e della p. affine, Osimo, La Picena, 1929.

 

Publicia, Gens Di questa gens si ricordano: L. Publicius Apronianus, che fu primipilaris, patronus e aedilis, e L. Publicius Florianus, tribuno (CIL IX, 5842: titolo funerario nel palazzo comunale di Recanati).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 41.

 

Pugilato

BIBL. – “Antenna”, a. 1958, n. 2; 1965, n. 4.

 

Punti cardinali Le direzioni approssimate dei p. c. per il capoluogo sono le seguenti. Nord: Montegallo; est: Abbadia; sud: Macerata; ovest: Collina di S. Maria Nuova.

 

Puntoni, Vittorio (sec. XIX-XX). Grecista, rettore dell’Università di Bologna, commissario d'esame al liceo Campana nel 1900.

BIBL. - G2, p. 889.

 

Pupiliano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 129).

 

Q

 

Quaresimalista Nel 1531 era scelto dalle varie comunità religiose e pagato dal Comune. Dal 1574 fu pagato un anno dal Comune, un altro dal vescovo.

BIBL. – ASCO, Riformanze, 22 aprile 1531, 16 marzo 1532, 30 agosto 1574.

 

Quartieri Denominazione dei punti di riferimento tradizionali della città e della periferia: a) entro le mura: Piazzanoa, il domu, l'acquedottu, la piazza, il muniscibiu, il Sagramentu, il corsu, la piazza del Cullesgiu, la discesa de S. Marcu, il Carmine, le scalette, l'isctidudu, le mure, sotta Buccanera, l'uspedale, i tre archi, Porta Borgu, San Francescu, i mascelli, i cabuccì, Fonte Magna, S. Marcu; b) verso levante: il Guazzadore, le fonte, il muntiscellu di fradi, il cruscefissu, Pisciarellu, la Vescuara, il Cuntorsi, il campu spurtiu; c) verso meridione: la Piedà, l'Aviamentu, la Marcelletta, porta Caldarara; d) verso occidente: la Misericordia, il Gattucciu, Nfelonniga, la costa, il borgu, la piana, la furnasce, il cimideru; e) verso settentrione: la gattara.

 

Quatrini, Bernardino (Passatempo di Osimo, 1828-Montefano, 1908). Alunno del seminario Campana, a 22 anni ottenne la cattedra presso il Collegio Seminario di Senigallia e nel 1854 in quello della Sapienza di Perugia. Ottimo conferenziere, Leone XIII lo chiamò ad insegnare Eloquenza nel seminario di Perugia. Fu autore di numerose pubblicazioni, come il Discorso di inaugurazione nella solenne apertura del santuario di Campocavallo, Osimo, 1906.

BIBL. - Spada, Bibliografia, s. v. Egidi-Maggi, Memorie storiche di Monte Fano nella Marca, Montefano, 1998, p. 203 s.

 

Quatrini, Maria Filomena (S.Paterniano, 1839-1865). Serva di Dio. Crebbe sotto la guida di Benvenuto Bambozzi (v.). È sepolta nella chiesa di S. Paterniano (v.).

BIBL. - Pio Quatrini, Vitarella della pia giovinetta M. F. Q., Osimo, Quercetti, 1875. G2, p. 858.

 

Quatrini, Pietro (Monte Torto di Osimo, 1747-1827). Insegnante al Campana di Umanità e Retorica, sacerdote. Fu elogiato dal Monti, dal Verri e dal Montanari. Autore di: La solitudine; Corona di sonetti, Osimo, Quercetti, 1774; Delle lodi di mons. Pompeo Compagnoni, Osimo, Quercetti, 1775; Epistole eroiche, Osimo, Quercetti, 1777 (e 1781); Temi - Cantata a quattro voci, Osimo, Quercetti, 1785; Delle poesie italiane e latine, Osimo, Quercetti, 1802-4 e Spoleto, 1882; Terza rima, Quercetti, 1803. De Vita Furii Camilli Sinibaldi, Osimo, Quercetti, 1820 (tradotto da G. Foglia, v.); Il bue, Venezia, 1857; Il cacaggio (...), Osimo, Rossi, 1881.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Talleoni, II, pp. 231, 246. Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti, a cura di E. De Tipaldo, v. III, Venezia, 1837, p. 269 s. Spada, Bibliografia, s.v. G.I. Montanari, P. Q. Sermo habitus coram E.mo Ep. I. Soglia Ceronio, Roma, in “Giornale Arcadico”, 1855. “Sent.”, a. 1901, n. 1. G2, p. 567 s. M. Morroni, La letteratura classica e la cultura marchigiana tra Seicento e Settecento, in DSPM, 93, Ancona, 1989, p. 562 s. Egidi-Maggi, Memorie storiche di Monte Fano nella Marca, Montefano, 1998, p. 202 s.

 

Quatrini, Pio (Montefano, 1846-1889). Sacerdote. Autore della Vitarella della pia giovinetta M. Filomena Quatrini, Osimo, Quercetti, 1875.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. Egidi-Maggi, Memorie storiche di Monte Fano nella Marca, Montefano, 1998, p. 204 s.

 

Quattrobotti Contrada ad est di Via Settefinestre.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n. 105.

 

Quercetti, Domenico (Osimo, 1845-1928). Maestro di cappella e della Banda (v.) dal 1885 per oltre 25 anni, e compositore. Insegnò musica e piano al Campana, per il cui teatrino musicò tra l'altro: Il casino di campagna - Vaudeville in 3 atti, V. Rossi, Osimo, 1889 (versi di A. Tappa), Sor Venanzo (1890) (di Augusto Tappa), Nel regno della luna (1893) di P. Asinalunga, In cerca della felicità, Giuda Maccabeo, melodramma in tre atti (1900) di Paolo Recanatesi. Scrisse anche messe ed inni sacri. Compose tra l'altro una marcia funebre per il passaggio dal XIX al XX sec., la musica per La Bandiera Turca in Osimo - Vaudeville in 3 atti di Giuseppe Perozzi.

BIBL. - A. Basso (a cura di), La musica, in Dizionario, Torino, 1868, s. v. “Sent.”, a. 1896, n. 31. “L’Armonia”, a. 1922, n. 10. Romiti, Istituto Campana, p. 124 s. Antenna, a. 1959, nn. 1, 2; 1961, n. 11; 1978, n. 11. G2, pp. 876 s. 934. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Quercetti, Domenico Antonio (sec. XIX-XX). Capostipite di una famiglia di tipografi, che iniziò l’attività intorno al 1760.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v.

 

Quercetti, Tipografia La t. Q. aprì verso il 1760. Stampò due opuscoli nel 1761: Note divote salutazioni e novene (...)"; un altro Sacra Novena in onore di S. Francesco di Assisi.

Con decreto vicereale dell'11 aprile 1812 fu inclusa nell'Elenco delle t. di tutte le città del Regno d'Italia. Chiuse nel 1912, cedendo l’attività a G. Scarponi..

BIBL. - Talleoni, I, p. 251; II, p. 181. G2, p. 492, 557. G. Graciotti, Le edizioni Q. (1760-1800) nella Biblioteca comunale F. Cini di Osimo (tesi, Università di Macerata, 1996/97).

 

Quercia, Castello

V. Cerqua.

 

Questori

V. Magistrati della Colonia.

 

Quintana Antico divertimento tradizionale, smesso sotto il periodo napoleonico, che si effettuava in occasione della festa di S. Vittore. Un fantoccio di legno veniva posto in piazza e alcuni cavalieri dovevano colpirlo: se lo prendevano nel centro del petto, esso rimaneva immobile, altrimenti girava su se stesso, colpendo il cavaliere con un bastone od una frusta.

BIBL. - G2, p. 227 s. G3, p. 812 ss.

 

R

Radetsky, Johann (Trebnice (Boemia), 1766-Milano, 1858). Generale austriaco. Dopo la vittoria di Novara (1849), fu nominato governatore generale del Lombardo-Veneto e amministrò con eccessiva severità. Il 7 ottobre 1850 passò per Osimo, diretto a Loreto.

BIBL. – G. Cecconi, Diario osimano, 7 ottobre 1850 (ms. in BC.). G2, p. 675.

 

Radicati, Pietro Secondo (Celle, 1671-0., 1729). Vescovo di Osimo (1728-9), già ufficiale dell'esercito francese, segretario di Stato del duca di Mantova e prefetto di giustizia, vescovo di Casale (1701). Ad Osimo promosse una specie di accademia teologica e mise in atto provvidenze a favore dei poveri. Fu sepolto in Duomo.

BIBL. - Maroni, p. 45 s. Zaccaria, p. 118. Compagnoni, Memorie, IV, p. 364-68. Talleoni, II, p. 214 ss. (con bibl.). G2, p. 468 s.

 

Radio Osimo partecipò alla trasmissione radiofonica I due campioni nel 1962.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, nn. 4, 5.

 

Radio locali

V. R. Mantakas; R. Matassa; R. Osimo; R. Popolare; R. Serena; Tele-R.-Osimo.

 

Radio Mantakas R. locale, di ispirazione missina, aprì a metà degli anni Settanta, con sede a Piazza Dante, inaugurata da G. Almirante.

BIBL. - "Antenna", a. 1977, n. 4.

 

Radio Matassa R. locale, fu clandestina quando funzionò come collegamento con i partigiani di Osimo e Cingoli, trasmettendo anche i bollettini di guerra. Dall'ottobre 1945 produsse trasmissioni domenicali in diretta dallo studio del Grillantini. Vi collaborarono Francesco Fei, Armando Pesaresi, Elmo Cappannari, Domenico Castellana, Cesare Romiti, Teresa Sinigagliesi.

Cessò nel gennaio 1946 con l'inizio della RAI.

BIBL. – G2, p. 977. "Antenna", a. 1988, n. 10; 1989, n. 5; 1995, n. 10; 1999, n. 11.

 

Radio Osimo

V. Tele Radio Osimo.

 

Radio Popolare R. locale, di ispirazione comunista,aprì a metà degli anni Settanta, poco dopo Radio Mantakas.

 

Radio Serena R. locale sorta all'Abbadia; nel 1983 si trasferì a Osimo in Via C. Battisti. Nel 1985 istituì il premio "S.". Successivamente si trasferì a Castelfidardo, fondendosi con Radio Castelfidardo.

BIBL. - "Antenna", a. 1983, n. 9; 1985, n. 1.

 

Ragano, Monte Altura (m 156) in contrada Monteragolo (v.), ad est del capoluogo. È delimitata da Via Flaminia I e Via d'Ancona, e percorsa dalla Sbrozzola.

 

Raibolini, Francesco

V. Francia, F. R. detto il.

 

Raics Amurat (Antonio Sanfilippo) (sec. XVIII). Rinnegato palermitano che comandava la flottiglia turca contro la quale si scontrò Francesco Guarnieri (v.) nel 1723. Fu ferito e fatto prigioniero.

BIBL. - G2, p. 475. "Antenna", a. 1981, n. 6/7.

 

Ramazzani, Ercole (Arcevia, 1530-Arcevia, 1598). Pittore, di gusto manierista, derivatogli dallo Zuccari. Lavorò molto, nelle Marche e nell'Umbria. E’ autore di una tela sull'altare maggiore della chiesa di S. Palazia.

BIBL. – S. Bellini, Sulla patria del B. Clemente da Osimo, Roma, 1782, p. 27. A. Ricci, Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca d'Ancona, Macerata, 1834. F. Laudi, Indice degli artisti marchigiani, Roma, 1968, s. v.

 

Ramberto (sec. XIII). I tre fratelli R., Gualtiero e Apillantra ebbero la cittadinanza osimana nel 1204, ma poi passarono dalla parte di Ancona e Recanati. Per questo il 2 febbraio 1216 venivano banditi.

BIBL. - Libro Rosso, doc. XXI. Martorelli, p. 105 ss. Iscrizione nel portico della Cattedrale. G3, p. 195 s.

 

Ramerio (o Rainerio o Rinaldo). (sec. XIII). Supposto vescovo di Osimo (1240-1242 c.).

BIBL. – Ughelli, I, col. 500. Zaccaria, p. 73. Compagnoni, Memorie, II, p. 246 ss. Talleoni, I, p. 220 s. G2, p. 1037.

 

Ravenna, Chiesa di Aveva molte proprietà terriere nel territorio medioevale di Osimo, tra le quali: la Massa Aternana (v.), Monte Cerno (v.), Offagna (v.), il Monte S. Pietro (v.), Monticello dei Frati (v.).

BIBL. - Codice Bavaro, Territorio di Osimo.

 

Ravenna, Massa della Chiesa di Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 155).

 

Reale Imperiale Pontificia Reggenza

V. Francese, Occupazione.

 

Recanatesi, Giovanni (Osimo, 1869-Osimo, 1943). Sacerdote. Lasciò i suoi beni per la costituzione dell'opera pia D. Giovanni e Gaetano Recanatesi (v.). Morì investito da un automezzo alleato.

BIBL. - G2, p. 962 s.

 

Recanatesi, Paolo (Osimo, 1839-Osimo, 1916). Padre Filippino, direttore spirituale del Collegio Campana, conoscitore delle lingue classiche: tradusse in versi latini la Batracomiomachia (Osimo, Quercetti, 1895). Pubblicò: Carmina latina, Osimo, Quercetti, 1876; Giuseppe ebreo (...), Osimo, Quercetti, 1899; Carmina Sacra, Recanati, 1908; il De pugna inter veritatem et errorem, Roma, 1911; l'Excerptum ex romano commentario 'Vox Urbis' (1911); Carmina varia, Osimo, Scarponi, 1912. Insegnò per molto tempo al Campana. Fu amico di Leone XIII. Compose anche diversi melodrammi sacri, musicati dal maestro Domenico Quercetti, come il Giuda Maccabeo (1900).

BIBL. – “La Favilla”, a. 1916, n. 43.  Romiti, Istituto Campana, p. 59 ss. G2, p. 907. G3, p. 688.

 

Recanati (vern. Reganadi). Comune confinante con la parte meridionale di quello di Osimo.

Nel Medioevo era collegato ad Osimo da una delle principali strade (v. Viabilità).

Nel 1199 si stipula una pace tra R. e Osimo, cui vengono restituiti gli ostaggi di Monte Zaro (v.) e Montefano.

Nel 1200 cacciò Marcoaldo d'Anweiler (v.) con Osimo e altri Comuni.

Nel 1202 si ebbe la pace di Polverigi tra Osimani, Anconitani e Recanatesi.

Nel 1228 R. e altri Comuni si alleano con Rimini (v.) e Venezia (v.) contro Ancona.

Nel 1229 Osimo si serve del porto di R. (v. Porto di Osimo).

Dal 1240 al 1247 viene trasferita a R. la sede vescovile di Osimo da papa Gregorio IX, per punire Osimo che aveva sostenuto re Enzo (v.).

Nel 1248 R. partecipò alla battaglia di Osimo (v.), alleato con i pontifici.

Nel 1308 il Comune di Osimo difende in modo particolare i terreni posti al confine con R. Inoltre stabilisce i patti con questo Comune.

Nel 1313 R. formò una lega con Osimo e altri Comuni contro Macerata (v.).

Nel 1452 Osimo fece costruire una rocca a Montefano (v.) contro R.

Nel 1473 Osimo e R. si accordano per far terminare le angherie di alcuni banditi (Talleoni, II, p. 29).

Vi fu vescovo l'osimano Guarniero Guarnieri (v.) (1681-89).

Sotto la prima occupazione francese (v.), fu nel Cantone del Musone, in dipendenza da Osimo. Vi fu vescovo l'osimano Stefano Bellini (v.) (1800-31).

Nel 1838 il suo brefotrofio (v.) serviva anche Osimo.

Nel 1884 vi nacque Monalduzio Leopardi (v.), vescovo di Osimo.

Nel 1910 vi nacque Igino Ciavattini (v.).

V. anche Andrea da R.; Ceccone di Muzio Francione; Consiglio provinciale; Ebrei; Gigli, Beniamino; Innocenzo III; Leopardi, Attone; Leopardi, Giacomo; Leopardi, Matteo; Leopardi, Monaldo; Montale; Musone; Portorecanati; Ramberto; Rinaldo di Urslingen; Sforza, Francesco; Tabaccolo; Vitelleschi, Giovanni.

BIBL. - Libro Rosso, docc.XXXIII, XLVII. Statuto 1308, IV, 65; V, Pacta et convenciones (...) e passim. Martorelli, pp. 73 ss., 117, 164 s., 317 s. Compagnoni, Memorie, II, p. 262 ss. Talleoni, passim. G2, pp. 238, 245, 304.

 

Reduci dalle patrie battaglie

V. Società dei R.

 

Referendum Il r. istituzionale del 1946 dette il seguente risultato: per la repubblica votarono 8.532 (70,57%), per la monarchia 3.559 (29,43%).

Per gli altri r., v. “Antenna”, a. 1981, n. 5; 1985, n. 6; 1991, n. 6; 1993, n. 5; 1999, n. 3.

 

Refrattari Nel XIX sec. erano così chiamati i renitenti alla leva che si davano alla latitanza e vivevano da banditi. Vennero protetti da Camillo Briganti Bellini (v.).

 

Reggenza pubblica Chiamata "Cesarea, Regia, Pontificia R.", si ebbe dopo l'entrata degli Insorgenti (v.) in città, e fu costituita da Marcantonio Talleoni, Girolamo Dittaiuti, Alessandro Bertucci e Giacomo Fiorenzi.

BIBL. - Talleoni, II, p. 256. G2, p. 533.

 

Regolatori Per il XVI sec., v. Rettori. In seguito erano quattro e facevano parte del Magistrato (v.).

BIBL. – G2, pp. 359, 542.

 

Religioni Le r. maggiormente praticate ad Osimo alla fine del sec. XX erano (in ordine di numero di adepti): Cattolicesimo, Islamismo, Testimoni di Geova, Assemblee di Dio.

 

Reni, Scuola del Le è attribuita la tavola in Battistero S. Leopardo che abbatte gli idoli pagani (fine sec. XVI).

BIBL. – Loretani, Guida, p. 47.

 

Repubblicani

V. Circolo Giuseppe Mazzini; Circolo R.; “X Marzo – XIII Marzo”.

BIBL. – “Sent.”, a. 1910, nn. 45, 49; 1911, nn. 8, 13, 30, 47-49; 1912, nn. 2, 7, 19, 27, 30; 1913, nn. 2, 29, 49; 1914, n. 1.P. Pasqualini, Domenico Valerj e la Democrazia Repubblicana Osimana (tesi, Università di Urbino, 1969/70).

 

Resistenza Il primo Gap (Gruppo di azione patriottica) osimano, intestato a Renato Fabrizi, fu formato da Quinto Luna (v.) subito dopo l’armistizio, nel novembre 1943. Dapprima requisì armi e munizioni. Nel gennaio 1944 si fornì di medicinali dall’ospedale militare di Ancona trasferito ad Osimo, per inviarli ai partigiani andati frattanto in montagna. Lo scontro a fuoco del 9 (o 10) febbraio tra partigiani e fascisti locali, nel quale perse la vita Giovanni Giorgetti (v.), portò all’arresto di molti antifascisti ed alla fuga in montagna (Cingolano e Arceviese) di importanti elementi, tra i quali Q. Luna. Ciò determinò un arresto momentaneo delle operazioni nella zona osimana. Alla fine di maggio si formarono i GAP “F. Stacchiotti” (con Franco Mercuri, v.) e “S. Stefano”, il primo dei quali era comandato da Paolo Orlandini con sede alle Casette di Rinaldo, dove il 24 giugno avvenne un rastrellamento tedesco. Durante questo mese si verificarono diversi sabotaggi nei confronti del nemico. A metà del mese i partigiani portarono via le armi dalla Questura.

V. poi Guerra Mondiale, Seconda.

V. anche Acqua, Vincenzo; Cecconi, Vincenzo; Fondazione Quinto Luna; Luna, Quinto.

Nel 1964 venne inaugurato il monumento alla R. in Via Leonetta, nel 1974 il cippo di Via di Jesi (località Casenove-Rustico).

BIBL. – La Resistenza nell’Anconitano, ANPI Provinciale di Ancona, 1963, p. 218 s., 256 ss. “Antenna”, a. 1964, n. 8. O. Polverigiani, Osimo nel periodo dell'occupazione tedesca (tesi, Università di Urbino, 1970/71). I giorni della Liberazione – cil e Resistenza nell’Osimano, a cura del Comune di Osimo, Osimo, 1974. A. Senigalliesi, I giorni della Resistenza nella valle del basso Musone (tesi).

 

Restaurazione a) Prima R. (1799-1808) - Il 6 agosto 1799 Osimo venne liberata dalla prima occupazione francese (v.). La Reggenza veniva affidata a Marcantonio Talleoni, Girolamo Dittaiuti, Alessandro Bertucci e Giacomo Fiorenzi, mentre a Luigi Gallo si affidava il comando dei pochi armati.

Nei primi giorni del 1800 figura ad Osimo una guarnigione di soldati austriaci (maggiore Extal). Il 29 marzo 1800 si chiede invano a Roma il distacco da Macerata (v.). Si forma un governo comunale provvisorio ("Cesareo-Regio").

Tra il 1804 ed il 1806 si hanno frequenti passaggi di truppe francesi.

Si va quindi verso la seconda occupazione francese (v.).

b) Seconda R. - Inizia dal 5 luglio 1815. Osimo entra a far parte della Delegazione di Ancona (con Agugliano, Polverigi e Offagna). Un intero battaglione austriaco rimane ancora ad Osimo.

Per i fatti fino al 1849, v. poi Risorgimento.

c) Terza R. - Si ebbe il 15 luglio 1849, dopo la parentesi di cinque mesi dovuta alla Repubblica Romana (v.). Vengono requisite tutte le armi (5 cannoni, 500 fucili e le munizioni).

BIBL. - M. Talleoni, Nella liberazione dalla schiavitù francese - Sonetti, Osimo, Quercetti, 1799. E. Consalvi, Editto - Popoli delle Marche (...), Osimo, Quercetti, 1815. F. Magnatti, Osimo dal 1810 al 1830 (tesi, Università Cattolica di Milano, 1944/45). G2, p. 549 ss. G. Mori, Osimo nella R. (tesi, Università di Urbino, 1969/70). M. Valicchia, Osimo nel primo trentennio del sec. XIX (tesi, Università di Urbino, 1973/74). D. Cencio, Osimo dopo il periodo napoleonico (tesi, Università di Urbino, 1974/75). I. Lorenzini, La R. in Osimo (tesi, Università di Macerata, 1985/86).

 

Rettori Detti anche Regolatori, nel XVI sec. erano i Priori decaduti, che insegnavano ai loro successori.

BIBL. - G2, p. 359.

 

Riaffa Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 112).

 

Ricci, Cesare (Osimo, 1899-?). Missionario giuseppino in Equador dal 1931.

BIBL. - "Antenna", a. 1979, n. 11.

 

Riccioni, Domenico (Osimo, 1879-1964). Magistrato divenuto Consigliere di Cassazione.

BIBL. - G2, p. 1019.

 

Riccioni, Emilio (Osimo, 1879-1978). Aprì una farmacia nel 1905 (poi ceduta a Teodori). Fondò la Croce Bianca in campo azzurro (v.), organizzò alcune Feste dei fiori (v.), compose vari libretti musicati dal Quercetti (v.). Insegnò Chimica nelle scuole e collaborò all'apertura dell'Istituto Magistrale. Fu iscritto alla DC e al Partito Popolare.

BIBL. - "Antenna", a. 1978, n. 1.

 

Riccioni, Luigi (sec. XIX-XX). Maestro elementare. Autore tra l'altro di: La lettura e la scrittura insegnate agli alunni della 1.a classe elementare delle Scuole Comunali di Osimo, Macerata, 1906; Per la scuola laica, Osimo, Belli, 1909.

BIBL. – “Le Cinque Torri”, a. 1925, n. 19.

 

      Riccioni, Mario (Osimo, 1912-Osimo, 2001). Medico, ha esercitato la professione presso l'ospedale "SS. Benvenuto e Rocco" dalla fine della seconda guerra mondiale al 1968, ricoprendo anche le mansioni di primario e di direttore sanitario.

 

Ricciotti, Giovanni (Osimo, 1873-Osimo, 1944). Pittore, lavorò dapprima col Monti (v.), nella cappella di S. Giuseppe in Cattedrale, poi in America meridionale, quindi a Torino.

Ad Osimo, nella chiesa di S. Palazia, vi sono due sue copie di quadri di S. Lucia e S. Palazia. E’ autore anche della tela raffigurante i santi martiri conservata nella sagrestia del duomo, e del ritratto di Sisinio Fagioli (ASCO).

BIBL. – “Sent.”, a. 1913, n. 40. “Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 2, 13. G2, p. 981 s.

 

Ricila (sec. VI). Capitano bizantino sconfitto e ucciso dai Goti nell'assedio di Osimo del 544 (v. Gotica, Guerra).

BIBL. – Gentili, Osimo nell’antichità, p. 45.

 

Ricreatorio Edmondo De Amicis Laico, era aperto attorno agli anni 1910-1914.

BIBL. - G2, p. 903.

 

Ricreatorio S. Francesco d'Assisi Esisteva al Borgo S. Giacomo all’inizio del sec. XX.

BIBL. - Regolamento del R. di S. F. d'A. Borgo S. Giacomo Osimo, Osimo, Belli, 1905.

 

Ricreatorio S. Marco Fu aperto nel 1913-14 in Via degli Orti Traiani da Carlo Grillantini. Passò poi nella Canonica di S. Marco.

BIBL. – “Le Cinque Torri”, a. 1925, n. 6. G2, p. 901. G3, pp. 100, 774.

 

Riderelli, Aldebrando (Osimo, seconda metà sec. XIX). Mazziniano. Fondò la società Concordia (v.).

BIBL. – G2, pp. 792, 794.

 

Riderelli, Italiano

V. Ginnastica.

 

Riderelli, Mario (Osimo, 1902-1986). Fu bibliotecario e archivista comunale dal 1934 al 1970. Autore tra l'altro di: Tromba, suonate l'attenti! - Novella, Osimo, Belli, 1929; una rappresentazione sacra I SS. Martiri osimani, tenuta al teatro nel 1935; La pergamena di donazione del 12 febbraio 1061, Osimo, 1961; Vicende di Osimo nel Medioevo, Ancona, 1968.

BIBL. – G2, p. 556. "Antenna", a. 1986, n. 11; 1997, n. 8. L. Egidi, Trecento anni di vita della Biblioteca Comunale di Osimo, Osimo, Scarponi, 1979, p. 43 ss.

 

Ridolfi, Claudio (Verona, 1570-Corinaldo, 1644). Pittore. Seguace del Veronese e di F. Barocci. Lavorò in varie città delle Marche. A lui sono attribuite tre tele conservate nel Museo Civico (la Natività di Gesù, S. Nicola di Bari, Santo Monaco) ed una situata nella cappella di S. Giuseppe da Copertino, raffigurante la Natività di Maria.

BIBL. – M. Baldelli, C. R. veronese pittore nelle Marche, Urbania, 1977, p. 149. “5 Torri”, a. 1978, n. 6. "Antenna", a. 1979, n. 1.

 

Rifiuti, Smaltimento Nel 1992 si ipotizzò la costruzione di un impianto ad Osimo Stazione, ma la proposta incontrò una opposizione da parte degli abitanti. Nel 1993 la gestione della discarica comunale di via Striscioni venne affidata alla GEOS S.p.A. Dopo qualche anno, a seguito delle proteste degli abitanti della zona, la discarica venne chiusa, ed i rifiuti solidi dirottati alla discarica di Chiaravalle.

V. anche Azienda Idroelettrica; Nettezza Urbana.

BIBL. - "Antenna", a. 1992, n. 4; passim. “5 Torri”, a. 1992, n. 3; 1993, n. 1; 1994, n. 3.

 

Riforma Il compito di attuare nella diocesi di Osimo le disposizioni del Concilio di Trento spettò al vescovo B. De Cuppis (v.), che aveva partecipato alle sedute del 1561. Importanti disposizioni sinodali in senso riformistico furono pubblicate, oltre che dal De Cuppis, anche dai suoi successori C. Fermani (v.) e A. M. Gallo (v.).

BIBL. - A. Compagnucci, L'opera di riforma ad Osimo e diocesi nel sec. XVI (tesi, Università di Roma, 1958/59). G2, p. 382 ss.

 

Riformanze Verbali delle deliberazioni consiliari del Comune di Osimo, dal 1360 al 1808 (presso l'ASCO).

BIBL. – ASCO, D. Pini, Transunto delle Riformanze Consigliari dal sec. XV al sec. XVIII.

 

Rigutini, Giuseppe (inizio sec. XX). Lessicografo. Commissario di esami al Liceo Campana.

BIBL. - G2, p. 889.

 

Rinaldi, Vincenzo (sec. XIX). Il 14 febbraio 1866, alla Bellafiora dove abitava, uccise due carabinieri che lo cercavano per renitenza.

BIBL. – Comandini-Monti, L’Italia nei cento anni del secolo XIX (1861-1870), 9/12/1866. G2, p. 788.

 

Rinaldo di Urslingen (o Rainaldo) (sec. XIII). Figlio del conte Corrado, che era stato fatto duca di Spoleto dal Barbarossa, rivendicò i diritti paterni, sostenuto da Federico II contro la Chiesa. Nel 1229 invase la Marca di Ancona e ricevette sotto la sua protezione Osimo e Recanati.

BIBL. - Talleoni, I, p. 205 s. W. Hagemann, Herzog Rainald von Spoleto und Marken (...), Freiburg, 1968. W. Hagemann, L’intervento del duca Rainaldo di Spoleto nelle Marche nel 1228-1229, in “Studi Maceratesi”, 6, 1970, pp. 27-44.

 

Rinaldo (o Rainerio o Ramerio)

V. Ramerio

 

Rinaldoni, Aldo (Senigallia, 1885-Osimo, 1966). Noto come collezionista di statuine da presepe, che commissionava all’artista leccese Luigi Guacci (v.), fino a raccoglierne circa 270, ora conservate nel Museo Civico (v.).

 

Ripabianca

V. S. Paolina.

 

Ripanelli, Giovanni Battista (Fermo, sec. XVI-Osimo, 1552). Primo maestro di musica presso la Cattedrale.

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 43 s.

 

Ripe

V. S. Maria Nuova.

 

"Risata, La" Numero unico (1924), umoristico.

BIBL. - G3, p. 804 s. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 76.

 

Risorgimento (vern. Rissurgimentu). Dal 1814 esisteva ad Osimo la Carboneria (v.), poi anche la Massoneria (v.). Tra gli affiliati, Cesare Gallo (v.) partecipò al tentativo fallito di Macerata nel 1817; Luigi Pellegrini (v.) scappò a Trieste, ma venne imprigionato e liberato nel 1831; Sinibaldo Sinibaldi (v.) sostenne la causa italiana più col denaro che con l'azione.

Per il 1831, v. Moti del 1831.

Nel decennio 1840-50 ad Osimo le correnti politiche erano: conservatori (la maggior parte del popolo estranea alla politica, gran parte del clero e quasi tutti i nobili), mazziniani (una piccola parte del popolo), riformisti (borghesia più agiata, poco clero e poca nobiltà).

I liberali più attivi erano i Bellini, i Fiorenzi, i Simonetti.

Nel 1846 fu fatto gonfaloniere Sinibaldo Sinibaldi (v.), carbonaro. Grandi feste si ebbero per l'elezione di Pio IX (v.).

Nel 1848 si ebbe la partecipazione alla spedizione di Vicenza (v.).

Nel 1849 i liberali osimani aderiscono alla Repubblica Romana (v.). Il 15 luglio si ha la terza restaurazione (v.) e l'occupazione austriaca (v.).

Tra il 29 maggio ed il 4 giugno partirono da Osimo contro l'Austria 12 volontari.

Nel febbraio 1860 si ebbe una dimostrazione patriottica al teatro, per la rappresentazione dell'"Attila" di Verdi.

Nel settembre Osimo vide le manovre che portarono alla battaglia di Castelfidardo (v.). In città sostarono il Cialdini (v.), il Valerio (v.) e il Persano (v.).

I volontari osimani nel R. furono: nel 1849 (Vicenza, Cornuda e Venezia) 106 (3 morti); nel 1848-49 (Bologna e Roma) 23 (1 morto); nel 1859 (Solferino e S. Martino) 7; nel 1860 (Marche) 18; nel 1861-62 (repressione brigantaggio) 16; nel 1866 (Lissa e Custoza) 72 (2 morti); nel 1866 (Tirolo) 18; nel 1867 (Mentana) 28 (1 morto); nel 1870 (Roma) 40.

BIBL. – M. Pinori, Gli Osimani alla prima guerra dell’indipendenza, in “Per il nuovo Gonfalone osimano”, n. u., 15/5/1912. "Antenna", a. 1960, n. 1. C. Grillantini, Il contributo della città di Osimo all'impresa del Risorgimento italiano, Ancona, 1961. M. E. Beccaceci, La partecipazione della città di Osimo alla prima guerra d'indipendenza (tesi, Università di Urbino, 1977/78). Grillantini, Uomini, p. 398 ss.

 

Rispetti

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 102 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 121 ss.

 

Ristoranti Nel 1967 vi erano 6 ristoranti, passati a 14 nel 1970.

Verso la fine degli anni Novanta erano 17 ("Ada", "Adriano", "Da Tarcisio", "Fiore", "Hosteria dell'arco vecchio", "Il Ramerino", "La Briciola", "La Cantinetta del Conero", "La Fonte", "Palazzo Baldeschi", "Lanterna blu", "Flamingo", "Giardino", "La Scala", "Snoopy", "Ventidia", "Strologo").

BIBL. - "Antenna", a. 1970, n. 9.

 

Ristori, Adelaide (sec. XIX). Attrice teatrale, interprete al Teatro La Fenice (settembre 1868) di Medea e Maria Stuarda. In quella occasione in suo onore fu fatta apporre una lapide.

BIBL. – “Sent.”, a. 1906, nn. 12, 41. G3, p. 671. Gabrielli, Teatro, p. 117.

 

Roberto di Castiglione (sec. XIII). Vicario di Federico II (v.). Comandante delle forze imperiali nella Marca d'Ancona, prese parte alla battaglia di Osimo, dove sconfisse Marcellino (v.) nel 1248.

BIBL. - Talleoni, I, p. 209. Historia diplomatica Friderici II, Parigi, 1853-61, V, p. 524. Natalucci, I, p. 337.

 

Roberto di Ginevra

V. Budes, Silvestro.

 

Roborata Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 121).

 

Robur Basket (vern. Robure). Società sportiva. Sorse nell'immediato dopoguerra presso il ricreatorio S. Filippo. Dal 1959 partecipa a campionati di pallacanestro, fino alla serie B, indetti dalla FIB.

BIBL. - "Antenna", passim. “5 Torri”, a. 1984, n. 3/4. G3, p. 779.

 

Rocca malatestiana

V. Forte m.

 

Rocca pontelliana La sua costruzione venne iniziata il 4 agosto 1487, due giorni dopo la partenza di Boccolino (v.) da Osimo, su disegno di Baccio Pontelli (v.). Racchiuse l'Episcopio, la Cattedrale e le adiacenze, abbattendo tre case del Dittaiuti e altre quattro di un antenato dei Gallo. Il 1 luglio 1488 venne iniziato il torrione, verso la piazza.

Nel 1496, secondi alcuni, nel 1506, secondo altri, per la sua dispendiosità, la r. venne abbattuta (se ne vede ancora una traccia a metà di Via dell'Antica Rocca).

A metà secolo XVII furono rimossi gli ultimi ruderi a ridosso dell'episcopio, usati per la nuova chiesa di S. Niccolò (v.).

BIBL. – Guarnieri, Mescugli, B, p. 45 v, 60. Martorelli, p. 393. Talleoni, II, pp. 53 s., 102, 122. "Antenna", a. 1961, nn. 3, 4, 6/7; 1970, n. 4. G. De Fiore, Baccio Pontelli architetto fiorentino, Roma, 1963, p. 78 ss. G2, pp. 325, 348, 423. A. Pizzichini, La R. P. di Osimo (tesi, Università di Pescara, 1982).

 

Rocchetti, Giovan Battista Detto Cui, era l'unico postino in città alla fine del sec. XIX.

BIBL. - G2, p. 722.

 

Roccolo Il termine significa "appostamento fisso di uccellagione". È il nome di due boschetti ad est (r. di Borgo S. Giacomo) e a nord di Monte S. Pietro, al di là della Chiaravallese. Nel primo, minore, predominano leccio, roverella e acero campestre; il secondo può definirsi un popolamento misto di latifoglie a prevalenza di querce.

BIBL. - Ambienti naturali, p. 42 ss.

 

Rodolfo da Perugia (sec. XIV). Podestà di Osimo.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Rodolfo da Varano (Camerino, sec. XIV). Nel 1384 scrive ad Osimo una lettera criticando il patto con Ancona (v.).

BIBL. - Martorelli, p. 209.

 

Rodoviano Castello donato dal vescovo Lotario (v.) alla mensa dei canonici nel 1094.

BIBL. – Fanciulli, Osservazioni, I, p. 384 s. Talleoni, I, p. 130 (cita un Martirologio della Cattedrale). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXVIII.

 

Roller House

V. Casa di accoglienza.

 

Roma, Presa di Quaranta Osimani parteciparono alla presa di Porta Pia del 20 settembre 1870.

BIBL. - Grillantini, Uomini, p. 431 s.

 

Romana, Colonia La deduzione della c. risale, secondo la maggioranza degli storici, al 157 a. C. La c. doveva comprendere gli attuali territori dei Comuni di Osimo, Castelfidardo, Offagna, Montefano, Filottrano e forse Staffolo. A settentrione, oltre l'Aspio, si estendeva la colonia di Ancona; a levante lo stesso fiume la divideva da Numana; a meridione confinava con le colonie di Potentia e Ricina ed il municipium di Trea; verso occidente c'erano i territori del municipium di Cingulum e della colonia di Aesis.

La centuriazione (v.) dell'ager publicus ausimate venne disposta con limiti graccani (secondo il Liber Coloniarum, Lachmann, p. 258) e ancora oggi ne restano le tracce soprattutto nella valle del Musone.

Resti di ville (v.) si sono trovati alle Casenove (in proprietà Egidi e sulla collina di Monte Torto), e verso il fosso di S. Valentino.

Auximum amministrativamente fu iscritta alla tribù Velina (v.) ed ebbe un pretore come magistrato supremo, affiancato dai decurioni, che emanavano i suoi decreti, e dal pontefice. Altre magistrature erano il questore e un curator reipublicae. I collegi ricordati erano quelli dei fabri e dei centonarii.

V. anche: Corporazioni romane; Magistrati della Colonia; Romani, Culti; Romano, Municipio; Senato.

BIBL. - Onofri, Notitiae, p. 34 ss. Martorelli, p. 12 ss.; 24 s. Compagnoni, Memorie, I, p. XXXIX ss. G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, p. 32 ss., e "Annali di Osimo", p. 104 ss., in Colucci, t.V. Talleoni, I, cap. II. "Antenna", a. 1981, n. 4. Gentili, Auximum, p. 31 ss. Gentili, Osimo nell'antichità, pp. 25 s, 115 s.

 

Romana, Epoca La storia osimana ricadente nel periodo romano inizia dalla fine del III secolo a. C. (conquista romana del Piceno). Già nel IV sec. a. C. doveva esistere sul colle di Osimo un oppidum, che difendeva i Piceni (specie i Numanati) dai Galli Senoni (v.).

Alla fine dell'epoca picena (v.), nel territorio. si trovavano due villaggi gallici, estreme propaggini dell'occupazione celtica della parte settentrionale della regione. Nel 299 a. C. Roma si alleò con i Piceni contro i Galli e gli Etruschi e, quattro anni dopo, liberò il Piceno dai Senoni (battaglia di Sentinum, 295). Quindi iniziò l'occupazione della regione, impadronendosi di tutto il territorio tra l'Esino ed il Tronto, dopo la battaglia di Ascoli (268 a. C.).

Divenuta Osimo municipium, gli abitanti ebbero il diritto di cittadinanza senza suffragio. La sua importanza strategica gli derivava dall'essere posto sulle due vie Ancona-Nuceria Camellaria (e Flaminia) e Ancona-Urbs Salvia-Asculum (e Salaria) (v. Viabilità romana).

Nel 174 a. C vi vennero appaltate le mura romane (v.) e alcune opere pubbliche nel Foro. Nel 157 a. C. vi fu stabilita la colonia romana di Auximum (v.).

Nel secolo seguente Osimo acquistò importanza strategica. Di qui, durante la lotta tra Silla e Carbone, Pompeo, alleato del primo, raccolse tre legioni (83 a. C.). Durante la guerra civile (49 a. C.), la città venne espugnata da Cesare: gli Auximates facilitarono la marcia al generale ed ottennero da lui promessa di premio.

Sotto Augusto Osimo fu compresa nella V regio (Picenum). Inoltre rimane la testimonianza di alcune epigrafi onorarie dedicate agli imperatori Traiano (v.), M. Aurelio (v.), L. Vero (v.).

Il Cristianesimo (v. Paleocristiana, Età) vi venne introdotto nel III sec. , mentre sotto Diocleziano si ebbero i martiri Sisinio, Fiorenzo e Dioclezio. Nel IV sec. venne creata la diocesi di Osimo. La città è poi chiamata da Procopio capitale della regione, e Ancona è considerata il suo porto.

V. Antiquarium; Arce; Auximum; Cesare; Fonte Magna; Foro; Lingua; Mura romane; Pompeo; Porte romane; Romana, Colonia; Romane, Statue; Romane, Tombe; Romane, Ville; Romani, Centri; Romani, Edifici; Romano, Anfiteatro; Tempio Capitolino; Topografia; Viabilità romana ed i rimandi dalle suddette voci.

