Ogni giorno una lezione Haridāsa Śāstrī Ji Mahārāja                                        Lezione  << >>  di 8

INSEGNAMENTO ED EDUCAZIONE
È decisivo conoscere gli insegnamenti autentici. Sono in grado di definire chi è Dio e il servizio che bisogna fare a Lui. Solo chi ha amore per Krsna potrà spiegarlo e avremo un’appropriata educazione devozionale.
D. Nel verso 3.26 della Bhagavad-Gita, si dice:
 
na buddhi-bhedam janayed ajnanam karma-sanginam
  josayet sarva-karmani vidvan yuktah samacaran
 
“La persona saggia non dovrebbe turbare le menti degli ignari, che sono attaccati all’azione. Essendo assorta nella coscienza, dovrebbe impegnarli nell’agire mentre compiono puntualmente i loro doveri.”
Quindi, quando qualcuno arriva alla bhakti ed è ancora attaccato al frutto dell’azione, in quale attività dovrebbe essere impegnato?
R. Vidvan significa uomo di conoscenza, questo è il guru, l'insegnante. Il guru è come un dottore, deve dare le medicine nel modo giusto. Ad una persona che ha la febbre molto alta, prescrive una dieta leggera e una specifica medicina, ma chi ha una febbre leggera avrà una medicina diversa. Il trattamento è individuale in accordo alla persona. Nello stesso modo il guru insegna in accordo ai diversi attaccamenti materiali dei discepoli.
Ad esempio una persona che ha molti attaccamenti materiali, se incontra qualcuno che le parla della rinuncia e del distacco dalle cose materiali, sebbene abbia rispetto, non può abbandonare il suo stile di vita ed impegnarsi nella bhakti e avrà la mente disturbata. In questa situazione non può seguire il suo stile di vita in modo adeguato, ma non può neppure praticare il sentiero della bhakti. Per lui è molto elevato.
Lo scopo è dare istruzioni per il benessere delle persone. In primo luogo si deve dare la conoscenza di base, senza motivazioni legate agli affari. Se dopo qualche tempo la persona è più interessata, allora le si darà più conoscenza.
Sfortunatamente il sentiero della devozione è stato rovinato da persone non qualificate e così la gente non ha fede. Addirittura chi aveva fede in questa via e in Dio, l’ha persa.
D. Qual è la qualificazione minima per seguire il bhakti-marga e ricevere le istruzioni su di esso?
R. È importante dare la conoscenza riguardo la bhakti, ma deve essere data gradualmente, in base alla capacità di apprendere delle persone. Il punto è che tutti dovrebbero accettarla per il proprio benessere. Tu devi praticarla personalmente, perché è molto più potente del solo parlarne.
Come Narada Muni che incontrò il cacciatore Mrgari. Narada Muni lo incontrò più volte in diversi giorni, ma gli diede sempre delle minime dosi di conoscenza. Prima di tutto Narada creò dei dubbi nella mente del cacciatore, così che questi gli fece delle domande. Anche tu devi fare così, se la persona è interessata le devi parlare della bhakti in piccole dosi. Comunque si dovrebbe parlare della bhakti solo se qualcuno è veramente interessato, altrimenti è meglio lasciar perdere.
D. È una perdita di tempo investire tanta energia e tempo, così che la gente possa essere interessata?
R. No. Occorre del tempo alle persone per capire se sono interessate alla bhakti, allo stesso modo anche tu necessiti di tempo per comprenderlo.
D. Stiamo iniziando a preparare un piano di studi per la scuola di filosofia “Jiva” e libri relativi a quello che insegniamo. La nostra principale intenzione è quella di presentare gli studi conclusivi dei Gosvāmī, pubblicando le loro opere in inglese.
Facendo così, pubblicando i testi introduttivi che spiegano l’essenza della nostra filosofia, sentiamo che questo è necessario per indirizzare l’attuale pensiero presente nella società. Sono ormai trenta anni che la Gaudiya-vaisnava è stata diffusa in occidente. Tutti i libri pubblicati in inglese o in altre lingue sono strettamente adatti ad un pubblico di devoti. Non un singolo libro è presentato in un linguaggio o con un approccio tale da essere compreso o attrarre un pubblico di eruditi occidentali. Constatiamo che negli ultimi decenni c'è un grande interesse per le filosofie orientali, in particolare il buddhismo e la filosofia advaita-vedanta.
