Ogni giorno una lezione Haridāsa Śāstrī Ji Mahārāja Lezione << >> di 8
SASTRA | ![]() |
L’appropriato modo di conoscere la bhakti è attraverso gli sastra, che devono essere studiati da un guru autentico, un’uttama bhakta, per la semplice ragione che egli li ha studiati, realizzati e praticati. | |
D. Qual è la caratteristica della scrittura che viene considerata uno sastra? Quali scritture vengono chiamate sastra?
R. Lo Srimad-Bhāgavatam, il Gopala-tapani-Upanisad, la Bhagavad-gita, il Brahma-sutra o Vedanta-sutra e il Visnu-sahasranama sono considerati degli sastra, così come altri libri relativi alla devozione, quali quelli scritti dai Gosvāmī. Le Upanisad, il Vedanta Sutra, la Bhagavad-gita e il Visnu-sahasranama sono accettatti da tutte le sampradaya come sastra autorevoli. Inoltre ogni sampradaya ha dei libri specifici considerati degli sastra. Per noi, lo Srimad-Bhāgavatam e i libri dei Gosvāmī sono i più autorevoli.
D. Puoi dire qualche cosa sulle caratteristiche degli sastra? Qual è la loro specificazione e come sono stati originati?
R. Tu sai che la Bhagavad-gita è stata esposta da Krsna, tu conosci anche lo Srimad-Bhāgavatam e le Upanisad.
D. Così essi provengono direttamente da Dio?
R. Sì.
D. Un devoto, prima di praticare l'uttama-bhakti, può aver fatto diverse esperienze devozionali, pensandole corrette. Come sapere che si sta praticando l’uttama-bhakti?
R. Quando vuoi conoscere qualche cosa, ci devono essere strumenti adeguati per ottenere questa conoscenza.
Per la bhakti l'appropriato sistema della conoscenza sono gli sastra, in quanto solo loro sono in grado di spiegarla. Gli sastra definiscono l’uttama-bhkati e altri tipi di bhakti. Questi sastra devono essere studiati da un guru autentico, che li ha studiati, realizzati e li sta praticando, solo un tale guru li può spiegare. Altrimenti leggendoli, con la sola tua comprensione, non sarai in grado di capirli.
Le persone nel mondo materiale non hanno esperienza della presenza dell’anima nel corpo. Nessuno la sperimenta, questo lo si può solo ascoltare dagli sastra e se non lo si ascolta, allora non si potrà mai conoscere che c'è un’anima nel corpo. Nascendo da un atto sessuale, l’esperienza principale o fondamentale che tutti desiderano è la vita sessuale, perché è l’impulso più grande.
Anche quando s’intraprende qualche processo spirituale questo impulso rimane, a meno che si comprendano adeguatamente gli sastra.
Uddhava, nello Śrīmad Bhāgavatam, pone una domanda a Krsna: “Cos'è la bhakti? Per favore spiegamelo!” E Krsna glielo ha spiegato. Nello stesso modo, se vogliamo andare da Krsna che è il nostro istha-devata, il Signore adorabile, dobbiamo ascoltare da Lui ciò che Egli dice riguardo alla bhakti e al processo devozionale da seguire. Non dobbiamo ascoltare qualcun altro.
In genere le persone mi chiedono: “Cosa ne pensi di questo argomento, qual è la tua opinione?” Ma le opinioni personali o le dichiarazioni non sono conclusive e non possono dare la reale comprensione. Anche se si ha un guru autentico, si deve sapere che cosa dicono gli sastra. Gli sastra e il Signore sono Uno, perché è il Signore che si manifesta nella forma degli sastra. Gli sastra devono essere capiti, così si potrà avere la definizione di uttama-bhakti. Solo dopo averla conosciuta in modo corretto, la si potrà comprendere.
Altrimenti si rimarrà nel buio pensando: “sto compiendo l’uttama-bhakti” e si andrà avanti così. In precedenza abbiamo discusso di lokika sraddhā, la fede materiale e di come le persone agiscono sulla base di questa fede materiale. In questo modo si sperimenta qualche cosa che è misto con le impressioni e i desideri materiali, considerandolo come supremo. Ma la prova è solo negli sastra, questo lo si può capire dal guru. Solo il comportamento delle persone sante, sadacara, che seguono gli sastra è il pramana, la via autorevole della conoscenza. Questo è stato spiegato nel Bhāgavatam, quando Uddhava pose la domanda direttamente a Krsna. Tutto questo lo si deve comprendere allo stesso modo.