BIBL. - Cesare, La guerra civile, I, 12, 13, 15, 31. Tito Livio, XLI, 21, 27; XLII, 20. Lucano, Guerra civile, II. Plinio, Storia naturale, III, 63 e 111. Strabone, V, 4. Velleio Patercolo, I, 15. Plutarco, Pompeo, 6. Martorelli, p. 12 ss. Talleoni, I, cap. II. A. Davalli, La G. C. e il Piceno (tesi, Università di Bologna, 1932/33). Gentili, Auximum e Osimo nell’antichità. E. Pirani, Le strutture politico-sociali del Piceno prima e dopo la conquista di Roma (tesi, Università di Macerata, 1984). G3, pp. 139-153.

 

Romana, Repubblica a) 1798 – Osimo entrò a far parte della R. R. dopo l’occupazione delle truppe francesi di Napoleone (6 gennaio 1798). La nuova Municipalità fu presieduta da Giuseppe Luchetti, poco dopo sostituito da Prospero Mazzoleni. La regione fu divisa in tre Dipartimenti, e Osimo appartenne al Dipartimento del Musone, che aveva come capoluogo Macerata.

b) 1849 - Venne proclamata a Roma il 9 febbraio 1849 e durerà fino al luglio, quando i Francesi entreranno nella città. Ad Osimo raccolgono adesioni F. Fiorenzi, Z. Cesari, R. Simonetti e G. Cecconi. L'11 e 12 febbraio si hanno manifestazioni per la proclamazione della R.R. Il 18 si distribuisce cibo a 5.000 persone. A marzo avvengono le votazioni comunali, alle quali si ammettono anche i contadini. Il 10 si innalza l'albero della libertà nell'Episcopio. Il 26 G.I. Montanari (v.) subisce un attentato. Il 26 maggio si ristabiliscono le armi del papa e del Comune. Il 1° luglio passa il generale austriaco Francesco Wimpffen (v.), che aveva preso Ancona. Il 15 viene sanzionata la restaurazione (v.).

BIBL. - F. Frezzini, Cronaca osimana dal 1849 al 1860 (...), Osimo, Rossi, 1898. G2, pp. 526, 664 ss. M. E. Beccaceci, La vita politica sociale religiosa di Osimo nel trentennio tra la congiura di Macerata e la R. R. (1818-1848) (tesi, Università di Urbino, 1975/76).

 

Romana, Tribù

V. Velina.

 

Romane, Epigrafi Sono presenti ad Osimo nell’atrio del Palazzo Comunale, nel Palazzo Baldeschi-Balleani, nel Palazzo Gallo (oggi Cariverona), nel Palazzo Barberini (già Briganti Bellini), nel Museo Diocesano. Molte sono state studiate dal Mommsen (v.), dal Gentili e dal Grillantini (v).

BIBL. - T. Mommsen, C.I.L., IX, Berolini, 1883. G2, p. 94 ss. Gentili, Osimo nell’antichità, p. 151 ss.

 

Romane, Statue (vern. Stadue rumane). Dal Medioevo erano collocate nella pubblica piazza. All’inizio del sec. XVII Ercole Gallo provvide a darne una sistemazione più adeguata davanti al Palazzo comunale. Nel 1741, per volere del gonfaloniere Federico Simonetti, furono trasferite nell'atrio, dove è stato formato un Antiquarium (v.).

Si possono suddividere in due tipi: di divinità o ideali, e onorarie.

Le statue appartenenti al primo tipo sono quattro: un frammento di una testa marmorea nell'atrio (attribuibile al IV sec. a. C.), e tre pezzi nel portico: la parte inferiore di una statua femminile, una statuina di Afrodite (IV sec. a. C.) ed un torso giovanile di marmo (IV sec. ).

Le statue onorarie sono 18 (sia maschili sia femminili), disposte nell'atrio e nel portico. Iniziando dall'atrio, la prima a destra reca la dedica a Caio Oppio Severo, poi seguono le altre per Caio Oppio Basso, Quinto Plozio Massimo e Marco Oppio Capitone; a sinistra, iniziando sempre dall'entrata, si hanno Lucio Presenzio, Quinto Plozio Massimo, Caio Oppio Basso e Lucio Aurelio Marciano.

Riguardo alla scomparsa delle teste delle statue si hanno le seguenti ipotesi: 1) asportazione da parte di Giangiacomo Trivulzio (v.) nel 1487 (Cecconi); 2) perdita nei primi secoli; 3) saccheggio da parte dei Goti (G3, p. 52); 4) si potrebbe avanzare anche l’ipotesi, che, almeno alcune, non siano mai state costruite.

Nel 1995 venne eseguito il restauro conservativo.

BIBL. - Onofri, Notitiae, p. 54 ss. Martorelli, p. 27. Gentili, Auximum, p. 83 ss. G2, p. 94 ss. "Antenna", a. 1989, n. 6/7; 1994, n. 2; 1995, n. 10. Gentili, Osimo nell’antichità, p. 151 ss. Loretani, Guida, p. 56 s.

 

Romane, Terme Si tratta dei duo balnea che, secondo gli atti di S. Leopardo, si trovavano nel centro di Osimo romana. Nell'abitato gli edifici di probabile destinazione termale sono due: a) in Via S. Francesco, all'altezza della piazzetta, ad una profondità di circa 9 metri, ci sono i resti di una costruzione a pianta centrata, con diametro di 10 metri e pareti spesse 57 cm. Dovrebbe essere stata la vasca natatoria del frigidarium di un bagno pubblico; b) sotto Piazza Don Minzoni (m 4) vi sono due corridoi paralleli, che vanno esattamente da levante ad occidente, la loro altezza è di 2 m, la lunghezza di m 3,80 e 3,40. La struttura interiore è costituita da un'opera a sacco (pezzi tufacei innestati in malta).

V. anche Romani, Edifici.

BIBL. - G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t.V, p. 65 s. Gentili, Auximum, p. 72 ss. "Antenna", a. 1982, n.2. G3, p. 146.

 

Romane, Tombe In diversi punti del territorio osimano si sono trovate tracce più o meno evidenti di t. r.

Alle Casenove si rinvenne nel 1750 una tomba a camera, tuttora emergente dal suolo per quasi 2 metri. Un piccolo corridoio porta all'ingresso; la porta è formata da quattro monoliti di pietra. L'interno è rettangolare, con volta a botte ornata, come le pareti. La pavimentazione è tessellata. Si può datare tra la fine della Repubblica e i primi anni dell'Impero.

Nel 1912 vennero ritrovate due tombe in contrada Osteriola, attribuibili a tarda età imperiale.

Nel 1937 ne vennero scoperte alcune durante la costruzione del Consorzio Agrario Provinciale; le monete trovate datano dal primo al terzo secolo dell'Impero.

Di alcune tombe parla il Compagnoni, al di là dell'attuale cimitero.

Nel 1978 sono emerse delle t. in Via Pignocco, le quali, negli scavi del 1980, sono arrivate a 15 (III-IV sec. d.C.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, p. 100, n.4. Gentili, Auximum, p. 129 ss. "Antenna", a. 1978, n. 12; 1980, n. 10; 1981, n. 5.

 

Romane, Ville Principali testimonianze di v. e case romane nel territorio osimano:

a) in contrada Roncisvalle si sono ritrovati pavimenti di vari ambienti (I sec. ). Il maggiore è a disegno musivo (m 15 x 10). Il lusso è testimoniato dai marmi, dagli intonaci e dai fregi.

b) in contrada Cesa si ha memoria di un pavimento spicato.

c) a S. Sabino il Martorelli (Martorelli, p. 2) vide i resti di quello che poteva essere un anfiteatro.

d) in Val Musone, l'attuale v. Egidi è impiantata su una v. della prima età imperiale, di cui restano visibili tracce di muri.

e) oltre il fosso di S. Filippo, a NO del colle, affiorano avanzi di v. romana e resti vari.

f) lungo la stradetta della Torre (verso Monte S. Pietro) sono emersi i resti di una v. rustica (m 12 x 7) ed elementi fittili.

g) a destra della via privata per Monte S. Pietro si incontra un ambiente rettangolare, pavimentato a lastroni fittili, forse il magazzino di una v., per la presenza di dolii.

h) verso S. Paterniano, sulla Chiaravallese, tra il 1912 ed il 1914 emersero resti di abitazione romana con muri in calcestruzzo.

i) sulle pendici meridionali di M. Torto sono stati rimessi in luce i resti di una v. (pars fructuaria) con una fase assegnabile alla prima età imperiale ed una seconda ad età tardoantica.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 119 ss. Virzì, La v. rustica. "Antenna", a. 1985, n. 10; 1986, nn. 1, 2; 1996, n. 1. “5 Torri”, a. 1987, n. 1. "Nuovo 5 Torri", a. 2000, n. 1.

 

Romanetti, Filiberto (sec. XX). Colonnello. Fu commissario del Comune di Osimo dal giugno al novembre del 1930.

BIBL. – ASCO, Delib. Del Commissario Prefettizio, 1930.

 

Romani, Centri Un centro abitato romano si trovava al bivio tra la via Auximum-Trea e la via Ricina-Urbs Salvia, in località Le Fratte, nella valle del Fiumicello. Qui vennero osservate, in passato, tracce di mura in calcestruzzo e in opus reticulatum, oltre a resti di templi. Per il Gentili, sulla linea del Mommsen, non si tratterebbe di Veragra (v.).

In località S. Vittore (in Val Musone) si trovano i resti di un importante abitato romano, delimitato da un'ampia ansa del fiume stesso. Esso si sviluppò dalla fine della Repubblica in età imperiale, come testimoniano i numerosi reperti ivi rinvenuti: un'opera di terrazzamento sul pendio sopra il fiume, materiale fittile e da costruzione, opere d'arte, abitazioni con mosaici ed accessori vari, statuaria, contributi epigrafici ecc.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 121 s., 132 ss.

 

Romani, Culti I documenti epigrafici rimasti non testimoniano riguardo alle maggiori divinità adorate. Giove è ricordato solamente dalla tradizione, per avere avuto un tempio dove poi sorse il Duomo (v.).

Esculapio ed Igea (Aesculapius e Hygia) sono ricordati in una base innalzata nel 159 d.C. (CIL IX, 5823), ora alla Biblioteca Ambrosiana di Milano (portatavi dal Trivulzio dopo i fatti di Boccolino) (v. Martorelli, p. 387 ss.).

Iuppiter Sol Serapis figura in una lastra nel portico comunale (CIL IX, 5824).

Figurano inoltre Cibele (CIL IX, 5848), Fides Augusta (CIL IX, 5845), i Genii domestici e i Lares familiares.

Testimonianze di culto nella campagna si sono avute dalla Cagiata (ermetta di Dionysos), Montoro (dedica a Minerva: CIL IX, 5814), S. Vittore (epigrafi ad Hercules compos e alla Fortuna Augusta: CIL IX, 5731 e 6378).

Il sacerdote della colonia era il pontifex, che figura in molte iscrizioni, come si ha memoria epigrafica anche della flaminica Augustae (CIL IX, 5841: base nell'atrio comunale) e della sacerdos Matris deum Fideique Augustae (CIL IX, 5848: tavola nel palazzo Bellini).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 45 ss.

 

Romani, Edifici Gli edifici di probabile destinazione termale sono due (v. Romane, Terme).

Nell'interno della città due sono inoltre i resti di case private: a) il mosaico emerso nel 1892 sotto il palazzo Guarnieri; b) l'altro mosaico in Via Lionetta, databile al I sec. d.C.

Oltre Casenove si ha il Pietrolone, un rudere somigliante ad una torre quadrangolare, forse un monumento funerario di età imperiale avanzata.

V. anche Arce; Fonte Magna; Foro; Materiali da costruzione; Romane, Mura; Romane, Porte; Romane, Terme; Romane, Tombe; Romane, Ville.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 72 ss.

 

Romani, Medici

V. Corporazioni romane.

 

Romani, Monumenti

V. Antiquarium; Arce; Romani, Edifici; Fonte Magna; Foro; Mura; Porte; Romane, Statue; Romano, Teatro; Tempio Capitolino; Romani, Templi; Tombe; Viabilità; Romane, Ville.

BIBL. - Ne trattano (v. sotto ogni voce): Baldi, Colucci, Fanciulli, P. E. Gallo, Gentili, Grillantini, Lauri, Martorelli, Mommsen, Onofri, Pannelli, Pizzecolli, Sanzi, Talleoni, Vecchietti.

 

Romani, Templi Le lapidi conosciute testimoniano la presenza di t. dedicati a Giove, Apollo, Giunone, Minerva, Esculapio, Igea.

V. anche Tempio Capitolino.

BIBL. - G3, p. 144.

 

Romani, Niccolò (Osimo,-1406). Si laureò in utroque jure. Fu al servizio del vescovo di Concordia, preposto della chiesa collegiata dei SS. Felice e Fortunato ad Aquileia e arcidiacono a Vercelli. Fu notaio, protonotario e segretario presso Innocenzo VI, Urbano V e Gregorio XI ad Avignone. Fu anche arcidiacono di Andorra. Ebbe molti meriti verso Osimo, cui fece riavere la sede vescovile (1368); la restituzione del Contado perduto per la ribellione dei Gozzolini (v.); una ricca dotazione per l'ospedale di S. Marco.

Nel 1370 perorò in conclave il ritorno del pontefice a Roma, cosa che fece anche nella corrispondenza con S. Caterina da Siena, della quale si conservano due lettere a lui indirizzate.

BIBL. - Nicolai Romani de Auximo, Oratio tempore vacationis Romanae Sedis habita (inedito presso la Biblioteca Nazionale di Parigi). Martorelli, pp. 173, 221, 452. Lancellotti, Memorie, s. v. Compagnoni, Memorie, II, p. 495 s. Talleoni, I, pp. 273, 275 s., 309; II, pp. 4, 75, 82. G2, p. 275. M. Morroni, Nicolaus de Auximo. Un osimano alla corte avignonese, in corso di pubblicaz.

 

Romani, fra Niccolò (Osimo, 1370 c.-Roma, 1453). Beato. Frate minore francescano. Fu dottore di diritto a Bologna, oratore sacro, amico di S. Giacomo della Marca, autore di Compendio di salute (Tuscolano, 1479-80), Supplementum Summae Pisanellae (Venezia, c. 1471; Venezia, 1485, entrambe in BC), Interrogatorium Confessorum (Venezia, 1489), Liber qui vocatur Quadriga (cod.249 della Biblioteca Barberini), Sermonum liber unus, Summa casuum conscientiae (Venezia, 1482), Declaratio super regulam fratruum minorum (trad. ital. in cod.7339 vaticano), Supplementum privilegiorum ordinis minorum ecc.

Fu anche Vicario della Marca e Prefetto apostolico in Terra Santa. Fu sepolto nel convento di Ara Coeli a Roma ed il suo corpo, richiesto da Osimo, non fu mai restituito.

BIBL. – ASCO, Riformanze, vol. 7, p. 170, 18 novembre 1453. Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 176 s. Martorelli, p. 222 s.. (con bibl.). Talleoni, II, p. 98 ss. Lancellotti, Memorie, s.v. Moroni, s. v. G. Spezi, Tre operette volgari di frate N. R. da Osimo, Roma, 1865. Spada, Bibliografia, s. v. Dizionario enciclopedico italiano dell'Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1958, s. v. I santi, p. 159. G2, p. 281 s. U. Picciafuoco, Fr. Nicolò da Osimo (1370?-1453) Vita Opere Spiritualità, Monteprandone, 1980. “5 Torri”, a. 1980, n. 6. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Romano, Anfiteatro La sua presenza potrebbe essere attestata da due lapidi nell'atrio comunale. Secondo una ipotesi recente potrebbe essere localizzato nella zona compresa tra piazza del Duomo e via Lionetta.

V. Romana, Epoca.

BIBL. - G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t. V., p. 65 s. G3, pp. 144, 668. Gabrielli, Teatro, p. 1 s.

 

Romano, Municipio Il Cluverio ed il Martorelli, basandosi sull'iscrizione traianea CIL IX, 5825, ritennero che Osimo fosse stato un m. Di opinione diversa sono il Mommsen (CIL IX, p. 559) ed il Gentili (Auximum, p. 32), per il quale Osimo non potè mai diventare m. perché fu colonia di cittadini romani ed ebbe i Praetores.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. XLIII (nega il m. romano). G. Colucci, Della origine e antichità di Osimo, in Colucci, t. V, p. 43 s.

 

Romano, Teatro

V. Romano, Anfiteatro.

 

Romiti, Augusto (Osimo, 1835-1892). Sacerdote, fu insegnante di lingua greca al Campana e di lingua italiana alla Scuola Tecnica, infine Direttore didattico delle Scuole Elementari. Elegante oratore, ebbe una particolare passione per il teatro, interpretando efficacemente sia parti comiche sia drammatiche.

BIBL. – “Sent.”, a, 1892, n. 8; 1901, n. 1. Spada, Bibliografia, s. v. Romiti, Istituto Campana, p. 133 ss.

 

Romiti, Augusto (Osimo, 1889-Osimo, 1973). Ingegnere, dirigente di industrie (Sesto S. Giovanni, Roma). Insegnante di materie tecniche. Nel 1934 viaggiò in canoa dal Lago Maggiore a Numana. Praticò diversi sport ed ebbe svariati interessi artistici.

BIBL. - "Antenna", a. 1967, n. 5; 1973, n. 5.

 

Romiti, Cesare (Osimo, 1860-1936). Si laureò in Lettere a Torino (1881). Professore, socialista, attivista nel campo sociale, segretario della Società Operaia, direttore de “La Sentinella” (v.). Insegnò per mezzo secolo (dal 1881) al Campana. Socio della Deputazione di Storia Patria per le Marche.

Autore di: L'istruzione dell'operaio, Osimo, Rossi, 1882; Commemorazione di Aurelio Saffi in La mente e il cuore di A. S., Forlì, Bordandini, 1891; Antonio Sacconi, Maestro nel Collegio Campana di Osimo, Osimo, Rossi, 1893; Agli studenti, Osimo, Rossi, 1897; Commemorazione di G. Verdi, Osimo, Rossi, 1901; Sul feretro di Giosuè Cecconi, Osimo, Rossi, 1902; Scienza e Amore - Discorso agli studenti, Osimo, Bettini, 1903; Gli amori di F. Petrarca; Osimo, Bettini, 1904; Perché il popolo deve istruirsi?, in “Sent.”, a. 1905, n. 3; Il dottorino - Monologo in versi martelliani, Osimo, Bettini, 1908; Brindisi nuziale, Osimo, Bettini, 1908; L'abatino - Monologo in versi martelliani, Osimo, Bettini, 1909; La prigionia di Cesare Gallo, in “Rivista marchigiana”, 1909; La mente e il cuore di E. De Amicis, Recanati, Simboli, 1909; Morti e vivi - Commemorazione civile dei defunti, Roma, Tuzzi, 1909; Castelfidardo dai tempi antichi ai tempi moderni, Firenze, 1910; Per una lapide a Ciriaco Mordini, Osimo, Bettini, 1913; Sulla tomba di Cesarina Romiti - Memorie e lacrime, Osimo, Bettini, 1916; Aurelio Saffi e Don Gaetano Rosetti nel Collegio Campana, Osimo, La Picena, 1920; Nunziata al tiatro - Monologo in dialetto osimano, Osimo, La Picena, 1921; Nunziata 'nti guai - Monologo in dialetto osimano, Osimo, La Picena, 1921; Fregolina - Scherzo comico in sei personaggi e una persona, Osimo, La Picena, 1923; Dieci minuti sola! - Monologo in versi martelliani per bambina, Osimo, La Picena, 1924; L'Accademia dei Risorgenti in Osimo, in “Le Cinque Torri”, 1925; L'onomastico del nonno - Bimbi dilettanti, Osimo, La Picena, 1925; Le gelosie di Giulietta – Monologo in versi martelliani per bambine, Osimo, La Picena, 1925; Alfonso Cerquetti – Studi e ricordi biografici e letterari, Osimo, La Picena, 1926; La cassa scolastica, Osimo, La Picena, 1927; Guida ricordo di Numana, Osimo, La Picena, 1927; Il regalo di nozze – Grand guignol in un atto, Osimo, La Picena, 1928; Commemorazione di Alfonso Cerquetti, Osimo, Scarponi, 1931; Eliezer Gigli, uomo e cittadino, Osimo, Lo Scolaro, 1933; Mezzo secolo nell'Istituto Campana, Città di Castello, 1935.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. “Sent.”, a. 1908, n. 18; 1910, n. 29; 1913, nn. 39, 41-43. A. Mangini, Cronache marchigiane, Rimini, 1937. G2, p. 949 s. E. Cardinali, C. R. ed il movimento democratico osimano (tesi, Università di Urbino, 1974). G3, p. 688. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Romiti, Francesco (Osimo, 1792-1861). Ecclesiastico. Insegnante (Filosofia, Teologia, Diritto) e rettore del Campana; oratore sacro in varie parti d'Italia.

BIBL. - All'illustrissimo e reverendissimo D. F. R. (...), Loreto, 1853. “Sent.”, a. 1901, n. 1. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 655.

 

Roncalli, Cristoforo (Pomarance (Volterra), 1552-Roma, 1626). Pittore, detto il Pomarancio. Suoi affreschi sono in Palazzo Gallo (oggi Cariverona) (v).

BIBL. - I. Di Stasi, L'opera di C. R. detto il P. nel territorio anconetano: studio critico e ricerche d'archivio (tesi, Università di Urbino, 1972/73). A. Napolitano, C. R. detto il Pomarancio, Ostra Vetere, 1980. Loretani, Guida, p. 68 ss. Mariano, Opere d’Arte, p. 69 ss.

 

Roncisvalle (vern. Gattara). Contrada a nord-ovest dell'abitato. Detta anche Valle di Roscio o di Rosciano (v.), per cui la denominazione originaria dovette essere Rosciavalle, anche perché il termine Roncisvalle è estraneo a questo luogo.

V. anche Chiesa di S. Maria di Roncisvale (o Rosciavalle).

BIBL. - Talleoni, I, pp. 2, 51, 224, 243 s. M. Morroni, Si dice Gattara, non Roncisvalle, in “La Meridiana”, n. 6 (2000).

 

Roni, Giovanni (Vergemoli, Garfagnana, sec. XVIII). Sacerdote, maestro di grammatica e di umanità al Ginnasio Campana, poeta, oratore sacro.

BIBL. - Talleoni, II, p. 183. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 564.

 

Roni, Pellegrino (Vergemoli (Garfagnana), 1710-Osimo, 1786). Rettore e professore di Eloquenza al Campana, erudito, ecclesiastico, principe dell'Accademia dei Risorgenti (v.).

Fu stimato da Compagnoni, Facciolati, Zampieri e Muratori.

Autore di: Orazione panegirica in lode del Beato Giuseppe da Copertino, Osimo, Sartori, 1756; Latina carmina, Osimo, Quercetti, 1771; Delle lodi di mons. Pompeo Compagnoni, Osimo, Quercetti, 1774; Decem Theocriti idyllia latine reddita, Osimo, Quercetti, 1776; Il Tito Manlio (tragedia), Osimo, Quercetti, 1784.

BIBL. - Talleoni, II, p. 183. G.I. Montanari, Peregrinus Ronus, Roma, in "Giornale Arcadico", 1854. Accademia, Sulla morte del sig. d. P. R. professore di Eloquenza nel Collegio di Osimo, Osimo, Quercetti, 1787. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 563 s.

 

Roni, Vincenzo (Vergemoli, Garfagnana, sec. XVIII). Fratello di Pellegrino, professore di filosofia al Campana, letterato, principe dell'accademia dei Risorgenti.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 564.

 

Roscetto

V. Stefanucci Cesare.

 

Rosciano Antico castello verso l'Acquaviva, ridotto in stato di villa. Aveva una chiesa parrocchiale, denominata S. Giovanni di R., ricordata nel 1202 e nel 1520.

BIBL. – Statuti, passim (Rossiano). Compagnoni, Memorie, V, p. 27. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 380. Talleoni, I, p. 155 (con bibl.). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXVIII.

 

Rosciano, Torrente di Detto anche fosso di S. Valentino (v.) o Acquaviva. Nel Medioevo era unito al Musone (v.).

BIBL. - Martorelli, p. 8 s. Toponimi catastali, fogli nn. 13, 14, 29, 31, 32.

 

Rosciano, Valle di

V. Roncisvalle.

 

Roscio, Valle di

V. Roncisvalle

 

Rosetti, Gaetano (Forlì, 1802-1844). Insegnò Eloquenza per due anni al Campana (dicembre 1834-agosto 1836), dove fece venire Aurelio Saffi.

BIBL. - A. Trevisan, Aurelio Saffi nel Collegio Campana di Osimo in “Fanfulla”, 20/4/1890. Spada, Bibliografia, s. v. “Sent.”, a. 1901, n. 1. C. Romiti, Aurelio Saffi e Don G. R. nel Collegio Campana di Osimo, Osimo, La Picena, 1920.

 

Rosi, Giuseppe (sec. XVIII). Pittore, eseguì nel 1749 il quadro di S. Camillo di Lellis nella chiesa di S. Filippo Neri.

BIBL. - Massaccesi, p. 44.

 

Rossi, Alessandro (Osimo, 1700-1793). Architetto. A Senigallia intervenne nei Portici Ercolani e nella porta Lambertina. Ad Osimo progettò le modifiche della chiesa di S. Francesco (v.), il palazzo Fiorenzi Martorelli di Via Lionetta, il palazzo Patrignani di Via S. Francesco, il monumento a Francesco Guarnieri in Cattedrale.

BIBL. - Claudi, Dizionario, s. v.

 

Rossi, Domenico (Roma, 1564-Loreto, 1629). Detto il Cavaliere d’Ascoli. Maestro di cappella ad Osimo dal 1608 al 1619.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Graciotti, La cappella musicale, p. 59 s.

 

Rossi, Paolo Alfonso (sec. XVIII). Fu eletto vicario dopo il vescovo Pipia.

BIBL. - Talleoni, II, p. 214.

 

Rossi, Vincenzo (Montefano, 1818-Osimo, 1889). Compì studi artistici (Venezia, Roma). Divenne carbonaro attorno al 1840 (v. Carboneria); rivoluzionario, partecipò ai movimenti dei decenni 1840-50 e fondò la sezione osimana della Società Nazionale. Col governo italiano, fu membro della Commissione municipale (1860), comandante della Guardia nazionale, sindaco, consigliere provinciale e comunale, esponente della sinistra. È autore del ritratto del Soglia e del vecchio gonfalone comunale.

La tipografia di V. R. fu aperta nel 1877 per stampare "La Sentinella". Passò poi a Nazzareno Bettini (v.).

Fu autore di In memoria di Francesco Fiorenzi: discorsi di Romiti, Rossi, Bucci, Iavicoli, Osimo, Rossi, 1895; Concittadini! (Rinuncia alla carica di sindaco di Osimo), Osimo, Quercetti, 1866.

BIBL. – “Sent.”, a. 1886, nn. 24, 26, 2n9; 1889, n. 13; 1901, n. 1; 1904, nn. 8, 14; 1914, nn. 11, 32, 36, 37. Nel trentesimo giorno della morte del cav. V. R., Osimo, Rossi, 1889. L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana (ms. in BC). M. Pinori, V. R., Osimo, Scarponi, 1914. G2, p. 649 s.

 

Rossiano Villa nel territorio osimano medioevale. Vi era una chiesa intitolata a S. Pietro.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 64.

 

Rossini, Alberto (Osimo, 1922-1976). Esponente della DC osimana, consigliere provinciale, funzionario dell'ospedale civile, presidente dell’Azienda Idroelettrica dal 1961 al 1971.

BIBL. – “Antenna”, a. 1964, n. 12; 1976, n. 6.

 

Rossini, Carlo Vitaliano (Osimo, 1890-1975). Sacerdote scalabriniano, maestro di cappella negli Stati Uniti, musicista. Compose 32 volumi di musica corale, 25 messe e l'opera lirica Simon Pietro. Fondò nel 1958 l'Istituto S. Carlo (v.) per l'istruzione dei figli degli emigrati.

BIBL. - "Antenna", a. 1968, n. 4; 1975, n. 8/9; 1985, n. 11; passim. G2, pp. 1015, 1035. “5 Torri”, a. 1983. n. 5/6.

 

“Rotaract” Bollettino del Rotaract Club (v.) di Osimo, iniziato nel 1970.

BIBL. - C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 66.

 

Rotaract Club Associazione giovanile del Rotary International sorta nel 1969 e sviluppatasi dal 1976. Ha una pubblicazione omonima. Interviene nel campo sociale e culturale.

BIBL. - "Antenna", a. 1980, n. 1; 1982, nn. 3, 6/7; 1984, n. 6/7; 1985, n. 3; 1998, n. 1. G3, p. 794 s.

 

Rotarici Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 122).

 

Rotary Club Associazione appartenente al 2090° distretto del Rotary International fondata ad Osimo nel 1958. Annovera c. 45 soci in rappresentanza di tutte le categorie professionali. Promuove iniziative di carattere culturale e sociale a beneficio dei Comuni compresi nel territorio di competenza.

BIBL. - "Antenna", a. 1984, n. 8/9; 1994, nn. 10, 12; 1995, n. 2; 1996, nn. 6/7, 10, 12; 1997, nn. 1, 5, 11, 12; 1998, n. 8/9; 1999, n. 10; 2000, n. 8/9. R. C. O., Trentennale di fondazione 1958-1988. R. C. O., Quarantesimo di fondazione 1958-1998.

 

Rotola Vecchio gioco che si svolgeva nelle strade di campagna, lanciando una rotella di materiale vario, legata ad uno spago.

BIBL. - G3, p. 815.

 

Rotschild (sec. XIX). Barone, banchiere ebreo, fu ad Osimo il 2 luglio 1850.

BIBL. – G. Cecconi, Diario osimano, 2 luglio 1850. G2, p. 675.

 

Roussel, Giovanni

V. Giovanni Roussel.

 

Roversi, Masaniello (sec. XX). Generale, già comandante di un corpo di operazione sul Pasubio, governò Osimo con pieni poteri per circa un anno dal luglio 1923 al giugno 1924, dopo le dimissioni della Giunta popolare.

V. Fascismo.

BIBL. - G2, p. 925.

 

Rufus, C. Plautius Fu due volte pretore di Osimo. Ricoprì numerose cariche. Non si è sicuri se si tratta dell'omonimo che, secondo Svetonio, congiurò contro Augusto sul finire del suo impero.

V. anche Plautia, Gens.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 40. Svetonio, De vita XII Caesarum, Divus Augustus, XIX.

 

Rufus, C. Turcius

V. Turcia, Gens.

 

Rufus, L. Feronius

V. Feronia, Gens.

 

Rygier, Maria (sec. XIX-XX). Anarchica, sindacalista. Fu antimilitarista (nel 1907 fondò con F. Corridoni il giornale “Rompete le file”), poi interventista. Tenne una conferenza ad Osimo il 25 maggio 1913, nel cortile di S. Francesco.

BIBL. - G2, p. 899.

 

S

 

Sabbatini, Innocenzo (Osimo, 1891-Roma, 1983). Architetto. Lavorò soprattutto a Roma (Garbatella ecc.). Ad Osimo progettò l'attuale serbatoio dell'acquedotto (1933-39) (v.). Nel 1939 trasformò la chiesa dell'Annunziata Nuova (v.) del Cimitero Maggiore. Ristrutturò Porta Vaccaro (v.) e il palazzo Leopardi; progettò l'Istituto S. Carlo (v.) e la fontana di Piazza Boccolino (v.), da poco rimessa al suo posto; decorò Piazzanova (v.) con i vasi lungo la passeggiata e il bordo dei giardini.

BIBL. - G2, p. 822, 1035. "Antenna", a. 1969, n. 1; 1982, nn. 8/9, 11; 1983, n. 10; passim. B. Regni-M. Sennato (a cura di), I. S. architetture tra tradizione e rinnovamento, Roma, 1982. “5 Torri”, a. 1983, n. 5/6. G3, pp. 562, 694. Claudi, Dizionario, s.v.

 

Sabbatini, Oddone (Offagna, 1878-Osimo, 1942). Professore di Lettere presso il Liceo Campana e l’Istituto Tecnico commerciale, ecclesiastico. Autore di La città di Osimo al tempo dei Comuni medievali, Osimo, La Picena, 1928; Sul fondamento giuridico degli statuti osimani - Un documento del sec. XIV, in "Studia Picena", I, 1925; Ghibellini e Guelfi osimani al principio del sec. XIV, in "Per il nuovo Gonfalone Osimano", n.u., 15/5/1912.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. Necrologio, in “Bollettino Ufficiale Ecclesiastico”, a. 1942, n. 1.

 

Sabina, Iulia

V. Iulia, Gens.

 

Sabiniano (sec. VI). Capitano bizantino sconfitto da Totila nell'assedio di Osimo del 544.

V. Guerra gotica.

BIBL. – Gentili, Osimo nell’antichità, p. 45 s.

 

Sabinus, Caius Oppius a) Console sotto Domiziano (I sec. d. C.); di lui resta una dedica degli Osimati.

b) Console sotto Adriano (I-II sec. d. C.), figlio del precedente. Fu adlectus da Adriano, legato della provincia betica, curatore di diverse vie, legato dell'XI legione Claudia, legato della Lusitania, proconsole della Betica, patrono della colonia di Osimo.

V. Oppia, Gens.

 

Sacconi

V. Processione del Venerdì santo.

 

Sacconi, Antonio (Osimo, 1753-1819). Accademico, letterato, poeta, conoscitore delle lingue latina ed etrusca. Insegnò al Campana Grammatica e Retorica.

BIBL. - C. Romiti, A. S., Maestro nel Collegio Campana, Osimo, Rossi, 1893. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 566 s.

 

Sacconi, Anton Maria (Osimo, 1741-Pechino, 1785). Missionario in Cina, frate Minore. Arrivò in Oriente nel 1773, fu vescovo di Shan-si, fu perseguitato e morì in prigione.

BIBL. - Colucci, XI, p. LIII ss. Talleoni, II, p. 242, 247 ss. (con bibl.). G. Ricci, Biografia di A.M.S., Roma, 1913. V. Bartoccetti, Un vescovo missionario marchigiano: A.M.S. da Osimo, Fano, 1934. Annuario Missionario Francescano, Roma, 1935. F. Diotallevi, Nella terra dei Fioretti, Sassoferrato, 1936, p. 69 ss. I santi, p. 202 s. G2, p. 500. G3, p. 643 s."Antenna", a. 1985, n. 10.

 

Sacella, Gens Si ricorda un C. Sacellus (CIL IX, 5881).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 41.

 

Sacellus, C.

V. Sacella, Gens.

 

Saffi, Aurelio (Forlì, 1819-1890). Allievo del Campana dal gennaio 1835 all’agosto 1836. Fu deputato alla Costituente romana nel 1849, ministro dell'Interno, triumviro.

BIBL. – “Sent.”, a. 1890, nn. 16-18, 22. Onoranze rese il XIII settembre 1891 alla memoria di L. C. Farini, M. Bufalini, C. Franceschi Ferrucci, A. S., a cura del Comune di Osimo, Osimo, Rossi, 1891. Ricordi e scritti di A. S., a cura del Municipio di Forlì, Firenze, 1892. C. Romiti, A. S. e Don Gaetano Rosetti nel Collegio Campana, Osimo, La Picena, 1920. G2, p. 573 ss. A. Folchi, A. S. Nel primo Parlamento in Italia (tesi, Università di Firenze, 1992).

 

Sala Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.137).

 

Sala Nazionale Associazione di destra (v.) fondata da moderati intorno al 1878. Organizzava anche feste da ballo carnevalesche. Durò almeno fino al 1881.

BIBL. - "Sent.", a. 1879, n. 6; 1880, n. 6; 1881, nn. 6,7.

 

Sala Rupta Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn.120, 163).

 

Salena, Gens Appartenne a questa g. T. Salenus Sedatus, che fu patrono, pretore e questore nella colonia ausimate (CIL IX, 5843: base nel portico comunale).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 41.

 

Saliciano, Rivus Idronimo citato nel Codice Bavaro (n.136).

 

Salma Misura di peso per aridi e per liquidi equivalente a kg 129-130. Misura di superficie equivalente a mq 17,25.

 

Salustriano Antico nome della contrada di S. Giovanni, ove si trova il cimitero vecchio (v.) e la chiesa di S. Giovanni S. (v.).

BIBL. - Talleoni, I, p. 105. Codice Bavaro, n.125.

 

Salvini, Giovanni (Osimo, 1707-1777). Possidente, accademico Etrusco. Autore di Istruzione al suo fattore di campagna, Osimo, Quercetti, 1775.

 

Salvini, Veremondo Maria (Osimo, 1696-1775). Abate silvestrino intorno al 1740, oratore, autore di Orazione panegirica accademica politico-morale, Jesi, 1736; Per la elevazione alla Porpora di Raniero Simonetti, Ancona, 1747; Ragionamento in lode di S. Giovanni Battista, Osimo, Quercetti, 1766. Progettò la volta ed il coro della chiesa di S. Silvestro.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 481 s.

 

Salvioni, Giovanni Battista (o Salvoni) (Osimo, sec. XVI-XVII). Architetto. Forse autore nel 1721 del rifacimento della chiesa di S. Pietro (v.).

BIBL. - A. Ricci, Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona, Macerata, 1834, II, p. 381. G2, p. 375.

 

Sambucheto Località nel Comune di Montecassiano scelta nel 1905 dal Comune di Osimo per la realizzazione di una centrale produttrice di energia elettrica sfruttando le acque del fiume Potenza.

BIBL. – G2, p. 884.

 

Sanatorio (vern. Sanadoriu). Fu inaugurato nel 1959 nella villa Cannone con gestione dello SMOM (Sovrano Militare Ordine di Malta).

V. Ospedale Muzio Gallo.

BIBL. – “Antenna”, a. 1959, n. 5; 1961, n. 4. G2, p. 1016.

 

Sanfelice d'Acquavella, Guglielmo (Aversa, 1834-Napoli, 1897). Benedettino. Arcivescovo di Napoli (1878) e cardinale (1884). Passò per Osimo verso la fine del decennio 1880.

BIBL. - G2, p. 864 s.

 

Sangallo, Antonio da (sec. XVI). Nome di due architetti fiorentini (il Vecchio ed il Giovane). Nel 1532 si annunciava la sua imminente venuta ad Osimo per fortificarla, ma non si verificò.

BIBL. – ASCO, Riformanze, vol. 27, 19 giugno 1532. G2, p. 354.

 

Sanitario, Servizio

V. Ospedali.

 

Sanscrito Questa lingua antichissima contava ad Osimo alcuni cultori (fine sec. XX), che si riunivano periodicamente presso l'associazione Naturalmente (Via d. Sturzo).

BIBL. - M. Morroni, Nella notte di tutti i viventi - yâ nisâ sarvabhûtânâm, Osimo, 2001.

 

Santi osimani

V. Bonfiglio, S. (sec. XI-XII); Silvestro Gozzolini, S. (sec. XII-XIII).

BIBL. - Officia propria sanctorum civitatis et dioecesis Auximanae (...), Osimo, Quercetti, 1771. C. Grillantini, Vite.

 

Santilli, Sandro (Osimo, 1945-Codroipo (Udine), 1974). Pilota militare. Sergente maggiore, nel 1969 era entrato nella pattuglia acrobatica. Divenuto sottotenente, morì per un incidente in volo.

BIBL. - "Antenna", a. 1970, n. 11; 1974, n. 3.

 

Santini, Antonio

V. Opera Pia A. e Anna S.

 

Santini, Augusto (Osimo, 1854-Roma, 1896). Si laureò in Legge a Bologna. Democratico, anticlericale. Consigliere comunale e provinciale, deputato (1890). Al suo funerale intervennero rappresentanze democratiche di tutta la Provincia. Nel settembre 1910 in suo onore fu posta una lapide sulla facciata delle scuole del Borgo S. Giacomo.

BIBL. - “Sent.”, a. 1884, nn. 52, 59, 61; 1886, nn. 20, 21; 1888, n. 9; 1892, nn. 45, 46; 1896, nn. 45, 47, 49; 1901, n. 1; 1906, n. 43; 1910, nn. 39, 40. A. S. - Mesta ricordanza alla famiglia di A. dott. S., Ancona, 1897. Spada, Bibliografia, s.v. G2, pp. 772 s., 892. L. Trillini, A. S. E la democrazia radicale del tempo (tesi, Università di Urbino, 1968/69).

 

Santini, Enrico

V. Opera Pia Margherita e E. Santini.

 

Santini, Guido (Osimo, 1894-1930). Si laureò a Roma in Lettere, che insegnò al Liceo Campana tra il 1925 ed il 1930. Fu podestà di Osimo dal novembre 1929 al maggio 1930.

BIBL. - Ricordo del prof. dott. G. S., Osimo, Scarponi, 1931. M. B., G. S. in “Annuario del R. Liceo Ginnasio "F. e M. Campana", Scarponi, Osimo, 1932, p. 58 ss.

 

S. Angelo Piccolo castrum medioevale cingolano alle dipendenze di Osimo. Sotto il vescovo Pietro III (sec. XIV) Osimo era in contrasto con Filottrano per il suo possesso. La sentenza del 1378 non sanò il dissidio.

BIBL. – Statuto 1308, I, 116; III, 314. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 357 s. Compagnoni, Memorie, III, 241 s. Talleoni, I, p. 139, 310. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXIX. G2, p. 340.

 

S. Bartolomeo, Quartiere (vern. San Bartulumeu). Ubicato a ridosso del centro, attorno alla chiesa omonima (v.). Conserva incorporati nel muraglione resti delle mura romane (v.).