Il mercato è inondato di libri che presentano l'essenza delle loro idee prendendo in considerazione la mentalità del pensatore moderno. Se vogliamo fare colpo sulle persone colte, dobbiamo presentare le nostre conclusioni in rapporto alle idee moderne. Come Srila Jiva Gosvāmī, nel lontano passato, stabilì la supremazia della bhakti in rapporto ai sad-darsana e alla filosofia impersonale advaita-vedanta. Pensiamo di stabilire la validità della bhakti in relazione alla psicologia moderna, la scienza, il mondo religioso e la spiritualità.
È una considerazione valida?
R. È corretto farlo. Questa filosofia non è conosciuta neppure in India, che dire in occidente. In India l'uomo comune e persino gli eruditi non la conoscono. Per esempio la Gita Press che è molto popolare, ha pubblicato la rivista “Kalyana”, che ogni anno ha delle edizioni speciali di almeno 400 pagine. Viene scelto un argomento sul quale scrivono differenti eruditi. Una volta il tema riguardava i santi dell'India, ma non venne menzionata la nostra sampradaya. Tra l’altro c'è stata una speciale pubblicazione sulla religione, ma non vi fu nessuna menzione della nostra filosofia. Tutti i tipi di filosofie furono citati, ma niente riguardo al pensiero di Caitanya Mahaprabhu.
È necessario scrivere libri rivolti alle persone comuni, perché l'uomo comune non ha il tempo di leggere libri voluminosi che sviluppano concetti profondi. Inoltre dobbiamo presentare dei libri per persone specializzate, entrambi devono essere fatti.
D. L’approccio culturale moderno riconosce ciò che è valido in qualunque grande sistema di conoscenza, che sia psicologico o religioso. In questo momento la tendenza è verso la spiritualità essenziale, che abbraccia il meglio, a livello mondiale, di tutte le grandi tradizioni di saggezza.
Il primo passo in questo tipo di spiritualità è quello di campionare tutte le determinanti generalizzazioni o verità basilari, che ogni campo crede di dover offrire all'umanità.
Nel secondo passo queste generalizzazioni devono essere disposte in modo tale da concatenare le conclusioni. Invece di chiedersi quale approccio sia giusto o sbagliato, si dà per scontato che ogni approccio sia vero, anche se parziale. Cercando di capire come adattare e integrare insieme queste parziali verità, senza sceglierne una sbarazzandosi delle altre.
Il terzo stadio, in questo approccio globale, è lo sviluppo di un nuovo tipo di teoria critica. Quando si ha uno schema complessivo che incorpora il maggior numero di generalizzazioni determinanti, questo schema è usato per criticare la parzialità dello stretto sistema religioso o di conoscenza. La critica non è rivolta alla loro verità, ma alla loro natura parziale.
Noi vorremmo dimostrare la superiorità e la completezza della bhakti, usando un approccio essenziale che convalidi le altre idee religiose e i sistemi di conoscenza, tuttavia mostrando come essi siano di natura parziale. Con un metodo simile vogliamo dimostrare che la bhakti è lo sviluppo più elevato della coscienza. Questa metodologia è accettabile?
R. Questa in realtà è la tendenza nella letteratura sanscrita. Quando si vuole dimostrare qualche filosofia si presentano gli altri sistemi filosofici, descrivendo la loro parzialità.  
Per esempio nella Bhagavad-gita è stata stabilita la bhakti, ma anche tutti gli altri sistemi, yoga, sankhya, jnana e karma, sono stati spiegati dimostrando che non sono completi.
Riguardo al jnana la Bhagavad-gita dice:
 
kleso 'dhikantaras tesam avyaktasakta-cetasam
  avyakta hi gatir dukam dehavadhir avapyate
 