D. I Gosvāmī scrissero differenti libri per diversi tipi di persone, alcuni sono per i devoti. Una volta hai detto che l'Upadesamrta in realtà non è per devoti. I libri che studiamo adesso, il Bhakti-rasamrta-sindhu e i Sandarbha, sono per i devoti o no?
R. I Gosvāmī scrissero molti libri di letteratura devozionale, il loro scopo principale fu quello di soddisfare il desiderio di Caitanya Mahaprabhu, che li aveva istruiti a compilare una filosofia basata sugli sastra. Prima di questa ci furono altre filosofie indiane, ma esse non erano senza difetti. Perciò su indicazione del Signore Caitanya Mahaprabhu i Gosvāmī hanno compilato la più meravigliosa e superiore filosofia senza difetti. Questi libri sono stati scritti per i devoti e non per altre persone.
Per i non devoti esistono altre filosofie, come i sad-dharsana, i sei sistemi filosofici e quelle atee, che sono prevalenti. I libri che i Gosvāmī hanno scritto spiegano come praticare il servizio devozionale, compiendo azioni favorevoli ed evitando le sfavorevoli, senza nessun altro motivo o attività che non sia l’eseguire il servizio di devozione. Questo è lo scopo di tutta la loro letteratura devozionale, che è stata scritta solo per i devoti.
Quando ho detto: “Questo testo non è per i devoti” significa che non è per i devoti raganuga. Coloro che hanno un piacere naturale per la bhakti e non hanno necessità di tali istruzioni. Questo libro è per gli ajata ruci bhakta, che non hanno ottenuto ruci.
D. Ho letto nello Yoga dello sconforto che gli sastra insegnano attraverso dvani, i significati secondari. Questo indica che i significati secondari o indiretti degli sastra, dvani, sono più importanti del significato letterale o primario?
R. Gli sastra in modo predominante insegnano per mezzo del significato implicito, dhvanyartha. Specialmente gli sastra che sono kavya, poetici e che vengono considerati i migliori, danno il significato per mezzo di dvani. Il significato primario non è considerato importante.
D. Questo è il motivo per cui noi abbiamo bisogno dei commenti degli acarya, che danno un significato implicito?
R. Sì.
D. In sanscrito si possono definire molti significati dividendo le parole in diversi punti. Lo scrittore intende comunicare tutti questi significati?
R. Il significato di dhvanyartha dipende dalle parole, ci sono delle regole da applicare. Non si può applicare capricciosamente qualsiasi significato. Ovviamente chi scrive non sono persone ignoranti e il significato è in accordo alle regole.
Per esempio quando tu suoni una campana, il primo suono è il significato primario e le numerose vibrazioni che usciranno da questo suono, sono i significati impliciti.
D. Riguardo a madre Yasoda che tenta di legare Krsna, è detto che Krsna rende l'impossibile possibile. Ma ieri hai detto che le storie come la Govardhana-lila non possono essere capite nel senso letterale, ma si dovrebbe comprendere lo scopo che c’è dietro ad esse. Ma se Krsna rende l'impossibile possibile, può anche sollevare la collina Govardhana. Come capire queste apparenti contraddizioni?
R. Quello che dicono gli satra deve essere compreso per mezzo dei sei punti spiegati ieri. Non è che leggi o ascoltati qualcosa e la vuoi applicare dappertutto.
Jiva Gosvāmī spiega che ci può essere un altro punto che esce da uno stesso passatempo. Anche se è scritto in modo poetico non si deve applicare ovunque un solo tipo di comprensione. Krsna compie i Suoi passatempi e vuole anche trasmettere degli insegnamenti. Questa è una delle Sue caratteristiche.
Gli sastra devono essere studiati, altrimenti si può pensare: “va bene, Egli rende possibile l'impossibile e adesso mi attacco a questa idea e ad ogni spiegazione potrò dire che Egli può fare tutto.” Se questo ti soddisfa, non ci sono problemi, ma ci sono altre cose che devono essere comprese.
Per capire gli sastra, che sono parole scritte, prima di tutto bisogna comprendere il significato della parola. Bisogna imparare la grammatica, conoscere chanda (metrica), kosa (dizionario), alankara (abbellimento poetico), rasa (il sentimento di dolcezza). Devi studiare sakti-vada (il significato della parola) che è un campo molto vasto, con vyutpatti-vada (derivazione della parola), che sono filosofie. E così potrai capire il significato delle parole.