 

S. Benedetto, Contrada Si trovava presso la chiesa omonima (v.), in Via Montefanese.

BIBL. - Massaccesi, p. 28.

 

S. Biagio (frazione) (vern. San Biasgiu). Frazione di Osimo, a 5 chilometri a nord del capoluogo, sulla Via d'Ancona (v.) e le colline adiacenti (m 95 s.l.m.). Contava 842 abitanti nel 1991.

Fin dal Medioevo vi si praticava il tiro al gallo (v.).

Nel 1807 vi fu costruita la strada corriera per Ancona.Nell’Ottocento vi esisteva il Monte Frumentario (v.).

Nel 1878 si delibera il nuovo edificio scolastico.

All'inizio del sec. XX vi era la Pia Unione di Maria Consolatrix Afflictorum (v.).

Nel 1939 si costruirono le scuole elementari di Colle S. B., nel 1957 quelle di S. B.

Verso il 1940 si ebbe il collegamento del servizio telefonico.

Nel 1962 vi si trovava la sezione marchigiana dell'Istituto di Allevamento Vegetale per la Cerealicoltura di Bologna.

Fino agli anni Sessanta vi si celebrava, in onore di S. Biagio (3 febbraio), una famosa e partecipata festa popolare.

Ha conosciuto un forte sviluppo industriale e residenziale dagli anni Settanta.

Nel 1981 si costruì l'asilo nido.

V. anche Chiesa di S. B.; Crociale, Il; Fiorani, Luigi; Fonte delle Serpi; Fonte di S. Fiorà; Pallavicini, Giuseppe; Pia Unione di Maria Consolatrix Afflictorum.

BIBL. – “Sent.”, a. 1880, n. 6. "Antenna", a. 1967, n. 8/9; 1970, n. 1; 1987, n. 10; 1991, n. 5. F. Marincioni, San Biagio di Osimo, Scarponi, Osimo, 1987. E. Cappannari, La festa di San Biagio, in L. Egidi (a cura di), Elmo Cappannari Poeta della propria terra” – Raccolta completa degli scritti in vernacolo osimano, Osimo, Rotary Club, 1998, p. 48 ss.

 

S. Casa Il primo accenno della S. C. nei documenti osimani risale al 1383, riferendosi di una chiesa di S. Maria di Loreto. Si è quindi a circa un secolo dopo l'ipotizzato arrivo della stessa (1294, data però contestata).

Il 20 gennaio 1798 tutti i beni della S. C. nel territorio di Osimo furono sequestrati dalla Municipalità.

V. anche Loreto; Venuda.

BIBL. - Martorelli, p. 134 s. Compagnoni, Memorie, III, p. 282. Talleoni, I, p. 217 s. Cenni storici sulle prodigiose traslazioni della S. C. nazarena (...), Osimo, Rossi, 1876. Notes historiques sur les merveilleuses translations de la sainte maison (...), Osimo, Rossi, 1894. L. Spada, Osimo e la devozione alla S. C. di Loreto, in "Annali della S. C. di Loreto", 1898. G2, p. 523. G. Santarelli, La S. C. di Loreto, Loreto, 1996.

 

S. Damiano, Pieve di Citata nel Codice Bavaro, n.141.

V. Chiesa di S. D. in ruinis.

 

S. Domenico (vern. San Dumennigu).

V. Padiglione.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.75, 91.

 

S. Donato, Basilica di Citata nel Codice Bavaro, n.139.

 

S. Faustino (vern. San Faustì). Piccolo castrum situato nel territorio di Cingoli (v.), alle dipendenze del Comune di Osimo medioevale, detto anche Poggio S. Faustino o S. Fustino. Venne fatto edificare nel 1303, e vi emigrarono molti Osimani in cerca di lavoro.

BIBL. – Statuto 1308, I, 116; III, 314 e passim. Martorelli, p. 138 s. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 352 ss.. Talleoni, I, pp. 138, 250. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXVIII.

 

S. Felicita Località citata negli Statuti. Nel XIII-XIV sec. è ricordata una chiesa di S. F. (v.) a Monte Torto.

BIBL. – Statuto 1308, I, 98. Massaccesi, p. 38.

 

S. Filippo del Piano Località tra le Casenove e S. Maria Nuova, nove chilometri ad occidente di Osimo, dove venne localizzato un villaggio gallico con rispettiva necropoli (sec. IV-III a. C.). Il complesso dei corredi tombali è conservato al Museo Archeologico di Ancona. Comprende armi (elmi, pugnali, spadoni), vasi (in bronzo e fittili), skyphoi, oinochoai, ornamenti, oreficeria, attrezzi ecc. V. anche Galli Senoni.

Nel Medioevo era una commenda dei Templari (v.) che avevano avuto in enfiteusi dei terreni della Mensa vescovile (v.). Nel 1211 cominciarono a non voler più pagare il canone, nonostante la bolla di Innocenzo III.

Nel 1311 la commenda passò ai Cavalieri Gerosolimitani; nel 1462 la ebbero gli Osimani. Nel 1720 il vescovo O. Spada ebbe risolta a suo favore una lite col commendatario.

Prima dell'invasione francese il reddito della commenda ascendeva a circa 53.000 scudi.

V. anche Chiesa di S. F.

BIBL. – ACV, Protocollo di S. Benvenuto. Martorelli, p. 307. Compagnoni, Memorie, II, p. 173 s.; V, p. 215. Toponimi catastali, fogli nn.19, 47. Massaccesi, p. 38. Gentili, Auximum, p. 25 ss. G2, pp. 192 s., 460. ss. U. Sinibaldi, La commenda dei SS. Filippo e Giacomo del S.M.O. gerosolimitano di Malta in Osimo, in "Rivista Araldica", n.4-5, Roma, 1978.

 

S. Ginesio Località medioevale verso il Fiumicello.

BIBL. - Statuti post 1314, V, 36.

 

S. Giorgio Contrada all'inizio della Sbrozzola.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.43.

 

S. Giovanni Contrada lungo la via omonima (v.).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.59.

 

S. Giovanni in Strada, Pieve di Citata nel Codice Bavaro, n.114.

 

S. Gregorio Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.160).

 

S. Leopardo Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.155).

 

S. Leopardo, Diaconia di Citata nel Codice Bavaro (n.143).

 

S. Lorenzo, Borgo

V. B. S. L.

 

S. Lorenzo, Corte di Citata nel Codice Bavaro, n.160.

 

S. Maria delle Case Località medioevale di Filottrano (v.).

BIBL. - Talleoni, I, p. 142.

 

S. Maria Nuova (vern. Santamarianoa). Detta Ripe nel Medioevo. Comune confinante con la parte occidentale di quello di Osimo Tra il XII ed il XIII sec. venne incorporata al contado di Osimo. Tra il 1521 ed il 1551 pagava censi e cattedrattici al vescovo di Osimo. Ciò fa supporre che ci sia stata in precedenza anche una dipendenza civile.

Sotto la prima occupazione francese (v.), fu nel Cantone del Musone, in dipendenza da Osimo.

V. anche Massa Aternana; Musone.

BIBL. - Lib. Censuum Episc. Auxim. ab anno 1521 ad a. 1551.

 

S. Martino (vern. San Martì). Contrada ad ovest del capoluogo, dopo il cimitero, dove sorgeva la chiesa omonima.

V. anche Via Croce del Monte e S. M.; Chiesa di S. M.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn.12, 39, 40. Codice Bavaro, n.156. Massaccesi, p. 89.

 

S. Paolina (vern. Santa Paulina). Località sita sotto Montoro (1,5 km a nord), tra Osimo e Filottrano.

Ospitò due insediamenti, uno preistorico ed uno protostorico. Il primo, appenninico, risale alla seconda fase dell'età del bronzo ed ha accanto un sepolcreto con tombe a fossa di inumati, senza corredo. Venne scavato nel 1911-12 ed i reperti si trovano presso il Museo Archeologico di Ancona. Si tratta di ceramica grossolana (vasi), levigata (tegami, ciotole ecc.), di tipo buccheroide appenninico con decorazione incisa ed intagliata; di ornamenti, attrezzi fittili, litici, ossei, enei.

Il secondo villaggio è gallico, sempre con necropoli, databile al IV-III sec. a. C. Quest'ultima è molto importante, avendo restituito una suppellettile eccezionale sia dal punto di vista artistico sia per la conoscenza della cultura gallica e dei rapporti commerciali con l'Apulia e l'Etruria. Il materiale, giacente presso il Museo di Ancona, è molto numeroso e comprende fittili locali e d'importazione (crateri, lekanai), enei (lebeti, oinochoai, bicchieri ecc.), oreficeria ecc.

V. anche Preistoria; Galli Senoni; Selve di S. P.

BIBL. - Dall'Osso, Guida illustrata del Museo Nazionale di Ancona, Ancona, 1915. G. Moretti, in "Dedalo", V, 1925, p. 1 ss. E. Baumgartel, The Gaulish Necropolis of Filottrano in the Ancona Museum, in "The Journal of the Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland", LXVII, 1937, p. 231 ss. F. von Duhn-Messerschmidt, Italische Graberkunde, II, 1939, p. 228. G. Becatti, Oreficerie antiche, Roma, 1955, p. 96. Gentili, Auximum, p. 23 ss. e Osimo nell'antichità, p. 18. “Antenna”, a. 1979, n. 3; 1984, n. 11.

 

S. Paterniano (vern. San Padregnà). Frazione di Osimo, 5 chilometri ad ovest del capoluogo, in collina (m 224 s.l.m.), alle pendici del Monte della Crescia. Conta 194 abitanti (1991). Fu anche denominata S. Patrignano.

Vi vennero trovati dei reperti piceni. Resti di un'abitazione romana si rinvennero sulla Chiaravallese (1913).

Nel sec. XVII vi era un fiorente Monte Frumentario (v.). Nel 1692 vi era la confraternita del Sacramento.

Nel 1857 vi si verificò una grande grandinata. Nella seconda metà del XIX sec. vi erano i birrocciai (Pierelli). Nel 1878 si deliberò il nuovo edificio scolastico.

Nel 1903 fu soppressa la fiera di S. Paterniano. Nel 1933 si ebbe il collegamento del servizio telefonico. Negli anni Sessanta vi si costruì l'acquedotto. Dopo gli anni Settanta vide un modesto incremento edilizio. Nel 1997 ospitò alcuni sfollati albanesi.

V. anche Badaloni, Fulvio; Belfiore, Agata; Bosco di Villa Simonetti; Chiesa di S. P.; Fosso di S. Paterniano; Fosso Piombone; Inceneritore; Mattiucci, Angelo; Monte della Crescia; Picena, Civiltà; Quatrini, M. Filomena; Roccolo; Scuola di Jazz; Villa Simonetti; Romane, Ville.

BIBL. - Statuti del 1308, V, 153. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 380 ss. Talleoni, I, p. 149 (con bibl.), 155. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XVIII s. “Antenna”, passim.

 

S. Pietro, Monte (vern. Monte Santu Piedru). Colle ad occidente dell'abitato, alto m 299.

Per il suo centro piceno, v. Picena, Civiltà.

Fino al XIII secolo fu denominato Fondo Catiniano (v.).

Nel 1186 Urbano III ne assegna la proprietà alla Basilica Vaticana, la quale la cede nel 1261 a S. Silvestro Gozzolini (v.). Egli vi edificò un monastero (dove morì il beato Filippo da Recanati), nel quale i Silvestrini rimasero fino al 1436.

Nel 1192 figura nel libro dei censi della Chiesa di Ravenna. Acquistò l'attuale denominazione da un "oratorium S. Petri" ed un castellum o castrum che vi sorsero (Bolla di Onorio III, 23 febbraio 1219).

Gli Statuti ordinarono di circondarlo di mura merlate (1314).

Nel 1414 il monte e la chiesa vennero uniti ai beni dei monaci di S. Niccolò di Osimo.

Nel 1561 la chiesa risulta distrutta, come anche il castello: il Comune cedette tutto a Girolamo Sinibaldi, che vi fece costruire il nuovo edificio.

Nel 1572 ebbe un privilegio di riserva per la selva, data la quantità rilevante di selvaggina.

Nel 1835 Luigi Bonaparte offrì cento mila scudi per acquistarlo, ma non vi riuscì.

Nel 1842 Vincenzo Sinibaldi vendette la tenuta a Giuseppe Dittaiuti per 21.000 scudi; nel 1866 fu ereditata dai Leopardi (v. Villa Leopardi Dittaiuti).

BIBL. – Statuto 1308, V, 5-6. Martorelli, p. 226. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 380 ss. Compagnoni, Memorie, V, p. 441. Talleoni, I, p. 35, 148 s. (con bibl.), 238; II, p. 7. V. Procaccini Ricci, Descrizione del Monte della Crescia e del M., estr. dai “Nuovi Annali delle Scienze Naturali di Bologna”, tomo V, 1841. G. Cecconi, Il M. S. P. (...), Osimo, Quercetti, 1878 (rist. Scarponi, 1943). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXV. G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890, p. 9 s. Massaccesi, p. 153 ss."Antenna", a. 1980, n. 12.

 

S. Sabino (vern. S. Savì). Frazione di Osimo, 3 chilometri ad est del capoluogo, sulla collina (altezza m 115 s.l.m.) percorsa dalla strada per Castelfidardo (Via Flaminia II). Conta 489 abitanti (1991).

Il Martorelli vi trovò resti romani. È nominata per la prima volta nel 1592, per il cambiamento di data di una fiera che vi si teneva. Nel 1670 la fiera di agosto venne portata alla Misericordia.

Ebbe la parrocchia nel 1723.

Nel 1856 vi si verificò una terribile grandinata.

Nel 1933 vi si costruì l'edificio scolastico.

Nel 1971 vi fu aperto un impianto di bachicoltura.

V. anche Casa di riposo Grimani-Buttari; Chiesa di S. Maria Addolorata; Chiesa di S. S.; Gaivano, Giacomo da; MAIT.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 209, 354. Talleoni, II, p. 158. “Antenna”, passim.

 

S. Savino, Contrada Nel XVI sec. è citata per essere contigua all'Annunziata Vecchia. Vi si trovava la chiesa di S. S. di Milisiano (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 164.

 

S. Savino, Monte Altra denominazione di M. Cerno (v.), dovuta alla presenza della chiesa omonima (v.).

 

S. Severino Antica contrada osimana, in fondo a Via Roncisvalle, detta anche Santa Severina.

V. Chiesa di S. S. e Monastero di S. S.

BIBL. - Catasti, I, 13, 45. Codice Bavaro, n.114. Talleoni, I, p. 245. Massaccesi, p. 166.

 

S. Stefano (vern. Santu Stefenu, rur. Sa Stefenu). Frazione di Osimo, a 5 chilometri dal capoluogo, verso nord-ovest, su di un'altura (m 241 s.l.m.). Conta 104 abitanti (1991).

Vi dovrebbero essere localizzate le cave per il materiale delle mura romane (v.).

Nel sec. XIII vi si aprì l'ospedale di Cesa. Fino al XIV sec. vi era il castello di Castagneto (v.). Nei pressi si svolse nel 1477 la battaglia del porco (v.).

Nel 1506 vi sorse la parrocchia. Nel 1590 vi venne fondato il Monte Frumentario (v.).

La ex-villa del Seminario fu iniziata dal Lanfredini nel 1738 e terminata dal Compagnoni e dal Collegio Campana dopo il 1870. Passò al Seminario dopo il compromesso con il Campana (1899).

Nella seconda metà del XIX sec. vi erano i birrocciai (Testa).

Nel 1933 iniziò il servizio telefonico. Nel 1961 vi si costruì la scuola elementare. Dal 1971 vi è la sede della Lega del Filo d'oro (v.).

V. anche Atiliano; Cave; Cesa; Chiesa di S. S.; Fosso delle Moglie; Fosso di Offagna; Tuffu; Ursenani, Contrada; Vinciasi.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, III, p. 519. Talleoni, I, p. 154 s. G2, p. 472.

 

S. Stefano, Monte Era proibito condurvi animali al pascolo (sec. XIV).

BIBL. - Statuti, passim.

 

S. Teodoro (vern. San Teudoru). Località ad ovest del Monte S. Pietro, verso la villa Tuzi. Nel 1767 vi si rinvennero armi e scheletri umani. Vi era la chiesa omonima (v.).

BIBL. – Statuto 1308, V, 153. Catasti osimani, t.I. Fanciulli, Osservazioni, p. 383. Talleoni, I, p. 149 (con bibl.). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXIX. Massaccesi, p. 171. G2, p. 191.

 

S. Ubaldo Contrada adiacente il Monte della Crescia, sul Monte S. Ubaldo (v.). Castello di Offagna.

 

S. Ubaldo, Monte (o M. Castel Baldo o M. di villa Fiorenzi). Altura (m 312 s.l.m.) subito ad est del Monte della Crescia (v.).

V. anche Castel Baldo.

BIBL. - G. Antonelli, Il pliocene nei dintorni di Osimo, Roma, 1890, p. 11. Toponimi catastali, foglio n.2. Ambienti naturali, p. 38.

 

S. Vincenzo de’ Paoli, Conferenze maschile e femminile (dame). Sorsero in Francia nel 1833 per opera di Antonio Federico Ozanam, come strumento di propaganda cristiana. Ad Osimo furono costituite dal cardinale Soglia e A. Bonfigli il primo presidente. Nel 1854-55, ormai diffusesi in Europa, ad Osimo si adoprarono contro il colera. Rinacquero nel 1896, quella femminile, nel 1897 e 1933, quella maschile.

BIBL. - G2, pp. 678, 873 s., 944. "Antenna", a. 1983, n. 4; passim; 2000, n. 2.

 

S. Vincenzo de’ Paoli, Suore

V. Suore della Carità.

 

S. Vitale Località del contado e della diocesi (v.) medioevale di Osimo, in territorio cingolano.

BIBL. - Libro Rosso, doc.LXII. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 351 s. Compagnoni, Memorie, II, p. 123 ss. Talleoni, I, p. 138. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXIX.

 

S. Vittore Nei suoi pressi era un oppidum romano (v. Romani, Centri). Oggi in territorio di Cingoli, nel Medioevo era in quello di Osimo, quando vi sorgeva l'abbazia omonima.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 132 ss.

 

Santuari

V. Chiesa dell'Addolorata di Campocavallo; Chiesa di S. Giuseppe da Copertino.

 

Sanzi, Marziolo (Osimo, sec. XVI). Autore di Antiquae inscriptiones vetustissimae civitatis Auximi, una raccolta manoscritta di iscrizioni osimane (presso AG).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 8. G. Prosperi Valenti, Un esemplare inedito delle "Antiquae inscriptiones vetustissimae civitatis Auximi", in "Picus", suppl. I, 1991.

 

Sanzioni A seguito delle s. applicate (1935) all'Italia dalla Società delle Nazioni per la campagna d'Etiopia, ad Osimo si raccolsero 4.000 fedi; il vescovo inviò al prefetto 120 grammi d'oro.

BIBL. - G2, p. 948.

 

Sarcofagi della Cattedrale (cripta) Il s. del Buon Pastore è lungo m 2,22, largo m 0,80 e alto m 0,60. Si avvicina alla serie dei s. ravennati, anche se si presenta più aderente agli schemi classici. La fronte anteriore presenta la figura idilliaca del pastore, attorniato da pecore e agnelli; ai lati, due piante di viti che si dipartono da due vasi. Sui fianchi si ripete il motivo dei tralci di vite. Il realismo e la scarsa stilizzazione fanno datare quest'opera al IV-V sec. Raccoglie le spoglie del vescovo S. Benvenuto, ivi traslocate nel 1590, come documentato dall’iscrizione posta sul sovrastante cenotafio.

Il s. dei Martiri osimani misura m 2,23 x 0,80 x 0,83. I fianchi non sono decorati, mentre sulla faccia posteriore si sono recentemente rappresentati due pavoni. Sulla fronte si ha una scena di caccia al cinghiale ed al cervo, con cani e cacciatori a piedi ed a cavallo. Tale raffigurazione fa datare l'arca ai primi decenni del sec. IV (arte di indirizzo popolare). Il coperchio presenta al centro un'iscrizione che ricorda la ricognizione del 1751; a sinistra c'è la scena dell'adorazione dei Magi e Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia; a destra, Noè sull'arca e la storia di Giona inghiottito e vomitato dal pistrice.

Il s. a strigilature (m 2,14 x 0,73 x 0,61), è anch’esso ascrivibile al IV sec. È ornato semplicemente di motivi floreali. Contiene le spoglie del vescovo S. Leopardo.

L'arca dei martiri Vittore, Corona e Filippo fu fatta costruire, con il sovrastante cenotafio, dal Compagnoni nel 1755.

Il s. a forma di trapezio rovesciato, attribuito all’VIII secolo, contiene i resti del vescovo S. Vitaliano, qui trasportati nel 1513.

BIBL. - G. V. Gentili, S. paleocristiani di Osimo, in "Atti del I Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana", Roma, 1952, pp. 183-89. Id., Auximum, p. 101 ss. (con bibliogr.). Grillantini, Duomo, p. 30 ss.

 

Sarti, Antonino (Jesi, 1580-Jesi, 1647). Artista. Allievo del Bellini e del Barocci, a Bologna assimilò l'accademia carraccesca. Ha opere a Jesi, Cupramontana, Monte Roberto, Serra S. Quirico, Montecarotto. È autore della decorazione del soffitto ligneo del Battistero (v.).

BIBL. – G. Annibaldi, Una rivendicazione artistica iesina dopo CCLII anni, Jesi, 1891. G2, p. 413. Loretani, Guida, p. 42 s. Claudi, Dizionario, s.v. La Chiesa di S. Giovanni Battista – Battistero di Osimo, Osimo, Fondazione don Carlo, 1994. A. S. 1580-1647, a cura di L. Mozzoni, Jesi, 1997.

 

Sarti (vern. Sartori)

V. Associazione dei S.; Cooperativa dei S.; S. Omobono; Società dei S.

BIBL. – “Sent.”, a. 1887, n. 46.

 

Sartori, Federico (sec.XVIII). Tipografo ad Osimo, prima dell'apertura della tipografia Quercetti (v.) e dopo l'assenza di tipografie osimane nel sec.XVII. Proveniva da Velletri e nel 1760 si trasferì a Loreto. Le copie conservate delle sue stampe datano dal 1754 al 1758: si tratta di monacazioni, orazioni, nozze, tridui, quaresime, memorie di privilegi e prezzi dei bozzi. Nelle edizioni è detto "impressore" o "stampatore vescovile".

BIBL. – G2, p. 491.

 

Sassoferrato (vern. Sassuferradu). Gli Statuti medioevali ordinano di non riscuotere diritti di dogana né pedaggi dai suoi cittadini.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 70.

 

Satelliti artificiali Nel 1957 fu avvistato da Osimo il passaggio del primo razzo russo, lo Sputnik I.

Il 21 agosto 1960 il s. americano Echo transitò sul cielo di Osimo e venne fotografato da E. Bevilacqua.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 8.

 

Savinaci Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.128).

 

Savinie Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.125).

 

Savoia, Casa Vittorio Emanuele II (v.) fu ad Osimo nel 1860. Umberto e Amedeo di S. passarono per Osimo il 27 settembre 1861. Re Umberto e la regina Margherita passarono per la Stazione il 13 novembre 1878, originando una piccola manifestazione. Tra il 5 ed il 10 luglio 1889 fu ad Osimo Emanuele Filiberto (poi duca d'Aosta) con alcuni ufficiali. Il 25 giugno 1908 passò per Osimo la regina Margherita.

BIBL. - G2, pp. 796, 836, 888.

 

“Saxofono” Periodico di cultura, informazioni, notizie di ispirazione socialista, pubblicato ad Osimo dal 1986 al 1991.

 

Scalabriniani Religiosi appartenenti alla Congregazione dei missionari di S. Carlo per gli Italiani emigrati, fondata nel 1887 dal beato Giovanni Battista Scalabrini. Sono presenti ad Osimo dai primi anni Sessanta presso l'Istituto S. Carlo (v.), istituito da p. Carlo Rossini (v.).

BIBL. – G2, pp. 1015, 1025.

 

Scaricalasino (o Scarica l'Asino). Contrada ad ovest di Passatempo, percorsa dalla strada omonima (v.). Altezza m 42 s.l.m.; abitanti 49 (1991).

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.85. G2, p. 933.

 

Scaricalasino, Rio (o Scarica l'Asino) (vern. Scarigallasinu). Fosso formato dal fosso di S. Valentino (v.) e da quello di Offagna. È immissario dell'Aspio (v.) poco a settentrione di Osimo Stazione.

V. Padusa.

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn. 34, 35, 43, 44, 45, 72.

 

Scaricatore (vern. Scarigadore). Punto in Via Colombo (presso l'attuale maxi-parcheggio) che raccoglieva, fino a qualche tempo fa, i rifiuti cittadini. In precedenza era situato a sud di via Cinque Torri nei pressi delle così dette “lame”.

BIBL. - "Antenna", a. 1984, n. 10; 1987, n. 4.

 

Scarponi, Filippo (Osimo, 1908-Milano, 1978). Docente universitario di Scienze Agrarie, ispettore tecnico ministeriale.

BIBL. - G2, p. 1031.

 

Scarponi, Tipografia La t. S. aprì nel 1911, succedendo a quella dei Quercetti in via Lionetta. Il primo titolare fu Gaspare, il secondo Mario. Dal 1930 occupò i locali già della Picena (v.). Attualmente si trova in Via G.B. Pergolesi. Ha edito tra l'altro alcuni volumi su Osimo.

BIBL. - "Antenna", a. 1970, n. 3.

 

Schaychis, Ernestus (Ernst Van Schayck) (Utrecht, 1567-1631). Pittore fiammingo. Dopo esser passato in Romagna, dal 1609 risiedette a Castelfidardo. Si conservano sue opere a Sassoferrato, Camerano, Filottrano, Mondolfo, Camerino. Si ispirò anche al Barocci. Una sua tela, proveniente da Storaco di Filottrano, è oggi presente presso il Museo Diocesano.

BIBL. - P. Zampetti, Pittura nelle Marche, Firenze, 1990, III, p. 232.

 

Scheletri Vennero ritrovati dal Grillantini in un pozzo crematorio (v.), ai piedi della Rocca Pontelliana, nel palazzo ex Recanatesi di Via Lionetta, nel palazzo ex Martorelli.

BIBL. - G3, p. 122.

 

Schiavo, Famiglia (sec. XV). Amica di Boccolino (v.). Marco S. partecipò alla "battaglia del porco" (v.); Leone di S. fu podestà a Macerata (1393).

BIBL. – L. Egidi, Toponomastica osimana, Osimo, SMIT Ed., 1991, p. 19.

 

Schiavone, Lo

V. Tommaso da Osimo.

 

Schiavoni Slavi della costa adriatica (dal lat. Sclavi, Slavi). Nel XVI sec. alcuni S. lavoravano le terre della Mensa vescovile a Casenove (v.). In quel periodo sono testimoniati anche alle falde del Conero e altrove nella regione.

Il loro nome è presente ancor oggi nel cognome di diverse famiglie.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 25. G2, pp. 202, 399. G3, p. 615.

 

Sci Club Osimo Società sportiva fondata nel 1971 da un gruppo di appassionati sciatori, tra cui Gianfranco e Maurizio Moretti. Iscritta alla Federazione Italiana, ha partecipato con successo a gare nazionali.

Nel 1994 annoverava 150 iscritti.

BIBL. – “Antenna”, a. 1994, n. 11; 1995, n. 11; 1996, nn. 4, 10, 11; 1997, nn. 1, 3, 4, 6/7, 10, 11; 1998, n. 12; 1999, nn. 3, 4, 10. “5 Torri”, a. 1994, nn. 1, 3.

 

“Sciaradista, Lo” Giornale poetico ebdomadario (1869-70), diretto dal professor Stefano Vacca (v.).

 

Scocco, Luigi (Montefano, 1913-Osimo, 1978). Sacerdote, ebbe importanti incarichi diocesani, soprattutto nell'Azione Cattolica. Fu assistente spirituale presso il Villino Verde.

BIBL. - "Antenna", a. 1978, n. 8/9.

 

Scopettari

V. Società degli S.

 

Scortichini, Filippo (Osimo, 1826 - 1878). Amministratore di Giuseppe Briganti Bellini (v.), come lui di destra. Era il factotum della Cassa di Risparmio (v.). Il 24 novembre 1878 fu ucciso da un ignoto. Dopo due processi, vennero condannati Benedetto Scota (v.) e Giuseppe Mori, ma la verità non emerse mai. Paolo Traversa, scappato in America, in seguito si autoaccusò.

BIBL. – “Sent.”, a. 1878, n. 46; 1879, n. 31. G2, p. 796 ss. "Antenna", a. 1978, n. 5. G3, p. 748 s.

 

Scota, Benedetto (Osimo, 1833 - 1901). Già dragone pontificio, dimesso nel 1859. Scritturale del Comune, capo dei mazziniani di Osimo. Fondò la società Fratelli Bandiera (v. Circolo F. B.). Fu condannato per l'assassinio di Filippo Scortichini (v.). Ritornò ad Osimo, accolto festosamente, nel 1900, dopo 22 anni di carcere.

BIBL. – “Sent.”, a. 1879, nn. 32, 33, 35; 1880, nn. 5, 22, 24, 29, 50, 51; 1881, nn. 15, 16, 26; 1892, n. 21; 1899, nn. 10, 44, 52; 1900, n. 7; 1901, n. 5. R. Roncaglia, Lotte politiche e amministrative in Osimo dal 1876 al 1882 e il processo a B.S. (tesi, Università di Urbino, 1964-65). Grillantini, Saggi, p. 177 ss. G2, pp. 792, 797 s., 843. "Antenna", a. 1977, nn. 5, 6/7.

 

Scotti, Giovanni Battista (Bolsena, 1832-Osimo, 1916). Vescovo di Osimo (1894-1916). Già professore ed oratore, vescovo di Cagli. Fece portare a termine tre cappelle nella Cattedrale (Crocifisso, Rosario e Sacramento), facendole decorare da Virginio Monti (v.). Pose fine alla questione del Seminario-Collegio Campana (v.).

Il suo episcopato si è caratterizzato per una intensa ripresa dell’attività cattolica (Opera dei Congressi, Comitato Cattolico Diocesano, VII Congresso Cattolico Marchigiano). E’ autore di numerose Lettere pastorali.

BIBL. – “Sent.”, a. 1895, n. 19; 1906, n. 12. Spada, Bibliografia, s.v. Giubileo sacerdotale di monsignor G. B. S. vescovo di Osimo e Cingoli – 22 marzo 1856-1906, Osimo, Quercetti, 1906. “La Favilla”, a. 1916, nn. 11, 45, 48, 49. G2, pp. 872, 906.

 

Scottivoli, Astorgio (Ancona, sec. XV). Uomo d'armi, a lungo a servizio di Francesco Sforza (v.). Partecipò alla battaglia del porco (v.). Venne celebrato dall'Ariosto nei suoi versi.

BIBL. - Saracini, p. 502 s. Natalucci, I, p. 471 s. G2, p. 305, s.

 

Scottivoli, Benvenuto

V. Benvenuto Scottivoli, S.

 

Scoutismo L'origine ad Osimo risale a prima della guerra 1915-18, quando lo s. sorse per iniziativa di padre Romualdo Barigelletti (v.) nell'Oratorio dei Filippini. Fu poi trasferito presso il Circolo S. Giuseppe da Copertino (v.). Nel 1927 l'associazione venne sciolta dal fascismo. Nel 1944 si formò il gruppo Osimo I per interessamento di don Igino Ciavattini (v.).

Esistono attualmente due gruppi di S.: quello di Osimo I (Duomo) e quello di Osimo II (Misericordia).

Per lo s. adulto, v. MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani).

BIBL. – G2, p. 933. “5 Torri”, a. 1978, n. 5; 1984, nn. 2, 6; 1987, n. 4; 1991, n. 5. "Antenna", a. 1980, nn. 3, 5; 1983, n. 1; 1984, nn. 8/9, 10; 1986, n. 4; 1990, n. 3; 1991, n. 8/9; 1993, n. 6/7; 1996, n. 5.

 

Scribi

V. Magistrati della Colonia.

 

Scrofe Ricorrono spesso negli Statuti medioevali, assieme ad altri animali domestici.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Scuola Gli Statuti medioevali fanno cenno alla possibilità di istituire una scuola (studio) da parte dei privati, con la diffusione dei relativi bandi a spese del Comune.

Recentemente, dopo l’istituzione degli Organi collegiali (Decreti Delegati del maggio 1974), Osimo è stato designato quale sede del X Distretto Scolastico, con Castelfidardo, Loreto, Filottrano e Offagna.

BIBL. – Statuto 1308, IV, 98; Statuto 1342, IV-V, 62. Lettere del professore E. C. Sinibaldi intorno il riordinamento delle scuole classiche nelle provincie delle Marche ed Umbria, Osimo, Quercetti, 1862. L. Riccioni, "La mutualità scolastica in Osimo e nei paesi limitrofi e statuto, Osimo, Belli, 1907. D. Frampolli, Esposizione dello stato finanziario e didattico delle scuole elementari di Osimo, Osimo, Quercetti, 1911. Comune di Osimo, Carattere delle scuole secondarie di Osimo prima della loro regificazione, Osimo, Scarponi, 1916. “5 Torri”, a. 1975, n. 1; 1977, nn. 3/4, 5. “Antenna”, passim.

 

Scuola Agraria Fu approvata una S. pratica A. nel 1875 su proposta di Augusto Sinibaldi con direttore Evasio De Alessi (v.).

BIBL. - S. Massagli, Anno Scolastico 1877/78 - Programmi per gli esami di promozione (...), Quercetti, 1878. Scuola convitto d'agricoltura teorico-pratica in Osimo (Marche) per i figli di proprietari (...), Osimo, Quercetti, 1880. “Sent.”, a. 1880, n. 43. Comizio Agrario Mandamentale, Tesi di esame per la scuola teorico-pratica di agricoltura (...), Osimo, Rossi, 1884. G2, p. 851. G3, p. 799.

 

Scuola d'archi Venne aggregata nel 1930 all'Opera Nazionale Balilla.

BIBL. - G2, p. 939.

 

Scuola di Avviamento Professionale a tipo agrario G. Leopardi Fu inaugurata nel 1938 in Via Michelangelo in un edificio acquistato dai Balleani Baldeschi che oggi ospita la Scuola Media intestata al poeta.

BIBL. - R. S. di A. P., Campo di orientamento a frumento su quattro varietà elette precoci - anno agrario 1940-41 XIX, Osimo, Belli, (1941). “Antenna”, passim. G2, p. 952.

 

Scuola Complementare Nel 1924 la Scuola Tecnica divenne S. C., la quale fu intitolata nel 1928 a G. Leopardi. Nel 1929 divenne Scuola Secondaria di Avviamento al Lavoro.

V. Istituto Tecnico Commerciale F. Corridoni; Istruzione.

BIBL. - R. S. C. di Osimo, "Annuario" (dal 1924-25), Osimo, La Picena, dal 1925. “Le Cinque Torri”, a. 1925, n. 7. G2, p. 933.

 

Scuola per diplomatici Fu inaugurata alla fine del 1990 presso il palazzo Campana. Si tratta di un corso di perfezionamento post-universitario in preparazione al concorso per la carriera diplomatica. Nel 1992 si aggiunse il nuovo corso di qualificazione dedicato al personale delle ambasciate dei Paesi dell'est europeo. Nel 1994 venne interrotta.

BIBL. - "Antenna", a. 1990, nn. 10, 12; 1992, n. 4. “5 Torri”, a. 1990, n. 5; 1991, nn. 1, 4, 5; 1992, n. 2.

 

Scuola di Jazz Venne inaugurata nel 1994 a S. Paterniano, diretta da Franco Cerri e Enrico Intra, e curata da Venanzio Sorbini (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1993, n. 11; 1994, n. 2.

 

Scuola Media Venne aperta verso il 1940 nei locali del Campana. Il Prof. Giovanni Ippoliti (v.) ne fu il primo Preside. Fu poi ospitata nel palazzo dell'Istituto Tecnico Corridoni, intitolata a C. Giulio Cesare. Il progetto dell'edificio in Via Olimpia fu approvato nel 1962. Nel 1971 si costruì la vicina palestra. Nel 1965 fu aperta la S. M. G. Leopardi presso l'ex Avviamento. Nel 2000 le due s. m. si accorparono.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, n. 9; 1971, n. 3; 1994, n. 4; passim. G2, p. 959.

 

Scuola Musicale Venne istituita nel 1977 per iniziativa della Cappella Musicale A. Borroni (v) con il nome di S. M. Città di Osimo, per l’insegnamento di canto, pianoforte, fisarmonica, organo elettronico, chitarra classica, con sede presso il Palazzo Campana. Nel 1982, gestita dall’EMA con il patrocinio del Comune, venne trasferita in Via Ungheria (palazzina Lanari), assumendo la denominazione di S. M. Alessio Lanari. Nei primi anni novanta, svincolatasi dall’EMA e trasferita la sede nel palazzo ex ECA (via Martorelli), ha assunto la denominazione di Civica Scuola di Musica.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1977, nn. 1, 3/4; 1978, nn. 1/2/3, 6; 1981, n. 6; 1984, n. 3/4; 1994, n. 2. "Antenna", a. 1977, n. 2; 1982, nn. 3, 12. G3, p. 666.

 

Scuola di strumenti a corda La proposta, da parte di alcuni consiglieri comunali, di istituire ad Osimo una scuola di s. a c. risale al 1840. La scuola poco dopo iniziò l’attività sotto la guida del maestro Luigi Nardi. Nel 1895 era frequentata da 10 studenti.

BIBL. - G2, p. 848 s.

 

Scuolabus Iniziò a funzionare nel 1966 per il trasporto degli alunni delle frazioni alle Scuole Medie ed Elementari.

BIBL. - G2, p. 1019.

 

Scuole comunali

V. Istruzione.

 

Scuole domenicali A metà del sec. XIX vennero aperte su richiesta dei genitori di quelli che frequentavano le s. notturne (v.).

BIBL. - G2, p. 624.

 

Scuole elementari

V. Istruzione.

BIBL. – “Antenna”, passim.

 

Scuole materne

V. Asili infantili.

 

Scuole notturne  (sec. XIX). Furono istituite anche ad Osimo dal romano Ottavio Gigli, e vennero sostenute dal vescovo Soglia: contavano 130 alunni e 20 maestri; gli operai vi ricevevano anche vestiti e aiuti vari. Nel 1847 le spese di funzionamento si aggiravano sui 171 scudi.La commissione che amministrava le s. era composta da Bellino Briganti Bellini (v.) (presidente), Rinaldo Simonetti (v.), Pierfilippo Fiorenzi (v.) e Zenocrate Cesari (v.).

BIBL. - Gazzola in "Il Contemporaneo" del 16 ottobre 1847. G2, pp. 611, 643.

 

Scuole rurali Sono quelle (alcune non più funzionanti) di: Stazione, S. Sabino, Passatempo, Campocavallo, Colle S. Biagio; Fratte, S. Valentino, S. Biagio, S. Martino, Coppa, Montegallo, Quattrobotti, Abbadia, S. Giorgio, Padiglione, S. Filippo, Casenove, S. Stefano, S. Paterniano, Villa S. Paterniano, Croce S. Paterniano.

 

Scuole secondarie superiori Le S. s. di Osimo (Liceo-Ginnasio, Tecniche) erano sotto la diretta amministrazione del Comune, e controllate dal Provveditorato. Nel 1914, con la Regificazione, divennero statali.

Al presente sono: il Liceo Psicopedagogico “Frassati” (ex Istituto Magistrale), l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri F.Corridoni, il Liceo Scientifico con annesso il Liceo Classico (ora accorpati al Corridoni), l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato M. Laeng (v. ognuno).

BIBL. – “Sent.”, a. 1907, nn. 15-17, 20, 39; 1908, nn. 2, 28, 31; 1912, n. 14; 1914, nn. 5, 8, 39, 40. “La Favilla”, a. 1914, n. 15. Comune di Osimo, “Regificazione delle Scuole medie”, Osimo, Scarponi, 1914.

 

Scuole serali (sec. XIX). Giosuè Cecconi (v.) ne divenne direttore nel 1865, e ne redasse un libro di testo ("Letture popolari", Osimo, Quercetti, 1866). Nel 1881 contavano 238 alunni adulti iscritti (158 in città, 47 al Borgo S. Giacomo e 33 a Passatempo). Funzionarono senza continuità (1887, 1888, 1889, 1899 con 200 iscritti). Nel 1905 esistono già le s.s. aperte dal vescovo Scotti nell'episcopio. Nel 1908 sono aperte le s.s. del Borgo S. Giacomo, Montegallo, Abbadia e Passatempo.

BIBL. - Comune di Osimo, Distribuzione de’ premi agli allievi delle s. s. festive e rurali del C. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1880. “Sent.”, a. 1900, nn. 2-4. G2, pp. 849, 884, 888.

 

Scuole tecniche

V. Istruzione.

 

Scultori osimani

V. Giuseppe Martini (1897-1984).

 

Scuppa, Luigi (Staffolo, 1854 – Osimo, 1929). Canonico e Rettore del Seminario, dove fu anche insegnante di Italiano e Latino, dopo esserlo stato al Ginnasio inferiore del Campana. Nipote di D. Giovanni Annibaldi, ereditò dallo zio quella vena poetica che lo portò a comporre sonetti, inni, epigrafi sia in italiano che in latino.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. Romiti, Isituto Campana, p. 264 ss.

 

Sebastiano dalle Piagge (-1784). Frate vissuto nell'Osservanza (v.).

BIBL. - G2, p. 486.