“La miseria di coloro che hanno la mente attratta dal non-manifestato (avyakta) è la più grande, perché il fine del non-manifestato è ottenuto con difficoltà dagli esseri incarnati”. (B.G. 12.5)
 
Sebbene Krsna dice che: “Anche i jnani vengono a Me”, Egli dimostra che questo è molto difficile. Nella Bhagavad-gita molte volte Arjuna pone questa domanda: “Tu glorifichi questo e quello, ma qual è esattamente il migliore?”. Krsna parla di tutti i sistemi e alla fine stabilisce la bhakti come suprema, dicendo che è il processo più confidenziale.
Con qualsiasi filosofia, che in un particolare momento è popolare, si deve usare la modalità del purva-paksa (antitesi), spiegando e dimostrando cos’è questa filosofia e in cosa è carente. Alla fine si dimostrerà che la bhakti è superiore e che tutto comprende. È questo che deve essere fatto.
D. In altre parole si può dare validità ad ogni particolare metodo, proprio come nella Gita. Krsna non dice che i metodi del karma-yoga o jnana-yoga sono senza rilevanza, ma che sono rilevanti per un certo livello di sviluppo. Per avere una chiara comprensione si deve esaminare dove, all'interno del sistema completo, si adatta ognuno di questi metodi.
R. Sì. Krsna ha dimostrato questo. Egli alla fine dichiara che senza la bhakti gli altri sentieri non   sono funzionali. La via del karma-marga esposta da Krsna è karma misto alla bhakti. Anche il sentiero dello yoga non è indipendente dalla bhakti, quindi non è che Dio non esiste!
D. È possibile che alcuni elevati filosofi occidentali, fossero dei grandi devoti e che la loro filosofia fosse che il fine della vita è il puro amore per Dio e che si dovrebbe servire il Signore? È possibile che queste persone siano state direttamente ispirate da Dio per giungere a queste conclusioni, senza un’appropriata parampara?
R. La bhakti, l’amore per Dio, non la conosce nessuno ad eccezione del Signore Caitanya e dei Suoi seguaci. Quando la gente disquisisce sull’amore per Dio e il servizio a Lui, sono solo parole. Nessuna persona è in grado di definire chi è Dio e che cos’è l'amore per Lui. Questi tipi di discussioni sono presenti ovunque.
Possiamo fare l’esempio di Madhusudana Sarasvati, un grande studioso della filosofia advaita, che visse ai tempi del Signore Caitanya Mahaprabhu. Egli compose un verso molto famoso in cui descrive la bellezza di Krsna, che dice: "Io non conosco niente di superiore a Krsna". Ma egli è colui che ha completamente rifiutato bedha e il sentiero della devozione. Infatti nel suo libro dal titolo Advaita-siddhi, che significa “Stabilire l'advaita", ha sancito l'impersonalismo. Qual è il significato del verso citato, che Krsna è il più elevato o il più bello? È senza significato, ma le persone sono portate via dalle parole.
Ci sono anche persone che hanno l'abilità e l'intelligenza di parlare e di scrivere molto bene, senza conoscere quello di cui stanno parlando. Così come i poeti scrivono delle belle poesie, essi possono immaginare molte cose belle. Ma questo non vuol dire che in realtà le abbiamo realizzate, hanno avuto solo un’ispirazione. Molte volte questo è ciò che fa la gente. Se esiste l’amore per Dio lo si deve spiegare. Se si studia il Priti-sandarbha si deve conoscere che cos'è priti (amore), asraya (la persona che ama) e visaya (l'oggetto d'amore). In realtà chi è Dio? Cosa significa amarLo? E come si ottiene questo amore? Nessuno discute di questi argomenti.
Un altro esempio è Ramakrsna Paramahansa che è considerato Rama e Krsna insieme. Egli ha trattato ogni sorta di argomento, ma in definitiva è un impersonalista. Tuttavia viene considerato come un grande bhakta, egli faceva kirtana e manifestava nel suo corpo ogni tipo di bhava, come quelli mostrati da Sri Caitanya Mahaprabhu. Qual è il valore di tutto questo, quando la persona parla dell'impersonalismo?
Un altro esempio riguarda Sankaracarya, che tutti conoscono essere il fondatore dell'advaita-vada in kali-yuga. Egli ha scritto un famoso canto:
 