Prima di tutto almeno la grammatica deve essere conosciuta. La grammatica non è altro che la costruzione sintattica delle frasi, come mettere i verbi, i soggetti, i complementi oggetti e il loro ordine corretto nei vari casi. Ma come queste parole devono essere usate da chi conosce il linguaggio?
Per una parola ci sono tre significati: abhida-vrtti, laksana-vrtti e vyanjana-vrtti.
1) abhida-vrtti è il significato primario. In accordo alla comprensione della sakti-vada, è Dio che ha creato la parola e perciò essa ha in sé del potere, quindi ogni parola ha il suo potere che permette di comprendere un particolare oggetto. Così quando noi usiamo una parola, per esempio sastra, questa indica l’oggetto. Da dove viene la potenza di questa parola? È data dal Signore e viene chiamata isvara-sanketa (voluta da Dio), denota che questa parola ha il suo particolare significato.
Ci sono molte parole che non si trovano negli sastra, il cui significato è stabilito dalle persone al momento attuale. Anche noi inventiamo dei termini e in questo caso la sakti è data da noi, la parola denoterà l'oggetto che deve essere conosciuto. Ci sono vari modi per conoscerla e definire il suo significato: dal dizionario, dal suo utilizzo e dal contesto.
Ma abidha-vrtti, il significato primario, ha un senso molto limitato. è pressoché stabilito che una determinata parola comunica uno specifico significato, quindi non può dare altri particolari o impliciti significati.
2) laksana-vrtti, il significato secondario. Quando il significato primario non ha senso e tuttavia l’affermazione è usata da persone colte, cioè da persone che hanno la comprensione della conoscenza, si è forzati a lasciare cadere il significato primario e prendere il secondario. Il presupposto è che l’autorità ha fatto la dichiarazione e questa non può essere errata. Se il significato primario non ha senso lo si lascia per quello secondario.
3) Perché una persona erudita ha fatto una simile affermazione, senza farne una che avrebbe dato un appropriato significato primario? La risposta è che egli ha qualche cosa in mente che vuole suggerire attraverso un tale utilizzo. Questo è chiamato vyanjana-vrtti significato implicito.
C’è una frase molto comune in sanscrito, gangayam ghosa. Gangayam significa nel fiume Gange e ghosa significa villaggio. Il significato letterale è “il villaggio nel fiume Gange”. Naturalmente non è possibile che un villaggio sia nel fiume che scorre, perché le acque sono sempre in movimento. Così si deve rigettare il significato primario e prendere quello secondario. Invece di riferirsi al Gange con il suo significato primario, cioè un fiume che si è manifestato grazie alle austerità del re Bhagiratha, il significato secondario si riferisce alle sponde del Gange. Adesso la parola Gange invece di indicare il fiume Gange, significherà "le rive del Gange". Perché viene data una tale interpretazione? Per suggerire che questo villaggio è sulle rive del Gange, che là c'è aria fresca, è un posto pulito e la gente che vive è virtuosa perché è un luogo pio lungo fiume Gange. Si vuole dire tutto questo in una sola frase. Invece di usare tante parole alle quali le persone potrebbero dare diversi significati, si usa un significato implicito.
Quindi il significato del damodara-lila, non è solo che ci sono le corde che non sono in grado di legare Krsna. Questo deve essere compreso dal sabda (conoscenza rivelata) e dal suo senso. Devi anche considerare quello che è stato esposto sopra. Jiva Gosvāmī non da un solo significato, si deve studiare l’intero prakarana, argomento. Non puoi prendere quello che è stato detto ieri ed applicarlo ovunque. Devi vedere il contesto, ciò che accade e quello che l'autore ha cercato di rappresentare. Tutte queste cose devono essere considerate.
D. Com’è possibile abbandonare i vecchi schemi mentali o concetti ascoltati in precedenza da altre filosofie?
R. Li devi solo abbandonare. Gli sastra sono autorità, perché danno la conoscenza trascendentale. Le persone che hanno fiducia in questo sentiero stanno seguendo gli sastra. Perciò le opinioni degli sastra devono essere conosciute e qualsiasi conclusione e comprensione filosofica si devono ricavare dagli sastra. Altrimenti si parlerà d’altro.
Tutti i sentieri spirituali accettano gli sastra come autorità e non le dichiarazioni di qualcuno, ci si deve riferire solo agli sastra. Non c'è un altro modo. |