 

Sedatus, T. Salenus Personaggio della colonia romana di Osimo, nella quale fu patrono del collegio dei Centonari (v.), praetor quinquennalis e quaestor (CIL IX, 5843).

 

Segretario della Comunità

V. Notai.

 

Seida e Zaira (sec. XIX). Due fanciulle africane schiave, riscattate al mercato del Cairo e battezzate ad Osimo il 23 aprile 1854.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 3.

 

Selbenici Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.114).

 

Selva dell'Aspio Era ubicata presso l'Aspio, al di là di Montegallo, di proprietà del comune, che fino al XIX sec. l’amministrò, destinando la legna al fabbisogno dei poveri e delle famiglie religiose. Se ne ha notizia fin dal 1582.

BIBL. – ASCO, Camerlengato, Proventi, voll. 3, 4. Martorelli, p. 325.

 

Selva di Montegallo È insediata sul versante settentrionale della collina di M. (v.). Interessa un dislivello altitudinale di 60 m. Si tratta di una formazione di latifoglie a struttura pluristratificata con numerosi individui secolari. Da querceto nella parte superiore, diviene poi orno-ostrieto. Si hanno: roverella, cerro, rovere, carpino nero e anche nocciolo, alloro e sorbo domestico.

BIBL. - Ambienti naturali, p. 34 ss.

 

Selva di S. Casa

V. Bosco di S. C.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n.71.

 

Selve

V. anche Bosco...

 

Selve di S. Paolina Sono tre s., delle quali due si stendono sui versanti settentrionali di due colline contigue, presso la confluenza del Troscione nel Musone, mentre la terza, verso sud, si trova in direzione della selva di Montoro. La loro vegetazione, indisturbata da tempo, sta ritornando allo stato naturale. Le piante più vecchie non superano il secolo di età.

BIBL. - Ambienti naturali, p. 30 ss.

 

Seminarietto (sec. XIX). Fu aperto nel 1882 dal vescovo Seri Molini (v.) presso l’Episcopio, per formare parroci e insegnanti di scienze sacre.

BIBL. - G2, p. 861.

 

Seminario vescovile (vern. Seminariu). Nel 1564 il vescovo De Cuppis formò il primo nucleo del S. ad Osimo e nel 1566 a Cingoli. Nel 1592 il Gallo costituì una comunità nella canonica di S. Maria del Mercato. Poi (1594) la trasferì presso la parrocchia di S. Bartolomeo, trovandole delle rendite, quindi in Piazza S. Filippo, dove il S. resterà fino al 1720, quando si trasferì al Palazzo Campana (v. Collegio Campana).

O. Spada (v.) dettò norme speciali per il s., come anche il Calcagnini.

Il Lanfredini (v.) decise di devolvere a beneficio del S. tutta l’eredità Campana, fece ampliare la sede e costruire nella collina di S. Stefano la villa di campagna per la villeggiatura dei seminaristi.

Nel 1899 (compromesso del 17 gennaio col Campana) al S. fu dato il palazzo Grimani Buttari (v.) con la villa di S. Stefano.

Nel 1951 aveva 59 alunni. Nel 1961 fu trasferito nell'edificio al Borgo S. Giacomo, già ospitante l'asilo Muzio Gallo. Nel 1968 si unificò con il s. di Ancona. Nel 1971 divenne la sede del S. interdiocesano. Dopo il 1985 il palazzo di Via S. Filippo fu ristrutturato e suddiviso in appartamenti..

BIBL. - Compagnoni, Memorie, IV, p. 208. G. Calcagnini, Regole del s. e collegio osimano, Osimo, Quercetti, 1792. Talleoni, II, pp. 143, 223, 236. “Sent.”, a. 1892, nn. 28, 29; 1893, nn. 1, 2. "Antenna", a. 1968, n. 10; 1971, n. 10; 1985, n. 10. G2, pp. 403 ss., 462, 1001, 1016. Grillantini, Uomini, p. 182. G3, p. 702 s.

 

Seminaristico Tassa imposta al clero osimano per mantenere il Seminario (v.). Cessò nel 1639.

BIBL. - G2, p. 406.

 

Semolei

V. Franco, Battista detto S.

 

Senato (vern. Senadu). Il S. della colonia ausimate era detto anche Ordo Decurionum (CIL IX, 5828: base nell'atrio comunale ed altro materiale).

Esso forse esisteva già prima del dominio romano; eleggeva i magistrati, i sacerdoti e tutta l'amministrazione della città.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 44.

 

Senatori osimani I s. o.furono (v. ognuno): Giuseppe Briganti Bellini, Arturo Cittadini, Rinaldo Simonetti.

 

Senili, Cipriano (Ancona- Osimo 1551). Vescovo di Osimo (1547-51). Letterato. Pubblicò alcuni bandi molto severi riguardanti gli ebrei (v.), il gioco della palla (v.), la celebrazione della Pasqua.

BIBL. - Martorelli, p. 429. Ughelli, I, col. 510. Zaccaria, p. 106. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 5-19. Talleoni, II, p. 125 ss. (con bibl.). G2, p. 380.

 

"Sentinella del Musone, La" Settimanale “indipendente”, nato alla fine del sec. XIX come espressione dei "Progettisti" (v.), coagulando massoni, repubblicani, radicali e anticlericali. Si chiamò poi (1884) "La Sentinella delle Marche". Uscì dal 1877 al 1923. Diretto inizialmente dall’avvocato Giuseppe Magnoni (v.), dal 1912 al 1915 fu dei socialisti (con Cesare Romiti, v.), poi dei nazionalisti e dei fascisti. Dal 1919 al 1923 fu stampato dal Rossi, Bettini e dal Belli.

BIBL. - G2, pp. 792, 842 s., 903, 909, 924. G3, p. 783 s. U. Novelli, La Sentinella del Musone (tesi, Università di Urbino, 1972/73). C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 53 ss. A. Osimani, La Sentinella del Musone (1877-1887): un giornale della sinistra marchigiana (tesi, Università di Macerata, 1989/90).

 

Sentino, Monte Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.112). Vi sorge il paese di Offagna.

 

Septeciano Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (n.116).

 

Septefontes Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.125).

 

Septimia, Gens Appartenne a questa famiglia Q. Septumius Niger Leiberalis (CIL IX, 6385).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 42.

 

Serbatoio

V. Acquedotto.

 

Sercognani, Giuseppe (Faenza, 1780-Versailles, 1844). Patriota, colonnello. Già ufficiale dell'esercito napoleonico (Repubblica Cisalpina e Regno Italico), intervenne ai moti del 1831 (v.) ad Ancona e poi ad Osimo. Marciò quindi su Roma, ma venne fermato a Terni.

BIBL. – G2, pp. 591, 593.

 

Sereno (o Severo) (sec. VI). Vescovo di Ancona. Nel 599 venne creato visitatore della diocesi di Osimo, rimasta vacante dopo la soggezione dei Longobardi.

BIBL. - Regestum Gregorii Magni in MGH, II, p. 108. Kehr, Italia Pontificia, IV, p. 106. F. Lanzoni, Le diocesi d'Italia, I, pp. 387-89.

 

Seri Molini, Michele (Mogliano, 1818-Osimo, 1888). Vescovo di Osimo (1871-88). Oratore. Fu già in domicilio coatto a Savona. Fece aprire il Pio Istituto delle Figlie della Provvidenza (v.). Ideò la Sfida (v.). Aprì il Seminarietto (v.). Fece molte variazioni nell'interno della Cattedrale (v.).

BIBL. - L. Giachè, Nell'anniversario della morte del vescovo osimano M. S. M., Osimo, Quercetti, 1889. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 858 ss.

 

Serrani, Giuseppe (Osimo, 1897-Aschach (Austria), 1918). Studente del Ginnasio-Liceo caduto nella prima guerra mondiale.

 

Serrini, Giuseppe (Osimo, 1917-Ancona, 1994). Politico. Fu insegnante di Lettere nel Liceo Classico di Osimo, preside di scuola media a Loreto, Camerano e Ancona dal 1951 al 1989. Fondatore della DC osimana. Presidente della Giunta provinciale dal 1965 al 1970, presidente della Giunta regionale e, dal 1972, presidente dell'Aerdorica.

BIBL. - "Antenna", a. 1960, n. 10; 1963, n. 4; 1970, n. 5; 1983, n. 12; 1994, n. 8/9. “5 Torri”, a. 1994, n. 2.

 

Servi di Dio osimani

V. Francesco di Pedulo (XIII sec.); Giovanni Illirico (XIII sec.); Francesco Catalani (XIII sec.); Carlo Marcello Dittaiuti (1631-94); Antonio da Osimo (-1670); Alessandro Buttari (1705-31); Gian Battista Buttari (1707-57); Antonio Maria Sacconi (1741-85); Furio Sinibaldi (1711-76); Diego Stoppolini (-1785); Pietro Magi (-1789); Bonaventura Mancinelli (-1761); Anselmo da Osimo (-1758); Angelo Maria da Osimo (-1759); Benedetto Giuseppucci (-1770 ca.).

 

Servi di Maria Tennero il santuario di Campocavallo (v. Chiesa dell'Addolorata) dal 1948 al 1986.

BIBL. - "Antenna", a. 1986, n. 8/9.

 

Sessantotto

V. Contestazione giovanile.

 

Seta (vern. Seda). L'allevamento del baco da s. (v.) era già importante a metà Settecento. Nel 1784 la Magistratura deliberò contro le manovre degli incettatori forestieri, che toglievano lavoro alle filande locali.

Nel sec. XIX si potenziò l'allevamento del baco da s. Nel 1849 infatti si vendono 700 q di bozzoli a L 2,80 il kg (L 3,45 nel 1853). Il relativo mercato fu collocato nell'atrio del palazzo comunale.

Le ultime filande (v.) si chiusero nel 1958.

BIBL. - P. Biolchini, Esposizione della s. fatta in Roma, Roma, 1856. G2, p. 669. L. Alba, La filanda osimana dal 1880 al 1920 (tesi, Università di Macerata, 1978/79). A. Sertori, L'industria serica nelle Marche dell'800. Dalla produzione dei bozzoli alla filatura: Fossombrone, Jesi, Osimo (tesi, Università di Ancona, 1993/94).

 

"Sette, Le"  Quindicinale del sabato edito dalla cooperativa omonima, e diretto da Donato Andreucci. Venne pubblicato a partire dal 4 marzo 1995 per un periodo limitato. L’incasso veniva devoluto all’AIDO.

 

Settefinestre Località a sud-est di Passatempo (km 3), attraversata dalla via omonima (v.).

 

Settimana Rossa In occasione della S. R. di Ancona (7-14 giugno 1914), ad Osimo si chiusero i negozi e si formarono cortei. Furono individuati 11 indiziati. Per 40 giorni una compagnia di alpini si fermò in città.

BIBL. – “Sent.”, a. 1914, n. 45. G2, p. 901 s. L. Egidi, Le ripercussioni della s. r. in Osimo, in “La S. R. nelle Marche, Ancona, Istituto Storia Moderna Democratica e Repubblicana nelle Marche, 1996, p. 111 ss.

 

Severo

V. Sereno.

 

Severus, L. Praesentius Petus Attius Fu pretore, edile e patrono nella colonia di Osimo. Rivestì anche cariche militari.

V. Praesentia, Gens.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 41.

 

Severus, M. Oppius Fu patrono della colonia di Osimo, quinquennalis per due volte, questore per quattro volte e pontefice. Ricoprì inoltre molte cariche.

V. Oppia, Gens.

 

Severus, M. Oppius Q. Tamudius Milasius Aninius

V. Oppia, Gens.

 

Sezione Combattenti e Reduci Ha la sede in Via Ventidia.

BIBL. - "Antenna", a. 1994,  passim.

 

Sfida Gara catechistica (durata oltre mezzo secolo), istituita dal vescovo Seri Molini (v.), intercalata da musiche e recitazione.

BIBL. - G2, p. 861.

 

Sforza, Francesco (S. Miniato, 1401-66). Duca di Milano. Fu inviato da Filippo Maria Visconti ad invadere la Marca nel 1433, forse invitato anche dalle città per liberarsi dal Vitelleschi (v.). Il 7 dicembre emanò un bando da Jesi a tutti i Comuni, dichiarando di voler togliere al papa il governo della Marca. Poi si accampò presso il Musone, dove si incontrò cogli ambasciatori di Osimo, guidati da Napoleone Sinibaldi (v.), con i quali si accordò (i capitoli, datati 29 dicembre, sono riportati in Martorelli, p. 253 ss.).

Nel marzo 1434 venne nominato Marchese di Ancona. Fu ad Osimo alla fine del 1435, dove ricevette 50 uomini, e un paio di mesi nel 1436 (metà febbraio-metà aprile).

Nel 1443 il Visconti, d'accordo col papa Eugenio IV, gli spedì contro il capitano Niccolò Piccinino (v.). Osimo si mise dalla parte di re Alfonso d'Aragona, alleato col papa. Lo S., venutone a conoscenza, preparò la punizione per la città, dove risiedevano circa 2000 dei suoi; ma essa venne sventata da Lionetta Leopardi (v.). Osimo tornava così alla Chiesa ed Eugenio IV ringraziava ed encomiava Osimo con due bolle (riportate in Martorelli, p. 266 ss. e 274 ss.).

Nel 1444 F. S. riprese molte città marchigiane, eccetto Osimo, Recanati e Fabriano.

Nel 1447, avendo subito diverse disfatte dalla Lega Santa (formata dal papa, Visconti, Aragona ed altri), lo S. abbandonò definitivamente la Marca.

BIBL. – ASCO, Miscellanea, vol. 2, fasc. 2. Martorelli, p. 253 ss., 261, 265, 282 ss. Talleoni, I, p. 157; II, p. 10 ss., 20 s., 124. A. Gianandrea, Della signoria di F. S. nelle Marche, Milano, 1881. G. Benadduci, Della signoria di F. S. nella Marca (...), Tolentino, 1892. M. Rosi, F. S. nella Marca di Ancona, Recanati, 1895. G2, p. 287 ss.

 

Sforza, Galeazzo Maria (Fermo, 1444-Milano, 1476). Nominò Boccolino Guzzoni (v.) suo condottiero, mettendolo al servizio di Carlo il Temerario, duca di Borgogna, suo alleato.

BIBL. - Morroni, Boccolino, p. 63 s.

 

Sforza, Ludovico Maria (detto il Moro) (Vigevano, 1452-Loches (Francia), 1508). Duca di Milano. Nel 1487 fu richiesto da Innocenzo VIII (v.) di intervenire per strappare Osimo dalle mani di Boccolino Guzzoni (v.). Dapprima mandò alcune truppe, poi ordinò al suo condottiero Gian Giacomo Trivulzio (v.) di mettersi a disposizione del papa, ma non lo fornì di mezzi sufficienti.

Dopo la perdita di Osimo, Boccolino fu al servizio del Moro tra il 1488 ed il 1490; vi ritornò ancora, ma, caduto in sospetto, fu da lui fatto impiccare nel 1494.

BIBL. - Morroni, Boccolino, p. 80 ss. v. anche sub Boccolino.

 

Sgardi, Oberdan (Osimo 1895-1915). Studente del Ginnasio-Liceo caduto nella prima guerra mondiale.

 

Siccità Una terribile s. si ebbe nell'ottobre 1832, seguita da un uragano. Un'altra nella primavera del 1893.

BIBL. - G2, pp. 599, 869.

 

Siciolante, Girolamo (Sermoneta, 1521-Roma, ca. 1580). Detto G. da Sermoneta. Pittore. Fu allievo di Leonardo il Pistoia e di Perin del Vaga. Tra il 1545 ed il 1547 subì l'influsso del Garofalo e del Bagnacavallo, poi, a Roma, del Peruzzi. Autore della tavola Madonna col Bambino (1561) nel Museo Diocesano (già in S. Lucia, poi in Battistero).

BIBL. - F. Zeri, Intorno a G. S., in "Bollettino d'arte", Roma, a. XXXVI, f. II, s. IV. P. Cantori, Il Museo Diocesano di Osimo nella chiesa di S. Giovanni Battista (tesi, Università di Macerata, 1975/76). G3, p. 121. Loretani, Guida, p. 46.

 

Siculi

V. Greco-Siculi.

 

Silvestri, Giovanni (Sommalombardo, 1912-Osimo, 1989). Fu primario chirurgo dell'ospedale di Osimo per venti anni e presidente della locale AVIS. In suo ricordo è stato recentemente intitolato il parco già denominato Orti Marchetti.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1976, n. 3. "Antenna", a. 1989, n. 3; 1990, n. 2; 1998, n. 1.

 

Silvestrini Congregazione religiosa fondata da S. Silvestro Gozzolini (v.).I S. furono nel convento presso la Chiesa del Crocifisso (v.) dal 1331 al 1376, e l'abbandonarono definitivamente nel 1444 per le distruzioni dei soldati di F. Sforza.

Dimorarono anche sul Monte S. Pietro, da quando S. Silvestro (v.) vi costruì un monastero (1261), fino al 1414 (o 1436), quando beni e chiesa vennero uniti ai beni dei monaci di S. Niccolò di Osimo.

Il vescovo Gallo li fece ritornare, affinché il Comune avesse maestri di scuola; così nel 1617 Paolo V emanò una bolla (23 settembre) per l'apertura del monastero e nel 1620 iniziò la costruzione della chiesa di S. Silvestro (v.), sul luogo della demolita chiesa di S. Andrea (v.).

Nel 1810 furono allontanati dal loro monastero (v.; v. anche Francese, Occupazione). Nel 1861 (decreto Valerio del 5 gennaio) il loro convento passò al Comune, che nel 1869 vi trasferì le scuole elementari.

Alla fine del sec. XIX i S. ritornarono in possesso del convento, dove ebbe sede anche un Collegio Indo Silvestrino.

Rimasero a S. Silvestro fino al 1904, quando, venduto il convento, se ne andarono da Osimo.

BIBL. – Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 175. Talleoni, I, pp. 225, 237 s.; II, p. 172. Massaccesi, p. 167 s. G2, pp. 409, 455. Grillantini, Uomini, p. 343 ss. G3, p. 597 ss.

 

Silvestro IV (sec. XII). Antipapa, eletto nel 1105. Maginulfo. Opposto al vescovo di Roma dagli imperatori tedeschi, si sottomise a Pasquale II nel 1111 per volere di Enrico V. Fu quindi condotto ad Osimo sotto la protezione di Guarnerio II, marchese di Ancona, e qui rimase fino alla morte.

La sua sepoltura potrebbe essere quella scoperta (1955) dal Grillantini sotto la navata destra della cattedrale.

BIBL. - Moroni, s. v. G2, p. 159 s. G3, p. 583.

 

Silvestro Gozzolini, S. (Osimo, verso 1177-Fabriano, 1267). Nacque in un palazzo fatto abbattere dai Dionisi, dove si trova attualmente il palazzo Gallo Carradori (Piazza Dante), da Gislerio (dottore in legge) di Giacomo. Studiò legge a Padova e Bologna, dove incontrò S. Benvenuto (v.).

Verso il 1205 divenne sacerdote. Quindi si ritirò nell'eremo di Grotta Fucile (1227) presso la Gola della Rossa, dove rimase fino al 1231, quando si trasferì a Montefano di Fabriano. Qui fondò la Congregazione silvestrina e costruì il convento nel quale rimase fino alla morte (26 novembre 1267).

Nel 1261 ricevette in dono dalla Basilica di S. Pietro di Roma, parte del Monte S. Pietro con una chiesa, dove fondò un monastero che vi rimase per circa 140 anni.

Nel 1505 fu dichiarato compatrono di Fabriano.

BIBL. - Andr. Iac. Fabrian., De vita et moribus et miraculis S.S. Abb. Aux., Camerino, 1612 e Jesi, 1772. Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 175. Martorelli, p. 37, 447. Lancellotti, Memorie, s.v. Cancellieri, Storia di S. S. abate, Ancona, 1765. C. S. Franceschini, Vita di S. S. (...), Jesi, 1772. Compagnoni, Memorie, II, p. 225-245. Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, s.v. Talleoni, I, pp. 123, 131, 148, 219, 221, 236 ss. (con bibl.), 251. Spada, Bibliografia, s.v. A. Bolzonetti, Il Monte Fano e un grande anacoreta, Roma, 1906. Enciclopedia Cattolica, Firenze, 1953, v. XI, s. v. R. Sassi, Il “chi è” fabrianese,  Fabriano, 1958, p. 136. Antenna, a. 1965, n. 11; 1967, n. 8/9; 1977, n. 6/7; 1997, n. 11. I santi, p. 96 s. S. Giuliani, Profilo di un Santo, Terni, 1968. “5 Torri”, a. 1977, n. 3/4. Grillantini, Uomini, p. 343 ss. G3, p. 597 ss. Claudi, Dizionario (s. v. Gozzolini). L. Sena, Storia e tradizione agiografica nella Vita Silvestri, Fabriano, 1995 (con bibliografia). U. Paoli, S. G. e la sua Congregazione, Fabriano, 1995.

 

SIMAT Stabilimento per la produzione di caldaie di riscaldamento. Fu inaugurato nel 1971 in Via di Filottrano. Alla fine degli anni Ottanta una crisi aziendale portò ad un ridimensionamento della fabbrica ed al passaggio di proprietà al Gruppo Merloni (v. Merloni, Gruppo).

BIBL. - "Antenna", a. 1971, n. 12.

 

Simoncini, Maria (Montefano, 1925-Osimo, 1986). Fu dirigente dell'Azione Cattolica, Assessore comunale all'assistenza, Assistente sociale, direttrice del Villino Verde per oltre 15 anni.

BIBL. - "Antenna", a. 1978, n. 4; 1986, n. 3.

 

Simone di Alberico (sec. XIV). Podestà di Osimo.

BIBL. - Statuto 1308, IV, 164.

 

Simonetti, Annibale (Osimo, 1815-Ancona, 1857). Statista ed economista, carbonaro. Fu ministro delle finanze di Pio IX (1848), consultore di Stato e ottumviro municipale. Morì suicida.

BIBL. – G. Cecconi, La famiglia S. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1876, p. 32. “Sent.”, a. 1901, n. 1. L. Ferroni, A. S., Bologna, 1905. L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana, ms. in BC. "Antenna", a. 1959, n. 4. G2, p. 640 ss.

 

Simonetti, Enrichetta (Osimo?-1852). Moglie di Cesare Gallo (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1960, nn. 4, 5.

 

Simonetti, Famiglia Di origine cingolana, venuta da Jesi a Osimo. Il capostipite fu Cassio (1140). I S. furono signori di Lornano e Castel d'Arcione.

Forse appartenne a questa f. il beato Bartolo da Cingoli (morto nel 1298) (v.).

Nel 1285 Onorio IV chiese aiuto ad Osimo contro Mercenario, Rainaldo e Guglielmo S. che sollevavano moti a Jesi.

Capostipite del ramo osimano è Sciarra, già signore di Serra S. Quirico e podestà di Gubbio.

Nel 1671 ebbe il titolo di conte da Ranuccio, duca di Parma.

Commissionò al Solimena (sec. XVIII) una tela in S. Filippo.

L'estimo in scudi delle sue proprietà nel 1801 era di 85.869.Ebbe il titolo di principe da Pio VII nel 1805. Nel 1838 aprì una filanda che, nel 1912, contava 34 bacinelle e 61 impiegati.

Possiede un villa a S. Paterniano (v. Villa S.).

V. anche Archivio Simonetti.

BIBL. - Martorelli, p. 131 ss. Talleoni, II, p. 189 s. G. Cecconi, La F. S. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1876. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare italiana, Milano, 1928-36. G2, pp. 476 s., 538, 895.

 

Simonetti, Federico (1671-?). Ampliò il palazzo cittadino e la villa di S. Paterniano, fece erigere l’altare di famiglia nella chiesa di S. Filippo Neri. Fu gonfaloniere di Osimo nel 1720 e 1722, di Jesi nel 1734, anziano di Ancona nel 1735. Fece collocare l'Antiquarium (v.) all'interno del palazzo comunale (1741).

BIBL. – G. Cecconi, La F. S. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1876, p. 26 s.

 

Simonetti, Isotta (Osimo, 1858-Bologna,1928). Consorte del conte Alessandro Fava S. A lei nel 1877 venne intitolata la nuova Società Bandistica.

Nel 1882 ebbe la presidenza onoraria perpetua della Società Operaia Femminile (v.).

Nel 1919, dopo la morte della giovane figlia Marianna, I ed il marito effettuarono, in memoria di lei, delle generose donazioni a beneficio dell’Orfanotrofio maschile di Osimo.

Proprietaria di oltre mille ettari di terreno coltivato da un centinaio di mezzadri, nel 1901 riuscì a prevenire una ribellione dei suoi contadini riguardo al patto colonico, cancellando le imposizioni di lavoro e le prestazioni sotto forma di nolo.

BIBL. - G2, p. 878. G3, p. 282.

 

Simonetti, Raniero (Osimo, 1777-1851). Letterato, capitano della Guardia Nazionale nel 1798, consigliere di varie città.

BIBL. – G. Cecconi, La F. S. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1876, p. 30 ss. “Sent.”, a. 1901, n. 1. G2, p. 577.

 

Simonetti, Raniero Felice (Cingoli, 1675-1749). Cardinale, già uditore di nunziatura a Parigi, arcivescovo di Nicosia (1728), nunzio alla corte di Napoli, governatore di Roma (1743), cardinale nel 1747, vescovo di Viterbo e Tuscania (1748).

BIBL. - Relazione delle pubbliche feste, e della macchina fatta in Osimo per la promozione alla Sacra Porpora dell'Em.mo e Rev.mo Sig. cardinale R. S., nobile patrizio della medesima città il dì 14 maggio 1747, Ancona, 1747. V. Salvini, Per la elevazione alla Porpora di R. S., Ancona, 1747. Pastor, XV, p. 711. F. A. Turriozzi, Serie dei vescovi di Tuscania. Talleoni, I, p. 149; II, pp. 189, 210. G. Cecconi, La F. S. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1876, p. 27 s. G2, p. 476.

 

Simonetti, Rinaldo (Osimo, 1821-Porretta, 1870). Carbonaro, fondatore della Guardia Civica (v.), patriota, senatore. Comandò l'armata osimana per Vicenza (v.) nel 1848. Fondatore e primo presidente della Società di Mutuo Soccorso (v.), contribuì al sorgere della Società Operaia (v.) e della Cassa di Risparmio (v.).

V. Carboneria.

BIBL. - I. G. Montanari, Necrologio di R. S., Ancona, 1852. G. Cecconi, Elogio funebre del principe don R. S., Osimo, Quercetti, 1870. G. Cecconi, La F. S. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1876, p. 33 s. “Sent.”, a. 1901, n. 1; 1905, nn. 23-26. L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana, ms in BC. L. Ferroni, Don R. principe S., Bologna, 1905. Antenna, a. 1959, n. 4. G2, p. 639 s. M. S. Caporaletti, La figura di don Rinaldo Simonetti nel Risorgimento marchigiano (tesi, Università di Urbino, 1971/72).

 

Sindaci (vern. Sindighi). a) Dopo l'annessione all'Italia, si ebbero: Sinibaldo Sinibaldi (s., 1860-aprile 1862); Francesco Leopardi (s., maggio 1862-dicembre 1862); Zenocrate Cesari (delegato straordinario, gennaio 1863-marzo 1863); Vincenzo Rossi (s., aprile 1863-1867); Francesco Fiorenzi (s., 1868-1875); Vincenzo Rossi (s., 1876-1878); Zenocrate Cesari (s., 1879-agosto 1880); Francesco Fiorenzi (s., settembre 1880-1884); Alessandro Lardinelli (s., 1885-1888); Francesco Fiorenzi (s., 1889-1891); Alessandro Lardinelli (s., 1892-settembre 1898); Cesare Gambini (s., ottobre 1898-1909); Antonio Lardinelli (s., 1910-1916); Cesare Gambini (s., 1917-marzo 1922).

b) Durante il ventennio fascista i dirigenti dell'Amministrazione comunale furono: Giovanni Ippoliti (s., aprile 1922-giugno 1923); Masaniello Roversi (commissario, luglio 1923-giugno 1924); Piero Gallo (s., luglio 1924-dicembre 1926 e podestà, gennaio 1927-ottobre 1929); Guido Santini (podestà, novembre 1929-maggio 1930); Filiberto Romanetti (commissario, giugno 1930-novembre 1930); Gualtiero Zoppi (podestà, dicembre 1930-marzo 1933); Ettore Davalli (podestà, aprile 1933-giugno 1937); Ubaldo Cardinali (podestà, luglio 1937-giugno 1942); Goffredo Fagioli (commissario, luglio 1942-maggio 1943); Angelo Rubini (commissario, giugno 1943-agosto 1943); Eduardo Crescenzi (commissario, settembre 1943-ottobre 1943); Amilcare Cristallini (commissario, novembre 1943-luglio 1944).

c) Dal secondo dopoguerra si sono succeduti: Giannino Canapa (s., 7 luglio 1944-5 febbraio 1945); Ferruccio Pergolesi (s., 5 febbraio 1945-28 marzo 1945); Gino Vinicio Gentili (s., 28 marzo 1945-13 dicembre 1945); Vincenzo Acqua (s., 13 dicembre 1945-6 aprile 1946); Leonardo Volpini (s., 6 aprile 1946-5 dicembre 1947); Ugo Muzio Montanari (s., 5 dicembre 1947-marzo 1950); Nicola Schirinzi (commissario, aprile 1950-maggio 1951); Vincenzo Acqua (s., 14 giugno 1951-20 maggio 1956); Alessandro Niccoli (s., 20 giugno 1956-28 dicembre 1964); Vincenzo Acqua (s., 28 dicembre 1964-4 luglio 1970); Paolo Polenta (s., 4 luglio 1970-15 luglio 1980); Alberto Cartuccia (s., 15 luglio 1980-20 giugno 1990); Raimondo Orsetti (s., 20 giugno 1990-9 maggio 1995); Alberto Niccoli (s., 10 maggio 1995-13 giugno 1999); Dino Latini (s., 14 giugno 1999-).

BIBL. - Grillantini, Guida, p. 103. "Antenna", passim. ”5 Torri”, passim. L. Egidi, I s. dal dopoguerra ad oggi, in “Saluti da Osimo”, Osimo, Scarponi, 1999, p. 25 ss.

 

Sindaco Nel Medioevo era un pubblico ufficiale del Comune di Osimo, davanti al quale giurava il nuovo podestà (v.). Aveva il compito di difendere i diritti, i privilegi ed i beni del Comune.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Sinibaldi, Annibale (sec. XVI). Uomo di Lettere e diplomatico; servì la repubblica veneta e Maria, figlia di Carlo V, regina del Portogallo.

BIBL. - Colucci, X, p. LXIV.

 

Sinibaldi, Antonio Maria

V. Sinibaldi Paolini, Antonio Maria.

 

Sinibaldi, Antonio (Osimo, 1469-1515). Vescovo di Osimo (1498-1515). Compì il restauro della Cattedrale (verso settentrione), usufruendo del materiale della demolita rocca, e fece costruire la volta. Costituì il primo Monte Frumentario nel 1500 (v.).

Traslocò nella cripta i corpi dei martiri, di S. Leopardo e di S. Vitaliano.

BIBL. - Martorelli, pp. 301 s., 429. Ughelli, I, col. 510. Lancellotti, Memorie, s.v. Zaccaria, p. 104 s. Compagnoni, Memorie, III, pp. 507-26. Colucci, X, p. LXX s. Talleoni, I, p. 69, 94 s., 155; II, p. 98, 102, 120 ss. (con bibl.). G2, p. 378. C. Grillantini, Il Duomo di Osimo, Pinerolo, 1978, p. 70 ss.

 

Sinibaldi, Augusto (Osimo, 1839-1932). Proprietario terriero, introdusse molte innovazioni in agricoltura (aratro Sack, seminatrici, falciatrici). Fu consigliere comunale e provinciale, presidente della Cassa di Risparmio e del Consorzio Agrario Provinciale di Ancona, della Commissione Zootecnica Mandamentale, e impegnato in vari Comitati cattolici. Nel 1916 fu insignito della onorificenza di Cavaliere al merito del lavoro.

V. Azione Cattolica

BIBL. – “La Favilla”, a. 1916, n. 2. “Sent.”, a. 1916, nn. 3, 15."Antenna", a. 1959, n. 10. G2, p. 771 s. Anonymus Auximanus, L’ultimo grande agricoltore – La testimonianza di una vita, Osimo, 1989.

 

Sinibaldi, Caterina Felice (Osimo-1697). Donna integerrima, allieva del sacerdote C. Marcello Dittaiuti.

BIBL. - G2, p. 486.

 

Sinibaldi, Famiglia Il suo capostipite fu Ugolino (v.). Si trasferì da Monte Zaro di Montefano nel XII sec. , quando Osimo gli distrusse il castello, ed ebbe la cittadinanza osimana per la sua fedeltà. Si stabilì nell'attuale palazzo Simonetti.

Appartennero forse a questa f. Sinibaldo I (v.), podestà nel 1205 e vescovo di Osimo dal 1218 al 1239, e Sinibaldo II, vescovo della diocesi di Osimo dal 1326 al 1342; poi ci fu un Ugolino (v.) ancora podestà.

Di parte guelfa, dopo la morte di Manfredi (v.), riceveva privilegi da Carlo d'Angiò.

È considerata f. sospetta negli Statuti del 1340 (p. 848) e del 1342 (p. 1091 s.).

Nel 1374 ricevette una grande enfiteusi dal vescovo Pietro II, quindi un'altra da Pietro III, presso l'attuale Piazza Fratelli Rosselli.

Ebbe un Napoleone (v.) al tempo di Boccolino, altri due vescovi, Antonio (1498-1515) e Giovanni Battista (1515-1547), un altro Sinibaldo (v.) all'assedio di Malta contro i Turchi (sec. XVI) e poi con Venezia, poi Furio Sinibaldi (v.). L'estimo in scudi delle proprietà della f. S. nel 1801 era di 14.688.

V. anche Archivio Sinibaldi.

BIBL. - Martorelli, p. 130, 452 ss. Talleoni, I, p. 146 ss., 217, 303; II, p. 194. Corrispondenza varia in copia (presso BC). G. Cecconi, La famiglia S. di Osimo, memoria storico-genealogica, in "Giornale Araldico", Pisa, 1877. Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. G2, p. 538.

 

Sinibaldi, Francesco (Osimo-1516). Fratello del vescovo di Osimo Antonio, fu vescovo di Sessa Aurunca dal 1505 al 1512. Nel 1507 fu canonico di S. Pietro e maestro della cappella musicale.

BIBL. - Adami, Osservazioni per ben regolare il coro della Cappella Pontificia, Roma, 1711, p. XXVIII. G2, p. 375.

 

Sinibaldi, Furio Camillo (Osimo, 1711-76). Sacerdote, canonico, rettore del Campana, benefattore, amico del Compagnoni. Fornì, con il fratello Giovanni Francesco, il sarcofago strigilato per la sepoltura del corpo di S. Leopardo.

BIBL. - Talleoni, II, p. 163. P. Quatrini, De Vita F. C. S., Osimo, Quercetti, 1820 (tradotto da G. Foglia, v.).

 

Sinibaldi, Giovanni Battista (Osimo, 1493-1547). Vescovo di Osimo (1515-47), successore dello zio Antonio. Ricostituì il Monte di Pietà (v.). Costruì parte dell'Episcopio sulla Rocca Pontelliana, e continuò la costruzione della volta della Cattedrale iniziata dallo zio.

BIBL. - Martorelli, pp. 37, 429. Ughelli, I, col. 510. Lancellotti, Memorie, s.v. Zaccaria, p. 105. Compagnoni, Memorie, III, p. 527-550. Talleoni, I, p. 148; II, p. 111, 123 ss. (con bibl.). G2, p. 379 s. Grillantini, Duomo, p. 74 s.

 

Sinibaldi, Girolamo

V. Borromeo, Carlo.

BIBL. - Talleoni, I, p. 149; II, p. 114.

 

Sinibaldi, Napoleone (sec. XIV). Detto Pollione, guelfo, subentrò al Malatesta (v.) nel governo di Osimo (1348). Fu scelto per ingraziarsi la curia generale e vedersi togliere le taglie imposte a seguito dei disordini dei Gozzolini (v.).

BIBL. - Martorelli, pp. 157, 453. Talleoni, I, p. 268; II, p. 123. M. Morroni, Osimo al tempo degli Statuti, in Il codice degli Statuti osimani del secolo XIV. Atti del convegno, Osimo, 1991, p. 191.

 

Sinibaldi, Napoleone (sec. XV). Il 21 dicembre 1433 guidò un'ambasceria a Francesco Sforza (v.) che si era accampato presso il Musone, ed ottenne da lui la firma di alcuni capitoli e il pacifico ingresso delle sue truppe ad Osimo. Aiutò poi il Mauruzi (v.) a fuggire da Osimo, per cui fu bandito, ma venne reintegrato nel 1448 con breve di Niccolò V.

BIBL. - Martorelli, pp. 293 s., 453 s.

 

Sinibaldi, Olimpia Rosalia (Osimo-1727). Donna virtuosa.

BIBL. - G2, p. 486.

 

Sinibaldi, Rosa Margherita (Osimo-1694). Donna virtuosa, allieva del sacerdote C. Marcello Dittaiuti.

BIBL. - G2, p. 486.

 

Sinibaldi, Sinibaldo (sec. XVI). Partecipò all'assedio di Malta contro i Turchi. Poi passò a Venezia.

BIBL. - Martorelli, p. 454.

 

Sinibaldi, Sinibaldo (Osimo, 1789-1868). Carbonaro ad Osimo dal 1817, capo vendita e Suprema Luce. Tra i primi fondatori della Cassa di Risparmio. Fu gonfaloniere nel 1846. Nel 1860 fu nominato sindaco presidente della Commissione municipale. Fu poi il primo sindaco di Osimo del regno d'Italia (21 febbraio 1861).

V. Carboneria.

BIBL. - G.I. Montanari, A S. S. patrizio osimano e conte eletto gonfaloniere della sua patria (...), Osimo, Quercetti, 1846. “Sent.”, a. 1901, n. 1. L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana, ms. in BC. P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916. G2, pp. 589 s., 623.

 

Sinibaldi, Tommaso Benedetto (Osimo, 1748-1816). Ecclesiastico, allievo del Campana. Fu tra l'altro assistente al soglio pontificio. Vescovo titolare di Efeso dal 1800.

BIBL. - G2, p. 575 s.

 

Sinibaldi, Ugolino (sec. XII-XIII). Capostipite della famiglia Sinibaldi (v.), castellano di Monte Zaro (v.), podestà di Osimo nel 1208.

BIBL. - Martorelli, p. 452. Talleoni, I, p. 145 ss. (con bibl.).

 

Sinibaldi, Ugolino (sec. XV). Podestà di Osimo. Sistemò una lite tra Ancona e Jesi nel 1461.

BIBL. - Talleoni, II, pp. 26, 136.

 

Sinibaldi Folenghi, Giovanni (Osimo, 1788-1868). Si oppose alle manovre degli Ammazzarelli (v.), placò il tumulto dei grani (v.) nel 1846. Nel 1851 fu presidente della Commissione municipale. Era maggiordomo dei cardinali vescovi di Osimo.

BIBL. - G2, p. 653 s.

 

Sinibaldi Paolini, Antonio Maria (Osimo, sec. XVI-XVII). Architetto, seguace del Maderno e del Borromini. Disegnò la vecchia chiesa della Misericordia (v.), forse la chiesa di S. Niccolò e alcuni stucchi di quella di S. Silvestro; eseguì dei restauri in Cattedrale.

BIBL. - A. Ricci, Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona, Macerata, 1834. “Sent.”, a. 1903, n. 33. G2, p. 446. G3, p. 694.

 

Sinibaldo I Uomo d'armi, fu podestà di Osimo nel 1205 e vescovo di Osimo dal 1218 al 1239. Forse appartenne alla famiglia Sinibaldi (v.).

BIBL. - Martorelli, pp. 117, 425. Compagnoni, Memorie, II, pp. 81, 175-224. Talleoni, I, pp. 165, 218 ss. G. Cecconi, La famiglia Sinibaldi di Osimo Memoria storico-genealogica, Pisa, 1877.

 

Sinibaldo II (sec. XIV – 1342?). Vescovo della diocesi di Osimo (1326-42). Frate minore, forse della famiglia Sinibaldi, conti di Monte Zaro. Fu il primo dei vescovi eletti direttamente dal papa e non dal capitolo osimano.

BIBL. - Martorelli, p. 426. Zaccaria, p. 84 s. Compagnoni, Memorie, III, pp. 84-91. Talleoni, I, pp. 218 ss., 237, 303 s. G2, p. 337.

 

Sinistra Gli aderenti della S. furono detti "Progressisti" dalla seconda metà del sec. XIX, quando vennero aperte numerose società operaie. Augusto Santini (v.) fu il massimo rappresentante. Alla fine del secolo saranno repubblicaneggianti la Banca Popolare (v.), la Società Operaia (v.), il Corpo bandistico (v. Banda musicale), leghe, cooperative, la Croce Bianca in campo rosso. I Progettisti (v.) nel 1877 fondarono la “Sentinella del Musone” (v.).

L'unica amministrazione di S. si ebbe con le elezioni del 1946. In seguito si ebbe un'amministrazione di Centro-S. dal 1995 al 1999.

V. Comunisti; Concordia; Mazziniani; Partiti; Repubblicani; Socialisti; Società operaie.

BIBL. - E. Cardinali, Cesare Romiti ed il movimento democratico osimano (tesi, Università di Urbino, 1974). "Antenna", a. 1992, n. 1.