bhaja govindam bhaja govindam/ bhaja govindam modha-mate
  samprapte sannihite kale/ na hi na hi raksati dukrn-karane
 
"O sciocco, servi Govinda, servi Govinda, servi Govinda, al momento della morte tutta la tua erudizione non ti aiuterà".
 
Quale fu lo scopo di scrivere questo verso? Sankaracarya fu sempre impegnato nello studio, in dibattiti e confutazioni. Egli non fece mai bhajana a Govinda. Tutti gli advaitavadi studiano le scritture, sebbene questo verso critichi lo studio, ma non fanno alcun bhajana a Dio. Tuttavia cantano questo verso, si dedicano alle letture ed attraggono seguaci. La gente parla così di questa cosiddetta devozione.
A Vrdavana ci sono sampradaya, come la Radha-Vallaba sampradaya, che parlano ampiamente di Radha e Krsna, parlano di questo e quello, ma qual è la loro filosofia? L'intera loro questione è parlare di sesso, perché l’idea più importante e quella che Radha e Krsna si sposano, e loro organizzano una grande festa dove si parlerà del nikunja lila, che è l’incontro di Radha e Krsna sotto un pergolato. Ma si deve capire che questo non ha niente a che fare con priti.
Tutti imitano qualche cosa, l’importante che sia bella e che abbia una buona risonanza. Al giorno d’oggi non si parla più di bhakti, ma solo di prema, perché interessa molto. Essi non sanno niente, ma vogliono parlare di prema.
Nessuno in realtà conosce questo argomento, solo Caitanya Mahaprabhu ha stabilito chi è Krsna. I sei Gosvāmī di Vrndavana hanno lavorato duramente per stabilire chi erano Krsna e Radha e la loro adorazione, così come l’intero processo. Chiunque può parlare d’amore. Infatti nel mondo materiale i ragazzi e le ragazze parlano d’amore, ma in realtà discutono solo di quello che hanno ascoltato. Come quando si legge un giornale, poi si parlerà dei fatti descritti come se si conoscessero, mentre per i giornalisti scrivere è il loro lavoro e in questo modo trattano di molti temi. Questo non ha niente a che fare con priti e bhakti, chi parla di questi argomenti non ha idea di cosa siano.
È necessario insegnare la vasta letteratura devozionale che i Gosvāmī, con profondo impegno, hanno scritto a seguito degli insegnamenti di Sri Caitanya Mahaprabhu. Oggi le persone non conoscono la filosofia che i Gosvāmī hanno reso disponibile. Si dovrebbero scrivere piccoli libri per l’uomo comune, così che la filosofia di Caitanya Mahaprabhu sia conosciuta, anche se non è seguita.
Tuttavia non è necessario essere aggressivi quando si parla con le persone, come fanno altri predicatori. Non si devono insultare o trattare male gli altri. Questa è la loro tecnica, infastidire gli altri senza fare una corretta analisi della filosofia. Si deve usare il purva-paksa (antitesi), senza fare critiche a nessuno. Non si devono avere sentimenti di inimicizia o di odio, non è appropriato comportarsi così. Noi abbiamo materiale sufficiente, nella letteratura dei Gosvāmī tutti i punti filosofici vengono spiegati. Dovrebbe essere presentata gentilmente in due modi. Uno riguarda l’insegnamento e l’altro lo studio approfondito delle scritture.
Questa religione non è solo predica, ma principalmente la si deve seguire. Ci dovrebbe essere almeno un luogo dove le persone possono seguirla. L'uomo comune ha necessità di spiegazioni e di un luogo dove l'acarana (pratica) viene applicata. La sola predica, senza niente altro, fa sì che tutto sia perso.
Se una persona accetta gli insegnamenti sinceramente, può essere portata su questo sentiero, questo è un successo che compiace il Signore e gli acarya. Quindi si dovrebbe fare uno sforzo sincero. Adesso ci sono così tante possibilità per insegnare a causa dell'avanzamento tecnologico.
Tutto può essere usato. In precedenza era molto duro non c'era nemmeno la macchina per stampare. Adesso è facile inviare il messaggio. Questo dovrebbe essere fatto, ma nell’appropriata maniera.
Non si dovrebbe fare per business, sesso o soldi, per questi non c'è bisogno di nessuna filosofia, li puoi trovare dappertutto. Questa filosofia non dovrebbe essere usata in modo improprio.
D. Cosa pensi del Jiva Institute come specifico veicolo per diffondere gli insegnamenti di Mahaprabhu?