 

Sinodi I primi s. pubblicati furono: B. De Cuppis, Constitutiones Synodales Ecclesiae Auximi, Osimo, 1567. C. Fermani, Constitutiones Auximanae in Dioecesana Synodo promulgatae anno Domini MDLXXVI, Macerata, 1579. A. M. Gallo, Constitutiones et Decreta habita in Synodo Dioecesana Auximana anno 1593, Perugia, 1594. A. Bichi, Constitutiones et Decreta aedita in Synodo Auximana XVI Kal. Jun. 1661, Macerata, 1661. O.Pallavicini, Synodus Auximana celebrata die 3 octobris 1696, Macerata, 1696. H. Spada, Auximana Synodus celebrata diebus XXVIII et XXIX septembris 1721, Lucca, 1722. J. Lanfredini, Synodus Auximana et Cingulana habita in Cathedrale Auximana die 29 Septembris 1734, Ancona, 1734. P. Compagnoni, Synodus Auximana et Cingulana habita in Cathedrale Auximana die VI et in Cathedrale Cingulana die XVI Novembris 1741, Macerata, 1742. Calcagnini G., Synodus Auximana celebrata in Cathedrale Aede Auximana pridie Kalendas Junias MDCCLXXVIII, Osimo, 1778.

Nel 1981 nelle Diocesi di Ancona e Osimo si svolse un S. sulla famiglia cristiana.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1981, n. 6; 1984, n. 3/4.

 

Siriano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.133).

 

Sisinio, S.

V. Martiri osimani.

 

Sisto IV (Celle Ligure, 1414-Roma, 1484). Papa (1471-84). Francesco della Rovere. Spedì in totale 17 brevi e bolle ad Osimo. Nel 1476 (novembre) ricevette due ambasciatori di Osimo denuncianti l'aggressione di Ancona. L'anno seguente, dopo la "battaglia del porco" (v.) tra Osimo e Ancona, minacciava la scomunica a chi non avesse cessato dalle ostilità. Nel 1479 fece esiliare Guzzone, padre di Boccolino (v.), per ritorsione sull'alleanza dei suoi due figli che erano passati con Lorenzo de’ Medici.

BIBL. - Martorelli, p. 313 ss. Talleoni, II, pp. 28 s., 32, 92 s. Morroni, Boccolino, p. 86 s.

 

Sisto V (Grottammare, 1520-Roma, 1590). Papa (1585-90). Felice Peretti. Nel 1576 (26 luglio) si nominò una deputazione per ricevere ad Osimo il cardinale di Montalto, futuro S. V.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 166, 236; II, pp. 134, 137 s., 141, 144, 243. G2, p. 368.

 

Skating Club Fu inaugurato in piazza Leopardi (palazzo Leopardi) nel maggio 1912, con lo scopo di offrire a chiunque lo volesse la possibilità di esercitarsi nello sport del pattinaggio, ma fu di breve durata.

BIBL. – “Sent.”, a. 1912, nn. 18, 19.

 

Smirà

V. Pietroselli, G. Eugenio.

 

Socialisti (vern. Suscialisti).

V. Balabanoff, Angelica; Bocconi, Alessandro; Circolo dei giovani socialisti; Circolo socialista; “La Sentinella del Musone"; Lazzari, Costantino; "Libero Pensiero"; Nenni, Pietro; Sinistra.

BIBL. - Sezione s. osimana, Fontemagna, Osimo, Scarponi, 1946.

 

Società Ne sorsero diverse nella seconda metà del sec. XIX: S. Operaia Maschile (1865), S. Operaia Femminile (1882), Reduci dalle patrie battaglie e Militari in congedo (1882), S. dei Calzolai, Falegnami, Fabbri, Barbieri, Muratori, Sarti, Pittori, Circolo Popolare Educativo (nel 1886 a Piazza Cavallerizza), S. Rosa Bianca, S. Doveri Diritti, Giuditta Tavani Arquati (Borgo S. Giacomo), Pace e Concordia (Borgo S. Giacomo), Amici dell'Allegria, S. Società Tersicore (1879), S. Operaia Cattolica (1895), S. Filarmonica (1897), S. Il Giardino (1899); S. dei Vetturini osimani.

BIBL. - G2, p. 803.

 

Società fra gli Agenti di Campagna Pubblicò il suo Statuto nel 1912 presso la tipografia Scarponi.

 

Società anonima cooperativa edificatrice di case operaie Fu una emanazione della Società Operaia. Costruì case popolari a est e a sud della città (1883-87).

Pubblicò il suo statuto nel 1886 e nel 1909.

BIBL. – “Sent.”, 24 maggio 1883. Statuto della S. a. c. e. di c. o. in Osimo, Osimo, Rossi, 1886. Statuto della S. a. c. e. di c. popolari, Osimo, Quercetti, 1909.

 

Società Cabina Fu fondata intorno al 1910.

BIBL. – “Sent.”, a. 1910, nn. 5, 6.

 

Società dei Cacciatori Fu costituita tra il 1923 e il 1924 e aprì il Campo Diana (v.).

BIBL. - G2, p. 926. G3, p. 106.

 

Società dei Carrettieri Fu costituita nel 1911 dalla Società Operaia (v.).

 

Società Ciclistica

V. Ciclismo.

 

Società dei Commercianti

V. Unione dei C.

 

Società Concordia Sorse al Borgo S. Giacomo nel marzo 1873, con a capo Aldebrando Riderelli (v.). Contiene elementi internazionalisti, anarchici, repubblicani, anticlericali. Nel 1877 se ne distaccano Benedetto Scota (v.) ed altri per aprire la Fratelli Bandiera (mazziniana) (v. Circolo "F. B. ").

BIBL. - G2, p. 794.

 

Società Corale Giuseppe Verdi Sorse nel 1897. Grande animatore ne fu Giacomo Adorni (v.). I suoi elementi passarono poi alla Corale A. Borroni (v.).

BIBL. – “Le Cinque Torri”, a. 1925, n. 19. "Antenna", a. 1962, n. 4; 1969, n. 4; 1974, n. 2; 1979, n. 3. G2, p. 849. G3, p. 773 s.

 

Società Diana

V. Tiro a volo.

 

Società dei 18 Fu formata forse da soci della Perina (v. Società La P.).

 

Società Filarmonica Fu istituita nel 1897 da un gruppo di "dilettanti di musica", aderendo alla proposta del maestro Guglielmo Corradi (v.).

BIBL. – “Sent.”, a. 1897, nn. 23, 43, 45; 1898, nn. 3, 5, 14, 15, 17. "Antenna", a. 1982, n. 4.

 

Società Forza e Coraggio S. di ginnastica, sorse nel 1908.

BIBL. - G2, p. 889.

 

Società Il Giardino Circolo popolare di divertimento, sorto in Via Pompeiana attorno all’ultimo decennio del sec. XIX. Ad esso si deve l’organizzazione della prima Festa dei Fiori, ma senza carri allegorici (1902).

BIBL. – G. società osimana, Festa dei Fiori (…), Osimo, Bettini, 1904. “Antenna”, a. 1969, n. 3. G2, p. 843. G3, p. 766.

 

Società di Mutuo Soccorso Sorse ad Osimo nel 1848, tra gli artieri, tenendo la sua prima seduta il 7 giugno con Rinaldo Simonetti nella funzione di presidente. Il Cecconi scrive di aver fondato, il 25 maggio 1847, una Cassa di mutuo soccorso.

BIBL. – G. Cecconi, Diario osimano (ms. in BC), 25 marzo 1849. G2, p. 629.

 

Società La Perina Circolo osimano fondato nel 1870 da operai democratici dissociatisi dal Chi fa fa (v.).

BIBL. - G2, p. 793. "Antenna", a. 1977, n. 3. G3, p. 765.

 

Società di Previdenza e Mutuo Soccorso nel clero Stampò il suo regolamento nel 1889 (Osimo, Quercetti).

 

Società Operaia Cattolica Sorse nel 1895. Vi nacquero gravi scissioni nel 1902, a causa dell'espulsione di alcuni giovani dalla Democrazia Cristiana. Fu chiusa nel 1908.

BIBL. – “L’Armonia”, a. 1922, n. 13. G2, p. 882. L. Egidi, Il Mutuo soccorso in Osimo – Storia della Società Operaia, Osimo, Cecconi, 1995, p. 89.

 

Società Operaia Femminile Fu istituita nel 1882 con l’adesione di 140 donne. Ad Isotta Simonetti venne affidata la presidenza onoraria. Dopo alcuni decenni si fuse a poco a poco con quella maschile.

BIBL. - Società delle operaje in Osimo, Regolamento, Osimo, Rossi, 1883. Società di mutuo soccorso tra le operaie osimane, Regolamento, Osimo, Belli, 1905. G2, p. 832. Egidi, “Mutuo soccorso”, p. 63 s.

 

Società Operaia Maschile (vern. Suscedà Uperaia). Il primo nucleo si formò nel 1848 ad opera di Rinaldo Simonetti (v.), Bellino Briganti Bellini (v.) ed altri. Lo statuto fu poi compilato da Giosuè Cecconi (v.) nel 1865. Iniziò a funzionare come S. di mutuo soccorso.

Ne furono aderenti Vincenzo Rossi (v.), Pasquale Frampolli (v.), Cesare Lardinelli, Filandro Gabrielli (v.), Zenocrate Cesari (v.), Innocenzo Frampolli, Amedeo Amodei (v.) ecc. Il primo presidente fu Augusto Lardinelli.

Nel 1868 si forma un fondo cambiali per i prestiti ai soci. Dal 1880 favorì la costruzione di case operaie in Via Cappuccini, Via Conero, Via Leopardi. Nel 1882 le si affianca la sezione femminile (presidente onoraria Isotta Simonetti).

Fece sorgere le cooperative dei vari mestieri (barbieri, calzolai, falegnami, ferrai, muratori, pittori, sarti). Nel 1889 ebbe il riconoscimento giuridico e fece sorgere la Banca Popolare (v.) Cooperativa. Ne furono animatori Cesare Romiti (v.), Ruggero Pergolesi (v.) e Emidio Ionna (v.).

Superato un periodo di crisi, riprese vigore dopo l’ultima guerra per merito di Giuseppe Giaccaja.

Oggi, venuti meno i principi istitutivi fondamentali, la S. O. svolge in prevalenza attività di tipo ricreativo.

BIBL. - Statuto della S. O. di Osimo, Osimo, 1865 e 1892. Società degli operaj di Osimo, Regolamento, Osimo, Rossi, 1874; Rossi, 1892; Rossi, 1898; Rossi, 1900. "Sent.", a. 1877, n. 9; 26 dicembre 1878 e passim. G2, p. 1021. "Antenna", a. 1972, n. 5; 1975, n. 4; 1981, n. 11; 1993, n. 11; 1995, nn. 8/9, 10; 1999, n. 12. “5 Torri”, a. 1980, n. 4; 1984, n. 6; 1994, n. 1. Grillantini, Uomini, p. 201 ss. D. Mazzocchini, La S. O. di Osimo dalle origini ai nostri giorni, in "Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia" dell'Universitàdi Macerata, XV, 1982. “5 Torri”, a. 1984, n. 6; 1994, n. 1. G3, p. 707 ss. L. Egidi, Il Mutuo soccorso in Osimo – Storia della Società Operaia, Osimo, Cecconi, 1995. S. Ricci, La Società operaia di mutuo soccorso di Osimo (tesi, Università di Urbino, 1994/95). F. Egidi, Gli archivi della S. O. M. e Femminile di Osimo Introduzioni storico-istituzionali e inventari (tesi, Università di Macerata, 1997/98).

 

Società Osimana Studentesca Costituita nel 1919 dagli studenti dell’Istituto Campana, ebbe una vita relativamente breve.

BIBL. – “Sent.”, a. 1919, n. 18.

 

Società dei Reduci dalle patrie battaglie Sorse nel 1882 e l'anno seguente si chiamò S. dei militari in congedo.

BIBL. - S. dei R., Statuto e Regolamento, Osimo, Rossi, 1883. “Sent.”, a. 1883, nn. 46, 47; 1884, nn. 2, 7, 29, 70, 73, 97; 1885, nn. 23, 25, 65; 1886, nn. 7, 48; 1888, n. 8; 1889, nn. 7, 48; 1890, nn. 9, 10, 13, 14, 47; 1891, n. 7; 1892, n. 50.

 

Società degli Scopettari Ebbe sede (tra Ottocento e Novecento) in Via Cinque Torri.

 

Società del Tiro a Volo

V. T. a v.

 

Soderini, Edoardo (Roma, 1853-Roma, 1934). Deputato e senatore. Letterato. Ebbe diverse cariche pontificie. Esponente della Democrazia Popolare, poi del Partito Popolare, fondò il comitato dell'Opera dei Congressi. Collaborò alla preparazione dell'enciclica Rerum Novarum. Fu proprietario della villa di Montegallo (v.).

Autore di Il pontificato di Leone XIII (Milano, 1932); Socialismo e cattolicesimo (Roma, 1896); Lettere sulla questione sociale; Clericali e monarchia in Italia (Roma, 1898); L'Italia ed il papato; Il libro verde e la politica del ministro Mancini.

BIBL. – “La Favilla”, a. 1913-1919, passim. “Sent.”, a. 1913, nn. 37, 38, 44, 48. G2, p. 945 s. I. Mori, L'attività organizzativa e parlamentare del conte E. S. - 1853-1934 (tesi, Università di Urbino, 1972/73).

 

Soderini, Tenuta

V. Villa Montegallo.

 

SOGEMI Sorse nel 1986 dalle ceneri della Lenco Italiana (v.), con 10 dipendenti. Nel 1987 iniziò a costruire lavacristalli per la FIAT. Nel 1989 i dipendenti quadruplicarono. Nel 1994 la S. venne ceduta ad un gruppo di dieci aziende che fabbricano componentistica per auto e elettrodomestici, e si rinnovò.

BIBL. - "Antenna", a. 1987, n. 12; 1988, n. 4; 1991, nn. 1, 8/9; 1992, n. 10; 1996, n. 3.

 

Soglia Ceroni, Giovanni (Casola Valsenio (Ravenna), 1799-Osimo, 1856). Cardinale e vescovo di Osimo (1839-56). Già intimo di Pio VII, fu insegnante di diritto, vescovo di Efeso, patriarca di Costantinopoli.

Pubblicò le Institutiones Juris Publici (Loreto, 1843) e le Institutiones Juris Privati (Ancona, 1854). Ricostituì l'accademia dei Risorgenti (v.). Sostenne le Scuole notturne (v.). Fece compiere alcuni lavori in Cattedrale (v.). Ampliò l'ospedale SS. Benvenuto e Rocco (v.) nel 1854. Costruì o risistemò alcune case coloniche della Mensa. Salvò molti proscritti osimani.Nel 1848 fu chiamato come segretario di Stato da Pio IX. Dopo la fuga del papa a Gaeta, tornò ad Osimo. Fu amico del Rosmini.

BIBL. - Accademia per la porpora di G. S., Forlì Imola, 1839. G.I. Montanari, Biografia dell'E.mo G. S. C., Roma, 1856 e Elogio funebre del card. G. S. C., Ancona, 1856. V. Balestrazzi, Elogio dell'E.mo G. S. C., Faenza, 1857. “Sent.”, a. 1901, n. 1. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 608 ss. S. Sottili, La Sacra Visita del cardinale G. S. C. ad Osimo nel 1839-43 (tesi, Università di Urbino, 1971/72). C. Grillantini, Il Card.G. S. C. Vescovo di Osimo e Segretario di Pio IX, in "Pio IX", a. III, Città del Vaticano, 1974. Grillantini, Duomo, p. 86 ss. Grillantini, Uomini, p. 410 ss.

 

Solario, Antonio (Venezia?, sec. XV-XVI). Detto lo Zingaro. Pittore di formazione veneta con influssi lombardi ed umbri. Eseguì diverse opere in alcuni paesi marchigiani. Dimorò a Fermo. Ad Osimo nel 1503 eseguì una pala, poi terminata da Giuliano Presutti da Fano, la Vergine in trono con Bambino e Santi in S. Francesco.

BIBL. - E. Modigliani, A. da S., Veneto detto lo Zingaro, estr. da "Bollettino d'arte", I, 12, 1907. L. Serra, L'arte nelle Marche, II, Roma, 1934, pp. 415 s. Loretani, Guida, p. 64 s. F. Coltrinari, Ricerche su A. S. (tesi, Università di Macerata, 1998-99).

 

Solidarietà Popolare Associazione politica sorta alla fine del 1993 tra consiglieri ex DC.

BIBL. - "Antenna", a. 1994, n. 1.

 

Solimena, Francesco (Canale (Serino), 1657-Barra (Napoli), 1747). Pittore, si formò sul Lanfranco, Pietro da Cortona, M. Preti. La sua tecnica, con figure chiaroscurate, fu diffusa dalla sua scuola. Autore di una tela in S. Filippo (S. Francesco di Paola), commissionatagli dai Simonetti, e di una tela (Crocifissione) nella chiesa di S. Giuseppe da Copertino.

BIBL. – Loretani, Guida, pp. 53, 65.

 

Solita Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.127).

 

Soprannomi Un elenco di s. osimani si trova in G3, p. 860 s.

BIBL. - "Antenna", a. 1983, nn. 1, 6/7.

 

Sorbellini, Giovanni (Osimo, 1858-1918). Sacerdote, si prodigò per far nascere il santuario di Campocavallo (v. Chiesa dell'Addolorata di Campocavallo), e diffondere la devozione alla Madonna Addolorata. Nel 1955 il suo corpo venne traslato dal cimitero maggiore alla chiesa di Campocavallo.

BIBL. – “L’Eco della devozione alla Madonna”, passim. “La Favilla”, a. 1918, n. 36. G2, p. 911. "Antenna", a. 1988, n. 4. M. Cecconi, Storia del Santuario di Campocavallo dal 1892 al 1918, ms. in BC.

 

Sordoni, Livio (Osimo, sec. XVII). Medico, vice rettore a Padova nel 1611.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Facciolati, Fasti Gymnasii Patavini. G2, p. 445.

 

Sorgive

V. Fonti.

 

"Sorpresa, La" Numero unico (26 dicembre 1924), umoristico.

BIBL. - G3, p. 804 s. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 76.

 

Spada, Camillo (Faenza, 1807-Osimo, 1876). Insegnante al Campana dal 1842 (grammatica latina, Umanità, Retorica, Letteratura Italiana). Autore di Versi (Ancona, 1872), di sonetti, canzoni, epigrafi per ricorrenze diverse.

BIBL. - F. Ferri Mancini, Elogio funebre del prof. abate C. S., Osimo, Quercetti, 1876. “Sent.”, a. 1888, nn. 12, 13; 1901, n. 1. Spada, Bibliografia, s.v. Romiti, Istituto Campana, p. 41 ss.

 

Spada, Leonello (Osimo 1849-1918). Assistente al Campana. Aveva interessi di naturalista, storico, poeta in vernacolo,  disegnatore, bibliotecario. Nel 1884 il Comune acquistò da lui una collezione di storia naturale costituita da 6700 esemplari. Autore di: Bibliografia osimana; I monumenti e gli oggetti d'arte esistenti ad Osimo e gli artisti osimani; Osimo e l'Ordine Serafico; Pinacoteche osimane; Una rivendicazione patriottica osimana; Osimeide (tutti mss. presso BC); Appunti geologici sul Mandamento di Osimo, Osimo, Quercetti, 1876; Cenni storici ed osservazioni geologiche sui terreni di Numana e Sirolo, Osimo, Quercetti, 1876; Uno sguardo geologico alla Repubblica di S. Marino - Studi, Roma, 1877; Numana - Dissertazione storico-archeologica, Osimo, Quercetti, 1877; Descrizione mineralogica di alcune specie di pietre non descritte da Plinio e dal Corsi, Osimo, Quercetti, 1878; Due settimane nell'Appennino Centrale (...), Osimo, Quercetti, 1878; Cenni biografici di Luigi Spada faentino pittore, S. Benedetto del T., 1884; Entomologia osimana, Osimo, Rossi, 1891; I lepidotteri finora trovati nel territorio di Osimo - Gli ortotteri del territorio di Osimo, Palermo, 1892; Il trittico della cattedrale di Osimo, Roma, in “Picenum”, 1907, n.12, p. 381 ss.; La bandiera turca osimana, Osimo, Scarponi, 1912.

BIBL. – “Sent.”, a. 1878, nn. 19, 20, 45. Spada, Bibliografia, s.v. Romiti, Istituto Campana, p. 280 ss. G2, pp. 846, 911 s. “Ancona Provincia”, a. 1983, n. 11.

 

Spada, Luigi (Faenza, 1817-Osimo, 1883). Pittore e scenografo, padre di Leonello (v.). Insegnante nella scuola di disegno per artieri ad Osimo (1845). Nel 1848 sposò Ersilia Fiorenzi. Autore del Giosuè che ferma il sole nel soffitto dell'Aula Magna del Palazzo Campana.

BIBL. - L. Spada, Cenni biografici di L. S. pittore faentino, S. Benedetto del T., 1884.

 

Spada, Orazio Filippo (Lucca, 1659-Roma, 1724). Vescovo di Osimo (1714-24). Già vescovo a Lucca, internunzio a Bruxelles, nunzio a Colonia e presso l'imperatore Leopoldo, cardinale dal 1706.

Si adoperò per l'apertura del Campana (v.). Istituì le parrocchie della Misericordia e di S. Sabino. Eseguì lavori all'ospedale (1719). Celebrò un importante sinodo (1721), le cui disposizioni restarono in vigore fino al 1929.Morì un mese dopo il conclave del 1724.

BIBL. - Auximana Synodus... in Cathedrali Ecclesia celebrata diebus XXVIII et XXIX septembris 1721, Lucca, 1722. Orazione funebre detta dal Sac.A. Santini, Lucca, 1724. Maroni, p. 42 ss. Zaccaria, p. 115 s. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 337-56. Talleoni, II, p. 207 ss. “Sent.”, a. 1888, n. 7. G2, p. 460 ss.

 

Spagna, Guerra di Terminata il 1° aprile 1939 (dopo che il 27 febbraio era stato riconosciuto il governo di Franco anche dalla Francia e dall'Inghilterra), nel luglio tornarono ad Osimo 37 soldati che vi avevano partecipato con la Milizia fascista.

BIBL. - G2, p. 952.

 

Spagnola Pandemia che ad Osimo ebbe forma benigna (1919).

BIBL. - G2, p. 912.

 

Spagnoli Truppe spagnole passarono ad Osimo nel 1511, 1515, 1516, 1628 (v. Passaggi di truppe).

 

Spazzole Si lavoravano ad Osimo fin dal sec. XIX.

V. Cooperativa dei lavoranti di s.; Fanesi, Francesco.

 

Spedaletto

V. Ospedale di S. Giacomo.

 

Spina, Sacra Reliquia procurata dal vescovo Gallo (fine sec. XVI) e posta in Cattedrale. Viene esposta e portata in processione il Venerdì Santo. Attualmente è collocata in un nuovo reliquiario d’argento.

BIBL. - G2, p. 400. “5 Torri”, a. 1988, n. 1, p. 26.

 

Spinaciano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.122).

 

Spinello (sec. XIX). Colono che, abitando in Via Fonte Magna, le dette il suo nome. Fu ferito durante l'occupazione austriaca (ottobre 1853).

BIBL. - G2, p. 674.

 

Spirti beati Gruppo vocale sorto nel 1994, che esegue musiche di tipo rinascimentale e barocco, diretto dal maestro Riccardo Lorenzetti.

BIBL. - "Antenna", a. 1995, n. 2.

 

Sportive, Strutture Campi da Tennis (Via Vescovara), v. Tennis; Campi da Tennis (Via Olimpia), v. Tennis; Palazzetto dello Sport (1971); Palestra Osimo Stazione; Palestra S. Lucia; Piscina (Via Vescovara), v.; Stadio Diana (v. Campo D.); Campo sportivo "Santilli" (Via Molino Mensa), inaugurato nel 1975 e chiuso nel 1996; Campo sportivo di Campocavallo (1995); Campo di atletica (Via Vescovara); Palestra di Passatempo.

 

Staccio di Poggio (Arquata, sec. XIV). Podestà di Osimo (1358).

BIBL. - Statuti, p. 124.

 

Staffolo (vern. Staffulu). Il suo territorio faceva parte forse della colonia (v.) di Osimo.

Nel 1219 si diede a Jesi, ma nel 1262 fu assegnata definitivamente ad Osimo.

Appartenne alla diocesi (v.) di Osimo-Cingoli.

Gli Statuti osimani regolamentano i rapporti con questo Comune.

All'inizio del XIV sec. divenne libera. A metà secolo fu saccheggiata da fra Moriale, poi restaurata dall'Albornoz. Nel XV sec. fu sotto Francesco Sforza.

Vi nacquero Gian Francesco Lancellotti (storico del XVIII sec.) (v.); Alessandro Costantini (maestro di musica del XVII sec. ).

BIBL. - Statuto 1308, IV, 163. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 403 ss. Compagnoni, Memorie, I, p. LXXXIX, 213. Talleoni, I, p. 166 ss. (con bibl.). Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXX. G3, p. 183.

 

Stampa La s. in Osimo venne introdotta nel XVI secolo dai tipografi Francesco Tebaldini e Astolfo de Grandis. In seguito, fino al 1754, anno di inizio dell’attività del tipografo Sartori, si fece ricorso a stampatori di Ancona, Roma, Venezia, Pesaro.

V. Editoria; Periodici; Tipografie.

BIBL. - A. Gianandrea, Gli statuti municipali e la stampa in Osimo, Bologna, 1882.

 

Stato civile

BIBL. – “Antenna”, dal n. 8 del 1958 al n. 10 del 1997, poi dal n. 2 del 1999.

 

Statutari Detti anche capitularii, erano gli estensori degli Statuti comunali (v.).

Nella redazione del 1308 erano 25: 8 del terziere dell'Episcopato, 6 di quello della piana del mercato e 11 di quello di S. Gregorio.

Nella redazione del 1571 erano tre: Flaminio Guarnieri, Fioravanti Mattucci e Gabriele Bucarelli.

BIBL. – Statuti, passim. Talleoni, I, p. 292.

 

Statuti comunali (vern. Stadudi). Sono conservati in quattro codici, due membranacei e due cartacei, presso l'ASCO. Il più antico, frutto di varie compilazioni, risale al sec. XIV e consta di 284 carte.

Lo stato complessivo di conservazione degli S. è buono. Le parti datate recano: 1308, 1323, 1325, 1340, 1342 oltre alle riformanze del 1309, 1311, 1358 e 1366.

Si sa comunque - da quattro lettere di papa Onorio III - che esistevano ad Osimo degli S. fin dal 1221.

La materia è suddivisa in cinque libri: degli uffici del Comune, delle cause civili, dei malefici, dei beni e finanze del Comune, De extraordinariis.

Nel 1571 si pubblicò un'edizione a stampa degli S. (Magnificae et Vetustissimae Civitatis Auximi volumen in quo Leges, Statuta, Constitutiones et Decreta (...), Auximi, De Grandis, 1571), approvata nel 1566, redatta da tre statutari (v.), che rimase in vigore fino al Codice napoleonico.

Gli S. vennero riordinati nel XVIII sec. da Domenico Pini (v.) e nel 1880 dallo Zonghi (v.). Negli anni 1980 vennero restaurati a cura del Rotary Club di Osimo Nel 1991 se ne pubblicò la trascrizione a cura della Fondazione Don Carlo.

Una copia cartacea degli S. era di proprietà del Talleoni.

Nel 1991 Osimo riscrisse il suo s. ai sensi della legge 142/1990.

BIBL. - F. A. Zaccaria, Specimen Statutorum Civitatis Auximi editorum a. MCCCLXXI. Talleoni, I, p. 285 ss.; II, p. 112 s.; 116 s. A. Zonghi, Gli antichi s. della città di Osimo ordinati e descritti, Osimo, Quercetti, 1881. A. Gianandrea, Gli s. municipali e la stampa in Osimo, Bologna, 1882. O. Sabbatini, Sul fondamento giuridico degli statuti osimani Un documento del sec. XIV, in “Studia Picena”, I, 1925. E. Falasconi, Disposizioni in materia etico-religiosa ed assistenziale negli Statuti Osimani del XIV secolo (rielaborazione della tesi di laurea, 1999). “Antenna”, a. 1984, n.8/9; 1991, nn. 6/7, 8/9, 10; 2000, n. 3. M. Vendittelli, Un frammento inedito di una redazione duecentesca degli s. c. di Osimo, in “Rivista di storia del diritto italiano”, 1989, vol.LXII, p. 383 ss. Il codice osimano degli s. del secolo XIV, a cura di D. Cecchi, Osimo, 1991. G2, p. 357. “5 Torri”, a. 1990, n. 5; 1991, nn. 1, 5; 1993, n. 3. A. Gallina, Le istituzioni di Osimo negli s. del sec. XIV (tesi, Università di Macerata, 1995/96). C. Curina, Il Libro VIII degli Statuti del 1371 - Un ms. inedito dell'Archivio di Osimo (tesi, Università di Macerata, 1995/96).

 

Stazione ferroviaria

V. Osimo Stazione.

 

Stefano (sec. XI). Giudice di palazzo, presente ad Osimo verso il 1060. A proposito di lui si ricorda l'episodio di S. Domenico Loricato (v.).

La presenza di quest'autorità rivela l'importanza civile della città a quei tempi.

BIBL. - Talleoni, I, p. 116. G2, p. 154.

 

Stefanucci, Cesare (detto Roscetto) (1865-1928). Facchino, uccise Carloni, un contadino, in Piazza Boccolino (1892). Dapprima latitante, scontò poi 18 anni di carcere.

BIBL. - G2, p. 837.

 

Stella, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Martorelli, p. 452. Genealogia, in AG, b. 25, n. 16.

 

Stella, Tommaso (Sec. XVI). Avvocato. Laureatosi all’Università di Macerata (1549), esercitò per molti anni l’avvocatura a Roma. Nel 1564 venne inviato dalla Congregazione Provinciale a Roma per una importante ambasciata a Papa Pio IV.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v.

 

Stemma di Osimo Lo s. più antico rappresentava, secondo la tradizione, una Cibele turrita, con veste d'oro e manto rosso, mentre viene tratta sui monti da due leoni.

In un timbro del sec. XIII-XIV si trova invece l'immagine di cinque torri (decrescenti dal centro), sorgenti al di sopra di un muraglione, con due leoni passanti affrontati davanti l'ingresso. Il cerchio che racchiude il disegno porta le parole: "Auximon Urbs mittit quae praesens pagina pandit". Le torri forse rappresentano la Pentapoli (v.).

Nel XIV sec. allo stemma venne sovrapposto l'ombrellone pontificio con le chiavi decussate, secondo le Constitutiones Aegidianae (v.).

Nel 1445 fu sormontato dalla corona reale e inquartato con le sei bande verticali, bianche e rosse alternate, degli Aragonesi, mentre i leoni divennero rampanti (un esemplare è conservato presso il Palazzo Civico).

Nel 1630 il Galamini fece circondare lo stemma da una corona di rosario.

Nel 1860, su proposta del Cecconi, si ritornò al disegno delle cinque torri e leoni passanti in campo unico, su di uno scudo, sormontato da una corona ducale in oro.

BIBL. - Martorelli, p. 281. G. Cecconi, Lo s. e la bandiera di Osimo, Osimo, Quercetti, 1894. Per il nuovo gonfalone osimano, n. u., 15 maggio 1912. G3, p. 163. Loretani, Guida, p. 102. L. Egidi, Lo s. e il gonfalone della Città di Osimo, Osimo, Scarponi, 2000. "Antenna", a. 2000, n. 3.

 

Stemmi di famiglie osimane Ne vennero trovati diversi dal Grillantini nei luoghi più disparati, appartenenti a: Antioco Onofri, Martorelli, Talleoni, Compagnoni, Verospi, Benvenuti, Soglia, Vitalioni, Briganti, Piccolomini.

BIBL. - G3, p. 121 s.

 

Stoppolini, Diego (-1753). Frate vissuto nell'Osservanza (v.).

BIBL. - G2, p. 485.

 

Storaco (vern. Storigu). Castello medioevale di Filottrano (v.), diretta proprietà dei vescovi di Osimo. Fu venduto dal vescovo Berardo I (sec. XIII) al Comune di Osimo per costruire la casa di campagna di Monte Torto.

BIBL. - Statuti, passim. Martorelli, p. 190 ss. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 358 ss. Talleoni, I, p. 140 s. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXX. M. T. Camilloni, Stauracus - Un contributo per la storia di Filottrano, Ancona, 1991.

 

Storici I principali s. che hanno trattato delle vicende osimane sono: Gian Francesco Gallo (1530-1611); Flaminio Guarnieri (1607-1684); Giovanni Baldi (1577-1622); Ferdinando Ughelli (1595-1670); Antioco Onofri (1614-87); Luigi Martorelli (1630-1712); Fausto Antonio Maroni (sec. XVII-XVIII); Pompeo Compagnoni (1693-1774); Francesco Antonio Zaccaria (1714-1795); Marco Antonio Talleoni (1721-1806); Domenico Pannelli (1722-1793); Luca Fanciulli (1728-1804); Tommaso Moro (1750-1827); Filippo Vecchietti (1733-98); Aurelio Guarnieri Ottoni (1737-89); Giosuè Cecconi (1814-1902); Aurelio Zonghi (1830-1902); Leonello Spada (1849-1918); Cesare Romiti (1860-1936); Giuseppe Clementi (1865-1944); Manlio Pinori (1882-1920); Cesare Massaccesi (sec. XX); Carlo Grillantini (1886-1986).

 

Storiografia a) Fonti per la storia antica: Liber coloniarum (Lachmann), p. 258. Cesare, Bellum civile, I, 12, 13, 14, 15, 31. Strabone, Geographia, V, 4. Velleio Patercolo, Historiae Romanae, I, 15. Tito Livio, XLI, 21, 12; XLI, 27; XLII, 20, 6. Lucano, Pharsalia, II, 439, 453, 460, 465. Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, III, 63; 111. Plutarco, Pompeo, 6. Procopio, Bellum Gothicum, II, 13, 16, 18, 23, 24, 26-28; III, 11; VI, 20. CIL IX, Regio V, CXXXI AUXIMUM, 5823-5888. Flavio Biondo, Italia illustrata, Venezia, 1548, p. 127. F. Cluverio, De Italia antiqua, libro II.

b) Fonti per la storia medioevale: Codice Bavaro. ASCO, Collezione delle pergamene, Statuti, Libro Rosso, Catasti, Riformanze.

c) Principali opere di s. osimana: G. Zacchi, Auximatis Ecclesiae descriptio (1461-64). G. Baldi, Le Vite de gli incliti martiri Vittore e Corona, di S. Leopardo vescovo, e de gli altri Santi, che son sepolti nella chiesa osimana, Ancona, 1620 (con introduzione storica su Osimo). Id., Diverse notizie particolari di varie cose accadute in Osimo dall'anno 1606 al 1622 (presso BC di S. Severino Marche). P. E. Gallo, Breve discorso dell'antichissima città di Osimo, cavato dalla Storia, fatta da P. E. G. inserito in G. Lauro, Eroico splendore, Roma, 1639. F. Guarnieri, Mescuglio di diverse memorie (lettere A, B, C, E, I) (ms., 1640) (presso ASCO). F. Guarnieri, Sacra Dyptica (presso ASCO) G. Dittaiuti, Fragmenta diversarum historiarum recollecta ad Auximanam Urbem pertinentia (ms., 1667) (presso AG). Lancellotti, Memorie degli scrittori e uomini celebri per letteratura dell’antichissima città di Osimo (presso AG). A. Onofri, Vetustissimae Auximatis Urbis breves notitiae (...), Maceratae, 1682. G. Lauri, Breve discorso di Osimo (...), Roma, 1693. L. Martorelli, Memorie historiche (...), Venezia, 1705. F. Vecchietti, Dissertazione intorno alla città Ausina, Osimo, 1764. id., Seconda dissertazione intorno alla città Ausina, Osimo, 1766. L. Fanciulli, Osservazioni critiche sopra le antichità cristiane di Cingoli, Osimo, Quercetti, 1769. P. Compagnoni, Memorie historico-critiche (...), Roma, 1782. G. Colucci, Della origine e delle antichità di Osimo e Annali di Osimo, in Colucci, t. V; Osimo in Visita triennale di F. Orazio Civalli (...) in Colucci, t.XXV, p. 93 ss. M. Pinori, Storia di Osimo (1797-1848) (ms. presso BC). M. A. Talleoni, Istoria dell'antichissima Città di Osimo, Osimo, 1807. C. Gallo, Diario dal 1814 al 1817 (ms. presso BC). G. Cecconi, Diario (1849-78) (ms. presso ASCO). C. Gallo, Giornale di fatti e detti relativi al cambiamento di Governo accaduto o supposto in questi paesi dopo la notizia del concordato 25 gennaio 1813, Osimo, 1898. F. Frezzini, Cronaca osimana dal 1849 al 1860, Osimo, Rossi, 1898. L. Spada, Bibliografia osimana. “Sent.”, a. 1917, nn. 12, 14-16, 18, 19. C. Grillantini, “Calendario Belli per gli anni dal 1927 al 1941”, Osimo. Osimo Sacra: Notizie di storia civile, religiosa, di arte e di agiografia, Osimo, La Picena, 1929. C. Grillantini, Diario particolareggiato della guerra 1940-44. Osimo Sacra Numero unico a ricordo della ‘Peregrinatio Mariae’ nelle diocesi di Osimo e Cingoli, Fermo, 1949. Gentili, Auximum, Roma, 1955. C. Grillantini, Storia di Osimo, I ed.: Pinerolo, 1957; II ed.: Pinerolo, 1969; III ed.: Recanati, 1985. C. Grillantini, Osimo, guida storico-artistica, Pinerolo, 1975. G. Piangiatelli, Una cronachetta osimana del XVII secolo, in DSPM, 85 (1980), pp. 278-327. Gentili, Osimo nell'antichità, Casalecchio di Reno, 1990. L. Antonelli, Lo sviluppo urbanistico della città di Osimo dalle origini alla fine del XVIII secolo (tesi, Università di Macerata, 1996/97).

Inoltre: il Talleoni (I, p. VII) cita un ms. anonimo, Origine, e decremento della città d'Osimo; lo stesso autore cita (ibid.) una giunta alla storia del Martorelli dovuta a Giovanni Francesco Nelli.

V. anche Diari.

 

Stornelli

BIBL. - Grillantini, Guida, p. 69 s.

 

Strade

V. Viabilità; Appendice II.

 

Strambi, Vincenzo (Civitavecchia, 1745-Roma, 1824). Passionista, vescovo di Macerata e Tolentino nel 1801. Fu ad Osimo nel 1805 per le missioni. Espulso dalla diocesi dalle autorità civili, nel 1808 rinunciò al vescovato.

BIBL. - Diario Gallo (ms. in BC). G2, pp. 551, 586.

 

Strappati, Tarcisio (Antonio) (Osimo, 1889 – Ferrara, 1969). Frate conventuale. Autore di G. Leopardi nel suo vero ambiente, Roma, 1952.

 

Strata talliata Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.116).

 

Stregoni (vern. Sdregò).

V. Fattucchiere.

 

Studi Andrea da Recanati (v.) nel 1397 lasciò un sussidio per studenti osimani a Padova.

Nel 1588 il vescovo Teodosio Fiorenzi (v.) assegnava quattro borse di studio per l'università della Sapienza.

 

Su la testa Movimento politico sorto agli inizi degli anni Novanta, candidando a sindaco di Osimo Dino Latini nel 1995 e nel 1999.

BIBL. - "Antenna", a. 1994, n. 11; 1998, n. 6; 1999, n. 3.

 

Suardi

V. Trasporti.

 

Suardi, Araldo (Osimo, 1914-1981). Ufficiale, salvò la vita ad oltre duecento soldati italiani a Leopoli sul fronte russo. Fu titolare negli anni Cinquanta e Sessanta della omonima ditta di autolinee.

BIBL. - "Antenna", a. 1989, n. 12.

 

Successa, Fresidia

V. Fresidia, Gens.

 

Suicidi A. Simonetti (v.) si suicidò nel 1857, C. Gambini (v.) nel 1927.

Il primo s. a Piazzanova si ebbe nel luglio 1906. Diversi altri ne seguirono (tra i quali nel 1967, nel 1988, quando una madre si gettò con la figlia da Piazzanova, nel 1993, 1997, 2000).

BIBL. - G2, p. 826. "Antenna", a. 1991, n. 5.

 

Suini

V. Censimento Agricoltura 1990; Scrofe.

 

Suntuarie, Leggi Negli Statuti del 1308 si danno disposizioni severamente restrittive sui doni da portare alle spose ed alle puerpere.

Nel 1314 furono promulgate delle l.s., altre nel 1440, a seguito delle imposizioni dei Malatesta (v.) e dello Sforza (v.). Si prescrivevano limiti ai corredi delle spose, si vietavano gli strascichi negli abiti delle spose, si limitava il numero degli invitati ai pranzi e il numero degli stessi conviti. Queste norme vennero rinnovate nel 1544 e 1557.

Nel 1576 fu istituita la deputazione di vigilanza per farle osservare.

Nel 1703 (21 febbraio) si pubblica una nuova l.s.

BIBL. - Statuto 1308, III, 148. Martorelli, p. 285. G2, pp. 169, 294-95, 473.

 

Suore dell'Istituto di Nostra Signora del Carmelo

V. Carmelitane.

 

Suore della Carità (dette Cappellone). Fondate nel 1799 a Besançon da S. Giovanna Antida Thouret sotto la protezione di San Vincenzo de’ Paoli, diressero l'Orfanotrofio femminile di S. Leopardo (v.), dal 1891 al 1905, e l’Ospedale civile dal 1892 al 1894.

Sono state nell'ospizio Grimani Buttari (v.) fino ai primi anni Novanta e sono presenti nella Casa di riposo Recanatesi (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 25 s. G2, p. 495. “Antenna”, a. 1998, n. 11; 1999, n. 5. Egidi, Assistenza, p. 59 ss.

 

Suore Missionarie del Giglio Fino al 1998 hanno avuto il convento presso i Padri Conventuali di S. Giuseppe da Copertino. Poi le poche unità rimaste sono state trasferite in altri conventi.

 

Suore della Nigrizia Diressero l'orfanotrofio femminile di S. Leopardo (v.) dal 1945 alla chiusura (1975) e la Scuola materna Montessori dal 1961 al 1976.

BIBL. – Egidi, Assistenza, p. 150 ss.

 

Suore Oblate dello Spirito Santo Sono presso l'Istituto Magistrale (v.), oggi Liceo Socio Psico Pedagogico. Fino al 1964 hanno gestito l’asilo Muzio Gallo.

 

Suore di S. Anna (vern. Monnighe dell'uspedale). Sono impegnate presso l'ospedale (in numero di 13 nel 1985) dal 1895, quando sostituirono le Suore della Carità, dette Cappellone.

BIBL. - Massaccesi, p. 26. “Antenna”, a. 1965, n. 12; 1966, n. 5. G2, p. 870.

 

Suore di S. Zita

V. S. Oblate dello Spirito Santo.

 

Superficie del Comune Misura 10.540,30 ettari (1984).

 

Superiori generali religiosi osimani

V. 1) S. Silvestro Gozzolini, fondatore dei Silvestrini (1231); 2) Beato Clemente da Osimo, generale degli Agostiniani (1271 e 1284); 3) Aurelio Iannicoli, generale dei Silvestrini (1684); 4) Paolo Recanatesi, superiore dei Filippini (1890); 5) Suor Illuminata Narcisi, generale delle Oblate dello Spirito Santo (1968-80).

 

Superiorum Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.158).

 

Superstizioni

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 95 ss. Grillantini, Guida, parte II, pp. 111 ss.; 313. G3, p. 843 ss.

 

T

 

Tabaccolo Nelle famiglie contadine era così chiamato colui che si occupava del bestiame; anche chi guidava i birrocci. Il termine è attestato tra l’altro anche a Camerano e a Recanati.

 

Taekwondo Arte marziale di origine coreana; contava una trentina di appassionati nel 1983.

BIBL. - G3, p. 780. “Antenna”, a. 1986, nn. 3, 4; 1990, n. 1; 1992, n. 2; 1995, n. 12.

 

Tagliacozzo, Duchessa di (sec. XVI). Nel settembre 1500 alloggiò per una notte ad Osimo.

BIBL. - Martorelli, p. 410. G2, p. 334.

 

Talleoni, Achille (Osimo, sec. XVI-XVII). Lettore a Macerata, dove commentava le estravaganti (1569). Fu avvocato della Sacra Rota maceratese e auditore pontificio.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. G2, p. 374.

 

Talleoni, Famiglia F. nobile osimana. Abitava presso la Via Strigola, nel palazzo poi occupato dalla filanda Lardinelli.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Genealogia, in AG, b. 25, n. 8.

 

Talleoni, Francesco (sec. XVII). Laureatosi in utroque iure, esercitò la carica di segretario del vescovo di Ascoli, del governatore della Marca Prospero Caffarelli, del governatore di Ancona Moneglia, del cardinale Verospi, vescovo di Osimo. Compose poesie latine e italiane.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v.

 

Talleoni, Giambattista (? - 1783). Fratello di Marco Antonio (v.), arcidiacono, vicario capitolare dal 1774 al 1776. Rifiutò per umiltà la nomina a vescovo di Fano e subì ingiustamente numerose calunnie e umiliazioni. Collaborò con D. Pini (v.) nella redazione di una copia del Libro Rosso, terminata nel 1758.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Compagnoni, Memorie, IV, p. 527. Talleoni, I, p. XI; II, pp. 181, 232.

 

Talleoni, Marco Antonio (Osimo, 1721-1806). Storico, insegnante di diritto al Campana, versificatore, membro di diverse accademie (Ricoverati di Padova, Crusca, Catenati di Macerata, Aletofili e Risorgenti di Osimo).

Studiò all’Università di Padova, godendo del beneficio dell’eredità di Andrea da Recanati (v.).

Fu gonfaloniere e membro della Reggenza (v.) nel 1799.

Autore di: Il passaggio alla gloria del B. Padre Giuseppe da Copertino - Componimento drammatico da cantarsi nella sala priorale d'Osimo l'anno 1754, Ancona, 1754; Vita di suor M. Giovanna Venturini, Osimo, Sartori, 1758; Notizie intorno al sangue miracoloso scaturito nel sec. XIV da un Crocifisso dipinto nel muro dell'antica chiesa di S. N. di Osimo, Osimo, Quercetti, 1762; Notizie spettanti a Francesco Guarnieri abate di S. Niccolò - Appendice alle notizie sul Crocifisso di S. Niccolò, Osimo, Quercetti, 1762; Componimento drammatico pel solenne Triduo celebrato in Osimo nel mese di giugno l'anno 1763 nella ricognizione dei corpi dei SS. Vitaliano e Benvenuto vescovi della Chiesa osimana, musicato da Pietr'Antonio Tinelli, maestro di Cappella della cattedrale, Osimo, Quercetti, 1763. Volgarizzamento in terza rima del sacro libro di Giob, Osimo, Quercetti, 1764. Cantata a due voci dedicata dalla città di Jesi a Camillo di Costanzo de’ duchi di Paganica - musica di G.B. Borghi, Osimo, Quercetti, 1768. Ezechia, re di Giuda - Sacra rappresentazione da cantarsi nella cospicua terra di Montefilottrano in occasione che l'Em.mo e Rev.mo Sig. cardinale Guido Calcagnini, vescovo di Osimo e Cingoli l'onora per la seconda volta della sua rispettabile presenza - musica del sig. Paolo Moreschini maestro di cappella di Cingoli, Osimo, Quercetti, 1778. Saggio di poesia lirica, Osimo, Quercetti, 1779. Poesie facete, Osimo, Quercetti, 1780. ester - Componimento sacro per musica da cantarsi in Castelfidardo in occasione della festa di S. Vittore protettore di detta terra dedicato al medesimo santo - musica di G.B. Borghi, Osimo, Quercetti, 1781. Isacco - Oratorio da rappresentarsi nel Teatro Pubblico di Osimo in onore di S. Giuseppe da Copertino - musica di G.B. Borghi, Osimo, Quercetti, 1781. David - Dramma sacro da cantarsi per la festa ddi S. Giuseppe da Copertino la sera de’ 19 settembre 1789 nel Pubblico Teatro di Osimo - musica del Sig.Carlo Borsetti di Loreto, Osimo, Quercetti, 1789. Istoria dell'antichissima città di Osimo, Osimo, Quercetti, 1807 (post.).

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Talleoni, II, pp. 256, 259 ss. (biografia). G.I. Montanari, Elogio di M. A. T. (...), Roma, 1848. “Sent.”, a. 1888, n. 4. Spada, Bibliografia, s.v. G2, p. 569.

 

Talleoni, Ottavio (Osimo, 1622-Loreto, 1677). Cantore tenore nella Cattedrale; cantore e maestro di coro nella cappella di Loreto (1665-74).

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 63.

 

Tamburi, Orfeo (Jesi, 1910-Parigi, 1994). Pittore, incisore, scrittore. Passò prima a Roma, poi a Parigi, divenendone cittadino.

Autore di scorci parigini, ritratti e nature morte. Una sua collezione di opere grafiche è esposta al primo piano di Palazzo Gallo.

BIBL. - O. T., Parigi 1935-82, Roma, 1983. P. Zampetti, Pittura nelle Marche, Firenze, 1991, IV, p. 427 s. Tamburi – Le città, i volti, le maschere, a cura di L. Mozzoni, Jesi, 1998 (con bibl.).

 

Tamudia, Gens Di questa g. si ricordano C. Gemellus e T. Albanus (CIL IX, 5852); M. Oppius Q. Tamudius Milasius Aninius Severus (v. Oppia, Gens) e il liberto T. Tamudius Eglectus (CIL IX, 5851: cippo nel palazzo Balleani-Baldeschi).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 42.

 

Tappa, Augusto (Osimo, 1854-Osimo, 1940). Professore di Lettere e lingue alla Scuola Tecnica e al Ginnasio Campana. Esponente della sinistra ad Osimo. Nel 1883 gli venne negata la cattedra al Campana a causa della minaccia del vescovo di ritirare i seminaristi. Compositore di versi (Versi d'amore, Osimo, Rossi, 1884; Ritmi antichi, Ascoli P., 1933), traduttore e verseggiatore in vernacolo.

Compose i libretti delle operette comiche Sor Venanzo e Il casino di campagna, Osimo, Rossi, 1889 (musicati da D. Quercetti, v.).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v. G2, pp. 800, 957.

 

Tarquini, Pirteo Pseudonimo anagrammato di Pietro Quatrini (v.).

 

Tasse

V. Gabelle.

 

Tavignano Toponimo di origine romana, indicante un territorio a nord-est di S. Vittore.

 

Tavulò (Osimo, 1880-1921). Soprannome di Giuseppe Giardinieri, tipo ameno.

BIBL. - Grillantini, Saggi, p. 158 ss. Grillantini, Guida, parte II, p. 238 ss.

 

Teatrale, Attività

V. Associazione Figlie di Maria; Conservatorio; Filodrammatica; GUT; Teatrino…; Teatro…,; Theodori, Filippo.

BIBL. - G3, p. 771 ss.

 

Teatrino del Circolo S. Antonio da Padova Fu ricostruito nel 1926-27 presso la nuova sede del circolo di Azione Cattolica, essendo divenuta insufficiente la sede del Borgo S. Giacomo.

BIBL. – G3, p. 772.

 

Teatrino del Collegio Campana (vern. Teadrì del Cullesgiu). Fu costruito tra il 1778 ed il 1792 dall'architetto Andrea Vici (v.), quando il Calcagnini (v.) ampliò il Collegio Campana (v.). È a pianta ellittica, con capacità di 180 persone tra platea, e grande palco. Ebbe un'intensa attività per tutto il sec. XIX e alcuni decenni del XX. Fu restaurato nel 1955 dalla filodrammatica Città di Osimo, poi G. A. D. (v.), che vi allestì numerosi spettacoli per dieci anni. Ospitò quindi molteplici manifestazioni fino agli anni Settanta, quando venne chiuso per risistemazione.

BIBL. - A. Ippoliti, Il T. del C. C. - Reminiscenze, Osimo, Rossi, 1883. “Sent.”, a. 1886, nn. 9, 10, 14; 1887, nn. 6-8, 11; 1888, n. 18; 1889, nn. 6, 9, 10,12; 1890, nn. 2, 6-8, 12, 20-24, 26, 50; 1891, n. 7; 1893, n. 4; 1894, nn. 4-6; 1897, n. 8; 1899, nn. 3, 5-7; 1900, n. 8; 1904, n. 6; 1921, n. 5. "Il Collegio Convitto Campana", periodico bimestrale, a. 1916, n. 1. "Antenna", a. 1958, n. 3; 1974, n. 5; 1975, n. 6/7; 1979, n. 4; 1992, n. 3; 1994, n. 1; 1996, n. 10; 1999, n. 6/7. Grillantini, Uomini, p. 234. G3, p. 671. Gabrielli, Teatro, p. 223 ss.

V. anche sub Collegio Campana.

 

Teatrino delle Figlie di Maria

V. Associazione delle F. di M.

 

Teatrino dei Filippini Funzionò specie nella seconda metà del sec. XIX nel palazzo dei F. Il maestro Quercetti (v.) vi musicò e rappresentò libretti composti da Paolo Recanatesi (v.). Vi cantò anche Gigli (v.).

BIBL. - G3, p. 772.

 

Teatrino S. Giuseppe da Copertino Apparteneva all'Azione Cattolica (anni Cinquanta); vi si davano operette (Marchese del Grillo, Gondola azzurra del maestro Crona ecc.).

BIBL. - G2, p. 981. "Antenna", a. 1978, n. 6/7; 1982, n. 2; 1987, n. 2; 1994, n. 12.

Teatrino del Seminario Anche il Seminario (v.) ebbe un suo t., con scene dipinte da Leonello Spada (v.), che diede pure opere in musica.

 

Teatro Aperto Associazione culturale sorta nel 1982. Organizza spettacoli teatrali e di recitazione.

BIBL. - "Antenna", a. 1983, n. 11; 1990, n. 4; 1992, n. 11/12; 1995, n. 11; 1996, nn. 6, 8/9; 1997, n.2. “5 Torri”, a. 1984, n. 3/4; 1988, n. 2; 1992, n. 3.

 

Teatro La Fenice (dal 1894, La Nuova Fenice) (vern. Teadru). Nel 1753 si propose di costruire un t. all'interno del palazzo comunale, poi in Piazza della Dogana (P. Fratelli Rosselli), ma le due proposte vennero scartate. Nel 1768 39 cittadini affidavano ad Adriano Gallo, Francesco Dittaiuti e Annibale Simonetti la costruzione di un nuovo t. con 45 palchi prenotati. Nel 1775 acquistarono edifici (dove è oggi il t.) da Nembrini di Ancona ed altri. Il t. "La Fenice" fu realizzato su disegni di Cosimo Morelli (v.); seguirono i lavori Luigi Morelli e Vincenzo Mazza (v.), e vi parteciparono i pittori Melchiorre Jelli (v.) e Giuliano Alberti (v.). Fu aperto nel 1782.

Nel 1885 per ragioni di sicurezza fenne decisa la sua demolizione e nel 1887 iniziarono i lavori di ricostruzione su progetto dell'ingegner Gaetano Canedi di Bologna (v.).

Ferdinando Torchi e Giovanni Diana dipinsero il soffitto e decorarono i palchi. Il Canedi impostò un organismo con una sala interna a ferro di cavallo, con tre ordini di palchi (senza antipalco) ed un loggione. Davanti al boccascena era ricavato il golfo mistico, che, in parte, si allargava sotto il palcoscenico. L'accesso alla platea è assicurato mediante un ampio atrio d'ingresso, cui si accede dalla piazza antistante attraverso tre porte. La fronte, contenente l'atrio, presenta angoli fortemente smussati, ed è risolta mediante la sovrapposizione di due ordini di paraste binate che incorniciano gli archi: in un certo senso una sintesi del gusto romano (nel cui ambiente il Canedi operava) e di quello milanese (della sua formazione giovanile).

La Nuova Fenice fu inaugurato nel 1894 con la Carmen di Bizet. Dagli anni Quaranta il teatro funzionò da cinema. Poi riprese nel 1979 con Rigoletto e Madame Butterfly.

Dopo il 1987, ceduto al Comune, si decise la ristrutturazione ed il restauro.

Vi si esibirono tra gli altri Adelaide Ristori (1868), Beniamino Gigli (1927), Maria Caniglia, Ermete Zacconi ed Ermete Novelli, Emma Gramatica e Irma Gramatica, Piperno, Donadio.

BIBL. - Talleoni, II, pp. 197, 246. “Sent”, a. 1878-1922, passim. “Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 3, 12-14. G2, pp. 556, 623, 625, 827 s. G3, p. 668 ss. "Antenna", a. 1957, n. 6/7; 1958, n. 1; 1964, n. 12; 1971, nn. 11, 12; 1972, nn. 4, 5; 1973, nn. 1, 4, 12; 1975, n. 4; 1976, n. 3; 1979, nn. 5, 10; 1981, nn. 1, 2, 5, 6/7, 10, 11; 1983, n. 10; 1987, nn. 1, 11; 1988, n. 5; 1989, n. 4, 8/9; 1990, nn. 1, 5; 1992, n. 6/7; 1994, nn. 3, 8/9, 10, 11; 1995, nn. 5, 10; 1996, nn. 4, 8/9; 1999, nn. 2, 3, 4 . “5 Torri”, a. 1979, 5/6; 1980, n. 6; 1981, nn. 1/2, 6; 1984, nn. 2, 6; 1994, n. 1; 1998, n. 9. Grillantini, Uomini, p. 231 ss. D. Lenzi, Il T. La F. ad Osimo, in A. M. Matteucci e D. Lenzi, Cosimo Morelli e l'architettura delle Legazioni pontificie, Imola, 1987. Gabrielli, Teatro. Loretani, Guida, p. 70 s. "Nuovo 5 Torri", a. 1999, n. 1. "Antenna", a. 2000, nn. 1-3, 5.

 

Tebaldini, Francesco (Osimo, sec. XVI). Tipografo a Ravenna, dove pubblicò i Tristia di Ovidio (1581), volgarizzati da G. Morigi.

Si trasferì ad Osimo, dove impiantò la prima tipografia locale e stampò gli Statuti, che completò col suo amico Astolfo De Grandis (veronese) nel 1571. Nel 1567 aveva pubblicato il Sinodo del De Cuppis (v.) e i Dispareri di P. Claudi (v.).

BIBL. – Genealogia, in AG, b. 26, n. 43. Lancellotti, Memorie, s.v. G2, pp. 372, 491 s. G3, p. 674.

 

Tecla di Iconio, S. (vern. S. Tecula). Non si hanno notizie storiche sulla santa, ma moltissime leggende derivate dagli "Acta Pauli et Theclae" della fine del II sec. È menzionata come protomartire dai Padri sia orientali sia occidentali. Fu molto venerata a Seleucia (Selefkie) nel V sec. A lei, a S. Agnese e a S. Vittore, secondo la Lezione del Breviario, venne dedicata da S. Leopardo la chiesa che costituì il primitivo nucleo della Cattedrale (v.). Di nuovo la Cattedrale le venne dedicata dal vescovo Gallo (1593). Fu protettrice anche del clero diocesano.

BIBL. - In divam Theclam (...) ode, Osimo, Quercetti, 1805. Talleoni, I, p. 57. Grillantini, Vite, p. 47. Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1969, XII, s. v. (IV).

 

Telai (vern. Telari). Il vescovo Lanfredini si adoperò per dar lavoro ai molti t. a mano che funzionavano nel suo tempo (sec. XVIII).

BIBL. - G2, p. 471.

 

Tele-Radio-Osimo Emittente sorta in Via Antica Rocca. nel 1978 come radio e nel settembre 1980 come televisione.

BIBL. - "Antenna", a. 1978, n. 4; 1980, n. 10.

 

Telefonico, Servizio Iniziò nel 1909. Le frazioni di Casenove, Passatempo, S. Paterniano e S. Stefano vennero collegate nel 1933, tra il 1939 ed il 1940 l'Abbadia, Campocavallo e S. Biagio e si istituì il collegamento automatico.

Nel 1951 erano in funzione 534 apparecchi; nel 1997 circa 6.000.

BIBL. – “Sent.”, a. 1907, n. 33; 1908, n. 1; 1909, nn. 40, 47; 1910, n. 9; 1912, n. 22; 1913, n. 33; 1914, n. 17. G2, p. 826, 943, 953, 1000.

 

Televisione All'inizio del 1957 c'erano ad Osimo 200 televisori. Osimo partecipò al gioco televisivo Campanile sera (v.) nel 1959 e 1960. Nel 1962 aderì a Studio L chiama X. Nel 1986 venne trasmessa una messa dalla basilica di S. Giuseppe da Copertino.

BIBL. - "Antenna", a. 1962, n. 5; 1986, n. 6/7.

 

Tempio capitolino Secondo il Gentili, la promessa di Cesare agli Ausimati si concretizzò nella ricostruzione del t. c. sull'arce del Gomero. Ciò è convalidato dalla scoperta, effettuata nel 1956 sotto la pavimentazione del Duomo, di significativi resti di elementi architettonici di notevole mole, in pietra calcarea, databili agli ultimi anni della vita di Cesare. Presso il Museo Diocesano è esposto un tronco di colonna scanalata con capitello corinzio.

BIBL. - Gentili, Osimo nell'antichità, p. 31.

 

Templari L’Ordine del Tempio sorse nel 1119 per la difesa dei pellegrinaggi in Terra Santa. Divenuto una delle più cospicue forze politiche, militari e finanziarie del mondo medievale,fu per questo soppresso nel 1312. Aveva una Commenda a S. Filippo del Piano (v.).

BIBL. - Compagnoni, Memorie, II, p. 173 s. Massaccesi, p. 38 s.

 

Temporali (vern. Tempurali). Il 14 settembre 1733 un disastroso temporale colpì la zona di Osimo, arrecando notevoli danni a case, fienili e alberi.

BIBL. - G2, p. 470.

 

Tenda Bonelli Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.121).

 

Tennis Il t. è uno sport molto praticato ad Osimo ed ha avuto un notevole sviluppo soprattutto a partire dagli anni Sessanta, quando fu costruito di Via Olimpia, gestito dal Circolo T. Osimo, e negli anni Settanta con la messa in funzione, grazie alla passione ed alla generosità di Gino Buglioni (v.), dell’impianto di Via Vescovara, gestito dal Circolo Junior T.

BIBL. – “Antenna”, passim. G3, p. 779 s. “5 Torri”, a. 1994, n. 1.

 

Teodori, Filippo

V. Theodori, F.

 

Teramo, Duca di (sec. XVI). Passò per Osimo nel 1511 con le sue truppe.

BIBL. - Talleoni, II, p. 103 (con bibl.).

 

Teramunte

V. Turimuth.

 

Terremoti (vern. Tremodi). Nel 1303 un terremoto si ebbe nella Marca di Ancona (cfr. Muratori, Annali, Roma, 1753, t. VIII, p. I, pag. 19).

Un pauroso t. si ebbe il 14 gennaio 1703 (Atti del Capitolo della Cattedrale). Un grosso t. vi fu il 23 gennaio 1723; un altro nel 1740, nel quale ebbe conseguenze la torre civica.

Ancora un t. nel 1807 (Andrea Bonfigli, Memorie autobiografiche, ms. presso BC).

L'8 febbraio 1870 un t. fece crollare camini, screpolare soffitti e pareti (diario di G. Cecconi e Cronaca osimana di F. Frezzini).

Nel 1917 si ebbero diverse scosse nei giorni 6, 13 e 30 novembre, 12 e 13 dicembre (diario di Teresa Honorati).

Il 30 ottobre 1930 il t. danneggiò alcune chiese ed il muro di cinta delle carceri.

Nel 1972 il t. si avvertì da gennaio a settembre (la scossa maggiore a giugno). Osimo, che non ebbe a subire grossi danni, ospitò circa duemila sfollati da Ancona.

Nel 1997 si risentì relativamente del t. verificatosi nel confine umbro-marchigiano con epicentro a Colfiorito.

BIBL. - Editto del Compagnoni (6 maggio 1741). G2, pp. 458, 474, 493, 830 s., 939. "Antenna", a. 1972, nn. 2, 3. Grillantini, Uomini, p. 65 s. G3, p. 250 s.

 

Territorio Fino al XVI sec. era perlopiù boscoso, con scarsa popolazione agricola.

Verso la metà del sec. XVII, con la bonifica agraria del Bichi (v.), imitata dagli altri proprietari, aumentò la popolazione rurale e, di conseguenza, anche il disboscamento.

V. Geografia.

BIBL. - G3, p. 189.

 

Terziarie Cappuccine Furono prima presso S. Rocco, dal 1887 a S. Rosa fino al 1951.

BIBL. - Francesco da Osimo, La Regola, e Costituzioni pel Conservatorio, o sia Congregazione delle Vergini T. C. d'Osimo (...), ms. cit. in Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, p. 213. G2, p. 763.

 

Terzieri La città di Osimo medioevale era suddivisa in tre t. chiamati: Episcopato, S. Maria del Mercato o della Piazza (detto anche della piana del mercato) e S. Gregorio. Ad essi facevano capo anche varie zone della campagna circostante, mentre alcuni castelli dominavano il contado più lontano.

V. Topografia.

BIBL. - Statuti, passim.

 

Tesi su Osimo Si elencano le t. di argomento osimano (la maggior parte delle quali sono conservate presso la BC), in ordine alfabetico di autore. Ciascuna comunque figura in bibliografia sotto il lemma pertinente.

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Theodori, Filippo (Bomarzo (Viterbo), 1897-Osimo, 1979). Avvocato, filodrammatico, autore di: Quis contra nos? Quattro poesie scanzonate (...), Osimo, Bottega dello Scolaro, 1953; del dramma Il mistico volatore, Osimo, Pax et Bonum, 1964; di Storia del teatro osimano e di Storia del Grottino.

BIBL. – “Antenna”, a. 1957, n. 6; 1979, n. 4. G2, p. 1033.

 

Thymelicus, N. Fresidius

V. Fresidia, Gens.

 

Tignuarius

V. Corporazioni romane.

 

Tinelli, Osteria A metà del sec. XIX era nel palazzo ex Rinaldoni in Piazza A. Gramsci.

BIBL. - G2, p. 473.

 

Tinelli, Pietr'Antonio (sec. XVIII). Maestro di cappella della Cattedrale di Osimo. Musicò, di Marco Antonio Talleoni, il Componimento drammatico pel solenne Triduo celebrato in Osimo nel mese di giugno l'anno 1763 nella ricognizione dei corpi dei SS. Vitaliano e Benvenuto vescovi della Chiesa osimana, Osimo, Quercetti, 1763.

 

Tiniliano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.158).

 

Tinivella, Stefano (Torino, 1908-Ancona, 1968). Arcivescovo di Ancona e Amministratore apostolico di Osimo dal 1967 al 1968. Era stato nominato vescovo nel 1955, coadiutore del vescovo di Torino nel 1961, arcivescovo di Utina nel 1965.

BIBL. - "Antenna", a. 1967, nn. 2, 3, 6/7. Ingresso nella Diocesi di Osimo – 11 giugno 1967.

 

Tipografie (vern. Tibugraffie).

Per il XVI sec., v. De Grandis; Tebaldini.

Nel XVII sec. non vi furono t. ad Osimo.

Per  il XVIII sec., v. Sartori, ripristinato dal Compagnoni; v. anche Quercetti.

Per il XIX sec., v. Quercetti; Rossi; Toccaceli.

Per il XX sec., v. Belli, Giuseppe; Bettini; Cecconi; Picena, La; Quercetti; Rossi; Scarponi; Tantucci; T. Luce. Vi furono anche: la Tipografia Editrice Osimana; la T. del Santuario di Campocavallo; la Tipografia Bottega dello Scolaro.

BIBL. - Talleoni, II, p. 191. G2, pp. 365, 491 s., 557. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 52 s.

 

Tiro al gallo Era praticato fin dal XIII secolo, specie a S. Biagio e al Padiglione. Si effettuava con la balestra o con l'arco, poi con le armi da fuoco; ma essendo divenuto pericoloso, fu proibito alla fine del XIX sec., quando sorse il tiro a segno (v.).

BIBL. - Carletti, Attività ludiche, p. 127.

 

Tiro al piattello

BIBL. – “Antenna”, a. 1968, n. 8; 1969, n. 8.

 

Tiro a segno (vern. Tiru a segnu). La Sezione osimana venne aperta nel 1883; lo statuto risale al 1889, anno in cui si inaugurò il poligono in Via Vescovara. Oggi è affiliata alla UITS.

V. Vescovara.

BIBL. – “Sent.”, aa. 1883-1886, passim; 1914, n. 11. Società mandamentale di t. a s. nazionale di Osimo, Statuto, Osimo, Quercetti, 1889. “Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 3, 8. Carletti, Attività ludiche, p. 127 ss. Vaccarini, Fenomeno sportivo, p.133 ss. "Antenna", a. 1993, n. 5; passim. “5 Torri”, a. 1994, n. 1.

 

Tiro a volo La società osimana del t. a v. si costituì nel 1895, con l'adesione di molti cacciatori. Nel 1919 la principale associazione osimana di t. a v. si ricostituì in Società Diana. Nel 1920 un gruppo di appassionati di t. a v. praticava nell'ex Foro Boario. Nel 1924 una parte di essi si costituì in Società dei Cacciatori (v.) e una parte confluì nel Littorio (v.). Nel 1922 la Diana aveva partecipato alla costruzione del nuovo campo polisportivo.

BIBL. - Società del t. a v. in Osimo, Statuto e regolamento, Osimo, Rossi, 1888. G3, p. 106. Carletti, Attività ludiche, p. 274 ss. Vaccarini, Fenomeno sportivo, p.139 ss.

 

Titia, Gens Di questa famiglia M. Titius fu pontefice e patrono nella colonia ausimate (CIL IX, 5853).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 42.

 

Titiciano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.132).

 

Titius, M.

V. Titia, Gens.

 

Toccaceli, Brunone (sec. XIX). Aprì ad Osimo una modesta tipografia che stampò opuscoli tra il 1886 ed il 1888 (v. Martini, Luigi). Il suo torchio fu rilevato da Giuseppe Belli (v.).

BIBL. - G2, p. 557.

 

Tofani, Raffaele (Filottrano, sec. XIX). Sacerdote, arciprete della cattedrale di Osimo, fu insegnante di Lettere al ginnasio-Liceo Campana e autore di canzoni ed epigrafi latine, stampate dalle tipografie Quercetti e Rossi.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s.v.

 

Tolomei, Giovanni Maria (Osimo, sec. XVII). Minore conventuale,oratore. Fu teologo nelle università di Napoli, Brescia, Roma, L'Aquila, Venezia e Pisa.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. G2, p. 445.

 

Tomassi, Pietro (Osimo, sec. XX). Addetto all'Istituto Centrale di Statistica, si trasferì a Roma fin dalla giovinezza. Autore di pubblicazioni d'arte, di storia e di poesia: Guida storico-artistica di Tuscania, Viterbo, 1904; La Basilica di S. Silvestro al Soratte, Roma, 1960; La Chiesa di S. Cesario in Palatio, Roma, 1965; La Chiesa di S. Lorenzo in Panisperna, Frascati, 1967.

BIBL. - G2, p. 1033. G3, pp. 557, 689.

 

Tommaso da Osimo Detto anche l’Illirico, lo Schiavone (Urania (Dalmazia), sec. XV-Mentone (Francia),1529). Frate minore, beato. Ebbe diversi incarichi da parte del papa Clemente VII (Inquisitore generale delle Gallie). Autore di diverse opere: Clypeus papalis, sive de potestate Summi Pontificis; Clypeus Catholicae Ecclesiae (...) contra dogmata Lutheri (1524, posto all’Indice); Conclusiones circa electionem Summi Pontificis; Tractatus de Ecclesiae clavibus; Modus se habendi tempore Schismatis; De Donatione Constantini facta S. Silvestro Pontifici; Invectiva in quosdam malos Christianos; Constitutiones veri Praelati (Torino, 1523); Sermonum libri decem (Tolosa, 1522); Tractatus de Conceptione Virginis Mariae; Lettere latine.

BIBL. – G. Tiraboschi, Storia della Letteratura Italiana, vol. VII, l. I. Dupin, Bibl. des aut. eccl., Paris, 1703, XIV, p. 132. Vecchietti, Biblioteca Picena, IV, s.v. Wadding, p. 325. Lancellotti, Memorie, s.v. Spada, Bibliografia, s.v. M. Pinori, Un avversario di Lutero: fra T. Illirico da Osimo, ms. in BC. E. Ricotti, Il convento e la c. di S. F. d'Assisi (...), Osimo, Pax et Bonum, 1966, p. 44. G2, p. 376.

 

Tonnini, Gualfardo (S. Marino, 1888-Ancona, 1971). Primario chirurgo all'ospedale di Osimo dal 1930 al 1955, dopo aver lavorato a Fano, Mondolfo e Urbino. Nel 1930 diede vita alla sezione AVIS di Osimo. Segretario politico del Fascio di Osimo (1932).

BIBL. - "Antenna", a. 1971, n. 12.

 

Topografia a) T. romana - La pianta della città era quasi rettangolare (circa 700 m da occidente a levante, dai 200 ai 300 m da settentrione a meridione).

Sul Gomero, ad occidente, era l'arce (v.); verso levante, al di sotto di essa, si trovava il foro (v.), da cui partiva il decumano massimo (attuali Corso G. Mazzini e inizio Via G. Matteotti) fino alla porta orientale (v. Porte). Nel foro col decumano massimo si incrociava il cardo massimo, proveniente dalla salita del Sacramento e proseguente per Via Baccio Pontelli fino a Porta S. Giacomo; costituiva il tratto cittadino della via Nuceria-Ancona.

Altri cardini minori sono individuabili: in Via Lionetta, che fiancheggiava il tratto orientale dell'arce; in Via dell'Arco Vecchio-Vicolo Romani-Vicolo Malagrampa, passante per il lato orientale del foro; in Via Bonfigli-Via Cesari; in Via Leon di Schiavo-Piazza Gallo-Via Bondimane; in Vicolo Bonvillano.

I decumani minori si possono ravvisare in Via S. Francesco-Via Campana, partendo dalla porta settentrionale; in Via Oppia; nel Vicolo Fuina e in Via Pompeiana.

La città romana era divisa in regioni, comprendenti varie insulae.

b) T. medioevale - Continuò quella romana, aggiungendovi il rione S. Marco fino alla Porta Vaccaro. La città era divisa in tre terzieri (v.), comprendenti ognuno varie parrocchie: l'Episcopato, S. Maria del Mercato (o della Piazza) e S. Gregorio.

c) T. moderna - A metà del sec. XIX l'abitato superava le mura solamente con le casette Guarnieri e il Borgo S. Giacomo. Lo sviluppo maggiore extra moenia si ebbe dopo la metà del sec. XX, con espansioni soprattutto a sud e ad est.

V. anche Città; Quartieri.

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 53 ss.

 

Toponimo

V. Osimo.

 

Toponomastica Fu riordinata da Giosuè Cecconi (1863).

Durante il fascismo e dopo la Liberazione furono adeguati ai nuovi regimi i nomi di varie vie e piazze.

Negli anni Settanta e Ottanta fu stabilita la t. per le nuove zone edilizie periferiche.

V. Appendice II.

BIBL. – Toponimi catastali. L. Pesaresi, Toponomastica di Osimo (tesi, Università di Urbino, 1964). G2, p. 829. "Antenna", a. 1970, n. 3; 1971, n. 10; 1983, n. 11; 1984, n. 2; 1989, nn. 2, 3, 4, 6/7, 10; 1990, n. 12; 1991, n. 6/7. L. Egidi, Toponomastica osimana, Osimo, SMIT Ed., 1991.

 

Torchi, Ferdinando

V. Teatro La Nuova Fenice.

 

Torcianti, Luigi (Osimo, 1866-1931). Padre Filippino. Si laureò in Lettere a Milano (1895) ed in Filosofia a Bologna (1902). Professore di filosofia al liceo Campana, autore di: Miei ricordi (ms. del 1923 presso BC); Necessità della filosofia, Biella, 1904; Studio storico-critico sull'argomento ontologico di S. Anselmo, Voghera, 1912; Dottrina psicologica di S. Agostino, Osimo, Belli, 1914; Che cosa rimane di Platone? e Discorsi, Osimo, La Picena, 1920; Sul metodo di studiare e insegnare la filosofia, Osimo, La Picena, 1921; vari articoli sulla "Rivista rosminiana" (a. VI, 1911, nn. 3-10).

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. C. Romiti, P. L. T., in Annuario del R. Liceo Ginnasio "F. e M. Campana", Osimo, Scarponi, 1932, p. 62 ss. Romiti, Istituto Campana, p. 244 ss. Grillantini, Saggi, p. 172 s. G2, pp. 745, 864, 907 s. G3, p. 689.

 

Tornazzano (vern. Turnazzà). Castello medioevale di Filottrano (v.), diretta proprietà dei vescovi di Osimo. Fu poi venduto dal vescovo Berardo I (XIII sec.) al Comune di Osimo per costruire la casa di campagna di Monte Torto.

Gli Statuti ordinavano ai suoi abitanti di trasferirsi a Filottrano.

Vi nacque il vescovo di Osimo Pietro Lambertini (v.). Intorno al 1350 vi sorse una chiesa deve era venerata un’immagine miracolosa della Vergine.

BIBL. - Libro Rosso, doc.XXXV. Statuto 1308, III, 343 e passim. Martorelli, p. 190 ss. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 358 ss. Talleoni, I, pp. 140 s., 214. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXX s. G. Raffaelli, Memoria istorica del castello e dell’antica chiesa di T., Filottrano, 1883. Filottrano da Terra a Città 1790-1990, Ancona, 1990, p. 132 s. M. Filippi, Le tavolette votive della B. V. Maria di T., Filottrano, 1997.

 

Torre civica (vern. Tore del Cumune). La t. attuale venne costruita nel XIII sec. , e acquistata il 6 giugno 1366 dal Comune che la ebbe da Parduccio di Tommaso con uno spiazzo adiacente al prezzo di 10 fiorini d'oro.

Nel 1381 vi fu imprigionato e vi morì fra Niccolò da Jesi (v.).

Nel 1478 vi fu deliberata l'apposizione di un orologio pubblico.

Nel 1538 la si elevò affidandone il lavoro ad un mastro Ansovino.

Nel 1544 si posero la campana grande (dedicata a S. Corona) e la piccola (dedicata a S. Tecla).

Nel XVII secolo si esposero alla sua base le misure in ferro del braccio, del coppo e del mattone.

Nel 1630 il vescovo Galamini fece aprire un finestrone nella parete meridionale della torre, dove fu posto un quadro della Madonna del Rosario per scongiurare il colera.

Nel 1740 si riparò la t.c. per le conseguenze del terremoto.

Nel 1797 si provvide alla rifusione del campanone (attuata dal Pasqualini di Monte di Nove) che porta la scritta: "In honorem Dei, Beatae Mariae Virginis et sanctorum Martyrum Victoris et Coronae Patronorum - Rempublicam gerentibus Hyeronimo Blasio, Silvestro Iannicoli, Antonio Bonfilio et Hyeronimo Vulponio - Praefectis operi faciundo Marco Antonio Talleonio, Hyeronimo Blasio - Christus vincit - Christus regnat - Christus imperat - Chhristus nobiscum stat - Anno MDCCXCVII - (F. Pasqualini, ex Monte de Nove - Feciit)”.

Nel 1842 si sistemò la bandiera di ferro in cima alla torre.

Nel 1908 si rifiutò l'apposizione di una lapide sulla torre dedicata a Giordano Bruno, mentre si pose quella dedicata a Mazzini.

Il 1° aprile 1923 l'Avanguardia fascista organizzò uno scherzo, suonando le campane a martello e attaccando un grosso pesce d'aprile all'esterno della t.

Venne restaurata nel 1993, contestualmente alla meridiana civica (v.).

BIBL. - Riformanze, 16 ottobre 1610, 21 gennaio 1630, 14 novembre 1630, 1 febbraio 1631, 14 giugno 1631, 1, 8, 15 ottobre 1631. Talleoni, II, p. 124. "Antenna", a. 1981, n. 10; 1990, n. 8/9. M. Morroni, Studio per il rifacimento del'orologio solare sulla t. del municipio di Osimo, Osimo, 1993. “5 Torri”, a. 1994, n. 1; passim.

 

"Torre, La" Organo settimanale della Sezione osimana del Partito Popolare Italiano, nato nel 1919 in contrasto con la "Sentinella" (v.), assorbì "La Favilla" (v.); chiuse nell'aprile 1920.

BIBL. - G2, p. 914. G3, p. 787. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 58.

 

Torri medioevali (vern. Le tore). Si conoscono almeno sette t. m. di Osimo: la t. del Comune (v.); tre t. a difesa delle mura settentrionali (Piazza Boccolino, Via Fonte Magna e Via Campana); una tra Via Oppia e Vicolo Fiorenzi; la t. dei Sinibaldi tra Via Leonetta e Via S. Filippo; infine, una t. a difesa della porta orientale, lungo Via S. Lucia, presso l'attuale chiesa di S. Palazia (in quest'ultima fu posto un orologio pubblico nel 1574).

BIBL. – ASCO, Riformanze, 15 settembre 1574. G2, p. 133.

 

Tortesi, Arnaldo (sec. XIX). Insegnante. Nel 1881 colpì e uccise con una riga un suo alunno, Romolo Gianfelici. Ne nacquero controversie e provocazioni, che infine si composero.

BIBL. – ASCO, Del. Cons., 23 aprile 1881 e 17 gennaio 1882. G2, p. 799.

 

Torto, Monte (o Montetorto). Collina (m 239) a nord di Casenove (v.) (km 1). Nome anche della contrada circostante. Vi sono i resti di una villa romana del I sec. d.C. (v. Romane, Ville). Era forse abitato nel XII sec. Ai tempi del vescovo Berardo Berardi (sec. XIII) la curia cominciò a possedervi una villa.

BIBL. - Libro Rosso, doc.XIII. Statuti, p. 526 s. Fanciulli, Osservazioni, I, p. 383 s. Compagnoni, Memorie, III, p. 13. Talleoni, I, p. 156 (con bibl.). Massaccesi, p. 63. Toponimi catastali, fogli nn.50, 51. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXI.

 

Totila (-552). Re dei Goti. Fu eletto nel 541. Dopo due anni, avendo vinto varie volte i Bizantini, si poteva considerare signore d'Italia. Allora Giustiniano gli inviò Belisario (v.). Durante la guerra gotica (v. Gotica, Guerra) che ne seguì, assediò Osimo nel 544 e la prese nell'anno seguente. Nel 546 occupò Roma, poi conquistò Sicilia, Sardegna e Corsica, ma sconfitto da Narsete nel 552 presso Tagina (Gualdo Tadino), morì nella fuga.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 70, 75 ss. G2, p. 129. Gentili, Osimo nell’antichità, p. 45 s.

 

Trabacco Località medioevale situata verso Monte Torto, appartenente al contado di Osimo.