R. Tu devi avere persone che capiscono l'uttama-bhakti ed hanno nistha in essa. Questo è possibile solo attraverso l'educazione. Come farlo dipenderà da te, ma questa è l'unica via possibile. L’uttama-bhakti non è popolare tra le masse, come gli altri sentieri.
Se vuoi rendere popolare qualcosa, devi dare due cose: la carne e il sesso. In generale questo è quello che le persone vogliono: cibo e la gratificazione dei sensi, allora avrai il consenso delle masse. La gente non ha interesse in Dio e in ciò che è in relazione con Lui.
L’uttama-bhakti non può diventare popolare. Ma se tu vuoi che qualcosa di diverso accada, questo può verificarsi solo se hai persone convinte della loro fede e che comprendono la filosofia. Questo è possibile solo con l'educazione.
Il dharma indica la disciplina data da Dio, seguire le Sue istruzioni. Ma come ho detto prima, gli individui non hanno interesse per questo.
D. Quale deve essere la qualifica di una persona per predicare la coscienza di Krsna?
R. La prima qualifica è essere fisso nel processo devozionale, essere veritiero e sincero. Deve conoscere il soggetto in modo adeguato, e come relazionare con le persone. Bisogna comprendere quali sono le qualifiche e le capacità delle persone di capire la filosofia e in accordo a questo la si deve spiegare. Queste sono le qualifiche.
D. Come vedi il diffondersi degli insegnamenti del Signore Caitanya?
R. Nel mondo vi è una particolare necessità di conoscere gli insegnamenti di Sri Caitanya Mahaprabhu, perché questi possono dare alla società pace, benessere, opulenza, unità e assenza di paura.
Ma la cosa principale è che bisogna parlare del Signore con un’intenzione sincera, senza una mentalità affaristica o altre motivazioni. Prima di tutto si deve avere un’appropriata comprensione, avere nistha, ferma fede e praticare. Poi si possono comunicare questi insegnamenti agli altri.
È molto difficile farli capire, perché la gente in generale ha una mente materialista e una mentalità distruttiva, che possiamo definire come asuric bhava. Non è possibile farli comprendere a meno che la persona sia molto sincera, veritiera e cerchi di metterli in pratica. Si dovrebbe avere una strategia su come diffondere questi insegnamenti.
In realtà la predica non manca! È stata fatta in tutto il mondo specialmente dalla Gaudya-matha e dall’ISKCON. Ma non è servita al reale scopo per cui è apparso Caitanya Mahaprabhu con i Suoi insegnamenti, non è accaduto quello che voleva. Questo tipo di predica non è benefica per la società, è fatta per motivi economici, nome, fama o altro.   
Gli insegnamenti del Signore Caitanya sono un mezzo per dare pace, felicità, progresso ed assenza di paura nella mente delle persone.
D. Quando tu parli di educazione affinché la gente ottenga nistha, vuol dire nello specifico leggere libri?
R.  Sì. Ecco perché i Gosvāmī hanno scritto così tanta letteratura, inclusa la grammatica, sahitya, alankara e altro, così che la gente possa studiare. Altrimenti le persone seguono il loro naturale istinto e i personali samskara. Persino se parli a loro di Krsna, i loro vecchi samskara continueranno. Solo grazie all'educazione è possibile accettare Krsna ed avere una reale sraddhā, fede in Lui.
D. Anche se si legge il sanscrito e lo si comprende, non è possibile capire questi libri leggendoli individualmente.
R. Io non sto parlano di leggerli, sto dicendo di studiarli. L'educazione non è leggere.
D. Si deve studiare da un maestro?
R. Sì.
D. Se si avrà l’opportunità di predicare dovremmo farlo a seconda di quello che conosciamo, anche se non siamo al livello di devozione pura?
R. Tutti possono parlare di quello che conoscono, ma non ha valore se non si ha la giusta risoluzione e si è fissi su questa via. È solo un megafono che parla. Avendo la bocca si può parlare, nessuno ti fermerà. Ma prima di tutto devi avere una ferma fede, essere fisso e praticare, in seguito puoi avere un’influenza sulle altre persone. Questo dharma si basa su arcarana, la pratica personale, questa è la prima cosa. Altrimenti, siccome tutti hanno bisogno di supporto dagli altri, lo ottieni parlando e acquisisci qualche seguace, ma questo non è dharma.