BIBL. – Fanciulli, Osservazioni, I, p. 383 s. Talleoni, I, p. 156. Cecconi, Carte diplomatiche, p. XXXI.

 

Traccia, La Associazione culturale sorta nel 1997 per promuovere i principi della dottrina sociale cattolica.

BIBL. - "Antenna", a. 1997, n. 4.

 

Traiano (Italica (Betica), 53-Selinunte (cilicia), 117). Imperatore romano, del quale rimane una dedica degli Osimati (106-111 d.C.) in CIL IX, 5825, una lapide ora al Museo Diocesano.

BIBL. – G2, p. 92 s. G3, pp. 43, 121, 151. Gentili, Osimo nell’antichità, p. 34. E. Pirani, L’imperatore T. ad. Osimo, Ancona, 1998.

 

Traluci, Giovanni (Osimo, 1858-Torino, 1922). Insegnante (Sicilia, Torino), poeta. Studiò al Ginnasio-Liceo Campana, poi visse a Roma. Postumi sono Le Favole (Siena, 1958) e Mondo poetico (Imola, 1967); restano inediti vari volumi di poesie.

 

Transarte (fine sec. XX). Associazione artistica, con sede in via Bondimane.

BIBL. - "Antenna", a. 1992, n. 3; 1993, n. 3; 1994, n. 5; 1995, n. 10.

 

Transversa, Via Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.126).

 

Trasporti funebri Fino all'inizio del sec. XX il servizio dei t. f. era municipalizzato. Esso veniva però affidato, per l’esecuzione, alla confraternita di S. Giovanni Decollato, detta appunto della Morte (v.), la quale provvedeva, secondo il desiderio e le possibilità di ognuno, al trasporto da casa in chiesa e quindi al cimitero con solennità di prima, seconda e terza classe.

L’impresa di t. f. più nota è quella di Antonio Diotallevi.

BIBL. - Comune di Osimo, Regolamento per il servizio dei t. f. (...), Osimo, Scarponi, 1912. Comune di Osimo, Progetto di regolamento per il servizio dei t. f., Osimo, Scarponi, 1912.

 

Trasporti pubblici Il Comune di Osimo aderì nel 1975 al Consorzio del COTRAN per il servizio delle autolinee nel territorio di Ancona Sud.

V. anche Autostazione, Autobus.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1975, nn. 2, 3; 1977, n. 5. "Antenna", a. 1984, nn. 4, 5. "Nuovo 5 Torri", a. 2000, n. 4.

 

Trattato di Osimo Il 10 novembre 1975 venne firmato nella villa Leopardi Dittaiuti (v.) a Monte S. Pietro da Rumor e Minic, assegnando la ex zona A del territorio di Trieste all'Italia e la ex zona B alla Jugoslavia.

Nel 1992, dopo la dissoluzione della ex Jugoslavia, si parlò di rinegoziarlo.

BIBL. – “5 Torri”, a. 1975, n. 6; 1976, n. 5; 1992, n. 3; 1994, n. 3. "Antenna", a. 1975, n. 11; 1976, n. 11; 1977, nn. 2, 3; 1980, nn. 1, 8/9; 1982, n. 5; 1985, n. 11; 1989, n. 2; 1992, n. 11/12; 2000, nn. 1, 12. L. Sardos Albertini, Il t. di Osimo - la richiesta al Capo dello Stato di negare la ratifica, 1976. S. Zoppichini, Il T. di Osimo e la dissoluzione della ex Jugoslavia, Osimo, Scarponi, 1998.

 

Trauciano e Trausiano Fondi citati nel Codice Bavaro (nn. 125, 128).

 

Travaglini, Pier Francesco (sec. XVII). Accademico dei Sorgenti, autore di Copia di Ragguaglio di tutto ciò ch’è occorso nell'Accademia di Osimo detta de Sorgenti da primi principij dell’Adunanza fino al 1690 (ms. presso AG, b. 107, fasc. 4).

 

Traversa, Paolo (sec. XIX). Scappato in America, nel 1892 dichiarò di essere stato lui l'omicida di Filippo Scortichini (v.). Fu ucciso a Rio de Janeiro.

BIBL. – G2, p. 798.

 

Tre Pini Punto panoramico alla fine di Via Leonetta, al di sopra delle mura romane, presso il punto in cui venne aperta la Via Cialdini, per consentire un più agevole collegamento fra il centro e il Borgo S. Giacomo. Prende il nome dalle tre piante che vi si trovano.

 

Treggiari, Nicola (Amandola, 1818-Osimo, 1878). Frate conventuale, autore della Vita del P. Benvenuto Bambozzi già maestro de’ novizzi de’ Minori Conventuali, Osimo, Quercetti, 1877, e di un opuscolo sulle regole del canto gregoriano.

Modellò le statue dell'Addolorata, di Giovanni evangelista e della Maddalena che si portano in processione il Venerdì santo.

BIBL. – E. Ricotti, Il convento e la chiesa di S. Francesco di Assisi..., Osimo, 1966, p. 49. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 867.

 

Tremone Gruppo di case tra la contrada Cesa (v.) ed il ponte di S. Valentino, nominata nel Codice Bavaro. Vi era la chiesa di S. Maria T. (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 117 s.

 

Tribunale per i Diritti del Malato Fu costituito nel 1980 ed è formato da cittadini che verificano l'efficienza del servizio sanitario negli ospedali e negli ambulatori. La sede si trova in Vicolo M. A. Talleoni. Nel 1993 venne ricostituito col nome di T. della Salute, sotto la presidenza della coordinatrice L. Montanari Marini.

BIBL. – “Antenna”, a. 1994, nn. 5, 12; a. 2000, n. 12.

 

Trillini, Famiglia Tra il 1911 ed il 1919 ebbe 4 caduti in guerra: Gualtiero (guerra di Libia, 1911); Enrico (Bainsizza, 1917); Giuseppe (Carso, 1918); Igino (1919).

BIBL. – “Antenna”, a. 1966, n. 11. G2, p. 911. Grillantini, Uomini, p. 426.

 

Trisc(l)anisi Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (nn. 118, 119).

 

Triviniola Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.128).

 

Trivulzio, Antonio (sec. XV). Capitano di Francesco Sforza (v.), inviato ad Osimo al comando delle sue milizie.

BIBL. - Talleoni, II, p. 18. G2, p. 289.

 

Trivulzio, Gian Giacomo (Milano, 1441-1518). Uomo d'armi. Nel 1487 veniva inviato da Ludovico il Moro, su sollecitazione del papa, a liberare Osimo da Boccolino (v.), che gli si arrese il 2 agosto.

BIBL. - Martorelli, l.V, capp. III-V. Talleoni, I, p. 105; II, pp. 43, 49 ss. C. De’ Rosmini, Dell'Istoria intorno alle militari imprese e alla vita di Gian-Jacopo Trivulzio detto il Magno, Milano, 1815. G2, p. 320 ss. L. Egidi, Boccolino di Gozzone nella storia di Osimo del XV secolo, Osimo, 1994, p. 54 ss. Morroni, Boccolino, p. 77 ss.

 

Trofeo Rigoberto Lamonica Corsa ciclistica per dilettanti che si effettua ogni anno per le feste patronali (18 settembre).

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 10; passim.

 

Trombetti, Alfredo (Bologna, 1866-Venezia, 1929). Glottologo, professore all'università di Bologna, accademico d'Italia. Autore di notevoli saggi linguistici. Fu presidente degli esami di licenza al Ginnasio Liceo di Osimo (1908), quando era insegnante di Filologia semitica.

BIBL. – “Sent”, a. 1908, n. 25. G2, p. 888.

 

Trophimus, M. Detellius

V. Detellia, Gens.

 

Troscione, Contrada Si trova immediatamente ad ovest di S. Paolina, attraversata da Via T. e Selva Nera.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n. 63. "Antenna", a. 1992, n. 3.

 

Troscione, Rio Affluente del Musone a S. Paolina. Nasce presso il mulino della Codarda, attraversa tutto il territorio comunale di Filottrano in senso ovest-est.

 

Tubercolosi Nel 1923 venne istituita la Lega per la lotta antitubercolare.

Nel 1932 aprì il Dispensario Antitubercolare (v.).

Nel 1959 si inaugurò l'istituto di cura dello S.M.O.M. alla Villa S. Paterniano (v. Ospedale Muzio Gallo).

V. Della Casa, Vittore.

BIBL. - Lega per la lotta antitubercolare Osimo, Statuto, Osimo, La Picena, 1923.

 

Tuffu Così si chiama ad Osimo l'arenaria della quale sono formate le mura romane (v.). Le cave dovevano essere quelle di Monte della Crescia, Castel Baldo e S. Stefano, se non anche le grotte ipogee del centro.

 

Tuliano Fondo citato nel Codice Bavaro, in territorio di Osimo (n.139).

 

Tumulto dei grani Si verificò nel 1846 (21 ottobre), in occasione della richiesta di cereali da parte dell'Inghilterra. Un esportatore caricò circa 135 q di grano dal magazzino dei Rossi (presso l'attuale Mercato coperto). La folla tentò di impedire la partenza del carico, ma venne rassicurata dai Simonetti, Bellini e Fiorenzi che la riserva di cereali era comunque assicurata per tutto l'anno. La forza pubblica non intervenne, il gonfaloniere Sinibaldi fu fatto dimettere.

BIBL. - G2, p. 626 ss.

 

Tupini, Umberto (Roma, 1889-1973). Politico. Avvocato, Deputato per il Partito Popolare Italiano, fu ad Osimo nel dicembre 1920, dove ebbe un contraddittorio con l'onorevole Bosdari, e il 12 marzo 1922 quando parlò all'Unione Commercianti (v.). Dopo la guerra, fu senatore e varie volte ministro.

BIBL. - G2, pp. 914, 918.

 

Turchi, Giacomo (Savignano di Romagna, sec. XVIII). Insegnante al Campana, letterato, commentatore di Catullo.

BIBL. - G2, p. 570.

 

Turcia, Gens Si conosce N. Turcius, padre di C. Turcius Rufus (CIL IX, 5844).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 42.

 

Turcius, N.

V. Turcia, Gens.

 

Turicchi, Ruggero (Osimo, 1846-1912). Maestro elementare, garibaldino, autore delle epigrafi sul feretro dell’avvocato Augusto Santini (1896). Presidente della Società Operaia nel 1910 con spirito di rinnovamento, sostenne la necessità di iscrivere tutti i soci alla Cassa Nazionale di Previdenza.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. “Sent.”, a. 1912, n. 27. L. Egidi, Il Mutuo soccorso in Osimo – Storia della Società Operaia, Osimo, Cecconi, 1995, p. 117 ss.

 

Turicle (o Turiccla). Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn. 115, 133).

 

Turimuth (sec. VI). Capitano bizantino sconfitto da Totila nell'assedio di Osimo del 544 (v. Guerra gotica).

BIBL. – Gentili, Osimo nell’antichità, p. 45 s.

 

Turismo Nel 1967, quando stava per sorgere l'EMA, si cominciò a parlare delle risorse turistiche di Osimo, dell'adesione all'Azienda Riviera del Conero, della necessità di un nuovo albergo. In seguito si svilupparono le manifestazioni artistiche e culturali e si incrementò anche la ricettività alberghiera.

Nel 1971 fu costituita una Commissione comunale per il coordinamento delle attività artistiche e turistiche.

Nel 1982 venne aperto l'Ufficio turistico di Piazza Boccolino. Nel 1997 si svolse la 1.a Conferenza sulla cultura ed il t.

BIBL. - "Antenna", a. 1967, nn. 5, 6/7; 1968, nn. 1, 3; 1971, nn. 3, 6/7; 1973, nn. 6/7, 8/9; 1974, n. 8/9; 1977, n. 11; 1981, n. 8/9; 1982, n. 6/7; 1983, nn. 6/7, 10; 1984, nn. 8/9, 10; 1985, nn. 4, 5; 1986, n. 5; 1987, nn. 4, 6/7; 1995, n. 8/9; 1996, n. 5; 1997, n. 4. “5 Torri”, a. 1981, n. 1/2, 5.

 

Turricchio, Contrada del Detta anche di Furba e Montis Ravani.

V. Chiesa di S. Giovanni del T.

BIBL. - Massaccesi, p. 62 s.

 

Tussiano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 121).

 

U

 

Ubaldo (sec. X-XI). Dette il nome a Castel Baldo (v.), che ebbe con la moglie Keriberga.

BIBL. – L. Frezzini, Monte Cerno e Castelbaldo, Rocca S. Casciano, 1880, p. 7 s.

 

Uccelli

V. Censimento Agricoltura 1990.

 

Uffici finanziari L'U. del Registro e l'U. delle Imposte Dirette vennero soppressi e trasferiti ad Ancona, tra molte polemiche, dal 1 gennaio 1973. Il loro mandamento comprendeva 7 Comuni (Osimo, Agugliano, Castelfidardo, Filottrano, Loreto, Offagna e Polverigi) con più di sessantamila abitanti.

BIBL. - "Antenna", a. 1972, n. 12; 1973, nn. 1, 2, 10; 1974, n. 1; 1977, n. 3.

 

UFO

V. CUN.

 

Ugonotti Nome dei protestanti francesi nelle guerre di religione dei secc. XVI e XVII. Manifestazioni si ebbero ad Osimo nel 1569 da parte del Comune per la vittoria riportata dai cattolici contro gli U.

BIBL. – ASCO, Camerlengato – Bollettari, vol. 1, c. 75v. G2, p. 356 s.

 

Uliscia, Giuseppe (Osimo, sec. XIX). Ingegnere. Progettista del palazzo neogotico di Balleani Baldeschi (v.) in Piazza del Comune e della tomba funeraria a G. I.Montanari.

BIBL. – G2, p. 72.

 

Ulivi Gli Statuti regolamentavano minuziosamente l'attività olearia.

Nel sec. XVI non si potevano abbattere gli ulivi senza averne piantati il doppio. Le olive non si potevano raccogliere prima dei Santi.

V. Agricoltura; Censimento Agricoltura 1990.

BIBL. - Statuti, passim. ASCO,Riformanze, 20 dicembre 1586, v. 44, c. 222.

 

Umbriano Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.117), corrispondente all'odierno Monte U., oggi in territorio di Camerano ed Ancona.

 

Unione Agricola Cattolica Fu costituita ad Osimo nel 1913 ed ebbe come organo "La voce dei campi" (v.).

BIBL. - G2, p. 899.

 

Unione cattolica della diocesi di Osimo Esisteva all'inizio del sec. XX.

BIBL. - Unione cattolica della d. di Osimo, Statuto e regolamento, Osimo, Belli, 1912.

 

Unione dei Commercianti Fu aperta il 7 dicembre 1919, sostituì ogni altro circolo non politico, fu chiusa durante il Fascismo.

BIBL. - G2, p. 913.

 

Unione Sportiva Osimana Sorse ufficialmente il 4 ottobre 1922 per iniziativa di appassionati, rappresentanti tutte le componenti cittadine, ma se ne ha una prima notizia già nel 1914. Ne fu eletto presidente onorario Muzio Gallo (v.) e presidente effettivo Giannino Canapa (v.).

Iniziò subito un'attività molto intensa e polisportiva (ginnastica, atletica, ciclismo, calcio, scherma, boxe, lotta greco-romana), in seguito limitata a calcio e ciclismo.

Nel 1922-23 partecipò al Campionato dei Liberi Calciatori. Nel 1924 se ne staccarono alcuni soci che fondarono l'"Audace Sporting Club" (v.). Nel 1926 esordì nel campionato di III divisione.

Dall'inizio degli anni Trenta affrontò squadre anche di altre regioni e compagini istriane (Fiume, Pola, Zara). Nel 1938 partecipò al campionato di Coppa Italia Centrale.

Dirigenti ne furono Raffaele Ubaldo Cardinali, Ermanno Boccanera, Giuseppe Giaccaja, Virgilio Liberti. Tra i giocatori da ricordare: Alessandro Zannini (Lesà), Annibale Presenti, Guglielmo Sgardi (Tabuzi) ecc.

Partecipò con alterne vicende ai campionati dilettantistici di terza, seconda e prima divisione.

Fu chiusa dal regime fascista nel 1939, quando operava la "Società Sportiva Osimana" (presidente Rigoberto Lamonica). Fu riaperta nel settembre 1944.

Nel 1952 l’USO approdò al campionato di Promozione, nel 1958 a quello di prima categoria. Dopo un periodo di crisi, nel 1964 ricominciò dalla prima categoria e nel 1969 ritornò in Promozione.

Nel 1975 ebbe inizio il periodo più esaltante della storia dell’USO: tre anni in Serie D, sei anni in Serie C2, cinque anni in Interregionale.

Dal 1989 inizia una serie di campionati altalenanti tra i dilettanti della Promozione e dell’Eccellenza, e dal 1997 si deve registrare un susseguirsi interminabile di insuccessi che hanno condotto l’USO fino all’ultima categoria.

V. anche Calcio; Osimo ’99.

BIBL. – “Sent.”, a. 1914, n. 15; 1922, nn. 45, 46, 48; 1923, nn. 3, 14. U. S. O., Relazione morale e finanziaria dell'annata 1923/24 (...), Osimo, Scarponi, 1924. “Le Cinque Torri”, a. 1925, nn. 4, 5, 7, 18. G2, pp. 920, 953, 978. G3, p. 778. "Antenna", a. 1975, n. 5; 1978, nn. 5, 6/7; 1991, n. 8/9; 1992, n. 11/12; 1997, n. 12; 1999, n. 5; passim. Carletti, Attività ludiche, p. 252 s. D. Andreucci – A. Lombardi, Una storia giallo rossa 1922-1997: Settantacinque anni di calcio osimano, Osimo Scarponi, 1997.

 

Unione Vetus Auximon Sorse negli anni Sessanta fra gli Osimani residenti in Lombardia.

BIBL. - "Antenna", anni Sessanta, passim.

 

UNITALSI La sezione di Osimo nacque attorno al 1940.

BIBL. - "Antenna", a. 1967, n. 10; 1985, n. 2; passim.

 

Università della Terza Età Sorse nel 1990, sostenuta dall'UNITRE di Ancona e dall'Amministrazione Comunale di Osimo.

BIBL. - "Antenna", a. 1990, nn. 4, 6/7, 11, 12; 1991, nn. 8/9, 11/12; 1993, n. 12; 1994, n. 12; 1996, n. 11; 1997, nn. 6/7, 11; 1998, nn. 1, 11. “5 Torri”, a. 1990, n. 5; 1991, n. 5; 1992, n. 3; 1994, n. 1.

 

Urbano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 143).

 

Urbano IV (Troyes, fine sec. XII-Perugia, 1264). Papa (1261-64). Giacomo Pantaleon. Nel 1261 esortò Osimo a ritornare dal partito imperiale a quello pontificio. L'anno seguente confermò tra l'altro ad Osimo la giurisdizione di Monte Zaro, Casarolo, Filottrano, Cassero di Montefano, Storaco, Cerlongo e Tornazzano.

Nel 1263 restituì ad Osimo il vescovato, mandandovi Benvenuto Scottivoli (v.).

BIBL. - Martorelli, p. 121 ss. Talleoni, I, pp. 169, 213 ss, 221 s; II, p. 4.

 

Urbano V (Grisac (Mende), ca. 1310-Avignone, 1370). Papa (1362-70). Guglielmo de Grimoard. Nel breve periodo in cui non soggiornò ad Avignone, restituì ad Osimo (1368) il nome di "città", toltole da Giovanni XXII per la partecipazione ai moti ghibellini dei Gozzolini.

 

BIBL. - Martorelli, p. 158 ss. Talleoni, I, pp. 268, 272 s., 303, 309.

Urbinati, Famiglia F. nobile osimana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33.

 

Urbinati, Luigi (sec. XIX). Carbonaro ad Osimo nel 1820, possidente.

V. Carboneria.

BIBL. - P. Giangiacomi in "L’Ordine", 6 ottobre 1916.

 

Urbino, Duchessa di (sec. XV). Transitò per Osimo nel settembre 1499, diretta a Loreto, e vi pernottò.

BIBL. – G2, p. 334.

 

Urpano Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 122).

 

Ursenani, Contrada Esistevano due contrade con questo nome: una, detta anche delle Lame (v.), ed un'altra verso S. Stefano, detta di S. Venanzio.

BIBL. - Massaccesi, p. 178.

 

Usanze Molte vecchie u. sono descritte in G3, p. 823 ss.; le u. religiose e liturgiche in G3, p. 829 ss.

 

USL (Unità Sanitaria Locale). La USL n.13 si costituì nel 1981, comprendendo i Comuni di Osimo, Castelfidardo e Offagna. Nel 1996 nacque la Azienda USL 7 (Ancona, Falconara, Osimo, Loreto).

BIBL. - "Antenna", a. 1981, n. 1; 1982, n. 2; 1983, n. 11; 1987, n. 3; 1988, n. 3; 1991, n. 6/7; 1995, n. 3; passim.

 

Ustiliano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.153).

 

Uva (vern. Ua).

V. Censimento Agricoltura 1990.

BIBL. - G. Maggioni, Contro la tignola dell'u. (...), Osimo, Quercetti, 1907.

 

V

 

Vacca, Stefano (Mondovì, 1843-Osimo, 1912). Insegnante di Francese alla Scuola Tecnica, nutriva molteplici interessi: il canto (aveva voce di contralto), la poesia (versi per ricorrenze occasionali), il giornalismo, lo spiritismo ecc.

BIBL. – Spada, Bibliografia, s. v. Romiti, Istituto Campana, p. 126 ss.

 

Vaccari, Oreste (Osimo, 1886-Tokio, 1977). Glottologo. Si laureò in lingua amarica (Abissinia). Insegnò in Francia, Inghilterra, Canada, Argentina, Giappone. Autore insieme con la moglie giapponese Elisa Enko di grammatiche e dizionari giapponesi, tra i quali: A.B. C. Japanese-English Dictionary, Londra, 1949 (1.a ed.), 2 parti. Grammatica della lingua giapponese, Tokio, 1964 (IV ed.) Standard English-Japanese Dictionary, Londra, 1967. Dizionario Italiano-Giapponese, Giapponese-Italiano, Tokio, 1972. Complete course of Japanese conversation – grammar, Tokio, 1973 (XXIV ed.)

BIBL. - G2, p. 1031 s. "Antenna", a. 1969, nn. 2, 6; 1973, n. 3. G3, pp. 556, 682 s. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Vaccaro Contrada a sud-est di S. Sabino, percorsa dalla strada omonima (v.). Era così denominata, perché vi si svolgeva il mercato settimanale del bestiame.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n. 83.

 

Valca (o Gualca). Luogo ove si trattavano i panni di lana. Nel 1742 è citata la v. nuova presso il mulino Guarnieri.

Era anche il nome della zona attorno alla fonte di Fellonica (v.).

BIBL. – ASCO, Riformanze, 14 febbraio 1742, vol. 58, c. 238. G2, p. 474.

 

Valenti, Albino (1808-1846). Rettore e insegnante del Campana (Matematica, Dommatica, S. Scrittura, lingue classiche). Parroco di S. Gregorio.

BIBL. - G.I. Montanari, Breve elogio del reverendo che fu don A. V., Macerata, 1847. G2, p. 657 s.

 

Valentini, Titta (sec. XIX). Proprietaria di una filanda ad Osimo (inizio secolo) con 12 bacinelle.

V. Filande.

BIBL. - G2, p. 539.

 

Valeri, Domenico (Loreto, 1856-1916). Ingegnere. Deputato nel collegio di Osimo negli anni 1897, 1900, 1904, 1909.

BIBL. - "Sent.", a. 1897, nn. 18, 21-25; 1900, nn. 20-25; 1916, nn. 26, 30. “La Favilla”, a. 1916, n. 25. P. Pasqualini, D. V. e la democrazia repubblicana osimana (tesi, Università di Urbino, 1969/70).

 

Valeri, Luigi Domenico (Jesi, 1701-Camerino, 1770 c.). Pittore e architetto. Ha opere in varie parti delle Marche. Ha una tela nell'altare maggiore della chiesa di S. Filippo (La Vergine, S. Filippo e S. Sebastiano), un'altra (una Madonna del Rosario) nella chiesa di S. Giuseppe da Copertino (1745). Un suo progetto per un teatro ad Osimo fu bocciato.

BIBL. - F. Laudi, Indice degli artisti marchigiani, Roma, 1968, s. v. Gabrielli, Teatro, p. 42. Mariano, Opere d’Arte, p. 138.

 

Valerio, Lorenzo (Torino, 1810-Messina, 1865). Scrittore e uomo politico. Fu uno dei capi della sinistra democratica nel 1848. Combattè il Cavour, poi fu mandato come commissario regio nelle Marche subito dopo l'occupazione del 1860. Nel 1861 emise i decreti di soppressione degli istituti religiosi di Osimo. Divenne poi senatore (1862) e prefetto di Messina (1865).

BIBL. - G3, p. 400.

 

Vallato (dal lat. medioevale vallatum, fossato). Detto anche Fosso V. e V. del Molino. Fossato che corre parallelo al fiume Musone. Tocca diversi mulini (da ovest verso est: m. di S. Filippo, m. S. Polo (Filottrano), m. Guarnieri, m. Basso, m. Serpilli, m. Giri).

BIBL. - Toponimi catastali, fogli nn. 47, 48, 52, 53, 54, 64, 75, 91, 92, 94. M. Morroni, Oppe ‘l valladu, in “La Meridiana”, n. 7 (2000).

 

Valle Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (nn. 113, 114, 127, 131).

 

Valle, Contrada Ad ovest del Monte della Crescia, tra la Chiaravallese e il fosso della Costa del Lupo.

BIBL. - Toponimi catastali, foglio n. 1.

 

Valli Le principali v. del territorio osimano sono: la v. del Musone e del Fiumicello, la v. di Offagna (vern. Vallò), la piccola v. del Fosso di S. Valentino e dello Scaricalasino, la v. dell'Aspio, i prati di Rigo, la v. di Campoceraso, la v. di Gaiano (o Ingaiano), la v. di Legalasino o dei Borati, la v. di Monte S. Pietro, la v. di Monte Torto, la v. di Montoro, la v. Pradarelle, la v. Quattro Botti, la v. di Rastico (o Rustico?), la v. S. Filippo, la v. di S. Giovanni, la v. S. Paterniano, la v. Strescio.

 

Vanni, Bartolomeo

V. Bartolomeo da Fossombrone.

 

Vanni, Giuseppe (Caldarola, sec. XVIII). Era a capo dei briganti che nel 1799 si appostarono sul Monticello dei Frati (v.). Fu poi a capo degli Insorgenti (v.). Venne fucilato a Roma come spia del re di Napoli.

BIBL. - Talleoni, II, p. 255 s. A. A. Bittarelli, Gli avvenimenti dell'età napoleonica in alcuni diaristi del Camerinese, in "Studi maceratesi", n. 8/1972, pp. 500-544. G2, pp. 532, 534.

 

Vannini, Pietro (Ascoli P., 1425-Ascoli P., 1496). Orafo, cesellatore. Direttore della zecca di Macerata nel 1459, ricoprì importanti cariche pubbliche in patria, dove poi esercitò la sua arte. Autore della croce processionale in legno e rame dorato, presso il Museo Diocesano.

BIBL. – Fanciulli, Osservazioni, I, p. 170 ss. Talleoni, I, p. 309. E. Bertauz, Ascoli Piceno et l'orfèvre P. V., 1897. “Rivista Marchigiana Illustrata”, a. 1906, n. 6. Loretani, Guida, p. 51. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Variano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn. 144, 157).

 

Variante della S. S. 361 Se ne iniziò a parlare nel 1991; avrebbe dovuto collegare il Padiglione ad Osimo Stazione, passando ad ovest e a nord dell'abitato di Osimo, per una spesa di 70 miliardi. Dieci anni dopo è stato presentato il progetto che prevede, invece, il passaggio a sud e ad ovest dell'abitato (Padiglione-nord Campocavallo-Mindolo).

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 5; 1992, n. 4; 1994, nn. 2, 10, 12; 2001, n. 6/7. “5 Torri”, a. 1991, nn. 2, 4.

 

Variliano Fondo in territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n. 115).

 

Varo, Azio

V. Cesare, Caio Giulio.

 

Varoli, Ugo (Osimo, sec. XIV). Frate conventuale, vescovo di Sitia (isola di Creta) dal 1348, trasferito a Numana nel 1400. E’ raffigurato in un busto di pietra conservato nel Museo Diocesano.

BIBL. - E. Ricotti, Il convento e la c. di S. F. d'Assisi (...), Osimo, Pax et Bonum, 1966, p. 44. G2, p. 341.

 

Vasari Operai che risultano abbastanza importanti nell'economia di Osimo dei secc. XVI-XVII-XVIII. Costruivano e vendevano vasi.

 

Vecchi, Giuseppe (Osimo, sec. XVI-XVII). Musico, maestro di cappella, frate Minore, pubblicò alcune composizioni.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. G2, p. 485. Graciotti, La cappella musicale, p. 60.

 

Vecchietti, Filippo (Montefano, 1735-Osimo, 1798). Storico e sacerdote. Coadiuvò il Compagnoni nella ricerca archivistica propedeutica alle Memorie, che terminò di redigere e delle quali curò la stampa.

Autore di: Dissertazione intorno alla città Ausina, Osimo, Quercetti, 1764; Seconda dissertazione intorno alla città Ausina, Osimo, Quercetti, 1766; Intorno a una promozione di Cardinali fatta da Niccolò II in Osimo, Osimo, Quercetti, 1768; Dissertazione intorno agli impieghi sostenuti nel XII secolo da Gentile vescovo di Osimo prima e dopo la sua promozione a detta Chiesa, Osimo, Quercetti, 1770; Dissertazione preliminare in Compagnoni, Memorie, I; Biblioteca picena, Osimo, Quercetti, 1790-96 (con T. Moro), voll.5; Memorie della vita di monsignor P. Compagnoni vescovo d’Osimo e Cingoli, Roma, 1783; Lettera a Stefano Bellini sulla Dissertazione, che in difesa di un Diploma di Teodosio vescovo fermano pubblicò nel 1770 il P. Giuseppantonio Fioravanti, Osimo, Quercetti, 1775.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s.v. Talleoni, I, pp. 2, 36, 40, 48, 52, 94, 100, 130 s, 183, 211, 242 s.; II, pp. 224, 231. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 565 s.

 

Vecchioli, Mario Renato (Sunchales, 1903-Rafaela, 1978). Poeta argentino, figlio di oriundi cameranesi. Fu allievo del Collegio Campana dal 1913 al 1921.

BIBL. - "Antenna", a. 1986, n. 6/7. AA. VV., Terra di provincia, Ancona, 1990, p. 326 s.

 

Veglia, Maurizio

V. Ginnastica.

 

Veglie (vern. Vegghie). Le adunanze serali occasionali dei contadini, durante le quali si beveva, si giocava a carte, si chiacchierava, si amoreggiava, si raccontavano o leggevano storie.

BIBL. - G3, p. 821.

 

Velina Tribù alla quale fu ascritta la colonia romana di Osimo, così denominata dalla regione del lago Velino.

Fu costituita nella Sabina nel 242 (o 241), dopo la prima guerra punica, insieme alla Quirina, ritagliate sul territorio dei Pretuziani e nel Piceno. Si tratta delle ultime due tribù formate, che portarono il totale a 35.

BIBL. – G2, p. 78.

 

Velocipedi Le biciclette con la ruota anteriore molto più grande di quella posteriore.

Nel 1900 si deliberò di dover portare a mano il v. da Piazza al teatro, di andare a passo d'uomo nelle vie centrali e a velocità moderata nelle altre.

BIBL. - G2, p. 844.

 

Venanzio da Osimo (Osimo, sec. XIII). Giurista. Insegnò nello Studio di Bologna dal 1279 al 1283.

BIBL. - P. Sarti, Storia dei più insigni Professori dell'Università di Bologna, I, p. 242. G3, p. 558 s. Claudi, Dizionario, s. v.

Venatiano Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.117).

 

Vendemmia (vern. Vendemia). Il prefetto di Loreto dispose (5 settembre 1810) che si poteva procedere alla v. solo dopo che periti del Comune avessero stabilito che l'uva era matura.

V. anche Vino.

BIBL. - G2, p. 556.

 

Venerabili osimani

V. Arbuatti, Tommaso Antonio (1673-1746); Bambozzi, Benvenuto (1809-75).

 

Venere, S. (o Veneranda). Era venerata dagli Albanesi (v.) di Osimo, nella chiesa di S. Agostino.

V. anche Confraternita di S. V.

BIBL. - G2, p. 399.

 

Venezia Il 9 giugno 1228 firmò un'alleanza con Osimo, Recanati, Castelfidardo e Numana contro Ancona; questi Comuni si impegnavano - in caso di guerra - a fornire 8000 fanti e 500 cavalieri.

Nel 1229 Osimo con Recanati fornì a V. grano e teli da vela.

BIBL. - Talleoni, I, pp. 102, 110, 173, 185, 250, 290; II, p. 79 s. R. Predelli, Liber Communis seu plagiorum, Venezia, 1872.

 

Venilia Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (n. 140).

 

Ventidia, Gens Ai tempi della giovinezza di Pompeo, questa g. dovette essere molto potente ad Osimo. Infatti egli la dovette cacciare dalla città, preoccupato della sua influenza (Plutarco, Pompeo, V). Si ricordano un Ventidio Basso, generale di Cesare e pretore, suo nipote Ventidio (proscritto e rifugiato in Africa, poi vinto in battaglia da Sesto Pompeo).

BIBL. - Gentili, Auximum, p. 42. G2, p. 79.

 

Venturini, Maria Giovanna (Osimo, 1609-85). Clarissa di S. Niccolò.

BIBL. - M. A. Talleoni, Vita di suor M. G. V., Osimo, Sartori, 1758. G2, p. 448.

 

Venturini Saraceni, Maria Felice (Osimo, 1710-38). Donna virtuosa.

BIBL. - G2, p. 486.

 

Venuda (ital. "Venuta"). È il leggendario arrivo nelle Marche della S. Casa (v.) di Loreto.

Nella notte della V. (10 dicembre), per festeggiare si sparava e si accendevano i fugarò, dei quali si conservava la cenere con valore scaramantico nei riguardi dell'eventuale futura grandine.

BIBL. - G2, p. 739. “Antenna”, a. 1983, n. 11; 1984, n. 12.

 

Vera, Oppia Figlia di C. Oppius, moglie di Claudius Severus (CIL IX, 5877).

V. Oppia, Gens.

 

Veragra (o Veregra o Beragra o Beregra) Antica città e colonia romana, la cui ubicazione fu variamente ipotizzata (presso Passatempo, presso Casenove). Sarebbe stata distrutta dai Goti. Plinio il Vecchio (N. H., III, 111) cita i Beregrani tra gli Auximates e i Cingulani.

V. anche Romani, Centri.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. XXIV. Talleoni, I, p. 91, 158 s. G. Colucci, Dell'antica città di V., in Colucci, t. III, p. 381 ss. E. Bianchi, Memorie istorico-critiche sopra V. colonia romana (...), Osimo, Quercetti, 1881. V. Galiè, L'antica pieve di S. Damiano in R. (per una nuova ipotesi sull'ubicazione di V.), Macerata, 1986. L. Egidi – M. Maggi, Memorie storiche di Monte Fano nella Marca, Montefano, 1998, p. 11 ss.

 

Verdi, Giuseppe (Roncole di Busseto, 1813-Milano, 1901). Musicista. Ad Osimo gli venne intitolata la Società Corale (v.).

Nel 1901 ne venne fatta la commemorazione al teatro.

BIBL. - C. Romiti, Commemorazione di G. V. (...), Osimo, Rossi, 1901.

 

Vergaro (vern. Vergaru). Dirigeva, lui o il figlio maggiore, tutta la comunità familiare contadina, che poteva arrivare a 50 persone.

V. Campagna.

BIBL. – M. Morroni, El vergaru de ‘na ‘o, in “La Meridiana”, n. 7 (2000).

 

"Verità, La" Bollettino settimanale, uscito dal maggio al dicembre 1918 nella tipografia vescovile, diretta da Plinio Canonici (v.). Aveva contenuto religioso in ambito diocesano.

BIBL. - G3, p. 797. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 68.

 

Vernacolo

V. Appendice I. V. anche Dispetti; Filastrocche; Glossario; Lingua; Modi di dire; Proverbi; Rispetti.

BIBL. - C. Grillantini, Saggi e studi sul dialetto osimano e rievocazioni in lingua, Pinerolo, 1966. Grillantini, Guida, parte II, p. 148 ss. "Antenna", a. 1977, n. 11. G3, p. 863 ss.

 

Vero, Lucio (130-169). Imperatore romano insieme al fratello adottivo Marco Aurelio (v.). Di lui rimane una dedica degli Osimati (CIL IX, 5827) nella lapide murata nell’ingresso di palazzo Gallo (Cariverona).

 

Verospi, Girolamo (Roma, 1599-Osimo, 1652). Vescovo di Osimo (1642-52). Cardinale, terziario francescano. Fu uditore di Rota. Donò una reliquia della santa croce alla Cattedrale e la tela di S. Vittore e S. Corona. Nel luglio-agosto 1651 fece imbiancare la Cattedrale, ricoprendone quasi tutti gli affreschi.

Un suo stemma, rinvenuto nella sacrestia di S. Biagio, si trova esposto all'entrata della Curia.

BIBL. - Martorelli, p. 431 s. Zaccaria, p. 112 s. Compagnoni, Memorie, IV, pp. 261-271. Talleoni, II, pp. 153, 169 ss. (con bibl.). “Sent.”, a. 1888, n. 1. G2, p. 421 ss.

 

Vescovado Un resto dell'arce romana (v.) è visibile nel cortile sottostante del V.

Fino al Mille, alla morte di un vescovo, il V. era preso d'assalto dalla popolazione, che ne portava via i beni.

Berardo I (v.) (sec. XIII) fece costruire il primo palazzo vescovile, comprendente due corpi di fabbrica (a settentrione e a levante del duomo), poi demoliti nella costruzione dell'attuale palazzo.

Nel XIV sec. fu ampliato dal vescovo Giovanni Uguccione (v.).

Pietro III (sec. XIV) risiedeva nel palazzo di Federico di ser Niccoluccio, forse per un'invasione del V., e così altri suoi successori.

Buona parte dell’attuale V. fu fatta costruire dai vescovi G. B. Sinibaldi (1515-1547) e A. M. Gallo (1591-1620); lo dimostra la presenza dei loro nomi incisi sugli architravi di due finestre.

Il vescovo Galamini (v.) vi fece diverse opere, come anche il Bichi (sec. XVII) e il Calcagnini (sec. XVIII).

BIBL. - Martorelli, p. 37. G2, p. 425.

 

Vescovara (vern. Vescuara). Avvallamento dove si trovano alcuni impianti sportivi. E’ attraversato dalla via e dal fosso omonimi (v.). Nel 1950 vi vennero scoperte delle tombe eneolitiche.

V. Preistoria.

BIBL. - G3, p. 117 s.

 

Vescovi di Osimo (vern. Vescui).

V. 1) S. Leopardo (sec. V); 2) Anonimo (590-?) o Costantino (492); 3) Fortunato (649-?); 4) Giovanni (680-?); 5) S. Vitaliano (743-?); 6) Germano (826-?); 7) Leone (835-847?); 8) Andrea (853-?); 9) Pietro I (887-?); 10) Attingo (962-?); 11) Cloroaldo (996-?); 12) Gislerio (1022-57); 13) Lotario (1066-96); 14) Guarniero (1118-?); 15) Grimaldo (1151-57); 16) Gentile (1177-1205?); 17) Anonimo (1208-?) o Lotario; 18) Sinibaldo I (1218-39); 19) Rinaldo o Raniero (1240-42); 20) S. Benvenuto Scottivoli (1264-82); 21) Berardo Berardi (1283-88?); 22) Monaldo (1289-92?); 23) B. Giovanni Uguccione (1295-1320?); 24) Berardo II (1320); 25) Sinibaldo II (1326-42?); 26) Alberto Bosoni (1342-47); 27) Luca Mannelli (1347-56); 28) Pietro II da Ascoli (1358-81); 29) Pietro III da Monte Filottrano (1381-1400?); 30) Giovanni Grimaldeschi (1400-13?); 31) Bartolomeo di Giovanni (1413-19); 32) Pietro IV (1419-22); 33) Nicola Bianchi (1422-34); 34) Andrea da Montecchio (1434-54); 35) Giovanni De Praefectis (1454-60); 36) Gaspare Zacchi (1460-74); 37) Luca Carducci (1474-84); 38) Paride Ghirardelli (1484-98); 39) Antonio Sinibaldi (1498-1515); 40) Giovanni Battista Sinibaldi (1515-47); 41) Cipriano Senili (1547-1551); 42) Bernardino De Cuppis (1551-74); 43) Cornelio Fermani (1574-88); 44) Teodosio Fiorenzi (1588-91); 45) Antonio Maria Gallo (1591-1620); 46) Agostino Galamini (1620-39); 47) Girolamo Verospi (1642-52); 48) Ludovico Betti (1652-55); 49) Antonio Bichi (1656-91); 50) Opizio Pallavicini (1691-1700); 51) Michelangelo Conti (1709-12); 52) Orazio Filippo Spada (1714-24); 53) Agostino Pipia (1724-27); 54) Pietro Secondo Radicati (1728-29); 55) Ferdinando Agostino Bernabei (1729-34); 56) Giacomo Lanfredini (1734-40); 57) Pompeo Compagnoni (1740-74); 58) Guido Calcagnini (1776-1807); 59) Giovanni Castiglioni (1808-15); 60) Carlo Andrea Pelagallo (1815-22); 61) Ercole Dandini (1823-24); 652 Gregorio Zelli (1824-27); 63) Timoteo Maria Ascensi (1827-28); 64) Giovanni Antonio Benvenuti (1828-38); 65) Giovanni Soglia Ceroni (1839-56); 66) Giovanni Brunelli (1856-61); 67) Salvatore Nobili Vitelleschi (1863-71); 68) Michele Seri Molini (1871-88); 69) Egidio Mauri (1888-93); 70) Giovanni Battista Scotti (1894-1916); 71) Pacifico Fiorani (1917-24); 72) Monalduzio Leopardi (1926-44); 73) Domenico Brizi (1945-64).

Seguirono gli arcivescovi di Ancona e Amministratori apostolici di Osimo: Egidio Bignamini (1964-66); Stefano Tinivella (1967-68); Carlo Maccari (1968-89).

Poi gli arcivescovi di Ancona e vescovi di Osimo: Dionigi Tettamanzi (1989-91); Franco Festorazzi (1991-).

BIBL. – Ughelli, I, col. 496-513. Maroni. Zaccaria. Compagnoni, Memorie. V. Bartomioli, Cronotassi dei Vescovi osimani, in Giubileo sacerdotale di monsignor Giovanni Battista Scotti vescovo di Osimo e Cingoli – 22 marzo 1856-1906. Osimo Quercetti, 1906. G2, p. 1037 s.

 

Vescovi nativi di Osimo

V. 1) S. Bonfiglio (1070-96) (Foligno); 2) Guarniero (1118-?) (Osimo); 3) Sinibaldo I (1218-39) (Osimo); 4) Beato Giovanni Uguccione (1295-1320?) (Osimo); 5) Berardo II (1320-26) (Osimo); 6) Sinibaldo II (1326-42) (Osimo); 7) Ugo Varoli (sec. XIV) (Sitia); 8) Giovanni Grimaldeschi (1400-19); 9) Niccolò Bianchi (1422-34) (Osimo); 10) Francesco Sinibaldi (1502-12) (Sessa Aurunca); 11) Antonio Sinibaldi (1498-1515) (Osimo); 12) Giovanni Battista Sinibaldi (1515-47) (Osimo); 13) Ascanio Marchesini (1575-80) (Calvi); 14) Teodosio Fiorenzi (1588-91) (Osimo); 15) Luigi Gallo (1622-57) (Ancona); 16) Anton Maria Pranzoni (1650-63) (Minervino Murge); 17) Guarniero Guarnieri (1655-89) (Recanati); 18) Francesco Cini (1659-84) (Macerata); 19) Pier Valerio Martorelli (1703-36) (Montefeltro); 20) Onofrio Pini (1721-54) (Bagnoregio); 21) Francesco Vivani (1746-69) (Camerino); 22) Vincenzo Acqua (1759-72) (Spoleto); 23) Antonio Maria Sacconi (1778-85) (Shan-si); 24) Stefano Bellini (1800-31) (Recanati); 25) Tommaso Benedetto Sinibaldi (1800-16) (Efeso); 26) Giacomo Gallo (1878-81) (Costantinopoli); 27) Francesco Mazzieri (1949-83) (Ndola); 28) Primo Principi (1956-75) (Tiana).

BIBL. - G3, p. 570 s.

 

Veterinaria

V. Medicina; Pirani, Armando; Zootecnia.

 

Vetreria Osimana Sorse nel 1956 in Via Septempedana. Negli anni Novanta si trasferì in località S. Biagio.

BIBL. - "Antenna", a. 1963, n. 11.

 

Vettia, Gens Si conosce L. Vettius Aninianus, tribunus militum (CIL IX, 6383: stele nel portico comunale). Lucio Vettio rivelò la congiura di Catilina a Cicerone.

BIBL. - Svetonio, De vita XII Caesarum, Caesar, XVII. Gentili, Auximum, p. 42. G3, p. 149.

 

"Vetus Auximon" Locuzione (prima metà latina e seconda metà greca) che significa "Osimo antica". Compare nello stemma cittadino attuale. Potrebbe essere derivata dalla scritta “Auximon Urbs mittit quae praesens pagina pandit” del timbro del sec. XIII (v. Stemma di Osimo).

 

Vetus Auximon (circolo).

V. Circolo di Lettura.

 

Viabilità a) V. romana. Le strade principali che passavano per Osimo in età romana erano due: 1) il diverticolo della Via Flaminia, il quale andava da Nuceria Camellaria (Nocera Umbra) ad Ancona; 2) la via Urbs Salvia-Ancona.

Il tracciato della prima via, ricostruito in base ai rinvenimenti, dopo Septempeda (S. Severino) e Trea (Treia), passava per Appignano, Montefano Vecchio, valle del Fiumicello; qui incontrava la seconda, proveniente da Urbs Salvia e Ricina (Villa Potenza), poi proseguiva per il Padiglione, oltrepassava un sepolcreto piceno poco a monte, era fiancheggiata da tombe romane, quindi arrivava dove è oggi l’ex Consorzio Agrario Provinciale, entrava per Porta Musone, attraversava il Foro, usciva da Porta S. Giacomo. Di qui scendeva nella contrada Roncisvalle, poi in contrada Cesa, attraversava quindi l'Aspio ed entrava in territorio anconitano.

Osimo era collegata anche con la Via Salaria in due modi: attraverso la via costiera Ancona-Brundisium (tramite la valle dell'Aspio o una diramazione per Potentia), e la via interna che congiungeva Ricina (Villa Potenza) a Urbs Salvia e poi ad Asculum.

Dalla porta orientale della città (detta S. Eustochia nel Medioevo) doveva uscire una via minore che, suddividendosi, doveva portare da una parte a Numana (attraverso l'Abbadia e la valle dell'Aspio), dall'altra a Potentia, passando per la contrada Annunziata Vecchia, S. Sabino, il colle di Castelfidardo e le pendici di quello di Loreto.

Un'altra via andava a Cingulum, distaccandosi dalla Nuceria-Ancona prima di passare il Musone, salendo poi da S. Paolina a Montoro, a Filottrano e lasciandosi sulla destra un centro presso S. Vittore.

Sempre dalla Nuceria-Ancona, ma oltrepassato il Musone, un'altra via andava ad Aesis (Jesi), seguendo l'attuale provinciale per Casenove, passando per l'oppidum presso S. Vittore (v.) e diramandosi per Cingulum e Staphilum.

Anche lungo la Chiaravallese si sono trovate diverse testimonianze; da essa doveva diramarsi una via paganica per Offagna, sotto Monte della Crescia e S. Ubaldo.

BIBL. - G. Innocenzi, Le strade romane nel Piceno (tesi). G. Dominici, La via Flaminia per Ancona, in "Bollettino della R. Deputazione di Storia Patria per l'Umbria", v.XXXIX, 1942, p. 11 ss. Gentili, Auximum, p. 119 ss. Gentili, Osimo nell'antichità, p. 20.

b) V. medioevale. Le vie più importanti ricordate negli Statuti medioevali sono quelle per: Recanati (V, 141, 154), Montefano (V, 42), Ancona (V, 43 e 154) ecc. Inoltre ne vengono ricordate molte minori alla fine del libro V (141-167).

c) V. moderna

V. Appendice II.

d) V. attuale

-Strade comunali

V. Appendice II.

-Strade provinciali

V. S. P. della Val Musone (n. 3); S. P. del Vallone (n. 4); S. P. Osimana (n. 5); S. P. Ancona-Montesicuro-Offagna (n. 6); S. P. di Filottrano (n. 8); S. P. Osimo-Stazione (n. 25); S. P. Incagiata (n. 27); S. P. di Montegallo (n. 28).

-Strade statali

S. S. n. 16 Adriatica (v. Strada Statale n. 16 Adriatica in App. II); S. S. n.361 Septempedana (v. Strada Statale 361 Septempedana in App. II)

-Autostrada

V. A. A 14.

BIBL. – ASCO, P. Mattioli Benvenuti, Tracce per una perizia di rivendicazione delle strade comunali occupate dai privati, 1866 (presso ASCO).  “Antenna”, passim. “5 Torri”, a. 1974, n. 6; 1975, n. 3.

 

Vicarelli, Fausto (Osimo, 1936-Roma, 1986). Professore di Economia Politica presso l'Università di Roma. Autore di interessanti studi keynesiani (dal 1974 al 1983), tra i quali La controversia keynesiana (Il Mulino, 1974), Keynes - L'instabilità del capitalismo (Etas Libri, 1977), Attualità di Keynes (Laterza, 1983).

In suo ricordo nel 1997 è stata fondata un’Associazione (v.). Gli sono intitolate l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale e una sala in Biblioteca Comunale.

BIBL. - "Antenna", a. 1986, n. 12; 1987, nn. 1, 11; 1996, nn. 10, 12. “5 Torri”, a. 1991, n. 1.

 

Vicarelli, Gisella

V. Villino Verde.

 

Vicario Sotto il governo dei Malatesta (v.), all'inizio del sec. XV, il v. era giudice delle Appellazioni, teneva due servi e tre cavalli, con uno stipendio di venti fiorini.

BIBL. - Liber Offitiorum in "Studia Picena", I, 1944. G2, p. 286.

 

Vicenza, Spedizione di Il 28 marzo 1848, 85 volontari osimani si unirono ai volontari del generale G. Durando, al comando di Rinaldo Simonetti (v.). Lo scopo era di combattere l'Austria a fianco del Piemonte. Vi erano: Filippo Acqua, aiutante maggiore; Francesco Silvestrini, aiutante maggiore di sanità; Ermogene Cesari, tenente; Bellino Briganti Bellini, sottotenente; Gioacchino Bellini, sergente maggiore; Dionisio Pierucci sergente furiere; 4 sergenti, 8 caporali, 1 tamburino e 65 comuni. Erano nobili, borghesi ed operai.

Lo scontro avvenne a Monte Berico, dopo il 6 giugno, e si concluse con la resa di V.Il 2 luglio la colonna rientrò ad Osimo, con tre volontari caduti.

BIBL. - Miscellanea in BC (coll. 45 H 6). "Antenna", a. 1963, n. 6. G2, p. 660 ss.

 

Vici, Andrea (Arcevia, 1743-1817). Architetto, allievo del Vanvitelli. Lasciò molte opere in varie città delle Marche. Ad Osimo disegnò la villa di Montegallo (v.), l'Orfanotrofio femminile con l’annessa chiesetta di S. Leopardo (v.), il Palazzo Campana (v.), il Palazzo Bellini (v.). Gli è anche attribuito il disegno del monumento al Compagnoni nella cripta della Cattedrale.

BIBL. – Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti, a cura di E. De Tipaldo, v. IV, Venezia, 1837, p. 36 s. A. Busiri Vici, L’Architetto A. V. d’Arcevia allievo del Vanvitelli, in “Atti dell’VIII Congresso Nazionale di Storia dell’Architettura”, Caserta, 1953. F. Laudi, Indice degli artisti marchigiani, Roma, 1968, s. v. M. Triofi Honorati, L’architetto A. V. e la Villa di Montegallo, in “Antichità viva”, a. 1969, n. 3. A. Montironi, L’attività di A. V. di Arcevia ad Osimo, in “Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia” dell’Università di Macerata, X, 1977. E. Gioacchini, L’attività di A. V. nell’Anconetano (tesi, Università di Urbino, 1985/86).

 

Vici, Arcangelo (Arcevia, 1698-Arcevia, 1762). Padre di Andrea (v.). Architetto barocco qualificato. Ha opere a Fano e Cingoli. Gli è attribuito il progetto della facciata di Palazzo Gallo in Piazza Dante.

BIBL. - G3, p. 694. Claudi, Dizionario, s. v.

 

Vici, Domenico (sec. XVII). Frate Conventuale, Lettore,  Inquisitore in varie località. Fu aggregato (1630) alla nobiltà di Osimo per i suoi meriti verso la città.

BIBL. – ASCO, Riformanze, 8 giugno 1630, vol. 48, c. 63 v. E. Ricotti, Il convento e la chiesa di S. Francesco di Assisi..., Osimo, Pax et Bonum, 1966, p. 45.

 

Vici, Giovanni (sec. XVIII). Ingegnere, restaurò la chiesa di S. Maria di Castel Baldo (v.).

BIBL. - Massaccesi, p. 124.

 

Vici, Giuseppe (Osimo, sec. XVII). Chierico e cantore della cappella della Cattedrale.

BIBL. - Graciotti, La cappella musicale, p. 63.

 

Viciano Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (n.117).

 

Vicomanni, Democrito (Camerino, sec. XVI-Osimo). Musicista, maestro di cappella a Fermo, Ascoli Piceno e Osimo. Autore dei Ragionamenti delle regole di ben fare il contrappunto a cinque voci, Camerino, 1589.

BIBL. - L. Bellonci-A. Pierucci, Educazione musicale, Sassoferrato, 1974.

 

Victor, L. Praesentius

V. Praesentia, Gens.

 

Vie

V. Viabilità

 

Viganega, Benedetta

V. Wan Herten Viganega, Benedetta.

 

Viganega, Tommaso Benedetto (Genova, 1665-Osimo, 1729). Frate domenicano del convento di S. Marco, figlio di Benedetta V. (v.). Redasse le regole delle Cappuccine (v.).

BIBL. – Spada, Ordine Serafico, p. 614 ss. G2, p. 452.

 

Vigiano Contrada osimana ricordata nel XVIII-XIX sec.

BIBL. - Talleoni, I, p. 104.

 

Vigili del fuoco

V. Pompieri.

 

Vigili urbani Nell'antichità, durante la repubblica romana, la funzione di v.u. era espletata dai littori, raffigurati in un bassorilievo nell'atrio comunale.

Nel Medioevo erano i famigli, o baiuli, dipendenti da un bargello, che avevano tra l'altro il compito di mantenere l'ordine civico.

Agli inizi del XIX sec. sorse la Guardia Nazionale (v.), divenuta poi Provinciale, e tornata Nazionale nel 1831. Nel 1847 divenne Guardia Civica (v.). Al 1862 data il primo Regolamento di Polizia U. per il Municipio di Osimo. Nuovi regolamenti vengono approvati nel 1879 (sette uomini di organico), nel 1909, nel 1914, nel 1959.

Nel 1960 si avevano 10 vigili, con tre moto, che elevarono 1.511 contravvenzioni.

Nel 1999 i 24 vigili dell’organico avevano a disposizione 6 autoveicoli e 8 motoveicoli, ed hanno elevato c. 5000 contravvenzioni. Nel 2001 la loro sede venne trasferita dall'interno del Palazzo Comunale in Via Molino Mensa.

BIBL. - Regolamento di Polizia U. per il Municipio di Osimo, Osimo, Quercetti, 1864 e 1881. Comune di Osimo, Regolamento per le guardie municipali della città di Osimo, Osimo, Quercetti, 1909. Comune di Osimo, Regolamento di Polizia U., Osimo, Scarponi, 1914. "Antenna", a. 1960, n. 4; 1981, n. 12; 1990, n. 5; passim. Grillantini, Uomini, p. 204 ss. G3, p. 709 ss.

 

Villa, La

V. Villa S. Paterniano.

 

Villa Barbalarga Conservava elementi archeologici romani, tra cui una testa di vecchio in marmo (tarda età repubblicana), una testa virile in marmo (I sec. d.C.)

BIBL. – Gentili, Auximum, p. 95.

 

Villa Caipani Gli Statuti ordinavano ai suoi abitanti di trasferirsi a Monte Cerno (v.).

BIBL. – Statuto 1308, III, 335.

 

Villa Cannone

V. Ospedale Muzio Gallo.

 

Villa Cerqua

V. Cerqua, Villa.

 

Villa Leopardi Dittaiuti Sorge sulla sommità del Monte S. Pietro (v.), al centro di un vasto parco, dove nel medioevo esisteva il monastero silvestrino di S. Pietro del Monte (v.).

In seguito la v. divenne di proprietà della famiglia Sinibaldi, che nel 1842 la cedette ai dittaiuti e nel 1866 fu ereditata da Giulio Leopardi. Nel 1947, dopo i danneggiamenti bellici, fu ristrutturata con gusto neorinascimentale. L'edificio, a due piani, con portico a tre arcate, è sormontato da una torretta quadrata; due corpi di fabbrica laterali, protesi in avanti, formano la corte di ingresso. Il torrione medioevale è presente sul retro (parte sinistra). Un oratorio ed una torre merlata, sul davanti, danno l'impronta di villa-castello.

All'interno conserva alcune armi della battaglia di Castelfidardo (v.).

Nel 1975 vi venne stipulato il trattato di Osimo (v.).

BIBL. - G. Cecconi, Il Monte S. Pietro, Osimo, Quercetti, 1878. Loretani, Guida, p. 98 s. "Antenna", a. 1996, n. 2. Egidi, Osimo, p. 134 s.

 

Villa Montegallo Si trova sulla collina di Montegallo (v.).

Prima di appartenere (1592) al cardinale Antonio Maria Gallo (v.), passò a varie casate (Armellini di Perugia, Bentivoglio di Gubbio, Franciolini di Jesi).

È costituita da diversi corpi di fabbrica, che assunsero aspetto barocco tra il 1784 ed il 1789, ad opera dell'architetto Andrea Vici (v.) e dei Bibbiena (v.). Carlo Roncalli (v.) affrescò il soffitto di una piccola costruzione vicina, denominata “Café haus”.

Il corpo centrale originario è a pianta rettangolare, collocato su una preesistente abitazione che fu già di Boccolino (v.); ad esso nel sec. XVIII vennero aggiunte quattro ali laterali, due delle quali racchiudenti un'elegante scala barocca; sul lato opposto si apre un giardino all'italiana.

Nel 1987 si denunciò il suo stato di incuria. Nel 1988 venne acquistata dallo Stato, togliendola ad un privato che l’aveva acquistata dalla famiglia Bonaccorsi.

Nel 1990 l'atto di prelazione venne annullato dal Consiglio di Stato.

BIBL. - G. Bonarelli Modena, La contea di M., in "Rassegna Marchigiana", I, 1922, n. 2. "Antenna", a. 1958, n. 8; 1987, nn. 6/7, 8/9; 1988, nn. 2, 4; 1990, nn. 6/7, 11; 1991, n. 11/12; 1993, nn. 2, 5. I. Chiappini Di Sorio, Carlo Roncalli ed il ciclo pittorico di M., Spalato, 1980. Loretani, Guida, p. 95 ss. “5 Torri”, a. 1990, n. 5; 1991, n. 1; 1993, n. 1. Egidi, Osimo, p. 127 ss.

 

Villa S. Paterniano (vern. La Villa). Località appartenente alla frazione di S. Paterniano, il cui abitato è situato in gran parte lungo via Striscioni.

Altezza m 150 s.l.m. Abitanti 208 (1991).

V. Agriturismo; Ospedale Muzio Gallo.

BIBL. - Statuto 1308, V, 21.

 

Villa Simonetti Si trova all'interno di una boscaglia, presso S. Paterniano. Il corpo di fabbrica (secc. XVII-XVIII) termina con quattro snelle torrette. Sei statue sono alloggiate entro altrettante nicchie, all'altezza del secondo piano, sul fronte, innalzato da due sopraelevazioni tra le quali campeggia la scritta: "Gens dominata per annos". È presente inoltre una singolare meridiana.

Il retro dell'edificio si presenta rustico, concepito come casino di caccia. All'interno, affreschi di Andrea Lazzarini (v.). Attorno alla villa vi sono piante secolari, tra cui un cedro di più di due secoli, alto una ventina di metri.

BIBL. - Talleoni, I, p. 149. Loretani, Guida, p. 99 s. Egidi, Osimo, p. 133 s.

 

Ville Le v. principali nel territorio osimano sono: V. Barbalarga. V. Bellini Barberini. V. Bigatti. V. Blasi. V. Borromei. V. Colloredo. V. Costantini. V. Leopardi Dittaiuti (v.). V. Egidi. V. ex Fagioli. V. Fiorenzi. V. Frampolli. V. Gallo (ex Massucci). V. Giorgetti. V. Giuliodori. V. Honorati. V. Ippoliti. V. Lardinelli. V. Mancini. V. ex Marchetti. V. Montegallo (v.). V. ex Nappi. V. Orsi Fagioli. V. ex Paternesi. V. Petrini. V. Recanatesi. V. Riccioni. V. S. Paolina. V. Sgardi. V. Simonetti (v.). V. Sinibaldi. V. Tuzi. V. ex Zoppi.

BIBL. - S. Giustini Antiche ville della provincia di Ancona, Falconara M., 1985. G2, passim. Grillantini, Guida, p. 112 (indice). G3, passim.

 

Villino Verde (Casa di Riposo Gisella e Gaetano Recanatesi). Casa di riposo e assistenza sorta sulla trasformazione della villa di Gisella Vicarelli nel 1969. A metà degli anni Ottanta contava 27 letti.

BIBL. - "Antenna", a. 1965, n. 5; 1969, nn. 6/7, 12; 1973, n. 5; 1987, n. 10; 1990, n. 5, 6/7; 1993, n. 10; 1994, n. 1; 1995, n. 12; 2000, nn. 10, 12. G3, p. 734. “5 Torri”, a. 1987, n. 4. Egidi, Assistenza, p. 156 s.

 

Vincenzo da Monsano (-1797). Frate vissuto nell'Osservanza (v.).

BIBL. - G2, p. 486.

 

Vinciasi Toponimo del territorio di Osimo citato nel Codice Bavaro (nn.123, 155), si trovava verso S. Stefano.

BIBL. - Massaccesi, p. 178.

 

Vino Nel sinodo del 1737 il vescovo Lanfredini inserì alcune istruzioni per i parroci sull'intemperanza del v. Altrettanto fece il Compagnoni nel 1741.

Nel 1959 il v. comune stanziato fu hl 12.753.

V. anche Alcool; Censimento Agricoltura 1990.

BIBL. - Statuti, passim. Compagnoni, Memorie, IV, p. 395, 464. "Antenna", a. 1960, n. 2.

 

Virgili, Nazzareno (Offida, 1917-Osimo, 1980). Frate conventuale. Fu per 25 anni cappellano dell'ospedale. Organista nella Cappella A. Borroni (v.).

BIBL. - "Antenna", a. 1980, n. 4.

 

Virides Sezione osimana della Federazione Scolastica Nazionale per l'educazione fisica, sorta nei primi anni del sec. XX.

BIBL. – “Sent.”, passim. Carletti, Attività ludiche, p. 39.

 

Virtus Società sportiva, filiazione dell'oratorio S. Filippo, sorse verso l'anno 1906 ad opera di p. Romualdo Barigelletti. Nel 1913 partecipò al I Concorso Internazionale di Roma (corona d'alloro con targa d'argento). Nel 1922 si spostò presso l'oratorio S. Marco. Partecipò a diversi concorsi regionali. Continuò fino al 1926, quando venne soppressa per disposizione governativa, e riprese, dopo il periodo fascista, nel 1945.

BIBL. - G2, pp. 882, 992. G3, 777 s.

 

Visiano (o Vissano). Fondo in territorio di O citato nel Codice Bavaro (n. 127), forse coincidente col Vigiano (v.) ottocentesco.

 

Visite pastorali

V. Atti delle sacre visite pastorali...

BIBL. - F. Canalini, La legislazione della Chiesa sugli enti ospitalieri con particolare riguardo ai sinodi e alle v.p. del 1500 ad Osimo (tesi, Pontificia università lateranense, 1969). R. Ricci, La Sacra Visita del Cardinale Guido Calcagnini ad Osimo nel 1802 (tesi, Università di Urbino, 1971/72). S. Sottili, La Sacra Visita del cardinale Giovanni Soglia Ceroni ad Osimo nel 1839-1843 (tesi, Università di Urbino, 1971/72). F. Guercetti, Tre v. p. significative (secc. XIII, XV, XVI) nella diocesi di Osimo (tesi, Università di Urbino, 1973/74).

 

Vita d'arte ad Osimo Associazione artistico-culturale sorta nel 1997 (Via Matteotti, poi Via Fonte Magna). Produce mostre, recitals, esibizioni musicali.

BIBL. – “Antenna”, a. 1997, n. 10; 1998, n. 2.

 

Vitaliano, S. (VIII sec. ). Vescovo di Osimo Fu a Roma per un Sinodo indetto da papa Zaccaria nel 743. Ricostruì la cattedrale (v.). Nel Museo diocesano è conservata la sua pietra tombale con la scritta: "+HIC REQUIESCIT IN PACE VITALIANUS SERVUS XPI-EPC" (Qui riposa in pace Vitaliano servo di Cristo - vescovo).

I suoi resti riposano nella cripta entro un altare dell’VIII secolo, come testimonia un’antica iscrizione murata a fianco: “HIC QUIESCIT SCS VITALIANUS EPS AUXIMANUS”.

Nel 1755 una delibera del Comune lo annovera tra i santi protettori di Osimo.

BIBL. - Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 140 ss. Martorelli, p. 424. Maroni, p. 10 ss. Zaccaria, p. 52 s. D. Pannelli, Memorie istoriche de’ Santi Vitaliano e Benvenuto vescovi di Osimo, Osimo, Quercetti, 1763. M. A. Talleoni, Componimento drammatico pel solenne Triduo celebrato in Osimo nel mese di giugno l'anno 1763 nella ricognizione dei corpi dei SS. Vitaliano e Benvenuto vescovi della Chiesa osimana, musicato da Pietr'Antonio Tinelli, maestro di Cappella della cattedrale, Osimo, Quercetti, 1763. Compagnoni, Memorie, I, p. 185-283. G. Colucci, Annali di Osimo, p. 144 ss., in Colucci, t. V. Talleoni, I, pp. 53, 68 s., 91 ss., 184, 228; II, p. 122. "Studia Picena", 1925, p. 74. Grillantini, Vite, p. 41. I santi, p. 46. G2, p. 143 s.

 

Vitalioni, Alessandro (Osimo-1658). Accademico degli Avvalorati. Autore di discorsi, poesie, di Le glorie della S. Casa - Discorso di A. V. da Osimo, Bracciano, 1634, e Del modo di correttamente scrivere, Roma, 1646.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. G2, p. 445.

 

Vitalioni, Famiglia Possedeva la terra che nel 1619-20 il Comune espropriò per costruire la strada di Piazzanova (Via Aurelio Saffi).

BIBL. – Genealogia, in AG, b. 26, n. 42. Talleoni, II, p. 10.

 

Vitelleschi, Giovanni (detto il Patriarca di Alessandria) (-Roma, 1440). Cardinale (dal 1437), vescovo di Recanati e Macerata (dal 1431). Fu Legato della Marca con sede ad Osimo, dopo l'Agnesi (v.), ma ne venne cacciato nel 1433.

BIBL. - Martorelli, p. 252 s. Talleoni, II, p. 12. Natalucci, I, p. 517. G2, p. 286.

 

Viti

V. Censimento Agricoltura 1990.

 

Vitige (-Bisanzio, 542). Re degli Ostrogoti. Uno dei due re goti (l'altro fu Totila, v.), che ebbero a che fare con Osimo durante la guerra gotica (v. Gotica, Guerra).

BIBL. – Talleoni, I, pp. 70, 72 s, 75. Gentili, Osimo nell’antichità, pp. 39, 41-46.

 

Vittore, S. (sec. II). Secondo la tradizione era nativo della Cilicia. A 20 anni era a Damasco o ad Alessandria d'Egitto. Nel 177, sotto Marco Aurelio, fu martirizzato con Corona (o Stefania) (v.). Pochi anni dopo, i loro corpi (con quello di S. Filippo (v.)) furono portati a Numana, poi a Castelfidardo e nel 1193 ad Osimo, quando il vescovo Gentile (v.) li fece porre nella cripta della cattedrale. Furono poi nascosti per timore dei Saraceni e ritrovati nel 1432.

Nel 1662 se ne fece la ricognizione da parte del vescovo Bichi.

Il 14 e 15 maggio si teneva la sua festa (testimoniata almeno dal XV al XVIII sec.) e si facevano delle processioni in suo onore, con la partecipazione del carro (v.); molto frequentata era la fiera (ridotta a cinque giorni nel 1442).

Fu patrono di Osimo fino al 1967. Nel 1993 Castelfidardo ne richiese le spoglie.

BIBL. - Acta Sanctorum, mart., III, 393. Statuto 1308, I, 118; III, 2. Baldi, Le vite degli incliti martiri, p. 14 ss. Martorelli, p. 246 ss. Compagnoni, Memorie, II, pp. 48-80, 298 ss. Talleoni, I, p. 186 ss. G.I. Montanari, Il carro di S. V., Loreto, 1845. Martirio del soldato S. V. e di S. Corona in Egitto, Torino, 1904. Grillantini, Vite, p. 46 s. "Antenna", a. 1993, n. 3.

 

Vittorio Emanuele II (Torino, 1820-Roma, 1878). Re di Sardegna e re d'Italia. Passò per Osimo il 9 ottobre 1860, proveniente da Ancona e diretto a Macerata. Fu ricevuto in palazzo comunale e visitò la basilica di S. Giuseppe da Copertino. Si fermò fino a mezzogiorno.

Nel 1881 gli fu intestato l'asilo di mendicità (v.).

BIBL. - Frezzini, Cronaca osimana, 9 ottobre 1860. G2, p. 707. G3, p. 403.

 

Vivani, Francesco (Osimo, 1695-1769). Fu vicario prima del vescovo Radicati (1727), poi vescovo di Sutri, Nepi e Camerino dal 1746.

BIBL. – Genealogia, in AG, b. 26, n. 46. Talleoni, II, pp. 214, 225. M. Santoni, Storia di Camerino, 1895, p. 216. G2, p. 507.

 

Vivarini, Antonio e Bartolomeo (Murano, 1415 e 1432-Venezia, ca. 1476 e dopo 1491). Pittori, fratelli. A. fu seguace di Gentile da Fabriano e fondò la scuola di Murano, operando a Venezia e a Padova. B. risentì l'influsso del Crivelli. Autori del polittico (1464) già all'Annunziata Nuova, trasferito in palazzo comunale dopo il 1860 ed ora al Museo Civico. Raffigura l’Incoronazione della Vergine e Santi (S. Chiara, S. Girolamo, Pietà, S. Giovanni Battista, S. Caterina di Alessandria, S. Benvenuto, S. Francesco d’Assisi, S. Pietro, S. Antonio di Padova).

 

"Voce dei campi, La” Quindicinale uscito nel 1913 a cura dell'Unione Agricola Osimana (v.).

BIBL. - G3, p. 799. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 70.

 

"Voce del Gomero, La” Numero unico (7 ottobre 1945), uscito un mese dopo l'"Osimano con la testa" (v.), a cura di Remo Ricci.

BIBL. - G3, p. 802 s. AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 74.

 

Volontariato

V. AIDO, AVIS, AVULSS, Casa di accoglienza Roller House, Casa di accoglienza Santa Palazia, Centro di Ascolto, Centro Missionario, Croce Rossa Italiana, Lega del Filo d'Oro, Tribunale per i Diritti del Malato.

BIBL. - Grillantini, Uomini, p. 126.

 

Volponi, Famiglia F. nobile osimana, di cui si ricordano D. Luigi (sec. XVIII), alunno del Campana e accademico risorgente, i fratelli Francesco e Vincenzo, e Cesare, convittore del Campana.

BIBL. - Archivio Segreto Vaticano, Fondo Segreto di Stato, rubr. 33. Spada, Bibliografia, s. v.

 

Vuoli, Romeo (sec. XIX-XX). Professore, insegnò al Campana nel 1913.

BIBL. - G2, p. 900.

 

W

 

Wan Herten Viganega, Benedetta (Genova, 1651-Osimo, 1724). Figlia di un ricchissimo mercante di Amsterdam. Nel 1704 il figlio padre Tommaso Benedetto era ad Osimo come maestro nel convento di S. Marco. Nel 1707 venne ad Osimo per fondare un monasteroa di Cappuccine (v.).

BIBL. - M. Volpi, Istoria della vita e delle virtù di B. W. H. V. fondatrice dell'insigne monastero delle Cappuccine di Osimo, Venezia, 1754. Compagnoni, Memorie, IV, p. 330 ss. Talleoni, II, pp. 180, 182, 206. Spada, Ordine Serafico, p. 548 ss. G2, p. 452.

 

Wimpffen, Francesco (sec. XIX). Maresciallo austriaco, comandante del corpo di spedizione nell'assedio di Ancona del 1849. Fu ad Osimo il 2 luglio 1849, diretto a Loreto.

BIBL. - E. Costantini, Il decennio di occupazione austriaca in Ancona, Ancona, 1884. G. Cecconi, Diario osimano, 2 luglio 1849 (ms. in BC). Frezzini, Cronaca osimana, p. 15. G2, p. 669.

 

Winterfeld, Arturo (sec. XX). Globe-trotter tedesco, passò per Osimo il 19 maggio 1914.

BIBL. – G2, p. 903.

 

Wittelsbach, Luigi I (Strasburgo, 1786-Nizza, 1868). Re di Baviera. Protesse i patrioti dell'Italia centrale contro il governo pontificio. Passò per Osimo il 5 aprile 1836, senza trattenersi, poi nel 1841.

BIBL. - C. T. Heigel, Ludwig I Koenig von Bayern, Lipsia, 1888. G2, pp. 616, 619.

 

WWF Una sezione del W. (Word Wildlife Found) venne aperta ad Osimo nel 1990.

BIBL. - "Antenna", a. 1990, n. 12.

 

"X Marzo-XIII Marzo" Numero unico pubblicato nel 1912 dalle Associazioni Repubblicane Osimane per ricordare la morte di Mazzini e di F. Orsini.

BIBL. - G3, p. 800. C. Grillantini, Il giornalismo osimano negli ultimi cento anni in AA. VV., Per una storia del giornalismo nelle Marche, Ancona, 1990, p. 71.

 

Z

 

Zaccaria, Francesco Antonio (Toscana, 1714-95). Gesuita, bibliotecario della estense di Modena, oratore. Predicò ad Osimo nel 1751, 1761 e 1767. Autore di Anecdotorum Medii Aevi … collectio, Augustae Taurinorum, 1755; Auximatium Episcoporum series a Ferdinando Ughellio primum contexta, deinde a Nicolao Coletio aliquantulum aucta, nuperrime a Cl. Viro Fausto Antonio Maronio ex Cler. Reg. Scholarum Piarum emendata et continuata, nunc denique a F. A. Z. Soc. Jesu plenius restituta, Osimo, Quercetti, 1764.

BIBL. - Compagnoni, Memorie, I, p. III. Talleoni, passim. Spada, Bibliografia, s. v. G2, p. 496.

 

Zacchi, Gaspare (Volterra, sec. XV). Vescovo di Osimo (1460-74). Cultore di lingua latina e greca. Tra il 1461 ed il 1464 compilò la Auximatis Ecclesiae descriptio, il cui originale è conservato nell’ACV.

Fu corrispondente del Pizzecolli. Nel 1464 mise a disposizione di papa Pio II una fusta per la crociata contro i Turchi.

Durante il suo episcopato i Vivarini (v.) dipinsero per la chiesa dell’Annunziata Vecchia il famoso polittico.

Nel 1469 fece elevare la torre campanaria della Cattedrale.

Ingrandì le proprietà della Mensa (v.) a Monte Torto. Fece selciare l'attuale Via dell'Antica Rocca. Nel 1473 andò a Roma per chiedere il permesso di riedificare il castello di Monte Cerno (v.), ma morì il 23 novembre e fu sepolto a S. Maria Maggiore.

BIBL. - Martorelli, p. 68, 428. Zaccaria, p. 97 s. Compagnoni, Memorie, III, pp. 389-417. Talleoni, II, p. 90 ss. G2, p. 344 s.

 

Zaira

V. Seida e Z.

 

Zampino (sec. XV). Comandava gli Anconitani schierati, nella battaglia del porco (v.), tra la Bellafiora e S. Biagio.

 

Zanetti, Luigi (Bologna, sec. XVIII). Autore di un quadro (S. Giovanni Battista), disegnato a minutissime lettere, conservato in Episcopio.

BIBL. - G3, p. 673 s.

 

Zappi, Filippo (sec. XX). Esploratore polare. Frequentò la scuola tecnica ad Osimo, dove ritornò per una visita nel marzo 1929.

BIBL. - G2, p. 936.

 

Zelli, Gregorio (Viterbo-Ascoli P., 1855). Benedettino, priore dell’Abbazia di Farfa. Vescovo di Osimo (1824-27), preferì risiedere a Cingoli. Dopo quella di Osimo resse le diocesi di Assisi e Ascoli P.

BIBL. - G2, p. 604 s.

 

Zenobi, Tommaso (Osimo, 1738-?). Abate, maestro di Belle Lettere nella Scuola pubblica di Osimo e di Eloquenza al Campana, fu aggregato a numerose accademie. Autore di sonetti e dell’Orazione per la porpora di Muzio Gallo, Osimo, Quercetti, 1785.

BIBL. – Lancellotti, Memorie, s. v. Talleoni, II, p. 246. Spada, Bibliografia, s. v.

 

Zingari (vern. Zengheri). Il sinodo di Osimo Spada (sec. XVIII) proibiva di trattare con z. di passaggio.Alla fine degli anni Cinquanta le carovane di z. sostavano al Foro Boario.

BIBL. - "Antenna", a. 1958, n. 11. G2, p. 461.

 

Zitelle (vern. ’Rmaste). Nel XVII sec. il vescovo Gallo stabilì delle dote per le z. albanesi.

Nel 1741 il Compagnoni emise una notificazione ai parrochi per distogliere le z. dai pericolosi bagordi del carnevale.

Nel 1751 lo stesso Compagnoni aprì il Conservatorio delle pupille (v.) per le z. orfane.

Nel XVIII-XIX secolo diverse opere pie vennero istituite per beneficiare con sussidi dotali le z. povere.

 

Zoccolanti (vern. Zucculanti).

V. Minori Osservanti.

 

Zona artigianale La prima z. a. venne individuata nel 1963 tra Via Molino Mensa e Via Montefanese, altre nei pressi di Campocavallo e a Osimo Stazione.

BIBL. - "Antenna", a. 1964, n. 1.

 

Zona industriale Nel 1962 si previde la costituzione di tre z. i.: all'Aspio, a Campocavallo e alla Stazione. Il primo nucleo venne ubicato nel 1966 a nord di Osimo Stazione, per la facilità delle comunicazioni, in un'area di 18 ettari.

BIBL. - "Antenna", a. 1963, nn. 2, 3, 8, 9; 1966, n. 3; 1967, n. 10; 1968, nn. 8/9, 12; 1969, n. 6/7; 1970, n. 11; 1973, n. 1. G2, p. 1012.

 

Zonghi, Aurelio (Fabriano, 1830-1902). Studioso e sacerdote. Compilò vari inventari di archivi comunali, tra cui quello di Osimo (1880-81). È autore di Gli antichi statuti della città di Osimo ordinati e descritti, Osimo, Quercetti, 1881 e Relazione sull'ordinamento dell'antico archivio comunale di Osimo, Fano, 1883.

BIBL. - G2, p. 846.

 

Zootecnia Nel 1962 si avevano 1.500 aziende agrarie con una media di sei bovini per azienda. Nel decennio successivo diminuirono 2.000 bovini a causa dell'abbandono dell'agricoltura da parte di 300 aziende.

V. anche Agricoltura; Animali; Mostra-esposizione zootecnico-agricola.

BIBL. - C. Cenerelli, Relazione sul servizio veterinario ufficiale e sulle condizioni zootecniche del comune di Osimo nell'anno 1906, Osimo, Quercetti, 1907. A. Fiumani, Delle presunte cause dei mancati fecondamenti e aborti nelle bovine del territorio di Osimo nell'anno 1910, Osimo, Belli, 1911. G. A. Fiumani, Norme pratiche per il buon allattamento e slattamento dei vitelli, Osimo, Bettini, 1911. C. Torcianti, Ingestione dei corpi estranei acuti nei bovini, Osimo, Scarponi, 1913. "Antenna", a. 1957, nn. 4, 6/7; 1959, n. 9; 1973, n. 2.

 

Zoppi, Aldo (Osimo, 1911-1995). Artista del mandolino, ebbe un ruolo attivo nella cultura musicale osimana. Partecipò tra l'altro alle operette La gondola azzurra e Il marchese del Grillo.

BIBL. - "Antenna", a. 1985, n. 6/7; 1989, n. 2; 1995, n. 1.

 

Zoppi, Pasquale (Osimo 1839-1912). Soldato di leva nei Carabinieri, combattè in Calabria il brigantaggio meridionale. Esercitò poi la professione di perito misuratore presso l’Ufficio Tecnico Comunale. Dal 1894 al 1901 ricoprì la carica di Presidente della locale Società Operaia.

BIBL. – L. Spada, Una rivendicazione patriottica osimana (ms. in BC). “Sent.”, a. 1912, n. 42. L. Egidi, Il Mutuo soccorso in Osimo – Storia della Società Operaia, Osimo, Cecconi, 1995, p. 88.

 

Zoppi, Vincenzo (1841-1913). Detto Roscì. Ferraio mazziniano, anticlericale. Fu implicato in una zuffa con un frate di S. Francesco.

BIBL. - "Antenna", a. 1980, n. 6/7.

 

ZTL Zona a traffico limitato, attuata per la prima volta nel 1990 nel Centro storico, con la chiusura parziale delle Vie S. Francesco e Campana e di Piazza Gallo.

BIBL. - "Antenna", a. 1991, n. 1.

 

Zuavi Gli z. pontifici, costituiti nel 1860, con volontari perlopiù francesi, per la difesa dello Stato pontificio, si batterono nella battaglia di Castelfidardo (v.). Tra questi morirono negli ospedali di Osimo: Giacinto Lanascol, Paolo Parceveaux, Arturo de Chalus, Rogaziano Picou, Giuseppe Guerin, Tibaldo De Rohan, Federico di Saint-Sernin e De La Salmonière.