Il dharma significa praticare, la sua radice si trova nella pratica, questa è la prima cosa. Senza la pratica è solo business.
D. Cosa significa pratica? Quando io dico che sto praticando il celibato non vuol dire che sono libero dalla lussuria, o se dico di essere un rinunciato non indica che sono libero dall'avidità. Loro sono profondamente situati nel cuore.
R. Questa è ipocrisia. Non sto dicendo che pratichi in maniera ipocrita. La pratica significa seguire in modo sincero la cosa reale. Ecco perché dico che si deve essere fissi, avere fede e mettere in pratica. Perché devi essere ipocrita?
D. Non posso dire di essere libero dalla lussuria in quanto non lo sono. Questo vuol dire che non dovrei dirlo fino a che non mi libero, probabilmente ci vorrà l'intera vita?
R. Questo è quello che ho detto, tu puoi dirlo ma non ha valore.
D. Fino a quando non siamo perfetti, non bisognerebbe parlare di questi argomenti con nessuno, perché è inutile?
R. Prima di tutto devi avere sraddhā nella devozione. Se hai sraddhā non ci metterai una vita intera a liberarti da essi.
D. Se il sadhana inizia con il diksa, allora qual è la definizione delle attività che conducono al diksa? Per esempio qualcuno può leggere in un libro che cantare è bene e inizia a cantare e così via. Chi non ha ricevuto il diksa dovrebbe essere incoraggiato a praticare il canto, offrire il cibo e altro?
R. Le attività fatte prima di accettare un guru non sono parte del sadhana-bhakti, ma possono essere considerate attività pie. Quando una persona compie delle attività, quali il parikrama, cantare o andare al tempio, lo fa con dei motivi nascosti e in genere sono fini materiali.
La bhakti è fare servizio favorevole al Signore “anukulyena Krsnanusilanam”. Questo servizio non è fatto con motivazioni personali, ma per la soddisfazione del Signore. La bhakti la si pratica sia che si segua vaidhi o raganuga, con ingiunzioni sastriche o per piacere.
Ma la ragione ultima è fissare la mente sul Signore senza desiderare niente per sé stessi, questa è chiamata bhakti, e succede per la volontà del Signore. Quando il Signore ispira qualcuno, questi intraprende la strada e seguirà il processo appropriato. Se non si segue il processo corretto, perché si sta ancora compiendo le attività con il desiderio di indipendenza, queste attività non vengono accettate come parte della bhakti.
Tu dovresti incoraggiare le persone ad offrire il cibo o cantare il mantra, ma dovrebbero conoscere qual è lo scopo.
Qualcuno può fare queste attività pensando di non aver bisogno del diksa e di accettare un guru, quindi si avrà l’idea che solo cantando o seguendo le attività devozionali si diventerà perfetti. Questo modo di pensare non aiuterà la persona a seguire il processo, ma la renderà indipendente e in realtà trasgredirà le ingiunzioni degli sastra. Così si svilupperà l’orgoglio di essere devoti e si attaccherà chi sta seguendo il giusto processo.
Questo non è buono. Le attività devono essere fatte in maniera favorevole. Anche Sisupala e Pundraka cantavano il Nome del Signore, supponevano che il namabhasa portasse alla   liberazione, ma loro stavano agendo in maniera sfavorevole, volevano uccidere il Signore. Questo tipo di canto non sarà d’aiuto.
C'è anche l'esempio della rivista Kalyana di Gitapress Gorakhpur. Essi incoraggiano sempre la gente a cantare, ma non informano che dovrebbero seguire il processo della devozione, accettando un guru e prendendo diksa da lui. Questo tipo di incoraggiamento non è adeguato se non si spiega quale sarà la meta. Le persone hanno le loro idee materiali e useranno queste attività per ottenere qualche cosa di materiale. Ma non è lo scopo della bhakti. La ragione della bhakti è arrivare a praticare anukulya al Signore, questo è buono ed è quello a cui bisogna mirare.
Ci sono due sentieri sat e asat, la via della devozione e la via materiale del godimento. Chi segue il sentiero del materialismo organizza dei gruppi e incoraggia le persone a seguirlo, allo stesso modo devi incoraggiare la gente a seguire il sentiero corretto, altrimenti questa conoscenza si perderà.
 
D. Il verso nella Caitanya Bhagavata – Antya 4.126 afferma:
 
prhivite ache yata nagaradi-grama
sarvatra pracara haibe mora nama
 
“In ogni città e villaggio, che si trova sulla faccia della terra, il Mio nome sarà cantato.”
 
I devoti interpretano questo verso nel senso che un giorno il movimento del Signore Caitanya sarà diffuso in tutto il mondo. Ma visto lo sforzo compiuto dalla Gaudya-matha, considerato che poche persone hanno nistha, come è possibile che questo movimento sia di massa?
R. In genere, quando si predica a livello di massa, viene usata una particolare tecnica. Da una parte si critica il cristianesimo e tutte le altre religioni, dall’altra si dà alla gente quello che vuole. Studiando la storia dei predicatori, tra gli altri Mahesyogi, Rajneesh, Jayagurudeva, Gaudya-matha o Ariya Samaja, puoi constatare che la loro principale tecnica è aver usato la critica e dato dei servizi che le persone desideravano, principalmente di tipo economico o per il godimento dei sensi. Facendo così si hanno molti seguaci, ma questo non ha alcun significato spirituale.
Sebbene gli insegnamenti del Signore Caitanya sono rivolti alla società e sono benefici per le masse, devono essere seguiti appropriatamente, come ho già detto. Prima di tutto si deve avere nistha e si devono capire, poi si potranno aiutare gli altri. Si deve porre attenzione a quello che si fa, altrimenti tutto si trasformerà in business.
Buddha quando iniziò a diffondere i suoi insegnamenti, ebbe per lo più seguaci del più basso livello sociale. I bramhana non lo seguirono perché criticava i veda.
Quando tante persone lo seguirono, i bramhana aderirono e anche il re incominciò a seguirlo. E quando il re divenne buddista, tutta la società lo seguì. Ci fu un tempo in cui in India erano tutti buddisti, ma poi questo degenerò.
Le persone possono seguire in modo stretto i principi dello yoga, come nei tempi antichi seguivano yama, niyama, asana, pranayama, ma la ragione ultima è che sono convinte di guadagnare qualche cosa per sé. Oppure si agirà per avere un gran numero di seguaci, così molta altra gente aderirà. Ma questo in definitiva non serve a niente.
Gli insegnamenti devono essere diffusi in modo adeguato, così saranno benefici, sia che li accettino le masse o poche persone.
D. Perciò l'idea che il nome di Krsna sia cantato in ogni città e villaggio è un sogno o un fine non realistico?
R. Praticamente sono due gli aspetti da considerare:
1) Uno è “sarvatra pracara haibe mora nama”, “il Mio Nome sarà diffuso ovunque”. Questo è quello che succede adesso, perché ci sono tante possibilità di diffusione, la radio, la televisione, internet ecc. Quindi è possibile che molta gente conosca il nome di Krsna.
2) Ma in realtà non è possibile che tutti conoscano e accettino gli insegnamenti, abbiano nistha e seguano il processo. Questo è possibile solo con l'educazione e anche se poche persone hanno sraddhā negli insegnamenti, allora li possono diffondere. Non si può pensare che tutti accettino questi insegnamenti, perché sarebbe solo ad un livello esteriore, la gente non potrà capirne l'essenza.
Il verso dice che il nome di Krsna sarà conosciuto, non che tutti avranno fede e accetteranno il Suo messaggio nel loro cuore.
A causa della predica al giorno d’oggi, sebbene il Signore Caitanya Mahaprabhu è conosciuto in tutto il mondo, le persone non hanno assolutamente fede nei Suoi insegnamenti. L’uomo comune ha perso la fede in chi porta il tilaka e il kunti-mala. In passato si aveva molto rispetto per coloro che portavano al collo il kunti-mala o il tilaka sulla fronte, ma adesso nessuno ci fa caso. Il risultato di un certo tipo di predica è che questi simboli si sono svalutati.
La predica è necessaria, altrimenti l'uttama-bhakti sarà completamente persa, ma deve essere basata sul corretto insegnamento, così che le persone abbiano una giusta comprensione e sraddhā negli insegnamenti del Signore. Deve essere basata sulla sraddhā.
Il militare esegue tutto ciò che gli viene ordinato. Ma nelle religioni nessuno ha sraddhā nelle parole del Signore, sebbene qui l’arresa dovrebbe essere maggiore che nell’esercito.  Quando si è soldati si seguono gli ordini a causa della paura o perché si è pagati. Nella bhakti dovrebbe essere naturale, in quanto vi è piacere nel servire. Lo scopo della predica è che le persone abbiano questo tipo di sraddhā.
Nonostante ci sia molta predica, non si riesce a trovare una persona sincera nei confronti degli insegnamenti del Signore Caitanya Mahaprabhu.
D. Allora il dovere di ogni devoto è renderli disponibili a tutti, poi sta ad ognuno fare propri questi insegnamenti.
R. È quello che sto dicendo. Gli insegnamenti dovrebbero essere dati, dipende dalle persone accettarli o meno.
D. Tu hai costruito una grande biblioteca, vorrei chiedere quali sono i tuoi progetti e i desideri riguardo ad essa.
R. Il Signore Caitanya Mahaprabhu venne e insegnò la conoscenza che i Gosvāmī misero per iscritto sulla base delle Sue istruzioni. Lo scopo principale di questa biblioteca è di preservare e rendere disponibile questa conoscenza.
È stata realizzata per proteggere la letteratura devozionale, in modo che le persone la possono studiare. Non è solo per preservare i libri ma anche per insegnarli. I testi dei Gosvāmī devono essere diffusi, altrimenti andranno persi.                                        
 

 


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